Art.
1
Servizio di sequenziamento della
regione
codificante individuale –
Esoma
1.
Al fine di conseguire la
riduzione dell’impatto delle malattie sulla salute della popolazione pugliese è
istituito il servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della
regione codificante individuale - ESOMA, ai sensi del piano per l’innovazione
del sistema sanitario basato sulle scienze omiche.
2.
Il servizio è garantito dal
Servizio sanitario regionale in totale esenzione dalla partecipazione alla spesa
sanitaria, come previsto dalla normativa vigente sul sospetto diagnostico per
malattia genetica rara, prevista dai Livelli essenziali di assistenza(LEA),
previa prescrizione di un dirigente medico specialista in servizio presso le
unità operative di genetica medica ovvero specialista di branca in relazione
all’ambito di afferenza del caso sospetto, ed è indirizzato con finalità
prognostiche, di definizione del rischio riproduttivo e impatto sul management
clinico nei confronti di: feto con malformazioni, specie se multiple o
associate; neonato in condizioni critiche; pazienti con sospetto sindromico per
malattia rara, con sintomi di malattia e privi di diagnosi o causa biologica;
cittadini con condizione genetica nota su base anamnestica familiare e
desiderosi di conoscere la probabilità di sviluppare la stessa condizione;
cittadini appartenenti a gruppo o popolazione con alto rischio di sviluppare una
patologia genetica e desiderosi di conoscere la probabilità di trasmettere la
stessa patologia alla prole; cittadini parte di coppie con una o più gravidanze
a evoluzione infausta nel secondo o terzo trimestre di gravidanza, comprese le
morti in epoca perinatale.
Art. 2
Tempi e modalità del
prelievo
1.
Il prelievo ematico o, in
assenza di disponibilità e casi particolari, di altro tessuto, è inviato, previo
consenso e nota informativa, da una unità operativa di genetica medica o da
altra unità operativa di competenza specifica al laboratorio di medicina
genomica competente, entro e non oltre l’arco temporale di trentasei ore dal prelievo.
2.
In caso di campione fetale è
inviato il campione da procedura invasiva di villocentesi o amniocentesi, da
eseguirsi presso il centro regionale di riferimento per la medicina fetale e
nell’ambito di un percorso finalizzato alla massima definizione del rilievo
fenotipico per la corretta interpretazione del dato
molecolare.
3.
Il campione inviato deve
contenere il codice identificativo del centro di prelievo, il nome, cognome e
data di nascita del paziente o della madre per il test fetale, la data e l’ora del prelievo.
Art. 3
Tempi e modalità del
test
1.
Il referto relativo al test
genetico è trasmesso al medico prescrittore o alla unità operativa richiedente,
entro sei mesi dal prelievo, computando in tale tempo massimo anche l’estensione
del test ai genitori, in trio e a eventuali processi di
validazione.
2 .
I tempi di cui al comma 1
sono ridotti a giorni quattordici nel caso di test su feto con malformazioni non
severe e neonati in condizioni critiche.
3.
Possono essere definiti
percorsi con specifiche tempistiche in donne in gestazione ed alto rischio
riproduttivo su base anamnestica familiare.
Art. 4
Laboratorio di medicina genomica
competente
1
Il Laboratorio di
medicina genomica competente per le attività di cui alle presenti disposizioni è
quello istituito con deliberazione della Giunta regionale 22 ottobre 2019, n.
1912, presso l’ospedale Di Venere della Azienda sanitaria locale (ASL) Bari,
Dipartimento per la gestione avanzata del rischio riproduttivo e delle
gravidanze a rischio, nell’ambito della Unità operativa di genetica medica del
suddetto Dipartimento, che opera con strumentazioni per estrazione DNA,
quantificazione, purificazione, preparazione librerie di DNA e sequenziamento
esomico automatizzato.
2 .
Al fine di ottimizzare
i costi dei test e la relativa gestione dei processi interpretativi e di
archiviazione dei dati, il Laboratorio di cui al comma 1 deve essere dotato di
sistemi di apparecchiature ad altissima processività, in grado di produrre sino
a sei terabasi di sequenze per corsa in massima
quarantottore.
Art. 5
Esito del test
1.
In caso
d’identificazione della mutazione genetica responsabile della condizione, il
paziente o la famiglia sono indirizzati presso l’Unità operativa di genetica
medica richiedente per effettuare una completa consulenza specialistica, la
definizione della prognosi e del rischio
riproduttivo/familiare.
Art.
6
Presa in
carico
1.
Il paziente con malattia
genetica e rara sarà poi riferito ai Centri dei presidi di rete nazionale per le
malattie rare (ReMaR).
Art. 7
Protocollo
operativo
1.
Entro e non oltre venti
giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, il Direttore
del Laboratorio di cui all’articolo 4 adotta, con il parere obbligatorio e
vincolante del Direttore sanitario della ASL di riferimento, un protocollo
operativo con cui vengono definite le metodologie standardizzate da utilizzare
nello svolgimento del test genetico e le relative procedure di acquisizione.
Art. 8
Modifiche modalità
operative
1.
La Giunta regionale può
provvedere a modificare le modalità operative previste dalle presenti norme,
sulla base di motivate valutazioni susseguenti alla sua prima applicazione,
ovvero qualora alcune disposizioni previste dovessero interferire con l’utilizzo
delle migliori metodologie standardizzate oggetto del protocollo operativo di
cui all’articolo 7.
La
presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale
della Regione ai sensi e per gli effetti dell’articolo 53,
comma 1, della legge
regionale 12 maggio 2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in
vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia.