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 Solo decoro nessuna censura in Consiglio ed è tutto in rete
 
In merito all’articolo pubblicato oggi sul quotidiano la Repubblica di Bari, col titolo “Lo streaming d’oro del Consiglio”, ritengo di fare chiarezza sullo sforzo che L’Ufficio di Presidenza, insieme a tutti i colleghi del Consiglio e con la collaborazione del personale, sta ponendo in essere per rendere più decoroso lo svolgimento dell’attività consiliare.
Non sarà sfuggito che più volte nel corso  delle sedute in Aula sono stato costretto, in quanto responsabile dell’ordinato andamento dei lavori, a redarguire il pubblico per comportamenti non consoni agli obblighi previsti dai regolamenti in vigore. Le norme di condotta, che risalgono al Regolamento d’Aula approvato dall’Ufficio di Presidenza già nel luglio 1982 e integrato nel 1990, prevedono che il pubblico possa assistere alle sedute “nei settori appositamente riservati, in silenzio ed astenendosi da qualunque segno di approvazione o disapprovazione”. In aggiunta, il Regolamento dei lavori delle Commissioni, adottato dall’Ufficio di Presidenza nel 2014, specifica che al pubblico è vietato l‘uso di strumenti di registrazione audio e video, con fotocamere e cellulari. Tale divieto, va ricordato, è limitato al “pubblico” e non si estende certo ai giornalisti, regolarmente accreditati, ai quali è consentito tanto l’uso di tecnologie di riproduzione audio-video, quanto – tengo a precisare -  il transito attraverso i corridoi interni, per accedere dalla Sala Stampa all’Aula e viceversa.
Quello che resta vietato a tutti, è stazionare nelle salette antistanti all’Aula, trasformate di frequente in piazze da fiera paesana, contro ogni norma di corretto comportamento individuale e di decoro istituzionale. Così come spesso, il pubblico in Aula ha determinato situazioni che non aiutano il corretto e ordinato svolgimento delle sedute, con atteggiamenti che hanno dimostrato in più di un caso un totale disinteresse ai lavori consiliari in corso.
Considerato, peraltro, che tutti gli atti e i video delle sedute sono resi disponibili sul portale Internet del Consiglio in tempo quasi reale, trovo semplicemente ridicolo parlare di censura. È tutto in  rete!  E questo in attesa di sviluppi in tema di resocontazione e dirette streaming, i cui atti non hanno visto alcuna decisione da parte dell’Ufficio di Presidenza e in merito ai quali sarà cura degli uffici responsabili delle procedure di gara fornire i chiarimenti necessari.
Mi dispiace essere costretto ancora una volta a intervenire su alcune autentiche stupidaggini. Continueremo serenamente nel perseguire l’obiettivo di rendere più decorosi il ruolo, la sede e lo svolgimento dell’Assemblea legislativa. (fel)
 
 
 
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