1. La riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione
Puglia di cui al presente regolamento è redatta in attuazione del Decreto
Ministero della Salute del 2 aprile 2015, n. 70 (DM70/2015 per il seguito) e
delle leggi di Stabilità 2016 -2017 nonché del Programma Operativo 2016-2018
della Regione Puglia adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 129 del
06/02/2018 avente ad oggetto "Programma operativo 20162018. Piano delle azioni
avviate nel biennio 2016 -2017 e delle misure da adottare nel 2018".
2. Il presente regolamento è finalizzato a rimodularela
dotazione di posti letto regionale in linea con le disposizioni di cui
all’articolo 15, comma 13, lettera c), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nel rispetto
degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle
strutture sanitarie dedicate all’assistenza ospedaliera individuati
nell’Allegato 1 del citato DM 70/2015. Tali interventi hanno inoltre l’obiettivo
di consolidare gli interventi tesi al miglioramento della qualità ed
appropriatezza dell’offerta ospedaliera ed al contenimento della relativa spesa,
in coerenza con le risorse programmate per il Servizio Sanitario Regionale.
3. Con il presente Regolamento, la Regione intende:
4. La rimodulazione della rete ospedaliera relativa al privato
accreditato non comporta incremento dei tetti di spesa approvata con
provvedimento di Giunta Regionale n. 53 del 23/01/2018 e successivo Regolamento
regionale n. 3/2018. La dotazione massima di posti letto della Regione
Puglia, riveniente dall’applicazione delle previsioni di cui al comma 3
dell’articolo 1 del DM 70/2015, per l’anno 2016 (applicando il coefficiente di
0,65 al saldo della mobilità interregionale, è pari a 14.783, di cui 11.986 per
acuti e 2.797 per post acuti.
5. La configurazione dell’offerta sanitaria delle Aziende
Ospedaliero-Universitarie della Regione Puglia tiene conto dei relativi
Protocolli di Intesa Università-Regione, sottoscritti in data 11/04/2018;
6. L’allineamento della dotazione dei posti letto si determina
progressivamente nel corso degli anni, anche attraverso rimodulazioni annuali da
effettuarsi sulla base dei criteri di cui al successivo art. 3 del presente
regolamento.
7. Il presente provvedimento stabilisce la rimodulazione della
dotazione di posti letto degli ospedali pubblici, degli IRCCS pubblici e
privati, enti ecclesiastici e delle case di cura private accreditate così come
riportato nelle tabelle allegate.
8. La rimodulazione della rete ospedaliera relativa al privato
accreditato anche in futuro deve essere sempre oggetto di apposita preintesa,
approvata con provvedimento di Giunta Regionale, dopo apposita istruttoria
espletata.
9. La distribuzione dei posti letto, di cui al presente
regolamento regionale, vale come parere di compatibilità per le strutture
pubbliche o private accreditate. Il parere di compatibilità deve intendersi con
il presente schema di provvedimento, a modifica della D.G.R. n. 1095/2017
concesso fino al termine ultimo del 28/02/2020, per le discipline modificate
rispetto ai vigenti Regolamenti regionali. Decorso tale termine del 28/02/2020
il parere di compatibilità deve intendersi decaduto.
10. L’inserimento nelle reti cliniche o per patologia delle
strutture private accreditate non comporta nessuna ulteriore assegnazione
economica e deve intendersi ad invarianza del tetto di spesa assegnato dalla Asl
di riferimento nonché per eventuali progetti legati al circuito dell’infarto del
miocardio (tipo IMA - SCA) e comunque nel rispetto della normativa vigente e
delle disposizioni in materia Per quanto attiene i modelli organizzativi delle
strutture sanitarie pubbliche devono essere rispettate le indicazioni dei
provvedimenti di programmazione nazionale e regionale.
11. Negli stabilimenti che risultano aggregati funzionalmente
in un’unica struttura di ricovero, è prevista una unica direzione medica ed
un’unica direzione amministrativa di presidio, nonché l’accorpamento di tutte le
unità operative e servizi; agli stabilimenti (ed alle relative unità operative)
sono comunque attribuiti sottocodici identificativi in ragione della necessità
di assicurare costante e capillare monitoraggio dei flussi di ricovero, per
garantire l’ottemperanza agli standard qualitativi e quantitativi di cui al
presente regolamento.
12. All’interno delle U.O. complesse di Medicina Interna e
Chirurgia Generale possono essere destinati posti letto ad attività
specialistiche compatibili con le discipline di base, la cui responsabilità deve
essere affidato a personale medico in possesso dei requisiti specifici,
incardinato nell’organico. Inoltre negli ospedali di base e di I livello devono
essere attivati posti letto per pazienti critici (area critica) a disposizione
delle unità operative afferenti al dipartimento; i pazienti possono essere
allocati in area critica solo dopo adeguata valutazione del medico specialista
della U.O. di competenza che ne assume, pertanto, la responsabilità ed il
carico". In tali posti letto non possono essere allocati utenti che necessitino
di assistenza ventilatoria meccanica controllata e/o che presentino instabilità
delle funzioni vitali e che quindi siano di esclusiva competenza degli
Anestesisti rianimatori.
13. Le Unità Operative di Lungodegenza sono articolazioni
funzionali delle Unità Operative di Medicina Interna.
14. Le attività di endoscopia che utilizzano gli orifizi
naturali (endoscopia digestiva, ginecologica, otorinolaringoiatrica,
tracheobronchiale, urologica) sono eseguibili sia in ambito ambulatoriale
intraospedaliero ed extraospedaliero, che di ricovero. In ambito ambulatoriale
sono erogabili, valutate le condizioni cliniche del paziente da parte del medico
competente, tutte le prestazioni individuate nel nomenclatore tariffario
regionale connesse all’attività diagnostica e terapeutica di base.
15. Le consulenze specialistiche delle discipline assenti nel
presidio devono essere assicurate dagli specialisti presenti in altri ospedali
aziendali ovvero nei poliambulatori del territorio di riferimento.
16. Per quanto attiene l’Ospedale di Galatina deve essere
garantito il collegamento formalizzato con la U.O. di Terapia Intensiva
dell’Ospedale "V. Fazzi" di Lecce nonché il relativo percorso assistenziale, con
particolare riferimento al Punto nascita.
17. Le Direzioni strategiche delle Asl, delle Aziende
Ospedaliere Universitarie, degli Enti Ecclesiastici e dell’IRCCS privato
accreditato devono dare piena attuazione all’Accordo Stato - Regioni n. 143/CSR
del 1/08/2019 avente ad oggetto: "Linee di indirizzo nazionale sul Triage
intraospedaliero", "Linee di indirizzo nazionali sull’Osservazione Breve
Intensiva" e "Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del Piano di gestione
del sovraffollamento in Pronto soccorso".
1. Coerentemente con la classificazione
di cui al Capitolo 2 dell’Allegato 1 del DM70/2015 la rete ospedaliera della
Regione Puglia, in prima applicazione entro il 31/12/2017, si articola in:
a) 5 Ospedali di Secondo Livello
1) AOU Ospedali Riuniti - Foggia;
2) AOU Policlinico Consorziale - Bari con il plesso pediatrico Ospedale
Giovanni XXIII;
3) Ospedale Ss.ma Annunziata -Taranto (ASL Taranto) con il plesso
oncologico Ospedale San Giuseppe Moscati di Statte e con il plesso
ospedaliero per la post acuzie di Grottaglie;
4)Ospedale Antonio Perrino - Brindisi (ASL Brindisi), con il plesso
riabilitativo di Ceglie Messapica;
5) Ospedale Vito Fazzi - Lecce (ASL Lecce) con il plesso riabilitativo
Ospedale Antonio Galateo di San Cesario di Lecce.
b) 17 Ospedali di Primo Livello
1) Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza - San Giovanni Rotondo (Ente
Ecclesiastico);
2) Ospedale Teresa Masselli Mascia - San Severo (ASL Foggia);
3) Ospedale Giuseppe Tatarella - Cerignola (ASL Foggia);
4) Ospedale Mons. Raffaele Dimiccoli - Barletta (ASL BT);
5) Ospedale Lorenzo Bonomo - Andria (ASL BT), con il plesso ospedaliero
per la post acuzie di Canosa;
6) Ospedale San Paolo - Bari (ASL Bari);
7) Ospedale Di Venere - Bari (ASL Bari), con il plesso ospedaliero per
la post acuzie di Triggiano;
8) Ospedale della Murgia - Altamura (ASL Bari);
9) Ospedale Umberto I - Corato (ASL Bari), con il plesso ospedaliero per
la post acuzie di Terlizzi;
10) CdC CBH Mater Dei Hospital - Bari;
11) Ospedale Generale Miulli - Acquaviva delle Fonti (Ente
Ecclesiastico);
12) Ospedale Civile - Castellaneta (ASL Taranto);
13) Ospedale Valle d’Itria - Martina Franca (ASL Taranto);
14) Ospedale Dario Camberlingo - Francavilla Fontana (ASL Brindisi);
15) Ospedale Sacro Cuore - Gallipoli (ASL Lecce);
16) Ospedale Veris Delli Ponti - Scorrano (ASL Lecce);
17) Ospedale Card. Giovanni Panico - Tricase (Ente Ecclesiastico)
c) 10 Ospedali di Base
1) Ospedale San Camillo de’ Lellis - Manfredonia (ASL Foggia);
2) Ospedale Vittorio Emanuele II - Bisceglie (ASL BT);
3) Ospedale don Tonino Bello - Molfetta (ASL Bari);
4) Ospedale San Giacomo - Monopoli (ASL Bari);
5) Ospedale Santa Maria degli Angeli - Putignano (ASL Bari);
6) Ospedale Marianna Giannuzzi - Manduria (ASL aranto);
7) Ospedale Civile - Ostuni (ASL Brindisi);
8) Ospedale San Giuseppe - Copertino (ASL Lecce);
9) Ospedale Santa Caterina Novella - Galatina (ASL Lecce);
10) Ospedale Francesco Ferrari - Casarano (ASL Lecce).
d) 1 Ospedale di Area Particolarmente Disagiata
1) Ospedale Francesco Lastaria - Lucera, collegato funzionalmente
all’Azienda Ospedaliera Universitaria “OO.RR” di Foggia.
2. La rete ospedaliera suddetta trova integrazione e
complemento in:
a) 2 Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico pubblici
1) IRCCS Giovanni Paolo II - Bari a indirizzo oncologico
2) IRCCS Saverio de’ Bellis - Castellana Grotte a indirizzo
gastroenterologico
b) 2 Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico privati
accreditati
1) IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri - Cassano Murge
2) IRCCS Eugenio Medea - Brindisi
c) 25 Case di Cura private "accreditate"
1) CCRR Villa Serena e Nuova San Francesco - Foggia
2) CdC “San Michele” Gestione Daunia Medica Spa -Manfredonia
3) CdC Santa Maria Bambina - Foggia
4) CdC Professor Brodetti - Villa Igea- Foggia
5) CdC Leonardo De Luca srl - Castelnuovo della Daunia
6) CdC Congregazione Divina Provvidenza - Bisceglie
7) CdC Santa Maria s.p.a.- Bari
8) CdC Anthea Hospital - Bari
9) CdC Monte Imperatore - Noci
10) CdC Medicol Villa Lucia - Conversano
11) CdC Villa Verde - Taranto
12) CdC Bernardini srl - Taranto
13) CdC San Camillo srl - Taranto
14) Centro Medico Riabilitazione Maugeri - Ginosa
15) CdC Centro Medico Riabilitativo Villa Bianca - Martina Franca
16) CdC Arca Fondazione San Raffaele Cittadella della Carità -
Taranto
17) CdC D’Amore Hospital - Taranto
18) CdC Santa Rita srl- Taranto
19) CdC Salus srl- Brindisi
20) CdC Città di Lecce Hospital - Lecce
21) CdC Prof. Petrucciani srl- Lecce
22) CdC Euroitalia - Casarano
23) CdC San Francesco - Galatina
24) CdC Villa Verde - Lecce
25) CdC Villa Bianca - Lecce
d) Con realizzazioni, valutazioni e atti successivi la rete ospedaliera
subirà ulteriore riassetto a seguito di:d) Con realizzazioni, valutazioni e
atti successivi la rete ospedaliera subirà ulteriore riassetto a seguito di:
a) costituzione in ente ospedaliero autonomo con una capacità attrattiva
extra- regionale del plesso pediatrico Ospedale Giovanni XXII di Bari, con
separazione dall’AOU Policlinico, assorbimento delle discipline pediatriche
di alta specialità insistenti negli ospedali limitrofi e delle altre
province e istituzione di nuove ritenute strategiche;
b) aggregazione funzionale delle UU.OO. di Chirurgia pediatrica,
Pediatria e Oncoematologia pediatrica nel Polo Pediatrico del P.O. V.
Fazzi;
c) realizzazione di quattro nuovi ospedali come dettagliato nel
successivo art.6.
e) La classificazione di ciascun ospedale nell’ambito della rete
dell’emergenza - urgenza, delle reti tempo - dipendenti e delle reti cliniche,
è riportata nell’allegata ‘Tabella C_ter’.
Art. 3
Applicazione degli standard qualitativi e quantitativi
dell’assistenza ospedaliera
1. La presente riorganizzazione della rete ospedaliera viene
predisposta con l’obiettivo di adeguare l’offerta ospedaliera regionale agli
standard fissati con Legge n. 135/2012, relativamente ai posti letto e al tasso
di ospedalizzazione, che vengono conseguiti, oltre che con la rimodulazione
della dotazione di posti letto per disciplina, anche intervenendo sull’indice di
occupazione dei posti letto, che deve attestarsi su valori tendenziali del 90% e
sulla durata media di degenza, per ricoveri ordinari, che deve essere inferiore
mediamente a 7 giorni, salvo motivate esigenze clinico-assistenziali.
2. La riorganizzazione èstata realizzata attraverso un’analisi
dell’attuale articolazione con particolare riferimento alladistribuzionedelle
unità operative per bacino di utenza, all’indice di occupazione, alle soglie
minime di volumi di attività specifici (correlati agli esiti migliori) e soglie
per rischi di esito riportate al punto 4.6 dell’Allegato 1 del DM 70/2015,
tenendo conto del profilo epidemiologico e delle caratteristiche logistiche dei
territori.
3. La riorganizzazione è stata realizzata anche con criteri di
sostenibile fattibilità operativa avendo come termine temporale di messa a
regime della stessa la data del 31/12/2019. Per tale motivo, in molti casi, non
si è potuto prescindere dalla capacità organizzativa, tecnologica e strutturale
della situazione di partenza, intendendo il processo di riordino come percorso
di qualificazione continua della rete di offerta agli standard presenti e
futuri.
4. La non completa compatibilità tra tempi ravvicinati di prima
messa a regime della rete e aderenza a tutti gli standard di disciplina clinica
in rapporto ai bacini dipopolazione e alla funzione di emergenza-urgenza
comporta nella prima stesura di piano alcuni disallineamenti rispetto al
prescritto per limiti tecnologici e strutturali nel breve termine.
5. Per il computo e la distribuzione delle strutture per bacino
di cui al Capitolo 3 dell’Allegato 1 del DM70/2015 si è fatto riferimento
esclusivamente alle "strutture organizzative complesse" per i posti letto
pubblici e ai punti di erogazione comunque dimensionati per i posti letto
privati, riservando una eventuale rivisitazione delle stesse a nuova e diversa
indicazione da parte ministeriale.
6. Per mantenere e/o ricondurre il numero delle strutture per
bacino nei limiti minimi e massimi prescritti dal DM70/2015 e dettagliati per la
Puglia nella Tabella 2 e al fine di supportare il legame hub&spoke alla base
della rete, l’istituzione e il mantenimento in esercizio di "strutture
organizzativamente complesse" verrà valutata compatibilmente con le
determinazioni dell’atto aziendale da parte delle direzioni strategiche delle
Aziende del SSR.
7. Per quanto attiene in particolare gli Ospedali di Base si
procederà ad un graduale allineamento delle discipline rispetto a quanto
espressamente dal D.M. n. 70. Tale processo sarà attuato anche a seguito della
realizzazione dei nuovi ospedali di I Livello previsti dalla programmazione
regionale. Il mantenimento della qualificazione delle "strutture
organizzativamente complesse" per le discipline diverse da quelle previste dal
DM 70/2015 negli Ospedali di Base si intende confermato fino alla scadenza
dell’incarico del Dirigente a cui lo stesso è conferito.
8. Per quanto attiene le reti tempo dipendenti, a seguito del
monitoraggio annuale in termini di volumi ed esiti dell’attività svolta, si
procederà ad una eventuale rivisitazione delle stesse.
9. I disallineamenti sulla rete di emergenza-urgenza per
discipline presenti in esubero negli ospedali di base e per discipline
prescritte ma assenti negli ospedali di primo livello troveranno risoluzione nel
corso del triennio 2017-2019, stante la limitata disponibilità di stabilimenti
logisticamente ricettivi fino alla concorrenza delle disciplinedi primo livello
e l’ampia disponibilità di stabilimenti logisticamente molto capienti rispetto
alle sole discipline di base.
10. Al di fuori dalle discipline cliniche e dai servizi senza
posti letto regolamentate dal DM 70/2015, è fatta salva la discrezionalità delle
aziende sanitarie di istituire punti di erogazione per discipline non
contemplate se il fabbisogno locale, il disegno delle reti cliniche o specifiche
eccellenze di offerta lo consiglino.
11. Le misure e le stime di riferimento e di verifica per i
volumi di attività e gli esiti sono quelle prodotte dal Programma Nazionale
Esiti di A.Ge.Na.S., ai sensi del comma 25 bis dell’art. 15 della L. 135/2012,
opportunamente integrate con indicatori di performance elaborati da AReSS
Puglia. La più aggiornata ricognizione dei nove indicatori prescritti dal DM70 è
riportata nell’allegata ‘Tabella 3’.
12. Entro il 31 dicembre di ciascun anno, in base all’analisi
dei dati sanitari pertinenti predisposta con il supporto di AReSS Puglia, sarà
elaborata una relazione di verifica del rispetto del funzionamento della rete in
relazione agli standard quali-quantitativi e di sicurezza dell’assistenza
ospedaliera di cui ai punti precedenti. Tale relazione dovrà evidenziare
eventuali esigenze di riconfigurazione ovvero condizioni e percorsi di
intervento sulle strutture pubbliche e private (Ospedali e Unità Operative in
relazione allo specifico requisito) che nonhannogarantito il rispetto dei
criteri come sopra identificati, affinché raggiungano gli standard fissati.
13. Per i seguenti stabilimenti ospedalieri si dispone la
riconversione entro il 30/12/2019 in Presidi di Post-Acuzie secondo l’allegata
‘Tabella C_bis’ e con possibilità di essere complementati con il modello
assistenziale del PTA:
a. Caduti in Guerra - Canosa di Puglia, plesso dell’Ospedale
di Andria
b. Michele Sarcone - Terlizzi, plesso dell’Ospedale San
Paolo
c. Francesca Fallacara - Triggiano, plesso dell’Ospedale Di
Venere di Bari
d. San Marco - Grottaglie, plesso dell’Ospedale SS.
Annunziata di Taranto (al termine del completamento dei lavori per la
costruzione del nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto)
14. Ai plessi (ed alle relative unita operative) sono
comunque attribuiti sottocodici identificativi in ragione della necessità di
assicurare costante e capillare monitoraggio dei flussi di ricovero, per
garantire l’ottemperanza agli standard qualitativi e quantitativi.
Art. 4
Reti cliniche
1. La definizione delle nuove ed ulteriori reti cliniche nonché
l’eventuale rimodulazione con le previsioni del citato Regolamento del Ministero
della Salute deve avvenire con apposita deliberazione di Giunta regionale, su
proposta del Dipartimento "Promozione della Salute, del benessere sociale e
dello Sport per tutti" con il supporto di AReSS Puglia, con l’obiettivo di
assicurare tempestività e appropriatezza delle prestazioni sanitarie e al
continuità dei percorso assistenziali, ivi compresa la rete emergenza - urgenza.
2. Con deliberazione di Giunta regionale, nella definizione
delle reti cliniche, vengono emanate specifiche disposizioni per la definizione,
ovvero l’adeguamento ai requisiti contenuti nel citato Regolamento del Ministero
della Salute, delle reti cliniche, che integrano l’attività ospedaliera per
acuti e post-acuti con l’attività territoriale, recependo le linee guida
organizzative e le raccomandazioni contenute negli appositiAccordi sanciti dalla
Conferenza Stato Regioni sulle rispettive materie.
3. A seguito dell’istituzione delle reti cliniche deve essere
garantito il monitoraggio dal Dipartimento "Promozione della Salute, del
benessere sociale e dello Sport per tutti" con il supporto di AReSS Puglia per
valutare l’efficacia e l’efficienza dei percorsi stabiliti ovvero indicare le
eventuali modifiche necessarie a garantire il conseguimento dei risultati di
qualità e sicurezza delle cure.
Art. 5
Rete trasfusionale
1. La rete trasfusionale, sulla base dei criteri definiti dagli
Accordi Stato - Regioni del 16/10/2010 (Rep. Atti n. 242/CSR) e del 25 luglio
2012 (Rep atti n. 149/CSR), a parziale modifica dei Regolamenti regionali n.
15/2013 e n. 14/2015, è articolata in strutture definite su diverse tipologie a
ognuna delle quali corrispondono specifiche funzioni assistenziali:
a. Articolazioni
organizzative: sono punti di prelievo fissi che dipendono sotto il
profilo organizzativo, tecnologico e strutturale da un SIMT o da una ST di
riferimento; l’attività consiste nella raccolta del sangue intero e degli
emocomponenti mediante aferesi (quest’ultima se autorizzata e prevista dalla
programmazione dipartimentale) e le giornate di apertura devono essere
coerenti con i dati di attività rilevati negli ultimi tre anni. L’attività è
limitata all’orario antimeridiano delle giornate feriali, ma possono essere
previste aperture nei giorni festivi in base alla programmazione
dipartimentale.
b. Sezioni
Trasfusionali (ST): sono strutture presenti in presidi ospedalieri
nei quali si rende necessario il decentramento delle prestazioni trasfusionali
per la complessità delle unità operative esistenti, per la presenza di
attività di emergenza/urgenza e di branche specialistiche di particolare
impatto trasfusionale.
Le ST possono svolgere le seguenti funzioni:
i. raccolta di sangue
intero ed emocomponenti anche mediante procedure di aferesi multicomponent
secondo la programmazione annuale del Dipartimento in cui insistono;
ii. gestione dei programmi di autotrasfusione;
iii. distribuzione ed assegnazione del sangue ed
emocomponenti; deve essere prevista la "validazione a distanza
dell’assegnazione di emocomponenti" a cura del Medico del SIMT di
riferimento, in base ai volumi di attività (n° unità trasfuse); il Tecnico
SLB è presente nella ST. in attività di consulenza trasfusionale.
iv. Possono altresì, ove previsto dalla
programmazione dipartimentale, esercitare le seguenti attività:
v. Laboratorio di Immunoematologia;
vi. Centro per la sorveglianza delle malattie
tromboemboliche (come previsto dalla rete dei CET)
vii. Aferesi terapeutica (in base alla
organizzazione dipartimentale ed ai volumi di attività) di riferimento;
viii. Ambulatorio trasfusionale, terapia
infusionale e applicazione del PBM in collaborazione con il SIMT
ix. Visite di idoneità e prelievo ai donatori che
desiderano iscriversi al Registro dei Donatori di Midollo Osseo
(ADMO)
c. Servizio di Immunoematologia e Medicina
Trasfusionale (SIMT): sono strutture complesse che insistono in tutti
i DEA di II livello e nei DEA di I livello individuati dalla programmazione
regionale.
Svolgono le seguenti attività:
i. raccolta di sangue intero ed emocomponenti anche mediante procedure di
aferesi multicomponent
ii. gestione dei programmi di autotrasfusione;
iii. distribuzione ed assegnazione del sangue ed emocomponenti;
iii. attività di consulenza trasfusionale;
iv. aferesi terapeutica (Plasmaexchange, Eritroaferesi, Plasmatrattamento
con filtri colonna, Eritroexchange)
v. ambulatorio trasfusioni e terapia infusionale.
vi. visite di idoneità e prelievo ai donatori che desiderano iscriversi
al Registro dei Donatori di Midollo Osseo (ADMO)
vii. visite di idoneità e selezione di donatrici di sangue del cordone
ombelicale viii. applicazione del programma PBM
aziendale
Alcuni centri, individuati dalla programmazione regionale, possono
svolgere le seguenti attività:
i. qualificazione biologica del sangue (SIMT degli Ospedali Riuniti
di Foggia, San Paolo di Bari e Vito Fazzi di Lecce);
ii. lavorazione emocomponenti (Organizzazione per Area Vasta);
iii. laboratorio di Immunoematologia eritrocitaria di secondo
livello e piastrinica;
iv. centro di emostasi e trombosi (rete dei CET).
v. laboratorio di citofluorimetria
vi. laboratorio tipizzazione HLA
vii. raccolta di cellule staminali emopoietiche periferiche,
linfociti e fotoferesi extracorpporea
viii. produzione di emocomponenti per uso non trasfusionale
ix. gestione della banca degli emocomponenti congelati e biologia
molecolare immunoematologica (AOU Policlinico di Bari)
x. Banca del sangue del cordone ombelicale (IRCCS E.E. Casa
Sollievo della Sofferenza, San Giovanni Rotondo)
I SIMT devono assicurare la copertura delle urgenze ed
emergenze trasfusionali su tutto il territorio di competenza 24 ore su 24
mediante l’istituto di guardia Medica e Tecnica attiva.
2. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del
presente regolamento sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, su proposta
dell’Organismo di Coordinamento del Centro Regionale Sangue (SRC) e della
Sezione SGO, la Giunta regionale definirà:
a) le attività istituzionali di ogni Servizio
Trasfusionale della Regione Puglia;
b) l’organizzazione delle Sezioni Trasfusionali in
termini anche di numero di personale e modalità di gestione della validazione
del sangue e degli emocomponenti. Le Sezioni trasfusionali, in base ai volumi
e alla tipologia delle prestazioni erogate dall’Ospedale in cui insistono,
coerentemente con le indicazioni del D.M. n. 70/2015, possono svolgere alcune
delle attività di cui al comma 1, lettera b) del presente articolo.
3. Con il presente Regolamento viene istituita la
"validazione dell’assegnazione a distanza degli emocomponenti" e, con apposito
atto dirigenziale della Sezione Strategie e Governo dell’Offerta (SGO), deve
essere definito un protocollo operativo regionale che consenta di gestire il
predetto percorso in sicurezza.
4. Tutte le disposizioni in materia di rete
trasfusionale, non coerenti con il presente articolo, si intendono abrogate.
Art. 6
Programmazione degli investimenti
ospedalieri
1. La razionalizzazione della rete ospedaliera prevede
la realizzazione di n. 5 nuovi presidi ospedalieri, in sostituzione dei presidi
ospedalieri esistenti e per completare l’offerta ospedaliera nell’area in cui
sono disattivati gli altri presidi ospedalieri per effetto del presente
Regolamento, come di seguito indicati:
a) nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto, che
subentrerà all’Ospedale Ss.ma Annunziata di Taranto comportandone la
riconversione, insieme allo stabilimento ospedaliero San Giuseppe Moscati di
Statte ed allo stabilimento ospedaliero di Grottaglie;
b) realizzazione del
nuovo Ospedale del Sud Salento, che comporterà la riconversione dell’Ospedale
Veris Delli Ponti di Scorrano e dell’Ospedale Santa Caterina Novella di
Galatina;
c) realizzazione del nuovo Ospedale di Andria, che comporterà la
riconversione dell’Ospedale Lorenzo Bonomo di Andria e dell’ospedale di
Corato, oltre all’Ospedale di Canosa, riconvertito con il presente
provvedimento;
d) realizzazione del nuovo Ospedale di Monopoli-Fasano, che
comporterà la riconversione dell’Ospedale San Giacomo di Monopoli, oltre
all’Ospedale di Fasano, riconvertito con il presente provvedimento;
e)
realizzazione del nuovo Ospedale del Nord barese, che comporterà la
riconversione degli ospedali di Bisceglie e Molfetta, oltre agli Ospedali di
Trani e Terlizzi, riconvertiti con il presente provvedimento;
2. Alla realizzazione delle strutture ospedaliere
individuate nel presente articolo si procede:
a) con decorrenza immediata per i nuovi Ospedali di Taranto e
di Monopoli-Fasano, stante la copertura finanziaria a valere sul Fondo
Sviluppo e Coesione 2007-2013 di cui all’Accordo di Programma Quadro
"Benessere e Salute" e su ulteriori risorse regionali all’uopo
destinate;
b) a valere sui fondi ex art. 20 l.n. 67/1988 ovvero a valere
sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 o altri fondi regionali
prioritariamente per gli ospedali di Andria e del Sud Salento.
3. Alla riqualificazione ed al potenziamento nonché
all’adeguamento alla normativa vigente (antincendio, antisismica,
efficientamento energetico, ecc.) degli ospedali preesistenti, non oggetto di
riconversione in strutture territoriali ai sensi del presente regolamento, si
procede nei limiti delle risorse finanziare europee, nazionali e regionali
all’uopo destinate sulla base di priorità da definirsi a cura della Giunta
regionale con proprie deliberazioni.
Art. 7
Rete Percorso Nascita e Trasporto STAM/STEN
1. In coerenza con l’Accordo Stato - Regioni rep. atti n.
137/CU del 16 dicembre 2010, concernente "Linee di indirizzo per la promozione
ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli
interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio
cesareo", recepito con la deliberazione di Giunta regionale n. 136 del
23/2/2016, si definiscono:
"Unità Operative Ostetricia di I livello" quelle che assistono
gravidanze e parti (500 - 1000 parti/ anno), in età gestazionale >/= 34
settimane, in situazioni che non richiedono presuntivamente interventi di
livello tecnologico e assistenziale elevato, tipiche del II livello, per la
madre e per il feto. Il numero di parti/anno > di 1000 non determina
cambiamento di livello;
a. "Unità Operative Ostetricia di II livello" quelle che
assistono gravidanza e parto (parti/anno > 1000) indipendentemente dal
livello di rischio per madre e feto. alla presenza nella stessa struttura di
TIN e di discipline specialistiche in numero e con intensità di cura più
elevata.
2. In coerenza con l’Accordo Stato - Regioni rep. atti
n. 137/CU del 16 dicembre 2010, concernente "Linee di indirizzo per la
promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la
riduzione del taglio cesareo", recepito con la deliberazione di Giunta regionale
n. 136 del 23/2/2016, si definiscono:
a. "Unità Pediatriche/Neonatologiche di I Livello"
quelle che assistono neonati sani e i nati con patologia (500 - 1000
nati/anno) che non richiedano ricovero presso T.I.N. (II livello). Il numero
di nati/anno > di 1000 non determina cambiamento di livello, essendo, i
requisiti per il II livello pediatrico/neonatologico, legati anche al bacino
di utenza, alla presenza nella stessa struttura di un punto-nascita di II
livello e di discipline specialistiche in numero e con intensità di cura più
elevata.
b. "Unità Pediatriche/Neonatologiche di II Livello"
quelle che assistono neonati fisiologici e neonati patologici, ivi inclusi
quelli bisognosi di terapia intensiva. Il bacino di utenza è di almeno 5000
nati/anno (almeno 50 neonati/anno con peso alla nascita < 1500 gr;
nati/anno nella struttura-Inborn > 1000). I requisiti per il II livello
sono legati, oltre che al bacino di utenza e al numero di parti, anche alla
presenza nella stessa struttura di punto -nascita di II livello e di
discipline specialistiche in numero e con intensità di cura più elevata. Fanno
eccezione unità operative neonatologiche di II livello senza punto -nascita
nella stessa struttura, purché collocate in strutture super-specialistiche,
con la possibilità di erogare prestazioni particolarmente complesse. Il
ricovero dei neonati in queste unità dovrebbe avvenire, di norma, solo qualora
tali prestazioni si rendessero necessarie.
3. In attuazione del Protocollo operativo "Sistema di Trasporto
Materno Assistito (STAM) e del Sistema inEmergenza del Neonato (STEN)",
approvato con la deliberazione di Giunta regionale n. 1933/2016, si riportala
Rete "Percorso nascita" della Regione con l’individuazione degli Ospedali HUB e
SPOKE e, quindi, con lerelative afferenze. Il trasferimento della donna o del
neonato, pur considerando la organizzazione regionale,deve tener conto della
distanza chilometrica dell’Ospedale trasferente rispetto al centro HUB nonché
delladisponibilità del posto letto.
4. Il trasporto STAM e STEN deve avvenire secondo il protocollo
approvato con la deliberazione diGiunta regionale n. 1933/2016. Per quanto
attiene il trasporto STAM si precisa che alcuni Ospedali, classificaticome I
livello nell’ambito della rete ospedaliera (ex D.M. n. 70/2015), si configurano
come Unità Operative diOstetricia di II livello in quanto dotate di UTIN e
precisamente: Ospedale Di Venere- Carbonara di Bari, IRCCSprivato accreditato
"Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo, Ente Ecclesiastico
"Miulli" diAcquaviva delle Fonti ed Ente Ecclesiastico "Panico" di Tricase. In
tal caso il trasporto STAM deve tener contodella disponibilità dei posti letto e
della distanza chilometrica dell’Ospedale in cui insiste l’Unità Operativa
diOstetricia e Ginecologia trasferente.
5. Si riporta l’organizzazione del trasporto STEN
Sistema
in Emergenza del Neonato (STEN)
|
HUB DI
RIFERIMENTO |
PUNTI NASCITA - CENTRI
SPOKE |
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
DELL’AZIENDA OSPEDALIERA “OO.RR” DI FOGGIA |
160047 - OSPEDALE CERIGNOLA ‘G.
TATARELLA’ |
16016301 - OSPEDALE SAN
SEVERO |
16017401 - OSPEDALE
ANDRIA |
160177 - OSPEDALE BARLETTA -
‘MONS. R. DIMICCOLI’
|
16017801 - OSPEDALE
BISCEGLIE
|
160905 - OSPEDALE CASA SOLLIEVO
DELLA SOFFERENZA |
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
DELL’AZIENDA OSPEDALIERA CONSORZIALE POLICLINICO DI
BARI
|
160078 - OSPEDALE REGIONALE EE
‘MIULLI’
|
160087 - CASA DI CURA SANTA MARIA
|
160147 - CASA DI CURA C.B.H. MATER DEI
HOSPITAL
|
160157 - OSPEDALE DELLA MURGIA -
PERINEI
|
16016901 - OSPEDALE DI VENERE - BARI
|
16015801 - OSPEDALE SAN PAOLO-BARI
|
16015804 - OSPEDALE CORATO
|
160159 - OSPEDALE MONOPOLI
|
160168 - OSPEDALE CASTELLANETA
|
16017201 - OSPEDALE SS ANNUNZIATA -
TARANTO
|
160075 - OSPEDALE CIVILE MARTINA
FRANCA
|
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE DELL’OSPEDALE “V.
FAZZI” DI LECCE
|
160062 - OSPEDALE GALATINA ‘CATERINA
NOVELLA’
|
160063 - OSPEDALE GALLIPOLI ‘SACRO CUORE DI
GESU’
|
160080 - OSPEDALE REGIONALE EE ‘G.
PANICO’
|
160166 - OSPEDALE SCORRANO
|
160101 - CASA DI CURA ‘SALUS’ -
BRINDISI*
|
16017001 - OSPEDALE PERRINO BRINDISI
|
160162 - OSPEDALE FRANCAVILLA FONTANA
|