Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Vedi la l.r. 13
agosto 1998, n. 27 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma,
per la tutela e la programmazione delle risorse faunistico - ambientali e per la
regolamentazione dell'attività venatoria"
IL
CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO
IL VISTO
DELLA COMMISSIONE DI CONTROLLO SI INTENDE APPOSTO PER DECORSO DEI TERMINI DI
LEGGE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
Il seguente
regolamento:
Art. 1
Generalità.
[1. La Regione Puglia istituisce Ambiti Territoriali di
Caccia ripartendo il proprio territorio agro-silvo-pastorale utile alla caccia
programmata, ai sensi dell'art. 14
della L.R.
n. 27/1998 così come modificato dalla L.R.
29 luglio 2004, n. 12 (1).
2. Nei successivi articoli gli Ambiti territoriali di caccia sono
denominati semplicemente «A.T.C.". ]
(1) Comma così sostituito
dall'art. 1,
Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato: «1.
La Regione Puglia istituisce Ambiti territoriali di caccia ripartendo il proprio
territorio agro-silvo-pastorale utile alla caccia programmata ai sensi dell'art.
14,
comma 1, della legge regionale 13 agosto 1998, n. 27.».
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 2
Istituzione.
[1. Con l'approvazione del piano faunistico regionale sono istituiti gli
A.T.C. (2).
2. Le Province territorialmente competenti si avvalgono,
per la gestione degli A.T.C., di appositi Comitati di gestione (3).
3. Il presente regolamento disciplina le modalità di
costituzione e nomina dei Comitati di gestione, la loro durata, i successivi
rinnovi, l'accesso di cacciatori e la gestione degli A.T.C.
4. L'attività venatoria negli A.T.C. della Regione Puglia è
consentita nel rispetto delle norme vigenti e del calendario venatorio annuale.
]
(2) Comma così modificato dall'art.2,
comma 1, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4.
(3) Comma così modificato dall'art. 2,
comma 2, Reg. 18 ottobre 2004, n. 4.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 3
Caratteristiche.
[1. L'A.T.C. deve essere possibilmente omogeneo e
delimitato da confini naturali o rilevanti opere ove possibile, in caso
contrario di tabelle poste a cura del Comitato di gestione con scritta rossa su
fondo bianco ](4).
(4) Comma così modificato dall'art. 3,
Reg. 18 ottobre 2004, n. 4.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 4
Comitato di gestione.
[1. Ai Comitati di gestione, di natura pubblicistica, è affidata la
gestione, per finalità faunistico-venatorie, dei territori destinati alla caccia
programmata ricadenti negli A.T.C.
2. Il Comitato di gestione è composto da venti membri di cui:
a) sei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole
maggiormente rappresentative a livello nazionale e presenti sul territorio
dell'A.T.C.;
b) sei rappresentanti delle associazioni venatorie
riconosciute a livello nazionale e regionale ai sensi dell'articolo 62
della legge
regionale n. 27 del 1998, ove presenti in forma organizzata sul
territorio dell'A.T.C.;
c) quattro rappresentanti delle associazioni di protezione
ambientale più rappresentative presenti nel Consiglio nazionale per l'ambiente,
designati dalle organizzazioni provinciali o regionali;
d) quattro rappresentanti degli enti locali territoriali,
di cui uno dell'Amministrazione provinciale e tre dei Commi con maggior
territorio agro-silvo-pastorale ricadente nell'A.T.C.
3. Ove il numero delle associazioni e/o organizzazioni sia
inferiore al numero dei rappresentanti previsti dalle lettere a), b) e c) del
comma 2 per la parte residua i componenti saranno attribuiti alle associazioni
e/o organizzazioni della stessa categoria:
a) alle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative sul
territorio dell'A.T.C.;
b) alle associazioni venatorie maggiormente rappresentative e organizzate
sul territorio (A.T.C.;
c) alle associazioni ambientaliste più rappresentative sul
territorio (A.T.C.).
4. Ove il numero delle associazioni e/o organizzazioni sia
superiore al numero dei rappresentanti revisti dalle lettere a), b) e c) del
comma 2, i posti saranno assegnati alle associazioni e/o organizzazioni, uno per
ciascuna, più rappresentative e organizzate sul territorio dell'A.T.C.
5. Ove sorgono controversie sul numero dei rappresentanti
delle associazioni e/o organizzazioni di cui alle lettere a), b) e c) del comma
2, sarà l'Amministrazione provinciale competente a stabilire le assegnazioni,
sentito il Comitato tecnico venatorio provinciale.
6. I componenti il Comitato di gestione di cui alle lettere
a), b) e c) del comma 2 devono essere residenti in Comuni ricadenti nell'A.T.C.
ed essere eletti e/o designati, a livello provinciale, all'interno delle
rispettive associazioni e/o organizzazioni. Inoltre i componenti di cui alla
lettera a) devono essere proprietari o conduttori di fondi ricadenti nell'A.T.C.
mentre i componenti di cui alla lettera b) devono essere iscritti e residenti
nell'A.T.C. scelto prioritariamente.
7. I componenti di cui alla lettera d) del comma 2 devono
essere residenti nell'A.T.C. esperti in materia di caccia e consiglieri o
funzionari degli enti locali designanti.
8. Il Comitato di gestione è nominato dalla Provincia entro
trenta giorni dalla richiesta di designazione dei rappresentanti, in base alle
deliberazioni e/o verbali di elezioni pervenuti, dura in carica cinque anni e i
suoi membri possono essere rieletti o designati per due volte consecutive ma non
contemporaneamente in più A.T.C.. I componenti possono essere sostituiti
dall'ente, dall'associazione o dall'organizzazione che li ha designati. I
componenti del Comitato di gestione non possono far parte del Comitato tecnico
provinciale come sancito dall'art. 6,
comma 7, della legge
regionale n. 27 del 1998.
9. Ove non pervengano le designazioni nel termine di cui al
comma 8, il Presidente dell'Amministrazione provinciale provvederà alla diffida
e messa in mora delle organizzazioni, associazioni ed enti locali inadempienti
dando un termine perentorio di trenta giorni per ottemperare. Scaduto detto
termine, l'Amministrazione provinciale provvederà, per i componenti di cui alle
lettere a), b) e c) del comma 2, ad integrare il Comitato per la parte residua
in base alle indicazioni delle associazioni e/o organizzazioni che abbiano già
designato i propri rappresentanti e secondo la maggiore rappresentatività sul
territorio dell'A.T.C. Resta inteso che i rappresentanti non designati di cui
sopra dovranno essere surrogati da componenti della stessa categoria. Per quanto
attiene gli enti locali l'Amministrazione provinciale chiederà prioritariamente
all'A.N.C.I. e, ove ancora non si ottemperi, alla Regione la nomina di un
Commissario ad acta per l'ottemperanza di quanto previsto dal presente
regolamento. In caso di mancata designazione di tutti i venti componenti, il
Comitato sarà nominato dalla Provincia alla scadenza del termine fissato dalla
diffida e messa in mora di cui al presente comma, quando le designazioni
pervenute raggiungano il quorum di almeno undici membri.
10. Le riunioni del Comitato sono valide con la presenza
della maggioranza dei membri nominati. Le deliberazioni sono adottate a
maggioranza dei votanti; in caso di parità prevale il voto del Presidente che
presiede il Comitato. Le deliberazioni di approvazione del bilancio preventivo e
del conto consuntivo devono essere adottate con il voto favorevole della
maggioranza dei componenti nominati.
11. I componenti del Comitato di gestione, entro quindici
giorni dalla nomina, eleggono, a maggioranza ed a scrutinio segreto, il
Presidente, il vice Presidente, il Direttore tecnico, il Segretario
amministrativo ed il Tesoriere. Il vice Presidente sostituisce il Presidente in
caso di assenza o di vacanza.
12. La partecipazione al Comitato di gestione avviene a titolo gratuito,
salvo rimborso delle sole spese chilometriche nella misura di 1/5 del costo del
carburante. (5)
13. Il Comitato di gestione, entro due mesi dalla nomina,
provvede a dotarsi di un proprio regolamento interno, che preveda esclusivamente
modalità e criteri di gestione contabile, incarichi e mansioni dei componenti il
Comitato stesso. Il regolamento interno è redatto ed approvato dal Comitato di
gestione sulla base del regolamento tipo predisposto dalla Regione sentiti i
Comitati tecnici venatori provinciali e regionale.
14. Il Presidente dell'Amministrazione provinciale
competente, sentito il Comitato tecnico faunistico venatorio provinciale, può
sciogliere il Comitato di gestione per gravi violazioni delle leggi vigenti, del
regolamento, delle direttive regionali e provinciali e/o del programma di
intervento annuale di cui all'articolo 5, per mancata approvazione del bilancio
di previsione, nonché per irregolarità nella rendicontazione accertate dal
Collegio dei revisori dei conti. In tal caso il Presidente dell'Amministrazione
provinciale nomina un Commissario ad acta per assolvere l'ordinaria
amministrazione fino a quando non venga costituito un nuovo Comitato nei modi
previsti e comunque entro centoventi giorni.
15. Il Comitato di gestione elegge la propria sede nel
Comune che occupa una ubicazione centrale dell'A.T.C. su indicazione della
Provincia territorialmente competente. ]
(5) La
misura del rimborso è stata così ridotta dal comma così modificato
dall'art. 1,
comma 1, Reg.
reg. 3 maggio 2013, n. 11.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 5
Compiti del Comitato di gestione.
[1. Il Comitato di gestione, sulla base del fondo di
dotazione finanziaria di cui all'articolo 10 e nel rispetto delle norme del
presente regolamento, della normativa vigente ed in attuazione delle direttive
regionali e provinciali in materia:
1) predispone annualmente, entro il mese di luglio della
relativa stagione venatoria, il programma di intervento sul territorio destinato
a caccia programmata da sottoporre all'Assemblea di cui all'articolo 6 per il
prescritto parere ed alla Provincia per la presa d'atto;
2) promuove ed organizza annualmente le attività di
ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica stanziale,
programma gli interventi per i miglioramenti dell'abitat;
3) provvede all'attività di ripopolamento sulle indicazioni
del piano faunistico-venatorio regionale e con l'autorizzazione delle Province
territorialmente competenti; inoltre, provvede a creare strutture di
ambientamento per la fauna selvatica stanziale;
4) collabora, su richiesta della Provincia, alla gestione
tecnica delle zone di ripopolamento e cattura, oasi di protezione e centri
pubblici di allevamento di fauna selvatica allo stato naturale, presenti
all'interno dell'A.T.C.;
5) approva, entro il 31 ottobre dell'anno in corso, il
bilancio preventivo ed entro il mese di febbraio dell'anno successivo quello
consuntivo. Il bilancio consuntivo ed il bilancio preventivo devono essere
trasmessi all'Amministrazione provinciale, unitamente al programma di interventi
di cui al punto 1, entro e non oltre trenta giorni dalla loro approvazione. I
termini di cui sopra sono perentori ed in caso di inottemperanza
l'Amministrazione provinciale provvede a nominare un Commissario ad acta per
tale incombenza, entro trenta giorni dai termini stabiliti;
6) provvede all'individuazione e all'attribuzione di
incentivi economici con le somme stanziate dall'articolo, 10 comma 3, lettera
a), ai proprietari o ai conduttori dei fondi rustici che si impegnino in opere
di miglioramento, ai fini faunistici, del loro territorio, nonché all'erogazione
dei contributi in conto danni previsti dal citato articolo;
7) provvede alla compilazione della graduatoria dei
cacciatori extra-provinciali ammessi all'esercizio venatorio alla fauna
stanziale ed alla graduatoria dei cacciatori extra-regionali ammessi
all'esercizio venatorio alla fauna migratoria per un massimo di venti giornate.
(6)
8) provvede, nel rispetto dei posti assegnabili con il
Programma venatorio, a rilasciare autorizzazioni:
a) Ai cacciatori extra-provinciali rispettando l'ordine
cronologico delle richieste pervenute. Nel caso in cui le richieste eccedano i
posti assegnabili, procedono al sorteggio;
b) Ai cacciatori extra-regionali, con priorità ai
cacciatori residenti in Regioni limitrofe con le quali esistono rapporti di
reciprocità convenzionata, valutando successivamente le ulteriori domande e
procedendo, sempre con sorteggio, se le istanze pervenute superano i posti
assegnabili .(7)
9) [provvede, ove ne riscontri la possibilità, ad ammettere
nei rispettivi territori un numero di cacciatori residenti nella Regione
superiore alla densità sancita dal d.m. di cui all'art. 14, comma 3, della legge
11 febbraio 1992, n. 157, purché siano accertati dallo stesso Comitato, previo
censimenti, modificazioni positive della popolazione faunistica. La precitata
determinazione deve essere deliberata dal Comitato con formale provvedimento e
trasmessa entro quindici giorni all'Amministrazione provinciale per il nulla
osta di esecutività della deliberazione in parola] ; (8)
10) provvede a rilasciare permessi giornalieri in
attuazione della legge
regionale n. 27 del 1998, art. 14,
comma 5; (9)
11) [provvede agli adempimenti di cui all'articolo 14,
comma 4 della legge
regionale n. 27 del 1998 secondo le modalità e termini previsti dal
successivo art. 6]; (10)
12) [provvede, in attuazione di quanto previsto dalla
Regione con il programma venatorio, a riservare, previa intesa con
l'Amministrazione provinciale, un numero di autorizzazioni all'accesso per i neo
cacciatori residenti nei comuni dell'A.T.C. non superiore al 2 per cento dei
cacciatori ammissibili nel proprio A.T.C.]; (11)
13) provvede a segnalare all'Amministrazione provinciale
competente le assenze ingiustificate di componenti del Comitato di gestione, che
non siano stati presenti a tre sedute consecutive. L'Amministrazione provinciale
dichiara, con delibera motivata, l'eventuale decadenza dei succitati componenti
e provvede con le modalità di cui ai punti precedenti alla loro sostituzione a
seguito di nuova designazione da parte delle associazioni, organizzazioni o enti
locali territoriali. Eguale procedura è applicata al singolo componente che
abbia commesso gravi irregolarità amministrativo-contabili;
14) può avvalersi di consulenza tecnica per la buona
riuscita di progetti mirati e riportati nel programma di intervento annuale;
15) provvede alla nomina e al coordinamento di gruppi di
lavoro. I gruppi di lavori, i cui membri esercitano un'attività di volontariato
a titolo gratuito, saranno composti da cacciatori, agricoltori, ambientalisti
residenti nei comuni ricadenti nell'A.T.C. per eseguire sul proprio territorio
censimenti, accudire voliere e recinti di ambientamento della fauna, effettuare
ripopolamenti;
16) richiede, con piani mensili, all'Amministrazione provinciale
competente per territorio una vigilanza particolareggiata su aree specifiche;
17) opera in conformità del presente regolamento, della normativa in
materia e dei compiti assegnati dalla Provincia. ]
(6) Punto così sostituito dall'art.
4,
comma 1, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato: «7)
provvede alla compilazione della graduatoria degli ammessi all'esercizio
venatorio dell'A.T.C. secondo quanto previsto dagli articoli successivi.».
(7) Punto così sostituito dall'art.
4,
comma 2, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato: «8)
provvede, sulla base del numero dei cacciatori ammissibili nell'A.T.C. dal piano
faunistico-venatorio regionale e con la suddivisione dei posti assegnabili
ripartiti nel programma venatorio regionale annuale, a rilasciare autorizzazioni
all'esercizio dell'attività venatoria per ogni stagione venatoria, garantendo il
seguente ordine di priorità: cacciatori
residenti in Regione: a) ai cacciatori residenti nei
Comuni ricadenti nell'A.T.C.; b) ai cacciatori residenti
nei Comuni della stessa provincia confinanti con l'A.T.C.; c) ai cacciatori residenti negli altri Comuni della stessa provincia;
d) ai cacciatori residenti nella Regione. cacciatori non residenti in Regione: ai sensi
dell'art. 14,
comma 5, della legge
regionale n. 27 del 1998, nel limite massimo del 4 per cento dei cacciatori
ammissibili e secondo le prescrizioni del programma venatorio regionale:
a) ai cacciatori nativi nell'A.T.C. ed emigrati;
b) ai cacciatori non residenti che svolgano accertata
attività lavorativa o di servizio in Puglia; c) ai
cacciatori, proprietari e conduttori di terreni agricoli non inferiori a 1 Ha
coltivati o 10 Ha a pascolo ricadenti nell'A.T.C.; d) ai
residenti di altre regioni confinanti con le quali esistono rapporti di
reciprocità convenzionata; e) ai residenti in altre
regioni con i quali esistono rapporti di reciprocità convenzionata; f) ai cacciatori di altri Stati con i quali esistono trattati
internazionali con criteri di reciprocità e comunque nel rispetto delle leggi
vigenti.».
(8) Punto soppresso dall'art. 4,
comma 4, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4.
(9) Punto così sostituito dall'art.
4, comma 3, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato: «10)
provvede a rilasciare nei limiti delle disponibilità indicate nella legge
regionale n. 27 del 1998, articolo 14,
comma 6, e riportate nel programma regionale venatorio annuale, autorizzazioni
giornaliere o con pacchetti di massimo cinque giornate predeterminate, con
l'indicazione dei giorni in cui è autorizzato l'esercizio venatorio alla sola
migratoria e comunque previo versamento di un contributo non superiore a lire 20
mila per ogni giornata di caccia a partire dalla terza domenica di settembre.».
(10) Punto soppresso dall'art.
4,
comma 4, Reg.
18 ottobre 2004, n. 4.
(11) Punto soppresso dall'art. 4,
comma 4, Reg. 18 ottobre 2004, n. 4.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 6
Mobilità esercizio venatorio alla fauna migratoria.
[1. Il numero dei posti per la mobilità all'esercizio venatorio alla sola
fauna migratrice non dovrà superare il 10 per cento per ogni A.T.C. del numero
dei cacciatori che lo stesso può contenere.
2. Ai cacciatori residenti in Regione che abbiano versato
il contributo di partecipazione al proprio A.T.C. di residenza o a quello scelto
prioritariamente nella Regione potranno essere assegnati massimo venti giornate
di caccia alla migratoria in forma gratuita da poter usufruire con un massimo di
dieci giornate nell'A.T.C. o negli A.T.C. di ogni singola provincia.
3. Le autorizzazioni saranno rilasciate dalla terza
domenica di settembre. Ogni cacciatore interessato effettuerà istanza al
Comitato di gestione dell'A.T.C. prescelto a mezzo raccomandata A.R. - a partire
dal 1° settembre e almeno quindici giorni antecedenti il primo giorno utile
richiesto per l'attività venatoria, indicando il mese ed i giorni prescelti (max
cinque giorni per ogni mese nella stessa Provincia). I Comitati di gestione, nel
rispetto cronologico delle date di spedizione delle istanze ed in casi di
contemporaneità delle stesse applicando i criteri di priorità di cui al
precedente articolo, rilasceranno le autorizzazioni trascrivendo i giorni
usufruibili per l'attività venatoria nell'apposito spazio riservato sul
tesserino venatorio regionale. Nell'istanza l'interessato potrà indicare
giornate alternative a quelle richieste. Le trascrizioni sul tesserino venatorio
regionale serviranno in fase di controllo da parte della vigilanza e di
riscontro da parte dei Comitati di gestione nel rilasciare ulteriori
autorizzazioni. L'Autorizzazione è subordinata all'esibizione della regolarità
della documentazione di rito. Le giornate autorizzate ed eventualmente non
utilizzate si intenderanno non più ripetibili ai fini del pacchetto delle venti
giornate assegnate. Ogni A.T.C. potrà aumentare il plafond del 10 per cento con
eventuali disponibilità di posti di accesso non assegnati sino al numero dei
cacciatori ammissibili per ogni singolo A.T.C. I Comitati di gestione dovranno
approntare un programma computerizzato per la gestione del numero totale di
accessi riservati per quanto sopra] (12).
(12) Articolo soppresso dall'art. 5,
Reg. 18 ottobre 2004, n. 4.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 7
Assemblea di zona.
[1. Almeno due volte l'anno il Comitato di gestione, a
mezzo di avviso pubblico, riunisce in assemblea i cacciatori residenti nella
Provincia territorialmente competente, i proprietari e/o conduttori dei fondi
inclusi e gli ambientalisti delle associazioni, di cui all'articolo 4, tutti
residenti nei comuni dell'A.T.C., una prima volta in settembre per esporre il
programma di interventi annuali sul territorio ed acquisire il parere una
seconda volta in febbraio, per le valutazioni dell'andamento della gestione
(13). Copia del verbale delle assemblee deve essere
trasmessa all'Amministrazione provinciale competente entro trenta giorni
dall'assemblea. ]
(13) Periodo così modificato dall'art. 6,
Reg. 18 ottobre 2004, n. 4.
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 8
Criteri di ammissione all'esercizio venatorio.
[1. Ai cacciatori residenti nella Regione Puglia spetta di
diritto l'esercizio della caccia programmata alla fauna stanziale nell'A.T.C.
della propria Provincia di residenza con la possibilità di avere accesso in
altri A.T.C. di altre Province previo consenso dell'Organo di Gestione, nel
rispetto della capienza dell'Ambito di Caccia determinata con il Programma
Venatorio, con riferimento alla densità venatoria prestabilita.
2. Per l'autorizzazione di accesso negli Ambiti di altre
Province, per l'esercizio alla caccia programmata alla fauna stanziale, il
cacciatore richiedente dovrà inoltrare al Comitato dell'A.T.C. prescelto,
domanda in carta semplice, dal 1° febbraio al 31 marzo dell'anno in corso a
mezzo "Raccomandata AR". La domanda deve essere corredata del certificato di
residenza, della fotocopia del porto d'armi e licenza di caccia, in corso di
validità, o relative autocertificazioni (fa fede il timbro postale di partenza).
Nel caso che il rinnovo del porto d'armi sia in corso, il richiedente segnalerà
detta circostanza nella istanza, riservandosi di esibire la fotocopia ad
acquisizione di detta autorizzazione.
3. I cacciatori extra-regionali che intendono esercitare la
caccia alla fauna migratoria come da L.R.
29 luglio 2004, n. 12 art. 14, comma 5, devono inoltrare domanda
all'A.T.C. prescelto nei termini e modalità di cui al comma precedente.
4. Il Comitato di Gestione entro il 31 maggio successivo,
elabora la graduatoria degli ammessi sulla base delle domande pervenute e con i
criteri prefissati. Avverso la graduatoria, esposta per quindici giorni
consecutivi all'Albo Pretorio della Provincia competente, è ammesso ricorso in
carta semplice al Presidente della Provincia entro dieci giorni dal termine
dell'esposizione all'Albo. Il Presidente della Provincia provvederà, nel termine
perentorio di dieci giorni dalla data di presentazione del ricorso.
5. I cacciatori ammessi devono versare entro il 30 giugno
il contributo di partecipazione alle spese di gestione dei territori dell'A.T.C.
destinati alla caccia programmata, nella misura predeterminata dalla Regione.
6. Il Comitato di Gestione, a partire dal 15 luglio,
rilascerà le autorizzazioni annuali ai cacciatori residenti in altre Province
della Regione ed autorizzati all'esercizio della caccia programmata alla fauna
stanziale, ad esibizione del versamento.
7. I cacciatori residenti nell'A.T.C. della propria
Provincia di residenza, senza effettuare alcuna domanda al Comitato di Gestione,
saranno autorizzati di diritto all'accesso nel proprio A.T.C., purché abbiano
versato entro il 30 giugno il contributo dovuto come da ricevuta di versamento
in proprio possesso ed esibita in fase di controllo.
8. I cacciatori extra-regionali ammessi nell'A.T.C.
prescelto avranno diritto all'esercizio della caccia alla sola fauna migratoria
esclusivamente nell'A.T.C. autorizzato e per venti giornate di caccia a partire
dalla terza domenica di settembre. Le autorizzazioni saranno rilasciate a
partire dal 1° settembre previa presentazione della ricevuta di versamento.
9. A tutti i cacciatori residenti in Puglia, in possesso
del versamento effettuato all'A.T.C. di appartenenza della propria Provincia di
residenza, è consentito l'accesso in tutti gli A.T.C. della Regione, per
l'esercizio venatorio alla fauna migratoria ai sensi della L.R.
29 luglio 2004, n. 12 art. 14, comma 2.
10. Il cacciatore residente in Regione ha diritto
all'addestramento dei cani da caccia nei periodi di preapertura della stagione
venatoria così come stabilito dal Calendario Venatorio Regionale.
11. Il rimborso della quota del contributo versato, al
cacciatore che non intende più effettuare la caccia alla fauna stanziale in
altri A.T.C. della Regione, nei quali era stato autorizzato, oltre quello della
Provincia di residenza, avverrà solo se sarà inoltrata domanda di rimborso
effettuata a mezzo di raccomandata A.R. da inviarsi prima dell'inizio della
stagione venatoria e con la riconsegna dell'autorizzazione, ove già ritirata.
12. Tutti i posti resisi disponibili, in quanto non
assegnati, sia per la caccia alla stanziale ai cacciatori residenti in Regione,
legge
regionale n. 27 del 1998 art.
14, comma 4, che per la caccia alla fauna migratoria ai cacciatori
extra-regionali, legge
regionale n. 27 del 1998 art. 14,
comma 5, saranno utilizzati come permessi giornalieri e rilasciati su richiesta
scritta, previo versamento della quota di partecipazione alle spese di gestione
del territorio fissato con il Programma Venatorio. (14)]
(14) Articolo così sostituito
dall'art. 7,
Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato:
«Art. 8. Criteri di ammissione all'esercizio venatorio. 1. La partecipazione
all'A.T.C. è volontaria. 2. Ogni cacciatore,
previa domanda all'organismo di gestione competente, ha diritto all'accesso in
un A.T.C. compreso nella Regione in cui risiede e può avere accesso ad altri
ambiti previo consenso degli organi di gestione, con le modalità di cui ai
precedenti articoli nel rispetto dell'indice di densità venatoria stabilito dal
d.m. di cui all'art. 14, comma 9, lettera d), della
legge regionale n. 27 del 1998 e con la capienza stabilita dal piano faunistico regionale.
3. L'esercizio venatorio negli A.T.C. è consentito anche
per i non residenti nella Regione; la distribuzione della relativa
autorizzazione avviene tramite i Comitati di gestione con i criteri di cui
all'articolo 5 e nel numero di autorizzazioni indicate con l'articolo
14, comma 5, della
legge regionale n. 27 del 1998
e riportate nel programma venatorio regionale. 4.
L'autorizzazione ha validità nella stagione venatoria per la quale viene
rilasciata. 5. Per ogni stagione venatoria sono ammessi
negli A.T.C. i cacciatori residenti nella Regione e non. Gli stessi devono
presentare domanda di ammissione ai Comitati di gestione dal 1° febbraio al 31
marzo dell'anno in corso con le modalità di cui al comma 6. 6. La domanda in carta semplice dove essere inviata al Comitato
dell'A.T.C. prescelto, a mezzo raccomandata A.R. corredata del certificato di
residenza del richiedente in carta semplice, della fotocopia del porto d'armi e
licenza di caccia, in corso di validità, o relative autocertificazioni (fa fede
il timbro postale di partenza); in caso che il rinnovo del porto d'armi sia in
corso, il richiedente segnalerà detta circostanza nella istanza, riservandosi di
esibire la fotocopia ad acquisizione di detta autorizzazione. I cacciatori
residenti nei comuni dell'A.T.C. possono presentare la domanda personalmente o
tramite le proprie associazioni. 7. Il Comitato di
gestione, entro il 31 maggio successivo, elabora la graduatoria degli ammessi
all'esercizio venatorio sulla base della data di presentazione delle domande
pervenute. Avverso la graduatoria è ammesso ricorso, in carta semplice, al
Presidente dell'Amministrazione provinciale, entro dieci giorni a decorrere dal
termine di cui al comma 8. II Presidente dell'Amministrazione provinciale
provvederà nel termine perentorio di dieci giorni dalla data di presentazione
del ricorso. 8. La graduatoria è esposta per quindici
giorni consecutivi all'albo pretorio dei comuni ricadenti nell'A.T.C. nonché
dalla Provincia competente. 9. L'accesso deve essere
regolamentato in base a quanto disposto dall'articolo 5. 10. I cacciatori ammessi devono versare entro il 30 giugno il
contributo individuale di accesso e partecipazione alle spese gestionali dei
territori dell'A.T.C. destinati alla caccia programmata nella misura
predeterminata dalla Regione. La Regione provvederà a quanto sopra previo parere
del Comitato tecnico venatorio regionale. 11. II Comitato
di gestione dal 15 luglio rilascerà l'autorizzazione annuale all'accesso
nell'A.T.C. per l'annata venatoria di competenza ad esibizione dell'avvenuto
versamento del contributo di cui al comma 10. 12. In
deroga a quanto stabilito dai commi precedenti, al cacciatore residente sul
territorio dell'A.T.C. prescelto, dopo la prima autorizzazione rilasciata nel
rispetto delle procedure previste ai commi precedenti è consentita per le annate
successive la presentazione di una dichiarazione di conferma in carta semplice e
senza documentazione. La predetta dichiarazione può anche essere presentata a
mano entro i termini perentori di cui al comma 5. Resta fermo l'obbligo di
effettuare il versamento del contributo nei termini sopra previsti e ritirare il
tesserino dell'A.T.C. dal Comitato di gestione con le modalità di cui ai
precedenti commi. Il cacciatore in possesso dell'autorizzazione rilasciata dal
Comitato di gestione ha diritto all'addestramento dei cani nei periodi di
preapertura della stagione venatoria stabiliti dal calendario venatorio
regionale nell'A.T.C. in cui ha facoltà di accesso. 13.
Ai cacciatori residenti nella Regione è consentita la caccia alla fauna
stanziale e alla selvaggina migratoria nel territorio dell'A.T.C. in cui sono
stati autorizzati per l'intera annata venatoria. Ai cacciatori non residenti
nella Regione è consentita per venticinque giornate la caccia limitatamente alla
selvaggina migratoria nel territorio dell'A.T.C. in cui sono stati autorizzati
dalla terza domenica di settembre. 14. Il rimborso della
quota del contributo versato al cacciatore che non intende più effettuare
l'attività venatoria nell'A.T.C. autorizzato sarà effettuato dal Comitato di
gestione previa domanda di rimborso effettuata a mezzo raccomandata A.R. dal
richiedente e da inviarsi prima dell'inizio della stagione venatoria e con la
riconsegna dell'autorizzazione ove già ritirata.».
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 9
Quote di partecipazione.
[1. La quota di partecipazione prevista dall'art.9,
comma 16, lettera d), della legge
regionale n. 27 del 1998 viene versata su apposito c.c.p.
all'A.T.C. in cui il cacciatore è stato ammesso per l'importo stabilito dalla
Regione. Uguale disciplina per i permessi giornalieri a pagamento. ]
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 10
Gestione finanziaria.
[1. Il fondo di dotazione finanziaria del Comitato di gestione è composto
da:
a) le quote versate dai cacciatori utilizzatori dell'A.T.C.;
b) i contributi stanziati dalla Regione con il programma venatorio
regionale;
c) gli eventuali contributi stanziati dall'Amministrazione
provinciale;
d) gli eventuali residui attivi dell'esercizio precedente;
e) gli introiti vari.
2. Ogni Comitato per il finanziamento del programma annuale
di interventi e delle spese di gestione ha facoltà di spesa esclusivamente nei
limiti delle disponibilità finanziarie che gli derivano dai fondi accertati di
cui al comma 1.
3. Nel bilancio preventivo di spesa, deliberato nelle forme
e con le modalità di cui all'articolo 5, deve essere prevista quale quota parte
dell'intera entrata:
a) il 20 per cento per interventi sul territorio al fine di
migliorare la presenza faunistica e precisamente:
1) coltivazioni a perdere;
2) ripristino zone umide;
3) coltivazione di siepi e cespugli
4) fondi di abbeveraggio
5) miglioramento dell'habitat di aree non inferiori a 10 Ha.; ecc.
b) il 45 per cento per l'acquisto di fauna selvatica per
ripopolamento oltre l'eventuale quota stanziata dalla Regione con il programma
venatorio annuale;
c) il 10 per cento per strutture di ambientamento della
fauna stanziale oltre l'eventuale quota stanziata dalla Regione con il programma
venatorio annuale;
d) il 25 per cento per spese di gestione.
4. È data facoltà al Comitato di gestione previo parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti, apportare, con motivata
deliberazione, variazioni alle percentuali di cui al comma 3 per far fronte a
spese indifferibili ed urgenti sopravvenute nonché straordinarie e di prima
attuazione. La relativa deliberazione è trasmessa entro trenta giorni
dall'adozione all'Amministrazione provinciale per la presa d'atto, condizione di
esecutività del provvedimento. Il bilancio dell'esercizio deve chiudersi
rigorosamente in pareggio, salvo eventuali residui attivi per le spese non
sostenute.
5. I componenti del Comitato di gestione dell'A.T.C.
rispondono personalmente di eventuali obbligazioni sorte per spese non previste
nel bilancio preventivo e per importi eccedenti le spese autorizzate.
6. Non sono responsabili delle obbligazioni di cui al comma 5 i
componenti assenti e quelli che in sede di approvazione abbiano, con espressa
motivazione, votato contro il provvedimento medesimo. ]
Art. 11
Collegio provinciale dei sindaci revisori.
[1. Il Presidente della Provincia nomina un Collegio dei
Revisori dei Conti, con il compito di controllare la regolarità della gestione
contabile del Comitato di Gestione dell'A.T.C. . (15)
2. Il Collegio è costituito da tre componenti effettivi,
iscritti all'Albo regionale dei sindaci revisori e due componenti supplenti.
3. I compensi e i rimborsi delle spese dovuti ai sindaci
revisori sono a carico della Provincia con i fondi stanziati dal programma
venatorio regionale.
4. I sindaci revisori possono assistere alle riunioni del
Comitato di gestione ed esprimono parere obbligatorio per quanto concerne le
variazioni di spesa.]
(15) Comma così sostituito dall'art.
8,
Reg.
18 ottobre 2004, n. 4. Il testo originario era così formulato: «1.
Il Presidente della Provincia nomina un Collegio di revisori con il compito di
controllare la regolarità della gestione contabile di tutti i Comitati degli
A.T.C. ricadenti nel proprio ambito provinciale. Il Collegio dei revisori è
unico per tutti gli A.T.C. ricadenti nel territorio provinciale.».
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 12
Vigilanza venatoria.
[1. La vigilanza venatoria nell'A.T.C. è svolta, oltre che
dagli agenti dipendenti dall'Amministrazione provinciale, dalle guardie
volontarie ai sensi dell'articolo 44,
comma 1, lettera b), della legge
regionale n. 27 del 1998. 2. L'attività di vigilanza nell'A.T.C.
coordinata dal Presidente della Provincia territorialmente competente.
]
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 13
Sanzioni.
[1. E' fatto divieto ai cacciatori che non siano stati
ammessi all'esercizio venatorio all'interno dell'A.T.C. esercitare qualsiasi
forma di caccia nell'A.T.C. stesso.
2. Il trasgressore del divieto di cui al comma 1 è punito
con la sanzione amministrativa da lire 300 mila a lire 1 milione 800 mila,
prevista dall'articolo 49,
comma 1, lettera d), della legge
regionale n. 27 del 1998.
3. I cacciatori ammessi nell'A.T.C., non autorizzati
all'abbattimento di fauna stanziale o quelli autorizzati ma che abbiano
abbattuto fauna stanziale in periodo della stagione venatoria non consentito,
sono obbligati al risarcimento danni per ogni capo abbattuto come di seguito
riportato, oltre le sanzioni previste dalla normativa vigente in materia:
a) lire 100 mila per ogni fagiano
b) lire 150 mila per ogni starna
c) lire 300 mila per ogni coturnice orientale o pernice rossa
d) lire un milione per ogni lepre
e) lire 500 mila per ogni cinghiale
f) lire un milione per ogni capriolo o daino o muflone o
cervo.
4. Ai trasgressori di cui ai precedenti commi nonché a
coloro i quali sia comminata la sanzione per l'uso dei richiami acustici vietati
ai sensi dell'articolo 32,
comma 8, della legge
regionale n. 27 del 1998, il Comitato di gestione provvede al
ritiro dell'autorizzazione per la stagione in corso. In caso di recidiva
l'estromissione dall'A.T.C. è prevista per un periodo minimo di anni tre.
5. Ai fini dell'applicazione del presente articolo si fa
espresso riferimento all'articolo 51
della legge
regionale n. 27 del 1998. ]
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 14
Attuazione regolamento.
[1. Le Amministrazioni provinciali, entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, dichiarano decaduti i
Comitati di gestione già insediati, provvedendo alle nuove nomine ai sensi della
presente normativa su designazione delle associazioni, enti e categorie
interessate e con i criteri di cui all'articolo 4.
2. In caso di inosservanza, la Regione provvede alla nomina
di un Commissario. I Comitati di gestione dichiarati decaduti restano in carica
non oltre sessanta giorni dalla decadenza, in regime di prorogatio, sino
all'insediamento del nuovo organo, per lo svolgimento della gestione ordinaria.
Con la decadenza dei Comitati di gestione i componenti degli stessi possono
essere rieletti per una sola volta, ai sensi dell'articolo 4, comma 8.
]
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
Art. 15
Abrogazione.
[1. Il presente regolamento abroga la disciplina del Reg.
2 giugno 1994, n 1. ]
Regolamento abrogato dal R.R.
5/2021,
art.15,
comma 7.
(Vedasi riferimenti
normativi europei in allegato)