ARTICOLO 1
Finalita' e ambiti di intervento
1.
La Regione Puglia riconosce il valore sociale e la funzione dell' attivita' di
volontariato come espressione di partecipazione, solidarieta' e pluralismo, ne
promuove lo sviluppo salvaguardandone l' autonomia e ne favorisce l' apporto
originale per il conseguimento di finalita' di carattere sociale, civile e
culturale.
2.
La Regione Puglia individua, come ambiti prioritari in cui promuovere e sostenere
le attivita' del volontariato in quanto integrative e non sostitutive delle
funzioni delle pubbliche istituzioni, i seguenti settori di intervento:
a)
l' area socio - sanitaria, con particolare riferimento alle problematiche dei
portatori di handicap, della salute mentale, delle tossicodipendenze e dell'
alcoolismo, della donazione di sangue, della donazione di organi, delle
patologie croniche e invalidanti e delle malattie sociali, dei tumori, dell'
AIDS ricomprendendo inoltre tutte le iniziative rivolte alla educazione
sanitaria, alla prevenzione, alla qualita' dell' assistenza e al reinserimento
sociale;
b)
l' area della solidarieta' sociale, in rapporto alle problematiche dell'
infanzia, della terza eta', degli immigrati e degli emigrati, della devianza
sociale minorile e degli adulti, della poverta' e della emarginazione;
c)
l' area educativa e del diritto allo studio, in riferimento alle problematiche
dell' evasione scolastica e dell' abbandono, e a sostegno della piena
realizzazione delle opportunita' educative per tutti i cittadini;
d)
l' area culturale, con specifico riferimento alla tutela del territorio, dell'
ambiente, del patrimonio storico - artistico;
e)
l' area dei diritti civili, della tutela del cittadino, della promozione della
condizione della donna, del riconoscimento e della valorizzazione delle
differenze etniche, religiose e culturali, dell' azione a favore della pace e
del rispetto tra i popoli;
f)
l' area della protezione civile.
ARTICOLO 2
Registro delle organizzazioni di
volontariato
1.
In attuazione della legge - quadro sul volontariato 11 agosto 1991, n. 266, e'
istituito presso l' assessorato regionale ai servizi sociali il Registro
generale delle organizzazioni di volontariato aventi sede legale o
articolazione locale autonoma nella Regione Puglia e che perseguono le
finalita' di cui al precedente art. 1.
2.
L' iscrizione al Registro delle organizzazioni di volontariato e loro
aggregazioni, costituite da almeno un anno e che siano gia' operative, e'
disposta su domanda, redatta in carta semplice ai sensi dell' art. 8 della
legge 11 agosto 1991, n. 266, dal legale rappresentante dell' organizzazione di
volontariato e corredata della seguente documentazione:
a)
atto costitutivo;
b)
statuto;
c)
verbale di nomina del legale rappresentante;
d)
relazione sull' attivita' e sull' articolazione della organizzazione; e)
bilancio consuntivo;
f)
elenco nominativo dei soggetti che ricoprono le cariche associative, degli
aderenti volontari e del personale dipendente o comunque in rapporti economici
o patrimoniali con l' organizzazione;
g)
dichiarazione dalla quale risulti la marginalita' delle attivita' commerciali e
produttive eventualmente svolte.
3.
L' elenco nominativo di cui alla lettera f) del precedente comma deve indicare,
oltre alle generalita', anche la qualificazione professionale e l' attivita'
svolta nell' ambito dell' organizzazione.
4.
Nel corso dell' istruttoria delle domande, finalizzata all'accertamento dei
requisiti previsti dalla legge 11 agosto 1991, n.266, e in particolare dall'
art. 3, puo' essere richiesta documentazione integrativa e o possono essere
effettuate verifiche dirette.
5.
L' iscrizione e' disposta entro novanta giorni dalla data di ricevimento dell'
istanza con decreto dell' Assessore regionale ai servizi sociali, da pubblicare
per estratto sul Bollettino ufficiale della Regione.
6.
Il termine e' sospeso in caso di richiesta di integrazione di documentazione e
fino alla data di ricezione degli elementi richiesti.
7.
Non sono iscrivibili, in particolare, le istituzioni pubbliche, le cooperative,
le organizzazioni che svolgono le loro attivita' prevalentemente a favore dei
propri aderenti, le associazioni sportive, le associazioni pro loco, le
organizzazioni che svolgono attivita' produttive di rilevanza non marginale, i
partiti politici, le organizzazioni sindacali e di categoria, i patronati
sociali, i circoli culturali e ricreativi.
8.
Le organizzazioni debbono essere caratterizzate, per espressa ed attuata
disposizione dell' atto costitutivo o dello statuto, formalizzati almeno con
scrittura privata registrata, dall' assenza di fini di lucro nonche' di
remunerazione degli associati sotto qualsiasi forma, dall' elettivita' e
gratuita' delle cariche associative nonche' dalla gratuita' delle prestazioni
personali e spontanee fornite dagli aderenti, dall' obbligatorieta' del
bilancio e dalla democraticita' della struttura. L' atto costitutivo o lo
statuto debbono inoltre prevedere i criteri di ammissione ed esclusione degli
aderenti e l' indicazione dei loro obblighi e diritti. In relazione alla
peculiarita' dell' organizzazione e' consentita l' integrazione dell' organo
esecutivo con un solo componente di nomina esterna all' assemblea.
ARTICOLO 3
Revisione periodica del Registro
1.
Perche' si possa verificare la permanenza dei requisiti e l' effettivo
svolgimento delle attivita' di volontariato, le organizzazioni iscritte nel
Registro di cui al precedente art. 2 trasmettono annualmente all' Assessorato
regionale ai servizi sociali copia del bilancio consuntivo entro trenta giorni
dalla data della sua approvazione e, comunque, non oltre il 30 aprile di ogni
anno e una dichiarazione attestante il permanere dei requisiti necessari per l'
iscrizione; entro lo stesso termine trasmettono una relazione sulle attivita' svolte
e danno comunicazione di ogni variazione della documentazione di cui al comma 2
del precedente art. 2.
2.
La cancellazione di un' organizzazione dal Registro e' disposta, con decreto
dell' Assessore ai servizi sociali, per accertata perdita dei requisiti e delle
condizioni necessarie per l' iscrizione, ovvero per richiesta espressa dell'
organizzazione interessata. La mancata presentazione, nonostante diffida, della
documentazione di cui al precedente comma 1 costituisce accertamento della
perdita dei requisiti.
3.
Contro il provvedimento di diniego dell' iscrizione al Registro generale e
contro il provvedimento di cancellazione dallo stesso e' ammesso ricorso ai
sensi dell' art. 6, comma 5, della legge 11 agosto 1991, n. 266.
4.
Il Registro generale regionale delle organizzazioni di volontariato viene
pubblicato annualmente sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia.
ARTICOLO 4
Prestazioni all' interno di
strutture pubbliche
1.
Le prestazioni delle organizzazioni di volontariato all' interno delle
strutture pubbliche sono regolate da convenzioni redatte ai sensi dell' art. 7
della legge 11 agosto 1991, n. 266.
2.
Le stesse convenzioni disciplinano le modalita' di accesso, i rapporti con il
personale della struttura, la ripartizione dei compiti e delle responsabilita'
tra gli operatori pubblici ed i volontari, le modalita' di svolgimento delle
attivita' di volontariato.
3.
Gli enti pubblici, in ogni caso, non possono sopperire a carenze di organico
ricorrendo al volontariato.
ARTICOLO 5
Convenzioni
1.
Nella scelta delle organizzazioni per la stipula delle convenzioni previste
dall' art. 7 della legge 11 agosto 1991, n. 266, costituiscono titoli di
priorita':
a)
l' incidenza di professionalita' in ordine alle attivita' oggetto della convenzione;
b)
l' esperienza maturata nello stesso settore di attivita', opportunamente
documentata;
c)
la prevalenza di operatori volontari nello svolgimento dell' attivita' oggetto
della convenzione;
d)
il collegamento associativo con altre organizzazioni di volontariato e l'
interazione con altri soggetti sociali e con servizi pubblici;
e)
la sede dell' organizzazione e la presenza operativa nel territorio in cui deve
essere svolta l' attivita';
f)
il tipo e la qualita' della formazione curata dall' organizzazione.
2.
Le convenzioni sono suddivise in due parti.
Nella
prima parte devono essere indicati:
a)
i parametri atti a definire l' attitudine e la capacita' operativa dell'
organizzazione di volontariato con riguardo all' attivita' oggetto della
convenzione;
b)
la disciplina dei requisiti e dei criteri che hanno dato titolo di priorita'
nella scelta della organizzazione per la stipulazione della convenzione, con
preferenza alle organizzazioni di volontariato federate o comunque collegate;
c)
le disposizioni idonee a garantire l' esistenza delle condizioni necessarie a
svolgere con continuita' le attivita' oggetto della convenzione;
d)
la garanzia del rispetto dei diritti e della dignita' degli utenti.
La
seconda parte deve contenere:
a) la
disciplina delle modalita' cui dovra' attenersi l' organizzazione di
volontariato per lo svolgimento delle prestazioni che formano oggetto dell'
attivita' all' interno della struttura convenzionata;
b)
la previsione delle modalita' e dei tempi per il rimborso delle spese;
c)
la disciplina relativa all' affidamento di mezzi e strutture di proprieta'
pubblica in comodato gratuito alle organizzazioni di volontariato;
d)
le modalita' di accesso e di utilizzo di documentazione, strutture e mezzi
nelle sedi delle pubbliche istituzioni interessate dall' attivita';
e)
la disciplina della copertura assicurativa che va garantita mediante compagnie
assicurative di rilevanza nazionale e mettendo a confronto almeno tre offerte
diverse;
f)
le forme di verifica delle prestazioni e di controllo della loro qualita',
nonche' le modalita' di reciproca consultazione periodica.
3.
L' ente pubblico contraente e' tenuto ad effettuare controlli circa il rispetto
dei termini della convenzione ed a verificare che gli interventi vengano
realizzati nel rispetto della reale dignita' della persona senza
discriminazioni di carattere etnico, politico e religioso.
4.
Le convenzioni devono prevedere a carico degli enti pubblici adeguate forme di
pagamento anche mediante anticipazioni sul rimborso delle spese, nonche'
eventuali contribuzioni e/ o messa a disposizione di materiali, attrezzature e
strutture riconosciute necessarie in relazione all' entita' e alla durata del
rapporto convenzionato.
ARTICOLO 6
Organi e forme di controllo
1.
nei confronti delle organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro
regionale viene effettuata, a cura dell' Assessorato regionale ai servizi
sociali, una visita di controllo almeno ogni due anni, anche avvalendosi degli
uffici e dei servizi dei Comuni.
2.
Le visite di controllo avranno per oggetto:
a)
la contabilita';
b)
il perdurare dei requisiti per l' iscrizione al Registro regionale;
c)
l' effettivo svolgimento dell' attivita' di volontariato;
d)
il riscontro della marginalita' delle attivita' commerciali e produttive
eventualmente svolte.
3.
Le organizzazioni di volontariato hanno l' obbligo di mettere a disposizione
del controllore tutti i libri, i registri ed i documenti e di fornire altresì i
dati, le informazioni e i chiarimenti richiesti.
4.
Di ogni visita di controllo deve essere redatto processo verbale. Il verbale e'
stilato in tre originali datati e sottoscritti, oltre che dal controllore, dal
legale rappresentante dell' organizzazione di volontariato, il quale puo' farvi
iscrivere le proprie osservazioni.
5.
Entro quindici giorni dalla data del verbale, l' organizzazione di volontariato
controllata puo' presentare ulteriori osservazioni.
6.
Uno degli originali del verbale rimane presso l' organizzazione di
volontariato; un altro e' trasmesso all' Osservatorio regionale del
volontariato di cui al successivo art. 10.
7.
Le visite di controllo non pregiudicano quelle di carattere tecnico che
eventualmente siano disposte da altre amministrazioni pubbliche competenti.
8.
Al fine di consentire l' attivita' di controllo, tutte le organizzazioni di
volontariato, indipendentemente dalla forma giuridica assunta, devono tenere
appositi registri dei verbali di assemblea e di cassa.
9.
Le amministrazioni comunali sono tenute ad informare l' Assessorato regionale
ai servizi sociali su eventuali irregolarita', abusi o infrazioni da parte
delle organizzazioni operanti nell' ambito del territorio di competenza.
ARTICOLO 7
Risorse economiche
1.
Le organizzazioni di volontariato traggono le risorse economiche per il loro
funzionamento e per lo svolgimento di specifiche attivita' dai proventi di cui
all' art. 5, comma 1, della legge 11 agosto 1991, n. 266.
2.
Le organizzazioni di volontariato possono accettare dai privati beneficiari
delle loro attivita' spontanee elargizioni, per le quali rilasciano ricevuta da
trascrivere nei registri di cassa di cui al precedete art. 6, comma 8.
ARTICOLO 8
Formazione
1.
La Regione, su proposta dell' Osservatorio regionale di cui al successivo art.
10, organizza corsi per la formazione e
l'aggiornamento dei volontari che svolgono la loro attivita' nell'
ambito di organizzazioni iscritte al Registro di cui al precedente art. 2.
2.
Ai volontari e' altresì consentita la partecipazione ai corsi istituiti per la
qualificazione, riqualificazione e aggiornamento degli operatori sociali, entro
il numero di posti appositamente riservati.
ARTICOLO 9
Assemblea regionale del
volontariato
1.
E' istituita l' Assemblea regionale del volontariato cui hanno diritto di
partecipare tutti i responsabili, o loro delegati, delle organizzazioni di
volontariato iscritte nel Registro regionale, con voto deliberativo. Alla
stessa assemblea possono partecipare le organizzazioni di volontariato non
iscritte, con solo voto consultivo.
2.
L' assemblea e' convocata dall' Assessore ai servizi sociali.
La
prima convocazione e' effettuata entro centottanta giorni dalla data di entrata
in vigore della presente legge.
3.
L' assemblea si riunisce almeno una volta ogni due anni con il compito di
effettuare proposte o valutazioni sugli indirizzi generali delle politiche
sociali regionali, sui rapporti tra organizzazioni di volontariato e
istituzioni e su tutto quanto attiene alla prevenzione ed alla rimozione dei
fenomeni di emarginazione.
4.
L' assemblea elegge al suo interno il presidente ogni volta che si riunisce.
5.
L' assemblea elegge i sette rappresentanti presso l' Osservatorio regionale.
ARTICOLO 10
Osservatorio regionale del
volontariato
1.
Con decreto del Presidente della Giunta regionale, da emanarsi entro trenta
giorni dalla designazione dei componenti da parte dell' assemblea di cui al
precedente art. 9, e' istituito l' Osservatorio regionale del volontariato
presieduto dall' Assessore regionale ai servizi sociali o da un suo delegato e
composto da:
n.
2 rappresentanti del Consiglio regionale;
n.
1 rappresentate della sezione regionale pugliese dell' ANCI;
n.
1 rappresentante della sezione regionale pugliese dell' UPI;
il
responsabile dell' unita' organizzativa competente per le iscrizioni nel
Registro di cui all' art. 2;
n.
7 rappresentanti delle organizzazioni di volontariato espressi dall' assemblea
regionale del volontariato.
2.
Qualora tutte le designazioni non avvengano entro trenta giorni dalla richiesta
avanzata dal Presidente della Giunta regionale, il presidente stesso
provvedera' comunque alla costituzione dell' Osservatorio con i componenti
designati entro i termini, salvo successive integrazioni.
3.
I componenti dell' Osservatorio regionale rimangono in carica per la durata
della legislatura.
4.
L' osservatorio, che si avvale del personale, dei mezzi e dei servizi della
Regione, si riunisce almeno ogni novanta giorni ed ha i seguenti compiti:
a)
valutare l' applicazione della presente legge su tutto il territorio regionale;
b)
avanzare proposte alla Regione sulle materie che interessano le attivita' delle
organizzazioni di volontariato;
c)
esprimere parere sulle proposte di legge, sulle politiche sociali della Regione
Puglia, sulle direttive e sulle materie, che interessano le attivita' delle
organizzazioni di volontariato;
d)
promuovere studi e ricerche per lo sviluppo delle politiche sociali sul
territorio regionale;
e)
esprimere parere in ordine a particolari casi di iscrivibilita' al registro di cui all' art. 2 sottoposti
dall' Assessorato ai servizi sociali.
Nell'
espletamento delle sue funzioni, l' Osservatorio prende atto e tiene conto
delle proposte e delle valutazioni espresse dall' Assemblea regionale del
volontariato.
5.
La partecipazione agli organi previsti dalla presente legge e' gratuita.
ARTICOLO 11
Norma transitoria
1.
In sede di prima applicazione della presente legge il disposto di cui all' art.
7, comma 1, della legge 11 agosto 1991, n. 266 non si applica alle
organizzazioni di volontariato che gia' abbiano in corso convenzioni con enti
pubblici.
2.
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le
convenzioni in corso devono essere adeguate a quanto previsto all' art. 7 della
legge 11 agosto 1991, n. 266.
ARTICOLO 12
Abrogazione
1.
E' abrogata la legge regionale 24 maggio 1985, n. 44.
ARTICOLO 13
Rinvio
1.
Per tutto quanto non disciplinato dalla presente legge si rinvia alla legge -
quadro sul volontariato 11 agosto 1991, n. 266.
ARTICOLO 14
Norma finale
1.
Restano salve le iscrizioni effettuate nel registro di cui alla deliberazione
di Giunta regionale n. 3481 del 22 giugno 1992, nonche' le domande presentate
in epoca anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge.
Data a Bari, addì 16 marzo 1994