Legge
già abrogata dall'art. 18 della l.r. 6/88, è stata richiamata in vigore dalla
l.r. 10/93 e successivamente nuovamente abrogata dalla l.r. 17/2013, art. 25,
c.1, lett. a)
ARTICOLO 1
1. La Regione Puglia:
- promuove la ricomposizione culturale del territorio ai sensi
degli articoli 24, 45 e 54 della legge 1- 6- 1939, n. 1089;
- promuove lo sviluppo e il coordinamento dei musei di Enti
locali o di interesse locale;
- regola l' istituzione dei nuovi musei nell' ambito della
programmazione regionale.
ARTICOLO 2
1. I musei di Enti locali e quelli di Enti e di Istituzioni di
interesse locale sono Istituti culturali che concorrono alla formazione
socioculturale dei cittadini attraverso:
- la raccolta, la valorizzazione e la conservazione dei beni
culturali ivi compresi quelli linguistici, naturalistici, antropologici;
- la adozione di iniziative volte alla promozione culturale e
alla conoscenza dei beni culturali;
- la promozione di attivita' culturali anche in raccordo con la
scuola e con le altre Istituzioni culturali operanti nella Regione.
2. La Regione esercita, in base alla presente legge, le
funzioni ad essa attribuite a norma degli artt. 117 e 118 della Costituzione e
degli artt. 47, 48 e 49 del DPR 616 del 24- 7- 1977.
TITOLO II
ORGANIZZAZIONE DEI MUSEI DI ENTI LOCALI
ARTICOLO 3
1. Gli Enti locali, per il perseguimento delle finalità di cui
all' articolo 2, adottano propri regolamenti conformi alla presente legge
affinché i musei esercitino il servizio pubblico in modo regolare e stabile e
siano dotati di personale professionalmente qualificato, di locali e arredi
idonei alla buona conservazione ed esposizione dei materiali.
ARTICOLO 4
1. I musei di Enti locali, a seconda della natura, della
qualità delle loro collezioni, anche in rapporto alle attivita' svolte di cui
all' art. 2, al fine di garantire una adeguata organizzazione artistica,
scientifica, didattica e culturale, vengono classificati nelle seguenti
categorie:
musei grandi o multipli composti da piu' sezioni omogenee sotto
il profilo storico, artistico e scientifico;
musei medi;
musei minori.
2. I musei vengono classificati con decreto del Presidente
della Giunta regionale, sentita la conferenza dei Capi degli Uffici ai sensi
dell'art. 32 del DPR 3- 12- 1975, n. 805.
3. La classificazione può essere rivista in base ad aumento
della consistenza delle collezioni e non prima di tre anni dalla precedente
classificazione, sentita la Conferenza di cui al comma precedente.
ARTICOLO 5
1. Gli Enti locali, nell' ambito della loro piena autonomia,
forniscono i propri musei di un regolamento che disciplina l' ordinamento
interno del museo, le funzioni del personale, gli orari di apertura al pubblico
e le modalità di espletamento dei servizi.
ARTICOLO 6
1. Per i musei grandi o multipli e medi l' attività ècoordinata
da una commissione eletta dai consigli degli Enti di appartenenza in modo da
garantire la presenza proporzionale della rappresentanza consiliare. Il numero
dei componenti di dette commissioni sarà stabilito nei regolamenti dei singoli
Enti.
2. La Commissione, nell' ambito della programmazione regionale,
stabilisce i criteri per l' incremento delle raccolte e indica le linee delle
attività culturali e promozionali.
ARTICOLO 7
1. Gli Enti locali proprietari elaborano ed approvano il
regolamento e l' organico dei propri Istituti tenendo conto dei titoli necessari
per l' espletamento delle funzioni connesse con l' attività museale.
ARTICOLO 8
1. Gli Enti locali provvedono alla istituzione ed al
funzionamento dei musei nell' ambito della programmazione regionale secondo un
piano regionale di sviluppo degli Istituti museali.
2. Gli Enti locali, nell' ambito della loro piena autonomia,
possono consorziarsi o associarsi con altri Enti pubblici, ecclesiastici, morali
e privati, per dare luogo alla formazione di " Sistemi museali ".
3. L' Ente locale, qualora non sussistano o non siano attuabili
per il museo istituito o da istituire adeguate condizioni di funzionalità, di
personale, di locali idonei, di mezzi di conversazione, di servizi didattici e
di informazione, può consorziarsi o associarsi con altri Comuni per le finalità
di cui alla presente legge, fatta salva l' autonomia istituzionale ed operativa
dell' Ente.
4. Il Sistema museale, da definire dopo l' avvenuta
classificazione dei musei di cui all' art. 4 della presente legge, tenuto conto
della natura del museo, della omogeneità del territorio, della consistenza dei
mezzi, realizza i servizi tecnici e culturali richiesti dai musei associati e ne
coordina l' attività.
5. L' adesione o la permanenza dell' Ente ecclesiastico nel
sistema museale avviene sulla base delle norme dettate dal diritto canonico.
TITOLO III
COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI E FUNZIONE DELLA REGIONE
ARTICOLO 9
1. Gli Enti locali che intendono conseguire l' intervento della
Regione provvedono, nell' ambito della loro piena autonomia, a stanziare nel
proprio bilancio preventivo le somme necessarie al funzionamento e allo sviluppo
dei musei gestiti in forma diretta o associata, assicurando, ai sensi del
successivo art. 16, gli stanziamenti necessari per le spese di gestione nonché
quelle per l' espletamento dei servizi e l' attuazione dei programmi di ricerca,
di promozione e di attività culturali, di cui all' art. 2 della presente
legge.
2. Gli Enti locali possono stipulare convenzioni al fine di
consentire l' utilizzazione temporanea del personale specializzato, l' uso di
particolari servizi museali, nonché di intesa con la Regione, il deposito
temporaneo nei rispettivi musei di cose mobili di loro proprietà, anche a titolo
di reciprocità.
ARTICOLO 10
1. La Regione elabora piani annuali per concedere ai musei di
Enti locali e agli Enti e le Istituzioni di interesse locale contributi
necessari per:
a) l' istituzione, l' ordinamento ed il funzionamento dei musei
di Enti locali di Enti e di Istituzioni di interesse locale e di loro eventuali
consorzi;
b) la conservazione, l' integrità, la sicurezza e la fruizione
pubblica delle raccolte custodite nei musei di Enti locali, di Enti e di
Istituzioni di interesse locale;
c) l' incremento ed il miglioramento delle collezioni, ivi
compresi la catalogazione e la riproduzione fotografica del materiale, nonché l'
impiego di mezzi di comunicazione audiovisivi e di nuove tecniche di animazione
e di documentazione;
d) l' attuazione di iniziative volte a caratterizzare i musei
di Enti locali o di interesse locale come centri di azione culturale e
sociale;
e) la realizzazione di iniziative scientifiche, informative e
didattiche nell' ambito dei musei anche in collaborazione con le Università, le
Accademie di Belle Arti, i Conservatori di musica, i distretti scolastici, gli
Istituti di ricerca, di studio e documentazione di interesse locale o
regionale;
f) la preparazione e la pubblicazione di censimenti, inventari,
indici, cataloghi e ogni altro strumento di informazione;
g) il coordinamento dell' organizzazione e la promozione di
mostre di materiale artistico, storico e scientifico.
2. La Regione, nell' ambito dell' attività relativa alla
formazione professionale di cui alla legge organica in materia, attua corsi di
formazione e di aggiornamento del personale dei musei anche in collaborazione
con le Università ed altri Istituti specializzati.
3. Nell' àmbito delle funzioni di cui al precedente punto b),
la Regione, di intesa con l' ente proprietario, ha facoltà di trasportare e
temporaneamente custodire in altri Istituti di analoga competenza cose mobili
appartenenti alle raccolte di musei, al fine di assicurarne la conservazione e
l' integrità.
ARTICOLO 11
1. La Regione al fine di assicurare l' istituzione e la
ristrutturazione dei musei degli Enti locali, o di Enti ed Istituzioni di
interesse locale, interviene con contributi fino ad un massimo del 75% della
spesa riconosciuta ammissibile per opere strutturali, acquisto di beni e
attrezzature, e per miglioramenti.
2. Le domande degli Enti interessati alla concessione del
contributo devono pervenire entro il 31 marzo di ogni anno corredate dalla
necessaria documentazione tecnica e dal preventivo di spesa.
3. Le domande relative all' anno 1979 devono essere presentate
entro 60 giorni dall' entrata in vigore della presente legge.
ARTICOLO 12
1. La Regione, sentita la competente Commissione consiliare,
può concedere contributi a favore di musei locali e di musei di Enti e di
Istituzioni di interesse locale, aperti continuativamente al pubblico e che
operino per conseguire le finalità di cui alla presente legge.
ARTICOLO 13
1. La Regione provvede alla concessione di contributi con apposito piano
annuale di intervento predisposto dalla Giunta regionale e approvato dal
Consiglio regionale.
ARTICOLO 14
1. Gli Enti gestori dei musei, destinatari dei contributi da
parte della Regione, sono tenuti a presentare ogni anno ed entro il 31 gennaio
dell' anno successivo a quello di riferimento, i rendiconti delle spese
sostenute.
2. La rendicontazione avviene sulla base della normativa
vigente in materia.
3. La mancata rendicontazione costituisce motivo di esclusione
da ulteriori contributi.
ARTICOLO 15
1. La Giunta regionale si avvale di un apposito comitato
tecnico consultivo unico per i musei, gli archivi, le biblioteche espresso dalla
Consulta regionale per i beni culturali ed ambientali.
2. Le funzioni del Comitato, ai fini dell' applicazione della
presente legge, saranno disciplinate con apposita legge regionale.
ARTICOLO 16
1. Nell' ambito del contributo disposto dalla Regione e della
disponibilità del proprio bilancio redatto in conformità alla legge 5- 8- 1978,
n. 468, l' Ente locale provvederà agli oneri derivanti dalla presente legge.
ARTICOLO 17
1. Alla copertura degli oneri derivanti dall'applicazione della
presente legge, valutati in lire 450.000.000, si fa fronte con l'utilizzo di
pari disponibilità riveniente dal Cap. 349, «Fondo per il finanziamento di spese
correnti derivanti da leggi regionali in corso di adozione» del bilancio di
previsione per l'esercizio finanziario 1978, sia per quanto attiene la
competenza sia per quanto attiene la cassa.
2. Ai sensi del II comma, dell'art. 39
della legge
regionale 30 maggio 1977, n. 17 di contabilità, l'assegnazione dello
stanziamento di cui al capitolo 349 - Parte II - Spesa - del bilancio 1978 resta
attribuita alla competenza dello stesso esercizio 1978 e della nuova correlativa
spesa di lire 450.000.000 in apposito stanziamento della competenza del bilancio
1979.
3. Ai sensi del III comma del suddetto art.
39
del L.R.
30 maggio 1977, n. 17 dal bilancio 1979 dovrà risultare, con
apposita notazione, che si tratta di spesa finanziata con ricorso ai fondi
globali dell'esercizio precedente.
4. Per gli oneri relativi all'esercizio 1979 e
successivi si farà fronte mediante istituzione di un apposito capitolo nel
bilancio 1979 e successivi, ai sensi dell'art. 19
della L.R.
30 maggio 1977, n. 17.
ARTICOLO 18
(Norma transitoria)
1. Per la prima applicazione della presente legge le istanze
relative ai fondi disponibili in bilancio 1978 vanno prodotte entro venti giorni
dalla entrata in vigore della legge; tutte le altre istanze entro due mesi dallo
stesso termine.
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli
effetti del combinato disposto degli artt. 127 della Costituzione e 60 dello
Statuto ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul
Bollettino Ufficiale della Regione.