(1) Il presente
regolamento è stato abrogato sia dall'art. 48,
comma 2, L.R.
25 agosto 2003, n. 17, a decorrere dall'entrata in vigore del regolamento
previsto dall'art. 43
della stessa legge (vedi anche, per le norme transitorie, il comma 3 del
suddetto art. 48), che dall'art. 70,
comma 5, lettera b), L.R.
10 luglio 2006, n. 19, a decorrere dall'entrata in vigore del regolamento
previsto dall'art. 64
della stessa legge (vedi anche, per le norme transitorie, il comma 6 del
suddetto art. 70;
il comma 3 del medesimo articolo ha in pari tempo abrogato la citata L.R.
n. 17/2003).
(2) Vedi anche l'art. 50,
comma 2, L.R.
10 luglio 2006, n. 19.
Art. 1
(Segretario
generale)
[Il segretariato sociale è
un servizio che si rivolge, a livello di comune o di quartiere, a tutti i
cittadini, alla comunità nel suo complesso, ad Enti e
istituzioni.
Il
servizio:
-
fornisce informazioni, a tutti coloro che ne abbiano interesse ed esigenza,
sulle risorse esistenti nel territorio in fatto di servizi pubblici, delle
prestazioni erogabili e delle procedure per accedervi;
-
attua la prima istruttoria sulla richiesta delle
prestazioni;
-
sollecita la partecipazione responsabile degli utenti alla corretta gestione dei
servizi;
-
provvede alla raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati relativi ai
bisogni rappresentati ed al funzionamento dei medesimi.
Il segretariato
sociale deve essere quanto più possibile esauriente rispetto ad una vasta gamma
di esigenze di informazione, tenendo conto, comunque, della priorità dei bisogni
generalizzati tipici del territorio in cui opera.
In linea generale,
l’informazione può riferirsi ai seguenti settori: esigenze primarie, lavoro,
istruzione ed educazione, problema casa, tutela della salute, previdenza
sociale, tempo libero, altri servizi.
Il personale addetto
al servizio di segretariato sociale deve essere in possesso dei seguenti
requisiti:
- adeguata preparazione
professionale;
- capacità di collaborazione;
- attitudine a trattare con le
persone;
- capacità di diagnosi
politico-economico-commerciale.
Tali requisiti di base
è necessario siano integrati da una formazione specifica che preveda la
conoscenza dei sistemi dei servizi della realtà locale, acquisibile anche
mediante corsi di aggiornamento e la partecipazione a convegni, seminari,
ecc..
Il servizio di
segretariato sociale deve essere svolto in locali idonei, possibilmente con
anticamera per il pubblico e forniti delle attrezzature indispensabili, incluso
il telefono.
La localizzazione deve
essere in zona urbana e la struttura deve essere di facile accesso e tener conto
della esclusione di eventuali barriere architettoniche.
Il servizio non deve
essere inserito in sedi di Enti, associazioni di categoria o confessionali che
possano condizionare in qualche modo l’accesso degli
utenti.
Art. 2
(Assistenza
domiciliare)
Per assistenza
domiciliare deve intendersi una serie di prestazioni di tipo domestico e
psico-sociale da fornire ai cittadini in stato di bisogno, al fine di evitare
l’allontanamento dall’ambiente e, quindi, la disgregazione anche temporanea del
nucleo di appartenenza.
Il servizio, esteso su
tutto il territorio di competenza, dovrà tendere essenzialmente a prevenire, nei
confronti delle persone non completamente autosufficienti, l’insorgere delle
situazioni di maggior rischio al fine di mantenere e recuperare gradualmente
l’autonomia attraverso opportune stimolazioni delle potenzialità
individuali.
Il servizio, così
inteso, non può che avere un carattere temporaneo, ma non deve essere esclusa la
possibilità di fornire prestazioni continuative in favore di quelle persone
(quasi sempre anziani) i cui bisogni richiedono interventi prolungati nel
tempo.
Il servizio, dopo
un’analisi accurata del bisogno, deve prevedere interventi assistenziali
personalizzati che offrano la garanzia di risolvere, in loco, i problemi
esistenziali dell’utente in un rapporto di partecipazione esteso ai
familiari:
Il servizio di
assistenza domiciliare, non potendo solo, ovviamente, rispondere a tutte le
esigenze emergenti dal territorio, va realizzato in una logica di interventi, i
più integrati possibili, che tengano conto delle ulteriori risorse assistenziali
disponibili, nel rispetto della individualità personale e della libera scelta
del cittadino.
Prestazioni
a) di
tipo domestico:
-
governo della casa;
-
lavaggio della biancheria;
-
preparazione pasti caldi.
b)
di tipo igienico-sanitario ed infermieristico
(con la guida del medico condotto o di fiducia):
-
aiuto per l’igiene personale, anche per le persone costrette temporaneamente a
letto;
-
controllo sulle condizioni igieniche dell’ambiente;
-
somministrazione dei medicinali;
-
medicazioni;
-
controllo diete;
-
controllo terapie;
-
informazioni di educazione igienica.
c) di
carattere socio-assistenziale:
-
aiuto per disbrigo di pratiche amministrative;
-
accompagnamento c/o Enti od amministrazioni per la risoluzione dei problemi di
rilevanza sociale;
-
cura dei rapporti con i familiari e la comunità;
-
occupazione del tempo libero, attività ricreativo-culturali, soprattutto con i
centri di vita associativa presenti nel territorio.
Standard
organizzativo
Il servizio domiciliare, benchè proiettato quasi
interamente sul territorio, richiede un minimo di organizzazione
logistica.
In mancanza di centri
aperti polivalenti o di altre idonee strutture sociali, il servizio dovrà essere
localizzato, con adeguate attrezzature, presso l’Ufficio dei Servizi sociali del
Comune.
Il personale richiesto
dovrà svolgere mansioni corrispondenti ai tipi di prestazioni precedentemente
indicate, assicurando nel contempo, la instaurazione di buoni rapporti
interpersonali con l’utente, condizione quest’ultima indispensabile per la
realizzazione di un buon servizio.
Le figure
professionali previste sono le seguenti:
a)
l’assistente sociale, per le prestazioni di
carattere socio-assistenziali. Si interesserà tra l’altro,
di:
-
diagnosi e terapia del bisogno;
-
indagine socio-familiare;
-
coordinamento delle prestazioni;
-
valutazione sull’andamento del servizio ed eventuali
suggerimenti.
b)
l’infermiere, per le prestazioni di tipo
igienico-sanitario ed infermieristico.
c) il
collaboratore domestico, per le prestazioni di
tipo domestico, compreso l’accompagnamento per la riscossione della pensione o
per altre commissioni per le quali non sia necessaria una competenza
specifica.
La organizzazione del
personale è prevista per <<équipe>>, attesa la complementarietà dei
servizi da erogare.
Il rapporto ottimale
tra le varie figure di operatori presenti nell’équipe è rappresentato da 1
assistente sociale, 2 infermieri, 3 collaboratori domestici per un’area di
utenza di circa 20 nuclei giornalieri.
La suddetta
indicazione va adeguata in relazione al numero e alla specificità delle
richieste, al territorio e all’intensità dei bisogni.
Il servizio dovrà
avvalersi di tutta la documentazione necessaria riguardante il programma degli
interventi, le prestazioni da erogare ed i risultati ottenuti, nonché di
appropriate schede di servizio nelle quali dovranno essere indicati,
giornalmente e per ogni operatore, i nominativi degli assistiti, le prestazioni
da erogare ed il tempo occorrente per eseguirle.
Art. 3
(Soggiorni di vacanze e
cure)
Scopo fondamentale dei
soggiorni di vacanze è quello di stimolare la capacità associativa e di
confronto con gli altri, di consentire periodi di tranquillità in luoghi diversi
dalla normale dimora, di dare la possibilità di arricchirsi culturalmente, di
fornire cure termali adeguate allo stato fisico
dell’anziano.
I soggiorni devono,
quindi, contribuire ad evitare processi di emarginazione e di isolamento
psicologico e devono servire ad attenuare il declino fisico
dell’anziano.
Il servizio può essere
organizzato nell’intero arco dell’anno; tenute presenti le particolari esigenze
fisiche degli utenti, è opportuno che siano esclusi i periodi troppo freddi o
troppo caldi e che la durata del soggiorno non sia inferiore ai 15
giorni.
Il soggiorno deve
preferibilmente svolgersi in:
a)
località marine con spiaggia che offra la possibilità di fare sabbiature e con
strutture alberghiere non distanti dalla spiaggia;
b) in località collinari con
altitudine massima di 500
metri;
c) in località lacustri consigliabili
solo se non molto umide.
I soggiorni per cure
termali devono essere organizzate in idonee località previ opportuni
accertamenti e prescrizioni sanitarie.
E’ necessario, in ogni
caso, che sia predisposta una organizzazione di servizi che, adeguatamente
collegata con le strutture sanitarie di base, possa soddisfare le varie esigenze
dell’utente (servizio dietetico corretto, servizio di piccola infermeria,
servizio per le chiamate notturne, etc.).
Il personale addetto
all’accompagnamento degli anziani, in gruppi con numero ottimale non superiore
alle 35 unità, deve avere specifica conoscenza dei problemi e dei bisogni degli
utenti e non deve essere invadente o iperprotettivo.
Rientra nel compito
dell’accompagnatore assicurarsi che il programma offerto sia realizzato,
vigilare nel gruppo lasciando libertà e autonomia a ciascuno, garantire la sua
presenza ed il suo intervento in casi di bisogno e di
difficoltà.
In caso di scarsa
coesione del gruppo o in mancanza di iniziative, l’accompagnatore deve assumere
la figura dell’animatore; deve, inoltre, tenere costanti rapporti con la
direzione dell’albergo.
Nella ipotesi di
anziani perfettamente autosufficienti fisicamente e psichicamente, si può fare a
meno dell’accompagnatore.
Art. 4
(Assistenza
abitativa)
L’assistenza abitativa
è un servizio rivolto alle persone anziane che desiderano continuare a vivere
nella propria abitazione; il servizio ha, quindi, lo scopo di rendere idoneo
l’alloggio per evitare che l’anziano ricorra a soluzioni alternative o viva in
condizioni di pericolosità e inadeguatezza.
L’assistenza abitativa
si esplica mediante:
A. interventi di manutenzione e di
miglioramento delle abitazioni degli anziani;
B. assegnazione di appartamenti,
ricavati da edifici di proprietà del Comune opportunamente ristrutturati e
riserva di una aliquota di appartamenti dell’edilizia economica e
popolare.
I Comuni, previe
istruzioni dell’Assessorato regionale all’Edilizia Residenziale, comunicheranno
tempestivamente allo stesso Assessorato il numero degli alloggi sui quali
intendono esercitare la riserva.
A.
Interventi di manutenzione e di miglioramento delle
abitazioni
Tra gli elementi più
importanti per valutare la idoneità di un alloggio si devono considerare: la
facile accessibilità, l’acqua corrente, il riscaldamento, i servizi
igienici.
Altri elementi sono
tuttavia da considerare in rapporto alle condizioni fisiche dell’utente, ad
esempio la eliminazione di (piccole) barriere architettoniche, la installazione
di corrimano e campanelli d’allarme, l’adozione di sistemi di sicurezza per gli
impianti del gas, elettrici e di riscaldamento, etc.
-
Disposizioni tecniche
- Accesso a livello dell’impiantito: è indispensabile un accesso facile alla casa; alla porta
d’ingresso deve esserci solo una soglia molto bassa e l’ideale è una casa tutta
al medesimo livello, con corsie di passaggio non sdrucciolevoli e situate a
distanza di ostacoli come aperture di finestre, mobili, etc. In caso di accesso
mediante scale, queste devono essere protette da
ringhiere.
- Porte: tutte le
porte devono avere una luce netta non inferiore a cm. 85 ed aprirsi verso
l’esterno.
- Maniglie
delle porte: devono essere preferibilmente
del tipo a leva ed essere collocate in basso, 90/100 cm. da
terra
-
Interruttori per luce: devono essere collocati più in basso del normale;
sarebbe condizione ideale che questi fossero all’altezza delle maniglie delle
porte. Nelle camere da letto è indispensabile installare interruttori
supplementari, in modo che l’occupante non si trovi mai a dover attraversare la
stanza al buoi.
- Prese di corrente:
vanno collocate più alto del normale, per evitare di doversi
chinare.
- Riscaldamento: è
preferibile l’impianto di riscaldamento a gasolio
centralizzato.
- Rubinetti: devono
essere preferibilmente del tipo a leva; si consiglia l’uso di miscelatori
automatici.
- Servizi
igienici: il W.C. deve essere
preferibilmente collocato nella parte opposta all’ingresso, il lavabo del tipo a
mensola con il piano superiore a cm. 80 dal pavimento, la doccia ricavata a
livello del pavimento fornita di apparecchi a telefono con tubo flessibile: ogni
accessorio deve essere dotato di maniglia di appoggio.
-
Cucina: i fornelli e i piani di lavoro devono essere tutti alla medesima
altezza e offrire una superficie continua per poter far scorrere i recipienti
bollenti, anziché sollevarli.
-
Luci: il cambio di lampade a tubo può
essere difficoltoso per un anziano; lampade a muro o a braccio eliminano il
problema. Una luce esternamente alla porta d’ingresso è molto utile per
facilitare il rientro in casa.
- Contatori a
valvole: per facilitare la lettura del
contatore della luce e il cambio dei fusellini è bene che questi apparecchi
siano collocati in basso e comunque non più alti di un metro e
mezzo.
-
Finestre: devono essere sempre accessibili
e collocate in modo da non doversi allungare per raggiungerle. Devono permettere
una comoda visione dell’esterno anche a persone sedute ed essere provviste di
maniglie di facile presa.
- Telefono: è
indispensabile una spina a capo del letto, in modo che l’anziano possa chiedere
aiuto se necessario.
- Pavimenti: devono
essere antisdrucciolevoli . Deve essere evitate la variazione nella qualità dei
materiali impiegati, al fine di eliminare eventuali difficoltà al movimento
causate da diseguaglianza di comportamento dei materiali
stessi.
Il servizio di
assistenza abitativa, finalizzato alla manutenzione e al miglioramento della
abitazione, prevede altresì che all’anziano siano fornite in uso idonee e
necessarie suppellettili (cucina, televisore, telefono, frigorifero, stoviglie,
biancheria, etc.). Queste rimangono di proprietà del Comune che ne riacquista il
possesso nel momento in cui, per motivi diversi, ne viene a cessare l’uso da
parte dell’anziano.
Per il servizio di
manutenzione o di miglioramento delle abitazioni, nei confronti di ogni utente o
nucleo familiare è consentita una spesa non superiore a £.
2.000.000.
Tutti gli interventi o
le opere relative devono essere attuati sotto la responsabilità e la direzione
del Comune, tramite i propri uffici (provveditorato, ufficio tecnico,
etc.).
B.
Assegnazione di appartamenti
Nella progettazione
degli alloggi dell’edilizia economica popolare da riservare per il servizio di
assistenza abitativa e di quelli da ricavare dalla ristrutturazione di edifici
di proprietà del Comune, si devono adottare soluzioni progettuali che prevedono
l’eliminazione delle barriere architettoniche.
-
L’unità
minima dell’alloggio da assegnare deve essere:
- per una persona, di una superficie netta compresa tra un
minimo di mq. 28 ed un massimo di mq. 33;
- per due persone, di una superficie netta compresa tra un
minimo di mq. 38 ed un massimo di mq. 45.
-
L’alloggio
deve contenere:
-
una camera da letto o spazio letto;
-
uno spazio soggiorno-pranzo;
- una zona
cucinino;
-
un locale servizi igienici;
-
un ripostiglio.
La distribuzione
interna degli spazi deve permettere facilità di movimento e di circolazione alle
persone anziane, comprese quelle che si muovono in
carrozzella.
Il locale cucina deve
poter contenere almeno un lavello e un bacino con scolapiatti, un piano di
cottura, un piano di lavoro, un frigorifero; l’altezza delle superfici di lavoro
dal pavimento deve essere compresa tra 85-90 cm.
Il locale servizi
igienici deve contenere il vaso (preferibilmente collocato nella parte opposta
all’ingresso), il lavabo (del tipo a mensola) e la doccia (ricavata a livello
del pavimento e dotata di apparecchio a telefono con tubo flessibile); deve
essere allo stesso livello della camera da letto e dotato di un campanello di
allarme e di corrimano di sostegno all’altezza di 80 cm. dal pavimento (in
alternativa possono essere previsti barre di appoggio in corrispondenza della
tazza e della doccia).
La porta d’ingresso
dell’alloggio va prevista con una luce netta compresa tra 90 e
100 cm.,
le porte interne devono avere una luce netta minima di cm. 85, ed aprirsi verso
l’esterno.
Il ripostiglio deve
avere una superficie non inferiore al 4% di quella
dell’alloggio.
Art. 5
(Centro aperto
polivalente)
Caratteristiche
generali
Il centro aperto
polivalente si configura come luogo di incontro, di vita di relazione, di
possibile aggiornamento, nonché di erogazione di eventuali prestazioni che
rispondano a specifici bisogni della popolazione anziana.
Esso offre servizi
idonei a sopperire alle varie carenze (materiali e spirituali) che l’anziano
spesso si trova a subire nell’ambito della propria vita domestica; esplica,
quindi, una funzione integrativa e di sostegno e tende a favorire la permanenza
dell’anziano nella sua abitazione.
Il centro aperto
polivalente diviene così il naturale ed opportuno punto di appoggio del servizio
di assistenza domiciliare, il quale può assumere maggior consistenza ed
efficacia solo se può fare riferimento a strutture che possano agevolmente
fornire servizi materiali (ad es. pasti caldi e servizio lavanderia) o servizi
che non sempre è necessario siano erogati a domicilio (pulizia e cura personale,
servizio ristorante, particolari servizi di sostegno).
Il centro aperto
polivalente deve essere aperto a tutta la comunità, con particolare riferimento
alle persone sole.
La gamma delle
attività possibili di un centro aperto polivalente è strettamente legata alle
necessità specifiche della popolazione cui le stesse sono destinate e alla
presenza o meno, nel territorio servito, di strutture analoghe o complementari
che in parte assolvono o possono assolvere ad alcune funzioni proprie del
centro.
Generalmente le
attività del centro consistono in:
a) servizio organizzativo per il
coordinamento delle varie iniziative;
b) attività assistenziale (servizio
sociale, servizio ambulatoriale);
c) attività integrative (servizio di
ristoro, servizio parrucchiere, barbiere, pedicure, servizio bagno,
etc.);
d) attività ricreative (servizio bar,
servizi per lo svago e il tempo libero);
e) servizio di terapia
occupazionale.
Il centro aperto
polivalente può essere:
-
struttura autonoma, a completamento o meno di servizi esistenti nella
zona;
-
emanazione di servizi tipo residenziale già esistenti o con nascita
contemporanea, che in questo modo tendono ad arricchire le loro prestazioni ed
aprirsi alla comunità;
-
integrazione di altre strutture a carattere sociale che, pur fornendo
prestazioni diverse, possono divenire il riferimento per l’assistenza agli
anziani.
Il centro aperto
polivalente deve essere localizzato, a livello di nucleo urbano e di quartiere,
nell’ambito di zone a prevalente destinazione residenziale e facilmente
accessibili soprattutto in considerazione di eventuali trasporti pubblici.
L’edificio non deve avere accessi diretti da strade statali, provinciali o da
arterie di grande traffico e sarà preferibilmente dotato di area a verde
attrezzato, sufficiente per consentire la realizzazione di attività
all’aperto.
Disposizioni
tecniche generali.
Per consentire un uso
flessibile dei vari locali e garantire facilità di spostamento per le persone
anziane, il centro deve essere preferibilmente organizzato su un unico
piano.
Se il centro aperto
polivalente nasce come struttura autonoma e assolve a tutte le funzioni ad esso
attribuite, è costituito da:
a) Uffici
- devono essere a diretto contatto con l’ingresso di una saletta di attesa e
consistere in almeno due locali da destinare rispettivamente a: 1) segreteria e
organizzazione, 2) servizio sociale e attività per il tempo
libero.
b)
Ambienti ad uso collettivo - devono essere
costituiti da almeno quattro spazi autonomi così
suddivisi:
-
bar ristoro con annesso servizio di cottura, deposito e
dispensa;
-
due salette per il gioco e lo svago. Nella organizzazione delle attività
ricreative è opportuno escludere quanto già esiste in un raggio di almeno
500
metri in modo che il centro aperto polivalente possa
efficacemente integrarsi nella vita del quartiere o dell’area
servita;
-
una sala pluriuso per riunioni, conferenze, etc.;
- spazi,
opportunamente attrezzati, per l’esercizio di attività
occupazionali.
c)
Servizi generali - devono comprendere
almeno:
-
un locale pluriuso per parrucchiere, barbiere e pedicure;
-
un locale per il bagno, completo di servizi igienico-sanitari, zona spogliatoio
e contenente una vasca da bagno accessibile su almeno tre lati, un lavabo, un
bidet, un W.C. e una doccia a pavimento;
-
un locale adibito ad ambulatorio con annesso servizio
igienico;
- due locali
per servizi igienici, distinti per sesso, dotati di un W.C. e lavabo; il locale
di servizio per gli uomini dovrà essere dotato di orinatorio a
colonna;
- un locale di
deposito.
Disposizioni
tecniche particolari.
L’ingresso deve essere
ben protetto con pensilina, ben visibile ed illuminato e allo stesso livello del
suolo antistante. Quando non è possibile evitare un dislivello, è necessario che
le porte di ingresso siano precedute da un pianerottolo di almeno mt. 1,50 di
larghezza e che i gradini, realizzati con materiali antisdrucciolevoli e comodi
per accedervi, siano affiancati da una rampa percorribile da
carrozzelle.
I locali destinati a
servizi igienici devono essere raggiungibili con percorsi brevi e dotati di
corrimano (in alternativa possono essere previste barre di appoggio in
corrispondenza della tazza e della doccia) e di un campanello di
allarme.
I pavimenti devono
essere antisdrucciolevoli, di materiale durevole e facilmente
lavabile.
Tutti i locali devono
essere facilmente individuabili e di dimensioni tali da permettere un comodo
accesso anche agli ospiti costretti in carrozzella.
Il tipo di impianto di
riscaldamento prescelto deve assicurare un costante <<benessere
termico>>; nel periodo invernale la temperatura di tutti i locali deve
assicurare un minimo di 20° C.
In tutti i servizi
deve essere assicurata la distribuzione di acqua calda.
Standards
organizzativi.
Gli standards dei
servizi dovranno essere determinati caso per caso, in relazione all’ampiezza,
alla qualità dei servizi e ai criteri gestionali.
Nell’ipotesi di un
centro aperto polivalente funzionalmente autonomo, aperto tutto l’anno, con un
orario giornaliero minimo di 9 ore, la struttura organizzativa dovrebbe essere
articolata nel modo seguente: n. 1 responsabile, n. 1 operatore sociale, n. 1
animatore del tempo libero, n. 2 ausiliari generici.
Alcuni servizi, quale
il servizio bar, possono essere esercitati in gestione diretta o
appaltati.
Art. 6
(Comunità
alloggio)
Caratteristiche e disposizioni tecniche
generali.
Le comunità alloggio
sono strutture abitative costituite da appartamenti completi di tutti i servizi
necessari per consentire una vita autonoma a persone anziane autosufficienti,
singole o in coppia.
Esse accolgono dalle
sei alle dieci persone, le quali gestiscono in maniera autonoma il
servizio.
Le comunità di
alloggio devono essere localizzate in zone urbane residenziali, preferibilmente
situate in edifici comprendenti più alloggi distribuite nei vari quartieri e
adeguatamente collegate con i servizi sia pubblici in genere che sociali
esistenti sul territorio, per fornire una residenza rispondente alle specifiche
esigenze individuali degli utenti.
In ogni caso le
comunità di alloggio devono sorgere in zone pianeggianti, facilmente
accessibili, ben soleggiate prive di fonti di inquinamento atmosferico, lontane
da fonti di rumori molesti e da arterie di grande
traffico.
L’istituzione di
comunità alloggio deve essere posta in relazione ai seguenti
parametri:
a) popolazione
residente;
b) popolazione anziana
residente;
c) programmazione generale di
assistenza agli anziani.
Le comunità alloggio devono essere:
-
dotate di tutte le provvidenze atte a garantire la massima sicurezza contro gli
infortuni;
-
realizzate in modo da rendere minima la fatica per il governo della
casa;
-
organizzate in modo da assicurare la massima intimità e nel contempo offrire
all’ospite la possibilità di ricrearsi un ambiente
familiare.
Le comunità alloggio
sono costituite da:
- alloggi;
- servizi
collettivi.
A))
Alloggi e servizi igienici dell’alloggio
La superficie delle unità minime di alloggio, comprensive
di stanza da letto e di locale servizio igienico, non deve essere inferiore
a:
-
mq. 17 per una persona;
-
mq. 21 per due persone.
La stanza da letto deve poter
contenere:
- uno o due letti, collocati in modo che la testata sia
sempre appoggiata al muro; in corrispondenza della testata del letto deve essere
posto un campanello di chiamata;
- i tavolini
da notte;
- l’armadio
per gli oggetti personali;
- un tavolo
scrittoio;
- due
sedie;
- una
poltroncina.
I mobili vanno
collocati in modo da lasciare molto spazio libero per i movimenti
dell’ospite.
Ogni stanza da letto
deve essere dotata di un servizio igienico attrezzato con vaso, bidet, lavabo,
una doccia a pavimento con apparecchio a telefono a tubo flessibile e tutti gli
accessori necessari (specchio, portasapone, porta asciugamani,
etc.).
Il servizio igienico
deve essere dotato di corrimano di sostegno in tubo di acciaio da un pollice,
all’altezza di cm. 80 dal pavimento (in alternativa possono essere previste
barre di appoggio in corrispondenza del water-closed e della doccia) e di un
campanello di allarme. Gli accessori debbono essere situati in modo da renderne
agevole l’uso; il water-closed deve essere collocato sulla parte opposta
all’ingresso. Si raccomanda l’impiego di rubinetti a leva. La porta del servizio
igienico deve aprirsi verso l’esterno e deve avere una larghezza minima di cm.
85.
B)
Servizi collettivi
-
Locale soggiorno
pranzo
Il locale
soggiorno-pranzo deve essere attrezzato e destinato sia alla consumazione dei
pasti, sia alle attività di tempo libero.
L’arredamento previsto
è in funzione del numero degli ospiti e deve essere disposto in maniera da poter
essere usato da più utenti contemporaneamente.
L’ambiente deve essere
di superficie non inferiore a mq. 35 ed in esso devono crearsi vari spazi
distinti tra loro per lo svolgimento di funzioni di diverso tipo (lettura, TV,
giochi, pranzo).
-
Servizio igienico ad uso
collettivo
Il servizio igienico
ad uso collettivo dovrà essere dotato di lavabo, bidet, water-closed, di una
vasca da bagno del tipo con sedile (che abbia un fondo piatto e non scivoloso)
accessibile almeno su tre lati, di tutti gli accessori necessari (specchio,
porta sapone ecc.) e di una lavabiancheria del tipo che si carica
dall’alto.
- Cucina
Il locale cucina deve
essere fornito di tutte le attrezzature necessarie per la preparazione e la
(eventuale) consumazione dei pasti: un lavello e un bacino con scolapiatti, un
piano di cottura, un piano di lavoro, un frigorifero, una credenza o armadietti
pensili, un forno a parete, etc.).
In
particolare:
- il
piano di cottura, il piano di lavoro e il forno a parete devono essere situati
alla medesima altezza, compresa tra 85-90 cm. dal pavimento; inoltre, il piano di
lavoro deve essere ben illuminato;
- è
opportuno che il piano di cottura sia elettrico con comandi
frontali;
- il
frigorifero deve essere preferibilmente del tipo pensile e, comunque, non troppo
basso;
- le
credenze o armadietti pensili devono essere collocati a un’altezza non superiore
a 150
cm. dal pavimento; sono da evitare scaffalature
profonde;
- è
opportuno dotare la cucina di carrello per il trasporto dei
pasti.
- Ripostiglio
Il ripostiglio deve
avere una superficie non inferiore al 4% di quella
dell’alloggio.
Disposizioni
tecniche particolari.
-
pavimenti - devono essere antisdrucciolevoli e privi di dislivelli e di soglie
in rilevato;
-
corridoi - devono avere una larghezza minima di mt. 1,40 e devono essere dotati
di corrimano lungo i muri;
- porte -
devono avere una larghezza minima di cm. 85 ed aprirsi verso
l’esterno;
- interruttori
- devono essere collocati ad una altezza non superiore a cm. 100 dal pavimento,
distribuiti in modo da evitare percorsi nell’oscurità; gli interruttori nei
servizi igienici devono essere collocati all’esterno degli stessi, sono da
preferire gli interruttori con pulsanti fluorescenti per una facile
individuazione;
- prese di
corrente - devono essere collocate ad una altezza non superiore a cm. 100 dal
pavimento;
-
finestre - devono permettere una comoda visione dell’esterno anche a persone
sedute ed essere provviste di maniglie di facile presa;
-
fonti di luce - sono da preferire lampade a muro o a
braccio;
- logge e
balconi - devono essere dotati di protezione per il sole e di misure di
sicurezza;
- riscaldamento - deve
essere centralizzato, provvisto di controllo automatico della temperature che
non deve essere inferiore a 20° C;
- contatore e valvole -
devono essere situati ad una altezza non superiore a mt. 1,50 dal pavimento; il
contatore deve essere del tipo con dispositivo di
sicurezza;
- rubinetti - devono essere
preferibilmente del tipo a leva; si sconsiglia l’uso di miscelatori
automatici.
Nella progettazione
delle comunità alloggio e per gli ambienti ad uso comune dell’edificio in cui
insiste la comunità alloggio (ingresso, scale e rampe, ascensore), devono essere
adottate soluzioni progettuali che consentano facile accessibilità e la
eliminazione di eventuali barriere architettoniche.
In
particolare.
L’ingresso
dell’edificio deve essere allo stesso livello del suolo antistante; nel caso che
vi fosse un dislivello, è necessario che il portone d’ingresso sia preceduto da
un pianerottolo di almeno mt. 1,50 di larghezza.
Nel caso in cui
l’edificio, sede della comunità alloggio, ha più di un piano fuori terra, deve
essere previsto l’impianto ascensore.
Art. 7
(Casa
albergo)
Caratteristiche
generali.
La casa albergo ha la
finalità di favorire la vita della coppia e della persona anziana con un
alloggio idoneo non solo dal punto di vista dello spazio personale, ma anche dal
punto di vista organizzativo, per la gamma dei servizi (ristorante, bar, servizi
sociali, tempo libero, etc.) che sono messi a disposizione di chi li
richiede.
Essa è costituita da
un insieme di alloggi di piccola dimensione e varia tipologia, dotati di tutti
gli accessori necessari per condurre una vita autonoma; gli alloggi sono
variamente raggruppati in unità residenziali, dotate di servizi collettivi
idonei a garantire una scelta tra un tipo di vita autonoma e
comunitaria.
Gli utenti della casa
albergo sono persone anziane che non necessitano di particolare assistenza;
alcuni alloggi, nel limite massimo del 30% della ricettività della struttura, al
fine di ampliare e diversificare la vita in relazione degli ospiti anziani,
possono essere concessi in uso ad altre categorie di cittadini che si trovino in
particolare situazione di bisogno.
I servizi collettivi,
che possono essere collocati o nell’edificio comprendenti gli alloggi o in un
edificio autonomo, devono essere aperti alla comunità.
La casa albergo deve
essere inserita in un territorio servito ed attrezzato e collegata ai vari
servizi, sia pubblici in genere che sociali.
L’edificio deve,
comunque, essere situato in zone ben soleggiate, prive di fonti di inquinamento
atmosferico, discoste da sedi stradali di grande traffico e opportunamente
dotate di spazi a verde pubblico.
La casa albergo deve
avere dimensioni tali da assicurare all’utente un soggiorno rispondente alle
specifiche esigenze individuali e comunitarie e, contemporaneamente, permettere
una economia di gestione per quanto riguarda gli oneri individuali e
sociali.
Tenendo presenti tali
esigenze, una struttura ottimale è compresa fra 60 e 100 ospiti, devono essere
previste più strutture costituenti comunità autonome, collocate su un’unica area
o distribuite nel territorio su diverse aree, tali però che possano fruire di
servizi generali centralizzati.
Disposizioni
tecniche generali
La casa albergo è
costituita da:
a) alloggi;
b) servizi
collettivi;
c) ambienti ad uso
comune;
d) servizi
generali.
A)
Alloggi e servizi dell’alloggio
L’unità minima di una casa albergo è costituita da
alloggi:
-
per una persona, con superficie netta compresa tra un minimo di mq. 28 ed un
massimo di mq. 33;
-
per due persone, con superficie netta compresa tra un minimo di mq. 38 ed un
massimo di mq. 45.
L’alloggio deve contenere:
-
una camera da letto o spazio letto;
-
uno spazio soggiorno-pranzo;
-
una zona cucinino;
- un
locale servizi igienici;
- un
ripostiglio.
La distribuzione
interna degli spazi deve permettere facilità di movimento e di circolazione alle
persone anziane, comprese quelle che si muovono in
carrozzella.
L’attrezzatura di
cucina deve comprendere almeno un lavello e un bacino con scolapiatti, un piano
di cottura, un piano di lavoro, un frigorifero; l’altezza delle superfici di
lavoro dal pavimento deve essere compresa tra 85-90 cm.
Il locale servizi
igienici deve contenere il vaso (preferibilmente collocato sulla parete opposta
all’ingresso), il lavabo (del tipo a mensola) e la doccia (ricavata a livello
del pavimento e dotata di apparecchio a telefono con flessibile); deve essere
allo stesso livello della camera da letto e dotato di un campanello di allarme e
di corrimano di sostegno all’altezza di 80 cm. dal pavimento (in alternativa possono
essere previste barre di appoggio in corrispondenza della tazza e della
doccia).
La porta d’ingresso
dell’alloggio va prevista con una luce netta compresa tra 90 e
110 cm.;
le porte interne devono avere una luce netta minima di cm. 90; la porta del
bagno deve avere una luce minima di cm. 85 e deve aprirsi verso
l’esterno.
Il ripostiglio deve
avere una superficie non inferiore al 4% di quella
dell’alloggio.
B)
Ambienti per servizi collettivi
La casa albergo va dotata di piccole sale per
conversazioni, lettura, giochi, TV, di una adeguata sala riunioni e sala da
pranzo.
Questi servizi
collettivi vanno progettati e organizzati:
-
per persone che vivono abitualmente nel proprio alloggio e che si servono
autonomamente dei servizi offerti dal quartiere o dalla zona servita; si
consiglia, quindi, di escludere quanto già esiste in un raggio di almeno 500 mt.
Nell’area che accoglie la casa albergo perché gli ospiti possano partecipare
alla vita di quartiere stesso;
- in
modo che possano essere utilizzati anche dalla popolazione del
quartiere.
La sala da pranzo deve
essere costituita da uno o più spazi a diretto contatto con l’area destinata
alla distribuzione dei cibi; deve essere ben illuminata, areata ed
opportunamente organizzata in modo da poter accogliere anche persone non
residenti nella casa albergo.
Tutti gli spazi ad uso
collettivo devono essere dotati di servizi igienici raggiungibili dagli ospiti
con percorsi brevi. Ad ogni piano alloggio deve essere predisposta una stanza da
bagno completa con vasca a sedere, accessibile almeno su tre lati. Nei locali
destinati a bagno e a servizi igienici devono essere predisposti gli
accorgimenti previsti per i servizi igienici
dell’alloggio.
La casa albergo deve
disporre anche di piccoli locali da adibire ad ambulatorio, pedicure, e
parrucchiere.
C) Ambienti ad uso
comune
L’ingresso deve essere
ben protetto con pensilina o porticato, ben illuminato e ben visibile; le porte
d’ingresso devono aprirsi verso l’esterno e nel caso di porte doppie, la
distanza minima tra le ante contrapposte deve essere di mt. 1,30. L’ingresso
deve essere allo stesso livello del suolo antistante e quando ciò non è
possibile, le porte d’ingresso devono essere precedute da un pianerottolo di
almeno mt. 1,50 di larghezza e le scale per accedervi devono essere affiancate
da una rampa percorribile da carrozzelle (pendenza massima
8°).
L’atrio principale di
ingresso deve essere organizzato in modo da costituire il maggior punto di
informazione di tutto l’edificio o del complesso di
edifici.
I corridoi di
collegamento tra corpi di fabbrica separati o tra zone distinte dello stesso
edificio e i corridoi di accesso agli alloggi devono avere una larghezza minima
di mt. 1,40; non devono presentare variazioni di livello e devono essere dotati
di corrimano lungo i muri, di forma facilmente impugnabile e con altezza dal
pavimento di cm. 90. Quando la lunghezza dei corridoi supera i mt. 20, devono
essere previsti slarghi di sosta illuminati dall’esterno e
attrezzati.
Il vano di scale deve
essere immediatamente individuabile; i gradini devono avere una pedana minima di
cm. 30 e un’alzata massima di cm. 16. Le rampe di scale devono essere dotate di
corrimano su entrambi i lati ed avere una larghezza minima di mt. 1,20; i
corrimano devono essere posti ad un’altezza di cm. 90, essere facilmente
impugnabili, continui e prolungarsi oltre il piano e l’ultimo gradino, al almeno
cm. 30.
Ogniqualvolta
l’edificio ha più di un piano fuori terra, deve essere previsto l’impianto
ascensore.
Il numero degli
ascensori deve essere stabilito in funzione del numero degli utenti, del numero
dei piani dell’edificio e della sua estensione.
L’ascensore o almeno
uno di essi deve avere la cabina di dimensioni minime di mt. 1,50 di profondità
e mt. 1,20 di larghezza, con una apertura minima di cm.
80.
Ogni ascensore deve
avere le seguenti caratteristiche:
-
porte interne ed esterne a scorrimento laterale
automatico;
-
arresto ai piani con livellamento automatico;
-
l’apertura delle porte deve essere dotata di meccanismo per l’arresto e
l’inversione della chiusura delle porte stesse;
- le
porte devono rimanere aperte per almeno 10 secondi e il tempo di chiusura non
deve essere inferiore a 6 secondi;
- la
cabina deve essere dotata di un campanello di allarme e di
citofono;
-
ogni cabina deve essere dotata di una lampada di emergenza e con alimentazione
autonoma.
Si consiglia di
prevedere cabine generalmente chiare e possibilmente ben areate, dotate di un
sedile pieghevole, di uno specchio, di una barra di appoggio almeno su un
lato.
Si raccomanda di
prevedere le bottoniere di comando esterne ed interne ad una altezza non
superiore a mt. 1,30 dal pavimento; la stessa raccomandazione vale anche per il
citofono.
D)
Servizi generali
-
uffici amministrativi e servizi del
personale:
il servizio
amministrativo consiste in un locale da adibire a segreteria, a diretto contatto
con l’atrio d’ingresso. I servizi del personale consistono in spogliatoi e
servizi igienici, divisi per sesso e dimensioni in base allo standard
organizzativo. Quando non è prevista la presenza del custode, è necessario
predisporre uno spazio per il servizio di portineria
permanente.
-
cucina
il servizio centrale
di cucina potrà essere limitato agli ospiti della casa albergo e al personale di
servizio, oppure essere allargato fino a coprire le esigenze del servizio
domiciliare e di altri servizi sociali; il servizio va, quindi, accuratamente
dimensionato in relazione ai numero dei pasti che dovrà offrire. In ogni caso,
il servizio di cucina deve essere costituito da: un magazzino delle derrate, uno
spazio di lavoro suddiviso in zona di preparazione, zona di cottura, zona di
lavaggio, spazio di distribuzione. Quando i pasti vengono forniti da un servizio
di cucina esterno alla struttura della casa albergo per mezzo di convenzioni con
altri servizi, è necessario predisporre un ambiente dotato di attrezzature per
riscaldare i pasti, per il lavaggio e la custodia delle
stoviglie.
Il magazzino delle
derrate deve essere attrezzato con almeno una cella
frigorifera.
Disposizioni
tecniche particolari
I pavimenti devono essere
antisdrucciolevoli.
Tutti gli apparecchi
elettrici di comando manovrabili da ospiti vanno posti ad un’altezza di
90-100
cm. dal pavimento, devono essere facilmente individuabili
e visibili anche al buio.
La distribuzione degli
interruttori deve essere curata in modo da evitare i percorsi nell’oscurità; gli
interruttori dei servizi igienici e dei bagni devono essere collocati
all’esterno dei locali stessi. Per casi di emergenza, devono essere previste,
nei locali di uso comune (corridoi, scale, ascensori, etc.) alcune lampade ad
alimentazione autonoma a mezzo batteria.
Le finestre degli
alloggi e dei soggiorni devono permettere una comoda visione dell’esterno anche
alle persone sedute o costrette in carrozzella, avere meccanismi di apertura e
di chiusura facilmente manovrabili, assicurare un alto livello di illuminazione
ed essere dotate di un efficace sistema di oscuramento e di protezione dal
sole.
Le logge e i balconi
devono essere realizzati in modo da assicurare le necessarie protezioni e
garantire la sicurezza delle persone anziane.
In tutti gli alloggi e
in tutti i servizi deve essere assicurata la distribuzione di acqua calda a
temperatura massima di 40° C; in tutti gli apparecchi deve essere assicurato un
adeguato sistema di miscelazione.
L’impianto di
riscaldamento deve assicurare un costante benessere termico; la temperatura di
tutti i locali, salvo quanto sia diversamente prescritto per quelli ad uso
speciale, deve essere controllata in modo da assicurare, nel periodo invernale,
un minimo di 20° C.
Ogni edificio, in
conformità con quanto previsto dalle norme vigenti, deve garantire condizioni di
stabilità in situazioni normali o eccezionali, condizioni di sicurezza degli
impianti, difesa degli incendi.
Standards
organizzativi
L’organico di una casa
albergo di 60/100 posti letto deve prevedere:
-
servizi di custodia-portineria continuativo;
- 1
segretario amministrativo;
- 1 assistente
coordinatore;
-
3/5 ausiliari generici e di assistenza per le pulizie dei locali e dei servizi
comuni e per le necessità straordinarie ed urgenti degli
ospiti;
- 1 operaio
qualificato addetto ai lavori di manutenzione e all’impianto di
riscaldamento.
Gli standards dei
servizi collettivi dovendo essere commisurati all’ampiezza, alla quantità dei
servizi e ai criteri gestionali, vanno studiati caso per
caso.
Art. 8
(Casa di
riposo)
Caratteristiche
generali
La casa di riposo per
anziani è una residenza collettiva costituita da:
- stanze ad
uno o due posti letto, dotate di servizi igienico-sanitari; per ragioni di
particolare assistenza sono ammesse stanze fino ad un massimo di quattro posti
letto;
- spazi e servizi collettivi in
modo da garantire un soggiorno completo e corrispondente alle specifiche
esigenze dell’utente.
Gli utenti della casa
di riposo sono persone di età pensionabile che scelgono per vari motivi di
condurre una vita comunitaria. Possono, altresì, essere ospitate persone di età
inferiore che non sono in condizioni di condurre una vita autonoma a causa di
limitazioni fisiche o psichiche.
I servizi collettivi
devono essere aperti alla comunità esterna e, in particolare, devono poter
essere adeguatamente disponibili anche per altri anziani del nucleo urbano o del
quartiere.
La casa di riposo deve
essere inserita in centri di vita abitativa, dotati cioè di elementi essenziali
per rendere il più possibile varia, completa e organizzata la vita dell’anziano.
Deve, perciò, essere localizzata in ambiti urbani a destinazione
residenziale.
In ogni caso
l’edificio deve essere situato in zone ben soleggiate, prive di fonti di rumori
molesti, discoste da sedi stradali di grande traffico e opportunamente dotate di
spazi a verde pubblico.
La casa di riposo deve
essere dimensionata in maniera da garantire all’anziano un soggiorno valido
sotto il profilo individuale e collettivo, una efficace organizzazione di
adeguati servizi e, contemporaneamente, permettere una economia di gestione per
quanto riguarda gli oneri individuali e sociali. Tenendo presenti tali esigenze,
la struttura non può superare i 120 posti letto.
Nei casi di
riattamento e sistemazione di immobili già destinati a servizi per
anziani:
- in
via eccezionale possono essere realizzate stanze con una dotazione parziale di
servizi igienico-sanitari; deve comunque essere garantita la disponibilità di
acqua corrente fredda e calda;
- la
non sempre possibile osservanza delle disposizioni tecniche generali e
particolari del presente regolamento dovrà essere adeguatamente
motivata:
- è
consentito realizzare in uno stesso intervento più di 100 posti letto, purchè la
ristrutturazione risulti conveniente e le originarie dimensioni degli immobili
stessi, opportunamente riorganizzati, consentano comunque una capacità ricettiva
maggiore.
Nel caso di
completamento di strutture esistenti, le nuove opere, che dovranno rispettare le
norme del presente regolamento, saranno autorizzate dopo o contestualmente al
riattamento o sistemazione della struttura originaria che dovrà essere
ristrutturata secondo le relative disposizioni.
Disposizioni
tecniche generali
L’edificio deve
presentare una chiara distribuzione e differenziazione dei vari locali e delle
diverse funzioni.
Ogni locale deve
essere dimensionato e organizzato per la funzione a cui dovrà assolvere, tenendo
presenti le particolari necessità delle persone anziane.
La casa di riposo è
costituita da:
a) alloggi;
b) servizi collettivi (sale di
riunione, sale ricreative, biblioteche, sale da pranzo, ambulatorio, sale di
rieducazione e riabilitazione, etc.);
c) ambienti ad uso comune (ingresso,
disimpegni, scale, etc.);
d) servizi generali (cucina, lavanderia,
etc,).
a) Alloggi e servizi igienici
dell’alloggio
Gli alloggi sono
opportunamente aggregati in nuclei di non oltre 25 posti letto, organizzati in
modo da costituire più comunità funzionali all’interno della struttura nel suo
complesso.
Ciascun nucleo deve
essere dotato almeno di un soggiorno e di adeguati servizi igienico-sanitari
comuni.
L’unità minima di
alloggio di una casa di riposo è costituita da una stanza di dimensioni tali da
poter contenere:
-
uno o due letti, collocati in modo che la testata sia sempre appoggiata al muro
e che attorno, sui tre lati, lo spazio sia sufficiente per i movimenti della
persona anziana e del personale di servizio e di assistenza; in corrispondenza
della testata del letto deve essere disposto un campanello di
chiamata;
- i
tavolini da notte;
-
l’armadio per gli effetti personali;
- un
tavolo-scrittoio e due sedie;
-
una poltroncina.
Ogni stanza da letto
deve essere dotata di un servizio attrezzato con vaso, bidet e lavabo; il
servizio può essere completato da una doccia a pavimento con apparecchio a
telefono a tubo flessibile.
Il locale bagno deve
essere dotato di corrimano di sostegno in tubo di acciaio da un pollice,
all’altezza di cm. 80 dal pavimento (in alternativa possono essere previsti
barre di appoggio in corrispondenza del W.C. e della doccia) e di un campanello
di allarme. Gli accessori e la rubinetteria debbono essere sistemati in modo da
rendere l’uso agevole e immediato; si raccomanda l’impiego di rubinetti a leva e
si sconsiglia l’uso di miscelatori automatici. La porta del locale di servizio
deve sempre aprirsi verso l’esterno e deve avere una larghezza minima di cm. 85.
La superficie delle unità minime di alloggio, comprensivo di stanza da letto e
di locale servizi igienici non devono mai essere inferiori a mq. 17 di
superficie netta e non deve essere superiore a mq. 24 di superficie
netta.
L’altezza degli
alloggi non deve essere inferiore a m. 2,70. La superficie della stanza a tre o
quattro letti, ricavate nei casi di ristrutturazione e riattamento degli edifici
esistenti, deve sempre assicurare a ciascun ospite un minimo di mq.
8,5.
Quando per
giustificati motivi, non è possibile dotare le stanze da letto di un locale
attrezzato con servizi igienici, le stanze da letto debbono sempre essere dotate
almeno di un lavabo.
L’alloggio deve essere
separato dal corridoio di accesso da un’unica porta; la dimensione della luce
netta della porta deve essere di cm. 90, la dimensione massima di cm.
100.
b)
Ambienti per servizi collettivi
I
servizi collettivi devono sempre essere organizzati in modo che possano essere
utilizzati anche dalla popolazione del quartiere o della zona
servita.
- Sale di riunione e di
soggiorno
Debbono costituire un
complesso di locali per piccoli gruppi di ospiti in modo da favorire la
conversazione e gli incontri, la lettura, i giochi, permettere il
soddisfacimento di hobbica, la visione di spettacoli televisivi, etc.. Di questi
locali uno deve avere dimensioni tali da poter ospitare almeno 50 posti per
riunioni o piccoli spettacoli; i locali destinati alla lettura devono essere
separati da quelli ad uso più intenso e rumoroso; i locali destinati allo svago
che contengono attrezzature fisse devono essere distinti dagli
altri.
- Sale da pranzo
La sala da pranzo deve
essere ubicata in uno o più locali appositamente attrezzati e destinati
esclusivamente a tale scopo.
La dimensione minima
dello spazio relativo deve essere tale da contenere un numero di posti pari a
quello degli ospiti della casa di riposo.
La sala da pranzo deve
essere ben illuminata e areata e a diretto contatto con l’area destinata alla
distribuzione dei pasti.
- Servizi igienici di uso
collettivo
Tutti gli spazi di uso
collettivo debbono disporre di servizi igienici, opportunamente localizzati in
modo da essere raggiungibili dagli ospiti con percorsi brevi e dotati di
corrimano e campanelli di allarme.
Per ciascun nucleo di
25 posti letto deve essere previsto un servizio completo dotato anche di una
vasca da bagno a sedere, accessibile su almeno tre lati in modo da poter
efficacemente aiutare la persona anziana.
- Ambulatorio
L’ambulatorio deve
essere ubicato in un apposito locale dove possono essere praticate, oltre alle
cure normali, le consultazioni e le visite periodiche.
Deve essere di
dimensioni tali da contenere un lavabo con acqua calda e fredda, almeno una
scrivania, un lettino, un armadio farmaceutico, un diafanoscopio, una zona
spogliatoio.
Deve essere dotato di
un servizio igienico accessibile direttamente dall’ambulatorio, preceduto da una
zona di attesa.
- Palestra
La palestra deve
essere ubicata in un locale appositamente attrezzato, destinato all’esercizio
fisico degli ospiti.
Deve avere dimensioni
sufficienti ad accogliere l’attrezzatura minima indispensabile per consentire
all’utente di mantenere una soddisfacente efficienza
motoria.
In uno spazio attiguo
alla palestra deve essere previsto un deposito per attrezzi e uno spogliatoio
con servizio igienico.
- Altri servizi
Possono opportunamente
essere istituiti, in appositi piccoli locali i servizi di barbiere, parrucchiere
e pedicure.
c) Ambienti ad uso
comune
-
Ingressi
L’ingresso deve essere
protetto con pensilina ed essere allo stesso livello del suolo antistante;
quando non è possibile evitare un dislivello, è necessario che la porta di
ingresso sia preceduta da un pianerottolo di almeno mt. 1,50 di larghezza e che
i gradini per accedervi siano affiancati da una rampa percorribile da
carrozzelle.
L’atrio di ingresso
deve essere reso confortevole ed accogliente ed essere organizzato in modo da
costituire il principale punto di informazione di tutto
l’edificio.
- Corridoi e
disimpegni
I corridoi di
collegamento tra corpi di fabbrica separati o tra zone distinte dello stesso
stabile e i corridoi di accesso agli alloggi devono avere una lunghezza minima
di mt. 1,40, non devono presentare dislivelli, devono essere dotati di corrimano
lungo i muri.
- Scale e rampe
Il vano scale deve
essere immediatamente individuabile; i gradini devono avere una pedana minima di
cm. 30 e un’alzata massima di cm. 16. Le rampe di scale debbono essere dotate di
corrimano su entrambi i lati.
- Accessori
Ogniqualvolta
l’edificio ha più di un piano fuori terra, deve essere previsto l’impianto di
ascensore, dotato di un sedile pieghevole, di una barra di appoggio almeno su un
lato e con le seguenti caratteristiche:
-
cabina di dimensioni minime di mt. 1,50 di profondità e mt. 1,20 di larghezza,
con un’apertura minima di cm. 60;
-
porte interne ed esterne a scorrimento laterale
automatico;
-
arresto ai piani con livellamento automatico;
-
l’apertura delle porte deve essere dotata di meccanismo per l’arresto e
l’inversione della chiusura delle porte stesse;
- le
porte devono rimanere aperte per almeno 10 secondi e il tempo di chiusura non
deve essere inferiore a 6 secondi;
- la
cabina deve essere dotata di un campanello di allarme, di citofono e di una
lampada di emergenza con alimentazione autonoma;
- le
bottoniere di comando esterne ed interne, ed il citofono devono essere previsti
ad una altezza non superiore a mt. 1,30 dal pavimento.
Il numero degli
ascensori dovrà essere stabilito in funzione del numero degli utenti, del numero
dei piani dell’edificio e della sua estensione.
d)
Servizi generali
Gli uffici
amministrativi devono consistere in almeno due locali da destinare a direzione e
a segreteria.
I servizi del
personale consistono in spogliatoi e servizi igienici, divisi per sesso,
dimensionati in base allo standard organizzativo.
- Servizio di
cucina
Il servizio di cucina
è costituito da un magazzino per le derrate ed uno spazio di lavoro suddiviso in
zone di preparazione, di cottura, di lavaggio, di
distribuzione.
Il servizio potrà
essere riservato agli ospiti della casa di riposo e al personale di servizio,
oppure essere allargato per soddisfare le esigenze dell’assistenza
domiciliare.
- Servizio di
lavanderia
Il servizio di
lavanderia dovrà disporre di locali, ben illuminati e areati, necessari per
assicurare la raccolta, disinfezione, ammollo, lavaggio, essiccazione,
stiratura, rammendo, deposito e distribuzione della
biancheria.
Disposizioni
tecniche particolari
I pavimenti devono
essere antisdrucciolevoli e privi di dislivelli e di soglie in
rilevato.
Gli apparecchi
elettrici di comando manovrabili dagli ospiti devono essere facilmente
individuabili e visibili anche al buoi.
La distribuzione degli
interruttori deve essere tale da evitare percorsi nell’oscurità; gli
interruttori dei servizi igienici e dei bagni devono essere collocati
all’esterno dei locali stessi. Per casi di emergenza, nei locali di uso comune
devono essere previste lampade ad alimentazione autonoma a mezzo
batteria.
Le finestre degli
alloggi e dei soggiorni devono permettere una comoda visione dell’esterno anche
a persone sedute o costrette in carrozzella, assicurare adeguata illuminazione,
essere dotati di efficace sistema di oscuramento e di protezione dal
sole.
Le logge e i balconi
devono assicurare le necessarie protezioni e garantire la sicurezza delle
persone anziane.
Il tipo di impianto di
riscaldamento prescelto deve assicurare un costante <<benessere
termico>>; nel periodo invernale, la temperatura di tutti i locali, salvo
quanto diversamente prescritto per quelli ad uso speciale, deve assicurare un
minimo di 20° C.
In tutti i servizi
deve essere assicurata la distribuzione di acqua calda.
Standards
organizzativi
Gli standards organizzativi dei servizi
sono i seguenti:
a)
Amministrazione
- per posti letto 120
= 1 direttore con responsabilità amministrativa, 1 economo, 1
applicato-dattilografo, 1 assistente sociale, anche a tempo parziale o su
convenzione;
b)
Operatori di assistenza:
provvedono alla pulizia degli alloggi e ai servizi
personali dell’ospite. L’organico della casa di riposo deve prevedere almeno 1
operatore di assistenza ogni 14 ospiti.
c) Personale
ausiliario:
provvede alla pulizia degli spazi comuni e a tutti quegli
interventi che non richiedono diretti rapporti con l’ospite.
L’organico del
personale ausiliario deve essere sempre limitato e comunque rapportato
all’ampiezza dei locali, al tipo di struttura.
d)
Servizio sanitario
il servizio è
assicurato mediante le strutture dell’USL ed eventualmente può essere affidato a
un medico convenzionato, limitatamente agli aspetti igienico-sanitari della
casa. Il servizio medico vero e proprio deve essere assicurato dai medici
personali dei singoli ospiti.
e)
Servizio infermieristico
il servizio deve
essere garantito nell’arco dell’intera giornata. L’organico della casa di riposo
deve prevedere almeno 1 infermiere ogni 60/70 ospiti.
f)
Servizi generali
Cucina:
- per 120 posti letto = 1 cuoco, 1 aiuto cuoco, 2
ausiliari;
Lavanderia:
-
fino a 4 quintali di biancheria da trattare al giorno, 1
addetto;
-
oltre i 4 quintali, 1 addetto ogni quintale ulteriore.
Il servizio di lavanderia può essere assicurato mediante
convenzioni con ditte private.
Il servizio di telefonista, portiere e custode va
organizzato a seconda delle esigenze della casa di riposo.
Art. 9
(Casa
protetta)
Caratteristiche
generali
La casa protetta è una
residenza collettiva per persone anziane che per limitazioni fisiche e/o
psichiche non sono in grado di condurre una vita autonoma e per le quali,
esaurita ogni forma di cura ospedaliera, non si prevedono ragionevolmente che
limitati livelli di recuperabilità.
Il 15% degli alloggi
può essere concesso in uso a ogni cittadino, che pur non avendo raggiunto l’età
del pensionamento, per infermità croniche o insanabili difetti fisici, sono
privati della possibilità di svolgere, con autosufficienza, le abituali
relazioni sociali e umane.
La struttura
residenziale deve essere:
-
dotata di tutte le provvidenze atte a garantire la massima
sicurezza;
-
organizzata in modo da assicurare agli ospiti, per quanto è possibile, la
propria intimità e offrire loro la possibilità di ricrearsi un ambiente
familiare per non perpetrare in altra scala i fenomeni di emarginazione sociale
che si vogliono eliminare o ridurre.
La casa protetta è
costituita da:
-
alloggi, opportunamente raggruppati in sezioni 25-30 posti letto, organizzati in
modo da costituire più comunità funzionali all’interno della struttura che nel
suo complesso non potrà avere più di 120 posti letto; ciascuna sezione deve
essere dotata almeno di un soggiorno e di adeguati servizi
igienico-sanitari;
-
spazi e servizi collettivi, in modo da garantire un soggiorno completo e
corrispondente alle specifiche esigenze dell’utente.
I servizi collettivi
possono essere aperti alla comunità esterna e, in particolare, possono essere
adeguatamente disponibili anche per gli altri anziani del nucleo urbano o del
quartiere.
La casa protetta deve
essere localizzata possibilmente in contesti urbani già consolidati o in fase di
sviluppo ben programmato, pianeggianti e facilmente
raggiungibili.
In ogni caso la
struttura deve sorgere in zona ben soleggiata, dotata di spazi e di verde, priva
di fonti di inquinamento atmosferico, lontana da rumori molesti, localizzata ed
organizzata in modo da garantire e facilitare al massimo i rapporti tra ospite e
familiari.
La casa protetta deve
essere dimensionata in modo da garantire all’anziano tutti i servizi di cui ha
bisogno ed assicurare un soggiorno valido, sotto il profilo individuale e
collettivo, nel rispetto di una diligente, sana e razionale economia di
gestione.
La progettazione
dell’opera deve essere posta in relazione ai seguenti parametri relativi alla
zona servita:
a) popolazione residente e persone affette da grandi senili
con confusione mentale e disordini nel comportamento (arteriosclerosi) o che
siano impedite fisicamente;
b) strutture per anziani
esistenti;
c) programmazione generale di
assistenza anziani.
Qualora vi
sia necessità di realizzare residenze per anziani con un numero maggiore di 120
posti letto, devono essere previste più strutture costituenti comunità autonome
preferibilmente distribuite in diverso territorio.
La casa protetta dovrà
essere dotata di verde opportunamente attrezzato, in modo da ottenere più spazi
diversificati ove ciascun ospite possa trovare l’ambiente adatto allo
svago.
L’area dovrà essere
dotata di spazi per parcheggio nella misura indicata nella legislazione
vigente.
Disposizioni
tecniche generali e particolari
Ogni alloggio può
contenere massimo 4 posti letto: 1 posto letto = mq. 9; 2 posti letto = mq. 16;
3 posti letto = mq. 21; 4 posti letto = mq. 28.
L’alloggio deve
garantire all’ospite una vita autonoma nei momenti della giornata in cui è
impossibilitato a ricorrere ai servizi collettivi.
Esso va dotato di un
servizio igienico attrezzato (vaso, bidet e lavabo; ove possibile il servizio
può essere completato da una vasca da bagno) di ampiezza sufficiente da
consentire una agevole accessibilità a tutti gli
apparecchi.
Devono, altresì,
essere previsti i seguenti servizi speciali:
-
servizio di riabilitazione e di ginnastica fisica di mantenimento, al fine di
evitare ulteriori peggioramenti della condizione fisica;
-
servizio di dietetica.
Sarebbe opportuno,
infine, prevedere il servizio di assistenza sociale e psicologica, anche
eventualmente mediante convenzione con analoghi servizi esistenti sul
territorio.
Per tutte le altre
necessarie indicazioni valgono le stesse disposizioni previste per la casa
albergo e la casa di riposo, tenendo, ovviamente presenti, quei particolari
accorgimenti per far fronte agli impedimenti dei non autosufficienti, ai sensi
di quanto previsto dal D.P.R. n. 384/78 in materia di barriere
architettoniche.
Standards
organizzativi
La gamma dei servizi
prestati nella casa protetta con ricettività di 120 posti letto deve prevedere i
seguenti minimi:
a)
Amministrazione:
-
segretario o direttore con responsabilità n. 1
-
economo n. 1
-
applicato-dattilografo n. 1
b)
Operatori di assistenza
provvedono alla pulizia degli alloggi e ai servizi
personali dell’ospite.
Nell’organico della casa protetta deve essere previsto almeno un
operatore di assistenza ogni quattro ospiti non autosufficienti e un operatore
ogni 8 persone semiautosufficienti;
c)
Infermieri
provvedono ad applicare le terapie prescritte dai medici
curanti e a tutte le mansioni previste dalla legislazione
vigente.
Il servizio deve
essere garantito nell’arco dell’intera giornata. Nell’organico della casa
protetta deve essere previsto almeno un infermiere ogni 15/20
ospiti;
d)
Personale ausiliario:
provvede alla
pulizia degli spazi comuni (corridoi, ascensori, salone) e a tutti quegli
interventi che non richiedono diretti rapporti con
l’ospite.
L’organico del
personale ausiliario deve essere sempre limitato e comunque rapportato
all’ampiezza dei locali, al tipo di struttura;
e)
Servizio sanitario
il servizio è
assicurato mediante le strutture dell’USL ed eventualmente può essere affidato
ad un medico convenzionato, limitatamente agli aspetti igienico-sanitari della
casa; le cure mediche in favore dei singoli ospiti sono assicurate dai medici
prescelti;
f)
Servizi generali:
a) Cucina:
-
cuoco n. 1
-
aiuto cuoco n. 1
-
ausiliari n. 2
b) Lavanderia e
guardaroba
- 1
addetto per ogni q.le fino a 4 q.li di biancheria da trattare al
giorno;
- 1
addetto per ogni 2 q.li ulteriori.
c) Il servizio di stireria va
organizzato secondo le effettive esigenze e situazioni.
d) Il servizio di telefonista,
portiere e custode va strutturato a seconda delle esigenze della casa
protetta.]