TITOLO I
INTRODUZIONE
Questo documento elenca i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi previsti per l’autorizzazione all’esercizio e per
l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie. In esso sono,
altresì, compresi i requisiti già indicati per alcune strutture con precedenti
Atti normativi della regione Puglia.
Per
facilitare la comprensione del testo nella sua impostazione, si specifica che nella
colonna di sinistra sono elencati i requisiti per l’autorizzazione
all’esercizio; in particolare, in carattere normale sono riportati i
requisiti minimi di cui all’Atto di indirizzo contenuto nel DPR 14.1.1997,
mentre in carattere corsivo sono evidenziate le integrazioni ai requisiti
minimi autorizzativi, definite in sede regionale.
Nella
colonna destra sono elencati, invece, i requisiti di accreditamento:
in carattere normale sono riportati quelli minimi integrati, mentre in corsivo
(rosso per la lettura in formato elettronico) sono evidenziati i requisiti
ulteriori di qualità della regione Puglia.
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997)
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PREMESSA
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Ai fini della applicazione dei
requisiti minimi e tenuto conto che con il termine di requisito organizzativo
si intende l’azione organizzativa, si definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico,
pubblico e privato che offre attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO: Struttura fisica
(ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si effettuano le prestazioni e/o le attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA:
Dimensione organizzativa complessiva della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente che le
prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di
valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
- l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione delle cause
possibili;
- la definizione dei criteri,
degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
- la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale
discrepanza;
- la progettazione e l’effettuazione
dell’intervento migliorativo;
- la valutazione di impatto a
breve e medio termine dell’intervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
- la diffusione dei risultati a
tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di
indicazioni procedurali suggerite, finalizzate ad assistere gli operatori in
specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI:
definiscono le modalità di comportamento o successione di azioni definite da
documenti formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente
ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo.
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Ai fini della
applicazione dei requisiti generali e specifici e tenuto conto che con il
termine di requisito organizzativo si intende l’azione organizzativa, si
definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico,
pubblico e privato che offre attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO: Struttura fisica
(ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si effettuano le prestazioni e/o le attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: Dimensione
organizzativa complessiva della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente che le
prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di
valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
- l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione delle cause
possibili;
- la definizione dei criteri,
degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
- la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale
discrepanza;
- la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la valutazione di impatto a
breve e medio termine dell’intervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
- la diffusione dei risultati a
tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di
indicazioni procedurali suggerite, finalizzate ad assistere gli operatori in
specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI: definiscono
le modalità di comportamento o successione di azioni definite da documenti
formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo.
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REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997)
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REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
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SEZIONE “A” –
REQUISITI GENERALI.
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A.01. REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI
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Il presente documento indica i requisiti
minimi relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
- politica, obiettivi ed
attività;
- struttura organizzativa;
- gestione delle risorse umane;
- gestione delle risorse
tecnologiche;
- gestione, valutazione e miglioramento
della qualità, linee guida e regolamenti interni;
- sistema informativo.
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Il presente documento indica i
requisiti relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
1. - politica, obiettivi ed
attività;
2. - struttura organizzativa;
3. - gestione delle risorse
umane;
4. – gestione delle risorse
strutturali;
5. - gestione delle risorse
tecnologiche;
6. - gestione, valutazione e
miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni;
7. - sistema informativo;
8. – diritti dei cittadini,
informazione all’utenza e carta dei servizi sanitari.
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A.01.01 POLITICA, OBIETTIVI, ATTIVITA’
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La Direzione aziendale
provvede alla definizione delle politiche complessive dell’azienda ed
esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la tipologia ed i volumi che
per la qualità delle prestazioni e dei servizi che intende erogare.
La Direzione deve esplicitare
ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni organizzative,
il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
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01
Responsabilità
della Direzione
La Direzione aziendale
provvede alla definizione delle politiche complessive dell’azienda ed
esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la tipologia ed i volumi che
per la qualità delle prestazioni e dei servizi che intende erogare.
La Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
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E’ adottato un documento
in cui sono esplicitati:
·
la missione, e
cioè la ragione d’essere dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere articolati nel tempo;
b) devono risultare congruenti con gli obiettivi dei
livelli organizzativi sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimento a:
- l’organigramma con il
quale vengono individuati i responsabili delle articolazioni operative e
delle funzioni di supporto tecnico-amministrativo e definite le loro
funzioni;
- i livelli di
responsabilità;
- le modalità di
erogazione del servizio;
- le prestazioni e/o le
attività erogate.
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02
Documentazione della Organizzazione
E’ adottato un documento in cui
è esplicitata l’organizzazione interna generale, per singolo presidio e
articolazione funzionale, con particolare riferimento a:
- la missione, e cioè la ragione d’essere
dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere articolati nel tempo;
b) devono risultare congruenti con gli
obiettivi dei livelli organizzativi
sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimento a:
- l’organigramma con il
quale vengono individuati i responsabili delle articolazioni operative e di
supporto tecnico-amministrativo e definite le loro funzioni;
- i livelli di
responsabilità;
- le modalità di
erogazione del servizio;
- le prestazioni e le
attività erogate, specificando quelle eseguite direttamente all’interno
del presidio e/o all’interno dell’azienda e quelle eseguite indirettamente;
- la determinazione
della “tariffa” nella cessione dei servizi.
·
un sistema
di controllo di gestione che prevede:
- individuazione dei
centri di responsabilità;
- attività di
monitoraggio dei costi e dei ricavi dell’azienda;
- procedure negoziali
per la redazione dei budget.
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03
Documentazione del coordinamento.
E’ adottato un documento in
cui sono esplicitati i rapporti:
- fra i responsabili delle attività gestionali;
- fra i presidi di ricovero e presidi
ambulatoriali pubblici e privati e all’interno dei presidi fra strutture
organizzative e professionali presenti;
- con i livelli istituzionali;
- con le associazioni rappresentative
dell’utenza.
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04
Documentazione della Verifica.
E’ adottato un
documento da cui deriva che la “missione” e gli obiettivi sono sottoposti a
verifica ed aggiornamento periodico.
In particolare:
- la “missione” viene confermata o aggiornata
ogni tre anni o qualora sia necessario, per sopravvenute esigenze di
programmazione regionale;
- gli obiettivi di lungo periodo sono verificati
ed attualizzati di norma ogni tre anni e, comunque, allorché si renda
necessario;
- gli obiettivi di breve periodo sono verificati
annualmente attraverso la redazione di un documento, da cui si rileva
che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi viene effettuata
periodicamente con l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al
raggiungimento degli obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali
scostamenti e le eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di
breve periodo devono essere coerenti con le direttrici di programmazione
regionale emanate annualmente.
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La Direzione definisce
annualmente il piano di lavoro che comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
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05
Piano di lavoro della Direzione.
La Direzione definisce
annualmente, tenuto conto del diverso grado di complessità delle
prestazioni erogate, il piano di lavoro che comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste,
generale e specifico per singolo presidio;
- il piano organizzativo, generale e specifico
per singolo presidio;
- i programmi da attuare con relative priorità;
- le direttive per l’azione amministrativa e gestionale;
- il bilancio preventivo, ove previsto.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
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A.01.02 STRUTTURA ORGANIZZATIVA
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La Direzione definisce
ed esplicita l’organizzazione e le politiche di gestione delle risorse umane
ed economiche per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
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01 Definizione della struttura organizzativa.
La Direzione definisce ed
esplicita l’organizzazione e le politiche di gestione delle risorse umane ed
economiche, generali e per singolo presidio, articolate per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
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02 Accreditamento delle metodiche.
Le strutture sia
ambulatoriali che di ricovero devono seguire metodologie e tecniche
riconosciute da Associazioni scientifiche.
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03
Accesso
La Direzione definisce le
procedure per l’accesso alle prestazioni.
In particolare, la Direzione
definisce le procedure relative a:
- la prenotazione ed erogazione delle
prestazioni, in relazione ai criteri di priorità e tempi massimi
d’attesa definiti, con indicazione della responsabilità della gestione
delle agende e dei Registri di prenotazione delle prestazioni;
- modalità di misura dei tempi di attesa;
- modalità di pagamento.
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La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze od eventi imprevisti (clinici, organizzativi, tecnologici).
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04
Continuità
La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze, 24 ore su 24 per i presidi che operano in regime di ricovero a
ciclo continuativo, nelle ore di apertura per quelli che erogano prestazioni
a ciclo diurno o ambulatoriali, o di eventi imprevisti (clinici,
organizzativi, tecnologici).
In particolare, la Direzione
aziendale deve specificare le procedure di gestione delle emergenze e deve
provvedere alla loro diffusione nei confronti del personale degli ambulatori,
delle medicherie, dei reparti di degenza, del pronto soccorso.
Nei presidi che operano in
regime programmato, sia di ricovero che ambulatoriale, si devono adottare
specifici rapporti con altri presidi che operano all’interno del sistema di
emergenza urgenza, per la gestione di eventuali emergenze cliniche.
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05
Procedure
amministrative.
La Direzione definisce
le procedure amministrative generali, per singolo presidio e per struttura
organizzativa, e le procedure di integrazione tra i servizi
tecnico-amministrativi ed i servizi sanitari.
Tali procedure sono portate
a conoscenza degli utenti interni.
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06
Procedure per
la gestione delle informazioni sanitarie.
La Direzione
definisce le procedure relative ai
documenti comprovanti l’attività sanitaria con particolare riferimento a:
·
modalità di compilazione e refertazione (le
modalità di refertazione devono consentire l’identificazione dell’operatore
principale e/o del responsabile);
·
modalità di conservazione;
·
modalità di archiviazione.
In ogni episodio di ricovero
deve essere compilata una cartella clinica ed infermieristica per ciascun
paziente. Per gli utenti ambulatoriali deve essere compilata una cartella o
scheda anche in supporto informatico, in cui siano riportati i dati relativi
alle attività cliniche ed infermieristiche effettuati nel corso del primo
accesso e degli eventuali controlli successivi.
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07
Riconoscibilità
degli operatori.
Il personale deve essere
munito di apposito cartellino di riconoscimento e di altri idonei mezzi, allo
scopo di consentire all’utente l’identificazione dell’operatore rispetto alle
sue generalità e qualifica.
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A.01.03 GESTIONE RISORSE UMANE
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La Direzione definisce il
fabbisogno di personale:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica;
in rapporto ai volumi ed alle
tipologie delle attività, secondo criteri specificati dalle normative
regionali.
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01
Fabbisogno
La Direzione definisce il
fabbisogno di personale, in rapporto al volume e alla tipologia delle
attività ed in rapporto alla organizzazione dei singoli presidi, in
maniera tale da garantire il corretto svolgimento delle attività, secondo
i criteri specificati. In particolare il fabbisogno di personale deve
essere garantito:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica.
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E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente.
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02 Qualificazione.
E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente e che le prestazioni
sanitarie siano erogate nel rispetto delle competenze riconosciute dalla
normativa vigente.
I medici e i dirigenti del
ruolo sanitario devono essere in possesso della specializzazione o dei
requisiti previsti dalla vigente normativa per l’esercizio nella branca
specifica (d’ora in poi, questo requisito viene indicato come “specializzazione”).
Nelle strutture private, ai
soli fini della valutazione del requisito di cui sopra, l’anzianità di
servizio maturata nella disciplina con rapporto di lavoro continuativo dai
medici e dai dirigenti del ruolo sanitario viene valutata interamente.
Per l’accesso a ciascuna
professione e posizione funzionale del personale sanitario delle aziende
private il personale deve risultare in possesso degli stessi requisiti
richiesti per l’accesso al rapporto di dipendenza con il S.S.N.
Nel caso di Aziende private,
inoltre:
- deve essere documentato che nell’ambito dei
propri presidi non opera personale dipendente del S.S.N., anche per
prestazioni riferite a branche di attività erogate al di fuori del
rapporto con il S.S.N.;
- deve essere garantito con pianta organica a
regime l’erogazione delle proprie prestazioni nel rispetto delle
incompatibilità di cui al punto precedente.
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Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale, con indicazione del
responsabile.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione
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03 Formazione-aggiornamento
Deve essere individuata una
struttura e/o un responsabile (in relazione alla complessità del presidio) per
la formazione del personale.
Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale a valenza annuale.
In particolare, il piano di
formazione contiene l’analisi dei bisogni, la definizione degli obiettivi di
apprendimento e la pianificazione della loro valutazione.
Deve essere garantita per
ciascuna categoria e qualifica una formazione coerente con gli specifici
contenuti disciplinari e professionali.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione, attraverso anche la utilizzazione di piani di
orientamento/inserimento del personale di nuova acquisizione specifici per
ciascuna delle unità di destinazione. E’ redatta una relazione annuale con
l’individuazione dei soggetti coinvolti nell’attività di formazione.
Nei presidi ove si svolgono
attività didattiche e/otirocinio deve esistere documentazione circa gli
obiettivi didattici, la supervisione degli allievi, i metodi di valutazione e
gli eventuali accordi con scuole/università. Il personale in formazione deve
essere identificabile.
E’ documentabile l’attività
di formazione/aggiornamento permanente del personale, attraverso fascicoli
individuali comprovanti le competenze acquisite, anche al fine di una
ottimale utilizzazione delle risorse umane.
Il personale sanitario in
servizio, per il quale è prevista la disciplina, deve maturare crediti ECM
per almeno il 60% dei punteggi richiesti nella disciplina di appartenenza ed
il 20% in eventi riguardanti la programmazione, l’organizzazione e la
gestione dei servizi. I crediti maturati in eventi che contemplano sia
tematiche disciplinari che organizzativo gestionali non sono frazionabili, ma
devono essere conteggiati in una delle due quote indicate.
Di tutti i percorsi
formativi o di aggiornamento realizzati in sede esterne all’azienda deve
essere conservata tutta la documentazione per la consultazione/divulgazione.
Nel caso di acquisizione di
nuove tecnologie e/o di introduzione di metodiche innovative, deve essere
documentato il preventivo aggiornamento rivolto al personale interessato al
loro utilizzo/applicazione.
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04 Incentivazione.
Ogni anno vengono
individuati obiettivi per il miglioramento della qualità, che devono
coinvolgere tutto il personale di ogni categoria e qualifica. Gli obiettivi
individuati devono essere verificabili attraverso indicatori di risultato
misurabili ed essere correlati al sistema premiante (vedi in A.01.06 al punto
n. 4).
Esiste un documento in cui
sono esplicitati i criteri utilizzati per la definizione del sistema
premiante, ove previsto.
Vengono eseguite indagini
periodiche per la rilevazione della soddisfazione degli operatori.
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A.01.04 GESTIONE RISORSE STRUTTURALI
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01 Piano per la manutenzione delle opere
civili e impiantistiche
Deve esistere un piano
per la manutenzione programmata e correttiva riferito alle opere civili ed
impiantistiche.
Tale piano della
manutenzione deve riguardare sia gli adeguamenti di tipo funzionale, sia le
previdenze di sicurezza.
Tale piano deve definire gli
obiettivi, le modalità operative, le risorse necessarie e destinate, nonché i
tempi di adeguamento.
E’ individuato un
responsabile per gli interventi di manutenzione della struttura e degli
impianti.
Il piano di manutenzione,
redatto in conformità alla normativa vigente, deve, comunque, individuare per
ogni intervento programmato:
- il tipo di intervento;
- le professionalità da
impiegare;
- le risorse necessarie;
- la cadenza prevedibile per
quell’intervento;
- le caratteristiche, le cautele, le correlazioni
tipiche di quell’intervento.
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A.01.05 GESTIONE RISORSE TECNOLOGICHE
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Si devono prevedere specifiche
procedure di programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e
dei dispositivi medici che devono tenere conto dell’obsolescenza,
dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale disponibilità di nuove
tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria.
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01 Programmazione degli acquisti delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici
Si devono prevedere specifiche
procedure di programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e
dei dispositivi medici che devono tenere conto dell’obsolescenza,
dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale disponibilità di nuove
tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria.
La disponibilità di
adeguate risorse a livello infrastrutturale, di personale e del materiale di
consumo connesso alle apparecchiature biomediche deve essere pianificata e
documentata in modo tale da assicurare le prestazioni previste dal piano di
attività.
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02 Procedure d’acquisto
delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici
Le procedure di acquisto
delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici devono tenere conto
delle relative attività di valutazione previste da norme regionali, nazionali
e internazionali.
La decisione sull’acquisto
deve essere condizionata dalla presenza di una circostanziata valutazione
clinica, economica e tecnica.
Il Responsabile della
Struttura Organizzativa alla quale sono assegnate le apparecchiature,
partecipa alla definizione delle specifiche tecniche dei prodotti ai fini
della redazione del capitolato di gara, dei criteri per la scelta e della
valutazione del materiale e delle forniture. A tali procedure dovrà
partecipare anche il Responsabile della Sicurezza del Lavoro, che esprimerà
parere sulla materia di competenza.
Per le aziende Private,
il parere tecnico-sanitario deve essere documentato e coerente con
l’acquisto.
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La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
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03 Inventario delle
apparecchiature biomediche
La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
In particolare:
- l’inventario deve contenere i dati riassuntivi
che permettano di gestire il patrimonio tecnologico, valutarne
l’utilizzo, la congruità e lo stato di manutenzione, al fine del rinnovo
tecnologico e per la programmazione dei relativi interventi;
- le informazioni devono essere disponibili sia
in forma aggregata, per l’intero parco macchine, che in forma
disaggregata per singola tipologia di apparecchiatura, centro di costo,
classe di età, produttore;
- le apparecchiature devono essere identificate
secondo il sistema di codifica CIVAB;
- per ogni apparecchiatura devono essere redatti
il relativo “libretto” e la documentazione disposta dalla norma 62.5
fascicolo 4745 C del 1998 e guida CEI 3783;
- per ogni apparecchiatura deve essere acquisito
(o redatto) il manuale di uso e manutenzione.
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Deve esistere un piano per la
manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche; tale
piano deve essere documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai
diversi livelli operativi.
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04 Piano di manutenzione
delle apparecchiature biomediche
Devono essere
normalizzate le procedure di manutenzione sia ordinaria che straordinaria,
secondo le seguenti definizioni:
Manutenzione
ordinaria(preventiva): uso, gestione ordinaria e quotidiana,
regole base di sicurezza,
pulizia, conservazione in efficienza,
revisione periodica e
programmata, sostituzione periodica e
prevista di dispositivi o
parti di essi.
Manutenzione
straordinaria (correttiva): gestione di situazioni imprevedibili
o non programmabili, al fine
di rendere realmente operativo in
modo rapido e sicuro il
servizio.
Deve esistere un piano per la manutenzione
ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche; tale piano deve
essere documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi
livelli operativi.
a)
il piano della manutenzione preventiva e correttiva è predispostodall’Azienda
attraverso una pianificazione dettagliata dei metodi e dei mezzi (personale,
strumentazione, eventuali contratti di manutenzione con ditte esterne), nonché degli
strumenti di controllo dell’attività manutentiva;
b) per la corretta gestione del piano della
manutenzione deve essere identificato un
responsabile per ciascuna struttura organizzativa e deve essere
definita una guida ed una modulistica idonea per la ricchezza degli
interventi di manutenzione del servizio tecnico;
c) il piano per la manutenzione preventiva e
correttiva delle apparecchiature deve rispondere a protocolli definiti che
tengano conto della specifica gerarchia funzionale e deve in particolare
essere documentato:
- per le grandi apparecchiature di diagnosi e cura
così come individuate nei flussi ministeriali “Sistema informativo di
Governo del Ministero della Sanità” più recente;
- per gli apparecchi di supporto a funzioni
vitali, indicati in apposito elenco come specificato in precedenza;
- per gli apparecchi accertati come “critici” in
relazione alle caratteristiche di funzionamento della struttura ed
individuati in apposito elenco.
d) il piano di manutenzione preventiva,
che deve essere realizzato al fine di garantire i necessari standard
qualitativi delle prestazioni fornite e di sicurezza, deve essere definito
per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli operativi per lo
svolgimento dei compiti attribuiti al
singolo operatore, attraverso la predisposizione di documenti informativi ed apposite
istruzioni operative, che tenganoconto delle indicazioni contenute sia nelle
normative tecniche che nei manuali di servizio e nei libretti di uso e
manutenzione.
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05
Documentazione interventi di manutenzione straordinaria
La documentazione tecnica
relativa alle singole apparecchiature, obbligatoriamente fornita al momento
dell’acquisto, deve essere a corredo dello strumento in maniera che sia
facilmente rintracciabile dal responsabile della manutenzione.
Tutti gli interventi di
manutenzione sia essa preventiva che correttiva sulle apparecchiature
biomediche in dotazione devono essere documentati da un rapporto tecnico
dettagliato.
Per ogni apparecchiatura
deve esistere una cartella (cartacea o elettronica) la quale riporti tutti i dati
significativi relativi ad ogni intervento di manutenzione subito. In
particolare, le schede per la manutenzione preventiva devono documentare la
programmazione e la regolarità degli interventi effettuati. Le schede per la
manutenzione correttiva devono registrare i dati idonei all’elaborazione di
alcuni indicatori (quali come minimo: il tempo medio di fermo macchina, la
frequenza dei guasti, la distribuzione della tipologia di guasto, i costi di
manutenzione, il tipo ed il costo delle parti di ricambio), attraverso i
quali sia possibile analizzare la situazione del parco apparecchiature nel
suo complesso e per le singole tipologie di apparecchiature.
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06 Programma di aggiornamento del personale
medico e non medico sull’utilizzo delle apparecchiature biomediche
Deve essere documentato un
programma di aggiornamento del personale medico e non medico sull’utilizzo
sicuro ed appropriato delle apparecchiature biomediche. Tale programma di
aggiornamento deve fare riferimento sia a singole apparecchiature installate
che a problematiche di carattere generale nel campo delle tecnologie
biomediche. Il programma di aggiornamento deve essere funzionalmente
integrato con il normale addestramento all’uso di nuove apparecchiature.
Il programma di
aggiornamento deve essere reso noto a tutti i livelli operativi e deve essere
strutturato per soddisfare i bisogni di tutte le figure professionali
operanti con le apparecchiature biomediche.
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La Direzione deve
provvedere affinché in ogni presidio sia garantito l'uso sicuro, appropriato
ed economico delle apparecchiature biomediche
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07 Esistenza di un responsabile per l'uso
sicuro,
appropriato ed economico delle
apparecchiature
biomediche
La Direzione deve
provvedere a nominare un responsabile, affinché ogni presidio, anche
non dotato di un Servizio di Ingegneria Clinica, sia garantito l'uso
sicuro, appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche. A tale
responsabile deve essere assegnato il compito di sovrintendere a tutte le
attività connesse alla gestione delle apparecchiature biomediche.
La manutenzione delle apparecchiature può
essere demandata ad
servizio esterno.
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All’atto della
richiesta di autorizzazione
all’esercizio
sanitario il responsabile legale deve produrre una dichiarazione attestante
che la struttura possiede i requisiti relativi alla salute e sicurezza dei
posti di lavoro e di aver ottemperato
agli obblighi
ed adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e successive modifiche ed
integrazioni.
Per le
strutture cui corre l’obbligo del Certificato di Prevenzione Incendi, il
responsabile legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire
copia del suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con
gli estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa
documentazione, eventualmente corredata dei verbali delle verifiche eseguite
da Enti pubblici incaricati del servizio, deve essere conservata ed
aggiornata, presso gli uffici direzionali.
Copia della
documentazione deve essere
conservata
presso il servizio di prevenzione e protezione della struttura e deve essere
messa a disposizione dell’organo di vigilanza.
Nelle
strutture dove si effettuano attività di radiodiagnostica (con o senza grandi
macchine) e/o di Medicina Nucleare e/o di radioterapia, deve essere previsto
un servizio (o una funzione in relazione alla complessità della struttura) di
fisica sanitaria, affidato ad almeno un fisico della disciplina fisica sanitaria.
|
08 Organizzazione e gestione della sicurezza
Tutte le
strutture sanitarie devono ottemperare, assicurandonel’adempimento, a quanto
disposto dal decreto legislativo 19 settembre1994 n. 626 “Attuazione delle
direttive 89/391 CEE, 89/654 CEE,89/655 CEE, 89/656 CEE, 90/ 269 CEE, 90/270
CEE, 90/394 CEE,90/679 CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e
della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive modifiche ed
integrazioni..
Al Servizio di
Prevenzione e Protezione, è riservato anche il compito di attuare le misure
di prevenzione incendi, di organizzare la lotta antincendio, di gestire le
emergenze antinfortunistiche, di mantenere in efficienza i presidi
antincendio e di assolvere, per quanto di competenza alle indicazioni del Ministero
del Lavoro e della Previdenza Sociale e del Ministero dell’Interno.
All’atto della
richiesta di autorizzazione all’esercizio sanitario il
responsabile
legale deve produrre una dichiarazione attestante che la struttura possiede i
requisiti relativi alla salute e sicurezza dei posti di lavoro e di aver
ottemperato agli obblighi ed adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e successive
modifiche ed integrazioni.
Per le strutture
cui corre l’obbligo del Certificato di Prevenzione Incendi, il responsabile
legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire copia del
suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con gli
estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa
documentazione, eventualmente corredata dei verbali delle verifiche eseguite
da Enti pubblici incaricati del servizio, deve essere conservata ed
aggiornata, presso gli uffici direzionali.
Copia della
documentazione deve essere conservata presso il servizio di prevenzione e
protezione della struttura e deve essere messa a disposizione dell’organo di
vigilanza.
Nelle strutture
dove si effettuano attività di radiodiagnostica (con o senza grandi macchine)
e/o di Medicina Nucleare e/o di radioterapia, deve essere previsto un servizio
(o una funzione in relazione alla complessità della struttura) di fisica
sanitaria, affidato ad almeno un fisico della disciplina fisica sanitaria.
|
|
09 Servizio tecnico.
Le strutture
ospedaliere e le case di cura private che erogano prestazioni in regime di
ricovero devono dotarsi di un Servizio Tecnico interno o esterno alla
struttura.
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10 Dotazioni minime.
Deve essere
garantita la presenza, il funzionamento e l’utilizzazione degli apparecchi
vitali (definiti come quelli al cui funzionamento è affidata la vita del
paziente e indicati in apposito elenco in riferimento al livello
organizzativo dell’azienda) anche in caso di guasto prolungato, mediante
sostituzione con altro apparecchio o analoga procedura.
|
|
11 Verifiche periodiche.
Lo stato di
sicurezza delle apparecchiature secondo le norme in vigore deve essere
documentato e reso noto ai diversi livelli operativi attraverso l’esito delle
verifiche periodiche di sicurezza e gli eventuali adeguamenti effettuati.
Dell’eventuale procedura deve essere prodotta
una specifica
documentazione.
Devono essere
periodicamente eseguite e documentate prove strumentali sul funzionamento dei
principali apparecchi biomedici utilizzati in condizioni critiche (ad
esempio: ventilatori polmonari, apparecchi di anestesia, pompe d’infusione,
defibrillatori, elettrobisturi, ecc.) e degli apparecchi che erogano
radiazioni ionizzanti e che sono impiegati per la rilevazione di radiazioni
ionizzanti al fine di verificarne la taratura delle principali funzioni.
|
|
12 Collaudo di sicurezza.
Deve essere
effettuato il collaudo tecnico di sicurezza ad ogni nuova acquisizione di
apparecchi biomedici.
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13 Verifiche di sicurezza degli impianti
elettrici fissi
Deve essere predisposto
un piano per le verifiche periodiche di sicurezza degli impianti elettrici
fissi a servizio delle strutture. Dette verifiche devono esser condotte e
documentate secondo le modalità previste ed indicate dalle norme CEI 64-4 e
64-8 con l’obbligo di redazione e mantenimento dei relativi registri che
dovranno essere tenuti a disposizione per le attività ispettive da parte
degli organi competenti.
|
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14 Prevenzione dei rischi biologici.
E’ garantita la prevenzione dei rischi
biologici:
·
oltre l’applicazione delle disposizioni di
cui al D. Lgs. 626/94 e norme successive in ogni struttura sanitaria deve
essere istituita una procedura scritta per la notifica e la sorveglianza
delle esposizioni professionali a materiale biologico che possano essere fonte
di infezioni, allergie e intossicazioni, anche per quanto riguarda incidenti
che si verificassero nelle ore notturne e nei giorni festivi, con particolare
riferimento alla esposizione di fattori di rischio di cui ai gruppi 3 e 4
dell’Allegato 12 del D. Lgs. 626/94;
- al personale sanitario e al personale esposto ad agenti biologici
sono proposte e somministrate gratuitamente le vaccinazioni utili alla
prevenzione delle patologie trasmissibili con modalità’ legate alla
attività professionale;
- devono essere previsti appositi
protocolli di isolamento modulari per i pazienti con patologie
contagiose o potenzialmente tali;
- le procedure per la protezione dagli incidenti per esposizione a
materiali biologici devono essere previste anche per coloro che
partecipano a vario titolo alla effettuazione di attività’ assistenziali
o di supporto alla attività’ assistenziale (accompagnatori al parto,
assistenza in ricovero pediatrico, trattamento in dialisi domiciliare,
dialisi, ospedalizzazione a domicilio);
|
|
15 Prevenzione degli altri rischi.
Saranno
altresì descritti e rispettati i protocolli di sicurezza contro i rischi di
tipo diverso (elettrico, radiazioni, urti, tagli eccetera).
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|
16 Controllo delle infezioni ospedaliere.
E’ attivata la
sorveglianza ed il controllo delle infezioni ospedaliere con la
individuazione delle figure professionali responsabili e l’adozione di
protocolli tecnici di sorveglianza e di controllo; l’attività di sorveglianza
e di controllo è documentata con rapporti semestrali oggettivati mediante la
formulazione e la rilevazione di indicatori specifici da redigersi da parte
delle figure professionali responsabili.
|
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17 Piano per le maxiemergenze catastrofiche.
In presenza di
un Piano di intervento sanitario per le catastrofi, nel quale sia previsto
uno specifico ruolo della struttura, deve esistere un documento che
specifichi, in quel contesto, le competenze della struttura e delle sue
articolazioni nonché le modalità operative con cui essa assolve ai compiti indicati
nel Piano di intervento.
Tali Piani,
eventualmente predisposti dagli Enti competenti, devono essere approvati
dalla Regione e da questa trasmessi alle strutture interessate per i
conseguenti adempimenti.
|
|
|
A.01.06
GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’, LINEE GUIDA E
REGOLAMENTI INTERNI
|
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e
consentano la promozione e il supporto ad attività valutative e di miglioramento
dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni, secondo le
indicazioni contenute in questo stesso documento o nella normativa già
emanata a
livello nazionale
o locale.
|
01 Requisiti.
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni
organizzative che
facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività valutative e
di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni,
secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o nella normativa
già emanata a livello nazionale o locale e in particolare:
- esiste
un documento che delinea le politiche/strategie di qualità delle strutture
organizzative presenti;
- le Aziende
elaborano un piano, almeno triennale, per il miglioramento continuo della
qualità che specifichi gli obiettivi, le strategie, l’impegno della dirigenza
e la destinazione di risorse per la sua realizzazione;
- le
Aziende individuano gli indicatori per la verifica delle attività svolte.
|
In tutti i
presidi devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle
attività.
I programmi
vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate.
|
02 Programmi di Valutazione e Miglioramento
delle Attività.
In tutti i
presidi devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle
attività:
-
in tutti i presidi che erogano prestazioni a
ciclo continuo e/o diurno devono essere attivati almeno i seguenti programmi
di valutazione e di miglioramento delle aree:
-
buon uso del sangue, degli emocomponenti ed
emoderivati;
-
infezioni nosocomiali;
-
razionale utilizzazione dei farmaci;
-
monitoraggio degli eventi indesiderati;
-
gestione del rischio;
-
appropriatezza nell’uso delle risorse;
-
prevenzione di processi di cronicità delle
patologie;
-
integrazione dei servizi;
-
in tutti i presisi in cui vengono erogate le
prestazioni a livello ambulatoriale devono essere attivati almeno i seguenti
programmi di valutazione e di miglioramento della qualità del processo di
erogazione:
-
accessibilità alle prestazioni;
-
appropriatezza delle indagini.
I programmi
vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate.
|
In ogni azienda
deve esistere una struttura
organizzativa (o
un responsabile in relazione alla complessità della stessa) che presiede alle
attività di valutazione e miglioramento della qualità.
|
03 Struttura Organizzativa.
In ogni azienda
deve esistere una struttura organizzativa (o un
responsabile in
relazione alla complessità della stessa) che presiede alle attività di
valutazione e miglioramento della qualità.
|
Annualmente ogni
struttura organizzativa effettua al proprio interno o partecipa ad almeno un progetto
di valutazione e verifica di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il
personale.
Tale attività
sarà utilizzata anche per lo studio dell'appropriatezza nell'utilizzo delle
risorse, con particolare riferimento agli episodi di ricovero e all'utilizzo
di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche, etc.).
|
04 Attività di Valutazione e Verifica.
Annualmente ogni
struttura organizzativa e professionale effettua al proprio interno o partecipa
ad almeno un progetto di valutazione e verifica di qualità favorendo il
coinvolgimento di tutto il personale, adottando le metodologie proprie
della VRQ (verifica e revisione della qualità) e MCQ (miglioramento continuo
della qualità) e favorendo attività periodiche di Audit clinico, come
strumento per la revisione sistematica e continuativa dell’assistenza
prestata e dei risultati raggiunti dagli operatori.
Tale attività
sarà utilizzata anche per lo studio dell’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse,
con particolare riferimento agli episodi di ricovero ed all’utilizzo di
tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche, ecc..).
|
|
05 Formazione
Tutto il
personale partecipa ad iniziative di formazione orientate al miglioramento
della qualità del servizio e delle prestazioni.
|
I laboratori di
analisi, i servizi di anatomiaistologia- citologia patologica e i centri
trasfusionali devono prevedere attività di controllo di qualità interne ed
esterne e partecipare a programmi di miglioramento della qualità.
In tutte le
articolazioni organizzativo-funzionali è favorito l'utilizzo delle Linee
guida predisposte dalle Società scientifiche o da gruppi di esperti per una
buona pratica clinica nelle varie branche specialistiche.
Inoltre devono essere
predisposte con gli
operatori, linee
guida, regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con cui
devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore
gravità.
Ogni struttura
organizzativa predispone una
raccolta di regolamenti
interni, linee guida,
aggiornati per lo
svolgimento delle procedure tecniche più rilevanti (selezionate per rischio,
frequenza, costo).
Il personale deve
essere informato sull'esistenza di tali documenti, che sono facilmente
accessibili, e che vanno confermati o aggiornati almeno ogni tre anni.
|
06 Attività di controllo particolari.
I laboratori di
analisi, i servizi di anatomia-istologia-citologia patologica, i centri
trasfusionali devono prevedere attività di controllo di qualità interno ed
esterno e partecipare a programmi di miglioramento della qualità.
Tutti i
servizi di diagnostica strumentale devono:
-
prevedere
attività di controllo interno ed esterno di qualità
-
partecipare
a programmi di miglioramento di qualità con particolare riferimento
all’appropriatezza.
In tutte le
articolazioni organizzativo-funzionali è favorito l’utilizzo delle Linee
guida e dei Protocolli predisposti dalle Società scientifiche o da
gruppi di esperti per una buona pratica clinica nelle varie branche
specialistiche.
Le Linee Guida
ed i Protocolli adottati ed i regolamenti interni predisposti dagli
operatori, devono essere utilizzati, in relazione alle specifiche condizioni
organizzative della propria realtà operativa, per la gestione delle evenienze cliniche più
frequenti o di maggiore gravità e per lo svolgimento delle procedure tecniche
più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo).
Ogni struttura
organizzativa ne predispone una raccolta di regolamenti interni, linee guida,
aggiornati per lo svolgimento delle procedure tecniche più rilevanti
(selezionate per rischio, frequenza, costo).
Il personale deve
essere informato sull’esistenza di tali documenti, che devono essere
facilmente accessibili.
Le Linee Guida
e Protocolli adottati devono esplicitare la periodicità, almeno triennale, e
le modalità di revisione e aggiornamento.
Il personale è
coinvolto nella applicazione delle Linee Guida, attraverso la diffusione
delle conoscenze necessarie alla loro attuazione e la formazione specifica
sui Protocolli di assistenza ad esse correlati.
Per la
verifica sul grado di adesione alle Linee Guida e Protocolli di assistenza
devono essere predisposte apposite schede per la rilevazione degli indicatori
di processo e di risultato, previsti per la valutazione di impatto, e
questionari per la raccolta di informazioni e opinioni da parte del personale
coinvolto.
|
Devono essere
predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali attività di
supporto tecnico-amministrativo, in particolare:
- criteri e modalità
di accesso dell'utente
(programmazione
liste di attesa, accoglimento e registrazione);
- modalità di
prelievo, conservazione, trasporto dei materiali organici da sottoporre ad
accertamento;
- modalità di
pulizia, lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed
accessori;
- pulizia e
sanificazione degli ambienti;
- modalità di
compilazione, conservazione,
archiviazione dei
documenti comprovanti un'attività sanitaria
|
07 Documentazione delle attività di
supporto.
Devono essere predisposti
documenti simili per lo svolgimento delle principali attività di supporto
tecnico-amministrativo, in particolare:
- criteri e modalità di accesso dell’utente (programmazione liste
di attesa, accoglimento e registrazione);
- modalità di prelievo, conservazione, trasporto dei materiali
organici da sottoporre ad accertamento;
- modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di
tutti gli strumenti ed accessori;
- pulizia e sanificazione degli ambienti;
- modalità di compilazione, conservazione, archiviazione dei
documenti comprovanti una attività sanitaria.
Il personale è
coinvolto nello sviluppo di tali documenti di servizio.
Tali documenti di
servizio devono essere predisposti ponendo
particolare
attenzione alla semplificazione delle procedure.
Nell’area dei
servizi amministrativi devono essere definite le Procedure relative ai
principali procedimenti, nelle quali siano esplicitate le norme di
riferimento, le modalità di realizzazione, i tempi e le responsabilità.
|
A.01.07 SISTEMA INFORMATIVO
|
Il sistema
informativo è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed archiviazione dei
dati di struttura, processo ed esito, con gli obiettivi di:
- sostanziare e ridefinire
le politiche e gli obiettivi del presidio e della azienda;
- fornire il
ritorno informativo alle strutture
organizzative,
necessario per le valutazioni di loro competenza;
- rispondere al
debito informativo nei confronti dei livelli sovraordinati.
|
01 Finalità.
Il sistema
informativo è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed archiviazione dei
dati di struttura. processo ed esito, con gli obiettivi di:
- Sostanziare e ridefinire le politiche e
gli obiettivi del presidio e dell’azienda;
- Fornire il ritorno informativo alle strutture organizzative,
necessario per le valutazioni di loro competenza, con particolare
riferimento alla elaborazione dei dati necessari alla produzione degli
indicatori previsti per le attività di verifica e miglioramento della
qualità;
- rispondere al debito informativo nei confronti dei livelli
sovraordinati,
in particolare:
- tutte le strutture sono tenute a
rilevare e trasmettere alla regione i dati di base necessari alla costruzione
degli indicatori finalizzati al monitoraggio dei L.E.A. nonché dei vincoli di
bilancio, di cui al D.M. 12.12.01;
- tutte le strutture sono tenute ad
identificare le prestazioni effettuate con i corrispondenti codici dei
relativi tariffari regionali;
- le strutture che erogano prestazioni di
ricovero sono tenute ad adottare la scheda di dimissione ospedaliera;
- tutte le strutture sono tenute a
disporre di un sistema di archiviazione che deve essere aggiornato con
frequenza non inferiore a tre mesi, secondo standard definiti a livello
regionale;
tutte le
strutture sono tenute a definire le procedure di accesso agli archivi.
|
La Direzione
assicura:
-
l'individuazione dei bisogni informativi
dell'organizzazione;
- la struttura
del sistema informativo;
- le modalità di
raccolta;
- la diffusione ed
utilizzo delle informazioni;
- la valutazione della qualità del dato;
- l'integrazione
delle informazioni prodotte nelle attività correnti delle singole unità
operative, sezioni, uffici, etc.
|
02 Sistema di comunicazione interna ed
esterna.
E’
documentabile l’esistenza di un sistema di comunicazione interna ed esterna,
su supporto cartaceo e/o elettronico; in particolare deve essere garantita la
qualità e la riservatezza delle informazioni, anche ai fini della tutela dei
dati personali.
La Direzione
assicura:
- l'individuazione dei bisogni
informativi dell’organizzazione e la formalizzazione delle procedure;
- la struttura del sistema informativo;
- le modalità di raccolta;
- la diffusione ed utilizzo delle
informazioni; in particolare:
- è
redatta la relazione annuale sullo stato/attività per ogni struttura
organizzativa e professionale;
- la relazione è portata a conoscenza dei
livelli sovraordinati;
- la relazione è conosciuta dal personale
della struttura organizzativa e professionale;
- la relazione della struttura organizzativa
e professionale è resa disponibile ai soggetti interessati;
- la valutazione della qualità del dato, attraverso
la definizione di criteri di qualità per la compilazione della
documentazione relativa all’utenza (cartelle cliniche ed
infermieristiche, schede ambulatoriali ecc.), e in particolare:
- deve risultare identificabile l’operatore
che redige, per la parte di competenza, le cartelle cliniche ed
infermieristiche, i referti, le schede ambulatoriali, ecc.;
- è documentata l’attività di verifica
periodica del rispetto di tali criteri, anche al fine di garantire la
valutazione dell’appropriatezza delle prestazioni erogate;
- l’integrazione delle informazioni
prodotte nelle attività correnti delle singole unità operative, sezioni,
uffici, ecc...
E’
documentabile l’esistenza di un sistema di comunicazione interna alla U.O.,
in particolare:
- Vengono effettuate riunioni di U.O. almeno
mensili, documentate attraverso un Registro che riporti gli argomenti
trattati con le eventuali decisioni assunte
|
Deve essere
individuato un referente del sistema informativo responsabile delle procedure
di raccolta e verifica della qualità (riproducibilità, accuratezza,
completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le responsabilità
specifiche previste da norme nazionali.
|
03 Responsabile delle Procedure.
Deve essere
individuato un referente del sistema informativo
Responsabile
delle Procedure di raccolta e verifica della qualità riproducibilità,
accuratezza, completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le
responsabilità specifiche previste da norme nazionali.
|
A.01.08
DIRITTI DEI CITTADINI, INFORMAZIONE ALL’UTENZA E CARTA DEI SERVIZI PUBBLICI
SANITARI
|
|
01 Finalità.
La Direzione
definisce politiche e strategie volte a garantire il rispetto dei diritti dei
cittadini, in relazione all’umanizzazione dei servizi, alla personalizzazione
delle cure, alla tutela della privacy ed alla produzione delle informazioni
necessarie per l’accesso e la fruizione dei LEA, anche al fine di presentare
una risultanza positiva rispetto agli indicatori previsti dall’art. 14 del
Dlgs 502 e successive modificazioni. Per queste finalità, viene favorita la
partecipazione degli utenti e delle associazioni di volontariato e tutela al
miglioramento della qualità dei servizi.
|
|
02 Accessibilità degli utenti.
Ogni presidio
deve essere dotato di idonea indicazione all’esterno o all’interno, tale da
favorire l’accessibilità dell’utenza e l’individuazione dei percorsi, in
particolare:
la segnaletica
deve essere leggibile anche a distanza, di facile comprensione e protetta da
manomissioni.
|
|
03 Esplicitazione
dei servizi disponibili e delle modalità di accesso ai servizi.
Ogni Azienda
Sanitaria dispone di un Centro Unico di Prenotazione collegato con tutti i
servizi territoriali ed ospedalieri che forniscono prestazioni diagnostiche e
specialistiche ed ogni erogatore deve essere collegato con il CUP
dell’Azienda di riferimento.
L’Azienda
definisce modalità per dare informazioni agli utenti e dichiara i propri
impegni nei loro confronti:
- deve essere individuato un Ufficio o un Responsabile (in relazione
alla complessità della struttura) addetto ai rapporti con il pubblico
(informazioni e accettazione reclami, segnalazioni e suggerimenti);
- è predisposta, aggiornata
periodicamente e pubblicizzata la Carta dei Servizi e, nelle strutture
aziendali con particolare complessità organizzativa, vengono predisposte
Guide all’uso di specifici servizi;
- la Carta dei Servizi è redatta con l’apporto dei responsabili dei
servizi e con la collaborazione delle associazioni rappresentative di
tutela e volontariato: deve esistere documentazione scritta di tale
processo di consultazione;
- per ogni presidio devono essere
garantite informazioni relativamente a:
- prestazioni erogabili con indicazione
della spesa a carico dell’utente e delle modalità di pagamento;
- organizzazione interna ed operatori
responsabili delle prestazioni;
- orari delle attività ambulatoriali,
modalità di prenotazione e tempi di attesa;
- modalità per
l’inserimento nelle liste d’attesa per il ricovero;
- procedure relative all’accesso (con particolare
attenzione all’indicazione dell’eventuale preparazione per l’esecuzione delle
indagini diagnostiche, della documentazione da presentare all’accesso da
parte degli utenti, ecc.);
- modalità di comunicazione all’utente delle
informazioni che lo riguardano anche ai fini della acquisizione del
necessario consenso ordine ai trattamenti sanitari;
modalità
di consegna dei referti anche ai fini della tutela dei dati personali;
- modalità per la presentazione di eventuali
reclami, segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti.
- è garantita la tutela dei cittadini
definendo le modalità di presentazione e gestione dei reclami,
segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti e delle associazioni
rappresentative di tutela e volontariato. I reclami devono essere
accolti e trattati dalla struttura aziendale a cui sono rivolti;
- vengono effettuate indagini sulla
soddisfazione degli utenti;
- vengono favoriti progetti di
umanizzazione dell’assistenza, in particolare nei confronti delle
categorie più deboli di utenti, anche attraverso convenzioni ed intese
con associazioni di volontariato ed enti senza finalità di lucro.
Le Aziende
definiscono procedure per la effettiva distribuzione del materiale
informativo sul presidio e sui regolamenti che interessano gli utenti.
Nelle
strutture che erogano prestazioni diagnostiche e terapeutiche, in rapporto
alle specifiche funzioni svolte, vengono definite:
- Procedure per l’acquisizione di notizie
cliniche da parte dei familiari del degente;
- Procedure per l’acquisizione del consenso
informato;
- Procedure per la consegna o invio della
documentazione sanitaria (cartellino di dimissioni, lettera per il
curante, referto, risultato, ecc.), anche ai fini della tutela dei dati
personali;
·
Protocolli di dimissioni protette che
prevedano il coinvolgimento del
territorio.
I soggetti
pubblici e privati sono tenuti a garantire alla Regione i flussi informativi
richiesti ai fini della verifica della risultanza positiva rispetto agli
indicatori ex art. 14 del D.Lgs 502 e successive modificazioni ed
integrazioni.
|
|
04 Programma di attuazione della Carta dei
Servizi.
Esiste un
programma di attuazione della Carta dei ervizi. E’ predisposta, almeno con
valenza annuale da parte dell’Azienda, una relazione di autovalutazione che
espliciti i risultati conseguiti in rapporto agli impegni ed agli standard
stabiliti e i livelli di soddisfazione degli utenti.
Nelle Aziende
Sanitarie viene convocata annualmente una Conferenza dei Servizi, per
presentare i risultati delle attività rivolte alla tutela dei diritti.
|
02. REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI
GENERALI.
|
Tutti i presidi
devono essere in possesso dei requisiti previsti dalle vigenti leggi in
materia di:
- protezione
antisismica;
- protezione
antincendio;
- protezione
acustica;
- sicurezza
elettrica e continuità elettrica;
- sicurezza
antinfortunistica;
- igiene dei
luoghi di lavoro;
- protezione
dalle radiazioni ionizzanti;
-eliminazione
delle barriere architettoniche;
- smaltimento dei
rifiuti;
- condizioni
microclimatiche;
- impianti di
distribuzione dei gas;
- materiali
esplodenti.
*
In merito a tali problematiche
si ritiene di fare riferimento alle specifiche norme nazionali, regionali,
locali e, per la prevista parte di competenza, alle disposizioni
internazionali.
|
Tutti i presidi
devono essere in possesso dei requisiti previsti dalle
vigenti leggi in
materia di:
- protezione
antisismica;
- protezione
antincendio;
- protezione
acustica;
- sicurezza
elettrica e continuità elettrica;
- sicurezza
antinfortunistica;
- igiene dei
luoghi di lavoro;
- protezione
dalle radiazioni ionizzanti;
- eliminazione delle
barriere architettoniche;
- smaltimento dei
rifiuti;
- condizioni
microclimatiche;
- impianti di
distribuzione dei gas;
- materiali
esplodenti.
*
In merito a tali
problematiche si ritiene di fare riferimento alle specifiche norme nazionali,
regionali, locali e, per la prevista parte di competenza, alle disposizioni
internazionali.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI CUI ALLA SEZIONE “A” SI
APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI,
A TUTTE LE STRUTTURE DI CUI ALLE SEZIONI
“B”, “C” E “D”.
|
* I requisiti di cui sopra devono essere
valutati tenendo conto delle specifiche deroghe previste dalle normative
vigenti ivi compresa quella riguardante
l’eliminazione delle barriere architettoniche per gli edifici costruiti
antecedentemente all’entrata in vigore delle
norme di cui alla legge 09.01.99, n. 13.
REQUISITI
MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI
AL DPR 14.01.1997)
|
REQUISITI
GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO
DELLE STRUTTURE
|
SEZIONE “B”
- REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE
STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA IN REGIME
AMBULATORIALE.
|
B.01 STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
DI ASSISTENZA SPECIALISTICA
|
B.01.01 ASSISTENZA
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
|
Per ambulatorio di
assistenza specialistica si deve intendere la struttura o luogo fisico, intra
od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazione sanitarie di
prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle situazioni che non
richiedono ricovero neanche a ciclo diurno.
|
Per ambulatorio
di assistenza specialistica si deve intendere la struttura luogo fisico,
intra od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazioni sanitarie
di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle situazioni che non
richiedono ricovero neanche a ciclo diurno.
Le strutture che
erogano prestazioni di attività specialistica in ambito ambulatoriale sono
classificate in STRUTTURE DI CLASSE 1° e STRUTTURE DI CLASSE 2°. In
particolare:
-classe 1º- strutture ambulatoriali
extraospedaliere collocate in presidi che non erogano prestazioni di
ricovero, compresi gli stabilimenti termali. In tale classe sono erogabili
tutte le prestazioni ambulatoriali individuate dal nomenclatore tariffario
regionale, ad eccezione delle prestazioni contrassegnate dalla lettera “H”;
-classe 2º- strutture ambulatoriali
intraospedaliere collocate in presidi che erogano prestazioni di ricovero per
acuti. In tale classe sono erogabili tutte le prestazioni ambulatoriali
individuate dal nomenclatore tariffario regionale, nessuna esclusa.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate.
La dotazione di
ambienti per l’attività ambulatoriale è la seguente:
- sala per l’esecuzione delle prestazioni, che garantisca il
rispetto della privacy dell’utente, in particolare con area separata per
spogliarsi;
- spazi per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo
spazio per l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a
sedere rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi igienici distinti per utenti e personale; il servizio
per gli utenti deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente
indicato;
- spazio/locale per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale per deposito di materiale
sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature,
strumentazioni;
- spazi distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse
non fossero centralizzate.
Nei presidi
sanitari che ospitano più strutture eroganti prestazioni ambulatoriali
poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività amministrativa, attesa e
servizi igienici possono essere in comune
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate.
La dotazione di
ambienti per l’attività ambulatoriale è la seguente:
- sala per l’esecuzione delle
prestazioni, di superficie minima di 12 mq, fermo restando l’obbligo
di destinare 7 mq all’area destinata al paziente, che garantisca il
rispetto della privacy dell’utente, in particolare con area separata per
spogliarsi;
- spazi per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo
spazio per l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a
sedere rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi igienici distinti per utenti e personale; il servizio per
gli utenti deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente
indicati;
- spazio/locale per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale per deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature,
strumentazioni;
- spazi distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse
non fossero centralizzate.
Nei presidi sanitari
che ospitano più strutture eroganti prestazioni ambulatoriali
(poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività amministrativa, attesa e
servizi igienici possono essere in comune.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
La dotazione minima
impiantistica prevista deve essere adeguata alle esigenze operative e tale
cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In particolare:
- in tutti i locali devono essere di
regola assicurate l’illuminazione e la ventilazione naturali;
- impianto telefonico utilizzabile dagli
utenti.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
La dotazione
minima impiantistica prevista deve essere adeguata alle esigenze operative e
tale cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In
particolare:
- in tutti i locali devono essere di regola assicurate
l’illuminazione e la ventilazione naturali;
- impianto telefonico utilizzabile dagli utenti.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Il locale
ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile, carrello per medicazioni,
scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a parete..
Il locale
ambulatorio deve, inoltre, disporre di attrezzature e presidi medico
chirurgici in relazione alla specificità dell’attività svolta.
Inoltre, deve
essere prevista la seguente dotazione minima tecnologica:
carrello per la gestione dell'emergenza, che,
ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio
per il paziente, deve essere completo di attrezzatura per monitoraggio e
supporto della funzione cardiovascolare e respiratoria e di un defibrillatore
semiautomatico.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Il locale
ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile, carrello per
medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a parete.
Il locale ambulatorio
deve, inoltre, disporre di attrezzature e presidi medico chirurgici in
relazione alla specificità dell’attività svolta.
Nel caso che
siano presenti nel locale ambulatorio risorse tecnologiche destinate a
prestazioni diverse, le stesse non possono essere usate in contemporanea su
pazienti diversi.
Inoltre, deve
essere prevista la seguente dotazione minima tecnologica:
carrello per la
gestione dell’emergenza che, ove vengano eseguite procedure invasive e/o
cruente o che comportino rischio per il paziente, deve essere completo di
attrezzatura per monitoraggio e supporto della funzione cardiovascolare e
respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni ambulatoriali deve possedere i requisiti organizzativi
di seguito descritti.
Durante lo
svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di
almeno un medico, indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte
nell'ambulatorio.
Il medico
responsabile, in caso di poliambulatorio, deve possedere la specializzazione
in una delle branche accreditate;
Il personale in
numero proporzionale agli accessi ambulatoriali e alla tipologia
dell'attività svolta;
Tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in
evidenza la data della scadenza stessa;
Ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il
paziente, devono essere garantita la presenza di un operatore in possesso di
idoneità all’uso del defibrillatore semiautomatico.
Le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
dall'utente;
Le registrazioni
e le copie dei referti vanno
conservate
secondo le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni ambulatoriali deve possedere i requisiti organizzativi
di seguito descritti.
Durante lo
svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di
almeno un medico indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte
nell’ambulatorio.
medico
responsabile, in caso di poliambulatorio, deve possedere la specializzazione
in una delle branche accreditate.
Il personale deve
essere in numero proporzionale agli accessi
ambulatoriali e
alla tipologia dell’attività svolta. Deve essere garantita almeno la
presenza di una unità infermieristica durante l’orario di erogazione delle
prestazioni.
Tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la data
della scadenza stessa ed essere conservati con modalità adeguate.
Ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il
paziente, deve essere garantita la presenza di un operatore in possesso di
idoneità all’uso del defibrillatore semiautomatico.
Ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente devono essere presenti, in relazione
al tipo di attività, adeguate modalità di approvvigionamento, disinfezione
e/o sterilizzazione dei materiali e/o strumenti impiegati .
Deve essere
definito un elenco che identifica le prestazioni erogate per singolo
presidio.
Le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
all’utente.
Il referto
deve contenere:
- numero archivio, data ed identificazione utente;
- descrizione sintetica del problema esposto e dei dati clinici;
- eventuali premedicazioni, indagini
diagnostiche e farmaci utilizzati;conclusioni diagnostiche; accertamenti
e/o terapie e/o programmi riabilitativi prescritti e/o eseguiti;
- identificazione dell’operatore
principale e/o del responsabile.
Copia del referto deve essere consegnata
all’utente.
Le registrazioni
e le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità e i tempi sanciti
dalla normativa vigente.
L’orario di
accesso alle prestazioni deve assicurare la corretta esecuzione delle stesse,
garantendo l’iter diagnostico/terapeutico previsto.
La
programmazione degli accessi deve essere fatta, possibilmente, per
appuntamenti orari o per fasce orarie, per evitare inutili attese ed
affollamenti della sala d’attesa.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI
CUI AL PUNTO B.01.01 SONO DI CARATTERE GENERALE E SI APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI,
A TUTTE LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI AMBULATORIALI.
NEI PUNTI
B.0N.0N SONO RIPORTATI I REQUISITI SPECIFICI PER DISCIPLINA O ATTIVITA’.
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B.01.02 MEDICINA DI
LABORATORIO
|
L'attività di medicina
di laboratorio fornisce informazioni ottenute con metodi chimici, fisici o
biologici su tessuti o liquidi di origine umana o su materiali connessi alla
patologia umana, ai fini della prevenzione, della diagnosi, del monitoraggio
della terapia e del decorso della malattia e ai fini della ricerca.
Alle strutture
che erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio si applica, per le
parti compatibili con la normativa vigente, il DPCM 10.02.1984.
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L’attività di
medicina di laboratorio fornisce informazioni ottenute con metodi chimici,
fisici o biologici su tessuti o liquidi di origine umana o su materiali
connessi alla patologia umana, ai fini della prevenzione, della diagnosi, del
monitoraggio della terapia e del decorso della malattia e ai fini della
ricerca.
Alle strutture
che erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio si applica, per le
parti compatibili con la normativa vigente, il DPCM 10.02.1984.
|
La tipologia di
prestazioni eseguite nei diversi laboratori e la dotazione strumentale hanno
un diverso grado di complessità commisurato alla realtà sanitaria ed alla
tipologia dei quesiti diagnostici posti al laboratorio.
1. Laboratori
generali di base: sono laboratori ad organizzazione semplice e unitaria che
possono svolgere indagini nell'ambito della biochimica clinica e
tossicologica, dell'ematologia ed emocoagulazione, ell'immunoematologia, della microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad elevato
livello tecnologico e professionale nell'ambito della biochimica clinica e
tossicologica, dell'ematologia ed emocoagulazione, ell'immunoematologia,
della
microbiologia, della virologia, della
citoistopatologia,
della biologia molecolare e della genetica, della immunologia, della
allergologia.
3. Laboratori
generali di base con settori
specializzati:
sono laboratori ad organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per
varieta' di tipologia analitica e complessità dei quesiti diagnostici posti, necessitano
di una articolazione in unita' operative o moduli specializzati e della
disponibilità di tecnologie di livello superiore e di competenze
professionali particolari. Tali
laboratori
possono svolgere indagini diagnostiche nell'ambito degli specifici settori di
cui ai punti 1 e 2.
|
La tipologia di
prestazioni eseguite nei diversi laboratori e la dotazione strumentale hanno
un diverso grado di complessità commisurato alla realtà sanitaria ed alla
tipologia dei quesiti diagnostici posti al laboratorio.
I servizi di
medicina di laboratorio si distinguono a seconda delle loro caratteristiche
in tre tipologie:
1. Laboratori
generali di base: sono laboratori ad organizzazione semplice ed unitaria
che possono svolgere indagini nell’ambito della biochimica clinica, della
tossicologia, dell’ematologia, dell’emocoagulazione, della immunoematologia,
della microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad elevato livello
tecnologico e professionale
nell’ambito della
biochimica clinica, della tossicologia, dell’ematologia, della
emocoagulazione, della immunoematologia, della microbiologia, della
virologia, della citoistopatologia, della biologia molecolare e della
genetica, della immunologia, della allergologia.
3. Laboratori
generali di base con settori specializzati: sono laboratori ad
organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per varietà di tipologia
analitica e complessità dei quesiti diagnostici posti, necessitano di una
articolazione in unità operative o moduli specializzati e della disponibilità
di tecnologie di livello superiore e di competenze professionali particolari.
Tali laboratori
possono svolgere indagini diagnostiche nell’ambito degli specifici settori di
cui ai punti 1 e 2.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di medicina di laboratorio è la seguente:
·
area di
attesa dotata di servizi igienici dedicati all'utenza ambulatoriale e di un
adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
·
locale
per il prelievo, che consenta il rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno
un locale per l’esecuzione delle analisi, nonché almeno un locale per ogni
settore specializzato;
·
servizi
igienici distinti per il personale;
·
locale
per le attività amministrative e di archivio;
·
locale
per il trattamento del materiale d’uso.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di medicina di laboratorio è la seguente:
·
area di attesa dotata di servizi igienici
dedicati all'utenza ambulatoriale e di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle analisi,
nonché almeno un locale per ogni settore specializzato;
·
servizi igienici distinti per il personale;
·
locale per le attività amministrative e di
archivio;
·
locale per il trattamento del materiale
d’uso.
Il laboratorio
deve dotarsi di procedure per minimizzare il rischio di incidenti e di malattie professionali e per proteggere
il personale i pazienti ed i visitatori dai rischi conosciuti.
Relativamente ai
punti prelievo si richiedono le seguenti suddivisioni:
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero sanitarie: i Servizi di laboratorio
di base e di base specializzate possono avere oltre al punto
prelievi sito presso la propria sede, altri punti esterni alla struttura
dedicata. I requisiti devono essere i seguenti:
- Un locale per prelievi
- Lavabo
- Un’area per
raccolta campioni
- Un’area
attesa
- Un’area per
attività amministrativa
- Uno spogliatoio
- Un bagno per il
personale
- Un bagno per utenti (anche per disabili)
Punti prelievo
territoriali : sono punti
decentrati che afferiscono ai Servizi di Laboratorio di base o di base con
sezioni specializzate dell’Azienda USL. I requisiti devono essere i seguenti:
Spazi ad uso possibilmente esclusivo
- Un locale per
prelievi
- Lavabo
- Un’area per
raccolta campioni
- Un’area attesa
Spazi ad uso non esclusivo
- Un’area per
attività amministrativa
- Uno spogliatoio
- Un bagno per il personale
- Un bagno per utenti (anche per disabili)
|
REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per i
requisiti tecnologici relativi alle diverse tipologie di laboratorio si
rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per i requisiti
tecnologici relativi alle diverse tipologie di laboratorio si rinvia DPCM
10.02.1984, per quanto compatibile.
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero delle Aziende sanitarie:
- Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
- Lettino
- Armadio
- Carrello
Punti prelievo
territoriali :
- Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
- Lettino
- Armadio
- Carrello
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al
volume delle prestazioni erogate.
E' presente un documento
che descriva tutti i servizi/prestazioni offerti dal laboratorio ed in cui
sono esplicitati gli esami che vengono eseguiti direttamente - con quali
procedure ed attrezzature - e quelli che vengono inviati ad altre strutture.
Devono esistere
documenti di servizio (regolamenti interni o linee guida) per lo svolgimento
delle principali attività di gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare:
- riconoscimento
degli utenti;
- identificazione
dei campioni;
-trasferimento
del materiale biologico dalle zone di prelievo al laboratorio;
-processi di
sanificazione (pulizia ambiente, procedure di disinfezione e di
sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
- smaltimento dei
rifiuti.
Reagenti,
materiale di controllo, materiale di calibrazione devono presentare etichette
che ne indichino: identità, titolo o concentrazione, condizioni di
conservazione raccomandate, data di preparazione e di scadenza, ogni altra
informazione necessaria per l'uso corretto. Nessun materiale deve essere
utilizzato oltre la data di scadenza.
Deve esistere un
sistema di archiviazione che deve contenere almeno:
-i risultati
degli esami sugli utenti (conservati per almeno un anno);
- i risultati dei
controlli di qualità interno
conservati per
almeno un anno e quelli esterni per almeno tre anni.
Deve esistere un
manuale delle procedure
diagnostiche,
contenente per ogni esame almeno:
- preparazione
dell'utente agli esami;
- modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del campione;
- caratteristiche
e descrizione del metodo analitico impiegato;
- modalità di
compilazione, trasmissione e
consegna dei
referti.
VALUTAZIONE
E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITÀ
Il laboratorio
deve svolgere programmi di
Controllo Interno
di Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analita dosato, e
partecipare a programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi dalle
Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello nazionale o
internazionale.
Presso ogni
laboratorio:
- deve esistere
uno opuscolo informativo sul Servizio per gli utenti, che deve contenere
almeno le modalità di accesso;
- deve poter
essere possibile il ritiro dei referti in tutti i giorni feriali e in almeno
alcuni pomeriggi della settimana.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al
volume delle prestazioni erogate.
A tal fine il
laboratorio deve descrivere la propria struttura organizzativa e definire le
funzioni e responsabilità di tutto il personale sia per le prestazioni
diagnostiche di base e di approfondimento sia per quelle di emergenza –
urgenza.
E comunque
devono essere garantiti:
- un responsabile in possesso di una delle specializzazioni (vedi
A.01.03.02) previste per la medicina di laboratorio;
- nel caso in cui la responsabilità del laboratorio sia affidata ad
uno specialista laureato in biologia o chimica, deve essere garantita,
durante lo svolgimento delle attività, la presenza di un medico o, in alternativa,
di un operatore in possesso di patentino di BLSD;
- nel caso in cui il prelievo sia effettuato da un biologo con
adeguato percorso formativo post-laurea e competenze tecnico-pratico
acquisite, deve essere garantita, nell’attività di prelievo, la presenza
medica;
- un tecnico di laboratorio per tutto l’orario di apertura;
- un’unità infermieristica o di altro operatore abilitato per
l’attività di prelievo;
- un ausiliario/OTA con mansioni
esecutive.
E’ presente un
documento che descriva tutti i servizi/prestazioni offerti dal laboratorio ed
in cui sono esplicitati gli esami che vengono eseguiti direttamente - con
quali procedure ed attrezzature - e quelli che vengono inviati ad altre
strutture.
Devono esistere
documenti di servizio (regolamenti interni o linee guida) per lo svolgimento
delle principali attività di gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare,
devono esistere almeno i documenti comprovanti l’avvenuto adempimento delle
seguenti attività di servizio:
- riconoscimento degli utenti;
- identificazione dei campioni;
- trasferimento del materiale biologico dalle zone di prelievo al
laboratorio;
- approvvigionamento e gestione dei reagenti e farmaci;
- processi di sanificazione (pulizia ambiente, procedure di disinfezione
e di sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
- smaltimento dei rifiuti.
Reagenti,
materiale di controllo, materiale di calibrazione devono presentare etichette
che ne indichino: identità, titolo o concentrazione, condizioni di conservazione
raccomandate, data di preparazione e di scadenza, ogni altra informazione
necessaria per l’uso corretto. Nessun materiale deve essere
utilizzato oltre
la data di scadenza.
Deve esistere un
sistema di archiviazione che deve contenere almeno:
- i risultati degli esami sugli utenti (conservati per almeno un
anno);
- i risultati dei controlli di qualità interni conservati per
almeno un anno e quelli esterni per almeno tre anni e relativa
documentazione.
Deve esistere un
manuale delle procedure diagnostiche, contenente per ogni esame almeno:
- criteri di accesso e modalità di richiesta delle prestazioni;
- preparazione dell’utente agli esami;
- modalità di raccolta, trasporto, accettazione e
conservazione del campione;
- caratteristiche e descrizione del metodo analitico e delle
procedure utilizzate, che devono essere approvate dalla direzione del
laboratorio e raccomandate da associazioni scientifiche riconosciute;
- gli intervalli di riferimento;
- modalità di compilazione, trasmissione e consegna dei referti.
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero delle Aziende sanitarie:
- Procedura
documentata per gli interventi di primo soccorso
- Nelle ore di
attività deve essere garantita la presenza di un medico ed un infermiere;
- Procedura Operativa
che descriva le metodologie di
conservazione e
trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente
Punti prelievo
territoriali :
- Procedura
documentata per gli interventi di primo soccorso
- Nelle
ore di attività deve essere garantita la presenza di un medico ed un
infermiere;
- Procedura
Operativa che descriva le metodologie di conservazione e trasporto dei
campioni a cui attenersi obbligatoriamente
I Punti prelievo
afferenti a Strutture specialistiche ambulatoriali accreditate devono essere
specificatamente autorizzati dalla A.USL
competente ed
ubicati esclusivamente nell’ambito territoriale della stessa A.USL.
Per le attività
di prelievo a domicilio, le strutture accreditate pubbliche e private devono
dotarsi di Procedura Operativa che descriva le metodologie di prelievo, conservazione e
trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente e per gli interventi
di primo soccorso.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
Il laboratorio
deve definire un sistema di controllo di qualità che soddisfi la necessità di
individuare gli errori sia in fase analitica sia in qualsiasi fase o aspetto
rilevante ai fini del risultato.
Il laboratorio
deve svolgere programmi di Controllo Interno di Qualità, quest’ultimo da
svolgersi per ogni analita dosato, e partecipare a programmi di Valutazione
Esterna di Qualità promossi dalle Regioni, o, in assenza di questi, a
programmi validati a livello nazionale o internazionale.
Per gli esami
di cui non sono disponibili programmi di VEQ, il laboratoriodeve sviluppare
un modello operativo per la valutazione dell’accuratezza delle procedure non
valutate in altro modo.
Presso ogni
laboratorio deve esistere un opuscolo informativo sul Servizio per gli utenti
che deve contenere almeno le modalità di accesso.
Presso ogni
laboratorio deve poter essere possibile il ritiro dei referti in tutti i
giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi della settimana.
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B.01.03 ATTIVITÀ DI
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
|
Le strutture di
diagnostica per immagini svolgono indagini strumentali ai fini diagnostici
e/o di indirizzo terapeutico, utilizzando sorgenti esterne di radiazioni
ionizzanti e altre tecniche di formazione dell’immagine.
Le attività di
diagnostica per immagini sono
assicurate sia
dalle strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo continuativo
e/o diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e private.
Poiché le
strutture di ricovero e cura, come
sopra identificate, assicurano lo svolgimento di attività in regime di
elezione programmata oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi
requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi devono rispondere
alle funzioni proprie di tali strutture.
|
Le strutture di
diagnostica per immagini svolgono indagini strumentali ai fini diagnostici
e/o di indirizzo terapeutico utilizzando sorgenti esterne di radiazioni
ionizzanti e altre tecniche di formazione dell’immagine.
Le attività di
diagnostica per immagini sono assicurate sia dalle strutture pubbliche e
private, di ricovero e cura a ciclo continuativo e/o diurno sia da strutture
extraospedaliere pubbliche e private.
Poiché le
strutture di ricovero e cura, come sopra identificate,
assicurano lo svolgimento
di attività in regime di elezione programmata, oppure in regime di
emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi strutturali, tecnologici e
organizzativi devono rispondere alle funzioni proprie di tali strutture.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di diagnostica per immagini è la seguente:
- area di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- spazi adeguati per accettazione, attività amministrative ed
archivio;
- servizi igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti e servizio igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche
indagini radiodiagnostiche (ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx
Clisma opaco, ecc.), qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- una sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti;
- una sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti;
- un locale per l’esecuzione degli esami ecografici,
qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e
servizio igienico dedicato. Nel caso di più diagnostiche ecografiche è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un locale per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile (camera oscura per trattamento umido o spazio per
trattamento dry);
- un locale per la refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza degli operatori medici e
tecnici;
- locale/spazio per deposito materiale pulito;
- locale/spazio per deposito materiale sporco;
- un locale/spazio ad accesso controllato per la raccolta e
l’immagazzinamento dei rifiuti tossici nocivi, fino al loro
allontanamento;
- spazio armadi per deposito materiale d’uso,attrezzature,
strumentazioni.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali adeguati alla
complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di diagnostica per immagini è la seguente:
- area di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- spazi adeguati per accettazione, attività amministrative ed
archivio;
- servizi igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti e servizio igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche
indagini radiodiagnostiche (ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx
Clisma opaco, ecc.), qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- una sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti;
- una sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti;
- un locale per l’esecuzione degli esami ecografici, qualora
previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio
igienico dedicato. Nel caso di più diagnostiche ecografiche è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un locale per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile (camera oscura per trattamento umido o spazio per trattamento
dry);
- un locale per la refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza
degli operatori medici e
tecnici;
- locale/spazio per deposito materiale pulito;
- locale/spazio per deposito materiale sporco;
- un locale/spazio ad accesso controllato per la raccolta e l’immagazzinamento dei rifiuti
tossici nocivi, fino al loro
allontanamento;
- spazio armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali adeguati alla complessità
delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di radiologia diagnostica che utilizzano
radiazioni ionizzanti prevede:
- generatore A.T. trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo
di comando;
- tavolo ribaltabile, preferibilmente telecomandato,con serigrafo,
Potter Bucky, intensificatore di brillanza;
- tubo radiogeno a doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione di primo soccorso, così come specificato al punto
B.01.01 (Requisiti
tecnologici);
- apparecchio radiologico portatile nelle strutture di ricovero.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica plurispecialistica
devono possedere requisiti tecnologici adeguati alla complessità delle
prestazioni erogate.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di radiologia diagnostica tradizionale che
utilizzano radiazioni ionizzanti prevede le seguenti presenze:
- generatore A.T. trifase di potenza non
inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo ribaltabile, preferibilmente
telecomandato, con serigrafo, Potter Bucky, intensificatore di brillanza
con catena televisiva;
- tubo radiogeno a doppio fuoco anodo
rotante;
- dotazione di primo soccorso, così come
specificato al punto B.01.01 (Requisiti tecnologici);
- apparecchio radiologico portatile nelle
strutture di ricovero; nelle strutture di ricovero di area medica è
sufficiente un apparecchio radiologico portatile monoblocco; nelle
strutture di ricovero di area chirurgica è necessario l’apparecchio
radiologico portatile ad anodo rotante;
- un apparecchio ecografico nelle
strutture di ricovero.
Le prestazioni
di radiodiagnostica specialistica devono essere eseguite con apparecchiature
dedicate: in particolare i settori che svolgono attività di neuroradiologia
devono essere dotate di TAC, RM e angiografo digitale; i settori che svolgono
attività di diagnostica senologica mammografica devono essere dotate di
mammografo e quelli che svolgono diagnostica senologica completa devono
essere dotati di mammografo, ecotomografo, stereotassi.
La dotazione
strumentale minima per erogare prestazioni ecografiche è costituita da:
- un ecografo
dotato di almeno due sonde dedicate allo studio delle parti profonde e delle
parti superficiali.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica devono possedere requisiti tecnologici adeguati alla complessità
delle prestazioni erogate.
Le
apparecchiature TAC devono essere di recente generazione con sistema spirale
di rilevazione dei dati.
Per le
attività di Risonanza Magnetica (RM), le apparecchiature devono essere di
tipo superconduttivo, di potenza non inferiore a 0,5 Tesla o di tipo Open di
ultima generazione non antecedenti al 1999.
Le
apparecchiature di R.M. di tipo superconduttivo non devono essere installate
da più di 5 anni, salvo verificate migliorie che garantiscano la qualità
dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze diagnostiche standard ed
altre più complesse di uso routinario, in particolare sequenze
turbo-spin-echo ed angio Rm 2D e 3D. Open di ultima generazione non
antecedenti al 1999.
Le
apparecchiature di R.M. di tipo superconduttivo non devono essere installate
da più di 5 anni, salvo verificate migliorie che garantiscano la qualità
dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze diagnostiche standard ed
altre più complesse di uso routinario, in particolare sequenze turbo-spin-echo
ed angio Rm 2D e 3D.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di diagnostica per immagini deve possedere i seguenti
requisiti organizzativi:
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
Attivazione di un
sistema di controllo di qualità;
Presso ogni struttura
di diagnostica per immagini e’ previsto l’obbligo di comunicare all’utente,
al momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna
dei referti.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di
diagnostica per immagini deve possedere i seguenti requisiti organizzativi:
Il personale sanitario laureato e/o tecnico
deve essere deguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e
omunque devono essere garantiti:
- un medico specialista in
radiodiagnostica presente per l’intero orario di operatività tecnica;
- un tecnico per postazione di lavoro
attiva per tutto l’orario di operatività tecnica;
- la presenza di almeno una unità
infermieristica durante lo svolgimento degli esami.
L’attività ecografica può essere praticata
in assenza del personale tecnico, oltre che dal medico radiologo, anche da un
medico specialista limitatamente alla branca di appartenenza.
Nelle
Strutture ambulatoriali extraospedaliere, nel caso vengano effettuati esami
contrastografici con somministrazione per via parenterale di mezzi di
contrasto e/o di altri farmaci, deve essere garantita la presenza di un
medico specialista in anestesia e rianimazione oppure di un medico in
possesso di certificazione ACLS(Advanced Cardiac Life Support) secondo le
linee internazionali ILCOR (AHA,IRC); nel caso in cui la Struttura
ambulatoriale sia compresa in un presidio ospedaliero, deve essere garantita
la disponibilità di un medico specialista in anestesia e rianimazione.
Deve essere
garantita la attivazione di un sistema di controllo di qualità; il
controllo di qualità deve essere documentato. Le apparecchiature TAC ed RM
devono avere una manutenzione garantita da un controllo annuale.
Presso ogni struttura
di diagnostica per immagini è previsto l’obbligo di comunicare all’utente, al
momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei
referti. Il referto deve essere accompagnato da adeguate documentazione
iconografica per ciascuna tipologia di indagine.
Prima della
effettuazione delle procedure diagnostiche, a tutela dell’utente, devono
essere espletate le verifiche prescritte dall’art. 111 del D. Lgs. 230/95;
in particolare
nel modulo di consenso informato devono chiaramente risultare espletate le
seguenti procedure da parte del medico radiologo:
- la verifica dell’appropriatezza o giustificazione clinica
della proposta medica;
- la impossibilità di soddisfare il quesito clinico con procedure
che non erogano dose radiante al paziente;
- la impossibilità di fornire il supporto diagnostico richiesto
mediante utilizzo di una stessa procedura eseguita in tempi precedenti;
- la verificata assenza di condizioni
fisiologiche controindicanti l’impiego di radiazioni ionizzanti;
- la eventuale somministrazione del mezzo di contrasto, se
necessaria ai fini diagnostici.
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B.01.04 DIALISI
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La dialisi è un
trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti affetti da insufficienza
renale in fase uremica, che può essere effettuato in ambito extraospedaliero
e intraospedaliero.
L’attività
dialitica viene erogata secondo
livelli:
- ad elevato
impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di
garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio
impegno assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza decentrata;
- a basso
livello assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza limitata.
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La dialisi è un
trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti affetti da insufficienza
renale in fase uremica, che può essere effettuato in ambito extraospedaliero
e intraospedaliero.
L’attività
dialitica viene erogata secondo tre livelli:
- ad elevato
impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di
garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio impegno
assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza decentrata;
- a basso livello
assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza
limitata.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad
elevata assistenza devono ubicati in presidi ospedalieri.
I centri
ambulatoriali a medio e basso assistenziale, oltre che nei presidi
ospedalieri possono essere ubicati in edifici esclusivamente dedicati alla
specifica attività sanitaria, o in parti di edificio distinte da ogni altro
uso per civile abitazione o altro, e devono
essere dislocati in modo tale da consentire un facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli
spazi devono essere correlati al volume delle attività erogate, in numero e
dimensioni tali
da garantire l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto all’utenza, e in
ogni caso sono costituiti almeno da:
Area
Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona capace
di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi non sia inferiore a sette metri
quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La disposizione dei
letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte del personale
addetto da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed
attrezzature dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di
patologie trasmissibili per via parenterale con servizi igienici annessi
(tale definizione si applica a pazienti portatori dell’Antigene dell’epatite
B e del virus HIV ); in alternativa, possono essere previsti, all’interno
della sala dialisi comune, sistemi di separazione del paziente infetto e
dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello
di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli
apparecchi di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla
rete idrica di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di
consumo specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale sporco;
- locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza:
locali per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per
l’effettuazione della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi
devono consentire lo svolgimento dell’attività e permettere agevoli
spostamenti del personale e dei carrelli di medicazione.
I pavimenti
devono essere lisci, uniformi,resistenti ad agenti chimici e fisici,lavabili
e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si
svolgono le attività di assistenza, le
pareti, raccordate con i pavimenti, devono essere lisce, uniformi, lavabili e
disinfettabili almeno fino all’altezza di 2 metri.
I lavabi previsti
sono a comando non Manuale e facilmente disinfettabili.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il trattamento
dell’acqua di rete viene effettuato mediante osmosi inversa e la
distribuzione dell’acqua trattata ai posti dialisi deve essere realizzato con
rete idrica a vista utilizzando materiali atossici. Deve essere previsto lo
scarico
dell’acqua per
ogni posto dialisi.
La sala
dialisi è dotata di climatizzazione dell’aria che deve assicurare, a seconda
della stagione, una temperatura durante la seduta dialitica da 20 a 26 gradi
centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60 %.
Deve essere
attivo un gruppo elettrico di continuità.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad
elevata assistenza devono essere ubicati in presidi
ospedalieri.
I centri
ambulatoriali a medio e basso livello assistenziale, oltre che nei presidi ospedalieri, possono essere ubicati
in edifici esclusivamente dedicati alla specifica attività sanitaria, o in
parti di edificio distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro, e
devono essere dislocati in modo tale da consentire un facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di eventuali
complicanze.
I locali e gli
spazi devono essere correlati al volume delle attività erogate, in numero e
dimensioni tali da garantire l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto
all’utenza, e in ogni caso sono costituiti almeno da:
Area Amministrativa
- Area di accettazione ed attività amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona capace
di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi
non sia inferiore
a sette metri quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La
disposizione dei letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte
del personale addetto da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed
attrezzature dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie trasmissibili per via parenterale
con servizi igienici annessi (tale definizione si applica a pazienti
portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV ); in alternativa,
possono essere previsti, all’interno della sala dialisi comune, sistemi di
separazione del paziente infetto e dotazioni
dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello
di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli
apparecchi di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla
rete idrica di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di
consumo specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale sporco;
- locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza:
locali per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per
l’effettuazione della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi
devono consentire lo svolgimento dell’attività e
permettere
agevoli spostamenti del personale e dei carrelli di
medicazione.
I pavimenti
devono essere lisci, uniformi, resistenti ad agenti chimici e fisici,
lavabili e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si
svolgono le attività di assistenza, le pareti, raccordate con i pavimenti,
devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno fino
all’altezza di 2 metri.
I lavabi previsti
sono a comando non manuale e facilmente disinfettabili.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
trattamento
dell’acqua di rete viene effettuato mediante osmosi inversa e la distribuzione
dell’acqua trattata ai posti dialisi deve essere realizzato con rete idrica a
vista utilizzando materiali atossici. Deve essere previsto lo scarico
dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è
dotata di climatizzazione dell’aria che deve assicurare, a seconda della
stagione, una temperatura durante la seduta dialitica da 20 a 26 gradi
centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60 %.
Deve essere
attivo un gruppo elettrico di continuità.
Deve esserci
un telefono con linea diretta, fax e collegamento ad internet.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
I requisiti
tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa
paziente per ogni posto dialisi;
-apparecchi per dialisi singoli, predisposti per le diverse modalità depurative
(uno per ogni posto dialisi, con un apparecchio di riserva ogni cinque posti
dialisi);
- carrello per
la gestione dell’emergenza
completo di
cardiomonitor con defibrillatore;
- frigorifero
a temperatura controllata per la conservazione di farmaci;
- apparecchiature
per esami di laboratorio semplici (emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
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REQUISITI
TECNOLOGICI
I requisiti
tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa
paziente per ogni posto dialisi;
- apparecchi per dialisi
singoli, predisposti per le diverse modalità depurative (uno per ogni posto
dialisi, con un apparecchio di riserva ogni cinque posti dialisi);
- carrello per la
gestione dell’emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore;
- frigorifero a temperatura
controllata per la conservazione di
farmaci;
- apparecchiature
per esami di laboratorio semplici (emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun
paziente è predisposto
di trattamento
con le indicazioni delle modalità di presa in carico, della strategia
dialitica e terapeutica.
I centri a media
ed elevata assistenza possono attivare programmi per l’addestramento ed il
monitoraggio clinico dei pazienti in dialisi domiciliare.
Alla immissione
del paziente nel programma di terapia dialitica periodica viene raccolto il
consenso informato dell’interessato, che deve essere riconfermato in caso di
trasferimento ad altro centro.
Per ciascun
paziente, ad ogni trattamento è redatta una scheda dialitica in cui sono
riportati:
- I dati
anagrafici del paziente
- Tipo
di emofiltro utilizzato
- Tipo di
liquidi e concentrati utilizzati
- Farmaci
somministrati
- Trasfusioni
di sangue o emoderivati eventualmente praticate
- Variazioni di
peso corporeo e parametri vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa )
Le schede vanno
conservate per un periodo minimo di cinque anni, anche in formato elettronico
qualora l’intervento dell’operatore sia sicuramente identificabile.
Esistono e vengono
applicati protocolli per:
-disinfezione
delle apparecchiature, dell’impianto di trattamento dell’acqua e del circuito
di distribuzione dell’acqua per dialisi;
-sanificazione
ambientale e smaltimento rifiuti;
- controlli
chimici e biologici dell’acqua per dialisi.
Tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza devono portare in evidenza
la data della scadenza stessa.
E’ redatto un
registro di carico e scarico di tutto il materiale sanitario in uso.
Deve essere
garantita una tempestiva assistenza tecnica.
Il responsabile
sanitario è un medico con specializzazione in nefrologia.
Durante i
turni di dialisi di routine è garantita la presenza di personale medico,
infermieristico ed ausiliario/OTA.
Deve essere previsto un protocollo per la
gestione delle emergenze cliniche, incluso, per i centri a medio e basso
livello assistenziale, il trasferimento del paziente in
struttura di
ricovero in caso di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi,
sulla base di protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso
livello assistenziale e la struttura nefrologica ospedaliera più accessibile
nell’ambito territoriale.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun
paziente è predisposto un piano di trattamento con le indicazioni delle
modalità di presa in carico, della strategia dialitica e terapeutica.
I centri a media
ed elevata assistenza attivano programmi per
l’addestramento
ed il monitoraggio clinico dei pazienti in dialisi
domiciliare, per
garantire uno standard minimo pari almeno al 10%, tendenziale al 20%, dei
pazienti trattati.
Alla immissione
del paziente nel programma di terapia dialitica
periodica viene
raccolto il consenso informato dell’interessato, che deve essere riconfermato
in caso di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun
paziente, ad ogni trattamento è redatta una scheda dialitica in cui sono
riportati:
-I dati
anagrafici del paziente
-Tipo di
emofiltro utilizzato
-Tipo di liquidi
e concentrati utilizzati
-Farmaci somministrati
-Trasfusioni di
sangue o emoderivati eventualmente praticate
Variazioni di peso corporeo e parametri vitali (frequenza cardiaca e
pressione arteriosa )
Le schede vanno
conservate per un periodo minimo di cinque anni, anche in formato elettronico
qualora l’intervento dell’operatore sia sicuramente identificabile.
Esistono e
vengono applicati protocolli per:
-disinfezione
delle apparecchiature, dell’impianto di trattamento dell’acqua e del circuito
di distribuzione dell’acqua per dialisi;
-sanificazione
ambientale e smaltimento rifiuti;
-controlli
chimici e biologici dell’acqua per dialisi.
Tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza devono portare in evidenza
la data della scadenza stessa.
E’ redatto un
registro di carico e scarico di tutto il materiale sanitario in uso.
Deve essere
garantita una tempestiva assistenza tecnica.
Durante i turni
di dialisi di routine è garantita la presenza di personale medico,
infermieristico ed ausiliario/OTA.
In particolare
ogni struttura che eroga prestazioni di emodialisi deve garantire:
- almeno un medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) ogni 16
pazienti afferenti alla struttura; la dotazione minima per un modulo di
6 reni artificiali è pari a 3 medici;
- almeno un infermiere ogni 3 pazienti;
- almeno un ausiliario/OTA ogni 10 pazienti;
- disponibilità di assistenza tecnica.
Il medico deve
essere presente durante le ore del trattamento.
Nei centri ad
elevato e medio impegno assistenziale, un medico con specializzazione (vedi
A.01.03.02) ogni 25 pazienti in trattamento di dialisi peritoneale ed un
infermiere ogni 15.
In ambito
pubblico, i centri a medio e basso livello assistenziale sono articolazioni
funzionali della U.O. di Nefrologia di riferimento territoriale, per cui il
pool complessivo dei pazienti concorre al calcolo del personale previsto.
In ambito
privato, i centri a medio e basso livello, nel caso non siano articolazioni
funzionali di strutture nefrologiche, devono essere
autonomi e
garantire gli standard di personale previsti.
Deve essere
previsto un protocollo per la gestione delle emergenze cliniche, incluso, per
i centri a medio e basso livello assistenziale, il trasferimento del paziente
in struttura di ricovero in caso di necessità. A tal fine devono essere
stabiliti accordi, sulla base di protocolli preordinati, tra centri dialisi a
medio e basso livello assistenziale e la struttura nefrologica ospedaliera
più accessibile nell’ambito territoriale.
Sono adottate
Linee guida e Protocolli per:
- la gestione del paziente in fase predialitica;
- l’avvio al trattamento sostitutivo più appropriato;
- la gestione del trattamento di dialisi peritoneale;
- il controllo dell’anemia del paziente uremico;
- l’inserimento ed il mantenimento attivo dei pazienti idonei nella
lista d’attesa per trapianto di rene.
Ogni struttura
si impegna a rispondere al debito informativo connesso al funzionamento del
Registro Regionale dell’uremia-trapianti.
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B.01.05 CHIRURGIA
AMBULATORIALE
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Con il termine
chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare senza ricovero, in ambulatorio, interventi
chirurgici ed anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, che consentano al paziente autonomia motoria e piena vigilanza
entro le due ore successive all’intervento e non necessitino di assistenza
continuativa post-intervento.
Pertanto, nel
corso di tali interventi devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche
tali da consentire all’utente di subire l’atto chirurgico e di
deambulare al
termine del medesimo.
E’ fatto
espresso divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure
chirurgiche che possono essere eseguite, rispettivamente negli ambulatori di
classe 1 e classe 2 di cui al punto B.01.01, sono indicate in apposito atto
Regolamentare.
|
Con il termine
chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare senza ricovero, in ambulatorio, interventi
chirurgici ed anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, che consentano al paziente autonomia motoria e piena vigilanza
entro le due ore successive all’intervento e non necessitino di assistenza
continuativa postintervento.
Pertanto, nel corso
di tali interventi devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche tali
da consentire all’utente di subire l’atto chirurgico e di deambulare al
termine del medesimo.
E’ fatto espresso
divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure
chirurgiche che possono essere eseguite, rispettivamente negli ambulatori di
classe 1 e classe 2 di cui al punto B.01.01, sono indicate in apposito atto
Regolamentare.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Gli ambulatori
presso i quali sono svolti interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o
terapeutiche invasive e seminvasive debbono curare la loro collocazione
quanto più prossima al terreno per consentire il facile accesso dei pazienti e dei mezzi di
soccorso necessari per il trattamento di un'eventuale complicanza.
Gli ambulatori
non inclusi nel contesto di strutture sanitarie pubbliche o private, debbono
essere dislocati in edifici, o parti di edificio, distinte da ogni altro uso
per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
- attesa;
- servizi igienici
per il pubblico e per il
personale;
- spazio
registrazione/segreteria;
- spazio
archivio;
- locale
visita;
- locale
ambulatorio chirurgico;
- locale
assistenza postoperatoria
(compatibilmente
con il tipo di intervento o procedura praticata);
- deposito
pulito;
- deposito
sporco.
Il locale
ambulatorio:
Deve possedere
una superficie minima di 16 mq.
La superficie
dei pavimenti deve essere lavabile e disinfettabile.
Le pareti del
locale ambulatorio debbono essere dotate di rivestimenti impermeabili,
lavabili e disinfettabili sino all'altezza di 2 metri.
Il locale
ambulatorio deve consentire lo
Svolgimento
dell’attività diagnostico/terapeutic relazionata al tipo di specialità
svolta.
In particolare
in fase preoperatoria e
postoperatoria
debbono essere assicurate le seguenti attività:
- il supporto
al paziente;
- l'identificazione
e l'illuminazione delle zone anatomiche;
- la
sorveglianza continua dei parametri
fisiologici ed
i mezzi per assicurare il loro mantenimento o il loro recupero;
- la realizzazione
degli interventi,
- la
realizzazione e il controllo dell'anestesia locale;
- l'eventuale
rianimazione necessaria.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temp.
interna invernale 20°C+1°C
- Temp.
interna estiva Controllata
- Umidità
relativa Controllata
- N. ricambi
aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche
illuminotecniche:
- Intensità
luminosa 200 lux generale, 300 lux zone visita
- Fattore
medio luce diurna 0.03
Dotazioni
impiantistiche:
- Impianto
elettrico secondo norme CEE 64.8 e 64.4
- Impianto
luce sicurezza secondo norme CEE 64.8 e 64.4 solo per gli ambienti sanitari.
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REQUISITI STRUTTURALI
Gli ambulatori
presso i quali sono svolti interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o
terapeutiche invasive e seminvasive debbono curare la loro collocazione
quanto più prossima al terreno per consentire il facile accesso dei pazienti
e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di un'eventuale
complicanza.
Gli ambulatori
non inclusi nel contesto di strutture sanitarie pubbliche o private, debbono
essere dislocati in edifici, o parti di edificio, distinte da ogni altro uso
per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
- attesa;
- servizi
igienici per il pubblico e per il personale;
- spazio registrazione/segreteria;
- spazio
archivio;
- locale visita;
- locale
ambulatorio chirurgico;
- locale
assistenza postoperatoria (compatibilmente con il tipo di intervento o
procedura praticata);
- deposito
pulito;
- deposito
sporco.
Gli ambulatori
inclusi nel contesto di Strutture sanitarie ospedaliere o Poliambulatori
possono condividere con le altre attività, gli ambienti di cui sopra, con
eccezione dei locali ambulatorio chirurgico e assistenza postoperatoria.
Il locale
ambulatorio:
Deve possedere una
superficie minima di 16 mq.
La superficie dei
pavimenti deve essere lavabile e disinfettabile.
Le pareti del
locale ambulatorio debbono essere dotate di rivestimenti impermeabili,
lavabili e disinfettabili sino all'altezza di 2 metri.
Il locale ambulatorio
deve consentire lo svolgimento dell'attività diagnostico/terapeutica
relazionata al tipo di specialità svolta.
In particolare in
fase preoperatoria e postoperatoria debbono essere assicurate le seguenti
attività:
- il supporto al
paziente;
- l'identificazione
e l'illuminazione delle zone anatomiche;
- la sorveglianza
continua dei parametri fisiologici ed i mezzi per assicurare il loro
mantenimento o il loro recupero;
- la
realizzazione degli interventi,
- la realizzazione
e il controllo dell'anestesia locale;
- l'eventuale
rianimazione necessaria.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche igrotermiche:
- Temp. interna
invernale 20°C+1°C
- Temp. interna
estiva Controllata
- Umidità
relativa Controllata
- N. ricambi
aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche
illuminotecniche:
- Intensità
luminosa 200 lux generale, 300 lux zone visita
- Fattore medio
luce diurna 0.03
Dotazioni
impiantistiche:
- Impianto
elettrico secondo norme CEE 64.8 e 64.4
- Impianto luce sicurezza
secondo norme CEE 64.8 e 64.4 solo per gli ambienti sanitari.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Di seguito
sono elencate le attrezzature, con particolare riferimento a quelle
necessarie per fronteggiare le emergenze, ad integrazione di quanto già
specificato per i requisiti tecnologici in B.01.01.
Elenco
attrezzature:
- dotazione
minima per pronto soccorso medico-chirurgico;
- unità di
ventilazione manuale, maschere
facciali e
cannule di Guedel;
- defibrillatore
semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di
servizio
esterno);
- tavolo operatorio idoneo;
- lampada scialitica;
- armadio farmaci, medicazioni,
strumentario.
L'equipe
operatoria dispone del materiale necessario alle cure e alla sorveglianza dei
pazienti, al quale può accedere in qualsiasi
momento, in fase
pre, intra e post-operatoria.
Il materiale del
tipo conforme allo stato dell'arte ed alle conoscenze scientifiche, è adatto
per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle condizioni del paziente.
Nelle
strutture poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature e farmaci devono
essere adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni erogate.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Di seguito sono elencate le attrezzature,
con particolare riferimento a quelle necessarie per fronteggiare le
emergenze, ad integrazione di quanto già specificato per i requisiti
tecnologici in B.01.01.
Elenco attrezzature:
- dotazione minima per pronto soccorso
medico-chirurgico;
- unità di ventilazione manuale, maschere
facciali e cannule di Guedel;
- defibrillatore semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di servizio
esterno);
- tavolo operatorio idoneo;
- lampada scialitica;
- armadio farmaci, medicazioni,
strumentario.
L'equipe
operatoria dispone del materiale necessario alle cure e alla sorveglianza dei
pazienti, al quale può accedere in qualsiasi momento, in fase pre, intra e
post-operatoria.
Il materiale del
tipo conforme allo stato dell'arte ed alle conoscenze scientifiche, è adatto
per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle condizioni del paziente.
Nelle strutture
poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature e farmaci devono essere
adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni erogate.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo
esclusivo:
Durante
l'orario di funzionamento, il locale adibito ad attività di chirurgia
ambulatoriale non può essere utilizzato per altre attività.
Consenso
informato:
Il paziente
deve essere correttamente informato del percorso assistenziale al quale viene
sottoposto.
Tali
informazioni devono essere consegnate per iscritto al paziente, e una copia
di esse, sottoscritta dal paziente stesso, deve essere conservata dal medico
o depositata nell'archivio dell'ambulatorio
chirurgico.
Registro ambulatoriale:
Gli interventi
e le procedure interventistiche eseguiti negli ambulatori debbono essere
riportati su apposito registro, che deve contenere:
- gli elementi
identificativi del paziente,
- la diagnosi,
- i nominativi
ed il ruolo degli operatori,
- la procedura
eseguita,
- la data,
l'ora di inizio e fine della procedura stessa,
- le eventuali
tecniche sedative del dolore
utilizzate,
- le eventuali
complicanze immediate.
Protocolli per l'ammissione, la cura e la
continuità assistenziale dei pazienti
operati:
Gli interventi
chirurgici e le procedure
diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e
seminvasive,
effettuati in qualunque ambulatorio,sono atti eseguiti esclusivamente in
analgesia o anestesia locale o loco-regionale (questi ultimi solo in
ambulatori protetti), su pazienti accuratamente selezionati.
E' richiesta
la presenza dell'anestesista all'interno degli ambulatori chirurgici oculisti
non protetti, in relazione alla tipologia ed alla complessità degli atti
effettuati.
Per ogni
procedura dovranno essere elaborati specifici protocolli di ammissione e
cura.
Relazione al medico curante:
In una
relazione destinata al medico curante, consegnata al paziente, verranno
riportati, gli elementi del registro ambulatoriale unitamente ai consigli
terapeutici proposti.
Gestione delle complicanze e delle urgenze:
I mezzi
necessari al trattamento di un'eventuale complicanza e, in particolare, il
materiale ed i farmaci idonei, debbono essere disponibili ed utilizzabili
immediatamente.
Deve essere
predisposto un piano per le situazioni di emergenza e per il trasferimento
del paziente in idonea struttura di ricovero, in caso di necessità.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo esclusivo:
Durante l'orario
di funzionamento, il locale adibito ad attività di chirurgia ambulatoriale
non può essere utilizzato per altre attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve
essere correttamente informato del percorso assistenziale al quale viene
sottoposto. Tali informazioni devono essere consegnate per iscritto al
paziente, e una copia di esse, sottoscritta dal paziente stesso, deve essere
conservata dal medico o depositata nell'archivio dell'ambulatorio chirurgico.
Documentazione:
Per ogni paziente
deve essere approntata una scheda clinica ambulatoriale in cui siano
riportate la diagnosi, gli esami e condizioni cliniche, le prestazioni
effettuate e le prescrizioni terapeutiche.
Registro ambulatoriale:
Gli interventi e
le procedure interventistiche eseguiti negli ambulatori debbono essere
riportati su apposito registro, che deve contenere:
- gli elementi
identificativi del paziente,
- la diagnosi,
- i nominativi ed
il ruolo degli operatori,
- la procedura
eseguita,
- la data, l'ora
di inizio e fine della procedura stessa,
- le eventuali
tecniche sedative del dolore utilizzate,
- le eventuali
complicanze immediate.
Il registro
deve essere sottoscritto dal medico responsabile dell’ambulatorio e ciascun
intervento deve essere firmato dal chirurgo che lo ha effettuato.
Protocolli per l'ammissione, la cura e la
continuità assistenziale dei
pazienti operati:
Gli interventi
chirurgici e le procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio, sono atti eseguiti
esclusivamente in analgesia o anestesia locale o loco-regionale (questi
ultimi solo in ambulatori protetti), su pazienti accuratamente selezionati.
E' richiesta la
presenza dell'anestesista all'interno degli ambulatori chirurgici oculisti
non protetti, in relazione alla tipologia ed alla complessità degli atti
effettuati.
Per ogni
procedura dovranno essere elaborati specifici protocolli di
ammissione e
cura.
Relazione al medico curante:
In una relazione
destinata al medico curante, consegnata al paziente, verranno riportati, gli
elementi del registro ambulatoriale unitamente ai consigli terapeutici
proposti.
Gestione delle complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari
al trattamento di un'eventuale complicanza e, in particolare, il materiale ed
i farmaci idonei, debbono essere disponibili ed utilizzabili immediatamente.
Deve essere
predisposto un piano per le situazioni di emergenza e per il trasferimento
del paziente in idonea struttura di ricovero, in caso di necessità.
Dotazione
organica:
La dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività ed alla tipologia delle patologie trattate e comunque
deve essere garantita:
- la presenza di un medico responsabile specializzato in una
delle relative alle prestazioni
erogate; qualora nel presidio ambulatoriale operino più medici, questi
sono tenuti ad esercitare la propria attività esclusivamente nell’ambito
delle loro specifiche competenze, secondo quanto stabilito dal
responsabile dell’ambulatorio;
- la presenza di un’unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni.
Le attività di sanificazione devono essere
garantite secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
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B.01.06 MEDICINA NUCLEARE
|
La Medicina
Nucleare consiste in attività
diagnostica e/o
terapeutica mediante l'impiego delle proprietà' fisiche del nucleo atomico ed
in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono impiegati per
scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre impiegati, in
forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche molecole di supporto,
per scopi terapeutici.
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La Medicina
nucleare consiste in attività diagnostica e/o terapeutica mediante l’impiego
delle proprietà fisiche del nucleo atomico ed in particolare di radionuclidi
artificiali. Questi ultimi sono impiegati per scopo diagnostico sia in vivo
che in vitro. Sono inoltre impiegati, in forma “non sigillata” come tali o
legati a specifiche molecole di supporto, per scopi terapeutici.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla
tipologia e al
volume delle attività erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di medicina nucleare è la seguente:
- area dedicata all’accettazione ed attività classificata e di libero accesso al
pubblico;
- locale destinato all’attesa degli utenti prima della
somministrazione;
- servizi igienici per gli utenti all’esterno della zona
controllata;
- locale somministrazione farmaci; in questo locale sono
disponibili tutti i sistemi di radioprotezione e di monitoraggio
previsti dall’esperto qualificato e riportati nel Regolamento Interno e
tutti i sistemi di primo intervento per l’emergenza;
- sala di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello
organizzativo e le condizioni strutturali sono tali da garantire il
mantenimento della dose ambientale entro i limiti di legge;
- zona filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi igienici per il personale;
- servizi igienici per pazienti che hanno ricevuto
somministrazione di radiofarmaci con scarichi controllati;
- un locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e manipolazione
radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
In caso di
attività diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi in locali chiaramente
separati dall’attività in vivo.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta
e monitoraggio degli effluenti per lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi
collegato con il servizio igienico destinato agli utenti iniettati con
radiofarmaci e alla doccia zona filtro.
Impianto di
condizionamento con adeguato ricambio aria e con gradienti di pressioni
progressivamente decrescenti verso la camera calda dove si dovrà avere il
valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le aree classificate come
"zona controllata".
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di medicina nucleare è la seguente:
- area dedicata all’accettazione ed attività amministrative; è
questa un’area non classificata e di libero accesso al pubblico;
- locale destinato all’attesa degli utenti prima della
somministrazione;
- servizi igienici per gli utenti all’esterno della zona
controllata;
- locale somministrazione all’utente di radio farmaci; in questo
locale sono disponibili tutti i sistemi di radioprotezione e di
monitoraggio previsti dall’esperto qualificato e riportati nel
Regolamento Interno e tutti i sistemi di primo intervento per
l’emergenza;
- sala di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello
organizzativo e le condizioni strutturali sono tali da garantire il
mantenimento della dose ambientale entro i limiti di legge;
- zona filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi igienici per il personale;
- servizi igienici per pazienti che hanno ricevuto somministrazione
di radiofarmaci con scarichi controllati;
- un locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e
manipolazione radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
In caso di
attività diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi in locali chiaramente
separati dall’attività in vivo.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e monitoraggio degli
effluenti per lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi collegato con il
servizio igienico destinato agli utenti iniettati con radiofarmaci e alla
doccia zona filtro.
Impianto di
condizionamento con adeguato ricambio aria e con gradienti di pressioni
progressivamente decrescenti verso la
camera calda dove si dovrà avere il valore più basso. Filtri assoluti in
uscita, per le aree classificate come "zona controllata".
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REQUISITI MINIMI
TECNOLOGICI
La dotazione
minima tecnologica delle strutture di medicina nucleare deve prevedere:
- adeguati
sistemi di monitoraggio;
- una gamma
camera;
- dotazione minima
di Pronto Soccorso;
- strumentazione
base di un laboratorio di analisi chimico-cliniche, in caso di attività
diagnostica in vitro.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
tecnologica delle strutture di medicina nucleare deve prevedere:
- adeguati sistemi di monitoraggio; i sistemi di monitoraggio e
di misura delle sorgenti radioattive devono essere adeguati alle risorse impiegate (area di lavoro,
personale, tipo e quantità giornaliera di materiali radioattivi
impiegati e/o manipolati) e della attività svolta.
- una gamma camera;
- dotazione minima di Pronto Soccorso;
- strumentazione base di un laboratorio di analisi chimico- caso di attività diagnostica in vitro;
- la strumentazione deve comprendere anche un sistema di misura di
radiazioni ionizzanti per campioni biologici;
- strumentazioni accessoria per specifiche prestazioni
dichiarate repertorio (sistema di
erogazione di indicatori di ventilazione polmonare, cicloergometro per
esami cardiologici, etc.).
Per lo svolgimento
di attività terapeutiche con radiofarmaci :
- sistema di camera a scintillazione controllato
- contatore automatico per sorgenti gamma e beta – emittenti
- calibratore di dosi per il controllo di accuratezza della dose
- elevatore di radioattività (per radioprotezione)
- attrezzatura necessaria per la detenzione e la manipolazione sostanze radioattive, atta a
realizzare un’efficace protezione contro i rischi da irraggiamento e
contaminazione
Per le
strutture che svolgono attività di PET e Ciclotrone o di sola PET, devono
essere previste le specifiche attrezzature.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al
volume delle prestazioni erogate;
attivazione di un
sistema di controllo di qualità;
presso ogni
struttura di medicina nucleare è previsto l'obbligo di comunicare all'utente,
al
momento della
prenotazione dell'indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti;
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate e comunque devono essere garantite le seguenti dotazioni minime.
- un medico specializzato presente per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni;
- un tecnico per postazione di lavoro attiva durante tutto l’orario
di erogazione delle prestazioni;
- un infermiere per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
Il personale
medico operante deve possedere la specializzazione in medicina nucleare.
Il personale
tecnico operante su pazienti è quello regolamentato dalla Legge 25/1983 e
D.M.S. 746/1995.
Deve essere
garantita la attivazione di un sistema di controllo di qualità.
Deve essere
disponibile documentazione in cui è dichiarata la metodologia, la frequenza,
la responsabilità del Controllo di Qualità delle risorse (strumenti,
radiofarmaci, radiodiagnostici, risorse umane), dei risultati (intra- ed
interlaboratori), dei processi. I risultati ed i relativi indicatori sono
conservati in apposito registro.
Presso ogni
struttura di medicina nucleare è previsto l’obbligo di comunicare all’utente,
al momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna
dei referti.
Prima della
effettuazione della procedura diagnostica o terapeutica devono essere espletate
le verifiche prescritte dall’art. 111 del D. Lg.vo 230/1995, così come
specificato in Requisiti Organizzativi di B.01.03.
La continuità del
servizio deve essere in particolare garantita per tutti gli esami diagnostici
eseguiti in tempo differito rispetto alla somministrazione del radiofarmaco.
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B.01.07
CARDIOLOGIA
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Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di cardiologia svolgono indagini cliniche
e strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico utilizzando
metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione del cuore e
dell’albero
circolatorio.
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Le strutture organizzative
che erogano prestazioni di cardiologia svolgono indagini cliniche e
strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico utilizzando
metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione del cuore e
dell’albero circolatorio.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Deve comunque
essere garantita la presenza delle seguenti dotazioni minime:
- un locale/spazio per la conservazione e il trattamento del
materiale sensibile;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in
cui vengano erogate prestazioni di ecocardiografia e di ergometria devono
essere garantiti, inoltre, i requisiti di seguito riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le
strutture organizzative che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed
Ecostress, la sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere di
dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per
l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni adeguate a
consentire facile accesso ad almeno due operatori, a facilitarne il movimento
in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le ulteriori attrezzature
specifiche.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Deve comunque essere
garantita la presenza delle seguenti dotazioni minime:
- un locale/spazio per la conservazione e il trattamento del
materiale sensibile;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in cui
vengano erogate prestazioni di ecocardiografia e di ergometria devono essere
garantiti, inoltre, i requisiti di seguito riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture
organizzative che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress, la
sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni adeguate a
consentire facile accesso ad almeno due operatori, a facilitarne il movimento
in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le ulteriori attrezzature
specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per
l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni adeguate consentire
facile accesso ad almeno due operatori, a facilitarne il movimento in caso di
manovre rianimatorie e ad ospitare le ulteriori attrezzature specifiche.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale
minima delle strutture di cardiologia prevede diverse tipologie a seconda dei
settori diagnostici. Si riportano nel seguito le dotazioni proprie dei
settori di Ecocardiografia, Ergometria, Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema
Doppler pulsato,continuo ed a codice di colore, dotato di almeno due
sonde, una a bassa ed una ad alta frequenza, con sistema automatico
interno di misurazioni e con monitoraggio elettrocardiografico.
- Per le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed
Ecostress deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono
essere disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione
cardiopolmonare.
- Per le strutture che effettuano Ecostress, deve essere disponibile uno
sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di
varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12 derivazioni visualizzabili;
possibilità di stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile, con
bracciali di varie dimensioni;
- Pedana scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità
incrementabili, pedana > 127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera
frontale e laterale, bottone per arresto d’emergenza, presa
d’alimentazione dedicata) e/o cicloergometro a freno elettromagnetico
(almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA:
- Analizzatore per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico
fino ad un rapporto di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo a 3 canali (in dotazione alla struttura cardiologica e disponibile per il tempo necessario per l’esecuzione
delle prestazioni di elettrocardiografia dinamica).
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di cardiologia prevede diverse tipologie a
seconda dei settori diagnostici. Si riportano nel seguito le dotazioni proprie
dei settori di Ecocardiografia, Ergometria, Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema
Doppler pulsato, continuo ed a codice di colore, dotato di almeno due
sonde, una a bassa ed una ad alta frequenza, con sistema automatico
interno di misurazioni e con monitoraggio elettrocardiografico.
- Per le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed
Ecostress deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono
essere disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione
cardiopolmonare.
- Per le strutture che effettuano Ecostress, inoltre, deve essere
disponibile uno sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile,
con bracciali di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12
derivazioni visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg 12
derivazioni;
- Sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile, con
bracciali di varie dimensioni;
- Pedana scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità
incrementabili, pedana > 127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera
frontale e laterale, bottone per arresto d’emergenza, presa
d’alimentazione dedicata) e/o cicloergometro a freno elettromagnetico
(almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA:
- Analizzatore per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico
fino ad un rapporto di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo a 3 canali (in dotazione alla struttura
cardiologica e disponibile per il tempo necessario per l’esecuzione
delle prestazioni di elettrocardiografia dinamica).
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate a
seconda dei vari settori ed in particolare devono essere garantite, per ogni
settore di attività, le seguenti presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per l’intero di erogazione delle
prestazioni;
- la presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA
Durante il
montaggio dell’apparecchiatura deve essere garantita:
- la presenza di un’unità infermieristica;
- la disponibilità di un cardiologo.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate a seconda dei vari settori ed in particolare devono essere garantite,
per ogni settore di attività, le seguenti presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni;
- la presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA
Durante il
montaggio dell’apparecchiatura deve essere garantita:
- la presenza di un’unità infermieristica;
- la disponibilità di un cardiologo.
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B.01.08 ENDOSCOPIA
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Le attività di
endoscopia si caratterizzano per l’accesso alla cavità da esplorare che può
essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di endoscopia
tramite accesso chirurgico percutaneo valgono i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi definiti per la chirurgia ambulatoriale e/o per
la day surgery, in
riferimento
alla complessità delle procedure.
Le attività di
endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali (endoscopia digestiva,
ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale, urologica) sono
eseguibili sia in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero, che di
ricovero.
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di endoscopia svolgono indagini
strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici mediante strumentazione
specificatamente dedicata a cui possono essere associate altre strumentazioni
a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o terapeutico (sorgenti
diatermiche, laser o altre).
In ambito
ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni cliniche del paziente da
parte del medico competente, tutte le prestazioni individuate nel
nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività diagnostica e
terapeutica di base.
Nello
specifico vengono individuati i
equisiti strutturali, tecnologici, organizzativi necessari per
l’erogazione di prestazioni di endoscopia che utilizzano orifizi naturali.
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Le attività di
endoscopia si caratterizzano per l’accesso alla cavità da esplorare che può
essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di
endoscopia tramite accesso chirurgico percutaneo valgono i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi definiti per la chirurgia ambulatoriale
e/o per la day surgery, in riferimento alla complessità delle procedure.
Le attività di
endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali (endoscopia digestiva,
ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale, urologica) sono
eseguibili sia in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero, che di
ricovero.
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di endoscopia svolgono indagini
strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici mediante strumentazione specificatamente dedicata a cui possono
essere associate altre strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni
ionizzanti o ultrasuoni) o terapeutico (sorgenti diatermiche, laser o altre).
In ambito
ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni cliniche del paziente da
parte del medico competente, tutte le prestazioni individuate nel
nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività diagnostica e
terapeutica di base.
Nello specifico
vengono individuati i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi
necessari per l’erogazione di prestazioni di endoscopia che utilizzano
orifizi naturali.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono
comunque essere assicurate le seguenti dotazioni minime:
- una sala per endoscopia, con spazio servizio igienico dedicato;
- nel caso di Servizio di Endoscopia più sale, il sevizio igienico
per gli utenti può essere in comune;
- un locale dedicato per il risveglio/osservazione;
- un locale/spazio adeguato per lavaggio ed disinfezione degli strumenti;
- un locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere
garantito l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli
strumenti ed accessori sterilizzabili;
- accesso regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad
una sala idonea o delle risorse tecnologiche e
professionali di diagnostica radiologica, secondo la normativa vigente.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Oltre i
requisiti generali di sicurezza e protezione, devono essere previsti i
seguenti requisiti impiantistici.
- la sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad
aria avente gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della
sala operatoria di chirurgia
essere garantita la continuità elettrica;
- il locale/spazio per lavaggio ed alta deve essere dotato di lavello in
acciaio inox fornito di acqua calda e fredda con rubinetteria non
manuale;
- una cappa aspirante nell’ambiente di degli endoscopi per la protezione dai
vapori (es glutaraldeide), qualora non si disponga di sistemi di
lavaggio-disinfezione a circuito chiuso.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono comunque
essere assicurate le seguenti dotazioni minime:
- una sala per endoscopia, con spazio spogliatoio e servizio
igienico dedicato;
- nel caso di Servizio di Endoscopia provvisto di più sale, il
sevizio igienico per gli utenti può essere in comune;
- un locale/spazio dedicato per il risveglio/osservazione;
- un locale/spazio adeguato per lavaggio ed alta disinfezione degli
strumenti;
- un locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere
garantito l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli
strumenti ed accessori sterilizzabili;
- accesso regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad
una sala radiologica idonea o disponibilità nella sala endoscopica delle
risorse tecnologiche e professionali di diagnostica radiologica, secondo
la normativa vigente.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti
generali di sicurezza e protezione, devono essere previsti i seguenti
requisiti impiantistici.
- la sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad aria
avente gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della sala
operatoria di chirurgia ambulatoriale e deve essere garantita la
continuità elettrica;
- il locale/spazio per lavaggio ed alta disinfezione deve essere
dotato di lavello in acciaio inox fornito di acqua calda e fredda con
rubinetteria non manuale;
- una cappa aspirante nell’ambiente di pulizia-disinfezione degli
endoscopi per la protezione dai vapori (es glutaraldeide), qualora non
si disponga di sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito chiuso;
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
di strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurate, nei settori
di Endoscopia Digestiva e Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni
strumentali e
tecnologiche:
- un numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da
permettere il completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di
guasti o rotture improvvisi;
- un saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un carrello per la gestione delle emergenze completo di
attrezzatura per monitoraggio cardiovascolare e respiratorio.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurate, nei settori
di Endoscopia Digestiva e Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni
strumentali e tecnologiche:
- un numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da
permettere il completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di
guasti o rotture improvvisi;
- un saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un carrello per la gestione delle emergenze completo di per monitoraggio cardiovascolare e
respiratorio.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
II personale
sanitario deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle prestazioni erogate
e, comunque, devono essere garantite le seguenti presenze minime:
- un medico con specializzazione (vedi di attività;
- due unità infermieristiche per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni;
- la disponibilità di un medico anestesista in caso di emergenze.
Deve essere
garantita la alta disinfezione della strumentazione. Il raggiungimento
dell’alta disinfezione degli endoscopi e degli accessori deve essere
periodicamente verificata ed i risultati registrati
Deve essere
garantita l’esistenza di procedure che affrontino il possibile verificarsi di
malfunzionamenti della strumentazione durante le operazioni. Deve essere
prevista la presenza di un documento che preveda i processi da attivare in
caso di guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature durante
l’esecuzione di indagini diagnostiche.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
II personale sanitario deve essere adeguato
al volume ed alla tipologia delle
prestazioni erogate e, comunque, devono
essere garantite le seguenti presenze
minime:
- un medico con specializzazione (vedi
A.01.03.02) presente per l’intero orario di attività;
- due unità infermieristiche per l’intero
orario di erogazione delle prestazioni;
- la disponibilità di un medico
anestesista in caso di emergenze.
Deve essere
garantita la alta disinfezione della strumentazione. Il raggiungimento
dell’alta disinfezione degli endoscopi e degli accessori deve essere
periodicamente verificata ed i risultati registrati.
Deve essere
garantita l’esistenza di procedure che affrontino il possibile verificarsi di
malfunzionamenti della strumentazione durante le operazioni.
Deve essere
prevista la presenza di un documento che preveda i processi da attivare in
caso di guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature durante
l’esecuzione di indagini diagnostiche.
|
B.01.09 MEDICINA FISICA E
RIABILITAZIONE
|
Per attività
di medicina fisica e di riabilitazione si intende l’utilizzazione a scopo
diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli agenti materiali acqua, elettricità,
luce, freddo e caldo) oppure del movimento della pressione (ginnastica,
massaggi), connessi al trattamento di disabilità minimali, segmentarie e/o
transitorie che non richiedano la presa in carico globale della persona. Tali
prestazioni sono effettuate in ambito ambulatoriale intra ed
extra-ospedaliero.
|
Per attività di
medicina fisica e di riabilitazione si intende l’utilizzazione a scopo
diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli agenti materiali acqua,
elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del movimento della pressione
(ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di disabilità minimali,
segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa in carico globale
della persona.
Tali prestazioni
sono effettuate in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero
e la loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in rapporto
al bacino di utenza.
Restano validi
e considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti minimi:
- locali per
l’effettuazione di prestazioni sia individuali che, se presenti, di gruppo
per lo svolgimento di attività specifiche in rapporto alle differenti
prestazioni erogate nel presidio;
- box ( o
stanze di dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale
e manipolazioni articolari.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e
la loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti minimi:
- locali per l’effettuazione
di prestazioni sia individuali che, se presenti, di gruppo per lo svolgimento
di attività specifiche in rapporto alle differenti prestazioni erogate nel
presidio;
- box ( o stanze
di dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari;
- palestra di
dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 4 per ora; per
ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- spogliatoio
e servizi igienici.
Per i soli centri
che svolgono attività di idrochinesi terapia, in relazione alla tipologia di
prestazioni da erogare:
A
piscina semi-interrata ad acqua calda con scale antiscivolo e bordi
con corrimano e tali da consentire il passaggio delle carrozzelle e del personale
con corridoi paralleli ai lati della piscina con apparecchio elevatore
meccanico per l’ingresso in acqua dei pazienti;
B
piscina a corridoio a profondità variabile garantita da base mobile e
con getti d’acqua unidirezionali e corridoio parallelo per il personale che
segue il paziente senza immergersi.
In presenza di
vasche terapeutiche esse devono essere a trifoglio o a farfalla.
Per lo
svolgimento di attività di ergoterapia o terapia occupazionale, devono essere
previsti almeno 2 mq per paziente in trattamento, più i locali accessori.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente alle
diverse tipologie di attività e volume di prestazioni erogate, assicurandone
uno svolgimento sicuro, efficace, efficiente.
In particolare
devono essere assicurate:
- Attrezzature, risorse tecnologiche e presidi necessari allo
svolgimento delle varîe tipologie di prestazioni erogate per attività
individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature elettromedicali per la terapia fisica e strumentale
di supporto e complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello per la gestione dell’emergenza con la dotazione
necessaria per la rianimazione cardiopolmonare.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente alle
diverse tipologie di attività e volume di prestazioni erogate, assicurandone
uno svolgimento sicuro, efficace, efficiente.
In particolare
devono essere assicurate:
- Attrezzature, risorse tecnologiche e presidi necessari allo
svolgimento delle varîe tipologie di prestazioni erogate per attività
individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature elettromedicali per la terapia fisica e strumentale
di supporto e complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello per la gestione dell’emergenza con la dotazione
necessaria per la rianimazione cardiopolmonare.
I box (o
stanze di dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale
e manipolazioni articolari devono garantire la privacy ed essere dotate di:
- lettino
largo tipo massaggio e/o poltroncine
La palestra
deve essere dotata di:
- parallele
per la deambulazione
- piano
inclinato
- spalliera
- scalette
- tappeti per
esercizi
- pesi
- cyclettes
Attrezzatura per
elettroterapia, termoterapia, ultrasuonoterapia,
massoterapia.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Comunque
devono essere garantiti:
- un medico specialista in fisiatria o nelle specialistiche inerenti l’attività
riabilitativa svolta nel presidio, limitatamente alla branca di
appartenenza;
- un tecnico della riabilitazione in
possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica
attività durante l’orario di apertura;
- la presenza di una unità infermieristica e/o tecnico
assistenziale e/o di un fisioterapista durante l’orario di accesso, in
relazione alla specifica necessità del paziente;
- l’assistenza infermieristica e tecnico assistenziale deve essere
documentata.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Comunque devono
essere garantiti:
- un medico specialista in fisiatria o nelle branche specialistiche
inerenti l’attività riabilitativa svolta nel presidio, limitatamente
alla branca di appartenenza;
- un tecnico della riabilitazione in possesso dei requisiti
necessari per lo svolgimento della specifica attività durante l’orario
di apertura;
- la presenza di una unità infermieristica e/o di tecnico
assistenziale e/o di un fisioterapista durante l’orario di accesso, in
relazione alla specifica necessità del paziente;
- l’assistenza infermieristica e tecnico
assistenziale deve essere documentata.
|
B.01.10 MEDICINA DELLO
SPORT
|
Per attività
di medicina dello sport si intende l’erogazione, a livello ambulatoriale, di prestazioni
di natura sanitaria dirette alla prevenzione nei confronti di chi pratica
l’attività sportiva agonistica dell’età evolutiva.
|
Per attività di
medicina dello sport si intende l’erogazione, a livello ambulatoriale, di
prestazioni di natura sanitaria dirette alla prevenzione nei confronti di chi
pratica l’attività sportiva agonistica dell’età evolutiva, nel rispetto di
quanto previsto dalla normativa vigente.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero
e la loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi
e considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono
comunque essere previsti i seguenti requisiti minimi:
- locale/i per visite mediche,
- appositi spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e
la loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti:
- locale/i per visite mediche,
- appositi spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
di strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi:
Elettrocardiografo
con monitor;
Ergometro a manovella
o a rullo;
Spirografo;
Metronomo;
Bilancia;
Altimetro;
Scalino
graduabile (30-40-50 cm);
Ottotipo
luminoso;
Tavole di
Hishihara;
Carrello per
l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della
funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi:
Elettrocardiografo
con monitor;
Ecocardiografo;
Cicloergometro
almeno a freno elettromagnetico;
Registratore
per ECG dinamico, con indicazione dell’ambulatorio che effettua la lettura;
Ergometro a
manovella o a rullo;
Spirografo;
Metronomo;
Bilancia;
Altimetro;
Scalino
graduabile (30-40-50 cm);
Ottotipo
luminoso;
Tavole di
Hishihara;
Audiometro;
Elettroencefalografo:
in caso di assenza è ammesso l’utilizzo di altra struttura sanitaria;
Apparecchiatura
per esame standard delle urine e per emocromo e glicemia:
in caso di
assenza è ammesso l’utilizzo di altra struttura sanitaria;
Oftalmoscopio;
Otoscopio;
Carrello per
l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della
funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla
tipologia delle prestazioni erogate, e comunque devono essere
garantiti:
- un medico con specializzazione;
- l’assistenza infermieristica deve essere garantita durante le ore
di erogazione delle prestazioni.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla
tipologia delle prestazioni erogate e comunque devono essere garantiti:
- un medico con specializzazione;
- l’assistenza infermieristica deve essere garantita durante le ore
di erogazione delle prestazioni.
|
B.01.11 ODONTOIATRIA
|
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
- nei locali di
attesa e lavoro devono essere assicurati di norma la ventilazione ed
illuminazione naturali;
- locale per
l'esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy
dell'utente, non inferiore a 9 mq per riunito odontoiatrico, da elevarsi ad
11 mq se comprensivo della zona di sterilizzazione;
- locali per
attesa, accettazione ed attività amministrativa;
- servizi
igienici, distinti per utenti e personale;
- lavello
destinato al lavaggio degli operatori;
- spazio
materiale sporco;
- spazio materiale pulito;
- spazi o armadi per deposito di materiale
d'uso,
attrezzature e strumentazioni;
- superficie complessiva non inferiore a 50
mq.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti:
- nei locali di attesa
e lavoro devono essere assicurati di norma la ventilazione ed illuminazione
naturali;
- locale per
l'esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy
dell'utente, non inferiore a 9 mq per riunito odontoiatrico, da elevarsi ad 11
mq se comprensivo della zona di sterilizzazione;
- locali per
attesa, accettazione ed attività amministrativa;
- ambiente per
preparazione di materiali e protesi;
- servizi
igienici, distinti per utenti e personale;
- lavello
destinato al lavaggio degli operatori;
- spazio
materiale sporco;
- spazio
materiale pulito;
- spazi o armadi
per deposito di materiale d'uso, attrezzature e strumentazioni;
- sedie;
- scrivania;
- superficie
complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto di turbina, micromotore, siringa
aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada alogena;
- carrello per
la gestione dell'emergenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto di turbina, micromotore, siringa
aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada alogena;
- apparecchio
RX di piccole dimensioni in numero variabile;
- carrello per la
gestione dell'emergenza;
- piccola sterilizzatrice fissa.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti organizzativi minimi:
- tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in
evidenza la data della scadenza;
- le
prestazioni effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità
riferite dall'utente;
- le
registrazioni e le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità ed
i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti organizzativi
- tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in
evidenza la data della scadenza;
- le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
dall'utente;
- le
registrazioni e le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità ed
i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
B.01.12 CHIRURGIA GENERALE
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
REQUISITI
TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli
per medicazione
carrello per
strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per piccoli interventi
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per medicazione
carrello per strumentario
|
B.01.13 OSTETRICIA E
GINECOLOGIA
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo per monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI
TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per
la rilevazione del BCF
- lettino
ginecologico per visita
- carrello per
strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per monitoraggio
cardiaco fetale con lettino
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per la rilevazione del BCF
- lettino ginecologico per visita
- carrello per strumentario
|
B.01.14 DERMATOLOGIA
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo per piccoli interventi
- ambiente
aggiuntivo e separato per le
malattie
sessualmente trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli
per medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo e separato per le
malattie sessualmente
trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli per medicazione
- carrello per strumentario chirurgico
|
B.01.15 OCULISTICA
|
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla misurazione del
visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a lampada
- oftalmoscopio (se indiretto, set di
lenti
per biomicroscopia)
- cassetta lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio vie lacrimali
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- locale
idoneo alla misurazione del visus
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello
per strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada
a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo
a lampada
- oftalmoscopio
(se indiretto, set di lenti
per
biomicroscopia)
- cassetta
lenti
- frontifocometro
- attrezzature
lavaggio vie lacrimali
|
B.01.16 ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per strumentario.
|
B.01.17 UROLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo.
|
B.01.18
OTORINOLARINGOIATRIA
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo
di comando
- poltrona girevole carrello per
strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo di
comando
- poltrona girevole
- carrello per strumentario
|
B.01.19 PEDIATRIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- fasciatoio
- tavolino porta-bilancia
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- fasciatoio
- tavolino porta-bilancia
|
B.01.20 MEDICINA INTERNA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.21 NEUROFISIOPATOLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- elettroencefalografo
- elettromiografo
- potenziali evocati
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- elettroencefalografo
- elettromiografo
- potenziali evocati
|
B.01.22 GASTROENTEROLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.23 MALATTIE
DELL’APPARATO RESPIRATORIO
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- spirometro completo
- emogasometro
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- spirometro completo
- emogasometro
|
B.01.24 NEFROLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.25 ANGIOLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
B.01.26 REUMATOLOGIA
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura per Mineralografia
Ossea Computerizzata
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura per Mineralografia Ossea
Computerizzata
|
B.02 PRESIDI
AMBULATORIALI DI RECUPERO E
RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
|
Le attività di
Recupero e Riabilitazione funzionale sono finalizzate a consentire il massimo
recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi patogeni o
lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie e curando la disabilità, per
contenere o evitare l’handicap e consentire alla persona disabile la migliore
qualità di vita e l’inserimento psicosociale, attraverso un processo che
rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per un compiuto intervento
sanitario e per il successivo passaggio alla fase sociale della
riabilitazione.
Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri e presidi di recupero e riabilitazione
funzionale si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche di
medicina fisica e riabilitazione erogati negli ambulatori specialistici per
la presa in carico del paziente e la definizione ed esecuzione del progetto
riabilitativo.
|
Le attività di
Recupero e Riabilitazione funzionale sono finalizzate a consentire il massimo
recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi patogeni o
lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie e curando la disabilità, per
contenere o evitare l’handicap e consentire alla persona disabile la migliore
qualità di vita e l’inserimento psicosociale, attraverso un processo che
rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per un compiuto intervento
sanitario e per il successivo passaggio alla fase sociale della
riabilitazione.
Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri e presidi di recupero e riabilitazione
funzionale si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche di
medicina fisica e riabilitazione erogati negli ambulatori specialistici per
la presa in carico del paziente e la definizione ed esecuzione del progetto
riabilitativo.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La struttura
garantisce sempre la completa fruibilità degli spazi da parte di tutti i
possibili utenti affetti dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche che limitino
l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo sicuro dei vari
spazi e servizi.
Deve essere
garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Le strutture
devono essere dotate di ambienti specifici con dimensioni, arredi ed
attrezzature adeguati allo svolgimento delle attività coerenti con programmi
e gli obiettivi propri della struttura.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti:
·
aree
attrezzate per attività di gruppo (palestre), per attività statiche e
dinamiche; le palestre devono essere di dimensioni minime pari a 25 mq per un
numero di utenti pari a 2 per ora; per ogni utente in più trattato per ora
devono essere aggiunti 5 mq;
- aree attrezzate per attività individuali (motorie,respiratorie,
neuropsicologiche, ecc.);
- box (o stanze di dimensioni contenute) per attività di
massoterapia, terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei
disturbi comunicativi / integrativi;
- ambulatori medici per visite specialistiche valutazioni cliniche
diagnostico-prognostiche attinenti alle patologie trattate;
- servizi igienici per disabili; i servizi igienici per gli
utenti devono essere distinti da quelli per il personale; il servizio
per gli utenti deve essere limitrofo alla sala d’attesa;
- servizi igienici e spogliatoi per gli operatori;
- spogliatoi per i pazienti;
- spazi per l’attesa, accettazione, attività amministrative,
attività di segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al
volume di attività previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato
di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza
degli accessi.
- spazio/locali separati per deposito materiale pulito e sporco;
spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La struttura
garantisce sempre la completa fruibilità degli spazi da parte di tutti i
possibili utenti affetti dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche che limitino
l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo sicuro dei vari
spazi e servizi.
Deve essere
garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Le strutture
devono essere dotate di ambienti specifici con dimensioni, arredi ed
attrezzature adeguati allo svolgimento delle attività coerenti con i
programmi e gli obiettivi propri della struttura. Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- aree attrezzate per attività di gruppo (palestre), per attività
statiche e dinamiche; le palestre devono essere di dimensioni minime
pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 2 per ora; per ogni utente
in più trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- aree attrezzate per attività individuali (motorie, respiratorie,
neuropsicologiche, ecc.);
- box (o stanze di dimensioni contenute) per attività di
massoterapia, terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei
disturbi comunicativi / integrativi;
- ambulatori medici per visite specialistiche e valutazioni
cliniche diagnostico-prognostiche attinenti alle patologie trattate;
- servizi igienici per disabili; i servizi igienici per gli utenti
devono essere distinti da quelli per il personale; il servizio per gli
utenti deve essere limitrofo alla sala d’attesa;
- spogliatoi per i pazienti;
- spazi per l’attesa, accettazione, attività amministrative,
attività di segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al volume
di attività previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un
adeguato accessi.
- spazio/locali separati per deposito materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature,
strumentazioni.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente ai
bisogni dell’utenza ed alle diverse tipologie di attività assicurandone uno
svolgimento sicuro, efficace ed efficiente.
In funzione degli
obiettivi della struttura e della tipologia dell’utenza devono essere
presenti:
- attrezzature e
dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi
necessari e risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da
parte dei medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature e
presidi per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e di
rieducazione
funzionale negli ambienti dedicati,
per attività individuali e/o di gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e complemento all’esercizio terapeutico;
attrezzatura
essenziale per il pronto soccorso e per la rianimazione cardiopolmonare.
|
REQUISITI TECNOLOGICI:
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e
qualitativamente
ai bisogni dell’utenza ed alle diverse tipologie di attività
assicurandone uno
svolgimento sicuro, efficace ed efficiente.
In funzione degli
obiettivi della struttura e della tipologia dell’utenza devono
essere presenti:
- attrezzature e dispositivi per la valutazione delle varie
menomazioni e disabilità di pertinenza riabilitativa;
- presidi necessari e risorse tecnologiche atti allo svolgimento di
prestazioni da parte dei medici specialisti e degli altri operatori
professionali della riabilitazione;
- attrezzature e presidi per realizzare le varie tipologie di
esercizio terapeutico e di rieducazione funzionale negli ambienti
dedicati, per attività individuali e/o di gruppo;
- attrezzature elettromedicali per la terapia fisica e strumentale
di supporto ecomplemento all’esercizio terapeutico;
- attrezzatura essenziale per il pronto soccorso e per la
rianimazione cardio-polmonare.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di
recupero e rieducazione funzionale sono caratterizzate da modalità di lavoro
di gruppo.
Si deve garantire
la globale presa in carico per tutto l’iter terapeutico previsto; la
dotazione organica del personale è rapportata alla tipologia della struttura
ed al volume delle prestazioni rese. e, comunque, devono essere garantiti:
- un medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione
delle prestazioni;
- consulenza di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle
discipline coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione
delle specifiche attività;
- tecnici della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari
per lo svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di
apertura;
- assistenza infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione
alle necessità del paziente, durante l’orario di accesso alle
prestazioni;
- la disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di
competenze psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei
trattamenti effettuati.
Per ogni
singolo paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, nel rispetto
delle Linee Guida regionali.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di
recupero e riabilitazione funzionale sono caratterizzate da modalità di
lavoro di gruppo, in maniera tale da garantire le prestazioni in forma
coordinata ed integrata.
Si deve garantire
la globale presa in carico per tutto l’iter terapeutico previsto; la
dotazione organica del personale è rapportata alla tipologia della struttura
ed al volume delle prestazioni rese e, comunque, devono essere garantiti:
- un medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione
delle prestazioni;
- consulenza di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle
discipline coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione
delle specifiche attività;
- tecnici della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari
per lo svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di
apertura;
- assistenza infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione
alle necessità del paziente, durante l’orario di accesso alle
prestazioni;
- la disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di
competenze psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei
trattamenti effettuati.
Per ogni singolo paziente deve essere redatto
un Progetto Riabilitativo, nel rispetto delle Linee Guida regionali.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita.
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B.02.01 CENTRI
AMBULATORIALI DI RIABILITAZIONE
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Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione funzionale
per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un contestuale
apporto multidisciplinare medico-psicologico-pedagogico.
|
Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione funzionale
per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un contestuale
apporto multidisciplinare medico-psicologico-pedagogico.
|
Oltre ai
requisiti, tecnologici e organizzativi
strutturali generali,
i Centri devono possedere requisiti in relazione alla specificità del
trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti organizzativi:
- esistenza di
equipe pluridisciplinare composta personale medico specialista, da personale
dell’area psicologica e pedagogica, tecnici della riabilitazione, educatori e
personale di assistenza sociale;
- per ogni
singolo paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, con
monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità, da parte
dell’équipe multiprofessionale comprendente uno o più programmi terapeutici;
- devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita;
- le prestazioni
ambulatoriali sono erogate in forma individuale o a piccoli gruppi anche a
domicilio e in sede extramurale;
- i centri
ambulatoriali funzionano per 7/8 ore giornaliere e per 5 giorni alla
settimana.
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Oltre ai
requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi generali, i Centri devono
possedere, in relazione alla specificità del trattamento riabilitativo, i
seguenti requisiti organizzativi:
- esistenza di
equipe pluridisciplinare composta da personale medico specialista, da
personale dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione, educatori e
personale di assistenza sociale;
- per ogni
singolo paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, con
monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità, da parte
dell’equipe multiprofessionale comprendente uno o più programmi terapeutici;
- devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita;
- le prestazioni ambulatoriali sono erogate
in forma individuale o a piccoli gruppi anche a domicilio e in sede
extramurale;
- i centri ambulatoriali funzionano per 7/8
ore giornaliere e per 5 giorni alla settimana.
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B.02.02
CENTRO DI SALUTE MENTALE
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Espleta le
funzioni indicate dalla legge regionale
16.12.1998 n.
30 e successive modificazioni.
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Espleta le
funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive
modificazioni
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali
e degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla popolazione
servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure professionali
operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno
all’utenza;
- locale visita medica psichiatrica;
- locale visita psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei
locali e degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure professionali
operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque
essere previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno
all’utenza;
- locale visita medica psichiatrica;
- locale visita psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza di personale
medico ed infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Presenza
programmata delle altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999,
in
relazione alla
popolazione del territorio servito.
Apertura 12 ore
al giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda,
organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di
emergenza-urgenza.
Collegamento con
il Dipartimento di Emergenza- Urgenza.
Collegamento con
le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto
l’orario di apertura.
Deve essere
garantita la presenza programmata delle altre figure professionali di cui al
DPR 10.11.1999, in relazione alla popolazione del territorio servito e alle
esigenze operative.
Deve essere
garantita la apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione della attività territoriale,
intervento in condizioni di emergenza-urgenza.
E’ attivo un
Registro dei posti disponibili presso le strutture residenziali e
semiresidenziali.
Deve essere
disponibile un mezzo di trasporto adeguato alla tipologia e volume di
attività.
Deve essere garantito
il collegamento con un Dipartimento di
Emergenza-Urgenza.
Deve essere
garantito il collegamento con le altre strutture per la tutela della salute
mentale di cui al DPR 10.11.1999 e deve essere documentata con apposita
relazione la azione comune. In particolare devono essere definite procedure
per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e la
presa in carico dei pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un
piano terapeutico-riabilitativo individualizzato;
- i rapporti con i familiari e M.M.G.;
- la continuità terapeutica in caso di
presa in carico da altre strutture psichiatriche;
- la gestione dipartimentale delle
urgenze psichiatriche.
Deve essere
garantito il flusso informativo dei dati di attività, secondo le procedure
definite a livello regionale.
Annualmente
devono essere realizzate iniziative di educazione sanitaria e prevenzione.
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B.02.02.01
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
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Espleta le
funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive
modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM 24.04.2000 “Adozione del
progetto obiettivo materno infantile”.
|
Espleta le
funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive
modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM 24.04.2000 “Adozione del
progetto obiettivo materno infantile”.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei
locali e degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono
comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei
locali e degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti
requisiti:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche,
terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita medica;
- locale visita psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto l’orario di
apertura.
Deve essere
garantita la presenza programmata delle altre figure professionali, in
relazione alla popolazione del territorio servito e alle esigenze operative.
Apertura 12
ore al giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda,
organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di
emergenza-urgenza.
Collegamento
con il Dipartimento di Emergenza- Urgenza.
Collegamento
con le altre strutture coinvolte nella continuità terapeutica,
specificatamente con i servizi neuroriabilitativi e con i servizi di salute
mentale per
quanto riguarda la fase di passaggio
all’età adulta e deve essere documentata con apposita relazione la azione comune.
In particolare devono essere definite procedure per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei
pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un piano
terapeutico-riabilitativo individualizzato preveda l’integrazione con gli altri
servizi ed istituzioni che intervengono sul minore;
- i rapporti con i familiari;
- i rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica,
con i servizi socioassistenziali, le istituzioni educative e
giudiziarie;
- la gestione delle urgenze .
Deve essere
garantito il flusso informativo dei dati di attività, secondo le procedure
definite a livello regionale.
Annualmente
devono essere realizzate iniziative di educazione sanitaria e prevenzione.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto
l’orario di apertura.
Deve essere
garantita la presenza programmata delle altre figure professionali, in
relazione alla popolazione del territorio servito e alle esigenze operative.
Apertura 12 ore al
giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda, organizzazione
attività territoriale, intervento in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con
il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le
altre strutture coinvolte nella continuità terapeutica, specificatamente con
i servizi neuroriabilitativi e con i servizi di salute mentale per quanto
riguarda la fase di passaggio all’età adulta e deve essere documentata con
apposita relazione la azione comune. In particolare devono essere definite
procedure per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei
pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un piano
terapeutico-riabilitativo individualizzato che preveda l’integrazione
con gli altri servizi ed istituzioni che intervengono sul minore;
- i rapporti con i familiari;
- i rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica,
dei con i servizi
socio-assistenziali, le istituzioni educative e giudiziarie;
- la gestione delle urgenze.
Deve essere garantito il flusso informativo
dei dati di attività, secondo le procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate
iniziative di educazione sanitaria e prevenzione.
|
B.02.03
CONSULTORIO FAMILIARE
|
Espleta le funzioni di cui alle leggi 405/75
e
194/78.
|
Espleta le
funzioni di cui alle leggi 405/75 e 194/78 e costituisce il punto di
organizzazione complesso del servizio di assistenza alla famiglia e alla
maternità, all’infanzia e all’adolescenza, con una piena integrazione fra
sociale e sanitario e con un apporto degli enti locali in relazione
soprattutto alle loro competenze sulla tutela del minore, le adozioni e gli
affidi.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali
e degli spazi, nonché la loro dimensione, devono essere commisurati alla
popolazione servita.
Ciascun
consultorio familiare dispone di:
- locale per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali per consulenza psicologica, terapeutica;
- locale per altre attività di consulenza;
- locale per assistenza sociale;
- locali per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in
rapporto al numero di utenti presenti in seduta collettiva (per corso
preparazione nascita, attività di gruppo, ecc.);
- spazio archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei
locali e degli spazi, nonché la loro dimensione, devono essere commisurati
alla popolazione servita.
Ciascun
consultorio familiare dispone di:
- locale per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali per consulenza psicologica, diagnostica e terapeutica;
- locale per altre attività di consulenza;
- locale per assistenza sociale;
- locali per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in
rapporto al numero di utenti presenti in seduta collettiva (per corso
preparazione nascita, attività di gruppo, ecc.);
- spazio archivio.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza delle figure
professionali mediche, laureati non medici, personale infermieristico e di
assistenza sociale di cui all’art. 3 della legge
405/75.
La dotazione di
personale e la presenza nelle attività ambulatoriali sono programmate in relazione
alla popolazione servita.
Le attività e le
prestazioni consultoriali in ambito sociale e sanitario sono caratterizzate
da unitarietà ed integrazione funzionale.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la presenza delle figure professionali mediche, laureati non
medici, personale infermieristico e di assistenza sociale di cui all’art. 3
della legge 405/75.
Deve essere
garantita almeno la presenza di:
- un medico specialista in ostetricia e
ginecologia;
- un medico specialista in pediatria;
- uno psicologo;
- una ostetrica;
- un assistente sociale;
- un infermiere o assistente sanitario.
Tali figure
possono essere integrate dall’apporto di altre specifiche professionalità,
necessarie per il campo di intervento in cui opera il consultorio.
La dotazione di
personale e la presenza nelle attività ambulatoriali sono programmate in
relazione alla popolazione servita.
Le attività e le
prestazioni consultoriali in ambito sociale e sanitario sono caratterizzate
da unitarietà ed integrazione funzionale.
|
B.02.04 PRESIDI PER IL
TRATTAMENTO DEI TOSSICODIPENDENTI – CENTRO AMBULATORIALE
|
Per i requisiti
strutturali si richiama la normativa sull’istituzione dei SERT, di cui alla
legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché quella indicata nel DM 19
febbraio 1992 , così come integrata e modificata dall’Atto d’intesa Stato-
Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le parti compatibili con la
legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
Per i requisiti
strutturali si richiama la normativa sull’istituzione dei SERT, di cui alla
legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché quella indicata nel DM 19
febbraio 1992, così come integrata e modificata dall’Atto d’intesa Stato-
Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le parti
compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve
garantire adeguati livelli di sicurezza sia per gli utenti che per gli operatori
e deve essere dotato di ambienti con dimensioni, arredi ed attrezzature
idonee, in particolare:
a) locale per
accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale per
l’attesa;
c) ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni diagnostico-prognostico-cliniche
attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori
per colloqui psicologici e di assistenza sociale;
e) locale per
attività di gruppo;
f) locale per
la conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la
sicurezza secondo le norme vigenti;
g) locale per
segreteria amministrativa;
h) locale per
riunione e per permanenza degli operatori (distinto dagli ambulatori);
i) spazio
archivio con garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle
prescrizioni sulla riservatezza dei dati personali;
j) servizi
igienici per gli utenti;
k) servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve
garantire adeguati livelli di sicurezza sia per gli utenti che per gli
operatori e deve essere dotato di ambienti con dimensioni, arredi ed
attrezzature idonee, in particolare:
a) locale per
accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale per
l’attesa;
c) ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni
diagnostico-prognostico-cliniche attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori per
colloqui psicologici e di assistenza sociale;
e) locale per
attività di gruppo;
f) locale per la
conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la sicurezza
secondo le norme vigenti;
g) locale per segreteria
amministrativa;
h) locale per
riunione e per permanenza degli operatori (distinto dagli ambulatori);
i) spazio
archivio con garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle
prescrizioni sulla riservatezza dei dati personali;
j) servizi igienici
per gli utenti;
k) servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T
dispone di:
- attrezzatura
di primo intervento, farmaci salvavita e tutti i farmaci necessari per il
trattamento a lungo termine degli stati di dipendenza e delle patologie
connesse all’uso di sostanze;
- strumentazione
necessaria per le attività diagnostiche e terapeutiche specifiche (mediche,
psicologiche e sociali);
- dotazione di
tipo informatico per la raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici,
per la gestione delle attività e per la valutazione degli interventi;
- strumentazioni
per la quantificazione e la tempistica delle attività e delle prestazioni.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T
dispone di:
- attrezzatura di
primo intervento, farmaci salvavita e tutti i farmaci necessari per il
trattamento a lungo termine degli stati di dipendenza e delle patologie
connesse all’uso di sostanze;
- strumentazione
necessaria per le attività diagnostiche e
terapeutiche specifiche (mediche, psicologiche e sociali);
- dotazione di
tipo informatico per la raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici,
per la gestione delle attività e per la valutazione degli interventi;
- strumentazioni
per la quantificazione e la tempistica delle attività e delle prestazioni.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Sono definite
le Procedure con le quali è garantita, tramite altri presidi e servizi
dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti nelle 24 ore giornaliere
assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione dei farmaci
sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la somministrazione dei
farmaci devono essere previsti percorsi o accessi differenziati per evitare
commistione di diverse tipologie di utenze.
I Ser.T,
nell’ambito della struttura Dipendenze patologiche definiscono e verificano
Procedure, al fine di:
a) aumentare
la quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare i
tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di
recidiva;
c) garantire
alle persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi
stessi registrano formalmente l’inizio ed il termine di ciascun trattamento
con un atto di ammissione e dimissione.
La dotazione
organica del Ser.T deve essere adeguata al volume ed alla tipologia di
prestazioni da erogare.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Sono definite le Procedure
con le quali è garantita, tramite altri presidi e servizi dell’Azienda USL,
l’assistenza agli utenti nelle 24 ore giornaliere assicurando, in
particolare, ove necessario, la somministrazione dei farmaci sostitutivi nei
giorni di chiusura del Ser.T.; per la somministrazione dei farmaci devono
essere previsti percorsi o accessi differenziati per evitare commistione di
diverse tipologie di utenze.
I Ser.T,
nell’ambito della struttura per le Dipendenze patologiche definiscono e
verificano Procedure, al fine di:
a) aumentare la
quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare i
tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di recidiva;
c) garantire alle
persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi
registrano formalmente l’inizio ed il termine di ciascun trattamento con un
atto di ammissione e dimissione.
La dotazione organica
del Ser.T. deve comprendere almeno le seguenti tipologie di personale:
medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri
professionali, personale amministrativo. La dotazione medesima deve prevedere
un adeguato equilibrio tra le varie figure di operatori e, comunque, un
minimo di due unità di personale dipendente a tempo pieno per ciascuna delle
tipologie soprariportate. Possono essere aggiunte ulteriori figure
professionali, ove ritenute necessarie per particolari attività specifiche,
sulla base delle esigenze del territorio e dei piani regionali.
La dotazione
organica di ogni singolo Ser.T deve essere rivalutata, con cadenza almeno
triennale, sulla base dei carichi di lavoro calcolati in relazione:
a) al volume
totale delle prestazioni erogate;
b) ai tempi di
erogazione delle prestazioni, valutati in raffronto con i tempi medi
regionali.
|
B.03 STABILIMENTI TERMALI
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Si rinvia agli
specifici provvedimenti regionali.
|
Si rinvia agli specifici provvedimenti
regionali.
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REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997, CON
INTEGRAZIONI IN CORSIVO)
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REQUISITI GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
|
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SEZIONE
“C” - REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE
STRUTTURE
CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO
CONTINUATIVO
E/0 DIURNO PER ACUTI.
|
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C1 STRUTTURE CHE EROGANO
PRESTAZIONI
IN REGIME DI RICOVERO PER ACUTI
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REQUISITI DI CARATTERE GENERALE
I presidi che
erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo
e/o diurno per acuti sono classificati tenendo presente:
- le modalità operative in funzione dello svolgimento delle
attività in regime di elezione programmata o in regime di emergenza
urgenza;
- la tipologia organizzativa, in funzione della complessità delle
attività svolte.
I Presidi, che
possono articolarsi in più
stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità Operative.
I presidi
pubblici e privati che partecipano al sistema di emergenza urgenza devono
garantire il pronto soccorso ospedaliero ed assicurare:
- la presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la presenza di guardia attiva per le branche chirurgiche;
- la presenza di guardia attiva in anestesiarianimazione, cardiologia, ostetricia;
- la presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso turnazione
continua nelle 24 ore;
- laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- frigo emoteca.
Deve essere
garantita la funzione di triage, quale primo momento di accoglienza,
valutazione ed indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi
pubblici e privati che erogano
ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia in area medica che chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione sanitaria, opportunamente separata
dall’accettazione amministrativa, sia organizzata in rapporto alla
complessità della struttura;
- sia garantita la continuità dell’assistenza, ore su 24, almeno attraverso la
presenza continuativa di equipes mediche e nelle ore diurne e notturne correlate
alla complessità della struttura;
- nelle strutture in cui sono presenti
reparti chirurgici deve essere assicurato un anestesia e rianimazione;
- sia garantita la presenza continuativa dell’attività di
assistenza alla persona per tutte le attività svolte, realizzata
attraverso la turnazione continua di personale infermieristico e
tecnico, in funzione della complessità dell’attività svolta;
- sia garantita la pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore,
delle attività diagnostiche correlate alla complessità della struttura,
in particolare per le attività di analisi chimicocliniche e di
radiodiagnostica nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia garantita la dotazione dei servizi generali e di supporto
correlati alla complessità del presidio.
Per quanto
riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate all’interno dei presidi di
ricovero sono applicabili i requisiti specifici definiti nella sezione B.
|
REQUISITI DI
CARATTERE GENERALE
I presidi che
erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo
e/o diurno per acuti sono classificati tenendo presente:
- le modalità operative in funzione dello svolgimento delle
attività in regime di elezione programmata o in regime di emergenza
urgenza;
- la tipologia
organizzativa, in funzione della complessità delle attività svolte.
I Presidi, che
possono articolarsi in più stabilimenti ospedalieri, sono organizzati in
Unità Operative.
I presidi pubblici
e privati che partecipano al sistema di emergenza urgenza devono garantire il
pronto soccorso ospedaliero ed assicurare:
- la presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la presenza di guardia attiva in
anestesia-rianimazione, cardiologia, ostetricia;
- la presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso la turnazione continua nelle 24 ore;
- laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- servizio di radiologia;
- frigo emoteca.
Deve essere garantita
la funzione di triage, quale primo momento di accoglienza, valutazione ed
indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi
pubblici e privati che erogano ordinariamente prestazioni ospedaliere per
acuti in regime di elezione programmata, esercitate sia in area medica che
chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione sanitaria, opportunamente separata
dall’accettazione amministrativa, sia organizzata in rapporto alla
complessità della struttura;
- sia garantita la continuità
dell’assistenza, 24 ore su 24, almeno attraverso la presenza
continuativa di equipes mediche e chirurgiche nelle ore diurne e
notturne correlate alla complessità della struttura;
- nelle strutture in cui sono presenti reparti chirurgici deve
essere assicurato un servizio di anestesia e rianimazione;
- sia garantita la presenza continuativa dell’attività di
assistenza alla persona per tutte le attività svolte, realizzata
attraverso la turnazione continua di personale infermieristico e
tecnico, in funzione della complessità dell’attività svolta;
- sia garantita la pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore,
delle attività diagnostiche correlate alla complessità della struttura,
in particolare per le attività di analisi chimico-cliniche e di
radiodiagnostica nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia garantita la dotazione dei servizi generali e di supporto
correlati alla complessità del presidio.
Per quanto
riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate all’interno dei presidi di
ricovero sono applicabili i requisiti specifici definiti nella sezione B.
|
|
Ai punti C.01.n, vengono individuati i requisiti
strutturali, tecnologici, organizzativi per le seguenti attività:
- Pronto soccorso ospedaliero;
- Area di Degenza;
- Area di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto Operatorio;
- Punto nascita – Blocco parto;
- Rianimazione con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day Surgery;
- Medicina Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia Patologica
Successivamente,
ai punti C.02.n, vengono individuati i requisiti specifici per alcune
attività di supporto:
·
Gestione
Farmaci e Materiale Sanitario
·
Servizio di Sterilizzazione
·
Servizio di Disinfezione e Disinfestazione
·
Servizio Cucina e Dispensa
·
Servizio Lavanderia e Guardaroba
·
Servizio Mortuario
|
Ai punti C.0l.n,
vengono individuati i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi
specifici per le seguenti attività:
- Pronto soccorso ospedaliero;
- Area di Degenza;
- Area di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto Operatorio;
- Punto nascita – Blocco parto;
- Rianimazione con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day Surgery;
- Medicina Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia Patologica
Successivamente,
ai punti C.02.n vengono individuati i requisiti specifici per alcune attività
di supporto:
- Gestione
Farmaci e Materiale Sanitario
- Servizio di
Sterilizzazione
- Servizio di
Disinfezione e Disinfestazione
- Servizio Cucina
e Dispensa
- Servizio
Lavanderia e Guardaroba
- Servizio
Mortuario
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C.01.01 PRONTO SOCCORSO
OSPEDALIERO
|
La struttura
organizzativa funzionale deputata all’emergenza deve assicurare:
- l’accettazione ospedaliera;
- gli interventi diagnostico-terapeutici di urgenza compatibili con
le specialità di cui è dotata la struttura;
- deve poter eseguire un primo accertamento diagnostico clinico
strumentale e di laboratorio;
- gli interventi necessari alla stabilizzazione dell’utente ed
all’osservazione di norma limitata alle 24 ore;
- il trasporto protetto.
|
La struttura organizzativa funzionale
deputata all’emergenza deve assicurare:
- l’accettazione ospedaliera;
- gli interventi diagnostico-terapeutici
di urgenza compatibili con le specialità di cui è dotata la struttura;
- deve poter eseguire un primo
accertamento diagnostico clinico strumentale e di laboratorio;
- gli interventi necessari alla
stabilizzazione dell’utente ed all’osservazione di norma limitata alle
24 ore;
- il trasporto protetto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
L’unità minima
dovrà prevedere:
- camera calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per
mezzi e pedoni);
- locale per la gestione dell’emergenza;
- locale visita/trattamento attrezzato per lo rianimazione, l’esecuzione del primo
accertamento diagnostico e il trattamento terapeutico delle urgenze; nel
caso di più locali visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia
dotato di quanto sopra specificato;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale attesa utenti barellati;
- locale lavoro infermieri;
- servizi igienici del personale;
- servizi igienici per gli utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria /
archivio.
Nell’ambito
degli stabilimenti ospedalieri in cui non sono previste unità operative per
acuti, come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati
Punti di primo intervento. I requisiti sono i seguenti:
- camera calda (area coperta e riscaldata
di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale per la gestione dell’emergenza;
- locale visita/trattamento;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e
accompagnatori;
- locale attesa utenti barellati;
- locale lavoro infermieri;
- servizi igienici del personale;
- servizi igienici per gli utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria /
archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
L’unità minima
dovrà prevedere:
- camera calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per
mezzi e pedoni);
- locale per la gestione dell’emergenza;
- locale visita/trattamento attrezzato per lo svolgimento
dell’assistenza di prima rianimazione, l’esecuzione del primo
accertamento diagnostico e il trattamento terapeutico delle urgenze; nel
caso di più locali visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia
dotato di quanto sopra specificato;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale attesa utenti barellati;
- locale lavoro infermieri;
- servizi igienici del personale;
- servizi igienici per gli utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria / archivio.
Nell’ambito degli
stabilimenti ospedalieri in cui non sono previste unità operative per acuti,
come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati Punti di
primo intervento. I requisiti sono i seguenti:
- camera calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per
mezzi e pedoni);
- locale per la gestione dell’emergenza;
- locale visita/trattamento;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale attesa utenti barellati;
- locale lavoro infermieri;
- servizi igienici del personale;
- servizi igienici per gli utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria / archivio.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Dotazione minima
strumentale deve prevedere:
·
elettrocardiografo;
·
cardiomonitor e defibrillatore;
·
attrezzature per rianimazione
cardiopolmonare;
·
lampada scialitica.
I requisiti
dei Punti di primo intervento sono i seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor e defibrillatore;
- attrezzature per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada scialitica.
Le strutture
deputate all’emergenza-urgenza si articolano su più livelli operativi legati
alla tipologia e complessità delle prestazioni erogate e devono
possedere requisiti tecnologici e dotazione strumentale adeguati alla tipologia
e complessità di tali prestazioni e, per i Punti di primo intervento,
correlati alla distanza dalla struttura di riferimento del sistema di
emergenza-urgenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
minima strumentale deve prevedere:
-
elettrocardiografo;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- attrezzature
per rianimazione cardiopolmonare ed in particolare:
a) un letto da
rianimazione;
b) un
ventilatore polmonare;
c) sistema
monitoraggio respiratorio ed emodinamico;
- lampada
scialitica.
I requisiti dei
Punti di primo intervento sono i seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor e defibrillatore;
- attrezzature per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada scialitica.
Le strutture
deputate all’emergenza-urgenza si articolano su più livelli operativi legati
alla tipologia e complessità delle prestazioni erogate e devono possedere
requisiti tecnologici e dotazione strumentale adeguati alla tipologia e
complessità di tali prestazioni e, per i Punti di primo intervento, correlati
alla distanza dalla struttura di riferimento del sistema di
emergenza-urgenza.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di Pronto Soccorso, incluso il Punto di primo
intervento, deve
prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico,infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della
struttura e al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24
ore, l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza
di almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve essere attribuita nominativamente la responsabilità delle attività
di pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche
competenze e delle relative responsabilità.
Deve essere
garantita la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e
valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di
stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve essere svolta da
personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che opera secondo
protocolli prestabiliti.
Nell’ambito
dell’accettazione ospedaliera deve essere garantita la diversificazione
organizzativa dell’attività di accettazione dei ricoveri
programmati
dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere
garantita una tempestiva risposta alle situazioni di emergenza-urgenza
attraverso la definizione dei collegamenti funzionali ed operativi con le
varie strutture organizzative
interessate.
Devono essere
presenti Linee guida, Protocolli e Regolamenti interni per la gestione delle
principali patologie e problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni
obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere
assicurata una valutazione
dell’appropriatezza
del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di “filtro” delle richieste
di interventi non necessari o altrimenti gestibili.
Deve essere
prevista la registrazione separata dei dati di attività riferiti ai ricoveri
in E/U, ai ricoveri di elezione, alle prestazioni di P.S. non seguite da
ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura, ai decessi.
Devono essere
predisposti Piani di emergenza interna (antincendio, evacuazione,
accettazione contemporanea di un elevato numero di pazienti).
Devono essere
definite le modalità organizzative in riferimento alle situazione di
emergenza/urgenza psichiatrica.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di Pronto Soccorso, incluso il Punto di primo
intervento, deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico, infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della struttura e
al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24 ore,
l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza di
almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve essere attribuita nominativamente la responsabilità delle
attività di pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche
competenze e delle relative responsabilità.
Deve essere
garantita la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e
valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di
stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve essere svolta da
personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che opera secondo
protocolli prestabiliti.
Nell’ambito
dell’accettazione ospedaliera deve essere garantita la diversificazione
organizzativa dell’attività di accettazione dei ricoveri programmati
dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere
garantita una tempestiva risposta alle situazioni di
emergenza-urgenza
attraverso la definizione dei collegamenti funzionali ed operativi con le
varie strutture organizzative interessate.
Devono essere
presenti Linee guida, Protocolli e Regolamenti interni per la gestione delle
principali patologie e problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni
obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere assicurata
una valutazione dell’appropriatezza del ricovero ospedaliero attraverso
un’attività di “filtro” delle richieste di interventi non necessari o
altrimenti gestibili.
Deve essere
prevista la registrazione separata dei dati di attività riferiti ai ricoveri
in E/U, ai ricoveri di elezione, alle prestazioni di P.S. non seguite da
ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura, ai decessi.
Devono essere
predisposti Piani di emergenza interna (antincendio, evacuazione,
accettazione contemporanea di un elevato numero di pazienti).
Devono essere
definite le modalità organizzative in riferimento alle situazione di
emergenza/urgenza psichiatrica.
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C.01.02 AREA DI DEGENZA
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L'area di degenza
deve essere strutturata in modo da garantire il rispetto della privacy
dell'utente ed un adeguato comfort di tipo alberghiero.
Devono essere
garantiti spazi comuni di raccordo tra le degenze e/o i servizi sanitari nei
quali prevedere utilities per gli accompagnatori o visitatori.
|
L'area di degenza
deve essere strutturata in modo da garantire il rispetto della privacy
dell'utente ed un adeguato comfort di tipo alberghiero.
Devono essere
garantiti spazi comuni di raccordo tra le degenze e/o i servizi sanitari nei
quali prevedere utilities per gli accompagnatori o visitatori.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione
minima di ambienti per la degenza è la seguente:
- 9 mq per posto
letto. Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il
bagno. Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio di 9
mq previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%.;
- ogni posto
letto deve essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti
(ovvero un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio igienico deve disporre di lavabo, vaso, bidet,
piatto doccia o vasca da bagno e, comunque, almeno 1 servizio igienico
deve disporre di vasca da bagno;
- un bagno per portatori di handicap;
- 2 posti letto e, comunque, non più di 4 posti letto per camera; per le strutture di
nuova realizzazione la capienza delle camere deve essere di non più di 2
posti letto;
- almeno il 10% delle stanze di degenza
deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di
supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni stanza deve essere dotata del bagno e,
comunque, deve essere garantita la presenza di almeno un servizio igienico ogni 4
posti letto, nel caso in cui i bagni siano ubicati all’esterno delle
camere di degenza;
- un locale per visita e medicazioni;
- un locale di lavoro, presente in ogni piano di degenza, per il
personale di assistenza diretta;
- spazio per capo-sala;
- un locale per medici;
- un locale per soggiorno;
- un locale per il deposito del materiale
pulito;
- un locale per deposito attrezzature;
- un locale, presente in ogni piano di degenza, per il materiale
sporco e dotato di vuotatoio e lavapadelle automatico;
- una cucina di reparto;
- servizi igienici per il personale;
- spazio attesa visitatori (dotata di un bagno);
- un bagno assistito;
- un bagno deve essere attrezzato di specchio, mensola, irrigatore,
decalcificatore e depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità di
acqua purificata, cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze
connesse alla gestione delle stomie.
Per le degenze
pediatriche: devono essere previsti spazi di soggiorno e svago ad uso
esclusivo dei bambini, proporzionati al loro numero.
Deve essere
previsto lo spazio per la presenza dell’accompagnatore.
Per le degenze
psichiatriche deve essere previsto un locale specifico per colloqui/visite
specialistiche e soggiorno in relazione al numero dei posti letto.
Nei locali di
degenza per malattie infettive va attuato l'adeguamento previsto dalla legge
135/90 e successive modifiche ed integrazioni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza;
- impianto forza motrice nelle camere con almeno una presa per
alimentazione normale;
- impianto chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto gas medicali: prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione
minima di ambienti per la degenza è la seguente:
- 9 mq per posto letto.
Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il bagno.
Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio di 9 mq
previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%;
- ogni posto
letto deve essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti
(ovvero un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio igienico deve disporre di lavabo, vaso, bidet,
piatto doccia o vasca da bagno e, comunque, almeno 1 servizio igienico
deve disporre di vasca da bagno;
- un bagno per portatori di handicap;
- 2 posti letto e, comunque, non più di 4 posti letto per camera;
per le strutture di nuova realizzazione la capienza delle camere deve
essere di non più di 2 posti letto;
- almeno il 10% delle stanze di degenza deve ospitare un solo
letto.
Dotazioni di supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni stanza deve essere dotata del bagno e,
comunque, deve essere garantita la presenza di almeno un servizio
igienico ogni 4 posti letto, nel caso in cui i bagni siano ubicati
all’esterno delle camere di degenza;
- un locale per visita e medicazioni;
- un locale di lavoro, presente in ogni piano di degenza, per il
personale di assistenza diretta;
- spazio per capo-sala;
- un locale per medici;
- un locale per soggiorno;
- un locale per il deposito del materiale pulito;
- un locale per deposito attrezzature;
- un locale presente in ogni piano di degenza, per il materiale
sporco e dotato di vuotatoio e lavapadelle automatico;
- una cucina di reparto;
- servizi igienici per il personale;
- area attesa visitatori (dotata di un bagno);
- un bagno assistito;
- almeno un bagno deve essere attrezzato di specchio, mensola,
irrigatore, decalcificatore e depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità
di acqua purificata, cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze
connesse alla gestione delle stomie.
Per le degenze
pediatriche: devono essere previsti spazi di soggiorno e svago ad uso
esclusivo dei bambini, proporzionati al loro numero.
Deve essere
previsto lo spazio per la presenza dell’accompagnatore.
Per le degenze
psichiatriche devono essere previsti locali specifici per
colloqui/visite specialistiche, attività di gruppo/fisiche/occupazionali e
soggiorno in relazione al numero dei posti letto.
Nei locali di
degenza per malattie infettive va attuato l'adeguamento previsto dalla legge
135/90 e successive modifiche ed integrazioni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza;
- impianto forza motrice nelle camere con almeno una presa per
alimentazione normale;
- impianto chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto gas medicali: prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Carrello per la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor
con defibrillatore e unita' di ventilazione manuale;
- carrello per la gestione terapia;
- carrello per la gestione delle medicazioni con eventuale
strumentario chirurgico.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor
con defibrillatore e unità di ventilazione manuale; in rapporto alla
tipologia organizzativa e strutturale del presidio è consentito
l’utilizzo di un carrello per la gestione dell’emergenza in comune fra
più unità funzionali di degenza.
- carrello per la gestione terapia;
- carrello per la gestione delle
medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di
degenza deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi: la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume delle attività, secondo i criteri indicati in C.01.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di
degenza deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi: la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume delle attività, secondo i criteri indicati in C.01.
|
C.01.02.01 AREA DI DEGENZA PER
PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITA’
|
Di seguito
vengono indicati requisiti minimi per particolari settori di degenza,
aggiuntivi rispetto a quelli riportati in C.01.02. I requisiti tecnologici
indicati sono integrati o condivisi con quelli previsti per le attività
ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli organizzativi in cui si
articola il settore.
|
Di seguito
vengono indicati requisiti minimi per particolari settori di degenza,
aggiuntivi rispetto a quelli riportati in C.01.02. I requisiti tecnologici
indicati sono integrati o condivisi con quelli previsti per le attività
ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli organizzativi in cui si
articola il settore.
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI
STRUTTURALI
Ambulatorio
chirurgico attrezzato per i primi interventi (camera di medicazione) Area
sterile
REQUISITI
TECNOLOGICI
Vasche di
lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema
automatizzato per trasferimento dalla vasca al letto di medicazione.
Nell’area sterile:
Letti speciali
(per deumidificare le superfici ustionate, antidecubito, con sistema
pesapersone per il controllo del peso corporeo)
Congelatori
per conservare la pelle
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI
STRUTTURALI
Ambulatorio
chirurgico attrezzato per i primi interventi (camera di medicazione)
Area sterile
REQUISITI
TECNOLOGICI
Vasche di
lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema
automatizzato per trasferimento dalla vasca al letto di
medicazione.
Nell’area
sterile:
Letti speciali (per
deumidificare le superfici ustionate, antidecubito, con sistema pesapersone
per il controllo del peso corporeo)
Congelatori per
conservare la pelle
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CARDIOLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore
bifasico
Sistema
ergometrico
Pacemaker
temporaneo completo di accessori
Registratori
Holter
Pompe per
infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità
monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore
polmonare
Materassi
antidecubito
Per il
Laboratorio di Emodinamica:
letto
radiologico
stativo a C o
a U
cinematografia
lampada
scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli
elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio
per ACT o a PTT
digitalizzazione
immagine e veloce disponibilità di immagini memorizzate
Sala per l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
transesofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra
(requisito strutturale)
ergometri per
palestra
lettini e
materassini per fisiokinesiterapia
barre,
spalliere ed altro materiale per palestra
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CARDIOLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore
bifasico
Sistema
ergometrico
Pacemaker
temporaneo completo di accessori
Registratori
Holter
Pompe per
infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità
monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore
polmonare
Materassi
antidecubito
Per il
Laboratorio di Emodinamica:
letto radiologico
stativo a C o a U
cinematografia
lampada
scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli
elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per
ACT o a PTT
digitalizzazione
immagine e veloce disponibilità di immagini memorizzate
Sala per
l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
trans-esofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra (requisito strutturale)
ergometri per palestra
lettini e materassini per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed altro materiale per
palestra
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MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI
TECNOLOGICI
Spirometro
completo
Apparecchio
dosimetro con nebulizzatore per studio della reattività bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio
per dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio
per la pH-metria gastro-esofagea per lo studio dell’asma da reflusso
Ventilatore
polmonare volumetrico
Riabilitazione
respiratoria:
Apparecchio
incentivatore per la tosse
Specchio
graduato
Lettini a più
snodi rialzabili
Materassini
per esercizi
Set di secchi
di sabbia
Per le
attività di endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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MALATTIE
DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI
TECNOLOGICI
Spirometro
completo
Apparecchio
dosimetro con nebulizzatore per studio della reattività bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio per
dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per
la pH-metria gastro-esofagea per lo studio dell’asma da reflusso
Ventilatore
polmonare volumetrico
Riabilitazione
respiratoria:
Apparecchio
incentivatore per la tosse
Specchio graduato
Lettini a più
snodi rialzabili
Materassini per
esercizi
Set di secchi di
sabbia
Per le attività
di endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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MEDICINA
INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
|
MEDICINA
INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
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Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
|
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
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LUNGODEGENZA
POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori
con appoggio ascellare
Attrezzature
per riabilitazione in relazione alle necessità dei pazienti
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LUNGODEGENZA
POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Attrezzature per riabilitazione
in relazione alle necessità dei pazienti
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Letto di
degenza a tre segmenti regolabili, con spondine e relativi “trapezi” e “archetti
alzacoperte”, dei quali almeno 1/5 regolabile in altezza
Materasso
antidecubito
Sollevatore
pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per
ogni PL
Barella per
autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa
persona per disabili
Cuscini
antidecubito
Tavoli
avvolgenti per carrozzine
Sistemi di
postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio
a fibre ottiche
Poltroncine
doccia
Comodini
bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di
forza
Dispositivi
per valutazioni dinamometriche
Lettini per
rieducazione motoria
Letti grandi
per rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per
masso-fisioterapia strumentale
Lettini per
manipolazione
Deambulatori
Per le
attività di riabilitazione intensiva ad alta specializzazione vanno aggiunti
i requisiti tecnologici necessari per le forme di assistenza di cui al punto
2.3.4 del Provvedimento della Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 7 maggio 1998 –
Linee guida del Ministero della Sanità per le attività di riabilitazione.
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MEDICINA
FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI TECNOLOGICI
Letto di degenza
a tre segmenti regolabili, con spondine e relativi “trapezi” e “archetti alzacoperte”,
dei quali almeno 1/5 regolabile in altezza
Materasso
antidecubito
Sollevatore
pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per
ogni PL
Barella per
autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa
persona per disabili
Cuscini antidecubito
Tavoli avvolgenti
per carrozzine
Sistemi di
postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio
a fibre ottiche
Poltroncine
doccia
Comodini
bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di
forza
Dispositivi per
valutazioni dinamometriche
Lettini per
rieducazione motoria
Letti grandi per
rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per
masso-fisioterapia strumentale
Lettini per
manipolazione
Deambulatori
Per le attività di
riabilitazione intensiva ad alta specializzazione vanno aggiunti i requisiti
tecnologici necessari per le forme di assistenza di cui al punto 2.3.4 del
Provvedimento della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 7 maggio 1998 – Linee
guida del Ministero della Sanità per le attività di riabilitazione.
|
GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ecografo
operativo
Spettrometro
per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività
di endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo operativo
Spettrometro per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività
di endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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NEUROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori
con appoggio ascellare
Per le
Stroke-unit:
Letti a più
snodi con separèe
Apparecchiature
per il monitoraggio dei
parametri vitali
per posto letto
Materassi
antidecubito
Eco-doppler
con sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
|
NEUROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
Per le Stroke-unit:
Letti a più snodi
con separèe
Apparecchiature
per il monitoraggio dei parametri vitali per posto letto
Materassi
antidecubito
Pompe per
infusione enterale e parenterale
Eco-doppler con
sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
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NEUROPSICHIATRIA
INFANTILE
REQUISITI
STRUTTURALI
Pareti con
leggera imbottitura antitrauma
Auletta
attrezzata per attività scolastica
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi fissi
antitrauma con angoli protetti
Apparecchio
EEG video-dinamico
Sistema di
videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale
testologico
Materiale
ludico per osservazione clinica
Tappeti
soffici plastificati per l’osservazione
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NEUROPSICHIATRIA
INFANTILE
REQUISITI STRUTTURALI
Pareti con leggera imbottitura antitrauma
Auletta attrezzata per attività scolastica
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi fissi
antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG
video-dinamico
Sistema di
videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale
testologico
Materiale ludico
per osservazione clinica
Tappeti soffici
plastificati per l’osservazione
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MALATTIE
INFETTIVE
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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MALATTIE
INFETTIVE
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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EMATOLOGIA
Le strutture che
svolgono attività di Trapianto devono essere dotate di specifici ambienti ed
attrezzature.
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EMATOLOGIA
Le strutture che
svolgono attività di Trapianto devono essere dotate di specifici ambienti ed
attrezzature.
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CHIRURGIE
SPECIALISTICHE
L’Area di
degenza deve essere dotata delle specifiche attrezzature.
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CHIRURGIE
SPECIALISTICHE
L’Area di degenza
deve essere dotata delle specifiche attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI
TECNOLOGICI
analizzatore
della struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per
fotocoagulazione retinica
laser per
fotodinamica
laser per
fotodistruzione Yag
microscopio
endoteliale
microscopio
operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio
dei potenziali
evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura
per crioterapia
diatermocoagulatore
trapano
corneale
microperimetro
Le strutture
che svolgono attività di Banca delle Cornee, trattamento delle retinopatie,
chirurgia dell’orbita e studio dell’ipovisione, oltre a quelle previste,
devono essere dotate di specifiche attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI TECNOLOGICI
analizzatore
della struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per fotocoagulazione retinica
laser per fotodinamica
laser per fotodistruzione Yag
microscopio endoteliale
microscopio
operatorio
oftalmometro
sistema per lo
studio dei potenziali evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per
crioterapia
diatermocoagulatore
trapano corneale
microperimetro
Le strutture che
svolgono attività di Banca delle Cornee, trattamento delle retinopatie,
chirurgia dell’orbita e studio dell’ipovisione, oltre a quelle previste,
devono essere dotate di specifiche attrezzature.
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C.01.03 REPARTO OPERATORIO
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Il numero
complessivo di sale operatorie deve essere definito, per ogni singola
struttura, in funzione della tipologia e complessità delle prestazioni per
specialità che vengono erogate ed in particolare in relazione alla
attivazione o meno della Day Surgery.
|
Il numero
complessivo di sale operatorie deve essere definito, per ogni singola
struttura, in funzione della tipologia e complessità delle prestazioni per
specialità che vengono erogate ed in particolare in relazione alla
attivazione o meno della Day-Surgery.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Il gruppo
operatorio deve essere articolato in zone progressivamente meno contaminate
dall'ingresso del complesso operatorio fino alle sale chirurgiche e devono
essere garantite percorsi interni differenziati per "sporco” e
“pulito" e zone filtro d’ingresso e, comunque, devono essere garantite
almeno 2 sale operatorie fino a 50 posti letto chirurgici.
La dotazione
minima di ambienti per il gruppo operatorio è la seguente:
- spazio filtro
di entrata degli operandi;
- zona filtro
personale addetto ;
- zona
preparazione personale addetto;
- zona
preparazione utenti;
- zona risveglio
utenti;
- zona relax
operatori;
- servizi
igienici del personale;
-sala operatoria:
deve avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche
chirurgiche di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi
chirurgici di media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi
chirurgici (è
tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq specificati). Le superfici
delle pareti, del soffitto e del pavimento devono risultare ignifughe, resistenti
al lavaggio ed alla disinfezione, lisce e non scanalate, con raccordo
arrotondato tra pareti e pavimento. Quest'ultimo deve essere resistente agli
agenti chimici e fisici, levigato e antisdrucciolo;
- le finestre
devono essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti); le finestre eventualmente presenti nel quartiere operatorio
devono essere tutte sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono
essere assenti i termosifoni;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in
spazio/deposito per:
1.
armamentario e materiale di medicazione;
2. attrezzature
e materiale pulito.
- deposito
materiale sporco;
- locale/spazio
per il lavaggio e sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala
operatoria deve essere dotata di
condizionamento
ambientale che assicuri le
seguenti
caratteristiche igrotermiche:
- temperatura
interna invernale e estiva compresa tra 20-24ºC;
- umidità
relativa estiva e invernale compresa tra 40-60% ottenuta con vapore;
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15 v/h;
- filtraggio aria
99.97%;
- sovrappressione
delle S.O. rispetto agli ambienti circostanti e sovrappressione degli
ambienti a maggiore sterilità rispetto a quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere
assicurate le seguenti dotazioni impiantistiche:
- impianto di gas
medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegato alle
apparecchiature di anestesia,
ossigeno, aria
compressa medicale a bassa pressione per respiratori, aria compressa medicale
ad alta pressione per apparecchi pneumatici ove presenti, protossido di
azoto;
- acqua di
raffreddamento per apparecchi laser;
- stazioni di
riduzione della pressione per il
reparto
operatorio; devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da
garantire un adeguato livello di affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- impianto di
rilevamento ambientale gas e vapori di anestesia provvisto di allarmi;
- continuità
elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Il gruppo
operatorio deve essere articolato in zone progressivamente meno contaminate
dall'ingresso del complesso operatorio fino alle sale chirurgiche e devono
essere garantite percorsi interni differenziati per "sporco” e
“pulito" e zone filtro d’ingresso e, comunque, devono essere garantite
almeno 2 sale operatorie fino a 50 posti letto chirurgici.
La dotazione
minima di ambienti per il gruppo operatorio è la seguente:
- spazio filtro
di entrata degli operandi;
- zona filtro
personale addetto;
- zona
preparazione personale addetto;
- zona
preparazione utenti;
- zona risveglio
utenti;
- zona relax operatori;
- servizi
igienici del personale;
- sala
operatoria: deve avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche
chirurgiche di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi
chirurgici di media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi
chirurgici (è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq specificati).
Le superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento devono risultare
ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione, lisce e non
scanalate, con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento. Quest'ultimo deve
essere resistente agli agenti chimici e fisici, levigato e antisdrucciolo;
- le finestre
devono essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti); le finestre eventualmente presenti nel quartiere operatorio
devono essere tutte sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono essere
assenti i termosifoni;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in
spazio/deposito per:
1. armamentario e
materiale di medicazione;
2. attrezzature e
materiale pulito.
- deposito
materiale sporco;
- ocale/spazio
per il lavaggio e la sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala operatoria
deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrotermiche:
- temperatura
interna invernale e estiva compresa tra 20-24ºC;
- umidità
relativa estiva e invernale compresa tra 40-60% ottenuta con vapore;
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15 v/h;
- filtraggio aria
99.97%.
- sovrappressione
delle S.O. rispetto agli ambienti circostanti e sovrappressione degli
ambienti a maggiore sterilità rispetto a quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere
assicurate le seguenti dotazioni impiantistiche:
- impianto di gas
medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegato alle
apparecchiature di anestesia, ossigeno, aria compressa medicale a bassa
pressione per respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione per
apparecchi pneumatici ove presenti, protossido di azoto;
- acqua di
raffreddamento per apparecchi laser;
- stazioni di
riduzione della pressione per il reparto operatorio; devono essere doppie per
ogni gas medicale tecnico tali da garantire un adeguato livello di
affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- impianto di
rilevamento ambientale gas e vapori di anestesia
provvisto di
allarmi;
- continuità
elettrica.
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REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per ogni sala
operatoria:
- tavolo
operatorio;
- apparecchio per
anestesia con sistema di
evacuazione dei
gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di
ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per
deconnessione paziente;
- monitor per la
rilevazione dei parametri vitali;
- elettrobisturi;
- aspiratori
distinti chirurgici e per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica;
- diafanoscopio a
parete;
- strumentazione
adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità
chirurgiche;
- un autoclave
a vapore per sala operatoria e/o per
gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria, in
mancanza di servizio centralizzato e/o esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo
operatorio devono essere
garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
- frigoriferi per
la conservazione di farmaci e emoderivati;
- amplificatori
di brillanza;
- defibrillatore.
Per la zona
risveglio:
- gruppo per
ossigenoterapia;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- aspiratore per
broncoaspirazione.
La sala
operatoria deve essere dotata delle specifiche attrezzature necessarie alle
chirurgie specialistiche.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per ogni sala
operatoria devono essere garantite le seguenti dotazioni tecnologiche:
- n°1 tavolo
operatorio;
apparecchio per
anestesia con sistema di evacuazione dei gas dotato anche di spirometro e di
monitoraggio della concentrazione di ossigeno erogato, respiratore automatico
dotato anche di allarme per deconnessione paziente;
- monitor per la
rilevazione dei parametri vitali: ECG a doppia traccia, NIBP, saturimetro,
capnografo;
- n° 1 pallone
AMBU;
- n° 1
orologio contaminati;
- elettrobisturi;
- aspiratori distinti
chirurgici e per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica;
- diafanoscopio a
parete ad incasso;
- cestelli per
biancheria sterile;
- carrello
portaferri;
- strumentazione
adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità chirurgiche;
- un autoclave a
vapore per sala operatoria e/o per gruppo operatorio per la sterilizzazione
di strumentario, teleria, in mancanza
di servizio centralizzato e/o esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo
operatorio devono essere garantite le seguenti dotazioni tecnologiche:
- frigoriferi per
la conservazione di farmaci e emoderivati;
- amplificatori
di brillanza;
- n° 1
respiratore automatico ventilatore polmonare di riserva;
- defibrillatore.
Per la zona
risveglio devono essere garantite le seguenti dotazioni tecnologiche:
- gruppo per
ossigenoterapia
- aspirazione
selettiva dei gas anestetici;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- aspiratore per
broncoaspirazione.
La sala
operatoria deve essere dotata delle specifiche attrezzature necessarie alle
chirurgie specialistiche.
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazione deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
e al volume degli interventi chirurgici;
- l'attivazione
di una sala operatoria deve comunque prevedere almeno un medico anestesista,
due chirurghi e due infermieri professionali.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla
tipologia e al volume degli interventi chirurgici;
- l'attivazione
di una sala operatoria deve comunque prevedere almeno un medico anestesista,
due chirurghi e tre infermieri professionali.
|
C.01.04 PUNTO NASCITA -
BLOCCO PARTO
|
Il Punto nascita
costituisce unità di assistenza per gravidanze e neonati fisiologici.
L'attività viene svolta
a livello ambulatoriale, area di degenza, blocco parto.
All'interno dello
stesso presidio devono essere comunque disponibili le seguenti prestazioni
diagnostiche: radiologia, le comuni analisi chimico-cliniche ed
immunoematologiche.
Il blocco parto deve
disporre di spazi per lo svolgimento del parto, anche in regime di urgenza,
per la prima assistenza ai neonati e per l’attività chirurgica di tipo
ostetrico. Deve essere garantita l'assistenza al neonato in attesa del
trasporto protetto.
|
Il Punto nascita
costituisce unità di assistenza per gravidanze e neonati fisiologici.
L'attività viene
svolta a livello ambulatoriale, area di degenza, blocco parto.
All'interno dello
stesso presidio devono essere comunque disponibili le seguenti prestazioni
diagnostiche: radiologia, le comuni analisi chimico-cliniche ed
immunoematologiche.
Il blocco parto
deve disporre di spazi per lo svolgimento del parto, anche in regime di
urgenza, per la prima assistenza ai neonati e per l’attività chirurgica di
tipo ostetrico. Deve essere garantita l'assistenza al neonato in attesa del
trasporto protetto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti
vengono articolati rispetto alle due aree principali di Spazi di Degenza e
Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi specifici
già individuati per l'area di degenza indifferenziata, viene richiesta la
seguente dotazione di ambienti:
- area di
assistenza neonatale in continuità con l'area di degenza di Ostetricia e
Ginecologia,
privilegiando il
rooming-in;
- numero di culle
rapportato al volume di
attività svolta: devono
essere garantite
almeno 8 culle
per neonati sani; tale requisito per le strutture private viene dimensionato
secondo quanto stabilito dalla legge regionale n°8 del 28 maggio 2004 all’art
21 comma 6;
- n. 1 culla per
patologie neonatali lievi;
- n. 1
incubatrice;
- n. 1
incubatrice da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la seguente:
- zona filtro per le partorienti;
- zona filtro personale addetto;
- locale travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia
garantita la privacy della partoriente;
- sale parto;
- isola neonatale, localizzata all’interno della sala parto o
comunicante con questa;
- sala operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire
le stesse prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco
parto sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria; zona osservazione post-partum;
- deposito presidi e strumentario chirurgico;
- servizi igienici per le partorienti;
- locale lavoro infermieri;
- deposito materiale sporco;
- spazio attesa per accompagnatore;
- locale d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto,
sia per la donna che per il neonato, o in assenza nell’area di degenza;
- sala per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di
respiratore e monitor.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
I locali travaglio
e parto devono essere dotati di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E' inoltre
prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici
direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione della pressione per il reparto operatorio:
devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire
un adeguato livello di affidabilità;
- impianto rilevazione incendi;
- impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti
vengono articolati rispetto alle due aree principali di Spazi di Degenza e
Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi
specifici già individuati per l'area di degenza indifferenziata, viene
richiesta la seguente dotazione di ambienti:
- area di
assistenza neonatale in continuità con l'area di degenza di Ostetricia e
Ginecologia, privilegiando il rooming-in;
- numero di culle
rapportato al volume di attività svolta: devono essere garantite almeno 8
culle per neonati sani; tale requisito per le strutture private viene
dimensionato secondo quanto stabilito dalla legge regionale n°8 del 28 maggio
2004 all’art 21 comma 6;
- n. 1 culla per
patologie neonatali lievi;
- n. 1
incubatrice;
- n. 1 incubatrice
da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate
La dotazione
minima di ambienti per il blocco parto è la seguente:
- zona filtro per le partorienti;
- zona filtro personale addetto;
- locale travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia
garantita la privacy della partoriente;
- sale parto;
- isola neonatale, localizzata all’interno della sala parto o
comunicante con questa;
- sala operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire
le stesse prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco
parto sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria;
- zona osservazione post-partum;
- deposito presidi e strumentario chirurgico;
- servizi igienici per le partorienti;
- locale lavoro infermieri;
- deposito materiale sporco;
- spazio attesa per accompagnatore;
- locale d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto,
sia per la donna che per il
neonato, o in assenza nell’area di degenza;
- sala per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di
respiratore e monitor.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
I locali
travaglio e parto devono essere dotati di condizionamento ambientale che
assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E' inoltre
prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici
direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione della pressione per il reparto operatorio:
devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire un
adeguato livello di affidabilità;
- impianto rilevazione incendi;
- impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità elettrica.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Sala travaglio-parto:
- testa letto con gas medicali;
- letto trasformabile per travaglio;
- lampada scialitica mobile;
- cardiotocografo.
Isola Neonatale:
- lettino di
rianimazione con lampade radianti;
- erogatore di
O2;
- erogatore o
compressore per aria;
- aspiratore.
|
REQUISITI TECNOLOGICI:
Sala Travaglio-Parto:
- testa letto con gas medicali;
- letto trasformabile per travaglio;
- lampada scialitica mobile;
- cardiotocografo;
- vacuum extractor;
- forcipe;
- possibilità
permanente di accesso all'ecografia anche di urgenza;
- apparecchiature
per anestesia:
- 2
laringoscopi con set di lame per adulti;
- 1
ventilatore per adulti;
- 2
pulsossimetricapnometri;
- 1 monitor
defibrillatore dotato anche di cavo paziente;
- 1 monitor
pressione arteriosa incruenta adulti;
- 2 pompe
peristaltiche;
- 2 pompe a
siringa;
- serie di
tubi tracheali adulti;
- 1 orologio
contasecondi;
- armamentario
farmacologico per le necessità ostetriche e anestesiologico-internistiche.
Isola Neonatale:
- lettino di rianimazione con lampade radianti;
- erogatore di O2 , con umidificatore;
- erogatore o compressore per aria;
- aspiratore;
- cannule aspiramuco, sondini gastrici;
- clamps per cordone ombelicale e forbici;
- mascherine facciali (di diversa misura), meglio se trasparenti, a
ridotto spazio morto;
- n.1 a parete
autoespandibile con valvola limitatrice della pressione massima (30-35 cm
H~O)
- n. 2. a
parete flesso-espandibile, con volume del pallone
superiore a
500 ml (questo tipo consente ai neonati il respiro spontaneo in CPAP con
flusso continuo tra le insufflazioni manuali);
- laringoscopi a lama retta (di varie
misure);
- tubi endotracheali, monouso, sterili,
di diametro 2-2, 5-3, 5 mm;
- cannule oro-faringee, tipo Mayo;
- orologio contasecondi;
- pinze di Magill;
- cateteri per vasi ombelicali di 3,
5-5-8 Fr.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve
prevedere i
seguenti requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale medico
ed infermieristico deve essere rapportata al volume dei parti e comunque,
sull'arco delle 24 ore, l'articolazione dei turni del personale medico e
infermieristico deve garantire la presenza di almeno un medico ostetrico e di
una ostetrica.
Deve essere
garantita comunque l'assistenza al neonato anche attraverso il trasporto
protetto.
|
REQUISITI ORGANlZZATIV1
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- dotazione
organica del personale la dotazione organica del personale medico ed infermieristico
deve essere rapportata al volume dei parti e comunque, 24 ore su 24,
l'articolazione dei turni del personale medico e infermieristico deve
garantire la presenza di almeno un medico e di un ostetrica; deve essere
inoltre garantita, nell’arco delle 24 ore la presenza di un infermiere o
infermiere pediatrico e la disponibilità di un pediatra e di un anestesista
che garantiscano un intervento immediato.
Deve essere
garantita comunque l'assistenza al neonato anche
attraverso il
trasporto protetto.
|
C.01.05 RIANIMAZIONE E
TERAPIA INTENSIVA
|
Le attività di
rianimazione e terapia intensiva sono dedicate al trattamento intensivo dei
soggetti affetti da una o più insufficienze d’organo acute, potenzialmente
reversibili, tali da comportare pericoli di vita ed insorgenze di complicanze
maggiori.
La configurazione
ambientale delle unità di rianimazione e terapia intensiva può essere a
degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti
strutturali, impiantistici e tecnologici delle camere iperbariche si rinvia
alle norme vigenti.
|
Le attività di
rianimazione e terapia intensiva sono dedicate al
trattamento
intensivo dei soggetti affetti da una o più insufficienze d’organo acute, potenzialmente
reversibili, tali da comportare pericoli di vita ed insorgenze di complicanze
maggiori.
La configurazione
ambientale delle unità di rianimazione e terapia intensiva può essere a
degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti
strutturali, impiantistici e tecnologici delle camere
iperbariche si
rinvia alle norme vigenti.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per la rianimazione e terapia intensiva è la seguente:
- zona filtro per i degenti;
- zona filtro personale addetto
- degenze dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre
assistenziali sui quattro lati;
- locale per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale medici;
- locale lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle
terapie infusionali e presidi;
- locale per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei
ricoverati;
- servizi igienici per il personale;
- deposito presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito materiale sporco.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia
intensiva deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura
interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità
relativa estiva e invernale 40-60% ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre
prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto di gas medicali;
- impianto rilevazione incendi;
- impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve essere garantita la continuità elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima
di ambienti per la rianimazione e terapia intensiva è la seguente:
- zona filtro per i degenti;
- zona filtro personale addetto
- degenze dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre
assistenziali sui quattro lati;
- locale per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale medici;
- locale lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle
terapie infusionali e presidi;
- locale per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei ricoverati
di dimensioni idonee;
- servizi igienici per il personale;
- deposito presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito materiale sporco;
- stanza dotata di servizi igienici per medico di guardia;
- spogliatoio di dimensioni idonee per il personale con locali
differenziati per i due sessi;
- deposito per attrezzature di riserva /sterili di dimensioni
adeguate;
- deposito materiale lettereccio
(guanciali, lenzuola, coperte, teli asciugamani e da bagno, etc.).
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia intensiva
deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrotermiche:
temperatura interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
umidità relativa estiva e invernale 40-60% ricambi aria/ora (aria
esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre
prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas medicali;
- impianto rilevazione incendi;
- impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve essere garantita la continuità elettrica tramite gruppo
elettrico di continuità, stabilizzatore e gruppo elettrogeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantite le seguenti dotazioni minime tecnologiche:
- letto tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino
antidecubito;
- apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione dei gas
dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di
ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per
deconnessione paziente;
- monitor per la rilevazione dei parametri vitali;
- aspiratore per broncoaspirazione;
- lampada scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli
interventi;
- diafanoscopio a parete;
- frigoriferi per la conservazione di farmaci e emoderivati;
- carrello di emergenza/urgenza dotato di defibrillatore, pace maker esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio, nelle unità di
rianimazione.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantite le seguenti dotazioni tecnologiche:
- letto tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino
antidecubito;
- ventilatore automatico da rianimazione dotato di diversificate
modalità di ventilazione sia per la ventilazione assistita che per il
divezzamento, fornito di sistemi di allarme standardizzati per la
sicurezza dell’utente;
- monitor per la rilevazione dei parametri vitali (respiratorio,
cardiologico, pressorio sia incruento e/o cruento, PIC, tonometria);
- aspiratori per broncoaspirazione;
- lampada scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli
interventi;
- diafanoscopio a parete;
- frigoriferi per la conservazione dei farmaci e emoderivati;
maker esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio, nelle unità di rianimazione;
- ecocardiografo;
- emodiafiltratore;
- infusore rapido;
- pompe da infusione
- raffreddatore/riscaldatore paziente;
- elettroencefalografo a 12 canali.
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
la dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
dell’attività svolta e al volume complessivo degli interventi chirurgici
effettuati.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed infermieristico
deve essere rapportata alla tipologia ed al volume dell’attività svolta
in terapia intensiva, dei posti letto/ricoveri e del numero di
interventi chirurgici effettuati.
Devono
esistere Regolamenti interni e Linee guida, ivi compresi i Protocolli di
accesso alla degenza stessa, per lo svolgimento delle principali attività di
routine e per la gestione delle urgenze intraospedaliere e di pronto
soccorso/DEA, concordati con le strutture organizzative interessate.
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C. 01.06 RADIOTERAPIA
|
L' attività di
radioterapia è svolta mediante
l'impiego di
fonti radioattive e di sorgenti di
radiazioni ionizzanti
ed è diretta al trattamento della malattia neoplastica e, in casi
selezionati, al trattamento di patologie non neoplastiche, a carattere
malformativo e/o cronico degenerativo.
|
L’attività di
radioterapia è svolta mediante l’impiego di fonti radioattive e di sorgenti
di radiazioni ionizzanti ed e diretta al trattamento della malattia
neoplastica e, in casi selezionati, al trattamento di patologie non
neoplastiche, a carattere malformativo e/o cronico degenerativo.
L’ambulatorio di radioterapia è classificato esclusivamente come struttura di
Classe 2.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di radioterapia è la seguente:
- aree di attesa per gli utenti trattati;
- spazi adeguati per accettazione, attività amministrativa ed
archivio;
- una sala di simulazione;
- un bunker di terapia;
- un locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per la
contenzione e la protezione dell’utente in corso di terapia, per la
verifica dosimetrica;
- un locale visita;
- un locale per trattamenti farmacologici brevi;
- un locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze
radioattive;
- servizi igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di
terapia e alle sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per l’attività di radioterapia è la seguente:
- aree di attesa per gli utenti trattati;
- spazi adeguati per accettazione, attività amministrativa ed
archivio;
- una sala di simulazione;
- un bunker di terapia;
- un locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per
la contenzione e la protezione
dell’utente in corso di terapia, per la verifica dosimetrica;
- un locale visita;
- un locale per trattamenti farmacologici brevi;
- un locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze
radioattive;
- servizi igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di
terapia e alle sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti
tecnologici
minimi.
- simulatore per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una
diagnostica radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla
definizione tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia,
acceleratore lineare);
- attrezzatura per la valutazione della dose singola e dei relativi
tempi di trattamento;
- apparecchiature per il controllo dosimetrico clinico.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti tecnologici:
- simulatore per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una
diagnostica radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla
definizione tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia,
acceleratore lineare);
- attrezzatura per la valutazione della dose singola e dei relativi
tempi di trattamento;
- apparecchiature per il controllo dosimetrico clinico;
- centratori laser;
- accessori per radioterapia stereotassica;
- attrezzatura per la confezione di immobilizzatori (o sistemi di
riposizionamento digitali) e schermature personalizzate;
- sistema di calcolo computerizzato tridimensionale;
- fantoccio ad acqua.
Per la
brachiterapia:
- apparecchio di brachiterapia a caricamento remoto;
- sistema di calcolo della dose computerizzato.
Per la
irradiazione corporea totale:
- accessori per irradiazione corporea totale.
Per la
Radioterapia intraoperatoria:
- acceleratore lineare da sala operatoria.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di
radioterapia deve assicurare i
seguenti
requisiti minimi organizzativi:
- il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato
alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate;
- attivazione di un sistema di controllo
di qualità;
- ad ogni unità di radioterapia deve essere garantita, in caso di
necessità, la possibilità di accesso ad un settore di degenza ove sia
possibile l'assistenza dei pazienti trattati;
- qualora vi fosse disponibilità di una sola unità di terapia, si
dovrà provvedere alla formalizzazione di un protocollo di collaborazione
con un'altra unità operativa di radioterapia, in modo da garantire la
continuità terapeutica in caso di guasto alle apparecchiature.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di
radioterapia deve assicurare i requisiti minimi organizzativi riportati nel
seguito.
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al
volume delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere garantiti
almeno:
- un medico
specialista in radioterapia che deve essere presente per l’intero orario di
apertura della struttura;
- due tecnici
di radiologia che svolgono le operazioni di loro spettanza sotto la costante
supervisione del medico;
- deve essere
garantita la presenza di un’unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni;
- indipendentemente
dal numero dei pazienti trattabili lo specialista deve potersi avvalere di un
esperto di fisica medica; per un n. di pazienti trattati superiore a 300/anno
l'esperto in fisica medica deve essere dedicato a tempo pieno o deve
appartenere al servizio di Fisica sanitaria.
Deve essere
garantita la attivazione di un sistema di controllo di qualità.
Ad ogni unità di
radioterapia deve essere garantita, in caso di necessità, la possibilità di
accesso ad un settore di degenza ove sia possibile l’assistenza dei pazienti
trattati.
Qualora vi fosse
disponibilità di una sola unità di terapia, si dovrà provvedere alla
formalizzazione di un protocollo di collaborazione con un’altra unità
operativa di radioterapia, in modo da garantire la continuità terapeutica in
caso di guasto alle apparecchiature.
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C.
01.07 DAY HOSPITAL
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Il day-hospital
deve disporre di spazi per il
trattamento
diagnostico-terapeutico e per il
soggiorno dei
pazienti in regime di ricovero a tempo parziale (di tipo diurno).
|
Il day-hospital deve
disporre di spazi per il trattamento diagnostico-terapeutico e per il
soggiorno dei pazienti in regime di ricovero a tempo parziale (di tipo
diurno). L’attività di ospedalizzazione a ciclo diurno è condizionata
dall’esistenza della relativa struttura organizzativa che svolge attività in
regime di ricovero ordinario.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate. La dotazione di ambienti per il day-hospital è la seguente:
- spazio da dedicare alle attività di segreteria, registrazione,
archivio;
- spazio attesa;
- locale visita;
- ambienti dedicati alla degenza;
- locale lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- servizi igienici distinti per utenti e per il personale.
Ad eccezione
degli ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-hospital si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto sopraindicati possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione
impiantistica prevista è la seguente:
- impianto rilevazione incendi.
Dotazione di
arredi per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities per attività alberghiera.
Dotazione di
arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature idonee in base alle specifiche attività;
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate. La dotazione di ambienti per il day-hospital è la seguente:
- spazio da dedicare alle attività di
segreteria, registrazione, archivio;
- spazio attesa;
- locale visita;
- ambienti dedicati alla degenza;
- locale lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- servizi igienici distinti per utenti e
per il personale.
Ad eccezione
degli ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-hospital si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto sopraindicati possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione
impiantistica prevista è la seguente:
- impianto rilevazione incendi.
Dotazione di
arredi per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities per attività alberghiera.
Dotazione di
arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature idonee in base alle specifiche attività;
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività e delle patologie trattate;
- nell'arco delle
ore di attività di day hospital deve essere garantita la presenza di almeno
un medico e un infermiere professionale anche non dedicati.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività e delle patologie trattate;
- nell’arco delle
ore di attività di day-hospital deve essere garantita la presenza di almeno
un medico e un infermiere, anche non dedicati.
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C.01.08
DAY-SURGERY
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Con il termine
chirurgia di giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche
procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di
ricovero limitato alle sole ore di giorno, in anestesia locale,
loco-regionale, generale.
Le attività di
day-surgery possono essere erogate nelle strutture che svolgono anche
attività in regime di ricovero ordinario.
Le attività di
day-surgery possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e cioè:
a) Unità
autonoma di day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie,
uffici amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità
sono dotate di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal
punto di vista strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità
operativa di degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un
ospedale o di una casa di cura, con attività a carattere chirurgico,
esclusivamente dedicata ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono
usufruire delle sale operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti,
oppure di sale operatorie dedicate;.
c) posti letto
dedicati all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di una
casa di cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che
garantisce tale regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con un
volume minore di attività; in questo modello organizzativo i pazienti
usufruiscono delle sale operatorie centrali secondo giornate o turni
prestabiliti.
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Con il termine
chirurgia di giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche
procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di
ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale,
loco-regionale, generale.
Le attività di
day-surgery possono essere erogate nelle strutture che svolgono attività in
regime di ricovero ordinario.
Le attività di
day-surgery possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e cioè:
a) Unità autonoma
di day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono
dotate di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal punto
di vista strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità
operativa di degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un
ospedale o di una casa di cura, con attività a carattere chirurgico,
esclusivamente dedicata ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono
usufruire delle sale operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti,
oppure di sale operatorie dedicate;.
c) posti letto
dedicati all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di una
casa di cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che
garantisce tale regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con un
volume minore di attività; in questo modello organizzativo i pazienti
usufruiscono delle sale operatorie centrali secondo giornate o turni
prestabiliti.
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REQUISITI STRUTTURALI
Per quanto riguarda
i requisiti strutturali, questi devono essere subordinati alla scelta del
modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo
Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per il daysurgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi requisiti indicati per
il gruppo operatorio;
- zona preparazione personale addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli stessi requisiti
previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione
degli ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i servizi
di supporto soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Le
caratteristiche igrometriche per la sala
operatoria
coincidono con quelle del gruppo operatorio.
Dotazione di
arredi per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione acustica luminosa;
- utilities per attività alberghiera.
Dotazione di
arredi per il locale
visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base alle
specifiche
attività;
E’ inoltre
prevista la seguente dotazione
impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente collegata alle
apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il reparto operatorio. Devono
essere doppie per ogni gas medicale/tecnico e tali da garantire un
adeguato livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Per quanto
riguarda i requisiti strutturali, questi devono essere
subordinati alla
scelta del modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui
all’Accordo Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione
minima di ambienti per il day-surgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi requisiti indicati per
il gruppo operatorio;
- zona preparazione personale addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli stessi requisiti previsti
al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione
degli ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Le
caratteristiche igrometriche per la sala operatoria coincidono con quelle del
gruppo operatorio.
Dotazione di
arredi per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione acustica luminosa;
- utilities per attività alberghiera.
Dotazione di
arredi per il locale visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base alle specifiche attività;
- lettino tecnico;
E’ inoltre prevista
la seguente dotazione impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente collegata alle
apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il reparto operatorio.
Devono essere
doppie per ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un
adeguato livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La sala operatoria
deve possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto C.01.03.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La sala
operatoria deve possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto
C.01.03.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività e delle patologie trattate; nell'arco delle ore di attività
di day surgery deve essere garantita la presenza di almeno un medico e un
infermiere professionale anche non dedicati.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed infermieristico
deve essere rapportata al volume delle attività e delle patologie
trattate; in particolare, nell’arco delle ore di attività della
day-surgery deve essere garantita la presenza di almeno:
- un medico,
un infermiere ed un ausiliario/OTA ;
- r
l’espletamento dell'attività anestesiologica, un medico
specializzato
in anestesia e rianimazione; il medico specialista in anestesia e
rianimazione deve essere presente per tutta la durata dell’intervento, anche
se condotto in sedazione endovenosa e fino al pieno recupero della coscienza
dell’operato e della sua permanenza in Sala Operatoria;
- nel
caso di prestazioni di radiologia interventistica deve essere garantita la
presenza di un tecnico sanitario di radiologia;
- deve essere
garantita la reperibilità medica per le 24 ore
giornaliere;
le modalità secondo le quali è organizzata la
reperibilità
devono essere definite per iscritto e rese note al paziente al momento della
dimissione.
- in caso di necessità, il medico reperibile deve assicurare il
ricovero del paziente nella struttura di ricovero di riferimento;
- le procedure di selezione del paziente in base alla valutazione
clinica, alle condizioni logistiche e familiari secondo quanto
eventualmente riportato nelle specifiche linee guida;
- la definizione del percorso assistenziale tramite l’elaborazione
dei relativi protocolli di ammissione, cura e dimissione;
- l’informazione ed il consenso informato;
- la garanzia della continuità assistenziale, prevedendo in
particolare le modalità di collegamento con la
struttura, i rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta, la gestione delle complicanze e/o delle urgenze ed il
follow-up;
- durante l'orario di funzionamento, i locali adibiti alle attività
di daysurgery non possono essere utilizzati per altre attività; gli
orari di funzionamento devono essere chiaramente individuati ed
esplicitati;
- gli interventi effettuati devono essere
riportati su apposito Registro, unitamente a:
- elementi
identificativi del paziente,
- diagnosi,
- nominativi e
qualifica degli operatori,
- procedura
eseguita,
- ora di
inizio e fine della procedura stessa,
- eventuali
tecniche sedative del dolore utilizzate,
- tipo di
anestesia,
- complicanze
immediate.
Per ogni paziente
dovrà essere compilata una specifica cartella clinica all’interno della quale
dovranno essere conservate la scheda anestesiologica e la scheda di
monitoraggio postoperatorio del paziente.
Deve essere
predisposta una relazione di dimissione, destinata al medico curante,
contenente tutti gli elementi relativi all’intervento ed alla procedura
eseguita, unitamente alle prescrizioni terapeutiche eventualmente proposte.
All’atto della
dimissione il paziente dovrà ricevere idonee istruzioni e l’eventuale
recapito di un anestesista e/o di un chirurgo nelle successive 24 ore, oltre
ad una breve relazione con la indicazione delle possibili complicanze e la
terapia.
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C.01.09 MEDICINA
TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA
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Ogni Presidio di ricovero
deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio di
immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale territorialmente
competente (L.107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1 settembre 1995).
Il Servizio di
Medicina trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve
eventuali ulteriori modificazioni.
La frigoemoteca
deve risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1
settembre 1995.
In
particolare, deve essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con
spazio per registrazione/segreteria.
|
Ogni Presidio di
ricovero deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio
di immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale
territorialmente competente (L. 107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1
settembre 1995).
Il Servizio di
Medicina trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve
eventuali ulteriori modificazioni.
La frigoemoteca
deve risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1
settembre 1995.
In particolare,
deve essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
Le strutture
che svolgono attività di Banca delle cellule del cordone ombelicale, Banca
dell’osso e Tipizzazione tissutale devono essere dotate di specifiche
attrezzature.
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C.01.10 ANATOMIA PATOLOGICA
|
L’anatomia
patologica consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi
(tessuti, cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su cadavere.
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L’anatomia patologica
consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti,
cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su cadavere.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti strutturali:
- locali
separati per le attività operative, in particolare per accettazione campioni;
riduzione
pezzi e preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per
archivio (istoteca, gitoteca,
blocchetti in
paraffina, conservazione
materiale
autoptico);
sala autoptica
distinta dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il
suo posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche
autoptiche e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso
devono prevedere comando di apertura automatizzato.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate. Devono essere assicurati i seguenti requisiti strutturali:
- locali separati
per le attività operative, in particolare per accettazione campioni;
riduzione pezzi e preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio
preparato; osservazione microscopica;
- locale per
archivio (istoteca, gitoteca, blocchetti in paraffina,
conservazione
materiale autoptico);
- sala autoptica
distinta dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il
suo posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche
autoptiche e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso
devono prevedere comando di apertura automatizzato.
Qualora la
struttura di ricovero non fosse dotata del servizio, deve garantire tale
attività diagnostica attraverso stipula convenzionale con altra Unità
Operativa di Anatomia Patologica.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione
di strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di numero e tipo
adeguati alle esigenze operative;
- processatore automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione dei pezzi anatomici
e campioni, dotato di registratori di temperatura, di sistema di allarme
e possibilmente collegato a gruppi di continuità o ad una linea di
alimentazione preferenziale: tali frigoriferi devono essere dotati di un
sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia
dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- bilancia analitica e tecnica;
- microscopi.
Per i
requisiti tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica
si rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti
ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i seguenti
requisiti tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di numero e tipo adeguati alle esigenze
operative;
- processatore automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione dei pezzi anatomici
e campioni, dotato di
registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente
collegato a gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione
preferenziale: tali frigoriferi devono essere dotati di un sistema di
registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- bilancia analitica e tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti
tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica si rinvia
al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla
tipologia delle prestazioni erogate.
Deve esistere
un regolamento interno o linee guida per lo svolgimento delle principali
attività di gestione concordati con i servizi competenti; in particolare:
- deve essere previsto il collegamento funzionale in modo
preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni istopatologiche
e con l’area mortuaria per l'attività autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di tutte le prestazioni
effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure diagnostiche che riporti
per ogni esame:
- modalità
di richiesta;
- modalità
di raccolta, trasporto e conservazione del campione;
- descrizione
delle fasi preliminari,
caratteristiche
e descrizione del metodo,
- modalità
di trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta riguardante il controllo di
qualità.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale
sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla
tipologia delle prestazioni erogate.
Deve esistere un
regolamento interno o linee guida per lo svolgimento delle principali
attività di gestione concordati con i servizi competenti;
in particolare:
- deve essere previsto il collegamento funzionale in modo
preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni istopatologiche
e con l’area mortuaria per l'attività autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di tutte le prestazioni
effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure diagnostiche che riporti
per ogni esame:
- modalità
di richiesta;
- modalità
di raccolta, trasporto e conservazione del
campione;
- descrizione
delle fasi preliminari, caratteristiche e
descrizione
del metodo,
- modalità
di trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta riguardante il controllo di
qualità interno ed esterno, come specificato in A.01.06.06.
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C.02 SERVIZI DI SUPPORTO
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C.02.01 GESTIONE FARMACI E
MATERIALE SANITARIO
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Il Servizio di
Gestione Farmaci e Materiale
Sanitario costituisce
il centro di raccolta, gestione e distribuzione del materiale utilizzato
dalle unità operative. A secondo della dimensione e/o delle caratteristiche
operative della struttura sanitaria, nel rispetto dei parametri definiti
dalla normativa vigente, il Servizio può o meno costituire una vera e
propria entità operativa dotata di autonomia tecnico-gestionale.
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Il Servizio di
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario costituisce il centro di raccolta,
gestione e distribuzione del materiale utilizzato dalle unità operative.
A secondo della
dimensione e/o delle caratteristiche operative della struttura sanitaria, nel
rispetto dei parametri definiti dalla normativa vigente, il Servizio può o
meno costituire una vera e propria entità operativa dotata di autonomia
tecnico-gestionale.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il Servizio di
Farmacia nella struttura deve
disporre di spazi
per il deposito dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e sanitari, del
materiale di medicazione e degli specifici materiali di competenza.
L’articolazione
interna deve consentire percorsi distinti del materiale in transito, con
accessibilità dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie
complessiva dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle
specifiche attività esercitate.
Devono essere
inoltre presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la
ricezione del materiale e per la registrazione;
-deposito per
farmaci e presidi medicochirurgici;
- vano blindato o
armadio antiscasso per la
conservazione
degli stupefacenti;
- locale o spazio
per preparazioni chimiche e galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere
presenti le seguenti dotazioni:
- arredi e
attrezzature per il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi
medico chirurgici, del materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di
aspirazione forzata nel locale;
- pavimenti con
superficie lavabile e disinfettabile;
- pareti con
rivestimento impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2
relativamente ai locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi
atti alla conservazione dei medicinali da custodire a temperatura
determinata, dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme e
possibilmente collegati a gruppi di continuità o ad una linea di
alimentazione preferenziale; tali frigoriferi devono essere dotati di un
sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- armadi chiusi a
chiave per la custodia dei
veleni;
- attrezzature ed
utensili di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti
ad una corretta preparazione galenica;
- deposito
infiammabili debitamente autorizzato nel rispetto della normativa vigente;
- sostanze
obbligatorie come previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati
per il movimento in uscita dei farmaci e altro materiale sanitario.
Ferme restando
le disposizioni previste all’art. 5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione
con la presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura
convenzionale per un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a
settimana ogni cinque posti letto.
Per quanto
attiene l’allestimento delle preparazioni galeniche si richiama l’osservanza
delle disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e
della XI Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il Servizio di Farmacia
nella struttura deve disporre di spazi per il deposito dei medicinali, dei
presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale di medicazione e degli
specifici materiali di competenza.
L’articolazione
interna deve consentire percorsi distinti del materiale in transito, con
accessibilità dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie
complessiva dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle
specifiche attività esercitate.
Devono essere
inoltre presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la
ricezione del materiale e per la registrazione;
- deposito per
farmaci e presidi medico-chirurgici;
- vano blindato o
armadio antiscasso per la conservazione degli stupefacenti;
- locale o spazio
per preparazioni galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere
presenti le seguenti dotazioni:
- arredi e
attrezzature per il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi
medico chirurgici, del materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di
aspirazione forzata nel locale;
- pavimenti con
superficie lavabile e disinfettabile;
- pareti con
rivestimento impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2
relativamente ai locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi atti
alla conservazione dei medicinali da custodire a
temperatura
determinata, dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme e
possibilmente collegati a gruppi di continuità o ad una linea di
alimentazione preferenziale; tali frigoriferi devono essere dotati di un
sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- armadi/cassaforte
per lo stoccaggio delle sostanze per le quali è previsto un accesso
controllato;
- attrezzature ed
utensili di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti
ad una corretta preparazione galenica, di mescolanze infusionali, di
farmaci sterili, dei farmaci antiblastici;
- deposito
infiammabili debitamente autorizzato nel rispetto della normativa vigente;
- sostanze
obbligatorie come previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati
per il movimento in uscita dei farmaci e altro
materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art.5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione con
la presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura
convenzionale per un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a
settimana ogni cinque posti letto.
Per quanto
attiene l’allestimento delle preparazioni galeniche si
richiama
l’osservanza delle disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della
salute e della XI Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità
relativa 50% 5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h classe di purezza: filtrazione con filtri a media
efficienza.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura
interna invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità
relativa 50% 5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h
- classe di
purezza: filtrazione con filtri a media efficienza.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Dotazione organica
del personale in rapporto al numero di posti letto ed in relazione alla
complessità delle attività erogate dalle unità operative del Presidio.
Devono essere
definite procedure per:
- le modalità
di accesso al servizio e di dispensazione di farmaci e dispositivi medici,
garantendone la disponibilità per le urgenze nelle 24 ore;
- le modalità
di raccolta delle segnalazioni di eventi avversi e delle procedure di
richiamo;
- le modalità di
collaborazione con le unità operative per una razionale politica del farmaco,
conforme ad obiettivi di appropriatezza, efficacia ed economicità;
- l’informazione
e documentazione sul farmaco, da produrre in modo indipendente, per operatori
ed utenti;
- gestione
critica dei dati di consumo e predisposizione dei report per i singoli centri
di spesa.
|
C.02.02 SERVIZIO DI
STERILIZZAZIONE
|
Il Servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate di
cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei materiali,
una alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla distribuzione dei
materiali sterilizzati.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni
struttura, comunque deve essere garantita l'attività di sterilizzazione in
rapporto alle esigenze specifiche delle attività svolte.
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Il servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate
di cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei
materiali, una alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla
distribuzione dei materiali sterilizzati.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni
struttura, comunque deve essere garantita l’attività di sterilizzazione in
rapporto alle esigenze specifiche delle attività svolte.
I presidi di
ricovero in cui operano strutture organizzative con funzioni chirurgiche,
ostetriche e servizi di endoscopia devono disporre di idoneo servizio di
sterilizzazione centralizzato ovvero di servizi abbinati alle sale operatorie
ed endoscopiche. Negli altri presidi il servizio di sterilizzazione deve
essere adeguato alle esigenze connesse alle specifiche attività svolte. Può
essere affidata all’esterno la sterilizzazione.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti per il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per ricezione,
cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il
personale, preliminare all’accesso al deposito dei materiali sterili;
- locale per il
deposito di materiale sterile;
- locale deposito
per materiale sporco;
- servizi
igienici del personale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri
le seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale e estiva 20- 27º C
- umidità
relativa estiva e invernale 40
– 60 %
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E' inoltre
prevista la seguente dotazione
impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto di
aria compressa.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti per il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per
ricezione, cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il personale,
preliminare all’accesso al deposito dei
materiali
sterili;
- locale per il
deposito di materiale sterile;
- locale deposito
per materiale sporco;
- servizi
igienici del personale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri
le seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale e estiva 20- 27º C
- umidità
relativa estiva e invernale 40 – 60 %
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E' inoltre
prevista la seguente dotazione impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto di
aria compressa.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Dotazione minima
tecnologica del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale da sottoporre a
sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche con adeguate pendenze
in modo da garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Dotazione minima
tecnologica del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale da sottoporre a
sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche con adeguate pendenze
in modo da garantire i necessari scarichi;
- un’autoclave a vapore per la sterilizzazione di strumentario,
teleria, in mancanza di un servizio centralizzato e/o esterno di
sterilizzazione;
- un’autoclave al gas plasma per la sterilizzazione di lunga durata
di attrezzature e presidi non termoresistenti;
- un’autoclave a freddo per la sterilizzazione di breve durata di
attrezzature e presidi non termoresistenti di utilizzo immediato
(fibroscopi, laringoscopi, endoscopi, presidi per anestesia in gomma e
silicone, etc.);
- una macchina per il lavaggio, decontaminazione, detersione e
asciugatura di tutto lo strumentario;
- un bagno termostatico per il riscaldamento delle soluzioni
sterili.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto deve essere
rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere
all’interno dell'equipe almeno un infermiere.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto deve essere
rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere all’interno
dell'equipe almeno un infermiere.
|
C.02.03 SERVIZIO DI
DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE
|
Il servizio di
disinfezione e disinfestazione deve essere dotato dei locali e delle
attrezzature occorrenti per le operazioni di disinfezione e disinfestazione
degli effetti personali e letterecci, della biancheria ed in genere dei
materiali infetti, nonché per il deposito dei disinfettanti e
disinfestanti.
|
Il servizio di
disinfezione e disinfestazione deve essere dotato dei locali e delle attrezzature
occorrenti per le operazioni di disinfezione e disinfestazione degli effetti
personali e letterecci,
della biancheria
ed in genere dei materiali infetti, nonché per il
deposito dei
disinfettanti e disinfestanti.
I Presidi di
ricovero possono consociarsi fra loro per la gestione di stazioni di
disinfezione e disinfestazione, assicurando, comunque, idonee modalità di
trasporto. Il servizio di disinfezione e disinfestazione ambientale può
essere affidato anche a ditte esterne.
|
REQUISITI STRUTTURALI
L’articolazione
interna degli spazi deve
consentire la
netta separazione tra le zone sporche e pulite.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca alla zona pulita.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti è la seguente:
- locale filtro del personale, con servizi igienici e spogliatoi;
- locale di pretrattamento e disinfezione;
- deposito materiale da trattare;
- deposito pulito.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
Il Servizio di
disinfezione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale e estiva di 20 - 27 ºC
- umidità
relativa estiva e invernale di 40 - 60%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E’ inoltre
prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI STRUTTURALI
L’articolazione
interna degli spazi deve consentire la netta separazione tra le zone sporche
e pulite.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca alla zona pulita.
I locali e gli
spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti è la seguente:
- locale filtro del personale, con servizi igienici e spogliatoi;
- locale di pretrattamento e disinfezione;
- deposito materiale da trattare;
- deposito pulito.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
Il Servizio di
disinfezione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale e estiva di 20 – 27 ºC
- umidità
relativa estiva e invernale di 40 - 60%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E’ inoltre
prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Il servizio di
disinfezione deve essere dotato di:
- apparecchiature idonee al trattamento del materiale;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche con adeguate pendenze
in modo da garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Il servizio di
disinfezione deve essere dotato di:
- apparecchiature idonee al trattamento del materiale;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone
sporche con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
disinfezione deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto
deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve
prevedere all'interno dell’equipe almeno un infermiere professionale.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
disinfezione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
addetto deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si
deve prevedere all'interno dell’equipe almeno un infermiere.
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C.02.04 SERVIZIO CUCINA -
DISPENSA
|
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e il
trasporto.
|
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e il
trasporto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Ove attivato
all’interno del presidio, dovranno essere presenti adeguati spazi per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura, distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e carrelli
- deposito per materiale per pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico, dotato di doccia, per personale
addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e portavivande devono
disporre di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili,
lavabili e disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere
antisdrucciolo, con superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono
essere adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di
gestione affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere
presente la seguente dotazione strutturale:
- aree per
l’arrivo e lo smistamento del vitto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Ove attivato all’interno del presidio,
dovranno essere presenti adeguati
spazi per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura, distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e carrelli
- deposito per materiale per pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico,
dotato di doccia, per personale addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e
portavivande
devono disporre di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili,
lavabili e disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere
antisdrucciolo, con superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono
essere adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di
gestione affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere
presente la seguente dotazione strutturale:
- aree per
l’arrivo e lo smistamento del vitto.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la preparazione delle diete speciali. Sia nel caso di servizio interno
che di affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle dietetiche, dei
menù e delle diete speciali deve essere garantita tramite la disponibilità di
almeno un operatore professionale dietista.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la preparazione delle diete speciali.
Sia nel caso di
servizio interno che di affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle
dietetiche, dei menù e delle diete speciali deve essere garantita tramite la
disponibilità di almeno un operatore professionale dietista.
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C.02.05 SERVIZIO LAVANDERIA
- GUARDAROBA
|
Può essere
affidato all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da
più strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di trasporto.
Nel caso di servizio interno al presidio dovranno comunque essere presenti
adeguati spazi per:
- raccolta, cernita e trasporto della biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in lavaggio, trattamento,
asciugatura, stiratura, deposito biancheria pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e sporco.
Nel caso di
appalto esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata
all’interno della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile.
|
Può essere
affidato all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da
più strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di
trasporto.
Nel caso di
servizio interno al presidio dovranno comunque essere presenti adeguati spazi
per:
- raccolta, cernita e trasporto della
biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in lavaggio, trattamento,
asciugatura, stiratura, deposito biancheria pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e sporco.
Nel caso di appalto esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere
bonificata all’interno della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile.
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C.02.06 SERVIZIO MORTUARIO
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Il Servizio
mortuario deve disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e
di una camera ardente.
In termini di
accessibilità devono essere consentite l'entrata e l'uscita autonoma senza
interferenze rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere
previsto un accesso dall'esterno per i visitatori.
|
Il Servizio
mortuario deve disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e
di una camera ardente.
In termini di
accessibilità devono essere consentite l’entrata e l'uscita autonoma senza
interferenze rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere garantito
un accesso dall’esterno per i visitatori.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il servizio deve
essere dotato di:
- locale
osservazione/sosta salme dotato di idoneo impianto di refrigerazione;
- camera ardente;
- locale
preparazione personale;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per i parenti;
- sala per
onoranze funebri al feretro che
garantisca la
privacy dei familiari; deve
essere
garantito il condizionamento dell’aria ambiente;
- deposito
materiale;
-locali per
eventuali riscontri anatomopatologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961,
n.83, ove tali riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il Servizio
mortuario deve essere dotato di
condizionamento ambientale
che assicuri le
seguenti
caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità
relativa 60% 5%;
- numero minimo
di ricambi d’aria per ogni
ora: 15 v/h.
E’ prevista la
seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza.
Per l’impianto
di refrigerazione deve essere prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il servizio deve
essere dotato di:
- locale
osservazione/sosta salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera ardente;
- locale
preparazione personale;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per i parenti;
- sala per
onoranze funebri al feretro che garantisca la privacy dei familiari; deve essere
garantito il condizionamento dell’aria
ambiente;
- deposito
materiale.
- locali per
eventuali riscontri anatomo-patologici, ai sensi della legge 15 febbraio
1961, n.83, ove tali riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite
apposita convenzione.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il Servizio
mortuario deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura
interna invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità
relativa 60% 5%;
- numero minimo
di ricambi d’aria per ogni ora: 15 v/h.
E’ prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di emergenza.
Per l’impianto di
refrigerazione deve essere prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI MINIMI PER L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997, CON
INTEGRAZIONI IN CORSIVO)
|
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
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SEZIONE “D”
– REQUISITI SPECIFICI PER STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI A CICLO
CONTINUATIVO
E/O DIURNO
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Trattasi di
presidi che erogano prestazioni
sanitarie
specialistiche e sanitario assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per
situazioni che non richiedono ricovero ospedaliero.
Le prestazioni
offerte sono rivolte:
- alla riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di
disabilità fisiche, psichiche e sensoriali;
- alla tutela della salute mentale;
- alla riabilitazione e recupero dei soggetti tossicodipendenti.
In ciascun
settore le prestazioni di ricovero a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le
attività ambulatoriali, possono essere svolte nel medesimo presidio in modo
coordinato ed integrato.
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Trattasi di
presidi che erogano prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario
assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in
ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non richiedono ricovero
ospedaliero.
Le prestazioni
sono rivolte:
- alla
riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche,
psichiche e sensoriali;
- alla tutela
della salute mentale;
- alla
riabilitazione e recupero dei soggetti tossicodipendenti.
In ciascun
settore le prestazioni di ricovero a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le
attività ambulatoriali, possono essere svolte nel medesimo presidio in modo
coordinato ed integrato.
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D.01. PRESIDI DI RIABILITAZIONE FUNZIONALE DEI
SOGGETTI PORTATORI DI
DISABILITA’ FISICHE.
PSICHICHE E
SENSORIALI
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Si definiscono
presidi di riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano
prestazioni a ciclo continuativo e/o diurno che provvedono al recupero
funzionale e sociale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche
sensoriali o miste dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo
la “dimissione” ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace
di garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni
lese o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o continuativa.
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Si definiscono
presidi di riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano prestazioni
a ciclo continuativo e/o diurno che provvedono al recupero funzionale e
sociale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche sensoriali o
miste dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo
la dimissione ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace di
garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni
lese o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o continuativa.
I presidi di
riabilitazione extraospedaliera a ciclo diurno e/o continuativo possono
svolgere anche funzioni di tipo estensivo per il completamento del processo
di recupero. In armonia con la programmazione nazionale e regionale, i
Presidi extraospedalieri possono specializzarsi anche solo per una tipologia
di intensità di cura e/o una o più discipline e/o per una fascia di età
(evolutiva, adulta, senile) (Linee guida attività di riabilitazione 1998).
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REQUISITI STRUTTURALI
Per i presidi a
ciclo diurno devono essere previsti:
- locali per
accertamenti psicodiagnostici;
- locali e
palestra per le terapie riabilitative.
In rapporto
alla tipologia dei trattamenti effettuati vengono individuati i locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della
deambulazione ed attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia
del linguaggio;
- per urologia
(patologie cerebrali e/o spinali), con annesso servizio igienico ed area
separata per spogliarsi, tale da garantire il rispetto della privacy
dell’utente;
- per la
rieducazione psicomotoria.
I locali di
cui sopra devono avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali
vengano adibiti a trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere
considerato un mq ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre
essere presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo
libero deve essere distinto dal locale pranzo;
- cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo libero;
- locali
spogliatoio/ guardaroba, distinti tra personale ed utenza.
Qualora il
presidio accolga bambini da a 4 anni
deve essere previsto anche un locale dove i piccoli possano riposare per
brevi periodi.
In aggiunta ai
precedenti, per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di
degenza con wc (massimo 4 posti letto) con possibilità di accesso e
rotazione completa delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2
posti letto la superficie di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq
escluso il bagno; le camere a 3 e 4 posti letto devono avere una superficie
complessiva, rispettivamente, non inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il
bagno.
- spazi di
soggiorno, rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei
servizi igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa sulle
barriere
architettoniche.
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REQUISITI STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo diurno devono essere
previsti:
- locali per accertamenti psicodiagnostici;
- locali e palestra per le terapie
riabilitative.
In rapporto alla
tipologia dei trattamenti effettuati vengono individuati i locali:
- per gli accertamenti medici,
sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della deambulazione ed
attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia individuale;
- per terapia occupazionale;
- per ergoterapia;
- per terapia del linguaggio;
- per urologia (patologie cerebrali e/o
spinali), con annesso servizio
igienico ed area separata per spogliarsi,
tale da garantire il rispetto
della privacy dell’utente;
- per la rieducazione psicomotoria.
I locali di cui
sopra devono avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali
vengano adibiti a trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere
considerato un mq ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre
essere presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo libero
deve essere distinto dal locale pranzo;
- cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo libero;
- locali
spogliatoio/ guardaroba, distinti tra personale ed utenza.
Qualora il
presidio accolga bambini da 0 a 4 anni deve essere previsto anche un locale
dove i piccoli possano riposare per brevi periodi.
In aggiunta ai
precedenti, per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di
degenza di massimo 4 posti letto con wc con possibilità di accesso e
rotazione completa delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2
posti letto la superficie di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq
escluso il bagno; le camere a 3 e 4 posti letto devono avere una superficie
complessiva, rispettivamente, non inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il
bagno.
- spazi di
soggiorno, rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei
servizi igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa sulle barriere
architettoniche.
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REQUISITI TECNOLOGICI
I locali di
trattamento sono dotati di attrezzature e presidi medico- chirurgici,
diagnostico-terapeutici e riabilitativi in relazione alla specificità della
riabilitazione svolta e della tipologia della struttura.
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REQUISITI TECNOLOGICI
I locali di
trattamento sono dotati di attrezzatura e presidi medicochirurgici,
diagnostico-terapeutici e riabilitativi in relazione alla specificità della
riabilitazione svolta e della tipologia della struttura.
In particolare
vengono individuate le attrezzature relative a specifici settori di attività:
- Attività di Psicoterapia:
- materiale
psico-diagnostico;
- materiale
didattico e di pedagogia speciale;
- setting
di osservazione con specchio unidirezionale.
- Attività di logoterapia:
- N indicator;
- S indicator;
- spirometro;
- metronomo;
- speech
emplasis indicator;
- registratori;
- vari giochi
sonori luminosi di memoria, spazio-temporale per
la
manipolazione, giochi affettivi.
In caso
che venga svolta attività diagnostica:
-
impedenziometro;
- audiometro.
Attrezzature per il trattamento di patologie
ortopediche e
neurologiche:
- scala di deambulazione;
- gruppo parallele per deambulazione;
- tavoli fisioterapici per trattamenti
individuali;
- spalliere;
- panche irrovesciabili;
- pesi varie misure;
- cyclette;
- specchi quadrettati;
- palloni tipo Bobath;
- tavolo oscillante;
- asse di equilibrio (specifiche per la
riabilitazione);
- pedane oscillanti;
- materassini;
- bastoni in metallo con appoggio
regolabile;
- cuscini;
- sgabelli;
- deambulatori;
- canadesi;
- tripodi;
- cunei.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Esistenza di
equipe pluridisciplinare composta da personale sanitario laureato, da
personale dell'area psicologica e pedagogica, tecnici della riabilitazione,
educatori, terapisti occupazionali, personale di assistenza sociale; il
personale deve essere adeguato alla tipologia ed al volume delle attività
svolte all’interno del presidio e, comunque, deve essere garantita la
presenza delle seguenti figure:
un medico specialista in fisiatria o nelle
branche
specialistiche inerenti l’attività
riabilitativa
svolta dalla struttura, limitatamente alla branca di appartenenza;
- operatori
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento
della specifica attività
-personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale addetto all’assistenza.
Il modulo per
la degenza a ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi
eroganti prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a
ciclo continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza
nei due turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di
personale infermieristico
-2 unità di
personale addetto all’assistenza
- Tecnici
della riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in
numero
adeguato alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Devono essere
garantite anche durante l’orario notturno:
- La tutela
medica continuativa
- 1 unità
infermieristica ogni 2 moduli (40 posti letto)
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti letto).
Per 20 posti
di degenza diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza
durante l’orario di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di
personale infermieristico;
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza;
Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in
numero
adeguato alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Nei Presidi
eroganti prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in
assistenza a ciclo continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico
specialista per 4 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
-la presenza
di una unità infermieristica h24 per prestazioni di alta intensità;
- la presenza
di una unità infermieristica h24 ogni 2 moduli (40 posti letto) per
prestazioni di media intensità;
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza h 24.
Per 20 posti
di degenza diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico
specialista per 5 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
- la presenza
di una unità infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo dall'equipe
multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dell'evoluzione
e delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l'accesso del familiare alla
struttura nonché
specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di vita.
Deve esistere un
sistema di raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo
diurno funzionano 6/7 ore giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la esistenza di una équipe pluridisciplinare composta da personale
sanitario laureato, da personale dell’area psicologica, tecnici della
riabilitazione, educatori, terapisti occupazionali, personale di assistenza
sociale; il personale deve essere adeguato alla tipologia ed al volume delle
attività svolte all’interno del presidio e, comunque, deve essere garantita
la presenza delle seguenti figure:
- un medico
specialista in fisiatria o nelle branche specialistiche
inerenti
l’attività riabilitativa svolta dalla struttura, limitatamente
alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della
specifica attività personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale addetto all’assistenza.
Il modulo per la
degenza a ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi
eroganti prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a
ciclo continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza
nei due turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di
personale infermieristico
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza
Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Devono essere garantite anche durante
l’orario notturno:
- La tutela medica continuativa
- 1 unità infermieristica ogni 2 moduli (40
posti letto)
- 2 unità di personale addetto
all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti letto).
Per 20 posti di
degenza diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza
durante l’orario di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di
personale infermieristico;
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza;
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti riabilitativi.
Nei Presidi
eroganti prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in
assistenza a ciclo continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico
specialista per 4 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
- la presenza di
una unità infermieristica h24 per prestazioni di alta intensità;
- la presenza di
una unità infermieristica h24 ogni 2 moduli (40
posti letto) per
prestazioni di media intensità;
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza h24.
Per 20 posti di
degenza diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico
specialista per 5 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori
professionali in
numero adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente sociale
per 12 ore settimanali;
- la presenza di
una unità infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo dall’équipe multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dell’evoluzione
e delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso del familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita.
Deve esistere un
sistema di raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo
diurno funzionano 6/7giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
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D.02 PRESIDI DI TUTELA DELLA SALUTE
MENTALE: CENTRO DIURNO PSICHIATRICO E DAY
HOSPITAL
PSICHIATRICO
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Svolgono le
funzioni terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il
Centro diurno e per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di
seguito riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002
n.7 e successive modificazioni, a cui, per quanto compatibile e di seguito
non espressamente elencato, le strutture, comunque, devono attenersi.
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Svolgono le
funzioni terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il
Centro diurno e per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di
seguito riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002
n.7 e successive modificazioni, a cui, per quanto compatibile e di seguito
non espressamente elencato, le strutture, comunque, devono attenersi.
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D.02.01
CENTRO DIURNO
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Il Centro Diurno,
aperto per almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni
terapeutico-riabilitative tese a impedire e/o arrestare processi di
isolamento relazionale e di emarginazione e a prevenire e contenere il
ricovero.
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Il Centro Diurno,
aperto per almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni
terapeutico-riabilitative tese a
impedire e/o
arrestare processi di isolamento relazionale e di emarginazione e a prevenire
e contenere il ricovero.
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REQUISITI STRUTTURALI
Le strutture
devono essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici
in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni e
con le disposizioni in materia di
accessibilità ed
eliminazione delle architettoniche negli edifici privati.
La dotazione
minima di ambienti della struttura è costituita da:
- locale per
attività individuali
- locali per
attività socio-riabilitative e attività collettive ( almeno 2 )
- spazio
attività motoria
- n. 2 servizi
igienici per i pazienti
- n. 1
servizio igienico per il personale
- locale relax
per i pazienti
- locale
pranzo
- cucina
piastrellata sino a due metri di
altezza a partire da terra, attrezzata per la preparazione dei pasti.
Deve essere
complessivamente garantita una superficie minima di mq 250/300.
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REQUISITI STRUTTURALI
Le strutture devono essere ubicate
nell’abitato cittadino e
devono essere allocate in edifici in regola
con le norme igienico-sanitarie
relative alle civili abitazioni e con le
disposizioni in
materia di accessibilità ed eliminazione
delle barriere
architettoniche negli edifici privati.
La dotazione
minima di ambienti della struttura è costituita da:
- locale per
attività individuali
- locali per
attività socio-riabilitative e attività collettive (almeno 2)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi
igienici per i pazienti
- n. 1 servizio
igienico per il personale
- locale relax
per i pazienti
- locale pranzo
- cucina
piastrellata sino a due metri di altezza a partire da
terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti.
Deve essere
complessivamente garantita una superficie minima
di mq 250/300.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza di
personale medico specialistico e di psicologici programmata o per fasce
orarie.
Presenza di
educatori professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle
attività previste.
In particolare
devono essere previste le seguenti figure:
- n. 7 unità
lavorative, di cui:
n. 1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore professionale
assistente sociale esperto;
n. 4
collaboratori professionali sanitari
(infermieri,
educatori professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti sociali;
n. 2
operatori tecnici addetti all’assistenza.
- N° ore
settimanali di attività psicoterapeutica:
minimo 12 ore
(il requisito relativo all’acquisizione della specifica formazione per
l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e
dell’articolo 17, comma 96, della legge n. 127/97, deve essere conseguito
entro 5 anni dall’approvazione del presente Atto).
Nel Centro
Diurno, inoltre, è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani,
maestri d’arte, ecc…) per la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve
essere dotato di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora
detti servizi non siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
Collegamento con
le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
N° utenti
accolti giornalmente: 20.
Disponibilità di
mezzi di trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti.
Gli operatori
e gli utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Per ciascun
utente, devono risultare:
-un progetto
terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi, tempi
di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione), che
specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure scritte di
collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della dimissione.
Devono essere
indicate le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e
gli interventi in condizioni di emergenza-urgenza.
Oltre alle
attività interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di
sostegno alle famiglie e di collegamento con il territorio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza di
personale medico specialistico e di psicologi programmata o per fasce orarie.
Presenza di
educatori professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione
alle attività previste.
In particolare
devono essere previste le seguenti figure:
- n. 7 unità
lavorative, di cui:
n. 1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore
professionale
assistente sociale esperto;
n. 4
collaboratori professionali sanitari (infermieri, educatori
professionali,
personale della riabilitazione) o collaboratori
professionali
assistenti sociali;
n. 2
operatori tecnici addetti all’assistenza.
- N° ore
settimanali di attività psicoterapeutica: minimo 12 ore (il requisito relativo
all’acquisizione della specifica formazione per l’esercizio dell’attività
psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17, comma 96,
della legge n. 127/97, deve essere conseguito entro 5 anni dall’approvazione
del presente Atto).
Nel Centro
Diurno, inoltre, è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani,
maestri d’arte, ecc…) per la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve
essere dotato di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora
detti servizi non siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
Collegamento con
le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di
mezzi di trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti.
Gli operatori e
gli utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Per ciascun
utente, devono risultare:
- un progetto
terapeutico individualizzato (valutazione globale della patologia e dei
bisogni, obiettivi, interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile
durata della prestazione), che specifichi le modalità di rapporto con i
familiari e le procedure scritte di collaborazione con il CSM, responsabile
dell’invio e della dimissione.
Devono essere
indicate le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e
gli interventi in condizioni di emergenza-urgenza.
Deve essere
regolarmente compilato un Registro di monitoraggio della struttura.
Oltre alle
attività interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di
sostegno alle famiglie e di collegamento con il territorio, che devono
essere riportate nel Registro.
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D.02.02 DAY HOSPITAL PSICHIATRICO
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La tipologia del
Day Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche funzioni
ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR 10.11.1999.
I locali e gli
spazi devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione
alla popolazione servita, alla tipologia di prestazioni da erogare ed agli
operatori presenti.
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La tipologia del
Day Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche
funzioni ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli
spazi devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione
alla popolazione servita ed agli operatori presenti.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è
ubicato in presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di
Salute Mentale o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento
formale dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione
delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento
funzionale con una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela
della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di
personale medico ed infermieristico.
Presenza di
psicologi ed educatori professionali programmata o per fasce orarie.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è
ubicato in presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di
Salute Mentale o Centri Diurni), garantendo:
- il
riconoscimento formale dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione
delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento
funzionale con una struttura di ricovero e con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di
personale medico ed infermieristico.
Presenza di
psicologi ed educatori professionali programmata o per fasce orarie.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
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D.03 PRESIDI DI TUTELA DELLA
SALUTE
MENTALE:
STRUTTURA RESIDENZIALE
PSICHIATRICA
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Esplica le
funzioni terapeutico riabilitative e
socio-riabilitative
per utenti di esclusiva competenza psichiatrica, come indicato dal DPR
10.11.1999, per il trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non
risulti utile il ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza protratta
successive al ricovero ospedaliero, per l'attuazione di programmi
terapeutico-riabilitativi di medio-lungo periodo comprese le funzioni
riabilitative ospedaliere con il riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di
seguito riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002
n.7 e successive modificazioni, a cui,
comunque, le strutture devono attenersi per il processo di autorizzazione,
per quanto compatibile e di seguito non
esplicitamente riportato.
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Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e socio-riabilitative per utenti di esclusiva
competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999, per il trattamento
di situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il
ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero
ospedaliero, per l’attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio
e lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere con il
riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di
seguito riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002
n.7 e successive modificazioni, a cui, comunque, le strutture devono
attenersi per quanto compatibile e di seguito non esplicitamente riportato.
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REQUISITI STRUTTURALI
Le strutture
devono essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in
edifici in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili
abitazioni, con le disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione
delle barriere architettoniche negli edifici privati.
E’ vietato
l’accorpamento di più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti
psichiatrici, nonché l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale,
che erogano assistenza ad anziani o disabili.
La Comunità riabilitativa
assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico riabilitativa per acuti e subacuti,
con copertura assistenziale per 24 ore
giornaliere, accoglie soggetti con elevata difficoltà nell’ambito
relazionale o autonomie di base compromesse, che necessitano di interventi ad
alta qualificazione terapeutica.
Posti letto:
n. 14.
Gli
appartamenti devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne
la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n.
1 camera da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie
minima delle camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due letti
e 9 mq per camere singole; nelle camere devono, comunque, essere garantiti
per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in
cui sia possibile conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti
personali, un tavolinetto con la sedia.
La qualità
degli arredi deve essere dignitosa ed
appropriata alle necessità degli utenti.
Le camere
devono avere illuminazione ed areazione naturale, con adeguato oscuramento.
La struttura
deve essere dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni
complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo,
bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un
servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita.
Inoltre, n.1
servizio igienico deve essere riservato al personale in servizio.
La zona giorno
deve essere provvista almeno di:
1) n.1 cucina
piastrellata sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per
la preparazione dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale
per attività psico-riabilitative
4) n.1 locale
per le riunioni
5) n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc…
Deve essere
garantita, complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno
dei 14 utenti.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità
alloggio, ovvero struttura
residenziale
socio-riabilitativa a più elevata
intensità
assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere,
accoglie utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei
bisogni di vita quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto:
n. 8
Gli
appartamenti devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve
avere i seguenti requisiti:
- i servizi
igienici per gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con
dotazioni complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di
vaso, lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che
almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita; inoltre, n.1 servizio igienico è riservato al personale;
- per quanto
concerne la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto;
- la superficie
minima delle camere deve
essere non
inferiore a 9 mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti
adeguatamente arredate; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per
ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui
sia possibile conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti personali,
un tavolinetto con la sedia;
- le camere
devono avere illuminazione ed areazione naturale, con adeguato oscuramento;
- la cucina deve
essere piastrellata sino due metri di altezza a partire da terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti ed
eventualmente per la loro somministrazione;
- n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica,per leggere, guardare la TV, ecc..ed
eventualmente, qualora la cucina non fosse sufficientemente spaziosa, da
adibire a zona pranzo.
- n.1 locale
per le riunioni.
La qualità
degli arredi deve essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Deve essere
garantita, complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per utente.
La temperatura
interna invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il
Gruppo-appartamento, ovvero struttura residenziale socio-riabilitativa
a minore intensità assistenziale, accoglie utenti in fase di acquisizione
dell’autonomia, in uscita dal circuito psichiatrico riabilitativo.
Posti-letto
per gruppo-appartamento: n.3
Stessi
requisiti delle comunità alloggio rapportati al numero degli utenti.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Le strutture
devono essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in
edifici in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili
abitazioni, con le disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione
delle barriere architettoniche negli edifici privati.
E’ vietato
l’accorpamento di più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti
psichiatrici, nonché l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale,
che erogano assistenza ad anziani o disabili.
La Comunità
riabilitativa assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale
terapeutico riabilitativa per acuti e subacuti, con copertura assistenziale
per 24 ore giornaliere, accoglie soggetti con elevata difficoltà nell’ambito
relazionale o autonomie di base compromesse, che necessitano di interventi ad
alta qualificazione terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile accessibilità.
Per quanto
concerne la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto;
inoltre, n. 1 camera da letto è utilizzata dal personale in servizio; la
superficie minima delle camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a
due letti e 9 mq per camere singole; nelle camere devono, comunque, essere
garantiti per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un
armadietto in cui sia possibile
conservare, in
condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un
tavolinetto con
la sedia.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli utenti.
Le camere devono
avere illuminazione ed areazione naturale,
con adeguato
oscuramento.
La struttura deve
essere dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni complete
e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e
vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio
sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre garantita.
Inoltre, n.1
servizio igienico deve essere riservato al personale in servizio.
La zona giorno
deve essere provvista almeno di:
1) n.1 cucina
piastrellata sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per
la preparazione dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per
attività psico-riabilitative
4) n.1 locale per
le riunioni
5) n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc…
Deve essere
garantita, complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno
dei 14 utenti.
La temperatura
interna invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità
alloggio, ovvero struttura residenziale socio-riabilitativa a più elevata
intensità assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere,
accoglie utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei
bisogni di vita quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n. 8
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile accessibilità.
La struttura deve
avere i seguenti requisiti:
- i servizi
igienici per gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con
dotazioni complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di
vaso, lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che
almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita; inoltre, n.1 servizio igienico è riservato al personale;
- per quanto
concerne la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto;
- la superficie
minima delle camere deve essere non inferiore a 9 mq per camera singola e 16
mq per camere a due letti adeguatamente arredate; nelle camere devono,
comunque, essere garantiti per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un
comodino, un armadietto in cui sia possibile conservare, in condizioni di
sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto con la sedia;
- le camere
devono avere illuminazione naturale ed areazione, con adeguato oscuramento;
- la cucina deve
essere piastrellata sino a due metri di altezza a
partire da terra,
attrezzata per la preparazione dei pasti ed eventualmente per la loro
somministrazione;
- n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc.. ed
eventualmente, qualora la cucina non
fosse
sufficientemente spaziosa, da adibire a zona pranzo.
- n.1 locale per
le riunioni.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa ed appropriata
alle necessità degli utenti;
Deve essere
garantita, complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per utente.
La temperatura
interna invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il
Gruppo-appartamento, ovvero struttura residenziale socioriabilitativa a
minore intensità assistenziale, accoglie utenti già in fase di acquisizione
dell’autonomia, in uscita dal circuito psichiatrico riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti comunità
alloggio rapportati al numero degli
utenti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con
le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Per ciascun
utente, devono essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con il curante che ha
effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le infrastrutture e le realtà
sociali del territorio.
Devono essere
indicate le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e
gli interventi in condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile
una scorta di farmaci e materiale sanitario per le evenienze patologiche più
frequenti ed, in particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle
emergenze psichiatriche.
Gli operatori
e gli utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Disponibilità
di mezzi di trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti.
Deve essere
disponibile un apparecchio
telefonico per
gli utenti, per le telefonate personali a proprio carico.
Presenza di
medici specialisti ed altre figure
professionali di
cui al DPR 10.11.1999, programmata o per fasce orarie .
Le strutture
residenziali terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di
personale di assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore professionale
assistente sociale esperto;
- n.9
collaboratori professionali sanitari
(infermieri,
educatori professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti sociali;
- n.5
operatori tecnici addetti all’assistenza.
I turni di
servizio devono essere articolati in modo da garantire la presenza del
personale di assistenza nell’arco delle 24 ore.
- N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a
più elevata
intensità assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle 12
ore diurne, devono
disporre almeno del
seguente
organico:
- n.1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore professionale
assistente sociale esperto;
- n.2
collaboratori professionali sanitari (infermieri, educatori professionali,
personale della riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.2
operatori tecnici addetti all’assistenza;
- N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
- N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio
devono essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di
assistenza per 12 ore giornaliere.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a
minore intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza per fasce orarie, devono
disporre almeno del seguente organico:
- n. 2 unità
lavorative, di cui:
n. 1
collaboratore professionale sanitario (infermiere, educatore professionale,
personale della riabilitazione) o collaboratore professionale assistente
sociale;
n. 1 operatore
tecnico addetto all’assistenza.
- N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo
personale è previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con
le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
Per ciascun
utente, devono essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con il curante che ha
effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le infrastrutture e le realtà
sociali del territorio.
Devono essere
indicate le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e
gli interventi in condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile
una scorta di farmaci e materiale sanitario per le evenienze patologiche più
frequenti ed, in particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle
emergenze psichiatriche.
Deve essere regolarmente
compilato un Registro di monitoraggio della struttura.
Gli operatori e
gli utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Deve essere
definito e consultabile il menù settimanale.
Disponibilità di
mezzi di trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti. Almeno un
mezzo deve essere idoneo al trasporto contemporaneo di 7 utenti.
Deve essere
disponibile una linea telefonica per gli utenti, per le telefonate personali
a proprio carico, ed una linea dedicata al servizio.
Presenza di
medici specialisti ed altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999,
programmata o per fasce orarie.
Le strutture
residenziali terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di
personale di assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore professionale
assistente sociale esperto;
- n.9
collaboratori professionali sanitari (infermieri, educatori professionali,
personale della riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.5 operatori
tecnici addetti all’assistenza.
I turni di
servizio devono essere articolati in modo da garantire la presenza del
personale di assistenza nell’arco delle 24 ore.
- N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a più elevata intensità assistenziale, con presenza di
personale di assistenza nelle 12 ore diurne, devono disporre almeno del
seguente organico:
- n.1
collaboratore professionale sanitario esperto o collaboratore professionale
assistente sociale esperto;
n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti sociali;
n.2 operatori
tecnici addetti all’assistenza;
N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di
servizio devono essere articolati in modo da garantire la presenza del
personale di assistenza per 12 ore giornaliere.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a minore intensità assistenziale, con
presenza di personale di assistenza per fasce
orarie, devono
disporre almeno del seguente organico:
- n. 2 unità
lavorative, di cui:
n. 1 collaboratore professionale sanitario
( infermiere, educatore professionale, personale della riabilitazione) o
collaboratore professionale assistente sociale;
n. 1 operatore tecnico addetto
all’assistenza.
- N° ore
settimanali di attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore
settimanali di attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale
è previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
D.04 STRUTTURE DI
RIABILITAZIONE E
STRUTTURE EDUCATIVO – ASSISTENZIALI
PER I TOSSICODIPENDENTI
|
I requisiti strutturali,
tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto
d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di cui
al Piano sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito
dalla L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto
d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la legge
regionale 6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
I requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto
d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di cui
al Piano sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito dalla
L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto d’intesa
Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la legge regionale
6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
D.05 RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI
(R.S.A.)
|
Le RSA sono
presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti
di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a
domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa,
accompagnata da un livello "alto" di assistenza tutelare ed
alberghiera, modulate in base al modello assistenziale adottato dalle Regioni
e Province autonome.
Le R.S.A. sono
destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori
di patologie geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche stabilizzate.
Sono da
prevedere: ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai
30 giorni, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in
altri presidi del SSN.
Il modello
assistenziale adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210
del 19.3.2002 “Regolamento di organizzazione e funzionamento delle RSA”, in
cui sono stati recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed
organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di seguito elencati, integrati dalla
Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento si
rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente riportato nel presente
documento.
|
Le RSA sono
presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti
di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a
domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa,
accompagnata da un livello "alto" di assistenza tutelare ed
alberghiera.
Le R.S.A. sono destinate a soggetti non
autosufficienti, non curabili a
domicilio, portatori di patologie
geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche stabilizzate.
Sono da
prevedere: ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai
30 giorni, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in
altri presidi del SSN.
Il modello
assistenziale adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210
del 19.3.2002 “Regolamento di organizzazione e funzionamento delle RSA”, in
cui sono stati recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed
organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di seguito elencati, integrati dalla
Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento si
rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente riportato nel presente
documento.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Capacità
recettiva non inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti
articolata in nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata
alla residenzialità:
- camere da 1, 2,
3, 4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di carrozzine;
- servizi
igienici attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale
controllo personale con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per
vuotatoio e lavapadelle;
- locale deposito
per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo, ecc.;
Area destinata
alla valutazione e alle terapie:
- locali e
attrezzature per prestazioni ambulatoriali e per valutazioni specifiche;
- area destinata
all'erogazione delle attività specifiche di riabilitazione;
- locali e
palestra con attrezzature per le specifiche attività riabilitative previste.
Area di
socializzazione:
- angolo bar;
- sale e
soggiorni polivalenti;
- locale per
servizi all'ospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con
portineria, posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina,
dispensa e locali accessori (se non appaltate all'esterno);
- lavanderia e stireria (se non appaltate
all'esterno);
- magazzini;
- camera ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Capacità
recettiva non inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti
articolata in nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata
alla residenzialità:
- camere da 1, 2,
3, 4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di carrozzine;
- servizi
igienici attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo
personale con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per
vuotatoio e lavapadelle;
- locale deposito
per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo, ecc.;
Area destinata alla valutazione e alle
terapie:
- locali e
attrezzature per prestazioni ambulatoriali e per valutazioni specifiche;
- area destinata
all'erogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e
palestra con attrezzature per le specifiche attività riabilitative previste.
Area di
socializzazione:
- angolo bar;
- sale e
soggiorni polivalenti;
- locale per
servizi all'ospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con portineria,
posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina,
dispensa e locali accessori (se non appaltate
all'esterno);
- lavanderia e
stireria (se non appaltate all'esterno);
- magazzini;
- camera ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi
comprendenti letti speciali con schienali regolabili.
Attrezzature
particolarmente adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti
(letti, materassi e cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per
la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per
la gestione terapia.
Carrello per
la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Attrezzature
particolarmente adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti
(letti, materassi e cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità
di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
La RSA deve
utilizzare un modello organizzativo che, anche attraverso l'integrazione con
i servizi territoriali delle Unità sanitarie locali, garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dell'ospite al momento
dell'ammissione e periodicamente;
- stesura di un
piano di assistenza individualizzato
corrispondente ai problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei
dati delle singole valutazioni
multidimensionali
tale da permettere il controllo continuo delle attività della RSA;
- coinvolgimento
della famiglia dell'ospite;
- personale
medico, infermieristico, di assistenza alla persona, di riabilitazione e di
assistenza sociale in relazione alle dimensioni e alla tipologia delle
prestazioni erogate.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
La RSA deve
utilizzare un modello organizzativo che, anche attraverso l'integrazione con
i servizi territoriali delle Unità sanitarie locali, garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti valicati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dell'ospite al momento
dell'ammissione e periodicamente;
- stesura di un
piano di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei
dati delle singole valutazioni multidimensionali tale da permettere il controllo continuo delle
attività della RSA;
- coinvolgimento
della famiglia dell'ospite;
Deve essere
garantita almeno la seguente dotazione di personale:
(a)
Coordinatore sanitario: un medico specialista, preferibilmente nelle
discipline di geriatria o medicina fisica e riabilitazione, che assicuri la
presenza giornaliera per almeno quattro ore, con responsabilità
dell'assistenza sanitaria e delle condizioni psicofisiche degli ospiti;
(b) personale
medico: per ogni modulo devono essere garantite non meno di quattro ore
settimanali di assistenza specialistica;
(c) infermieri
professionali: una unità ogni trenta posti residenza con presenza
continuativa nell’arco delle 24 h;
(d) terapisti
della riabilitazione in numero variabile, in relazione al livello
assistenziale della RSA o del nucleo;
(e) operatori
di assistenza: una unità ogni 20 posti residenza con presenza continuativa
nell’arco delle 24 h per moduli a media intensità assistenziale; una unità
ogni 30 posti residenza con presenza continuativa nell’arco delle 24 h per
moduli a bassa intensità assistenziale;
(f) figure
professionali a convenzione con riferimento a particolari esigenze
assistenziali.
Nelle RSA
devono essere assicurate, altresì, prestazioni da parte di psicologi ed
assistenti sociali per un numero di ore settimanali correlato alle esigenze
degli ospiti e al livello assistenziale della RSA.
Le RSA devono
essere dotate di personale amministrativo nonché di personale da adibire ai
servizi generali in rapporto al numero degli ospiti e al sistema
organizzativo della struttura.
Sono inoltre
previste le prestazioni di assistenza farmaceutica erogata da un farmacista
per almeno 1 ora settimanale ogni 20 posti letto.
|
D.06 OSPEDALE DI COMUNITA’
|
Le unità di
degenza territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le
attività territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito
unità di degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo
di protocolli e setting operativi.
Di seguito
sono individuati i requisiti .
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Le unità di
degenza territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le
attività territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito
unità di degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo
di protocolli e setting operativi.
Di seguito sono
individuati i requisiti .
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REQUISITI STRUTTURALI
Area
destinata ai pazienti:
- camere
da 1, 2, 3, 4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la
privacy di ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di carrozzine;
-
servizi igienici attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
-
locale controllo personale con servizi igienici annessi;
-
spazi soggiorno/TV/spazio collettivo;
-
armadi per biancheria pulita;
-
locale deposito biancheria sporca;
-
locale per vuotatoio e lavapadelle;
-
locale deposito per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo, ecc.;
Aree
generali di supporto (se non previste nella struttura):
- ingresso con portineria e telefono;
- cucina, dispensa e locali accessori (se non appaltate
all'esterno);
- lavanderia e stireria (se non appaltate all'esterno);
- magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI
MINIMI IMPIANTISTICI
Impianto di
riscaldamento o di climatizzazione.
Impianto di
illuminazione d’emergenza.
Impianto di
chiamata con segnalazione acustica e luminosa.
Impianto gas
medicali: prese per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria.
Impianto telefonico mobile.
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REQUISITI STRUTTURALI
Area destinata al
ricovero:
- camere da 1, 2,
3, 4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale
controllo personale con servizi igienici annessi;
- spazi
soggiorno/TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per vuotatoio
e lavapadelle;
- locale deposito
per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo, ecc.;
Aree generali di
supporto (se non previste nella struttura):
- ingresso con
portineria e telefono
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa
e locali accessori (se non appaltate all'esterno);
- lavanderia e
stireria (se non appaltate all'esterno);
- magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
- Impianto di
riscaldamento o di climatizzazione
- Impianto di
illuminazione d’emergenza
- Impianto di
chiamata con segnalazione acustica e luminosa
- Impianto gas
medicali: prese per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria
- Impianto
telefonico mobile
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Ausili e
presidi includenti materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle, ecc.
Carrello per
la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per
la gestione terapia.
Carrello per
la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi
comprendenti letti speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi
includenti materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle, ecc.
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità
di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
I medici di
medicina generale devono utilizzare un modello organizzativo che, anche
attraverso l'integrazione con i servizi territoriali delle Unità sanitarie
locali, garantisca:
- adozione di una
specifica cartella per la registrazione delle attività mediche ed
infermieristiche;
- stesura di
un piano di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei
dati tale da permettere il controllo e la verifica delle attività correlate
ai protocolli di assistenza definiti, nonché alla promozione della qualità
dell’assistenza;
-
coinvolgimento della famiglia.
Il personale
infermieristico ed ausiliario/OTA
deve essere
rapportato al volume di attività.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
I medici di
medicina generale devono utilizzare un modello
organizzativo
che, anche attraverso l'integrazione con i servizi
territoriali
delle Unità sanitarie locali, garantisca:
- adozione di una
specifica cartella per la registrazione delle attività mediche ed infermieristiche;
- stesura di un
piano di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche dell'equipe interdisciplinare;
- raccolta dei
dati tale da permettere il controllo e la verifica delle attività correlate
ai protocolli di assistenza definiti, nonché alla promozione della qualità dell’assistenza;
- coinvolgimento
della famiglia.
Il personale
infermieristico ed ausiliario/OTA deve essere rapportato al volume di
attività.
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D.06
RESIDENZE SANITARIE PER CURE
PALLIATIVE (HOSPICE)
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Si definiscono
Centri residenziali di cure
palliative (Hospice)
le strutture, facenti parte della rete di assistenza ai pazienti terminali,
per l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie
progressive ed in fase avanzata
a rapida
evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla
guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile o
appropriata, e, prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia
neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di
supporto.
I requisiti
degli Hospice sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
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Si definiscono
Centri residenziali di cure palliative (Hospice) le
strutture,
facenti parte della rete di assistenza ai pazienti terminali, per
l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie
progressive ed in fase avanzata a rapida evoluzione ed a prognosi infausta,
per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione
della patologia non è possibile o appropriata, e, prioritariamente, per i
pazienti affetti da patologia neoplastica terminale che necessitano di
assistenza palliativa e di supporto.
I requisiti degli
Hospice sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
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SEZIONE “E” – GLOSSARIO
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E.01.
DEFINIZIONI SULL’ACCREDITAMENTO
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ACCREDITAMENTO
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Processo
attraverso il quale una agenzia o altra organizzazione valuta e riconosce che
un corso di studi o una istituzione corrispondono a standard pre-definiti
(WHO).
Si definiscono
nel mondo due grandi tipologie di accreditamento delle organizzazioni
sanitarie:
Per pubblica regolamentazione (Spagna –
Catalogna, Italia);
Professionale (USA, Canada, Australia
King’s Fund).
In Italia si usa
la parola ‘accreditare’ in quattro contesti:
Contesto
Decreto Legislativo 502/92
e successive modifiche e integrazioni:
‘…instaurazione
di nuovi rapporti fondati sul criterio dell’accreditamento delle istituzioni,
sulla modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione di sistemi di
verifica e revisione della qualità delle attività e delle prestazioni....’.
Compete alle
Regioni l’introduzione di criteri di compatibilità delle strutture con il
fabbisogno programmato, di sistemi di sorveglianza e di strumenti e
metodologie per la verifica della qualità dei servizi a partire dalla
autorizzazione all’esercizio (in base al possesso di requisiti minimi) sino
alla concessione dell’accreditamento (in base al possesso di requisiti
ulteriori).
Questo modello di
accreditamento è l’oggetto del presente documento.
Contesto
accreditamento professionale.
Attivato dalla
Società Italiana di VRQ, da società scientifiche e da gruppi di
professionisti, di natura volontaria, secondo il modello dei paesi anglofoni,
realizzato mediante visite scambievoli fra pari. Tale modalità di verifica
della qualità deve integrarsi con l’accreditamento istituzionale.
Il contributo dei
professionisti al miglioramento della qualità delle prestazioni è
fondamentale in relazione alle specifiche attività del processo
assistenziale.
Contesto enti
di certificazione.
Gli enti per
potersi proporre come verificatori dei requisiti previsti dalle Norme UNI EN
ISO (certificazione di parte 3º), debbono essere accreditati come idonei da
un ente sovraordinato (per l’Italia il SINCERT).
Contesto
accreditamento laboratori di prova. I laboratori che ‘provano’ materiali e
tecnologie, secondo la normativa internazionale debbono essere accreditati a
farlo. Si applicano ad essi le norme della serie EN ISO 45000.
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ATTIVITÀ
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Insieme di
operazioni organizzate e finalizzate. Nel linguaggio organizzativo le
operazioni sono gli elementi più parcellizzati, il primo livello di sintesi
sono le attività, l’insieme di attività connota il processo.
Le attività si
realizzano per il concorso equilibrato degli individui, dei metodi di lavoro
e delle tecnologie.
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AUDIT
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Analisi critica e
sistematica della qualità della assistenza medica (o sanitaria) che include
le procedure utilizzate per la diagnosi e il trattamento, l’uso delle
risorse, gli outcome risultanti e la qualità di vita risultanti (definizione
Brit. Govern. 1985). Viene realizzata utilizzando vari metodi di valutazione.
Molto usata nel Regno Unito come strumento per il monitoraggio di standard
professionali (tecnici e interpersonali) nella erogazione delle cure.
Medical audit
valutazione degli elementi che dipendono dal giudizio medico.
Clinical audit
valutazione degli elementi che non dipendono dal giudizio medico.
Professional
audit valutazione degli elementi che dipendono dalla attività di
professionisti sanitari non medici.
Service audit
valutazione complessiva del servizio erogato.
La parola audit
viene utilizzata anche in altri contesti:
audit di
qualità=valutazione esterna della qualità di un servizio/organizzazione;
audit del sistema qualità=valutazione del sistema di assicurazione di qualità
di una organizzazione, sviluppato in modo indipendente da un gruppo di
persone appartenenti alla organizzazione.
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AUTORIZZAZIONE
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Si definisce
‘autorizzazione’ un atto giuridico che ha la natura della rimozione di un
divieto. I processi autorizzativi riguardano, rispettivamente, la
realizzazione di strutture e l’esercizio delle attività sanitarie.
La realizzazione
è subordinata ad un parere di compatibilità, nei casi previsti, espresso
dall’Ente regionale, mentre l’esercizio è subordinato alla verifica del
possesso, da parte di chi la richiede, di requisiti minimi di natura
strutturale, tecnologica e organizzativa.
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Il DPR 14.1.1997
contiene i requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e
organizzativa, che nel presente documento sono riportati con talune
integrazioni.
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AZIENDA
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Sistema di
processi economici che si svolgono in istituti sociali di diverse specialità
cui si applicano il principio obiettivo della razionalità economica
(massimizzazione del risultato con minimo impegno di risorse) e i criteri
della corretta amministrazione. Si distinguono aziende con finalità di
reddito e aziende senza finalità di reddito ( profit e non profit).
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AZIENDA
SANITARIA
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Soggetto
giuridico, pubblico o privato che offre attività o prestazioni sanitarie.
Azienda sanitaria
pubblica: tipica azienda senza finalità di reddito (non profit) che non si
prefigge come scopo la remunerazione del capitale investito bensì
l’acquisizione e/o l’erogazione di servizi di interesse collettivo.
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BENCHMARKING
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Tecnica
manageriale che consiste nel confrontare il vissuto della propria attività
con le migliori esperienze analoghe, al fine di razionalizzare obiettivi, strategie
e processi e raggiungere l’eccellenza, tramite l’individuazione di fattori
critici di successo ed elementi guida.
Il confronto
avviene alla pari su risultati e processi di erogazione del servizio.
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BUSINESS
PROCESS
REENGINEERING
(BPR)
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Tecnica
manageriale che consiste nel provocare un cambiamento qualitativo radicale
(breakthrough) ridisegnando completamente un processo considerato inefficace
e/o inefficiente.
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CAPACITÀ’
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Aspetto
organizzativo soft che incide sui livelli degli output. Si basa
principalmente sulla motivazione e sulla comunicazione.
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CARATTERISTICA
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Ciascuno degli
aspetti peculiari che costituiscono le note distintive di un oggetto (nel
nostro caso di un servizio/prestazione).
Le caratteristiche
scelte per rappresentare l’oggetto si definiscono come requisiti.
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CARTA DEI SERVIZI
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Documento
contrattuale adottato dai soggetti erogatori di servizi pubblici attraverso
il quale si esplicitano «missione», criteri di relazione e standard di
qualità dei servizi erogati. Nel caso dei servizi sanitari esso è redatto
sulla base dei principi indicati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri (D.P.C.M. 19/5/95).
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CIRCOLI
DI
QUALITÀ
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Piccoli gruppi di
professionisti volontari e interprofessionali, legati a precisi contesti
organizzativi (Unità Operative) per i quali ricercano il miglioramento
continuo, intervenendo con metodi recisi (PDCA).
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COMPETENZA
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Aspetto
organizzativo hard: sono le capacità individuali agite. Deriva da esperienza
o studio e definisce all’interno della organizzazione lo “spazio” (cioè i
compiti assegnati) e l’autorità (vedi professionalità).
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CONFORMITÀ’
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Soddisfacimento
documentato di requisiti specificati (vedi indicatori).
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CONTRATTO
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Richiesta
espressa e comunicata con qualsiasi mezzo, contenente i requisiti concordati
fra fornitore e cliente.
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CRITERIO
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Enunciato che
dichiara che si vuole investigare un fenomeno a fine di valutazione mediante l’osservazione
di sue caratteristiche (statiche o dinamiche) predefinite.
Il criterio è
pertanto un punto di vista, di osservazione di un oggetto, fenomeno, ecc.,
legato strettamente al soggetto osservante. La Carta dei Servizi è in
sintonia con questa definizione. Il criterio è definito come riferimento
concettuale (espresso) per costruire un giudizio di qualità.
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CULTURA
AZIENDALE
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“Insieme di
assunti di base inventati, scoperti o sviluppati da un gruppo determinato
quando impara ad affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo
esterno e di integrazione al suo interno, che si è rivelato così funzionale
da essere considerato valido e, quindi, da essere indicato a quanti entrano
nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in
relazione a quei problemi” (Schein 1990).
La cultura
determina i valori, la «missione», la «visione».
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DIREZIONE
AZIENDALE
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Nel caso di
Azienda sanitaria la direzione aziendale è costituita dal Direttore generale,
Direttore amministrativo, Direttore sanitario e Coordinatore dei servizi
sociali.
Nel caso di
Azienda privata la direzione aziendale è costituita dal Titolare della
struttura e dal Direttore sanitario.
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FACILITATORE
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Soggetto che ha
il mandato di coordinare e dirigere Circoli di Qualità, o altre forme di
partecipazione dal basso, in possesso del metodo e delle tecniche della
Qualità e del miglioramento continuo.
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FATTORI
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Elementi che formano
le dinamiche di motivazione; si dividono in FATTORI CONDIZIONANTI e FATTORI
MOTORI (vedi)
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FATTORI
CONDIZIONANTI
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Bisogni
fisiologici: livello di retribuzione
Bisogni di
sicurezza : sicurezza del posto di lavoro, mantenimento del proprio ruolo
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FATTORI MOTORI
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Bisogni sociali:
senso di appartenenza e identificazione nel gruppo di lavoro.
Bisogni di stima:
gratificazione per il lavoro svolto.
Bisogni di
realizzazione: capacità di dimostrare di saper raggiungere gli obiettivi
prefissati.
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FORNITORE
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Chi
(organizzazione o singolo) fornisce un prodotto o un servizio ad un utente.
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GARANZIA DELLA
QUALITÀ
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L’insieme delle
azioni pianificate e sistematiche necessarie a dare adeguata confidenza che
un prodotto o servizio soddisfi determinati requisiti di qualità.
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GRUPPI DI
MIGLIORAMENTO
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Piccoli gruppi di
professionisti, interfunzionali e interprofessionali, che intervengono sui
processi di lavoro con le metodologie del miglioramento continuo presidiando
globalmente il percorso del cambiamento (analisi, diagnosi, terapia,
valutazione, implementazione e documentazione).
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INDICATORE
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Caratteristica
qualitativa (paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di un
fenomeno che su questi consente di inferire (costruire ipotesi, dare
giudizi).
Il risultato
della osservazione della caratteristica in questione, sia essa uno stato o un
evento, definisce il ‘valore’ o la misura dell’indicatore.
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INPUT
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Tutti gli
elementi che vengono immessi in un processo organizzativo ed in base ai quali
si realizza il servizio.
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LINEE GUIDA
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Insieme di
raccomandazioni, prodotte attraverso un processo sistematico, finalizzate ad
assistere gli operatori ed i pazienti nel decidere quali siano le modalità
assistenziali più adeguate in specifiche circostanze cliniche (atto di
coordinamento e di indirizzo integrato con la definizione dell’Institute of
Medicine USA).
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MANUALE
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Opuscolo contenente
indicazioni sulle procedure, purché stilato direttamente dalla struttura
organizzativa professionale.
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MANUTENZIONE
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Ordinaria: è la
normale attività di routine, programmata, che l’utilizzatore deve svolgere
per mantenere efficiente e in buone condizioni l’apparecchiatura. Essa deve
attenersi alle disposizioni dettate dal costruttore per garantire il corretto
funzionamento dello strumento. Si definisce correttiva anche la manutenzione
per eventi accidentali che avvengono in garanzia.
Straordinaria:
a) programmata:
ricadono in tale voce gli interventi di ammodernamento e manutenzione non
compresi nelle normali procedure di manutenzione ordinaria per i quali
(dipendentemente dal tipo e dalla vita del bene) sia possibile definire delle
scadenze;
b) correttiva: è
tutta l’attività non specificata sopra per la quale non può essere
programmato un calendario di interventi. Solitamente viene effettuata in
situazioni di guasto o di emergenza.
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MIGLIORAMENTO
CONTINUO
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Approccio alla
qualità secondo le logiche della razionalità limitata, proiettato verso il
superamento delle non conformità (qualità negativa) e l’aggiunta di valore
(qualità positiva), alla ricerca di nuovi e più soddisfacenti output.
La cultura della Qualità
evidenzia due modalità di approccio al miglioramento: la prima è costituita
da un cambiamento radicale e veloce, così come si realizza mediante il
ricorso a tecniche manageriali quali il Business Process Re-engineering
(vedi).
La seconda
modalità è rappresentata dal miglioramento a ‘piccoli passi’, che
maggiormente recupera il concetto del Process Management e utilizza le
tecniche che vi sono correlate:
coinvolgimento
del personale, utilizzo degli strumenti del CQI, il Benchmarking (vedi) o
altre ancora.
Le condizioni
organizzative orientano l’approccio con l’uno o l’altro di questi
strumenti/metodologie che si integrano
reciprocamente in funzione dell’obiettivo del miglioramento.
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«MISSIONE»
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Motivo per cui
una organizzazione (azienda), un processo, una azione esiste, è agita, viene
prodotta. Per l’organizzazione è la ragione d’essere: ciò che essa sceglie di
fare per rendersi visibile all’esterno e per soddisfare i bisogni (le
richieste) dei suoi utenti (clienti).
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MONITORAGGIO
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Misurazioni
ripetute e continuative di una varietà di indicatori, operate per
identificare potenziali problemi (WHO), per presidiare un fenomeno, per
misurare l’evoluzione e il miglioramento continuo.
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ORGANIZZAZIONE
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Società, impresa,
gruppo o loro parte (statutariamente autonoma o meno) pubblica o privata, con
autonomia funzionale e amministrativa.
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OUTCOME
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Effetto, in
termini di efficacia, prodotto da output connotati in termini di qualità.
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OUTPUT
(PRODOTTO)
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Indica la prestazione/servizio
come risultato immediato di un processo.
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PIANO DELLA
QUALITÀ
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Documento che
descrive le modalità operative per la qualità, le risorse e le sequenze di
attività.
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POLITICA
AZIENDALE
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Sono gli obiettivi
e gli indirizzi generali di una organizzazione espressi in modo formale dalla
Direzione.
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Deriva ed è definita:
- dalla ragione d’essere dell’azienda
(«missione»)
- dalle sfide di lungo termine
dell’azienda («visione»);
- dagli obiettivi scelti per il medio
periodo (obiettivi che debbono essere specifici, misurabili,
accettabili, orientati ai risultati, temporizzati: SMART);
- dalle strategie operative.
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POLITICA
AZIENDALE PER LA
QUALITÀ
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Quella parte
della politica aziendale che fornisce obiettivi e indirizzi generali per
quanto riguarda la qualità, espressa, in modo formale dall’alta direzione, in
un Documento.
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PRESIDIO
SANITARIO
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Struttura fisica (ospedale,
poliambulatorio, ambulatorio, ecc.) dove si effettuano le prestazioni e/o le
attività sanitarie.
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PRESTAZIONE
SANITARIA
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Rappresenta
l’aspetto di contenuto tecnico specifico della relazione di servizio ed è connotata
da livelli di complessità differenti in funzione della richiesta.
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PROBLEMA
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Qualcosa che ci
si presenta davanti e che offre opportunità diverse di approccio, lettura, soluzione
(può comprendere sia l’accezione di ‘pericolo’ che di ‘opportunità’).
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PROCEDURA
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Insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo. In generale maniera specifica di
compiere una attività.
Una procedura
deve esprimere chi fa, cosa fa, come viene fatto, dove, quando, perché e chi
ne è responsabile.
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PROCESSO
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Sequenza
strutturata di attività formalizzate a produrre un risultato che ha valore
per il cliente finale (l’utente). Definiscono un processo l’evento scatenante
(input), la sequenza di azioni attraverso cui si realizza il servizio (valore
aggiunto), l’output.
Si usa il termine
processo per indicare gli insiemi fondamentali delle attività aziendali:
- management e
pianificazione;
- core business
(processi operativi per erogare l’assistenza);
- processi di
supporto (funzionali al core business) es. gestione risorse umane.
Le attività che
compongono il processo possono, pertanto, riferirsi a diverse linee di
responsabilità.
Il processo è
descritto da indici e misure quali: tempo di durata, risorse consumate,
volumi di attività, rilevazioni effettuate, metodi e tecnologie impiegate.
I processi
rappresentano l’organizzazione ed evidenziano operativamente la «missione» e
le strategie conseguenti per garantire la risposta ai bisogni del fruitore e
della società.
Assumere un
approccio di processo (come struttura per agire) significa adottare, quindi,
il punto di vista dell’Utente.
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PROFESSIONALITÀ
|
Spazio operativo
riconosciuto ad un soggetto all’interno di una organizzazione, concepito
direttamente come risultato di una negoziazione dove entrano in relazione il
voler essere (potenziale dinamico), dove essere (posizione) e poter essere
(profilo di ruolo).
Si compone di
caratteristiche rappresentate, principalmente, da competenza (skills),
capacità (abilities), atteggiamenti (judgement).
Si realizza su
tre direttrici principali: il contributo tecnico specifico della attività
professionale;
l’operatività
quotidiana; la capacità di gestione e la leadership.
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PROGRAMMA
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Risposta
organizzata per eliminare o ridurre uno o più problemi. La risposta include
uno o più obiettivi, lo svolgimento di una o più attività e il consumo di
risorse (WHO).
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PROTOCOLLO
CLINICO
|
Indicano una serie
rigorosa di comportamenti da attuare per eseguire correttamente procedure
diagnostiche o
terapie o altre attività assistenziali.
|
QUALITÀ
|
Insieme delle
proprietà e delle caratteristiche di un prodotto e/o di un servizio che gli
conferiscono la capacità di soddisfare i bisogni espliciti e impliciti del
cliente/fruitore.
Nota: ogni
Azienda traduce il concetto in una propria definizione operativa.
Tale definizione
deve essere conseguente agli obiettivi strategici della organizzazione.
|
QUALITÀ TOTALE
|
Filosofia,
tessuto connettivo di tutto l’agire organizzativo in funzione del
miglioramento continuo, orientato all’Utente (cliente/fruitore) e incentrato
sulla risorsa professionale.
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REGOLAMENTI
INTERNI
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Definiscono le
modalità di comportamento o la successione di azioni definite da documenti
formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente ottemperati.
|
REQUISITO
|
Ciascuna delle
caratteristiche necessarie e richieste affinché un prodotto/servizio risponda
allo scopo (vedi qualità).
Nota: nella Carta
dei Servizi il concetto di requisito è espresso con il termine di “fattore di
qualità”, oggetto rilevante per la percezione della qualità del servizio da
parte dell’Utente.
|
REVISIONE
CLINICA
|
Ogni attività
valutativa sull’assistenza erogata ad un paziente e sulla sua efficacia. Essa
include anche attività di verifica dell’utilizzo di Linee Guida e Protocolli
di assistenza.
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REVISIONE TRA
PARI
|
Tecnica di valutazione
e miglioramento della qualità della erogazione delle cure. I valutatori e
coloro la cui attività viene valutata appartengono alla stessa professione;
vengono utilizzati criteri accettabili per la professione con l’intenzione di
promuovere, attraverso la valutazione, la qualità delle cure erogate.
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RISK
MANAGEMENT
|
Strategie e
procedure attraverso le quali vengono individuati e minimizzati i possibili
rischi e/o errori connessi ad un’attività.
|
RISORSE
MATERIALI (BENI
ATTREZZATURE E
SERVIZI)
|
Rientrano in tale
voce le immobilizzazioni materiali per le quali sia possibile una delle
seguenti denominazioni:
- impianti e macchinario;
- attrezzature industriali e commerciali;
- materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;
- servizi;
- altri beni.
|
SERVIZIO
|
Ciò che risulta
da una relazione basata su uno scambio economico, informativo, operativo,
emotivo, affettivo sostenuto da una sostanziale interdipendenza fra i
protagonisti della relazione.
Dalla
significatività di tale interdipendenza si può misurare la dimensione della
qualità. Nelle organizzazioni la relazione è sempre a tre: cittadino/utente,
professionista, contesto organizzativo.
Il livello di
tale relazione presuppone una partecipazione tra i “tre attori”.
|
SISTEMA QUALITÀ
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Insieme di
responsabilità, struttura organizzativa, procedure, attività, capacità,
risorse, che mira a garantire che processi, prodotti, servizi soddisfino
bisogni e aspettative dei clienti/fruitori al minor costo.
|
SPECIFICA
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Documento che
prescrive i requisiti ai quali il prodotto/servizio deve risultare conforme
(UNI EN ISO). Vedi conformità.
|
STANDARD
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Definisce il
valore soglia predeterminato di un indicatore, che può essere stabilito da
norme giuridiche che da criteri di altro genere.
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TECNOLOGIA
MEDICA
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Farmaci,
strumenti e procedure mediche o chirurgiche utilizzati nella erogazione delle
cure e sistemi organizzativi e di supporto all’interno dei quali avviene
l’erogazione (WHO).
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TECNOLOGY
ASSESSMENT
(VALUTAZIONE
DELLE
TECNOLOGIE
SANITARIE)
|
Ambito di ricerca
che si prefigge di valutare, attraverso un approccio multidisciplinare alle
dimensioni qualitative (tecniche, economiche, sociali, etiche) che definiscono
una tecnologia sanitaria (vedi) e l’opportunità della sua adozione. Le
tecniche specifiche di acquisizione delle informazioni e di raggiungimento
del consenso sono la meta-analisi, le counsensus conferences, l’elaborazione
di linee guida (vedi).
L’attività di
T.A. si pone a ponte su un confine mobile, fra conoscenza e pratica, per
produrre e sintetizzare le informazioni relative a una tecnologia a servizio
del processo decisionale “politico” che determina la sua assunzione e/o
formalizzazione (R. Battista).
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UTENTE
|
Destinatario di
un prodotto e/o di un servizio. Può essere una unità interna, un fruitore
specifico intermedio rispetto al prodotto finale (in questo caso si parla di
“utente interno”).
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VALORI AZIENDALI
|
Sono la manifestazione
visibile della cultura (vedi) che guida i comportamenti referenziali degli
individui nell’organizzazione.
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VALUTAZIONE
|
Processo
scientifico e sistematico con cui viene determinato il grado in cui un
intervento o programma pianificato raggiunge pre-determinati obiettivi (WHO).
|
VALUTAZIONE E
M1GLIORAMENTO
DELLA QUALITA’
|
tali attività
hanno lo scopo di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi ricevuti
siano di buona qualità. Per iniziative di valutazione e di miglioramento
della qualità si intendono progetti che prevedono:
1)
l’identificazione di un problema (intesa come occasione di miglioramento);
2) la
determinazione delle cause possibili;
3) la definizione
dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
4) la
progettazione e l’effettuazione di uno o più studi per precisare la
differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare 1e
cause di tale discrepanza;
5) la
progettazione e l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
6) la valutazione
di impatto a breve e medio termine dell'intervento migliorativo nei confronti
del problema affrontato;
7) la diffusione
dei risultati a tutti gli interessati.
Tali iniziative
possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o
processi/esiti delle attività di supporto (gestionali, organizzativi,
amministrative, ecc.).
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VERIFICA
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Operazione di controllo
permanente per mezzo della quale si procede all’accentramento di un fatto, di
un atto, di un evento (coerenza, regolarità, congruenza ...).
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«VISIONE»
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La meta ( gli
“orizzonti sfidanti”) che una organizzazione si propone esplicitamente di raggiungere.
Deriva dalla cultura e dai valori e traduce in scelte spendibili la
«missione». È esplicitata dalla Direzione, così come la «missione», per
sviluppare coesione tra tutti i membri della Organizzazione.
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E.02. DEFINIZIONI OPERATIVE
Dotazione
minima:
Pallone
autoespandibile corredato di maschere facciali e cannule orofaringee;
Apparecchio
per la misurazione della pressione e fonendoscopio;
Laccio emostatico, siringhe e farmaci;
CARRELLO PER LA Materiale per medicazione.
GESTIONE Nel caso in cui vengano effettuate
procedure invasive, ricerche diagnostiche con
DELL’EMERGENZA manovre complesse, oltre alla
dotazione di cui sopra, deve comprendere:
Bombola
di ossigeno;
Monitor
defibrillatore;
Materiale
per intubazione orotracheale;
Aspiratore.
DISCIPLINA DI
BASE Medicina, chirurgia
generale,ortopedia, ostetricia e ginecologia, pediatria
Processo
che permette l’eliminazione di tutti i microrganismi patogeni ma non delle
spore.
Si
articola in tre livelli:
Alta
Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri, i funghi ed i virus ad
esclusione
di
gran parte dei batteri sporigeni;
DISINFEZIONE Media Disinfezione: quella
che distrugge tutti i batteri (compreso il Micobacterium
tubercolosis
varietà bovis – microrganismo altamente resistente, utilizzato come test
di
riferimento) e funghi della maggior parte de virus, con esclusione degli
sporigeni;
Bassa
Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (con esclusione del
Micobacterium
tubercolosis varietà bovis), la maggior parte dei funghi ed alcuni
Virus.
SALA Locale per l’esecuzione di
prestazioni.
Processo
che permette, mediante l’utilizzo di procedure fisiche o chimiche, la
STERLIZZAZIONE distruzione completa di tutti i
microrganismi, comprese le spore.
E.03 MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA
La manutenzione ordinaria e la
manutenzione straordinaria, anche in base alla definizione presente nella Norma
UNI 10147, rientrano rispettivamente nell’ambito della manutenzione preventiva
e della manutenzione correttiva.
La definizione presente nella
norma UNI 10147 è la seguente:
art. 3.7 manutenzione “a guasto”
o manutenzione correttiva – definizione UN19910 (191.07.08): la manutenzione
eseguita a seguito della rilevazione di un’avaria e volta a riportare un’entità
nello stato in cui essa possa eseguire una funzione richiesta;
art. 3.9 manutenzione preventiva
– definizione UNI9910 (191.07.07): la manutenzione eseguita a intervalli o in
accordo a criteri e volta a ridurre la probabilità di guasto o la degradazione
del funzionamento di un’entità.
Il presente Regolamento è
dichiarato urgente ai sensi e per gli effetti dell’art. 44 comma 3 e dell’art.
53 dello Statuto ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione
sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
Dato a Bari, addì 13 gennaio 2005
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