Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Vedi anche la l.r.
19 dicembre 1983, n. 24 "Tutela ed uso delle risorse idriche e risanamento
delle acque in Puglia"
Art. 1
Finalità.
[La presente normativa, in attuazione dell'art. 17 della legge 24 dicembre
1979, n. 650, disciplina le immissioni e gli scarichi di qualsivoglia
provenienza nelle pubbliche fognature, nonché gli scarichi di queste ultime
nelle acque pubbliche, sul suolo o nel sottosuolo. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 2
Pubbliche fognature.
[Per pubbliche fognature si intendono sistemi fognanti insistenti su aree
pubbliche.
Le pubbliche fognature ai fini della loro disciplina, vengono distinte nelle
seguenti categorie:
a) pubbliche fognature che convogliano esclusivamente scarichi provenienti da
insediamenti civili;
b) pubbliche fognature che convogliano scarichi provenienti da insediamenti
civili e produttivi;
c) pubbliche fognature che convogliano esclusivamente scarichi che provengono
da insediamenti produttivi. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 3
Scarichi in pubblica fognatura.
[Nelle zone già servite da pubblica fognatura gli scarichi provenienti dagli
insediamenti civili e/o produttivi devono essere allacciati alla stessa.
Nelle zone non ancora servite gli scarichi devono essere allacciati alla
pubblica fognatura entro un anno dalla attuazione della stessa.
I regolamenti di cui al successivo art. 5 individuano le modalità di
allacciamento in relazione anche alla distanza del tronco fognante pubblico
dall'insediamento. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
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n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 4
Disciplina degli scarichi nelle pubbliche fognature.
[Tutti gli scarichi in pubblica fognatura sono soggetti alla seguente
disciplina:
a) gli scarichi abitativi o provenienti da attività alberghiera, sportiva,
ricreativa, scolastica, da insediamenti destinati a prestazione di servizi o di
ogni altra attività non produttiva sono sempre ammessi senza prescrizione di
dispositivi che incidono sulla qualità delle acque di rifiuto;
b) gli scarichi provenienti da attività ospedaliere o da qualsiasi altra
attività che determini pericoli di natura igienica, sono ammessi previi
specifici trattamenti nei reparti infettivi atti a ridurre la carica patogena e
virale.
Sono comunque tassativamente esclusi scarichi contenenti sostanze
radioattive;
c) gli scarichi provenienti da insediamenti assimilati ai civili, sono
ammessi, previo adeguamento ai limiti di accettabilità, alle norme e
prescrizioni regolamentari stabilite dall'Ente gestore del servizio di
depurazione;
d) gli scarichi provenienti da complessi produttivi insediati all'interno dei
nuclei ed aree di sviluppo industriale ovvero di aree servite da pubbliche
fognature devono essere adeguati ai limiti di accettabilità, alle norme e alle
prescrizioni regolamentari stabilite dall'Ente gestore. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 5
Obblighi per i gestori.
[Gli Enti gestori dei servizi di fognatura e depurazione devono adottare il
regolamento di gestione per gli effetti dell'art. 6 della legge 10 maggio 1976,
n. 319. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
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n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 6
Recapito degli scarichi delle pubbliche fognature.
[Il recapito degli scarichi delle pubbliche fognature è definito dal Piano
regionale di risanamento delle acque, con eventuali integrazioni derivanti dalle
verifiche di cui al successivo art. 9. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
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n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 7
Limiti di accettabilità degli scarichi delle pubbliche fognature
che recapitano nei corpi idrici superficiali e nelle acque marine.
[Gli scarichi provenienti dalle pubbliche fognature di cui alle lettere a) e
b) del precedente art. 2 che recapitano nei corsi d'acqua naturali o artificiali
e nelle acque marine devono essere allineati ai limiti di accettabilità di cui
alla Tab. A, legge n. 319/1976 e successive modificazioni ed integrazioni, fatta
eccezione per i parametri COD, il cui limite è elevato a 250 ppm, fosforo
totale, (come P) il cui limite è elevato a 20 ppm, e nitrati (come N), il cui
limite è elevato a 60 ppm.
Il limite di concentrazione dell'azoto ammoniacale deve essere rispettato se
la temperatura del liquame all'ingresso dell'impianto ha superato i 15 °C per
almeno tre settimane consecutivamente.
Il mancato rispetto dei limiti per l'azoto non può comportare la revoca
dell'autorizzazione allo scarico quando non dipenda da accertate insufficienze
del processo biologico.
I limiti dell'azoto non vanno rispettati se almeno il 50% delle acque viene
riutilizzato.
In presenza di fenomeni di eutrofizzazione delle acque costiere, il
Presidente della Giunta regionale, su conforme parere del CO.T.R.I., con proprio
decreto può ridurre il limite del fosforo totale (come P) fino a valori di 1
ppm.
Il decreto dovrà definire le aree soggette a più bassi limiti di scarico per
il fosforo e le modalità temporali di raggiungimento dei limiti stessi.
Gli scarichi provenienti dalle pubbliche fognature di cui alle lettere a) e
b) del precedente art. 2 che recapitano nei laghi naturali o artificiali devono
essere adeguati ai limiti accettabilità e prescrizioni di cui alla Tab. A, legge
n. 319/1976 e sue modifiche e integrazioni.
Gli scarichi provenienti dalle pubbliche fognature di cui alla lettera c) del
precedente art. 2 devono essere adeguati ai limiti di accettabilità di cui alla
tabella A della legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue modifiche ed integrazioni.
Gli scarichi provenienti da pubbliche fognature di cui alla lettera c) del
precedente art. 2 non sono ammessi nei laghi naturali o artificiali. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
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n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 8
Limiti di accettabilità degli scarichi delle pubbliche fognature
che recapitano sul suolo o nel sottosuolo.
[Gli scarichi provenienti dalle pubbliche fognature di cui alle lettere a) e
b) del precedente art. 2 sono ammessi, sul suolo o nel sottosuolo, nelle aree
definite dal Piano regionale di risanamento delle acque con le eventuali
integrazioni derivanti dalle verifiche di cui al successivo art. 9, e devono
essere allineati ai limiti di accettabilità previsti dalla tabella C allegata
alla legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue modifiche ed integrazioni, fatta
eccezione per:
a) i parametri tossici e bioaccumulabili di cui all'allegato 1 delle
direttive per la disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature emanate dal
Comitato interministeriale per la tutela delle acque dall'inquinamento con
delibera del 30 ottobre 1980 per i quali resta confermato il rispetto dei limiti
della tabella A allegata alla legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue modifiche ed
integrazioni;
b) il BOD5 che non potrà superare il valore di 200 ppm ed il carico totale
sversato comunque non potrà eccedere il limite di 500/Kg/BOD5/giorno.
Il valore del carico totale potrà essere superato ove venga rispettato per il
BOD5 il limite di concentrazione di 40 ppm previsto dalla tabella A allegata
alla legge 10 maggio 1976, n. 3l9 e sue modifiche ed integrazioni.
c) L'ammoniaca totale (NH4 - come N) il cui limite di accettabilità viene
elevato a 60 ppm, quando il quantitativo giornaliero supera i 100 Kg. di N-NH4
al giorno;
d) il fosforo totale (come P) il cui limite di accettabilità viene elevato a
20 ppm, quando il carico totale sversato supera i 40 Kg. di P/giorno.
Gli scarichi provenienti da pubbliche fognature di cui alla lettera c) del
precedente art. 2 sono ammessi nel rispetto dei limiti di accettabilità previsti
dalla lettera A allegata alla legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue successive
modifiche ed integrazioni. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
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n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 9
Scelta del sito.
[La scelta del sito per gli scarichi delle pubbliche fognature deve essere
effettuata sulla base di dettagliate indagini che valutino le possibilità
offerte dal corpo idrico ricettore di diluire ulteriormente l'inquinamento
organico e disperdere la carica batterica residua.
In relazione al corpo idrico ricettore dovranno condursi le seguenti indagini
di dettaglio:
a) per le acque marine: l'andamento delle correnti, i venti prevalenti e le
caratteristiche morfologiche del fondo marino. Dovrà altresì evitarsi la
compromissione delle zone di litorale particolarmente idonee per la balneazione;
b) per i corsi d'acqua superficiali: la temperatura, il pH, la concentrazione
di ossigeno disciolto, la portata minima del corso d'acqua, la sua durata ed il
periodo dell'anno in cui essa si verifica, la concentrazione finale in solidi
sospesi ed il BOD5 a valle del punto di scarico;
c) per il suolo o sottosuolo: lo spessore del terreno vegetale e dello strato
permeabile, la porosità, conducibilità idraulica e tessitura del terreno, la
capacità di scambio per i cationi, la composizione chimica, la natura e la
geometria delle unità geologiche sottostanti, con particolare riferimento alla
permeabilità e le caratteristiche idrogeologiche delle falde. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 10
Modalità di smaltimento.
[Lo smaltimento degli effluenti depurati delle pubbliche fognature dovrà
avvenire con modalità dipendenti dalle caratteristiche dei corpi idrici
ricettori.
Per gli scarichi nelle acque superficiali e marine dovrà essere assicurata la
massima dispersione attraverso idonee condotte subacquee di scarico prolungate
fino ad intercettare le correnti.
Per gli scarichi sul suolo o nel sottosuolo dovranno essere adottati sistemi
di percolazione ed infiltrazione che utilizzino, ove possibile, il filtro suolo.
In questi ultimi casi gli impianti di trattamento dovranno essere dotati di
stazione di chiariflocculazione e di disinfezione di soccorso.
Ove le indagini di cui all'art. 9 non consentano di individuare aree di
possibile smaltimento sul suolo, è consentito lo smaltimento in falda nelle zone
di transizione tra acque dolci e acque salate. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 11
Scarichi delle fognature pluviali e scaricatori di piena.
[Gli scarichi delle fognature urbane di tipo separato che convogliano le sole
acque di pioggia sono ammessi in tutti i corpi idrici ricettori.
Gli scarichi devono essere sottoposti a trattamenti di grigliatura.
Gli sfioratori o scaricatori di piena delle reti di fognatura urbana di tipo
misto devono essere sottoposti a pretrattamenti di grigliatura quando scaricano
direttamente nei corpi ricettori.
Il rapporto consentito fra la portata di prima pioggia da convogliare
all'impianto di depurazione e la portata media giornaliera dovrà essere pari a
6.
Tale rapporto potrà ridursi a 4 per l'ultimo sfioro in prossimità
dell'impianto di depurazione.
Il dimensionamento dei processi biologici dovrà essere idoneo al trattamento
di un carico idraulico pari a 2,5 volte la portata media giornaliera in tempo
secco. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 12
Aree di rispetto.
[Attorno agli scarichi di pubbliche fognature dovranno essere previste le
seguenti fasce di rispetto:
a) per gli scarichi nei corpi d'acqua superficiali, una fascia di rispetto di
500 mt. a valle dello scarico, in detta fascia non è ammessa la balneazione, la
pesca e la derivazione per usi potabili;
b) per gli scarichi nelle acque marine una fascia di rispetto di 500 mt. a
monte ed a valle dello scarico, in detta fascia non è ammessa la balneazione, la
molluschicoltura e la stabulazione;
c) per gli scarichi sul suolo o nel sottosuolo una fascia di rispetto con
raggio di 500 mt. all'intorno del punto di scarico; in detta fascia non è
ammesso l'emungimento delle acque per qualsiasi uso. L'emungimento per uso
stabile è ammesso a distanza non inferiore a 1000 mt. dal punto di scarico.
Le zone di rispetto dovranno essere adeguatamente segnalate mediante appositi
cartelli indicanti i divieti ed i rischi igienici.]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 13
Verifica dell'impatto ambientale sui corpi idrici ricettori.
[Durante l'esercizio dello scarico dovranno essere effettuate dall'Ente
gestore tutte le verifiche necessarie a controllare l'impatto del sistema di
smaltimento sull'ambiente.
In particolare si dovrà controllare, con frequenza mensile
a) nelle acque superficiali: i nutrienti, gli elementi tossici, la sostanza
organica, la salinità, la carica batterica e l'ossigeno disciolto;
b) nelle acque marine: nel periodo da aprile a settembre, i nutrienti, gli
elementi tossici, la sostanza organica e la carica batterica;
c) nelle acque sotterranee, nei casi di immissione nella zona di transizione
la sostanza organica degradabile e persistente, i nitrati, gli elementi tossici,
la salinità, i coliformi e gli organismi patogeni, il livello freatico.
Per le acque sotterranee i controlli dovranno essere estesi alla intera area
di rispetto attraverso il prelievo di campioni da idonei pozzi spia.
I dati rilevati ed i controlli condotti devono essere riportati su appositi
quaderni di registrazione tenuti a disposizione delle autorità di controllo e da
queste vistati in sede di ispezione. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 14
Autorizzazione allo scarico.
[Tutti gli scarichi delle pubbliche fognature devono essere autorizzati:
- dal Presidente della Giunta provinciale territorialmente competente, se si
tratta di scarichi nelle acque marine;
- dal Sindaco, se si tratta di scarichi in corsi d'acqua superficiali, nei
laghi, sul suolo o nel sottosuolo.
Le domande di autorizzazione sono presentate dall'Ente gestore.
Alle domande devono essere allegati i seguenti elaborati:
a) relazione tecnica illustrante le caratteristiche dell'impianto, le
verifiche condotte nella scelta del sito di scarico, le modalità di smaltimento,
le modalità di gestione degli scarichi sul suolo, i metodi di controllo per la
verifica dell'impatto ambientale sui corpi idrici ricettori;
b) lo studio geologico ed idrogeologico di dettaglio per gli scarichi sul
suolo o nel sottosuolo;
c) il progetto dei sistemi di controllo.
Le autorizzazioni sono rilasciate in forma definitiva quando gli scarichi
rispettino tutte le norme previste dalla legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue
modifiche ed integrazioni ed i limiti di accettabilità e disposizioni previste
dal presente regolamento.
A domanda dell'Ente gestore, l'autorità competente all'autorizzazione allo
scarico, può assegnare un termine per la messa a punto dei processi depurativi.
Il tempo non potrà superare i 120 giorni dall'attivazione dello scarico.
La disciplina dello scarico durante il periodo assegnato è definita nell'atto
di autorizzazione. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 14-bis
Autorizzazione allo scarico degli impianti esistenti.
[Per gli impianti esistenti già autorizzati, i limiti di cui ai precedenti
artt. 7 e 8 entreranno in vigore entro 120 giorni dalla attivazione degli
interventi necessari per la ristrutturazione e/o potenziamento finalizzati al
conseguimento dei richiamati limiti.
La disciplina dello scarico ed i limiti di accettabilità da conseguire fino
all'attivazione degli interventi di cui al comma precedente saranno definiti
dalla Giunta regionale, previo parere del Comitato di cui all'art. 46
della L.R.
19 dicembre 1983, n. 24, su motivata proposta dell'Ente gestore entro 90
giorni dalla data di ricezione dell'istanza.
L'Autorità preposta al controllo provvederà ad adeguare l'esistente
autorizzazione alle determinazioni della Giunta regionale entro 60 giorni dalla
data di ricezione della istanza avanzata dall'Ente gestore (1). ]
(1) Articolo aggiunto dalla Delib.C.R. 21 marzo 1990,
n. 1237.
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 15
Controlli.
[I controlli sono affidati all'autorità competente al rilascio della
autorizzazione.
I controlli devono essere effettuati con scadenza periodica, almeno
bimestrale, e tendono a verificare l'osservanza delle presenti disposizioni,
delle prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione nonché il
regolare funzionamento delle attrezzature tecniche.
In sede di controllo deve essere redatto apposito verbale degli accertamenti
e delle verifiche eseguite e dei campioni prelevati.
Il verbale deve essere notificato all'Ente gestore e copia dello stesso
trasmesso alla Regione. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 16
Revoca delle autorizzazioni.
[Le autorizzazioni allo scarico devono essere revocate nelle fattispecie
contemplate dagli artt. 15 ultimo comma e 22 della legge 10 maggio 1976, n. 319
e sue modifiche ed integrazioni nonché per il mancato adeguamento ai limiti di
accettabilità ed alle disposizioni del presente regolamento.
Prima di revocare l'autorizzazione, l'autorità competente al controllo, fermo
l'obbligo di applicare le sanzioni pecuniarie, assegna un termine perentorio per
la regolarizzazione dello scarico.
Decorso tale termine, senza che l'interessato vi abbia provveduto, l'autorità
competente, contestualmente alla revoca dell'autorizzazione, ingiunge
l'immediata cessazione dello scarico. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.
Art. 17
Sanzioni.
[Per le violazioni alle presenti disposizioni si applicano le sanzioni
previste dagli artt. 21, 22, 23, 24 della legge 10 maggio 1976, n. 319 e sue
modifiche ed integrazioni.
All'accertamento delle violazioni provvedano le autorità competenti al
controllo. ]
Il presente regolamento è stato abrogato
dal r.r.
n. 13/2017, art. 17, c.2.