IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE:
VISTO l’art. 121 della Costituzione, così come
modificato dalla legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, nella parte in cui
attribuisce al Presidente della Giunta Regionale l’emanazione dei regolamenti
regionali;
VISTO l’art. 42,
comma 2, lett. c) della L.
R. 12 maggio 2004, n. 7 “Statuto della Regione Puglia”;
VISTO l’art.44,
comma 2, della L.
R. 12 maggio 2004, n. 7 “Statuto del Regione Puglia” così come
modificato dallaL.R.
20 ottobre 2014, n. 44;
VISTA la Delibera di Giunta Regionale N°
331 del 10/03/2020 di adozione del Regolamento;
EMANA IL SEGUENTE REGOLAMENTO
Art.
1
(Finalità)
1. Con il presente Regolamento vengono
definiti i requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici delle Unità
Operative di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria/Neonatologia ai sensi
dell’Accordo Stato -Regioni n. 137/CU del 16 dicembre 2010, necessari ai fini
del rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento
istituzionale.
2. In coerenza con l’Accordo Stato – Regioni rep.
atti n. 137/CU del 16 dicembre 2010, concernente “Linee di indirizzo per la
promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la
riduzione del taglio cesareo”, recepito con la deliberazione di Giunta regionale
n. 136 del 23/2/2016, si definiscono:
a) “Unità Operative Ostetricia di I livello”
quelle che assistono gravidanze e parti (500 – 1000 parti/ anno), in età
gestazionale >/= 34 settimane, in situazioni che non richiedono
presuntivamente interventi di livello tecnologico e assistenziale elevato,
tipiche del II livello, per la madre e per il feto. Il numero di parti/anno
> di 1000 non determina cambiamento di livello;
b) “Unità Operative Ostetricia di II livello”
quelle che assistono gravidanza e parto (parti/anno > 1000)
indipendentemente dal livello di rischio per madre e feto. alla presenza nella
stessa struttura di TIN e di discipline specialistiche in numero e con
intensità di cura più elevata.
3. In coerenza con l’Accordo Stato – Regioni rep.
atti n. 137/CU del 16 dicembre 2010, concernente “Linee di indirizzo per la
promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la
riduzione del taglio cesareo”, recepito con la deliberazione di Giunta regionale
n. 136 del 23/2/2016, si definiscono:
a) “Unità Pediatriche/Neonatologiche di I
Livello” quelle che assistono neonati sani e i nati con patologia (500 – 1000
nati/anno) che non richiedano ricovero presso T.I.N. (II livello). Il numero
di nati/anno > di 1000 non determina cambiamento di livello, essendo, i
requisiti per il II livello pediatrico/neonatologico, legati anche al bacino
di utenza, alla presenza nella stessa struttura di un punto-nascita di II
livello e di discipline specialistiche in numero e con intensità di cura più
elevata.
b) “Unità Pediatriche/Neonatologiche di II
Livello” quelle che assistono neonati fisiologici e neonati patologici, ivi
inclusi quelli bisognosi di terapia intensiva. Il bacino di utenza è di almeno
5000 nati/anno (almeno 50 neonati/anno con peso alla nascita < 1500 gr;
nati/anno nella struttura-Inborn > 1000). I requisiti per il II livello
sono legati, oltre che al bacino di utenza e al numero di parti, anche alla
presenza nella stessa struttura di punto -nascita di II livello e di
discipline specialistiche in numero e con intensità di cura più elevata. Fanno
eccezione unità operative neonatologiche di II livello senza punto -nascita
nella stessa struttura, purché collocate in strutture super-specialistiche,
con la possibilità di erogare prestazioni particolarmente complesse. Il
ricovero dei neonati in queste unità dovrebbe avvenire, di norma, solo qualora
tali prestazioni si rendessero
necessarie.
4. Le strutture ospedaliere, sedi di Unità Operative di
“Ostetricia e Ginecologia” (I e II Livello) e di “Neonatologia/Pediatria” (I e
II Livello) sono espressamente individuate nell’art. 7 comma 6 del Regolamento
regionale n. 23/2019.
Art. 2
(Requisiti U.O. di
Ostetricia e Ginecologia di I Livello)
1. Requisiti strutturali
1. L’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia
di I livello deve disporre di locali atti a garantire l’idoneità all’uso
previsto ed in particolare le aree per l’assistenza ostetrica e neonatale devono
essere funzionalmente collegate fra loro in modo agevole.
1.2 Devono essere istituiti:
1.2.1 un blocco travaglio - parto (area
travaglio - parto - sala operatoria ostetrica);
1.2.2 aree di degenza puerperale - nido -
rooming-in - degenza neonatale. Tali aree devono essere istituite sullo stesso
piano dell’edificio o almeno allocate in piani differenti del medesimo edificio
purchè ben collegati attraverso ascensori dedicati. Tali requisiti devono essere
soddisfatti ogniqualvolta si proceda ad interventi di ristrutturazione o di
nuova progettazione di servizi ospedalieri per l’assistenza perinatale.
2. Devono essere presenti due sale travaglio –
parto. Ogni sala travaglio -parto deve essere autosufficiente per: arredamento,
attrezzatura (un cardiotocografo per posto letto) e dotazione impiantistica, in
modo da rendere possibile l’espletamento di due parti contemporaneamente
(riferimento LG ISPESL). Nel blocco travaglio-parto deve essere, inoltre,
presente una sala operatoria sempre pronta e disponibile per le emergenze
h24.
3. Ulteriori standard di sicurezza necessari sono:
a. devono essere presenti punti/aree dedicati
all’accettazione ostetrica;
b. deve esserci disponibilità di aree utili
alla gestione dell’assistenza al travaglio-parto fisiologico/ naturale anche
con l’ausilio di metodiche non farmacologiche per il controllo del dolore;
c. una zona deve essere dedicata all’osservazione post-partum;
d.
devono essere presenti aree per le degenze ostetriche separate da quelle
ginecologiche e di Day Surgery e Day - Service;
e. devono essere presenti
ambulatori per la gravidanza a termine e per la gravidanza a rischio ed
ambulatori di diagnostica per immagini in accordo con la normativa regionale;
f. deve essere disponibile un servizio di rianimazione e terapia intensiva
generale o un collegamento formalizzato con lo stesso;
g. se la struttura
garantisce il servizio IVG, devono essere presenti locali e percorsi dedicati.
2. Requisiti tecnologici
1. Ogni 1000 parti/anno (tali indicazioni vanno
adattate al volume delle prestazioni dei singoli punti
nascita)
|
Accettazione |
Travaglio-parto |
Degenza |
Ambulatorio
|
Ecografi
|
1
|
1
|
1
|
1
|
|
Cardiotocografo
(**)
|
1
|
2
|
1
|
1
|
|
Carrello emergenza
|
1
|
1
|
1 |
|
|
Collegamenti fissi per
aspirazione
|
|
n. 1 apparecchio vacuum
extractor con relativi accessori sterili e/o ventose ostetriche
monouso
|
|
n. 1 forcipe
|
|
n. 5 set pronti sterili per
l’assistenza al parto
|
|
n. 4 set pronti sterili per
effettuazione Taglio Cesareo
|
|
n. 2 set pronti sterili per
Taglio Cesareo demolitore
|
|
illuminazione adeguata fornita
da lampada a soffitto scialitica e da faro mobile
orientabile
|
|
n. 1 orologio con contasecondi
a muro
|
|
Possibilità di sterilizzazione
all’interno del blocco travaglio parto
|
|
n. 2
elettrocardiografi
|
|
n. 1 rilevatore di pressione
arteriosa per ogni letto travaglio e parto
|
|
n. 4 pompe a
siringa
|
|
pompe infusione
continua
|
|
n. 2 saturimetri
pulsati
|
|
rilevatore Doppler
portatile
|
|
n. 1
emogasanalizzatore
|
|
(**) In ogni caso 1 per ogni sala travaglio-parto.
2. Deve essere predisposto un piano di
controllo e deve essere effettuata una valutazione periodica dello stato di
conservazione e di efficienza delle tecnologie a disposizione, con
predisposizione di una scheda per ogni singola apparecchiatura indicante le
scadenze previste e i controlli effettuati nel rispetto della normativa.
Inoltre, per quanto attiene la prevenzione e la sicurezza relativa ai rischi
connessi all’uso di tecnologie, agli ambienti di lavoro, all’impiantistica e
agli infortuni sul lavoro deve essere effettuata una valutazione continua e
adeguata al contesto tecnologico utilizzato, con criteri di manutenzione
dedicati (normativa ISO 9000 — manutenzione attrezzature).
3. All’interno dello stesso presidio devono essere
disponibili le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni analisi
chimico-cliniche ed immunoematologiche.
3. Requisiti organizzativi
1. La Unità Operativa di Ostetricia e
Ginecologia di I Livello deve:
a) garantire risorse umane adeguate, sulla base
dei carichi di lavoro, per le varie figure professionali coinvolte nel
processo assistenziale, tenendo anche conto del volume di attività
ginecologica;
b) garantire assistenza con personale ostetrico e
ginecologico h24, assicurando inoltre il supporto di pronta disponibilità
integrativa notturna e festiva di personale ostetrico-ginecologico;
c)
garantire un numero adeguato di ostetriche per turno. Si raccomanda, fino a
1000 parti/anno, almeno 2 ostetriche per turno;
d) garantire, con spazi
dedicati, l’accettazione ostetrica h24;
e) garantire disponibilità di
assistenza anestesiologica h24 all’interno della struttura ospedaliera;
f)
garantire assistenza pediatrica/neonatologica h24 (con presenza del
professionista);
g) garantire due sale travaglio -parto. Le sale travaglio
-parto (riferimento LG ISPESL) devono essere 3 se il numero dei parti è >
1000/anno e 4 oltre i 2000 parti/anno;
h) garantire una sala operatoria,
sempre pronta e disponibile h24 per le emergenze ostetriche nel blocco
travaglio-parto (riferimento LG ISPESL);
i) garantire la presenza di area
dedicata alla gestione del travaglio - parto fisiologico/naturale;
j)
garantire la presenza di ambulatori per le gravidanze a termine e per le
gravidanze a rischio, in accordo con la normativa regionale;
k) garantire
terapia sub-intensiva alla gravida e alla puerpera;
l) garantire
l’integrazione funzionale con lo S.T.A.M. del territorio di competenza
(integrandosi con il servizio urgenza/emergenza territoriale);
m)
garantire esami di laboratorio e indagini di diagnostica per immagini e
la disponibilità di emotrasfusioni h 24
n) garantire assistenza cardiologica h24
attraverso la presenza nella struttura di cardiologi o di i
professionista ospedaliero specializzato in medicina generale.
2. La Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia
di I Livello assicura le seguenti funzioni in quanto collegate al livello
assistenziale:
a) garantire l’assistenza alla gravidanza e ai
parti per epoca gestazionale >/= 34 settimane;
b) garantire, con spazi
dedicati, l’accettazione ostetrica h24;
c) garantire alla donna
partoriente la riservatezza, la tranquillità, il riconoscimento della propria
dignità, una adeguata informazione, il diritto di vivere il parto come evento
naturale, potendo fruire della presenza di una persona di sua scelta, anche
attraverso la costituzione di percorsi dedicati alla gravidanza fisiologica;
d) garantire un’adeguata assistenza all’evento “nascita” anche mediante
tecniche di controllo del dolore, farmacologiche e non;
e) rimuovere gli
ostacoli organizzativo-funzionali che si frappongono alla pratica del
rooming-in e al sostegno dell’allattamento al seno;
f) garantire la
disponibilità di emotrasfusioni h24;
g) garantire l’effettuazione di
qualsiasi intervento ostetrico-ginecologico di emergenza;
h) la struttura
deve essere formalmente e funzionalmente collegata con i punti -nascita di II
livello secondo il modello “hub e spoke”;
i) provvedere al trasferimento
della gravida (STAM) laddove si verifichino condizioni o patologie materne e/o
fetali che richiedano, in situazioni di non emergenza, l’invio ad unità di II
livello;
j) garantire il trasferimento a struttura di II livello delle
gravide per le quali si preveda che il nascituro abbisogni di terapie
intensive, salve le situazioni di emergenza nelle quali ciò non sia possibile
e per le quali deve essere attivato con tempestività lo STEN.
Art. 3
(Requisiti U.O. di Ostetricia e Ginecologia
di II Livello)
1. Requisiti strutturali
1 Le aree per l’assistenza ostetrica e neonatale devono
essere funzionalmente collegate fra loro in modo agevole.
2 Devono essere istituiti:
a) un blocco travaglio-parto (area
travaglio - parto - sala operatoria ostetrica);
b) aree di degenza
puerperale - nido - rooming-in - degenza neonatale.
Tali aree devono essere istituite sullo stesso
piano dell’edificio o almeno allocate in piani differenti del medesimo edificio
purchè ben collegati attraverso ascensori dedicati. Tali requisiti devono essere
soddisfatti ogniqualvolta si proceda ad interventi di ristrutturazione o di
nuova progettazione di servizi ospedalieri per l’assistenza perinatale.
c) Devono essere presenti tre sale
travaglio – parto. Ogni sala travaglio-parto deve essere autosufficiente per:
arredamento, attrezzatura (un cardiotocografo per posto letto) e dotazione
impiantistica tali da rendere possibile l’espletamento di almeno tre parti
contemporaneamente (riferimento LG ISPESL) nonchè consentire l’accesso a
persona indicata dalle partorienti.
d) Deve essere presente
una sala operatoria sempre pronta e disponibile h24 per le emergenze
ostetriche nel blocco travaglio-parto (riferimento LG ISPESL), salvo quanto
previsto al punto 2.1.5.1.
e) Ulteriori standard di sicurezza
necessari sono:
1. per un numero di parti >1200/anno
deve essere garantita una seconda sala operatoria d’emergenza nella struttura
ospedaliera;
2. devono essere presenti aree dedicate al pronto
soccorso ostetrico;
3. deve esserci disponibilità di aree utili alla
gestione dell’assistenza al travaglio-parto fisiologico/ naturale anche con
l’ausilio di metodiche non farmacologiche per il controllo del
dolore;
4. una zona deve essere dedicata all’osservazione
post-partum;
5. devono essere presenti aree per le degenze
ostetriche separate da quelle ginecologiche ed aree dedicate a patologie
materno-fetali, D.S.;
6. devono essere presenti ambulatori per la
gravidanza a termine e per la gravidanza a rischio, ambulatori di ecografia
ostetrica e di diagnostica strumentale;
7. deve essere disponibile,
nel presidio ospedaliero, un servizio di rianimazione e di terapia intensiva
generale;
8. se la struttura garantisce il servizio IVG, devono
essere presenti locali e percorsi dedicati;
9. si raccomanda
ambulatorio anestesiologico ai fini della visita ed adeguata informazione alla
paziente per partoanalgesia/TC programmato.
2. Requisiti tecnologici
1. Ogni 1000 parti/anno (tali indicazioni vanno adattate al
volume delle prestazioni dei singoli punti
nascita)
|
Accettazione
|
Travaglio
-parto
|
Degenza
|
Ambulatorio
|
|
Ecografi
|
1
|
1
|
1
|
1
|
Cardiotocografo
(**)
|
1
|
2
|
1
|
1
|
Carrello emergenza
|
1
|
1
|
1 |
|
Collegamenti fissi per
aspirazione
|
|
n. 1 apparecchio vacuum
extractor con relativi accessori sterili e/o ventose ostetriche
monouso
|
|
n. 1 forcipe
|
|
n. 5 set pronti sterili per
l’assistenza al parto
|
|
n. 4 set pronti sterili per
effettuazione Taglio Cesareo
|
|
n. 2 set pronti sterili per
Taglio Cesareo demolitore
|
|
illuminazione adeguata fornita
da lampada a soffitto scialitica e da faro mobile
orientabile
|
|
n. 1 orologio con contasecondi
a muro
|
|
Possibilità di sterilizzazione
all’interno del blocco travaglio parto
|
|
n. 2
elettrocardiografi
|
|
n. 1 rilevatore di pressione
arteriosa per ogni letto travaglio e parto
|
|
n. 4 pompe a
siringa
|
|
pompe infusione
continua
|
|
n. 2 saturimetri
pulsati
|
|
rilevatore Doppler
portatile
|
|
n. 1
emogasanalizzatore
|
|
(**) In ogni caso 1 per ogni sala travaglio-parto.
2. Deve essere predisposto un piano di controllo e di
valutazione periodica dello stato di conservazione e di efficienza delle
tecnologie a disposizione, con predisposizione di una scheda per ogni singola
apparecchiatura indicante le scadenze previste e i controlli effettuati nel
rispetto della normativa e di quanto previsto a livello dipartimentale.
L’integrazione funzionale tra l’organizzazione dipartimentale dell’area materno
infantile e D.P. per quanto attiene alla prevenzione e la sicurezza relative ai
rischi connessi all’uso di tecnologie, agli ambienti di lavoro,
all’impiantistica e agli infortuni sul lavoro devono essere continue e adeguate
al contesto tecnologico utilizzato, con criteri di manutenzione dedicati
(normativa ISO 9000 — manutenzione attrezzature).
3 All’interno dello stesso presidio devono essere disponibili
le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni analisi
chimico-cliniche ed immunoematologiche.
3. Requisiti organizzativi
1. La Unità Operativa di Ostetricia e
Ginecologia di II Livello deve:
a) garantire risorse umane adeguate, sulla
base dei carichi di lavoro, per le varie figure professionali coinvolte nel
processo assistenziale, tenendo anche conto del volume di attività
ginecologica;
b) garantire assistenza con personale ostetrico e
ginecologico h24, assicurando inoltre il supporto di pronta disponibilità
integrativa notturna e festiva ed eventuale pronta disponibilità pomeridiana.
Si raccomandano due unità mediche h24 al di sopra dei 2000 parti/anno;
c)
garantire un numero adeguato di ostetriche per turno. Si raccomandano, fino a
1500 parti/anno, almeno 3 ostetriche per turno; 4 fino a 2000 parti/anno e 5
oltre i 2000 parti/anno, con incremento di 1 ostetrica ogni 750 parti in più;
d) garantire l’identificazione di un responsabile dedicato all’area
ostetrica per la continuità e la qualità assistenziale;
e) garantire il
funzionamento di un pronto soccorso ostetrico ginecologico h24;
f)
garantire assistenza anestesiologica h24;
g) garantire guardia attiva,
h24, con supporto di pronta reperibilità integrativa h24 da parte di
neonatologi;
h) garantire tre sale travaglio — parto. Le sale
travaglio-parto (riferimento LG ISPELS) devono essere 4 oltre i 2000
parti/anno;
i) garantire una sala operatoria sempre pronta e disponibile
h24 per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio-parto (riferimento LG
ISPELS);
j) per un numero di parti >1200/anno deve essere garantita una
seconda sala operatoria d’emergenza nella struttura ospedaliera;
k)
garantire un’area dedicata alla gestione del travaglio-parto
fisiologico/naturale;
l) garantire la presenza di ambulatori per le
gravidanze a termine e per le gravidanze a rischio in accordo con la normativa
regionale;
m) garantire la possibilità di ecografia nell’area travaglio
parto e nell’area di accettazione-emergenza;
n) garantire terapia
intensiva alla gravida e alla puerpera;
o) garantire il coordinamento
S.T.A.M. in accordo con la programmazione regionale integrandosi con il
servizio urgenza/emergenza territoriale;
p) garantire la possibilità di
usufruire, anche attraverso una pronta disponibilità integrativa, di
competenze specialistiche per la gravida (psicologica, cardiologica,
neurologica, nefrologica, ecc.);
q) garantire h24 l’utilizzo di
diagnostica per immagini, laboratorio d’urgenza ed emotrasfusioni.
Art. 4
(Requisiti U.O.
di Neonatologia/Pediatria di I Livello)
1 Requisiti strutturali
1. Le aree per l’assistenza ostetrica e neonatale
devono essere funzionalmente collegate fra loro in modo agevole.
2. Devono essere istituiti:
a) un blocco travaglio - parto (area
travaglio - parto - sala operatoria ostetrica);
b) aree di
degenza puerperale - nido - rooming-in - degenza
neonatale.
Tali aree devono essere istituite sullo stesso
piano dell’edificio o almeno allocate in piani differenti del medesimo
edificio purchè ben collegati attraverso ascensori dedicati. Tali requisiti
devono essere soddisfatti ogniqualvolta si proceda ad interventi di
ristrutturazione o di nuova progettazione di servizi ospedalieri per
l’assistenza perinatale.
c) Nell’area travaglio-parto deve
essere possibile assistere contemporaneamente almeno due neonati in area
dedicata (con “isole neonatali”), chiaramente identificata e facilmente
accessibile, opportunamente attrezzata per la rianimazione neonatale.
d) In ciascuna isola neonatale l’impiantistica tecnica deve
essere adeguata al carico ed alla tipologia di lavoro sostenuto dal servizio
neonatologico.
e) Le UU. OO. di neonatologia devono
avere:
1. aree ben distinte per assistenza al
neonato sano e per assistenza alla patologia intermedia, con possibilità di
attuare misure di isolamento nel sospetto di infezione;
2. area per
la pulizia e sterilizzazione delle culle e delle incubatrici;
3.
ambulatori e area D.H. per il follow-up, indagini strumentali di controllo
post dimissione, ecc.;
f) Ulteriori standard di sicurezza necessari
sono:
1. possibilità di accogliere i genitori senza
limitazioni di orario;
2. la distribuzione degli spazi di degenza
puerperale deve tener conto delle esigenze minime strutturali che favoriscono
la pratica del rooming-in e la promozione dell’allattamento al seno;
3.
nell’area di degenza, anche in regime di rooming-in integrale, dovranno essere
predisposti spazi di degenza per neonati in osservazione e per l’allattamento;
4. devono essere predisposti spazi funzionali per lo stoccaggio del
latte materno, per la preparazione, conservazione e distribuzione dei
nutrienti e per il successivo ripristino;
5. devono essere previsti
ambulatori per follow-up e sostegno all’allattamento materno.
2. Requisiti tecnologici
1 Le Unità Operative di Pediatria/Neonatologia di
primo livello devono possedere i seguenti requisiti:
Isola neonatale |
•
•
•
•
•
•
•
•
• |
2 lettini per rianimazione
neonatale forniti di pannello radiante;
3
se
il
numero
dei
parti
è
>1000/anno e 4
oltre i 2000 parti/anno
2 erogatori di 0, aria
compressa e sistema di aspirazione 2
2 sistemi di miscelazione,
umidificazione e riscaldamento dei gas medicali
2 set NEO PUFF per ventilazione
neonati
3 set di
materiale per
intubazione e ventilazione manuale, per incannulamento dei vasi ombelicali
e posizionamento di drenaggio toracico disponibili
h24
2 saturimetri percutanei
(disponibili)
2 misuratore P.A.
(disponibili)
3 pompa a siringa
(disponibili)
1
incubatrice
da trasporto con
dotazioni come da indicazioni dello S.T.E.N. per
trasporto
intramoenia. Per eventuali trasporti d’emergenza indicati dal
responsabile
STEN sarà lo
stesso S.T.E.N. a mettere a
disposizione culle da trasporto |
Area degenza
rooming-in:
per ogni
Per >500 nati/anno
sono
indispensabili: |
•
•
•
•
•
•
•
• |
2 incubatrici
2 pannelli radianti
2 lampade per fototerapia
3 aspiratori da rete centralizzata
3 erogatori di 02 ed aria sono
1 lettore drii glicemia1 bilirubinometro 3
mastosutto |
Area degenza patologia: intermedia: in ogni punto nascita
dovrà essere garantita la capacità di gestire neonati con patologia
intermedia e Dovranno a tal essere disponibili per 1000
nati/anno: |
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
• |
6 incubatrici
10
culle
4 pannelli
radianti
2 lampade per fototerapia
2 sistemi di
aspirazione
4 sistemi di erogazione di 02 e aria e vuoto dotati di
controllo Fi02
3 pompe per
microinfusione
2 saturimetri percutanei
1 lettore di glicemia
1
bilirubinometro
1 misuratore
P.A. |
Il presidio ospedaliero deve disporre h24 di: |
•
•
•
•
•
• |
Ecografo
apparecchio
radiologico portatile
apparecchio per equilibrio acido-base ed
emogasanalisi
elettrocardiografo portatile
Laboratorio per ricerche ematochimiche, immunoematologiche e
microbiologiche
servizio
immunotrasfusionale |
2. Deve essere predisposto un piano di
controllo e di valutazione periodica dello stato di conservazione e di
efficienza delle tecnologie a disposizione, con predisposizione di una scheda
per ogni singola apparecchiatura indicante le scadenze previste e i controlli
effettuati nel rispetto della normativa e di quanto previsto a livello
dipartimentale. L’integrazione funzionale tra l’organizzazione dipartimentale
dell’area materno-infantile e D.P., per quanto attiene alla prevenzione e alla
sicurezza relative ai rischi connessi all’uso di tecnologie, agli ambienti di
lavoro, all’impiantistica e agli infortuni sul lavoro, deve essere continua e
adeguata al contesto tecnologico utilizzato, con criteri di manutenzione
dedicati (normativa ISO 9000 — manutenzione attrezzature).
3. Requisiti
organizzativi
1. La U.O. di Neonatologia di I
Livello deve:
a) disporre di risorse umane adeguate sulla
base dei carichi di lavoro, per le varie figure professionali coinvolte nel
processo assistenziale specificatamente dedicate;
b) garantire
l’assistenza neonatale (isola neonatale e rooming-in — degenza neonatale)
affidata al pediatra - neonatologo;
c) garantire l’assistenza ai neonati
di età gestazionale >/= 34 sett. senza alterazione dei parametri vitali;
d) garantire l’assistenza h24 da parte del neonatologo o del pediatra con
provata competenza nell’assistenza neonatologica in sala parto con
collaborazione, laddove richiesta e nelle situazioni di emergenza,
dell’anestesista-rianimatore del presidio;
e) garantire un laboratorio
d’urgenza attivo h24, con possibilità di eseguire tutti gli esami
ematochimici, preferibilmente con micrometodi;
f) garantire l’integrazione
funzionale con lo S.T.E.N. del territorio di competenza;
g) garantire
diagnostica per immagini nelle situazioni di emergenza.
2. Devono essere presenti: 15 culle ogni mille
nati/anno destinate ai neonati sani; posti letto: 4,5 ogni mille nati/anno, con
dotazione di almeno 4 incubatrici.
3. La U.O. di Neonatologia di I Livello assicura
le seguenti funzioni collegate ai livelli assistenziali:
a) garantire l’assistenza in sala parto, fin
dalla nascita, con garanzia di rianimazione primaria neonatale h24 con
eventuale collaborazione dell’anestesista-rianimatore del presidio, ove
richiesta;
b) garantire l’osservazione transizionale post-parto;
c)
garantire assistenza a tutti i neonati con età gestazionale >/= 34
settimane e neonati patologici e che comunque richiedano monitoraggio
polifunzionale e cure intermedie, ma che non necessitino di trattamenti
intensivi;
d) garantire formalmente e funzionalmente assistenza collegata
con T.I.N. di riferimento;
e) garantire la disponibilità di emotrasfusioni
h24;
f) garantire l’assistenza immediata d’urgenza e la stabilizzazione ai
neonati che imprevedibilmente presentano condizioni cliniche richiedenti
l’intervento dello S.T.E.N., nell’attesa che il paziente possa essere preso in
carico da quest’ultimo;
g) garantire accoglienza ai neonati ritrasferiti
dalla T.I.N. di II livello referente per l’area;
h) garantire
l’applicazione di protocolli nazionali/regionali predisposti per il livello di
appartenenza, con particolare riguardo a: esecuzione di screening, registro
delle malformazioni, pratiche vaccinali, ecc.;
i) garantire le pratiche
del rooming-in, l’allattamento al seno ed il contatto precoce dopo il parto;
j) garantire con lettera di dimissione al neonato l’integrazione con il
territorio;
k) concorrere con l’U.O. ostetrica dell’Ente di appartenenza
nel fornire i dati necessari per la sorveglianza epidemiologica dell’evento
parto-nascita;
l) favorire elevati livelli di integrazione funzionale tra
neonatologi/pediatri ed ostetrici atti a garantire il massimo della sicurezza
nell’ambito di un processo multidisciplinare e complesso anche attraverso
regolare attività di audit.
Art. 5
(Requisiti U.O. di Ostetricia e
Ginecologia Neonatologia/Pediatria di II Livello dotate di
T.I.N.)
1. Requisiti strutturali
1. Le aree per l’assistenza ostetrica e neonatale
devono essere funzionalmente collegate fra loro in modo agevole.
2. Devono essere istituiti:
a) un blocco travaglio-parto (area travaglio
-parto -sala operatoria ostetrica) e aree di degenza puerperale -
nido-rooming-in - degenza neonatale.
Tali aree devono essere istituite sullo stesso piano
dell’edificio o almeno allocate in piani differenti del medesimo edificio purchè
ben collegati attraverso ascensori dedicati. Tali requisiti devono essere
soddisfatti ogniqualvolta si proceda ad interventi di ristrutturazione o di
nuova progettazione di servizi ospedalieri per l’assistenza perinatale.
3. Ulteriori standard di sicurezza necessari sono:
a) nell’area travaglio-parto deve essere
possibile assistere contemporaneamente almeno due neonati in area dedicata
(isola neonatale) chiaramente identificata e facilmente accessibile,
opportunamente attrezzata
b) per la rianimazione neonatale;
c) nell’isola neonatale l’impiantistica tecnica deve essere adeguata
al carico e alla tipologia di lavoro
d) sostenuto dal servizio
neonatologico;
e) c) la distribuzione degli spazi di degenza
puerperale deve tener conto delle esigenze minime strutturali che favoriscono
la pratica del rooming-in e la promozione dell’allattamento al seno;
f) d) nell’area di degenza, anche in regime di rooming-in integrale,
dovranno essere predisposti spazi di degenza per neonati in osservazione e per
l’allattamento;
g) e) devono essere predisposti spazi funzionali per
lo stoccaggio del latte materno, per la preparazione, conservazione e
distribuzione dei nutrienti e per il successivo ripristino; se presente la
banca del latte, questa dovrà avere locali specificamente dedicati;
h) f) aree di degenza secondo standard specifici con possibilità di
distinzioni di aree funzionali (terapia sub-intensiva, ecc.);
i) g)
ambulatori per follow-up e controlli specialistici post-dimissione ed
eventualmente D.H.;
j) h) aree per laboratori dedicati;
k) i) aree sufficienti per effettuare procedure specialistiche quali:
diagnostica per immagini, chirurgia, oculistica, ecc.;
l) j) aree di
servizio quali: spogliatoio e filtro, depositi vari, spazio destinato a
genitori e parenti, zona di ristoro per il personale, lavaggio incubatrici;
m) k) area di coordinamento dello S.T.E.N., qualora presente.
2. Requsiti Tecnologici
1. Le U.O. Neonatologiche di II Livello
devono possedere i seguenti requisiti:
a) Area degenza e terapia intensiva- subintensiva:
ATTREZZATURE
|
TERAPIA
INTENSIVA
|
TERAPIA
SUB-INTENSIVA
|
Incubatrici
|
P.L. + 20%
|
50%
P.L. |
Respiratori
|
P.L. + 2
riserva
|
|
O2 - CO2
transcutanea
|
P.L. + 2
riserva
|
|
Monitor
cardiorespirografico*
|
P.L. + 1
riserva
|
P.L. |
Pompa di infusione
|
2x P.L. + 30%
riserva
|
1 x
P.L. |
Aspiratori
|
P.L. + 10%
|
P.L. |
Incubatrice da trasporto
|
2
|
|
Apparecchio Rx dedicato
(portatile)
|
1
|
|
Ecografo (con
ecodoppler)
|
1
|
|
Apparecchiatura per terapia con
Ossido Nitrico |
SI
|
|
Apparecchiatura per trattamento
ipotermico
|
SI
|
|
Possibilità sterilizzazione
incubatrici
|
SI
|
|
Possibilità
effettuazione
alimentazione
enterale |
SI
|
|
Disponibilità (24/24 ore) di
tecnologie avanzate |
SI
|
|
*I monitor cardiorespirografici devono avere
moduli per saturimetria, PA cruenta (TIN) e incruenta.
2. Deve essere predisposto un piano di controllo e di
valutazione periodica dello stato di conservazione e di efficienza delle
tecnologie a disposizione, con predisposizione di una scheda per ogni singola
apparecchiatura indicante le scadenze previste e i controlli effettuati nel
rispetto della normativa e di quanto previsto a livello dipartimentale.
L’integrazione funzionale tra l’organizzazione dipartimentale dell’area materno
infantile e D.P. per quanto attiene alla prevenzione e alla sicurezza relative
ai rischi connessi all’uso di tecnologie, agli ambienti di lavoro,
all’impiantistica e agli infortuni sul lavoro dev’essere continua e adeguata al
contesto tecnologico utilizzato, con criteri di manutenzione dedicati (normativa
ISO 9000 — manutenzione attrezzature).
3. Ulteriori standard tecnologici sono i seguenti:
Isola neonatale
|
|
• 3 lettini per rianimazione
neonatale forniti di pannello
radiante;
• 3 erogatori di 0, aria
compressa e sistema di aspirazione
• 3 sistemi di miscelazione,
umidificazione e riscaldamento dei gas medicali
• 3 set NEO PUFF per
ventilazione neonati
• 3 set di materiale per
intubazione e ventilazione manuale, per incannulamento dei vasi ombelicali
e posizionamento di drenaggio toracico disponibili h24
|
|
• 3 saturimetri
percutanei (disponibili)
|
|
• 3 misuratore P.A.
(disponibili)
|
|
• • 3 pompa a siringa
(disponibili)
|
1
incubatrice
da trasporto con
dotazioni come
da indicazioni
dello S.T.E.N. per
trasporto
intramoenia. Per eventuali trasporti d’emergenza indicati dal
responsabile
STEN sarà lo
stesso S.T.E.N. a mettere a
disposizione culle da
trasporto
|
|
Area degenza nido - rooming-
in e patologia intermedia |
-
stessi requisiti richiesti per le U.O. di Pediatria e
Neonatologia di I livello. |
|
3. Requisiti Organizzativi
1. La U.O. di Neonatologia di II Livello
deve:
a) disporre di risorse umane adeguate sulla base
dei carichi di lavoro, per le varie figure professionali coinvolte nel
processo assistenziale specificatamente dedicate;
b) garantire
l’assistenza neonatale (isola neonatale e rooming-in, degenza neonatale,
T.I.N.), affidata al pediatra - neonatologo;
c) garantire l’assistenza ai
neonati fisiologici e patologici, ivi inclusi quelli bisognosi di terapia
intensiva;
d) garantire T.I.N. e terapia sub-intensiva con posti letto
secondo attribuzioni del Piano Regionale;
e) garantire guardia attiva h24,
con supporto di pronta reperibilità integrativa h24 da parte di
pediatri-
neonatologi;
f) garantire la possibilità di usufruire h24 del
servizio emotrasfusionale e del laboratorio con possibilità di eseguire tutti
gli esami ematochimici, preferibilmente con micrometodi;
g) garantire
l’integrazione nel sistema emergenza (STEN) sulla base del Piano Regionale
STEN;
h) garantire la possibilità di attivare, h24, in rapporto alle
esigenze emergenti e in base alle convenzioni sottoscritte, consulenze e
interventi di cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia ricostruttiva,
oculistica, valutazione emodinamica, broncoscopia, ecc.;
i) garantire la
possibilità di effettuare diagnostica per immagini h24.
2. La U.O. di Neonatologia di II Livello assicura
le seguenti funzioni collegate ai livelli assistenziali sono le seguenti:
a) garantire l’assistenza in sala parto, fin dalla
nascita, con garanzia di rianimazione primaria neonatale h24;
b) garantire l’osservazione transizionale post-parto;
c) assistere i soggetti “inborn” e “outborn” necessitanti di
assistenza intensiva, di qualsiasi peso o età
gestazionale:
- neonati in ventilazione assistita intubati
o non;
- -neonati chirurgici in fase pre e post-operatoria;
- neonati con malformazioni complesse;
- neonati con gravi
compromissioni delle funzioni vitali e/o che abbisognino di procedure
diagnostiche invasive oppure specialistiche;
- neonati che devono
terminare il percorso di accrescimento e sviluppo prima di essere dimessi,
qualora non sia possibile un trasporto presso U.O. di I livello;
- neonati che richiedono procedure diagnostiche invasive o
trattamenti che necessitano di monitoraggi, ecc.; - neonati non
dimissibili affetti da patologie croniche, né trasferibili in U.O. di I
livello;
d) garantire il coordinamento con le
strutture di I livello funzionalmente collegate;
e) garantire
la disponibilità di emotrasfusioni h24;
f) garantire il
coordinamento con lo S.T.E.N.;
g) applicazione di
protocolli nazionali/regionali;
h) garantire le pratiche
del rooming-in, l’allattamento al seno e il contatto precoce dopo il parto;
i) garantire con lettera di dimissione al neonato
l’integrazione con il territorio;
j) concorrere con l’U.O. di
Ostetricia dell’Ente di appartenenza nel fornire i dati necessari per la
sorveglianza epidemiologica dell’evento parto-nascita e outcome neonatale;
k) garantire elevati livelli di integrazione funzionale tra
neonatologi/pediatri e ostetrici atti a garantire il massimo della sicurezza
nell’ambito di un processo multidisciplinare e complesso anche attraverso
regolare attività di audit;
l) collaborare con U.O.C. di
neuropsichiatria infantile e di terapia riabilitativa, per usufruire delle
relative
competenze per il neonato sin dalle prime fasi della degenza.
Le UU.OO. di II livello devono far parte di strutture con
adeguate articolazioni funzionali e organizzative, in grado di garantire, per la
madre e per il neonato, le massime competenze diagnostico-terapeutiche a livello
sub-specialistico oppure devono essere funzionalmente collegate con tali
strutture mediante contratti e convenzioni, in particolare per quanto riguarda
la chirurgia neonatale, la cardiochirugia e la neurochirurgia. In caso di
particolare attrazione di casistica da parte delle UU.OO. chirurgiche
sub-specialistiche, dovrà essere adeguata la dotazione dei posti letto.
Art. 6
(Criteri per l’autorizzazione all’esercizio delle UU.OO.
di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria/Neonatologia)
1. I Punti nascita (Unità Operative di Ostetricia e
Ginecologia e di Pediatria/Neonatologia) delle strutture pubbliche e private,
gli IRCCS privati e gli Enti Ecclesiastici devono rispettare i requisiti di cui
al presente regolamento, nonché quelli dei Regolamenti
regionali n.3/2005 e n. 23/2019,
purché non siano in contrasto con il presente regolamento.
2. Le strutture pubbliche e private, gli IRCCS
privati e gli Enti Ecclesiastici possono richiedere, congiuntamente, il rilascio
dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale con
unico procedimento, nel rispetto di quanto stabilito all’articolo 24,
comma 2 della legge 02/05/2017, n. 9 e ss.mm.ii..
3. In ottemperanza a quanto disposto dall’art. 29
comma 5, lettere a) e b), della legge regionale le Aziende sanitarie locali, le
Aziende Ospedaliero Universitarie, gli IRCCS pubblici, le Strutture private e
gli Enti ecclesiastici, sono tenute ad adeguare le Unità Operative di
“Ostetricia e Ginecologia” e di “Neonatologia/ Pediatria” previste nella
programmazione sanitaria ai requisiti di cui al presente regolamento, nel
rispetto delle fasi e dei termini di seguito indicati:
a) Entro tre mesi dalla data dell’entrata
in vigore del presente regolamento, le Aziende, gli Istituti e gli Enti di cui
sopra predispongono e trasmettono alla Sezione “Strategie e Governo
dell’Offerta”, di seguito denominata SGO, un piano di adeguamento delle Unità
Operative ai requisiti, con l’indicazione dei tempi necessari all’attuazione
del piano stesso (c.d. cronoprogramma). In ogni caso l’adeguamento da
realizzare in conformità al piano presentato ed approvato deve essere
completato entro e non oltre il 31/12/2021.
b) I piani di
adeguamento presentati devono essere approvati dalla Giunta Regionale entro i
tre mesi successivi alla scadenza del termine di presentazione, previa
istruttoria svolta dalla Sezione SGO e dalla Sezione Risorse strumentali e
tecnologiche. In caso di mancata presentazione del piano entro il termine
stabilito al punto precedente ovvero nel caso in cui nei successivi tre mesi
la Giunta Regionale, esaminato il piano di adeguamento, decida di non
approvarlo viene disposta la sospensione dell’attività della Unità Operativa
interessata con determinazione dirigenziale della Sezione SGO.
4. Entro il 30/10/2020 la Giunta Regionale deve
approvare i piani di adeguamento presentati successivamente al termine previsto
al punto 3, lettera a) ovvero non approvati nel termine, previa valutazione
delle controdeduzioni presentate dal Direttore generale o dal legale
rappresentate dell’Ente.
5. I Direttori Generali e/o i legali
rappresentanti, attuato il piano di cui al punto 3, presentano alla
Regione, secondo quanto previsto all’art. 24.2 dellaLegge
regionale n. 9/2017 e ss.mm.ii., istanza di conferma
dell’autorizzazione all’esercizio ed accreditamento istituzionale.
6.
Acquisito l’esito della verifica, la Sezione SGO, con propria determinazione
dirigenziale, accredita le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia e di
Pediatria/Neonatologia entro il 30/06/2022.
7. Dal 1/07/2022 con deliberazione di Giunta
regionale è disposta la chiusura delle Unità Operative di Ostetricia e
Ginecologia e di Pediatria/Neonatologia, per le quali le Aziende sanitarie
locali, le Aziende Ospedaliero Universitarie, gli IRCCS pubblici, le Strutture
private e gli Enti ecclesiastici, non hanno provveduto all’adeguamento ai
requisiti previsti dal presente regolamento, revocando le relative
autorizzazioni all’esercizio e accreditamenti.
8. La Regione verifica il mantenimento dei
requisiti di ciascuna Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia e
Pediatria/Neonatologia accreditata secondo quanto previsto dagli articoli 14.8 e
26.4, della Legge regionale
n. 9/2017 e ss.mm.ii. con cadenza biennale
Art. 7
(Abrogazione dei punti C.01.03 e
C.01.04 del Regolamento
regionale n. 3/2005)
6.1 Sono abrogati i punti C.01.03 “Reparto
Operatorio” – Sezione “Blocco Parto” e C.01.04 “Punto nascita- Blocco Parto” de
lRegolamento
regionale n. 3/2005) relativo alle Unità Operative di “Ostetricia e
Ginecologia” e “Pediatria” a far data della pubblicazione sul B.U.R.P. del
presente Regolamento.
Il presente Regolamento è pubblicato sul Bollettino
Ufficiale della Regione Puglia ai sensi e per gli effetti dell’art.53
comma 1 della L.R.
12/05/2004, n. 7 “Statuto della Regione Puglia”. E’ fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia.
Dato a Bari, addì 31 MAR. 2020 EMILIANO