In attuazione di quanto previsto dalla
presente legge, vedi il Reg. reg. 9 ottobre 2013, n.
18.
Art. 1
Oggetto e finalità
1. La presente legge disciplina l’adeguamento
dell’ordinamento regionale alle disposizioni della Parte Seconda del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), con riferimento
alle procedure di Valutazione ambientale strategica (VAS) in attuazione della
direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001,
concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi
sull’ambiente.
2. In particolare, la presente legge disciplina:
a) le competenze della Regione e
quelle degli enti locali;
b) i criteri per la
individuazione degli enti territoriali interessati;
c) i criteri specifici per
l’individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale;
d) fermo il rispetto della
legislazione dell’Unione europea e la compatibilità con il d.lgs. 152/2006,
ulteriori modalità per l’individuazione dei piani e programmi da sottoporre a
VAS e per lo svolgimento delle relative consultazioni;
e) le modalità di partecipazione
delle Regioni confinanti al processo di VAS, in coerenza con quanto stabilito
dalle disposizioni nazionali in materia;
f) le regole
procedurali per il rilascio dei provvedimenti di verifica di assoggettabilità a
VAS e dei pareri motivati in sede di VAS di propria competenza, fermo restando
il rispetto dei limiti generali di cui al d.lgs. 152/2006 e alla legge 7 agosto
1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto
di accesso ai documenti amministrativi).
3. La valutazione ambientale di piani e programmi che possono
avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di:
a) garantire un elevato livello
di protezione dell’ambiente;
b) contribuire all’integrazione
di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e
approvazione di detti piani e programmi;
c) favorire le condizioni per uno
sviluppo sostenibile, nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi
e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa
distribuzione degli effetti connessi all’attività economica;
d) assicurare che il
soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non comprometta la qualità
della vita e le opportunità delle generazioni future.
4. La Regione può ulteriormente disciplinare con successivi
atti della Giunta, nel rispetto della legislazione UE e compatibilmente con i
principi fondamentali dettati nel d.lgs. 152/2006, e tenendo altresì conto delle
ulteriori condizioni stabilite nella presente legge in merito a specifici
aspetti, le modalità attuative della valutazione ambientale di piani e
programmi, con particolare riguardo alle materie in cui la Regione esercita
potestà legislativa.
Art. 2
Definizioni
1. Ai fini della presente legge si intende per:
a) impatto ambientale:
l’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta e indiretta, a breve e a
lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e
negativa dell’ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori
antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, geologici,
architettonici, culturali, agricoli, sociali ed economici, in conseguenza
dell’attuazione sul territorio di piani o programmi;
b) patrimonio culturale:
l’insieme costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici in conformità
al disposto di cui al comma 1 dell’articolo 2 del decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo
10 della legge 6 luglio 2002, n. 137);
c) piani e programmi: gli atti e
provvedimenti di pianificazione e di programmazione comunque denominati,
compresi quelli cofinanziati dalla UE, nonché le loro modifiche:
1) che sono
elaborati e/o adottati da un’autorità a livello nazionale, regionale o locale
oppure predisposti da un’autorità per essere approvati, mediante una procedura
legislativa, amministrativa o negoziale;
2) che sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari
o amministrative;
d) modifica: la variazione di un
piano o programma che possa produrre effetti sull’ambiente;
e) autorità competente: la
pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di
assoggettabilità e l’elaborazione del parere motivato;
f) autorità
procedente: la pubblica amministrazione che elabora il piano o programma
soggetto alle disposizioni della presente legge, ovvero, nel caso in cui il
soggetto che predispone il piano o programma sia un diverso soggetto pubblico o
privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano o
programma;
g) proponente: il soggetto
pubblico o privato che elabora il piano o programma soggetto alle disposizioni
della presente legge;
h) soggetti competenti in materia
ambientale: le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro
specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere
interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani o
programmi;
i) verifica di
assoggettabilità: la verifica attivata allo scopo di valutare, ove previsto, se
piani, programmi ovvero le loro modifiche, possano avere effetti significativi
sull’ambiente e debbano essere sottoposti alla fase di valutazione secondo le
disposizioni della presente legge, considerato il diverso livello di sensibilità
ambientale delle aree interessate;
j) provvedimento di
verifica: il provvedimento obbligatorio e vincolante dell’autorità competente
che conclude la verifica di assoggettabilità;
k) rapporto ambientale: il
documento del piano o del programma redatto in conformità alle previsioni di cui
all’articolo 10;
l) consultazione:
l’insieme delle forme di informazione e partecipazione, anche diretta, delle
amministrazioni, del pubblico e del pubblico interessato nella raccolta dei dati
e nella valutazione di piani e programmi;
m) pubblico: una o più persone fisiche o
giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le
organizzazioni o i gruppi di tali persone;
n) pubblico interessato: il
pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in
materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure; ai fini della
presente definizione le organizzazioni non governative che promuovono la
protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa
statale vigente, nonché le organizzazioni sindacali, economiche e sociali
maggiormente rappresentative nel territorio regionale, sono considerate come
aventi interesse;
o) parere motivato: il
provvedimento obbligatorio con eventuali osservazioni e condizioni che conclude
la fase di valutazione di VAS, espresso dall’autorità competente sulla base
dell’istruttoria svolta e degli esiti delle consultazioni;
p) conservazione: un complesso di
misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le
popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente,
così come disciplinate dalla direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della
fauna selvatiche e dal decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997,
n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonchè della flora e della
fauna selvatiche).
Art. 3
Ambito di applicazione
1. La VAS riguarda i piani e i programmi che possono avere
impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale.
2. Sono sottoposti a VAS secondo le disposizioni della presente
legge i piani o programmi la cui approvazione compete alle pubbliche
amministrazioni del territorio della Regione Puglia.
3. Fatto salvo quanto disposto al comma 4, viene effettuata una
valutazione per tutti i piani e i programmi:
a) che sono elaborati per la
valutazione e gestione della qualità dell’aria e dell’ambiente, per i settori
agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della
gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della
pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il
quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di
localizzazione o comunque la realizzazione di interventi soggetti alla normativa
statale e regionale vigente in materia di Valutazione d’impatto ambientale
(VIA);
b) per i quali, in considerazione
dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come
Zone di protezione speciale (ZPS) per la conservazione degli uccelli selvatici e
quelli classificati come Siti di importanza comunitaria (SIC) per la protezione
degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene
necessaria una valutazione d’incidenza ai sensi dell’articolo 5 del dpr
357/1997.
4. Per i piani e i programmi di cui al comma 3 che determinano
l’uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei
programmi di cui al comma 3, la valutazione ambientale è necessaria qualora
l’autorità competente valuti che possano avere impatti significativi
sull’ambiente, secondo le disposizioni contenute all’articolo 8.
5. L’autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui
all’articolo 8, se i piani e i programmi, diversi da quelli di cui al comma 3,
che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti non
soggetti alla normativa statale e regionale vigente in materia di VIA, possono
avere effetti significativi sull’ambiente.
6. Per progetti di opere e interventi da realizzarsi
nell’ambito del Piano regolatore portuale, già sottoposti a VAS, e che rientrano
tra le categorie per le quali è prevista la VIA, costituiscono dati acquisiti
tutti gli elementi valutati in sede di VAS o comunque desumibili dal Piano
regolatore portuale. Qualora il Piano regolatore portuale ovvero le rispettive
varianti abbiano contenuti tali da essere sottoposti a VIA nella loro interezza
secondo le norme UE, tale valutazione è effettuata secondo le modalità e le
competenze previste dalla normativa statale e regionale vigente in materia di
VIA, è integrata dalla VAS per gli eventuali contenuti di pianificazione e si
conclude con un unico provvedimento.
7. Per le modifiche dei piani e dei programmi elaborati per la
pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli conseguenti a
provvedimenti di autorizzazione di opere singole che hanno per legge l’effetto
di variante ai suddetti piani e programmi, ferma restando l’applicazione della
disciplina in materia di VIA, la VAS non è necessaria per la localizzazione
delle singole opere.
8. Gli strumenti attuativi di piani urbanistici già sottoposti
a VAS non sono sottoposti a VAS né a verifica di assoggettabilità qualora non
comportino variante e lo strumento sovraordinato in sede di valutazione
ambientale strategica definisca l’assetto localizzativo delle nuove previsioni e
delle dotazioni territoriali, gli indici di edificabilità, gli usi ammessi e i
contenuti planovolumetrici, tipologici e costruttivi degli interventi, dettando
i limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale delle trasformazioni
previste.
9. I piani di qualità dell’aria ambiente, previsti dagli
articoli 9 e 13 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n.155 (Attuazione della
direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più
pulita in Europa), sono sottoposti alla verifica di assoggettabilità a VAS di
cui all’articolo 8.
10. Sono comunque esclusi dal campo di applicazione della
presente legge:
a) i piani e i programmi
destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale caratterizzati da somma
urgenza o coperti dal segreto di Stato;
b) i piani e i programmi
finanziari o di bilancio;
c) i piani di protezione civile
in caso di pericolo per l’incolumità pubblica;
d) i piani di gestione forestale
o strumenti equivalenti, riferiti a un ambito aziendale o sovraziendale di
livello locale, redatti secondo i criteri della gestione forestale sostenibile e
approvati dalle Regioni o dagli organismi dalle stesse individuati;
e) il piano stralcio per la
tutela dal rischio idrogeologico, di cui al comma 1 dell’articolo 67 del d.lgs.
152/2006, e le relative varianti;
f) le varianti
urbanistiche determinate dall’approvazione del piano delle alienazioni e
valorizzazioni immobiliari, laddove riguardino piccole aree a livello locale,
ovvero comportino modifiche minori a piani e programmi vigenti.
11. La Giunta regionale disciplina, entro sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge, ulteriori modalità per
l’individuazione dei piani e programmi da sottoporre a VAS o a verifica di
assoggettabilità a VAS, con particolare riguardo alle materie in cui la Regione
esercita potestà legislativa, nel rispetto della normativa UE e statale. Tali
modalità possono includere la verifica di assoggettabilità semplificata (come
definito al comma 6 dell’articolo 12 del d.lgs. 152/2006) e la verifica di
assoggettabilità per tipologie di piani e programmi prevista dal paragrafo 5
dell’articolo 3 della direttiva 2001/42/CE. La Regione disciplina altresì le
modalità per la registrazione dei casi di esclusione previsti dalla normativa
vigente.
12. Gli atti di cui al comma 11 sono adottati, su proposta
dell’Assessorato con compiti di tutela, protezione e valorizzazione ambientale,
d’intesa con gli Assessorati competenti per i settori di pianificazione e
programmazione pertinenti, previa consultazione dei soggetti competenti in
materia ambientale di cui all’articolo 6 e sentito il pubblico interessato.
Nell’individuazione di specifici tipi di piani o programmi che, di norma, non
sono soggetti a VAS, la Regione:
a) tiene conto dei pertinenti
criteri di cui all’Allegato I alla Parte Seconda del d.lgs 152/2006;
b) definisce il tipo di piani o
programmi in relazione al loro oggetto, alle dimensioni degli interventi
previsti e/o all’estensione delle aree interessate, nonché alle sensibilità
ambientali ivi riscontrate.
13. La VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali
tenendo conto dell’esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare
duplicazioni nelle valutazioni.
14. La VAS costituisce, per i piani e programmi a cui si
applicano le disposizioni della presente legge, parte integrante del
procedimento di adozione e approvazione. I provvedimenti amministrativi di
approvazione adottati senza la previa VAS, ove prescritta, sono annullabili per
violazione di legge.
Art. 4
Attribuzione ed esercizio della competenza per la VAS
1. L’autorità competente per la VAS è individuata nel
rispetto dei principi generali stabiliti dalla normativa statale. Essa deve
possedere i seguenti requisiti:
a) separazione dall’autorità
procedente, condizione che si intende soddisfatta anche se l’autorità procedente
e quella competente sono diversi organi o articolazioni della stessa
amministrazione;
b) adeguato grado di autonomia
amministrativa;
c) opportuna competenza tecnica e
amministrativa in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale.
2. In sede regionale, l’autorità competente per la VAS è
individuata nella struttura cui sono attribuite le funzioni in materia di
valutazioni ambientali.
3.
Ai comuni è delegato l’esercizio, anche nelle forme associative disciplinate dal
testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, emanato con decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, delle competenze per l’espletamento dei
procedimenti di verifica di assoggettabilità a VAS di cui all’articolo 8 per i
piani o programmi approvati in via definitiva dai comuni, nonché per
l’espletamento dei procedimenti di VAS di cui agli articoli 9 e seguenti
rivenienti da provvedimenti di assoggettamento di piani o programmi di cui
sopra. (1)
4.
Nell’esercizio della delega i Comuni devono garantire il soddisfacimento dei
requisiti di cui al comma 1. (2)
5.[ L’attribuzione delle deleghe avviene, su istanza del
Comune, con atto formale della Giunta regionale su proposta dell’Assessorato con
compiti di tutela, protezione e valorizzazione ambientale.] (3) La Regione favorisce l’attuazione di programmi di
formazione e assistenza ai comuni destinatari delle deleghe di cui alla presente
legge.
6. In materia di VAS, fermo il rispetto della legislazione UE e
compatibilmente con i principî fondamentali dettati dal d.lgs.152/2006, la
Regione conserva le funzioni legislative e regolamentari, di indirizzo,
attraverso l’emanazione di specifiche direttive, di coordinamento e di alta
sorveglianza anche attraverso l’esercizio dei poteri sostitutivi previsti dal
d.lgs.152/2006, ove ne sussistano i presupposti.
7. A tal fine la Giunta regionale, in caso di inadempienza da
parte dei comuni nello svolgimento dei processi di VAS di loro competenza ovvero
a seguito di comunicazione, da parte del proponente, di inutile decorrenza dei
termini per la conclusione dei procedimenti senza che siano stati assunti da
parte del comune i previsti provvedimenti finali, invita e diffida l’ente
delegato ad adempiere entro un termine non superiore a trenta giorni. Decorso
inutilmente tale ulteriore termine, la Giunta regionale provvede in via
sostitutiva, entro sessanta giorni.
7
bis. I procedimenti di cui al comma 3, avviati dalla Regione alla data di
entrata in vigore del presente comma, sono conclusi dai comuni, ad esclusione
dei procedimenti di VAS rinvenienti da provvedimenti di assoggettamento a VAS
definiti in sede regionale. (4)
(1) Comma sostituito dalla l.r.
4/2014, art 10, lettera a). Il testo originario del comma era così
formulato:"3. La Regione delega l’esercizio della competenza per la VAS ai
comuni, anche nelle forme associative disciplinate dal d.lgs 267/2000,
limitatamente ai piani e programmi che sono approvati in via definitiva dai
comuni, a condizione che soddisfino almeno una delle seguenti condizioni:
a) non siano soggetti a verifiche di compatibilità
vincolanti in sede regionale, ivi incluse la valutazione d’incidenza ai sensi
del d.p.r. 357/1997 e la verifica di compatibilità alla vigente pianificazione
paesaggistica; b) siano strumenti attuativi di
Piani urbanistici generali approvati ai sensi della legge regionale 27 luglio 2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio), per i quali sia
stata svolta la VAS."
(2) Comma sostituito dalla l.r.
4/2014, art 10, lettera b). Il testo originario del comma era così
formulato:" 4. I requisiti di cui al comma 1 si intendono
soddisfatti, ai fini dell’attivazione della delega ai comuni, alle seguenti
condizioni: a) che i comuni siano dotati di una
struttura amministrativa autonoma da quella responsabile dell’elaborazione del
piano o programma e preposta ai compiti di tutela, protezione e valorizzazione
ambientale, anche nelle forme associative disciplinate dal d.lgs.
267/2000; b) che sia garantita,
nell’esercizio delle funzioni delegate di cui al presente articolo, l’adeguata
competenza tecnica in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale,
anche ricorrendo alle commissioni locali per il paesaggio, di cui alla legge regionale 7 ottobre 2009, n. 20 (Norme per la pianificazione paesaggistica), laddove istituite,
opportunamente integrate da soggetti con qualificata esperienza nella
valutazione dell’impatto ambientale di piani e programmi, come definito alla
lettera a) del comma 1 dell’articolo 2. ".
(3) Periodo soppresso dalla l.r.
4/2014, art 10, lettera c)
(4) Comma aggiunto dalla l.r.
4/2014, art 10, lettera d)
Art. 5
Criteri per l’individuazione degli enti territoriali interessati
1. Gli enti locali, definiti ai sensi del d.lgs. 267/2000,
partecipano alle procedure di VAS nei termini previsti per i soggetti competenti
in materia ambientale, nei seguenti casi:
a) piani o programmi che
interessano, anche parzialmente, il proprio territorio;
b) piani o programmi che
interessano l’intero territorio di enti locali contermini;
c) piani o programmi che
interessano anche parzialmente il territorio di enti locali contermini e che
definiscono il quadro di riferimento per la realizzazione di progetti di
interesse sovralocale, ivi inclusi quelli soggetti alla normativa statale e
regionale vigente in materia di VIA.
2. L’autorità competente, in collaborazione con l’autorità
procedente, può motivatamente provvedere a individuare ulteriori enti
territoriali interessati.
Art. 6
Criteri per l’individuazione dei soggetti competenti in materia
ambientale
1. I soggetti competenti in materia ambientale sono
consultati, nell’ambito delle procedure disciplinate dalla presente legge, in
ragione delle specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale a essi
attribuite dalla normativa statale e regionale vigente e al fine di garantire un
elevato livello di protezione dell’ambiente, di contribuire all’integrazione di
considerazioni ambientali nei piani e programmi e di assicurare che gli stessi
siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.
2. Il contributo richiesto ai soggetti competenti in materia
ambientale è finalizzato a evidenziare le eventuali criticità ambientali
nell’ambito territoriale interessato, nonché i potenziali impatti significativi
sull’ambiente e sul patrimonio culturale che potrebbero derivare dall’attuazione
di piani e programmi, e le relative misure di prevenzione, mitigazione e
compensazione.
3. Ai fini della semplificazione e della maggiore efficacia dei
procedimenti, l’autorità competente, d’intesa con l’autorità procedente, può
concordare con i soggetti competenti in materia ambientale forme di
coordinamento fra i procedimenti disciplinati dalla presente legge e le
procedure finalizzate al rilascio delle eventuali autorizzazioni, intese,
concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque denominati in
materia ambientale, dei quali i soggetti stessi dovessero essere titolari in
riferimento ai piani e programmi e/o agli interventi attuativi ivi previsti.
4. L’autorità competente, in collaborazione con l’autorità
procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale tenendo conto
delle specifiche caratteristiche del piano o programma e delle peculiarità del
territorio interessato.
5. I seguenti enti sono sempre individuati come soggetti
competenti in materia ambientale:
a) Servizi regionali con compiti
di tutela ambientale e paesaggistica, ovvero con compiti di pianificazione e
programmazione di rilevanza ambientale;
b) Servizi provinciali con
compiti di tutela ambientale e paesaggistica, ovvero con compiti di
pianificazione e programmazione di rilevanza ambientale;
c) Autorità idrica pugliese;
d) Agenzia regionale per la
prevenzione e la protezione dell’ambiente della Puglia (ARPA);
e) Autorità di bacino competente
per il territorio interessato;
f) Azienda sanitaria
locale competente per il territorio interessato;
g) Ministero per i beni e le
attività culturali, strutture competenti per il territorio interessato.
6. Laddove il territorio su cui esercitano le rispettive
competenze risulti interessato, anche parzialmente, dalle previsioni di un piano
o programma, i seguenti enti sono sempre individuati come soggetti competenti in
materia ambientale:
a) Consorzi di bonifica;
b) Autorità portuali o marittime;
c) Enti Parco;
d) Enti di Gestione dei siti
della Rete Natura 2000.
7. La struttura regionale cui sono attribuite le funzioni in
materia di valutazioni ambientali è sempre individuata come soggetto competente
in materia ambientale in tutti i casi in cui non è autorità competente.
Art. 7
Modalità di svolgimento
1. La VAS è avviata dall’autorità procedente
contestualmente al processo di formazione del piano o programma e comprende,
secondo le disposizioni di cui agli articoli da 8 a 15:
a) lo svolgimento di una verifica
di assoggettabilità, limitatamente ai casi definiti dall’articolo 3, con la
predisposizione di un rapporto preliminare di verifica;
b) l’impostazione della VAS,
attraverso la collaborazione fra autorità competente, autorità procedente e
proponente, e la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e
degli enti territoriali interessati, sulla base di un rapporto preliminare di
orientamento;
c) l’elaborazione del rapporto
ambientale;
d) lo svolgimento di
consultazioni;
e) la valutazione del piano o
programma, tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle
consultazioni, che si conclude con espressione del parere motivato;
f) la decisione,
ovvero l’atto di approvazione del piano o programma;
g) l’informazione sulla
decisione;
h) il monitoraggio.
2. La procedura di VAS è effettuata anteriormente
all’approvazione del piano o programma, ovvero all’avvio della relativa
procedura legislativa, e comunque durante la fase di predisposizione dello
stesso. Essa è preordinata a garantire che gli impatti significativi
sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani e programmi siano presi
in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione.
3. La verifica di assoggettabilità e l’impostazione della VAS
di cui alle lettere a) e b) del comma 1 vengono svolte preferibilmente
prima all’adozione del piano o programma, laddove prevista, e
comunque nelle fasi preliminari della procedura di formazione del piano o
programma. (5)
4. Ai fini della semplificazione e della maggiore efficacia dei
procedimenti, l’autorità procedente può, d’intesa con il proponente, presentare
direttamente un’istanza di VAS relativa a piani e programmi per i quali è
prevista la verifica di assoggettabilità, laddove disponga di elementi
sufficienti a ritenere che i predetti piani o programmi possano comportare
impatti significativi sull’ambiente.
5. Qualora il proponente sia un soggetto pubblico differente
dall’autorità procedente, l’autorità competente, d’intesa con l’autorità
procedente, può attribuire al proponente l’esercizio, anche parziale, delle
funzioni dell’autorità procedente di cui agli articoli da 8 a 15.
6. L’autorità competente, ove ritenuto utile e anche su
richiesta dell’autorità procedente, indice una o più conferenze di servizi ai
sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 241/1990, al fine di acquisire
elementi informativi e i contributi delle altre amministrazioni pubbliche
interessate.
(5) Comma modificato dalla l.r.
n. 4/2014, art. 11
Art. 8
Verifica di assoggettabilità
1. Nel caso di piani e programmi di cui ai commi 4, 5 e 9
dell’articolo 3, l’autorità procedente formalizza con atto amministrativo,
monocratico o collegiale, la proposta di piano o programma comprendente il
rapporto preliminare di verifica e presenta all’autorità competente un’istanza
corredata della seguente documentazione, su supporto informatico, ovvero, nei
casi di particolare difficoltà di ordine tecnico, anche su supporto cartaceo:
a) il rapporto preliminare di
verifica, comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e
i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente
derivanti dall’attuazione del piano o programma, secondo i criteri dell’allegato
I alla Parte Seconda del d.lgs. 152/2006;
b) copia dell’atto amministrativo
di formalizzazione della proposta di piano o programma comprensiva del rapporto
preliminare di verifica di cui alla lettera a);
c) elaborati del piano o
programma utili alla valutazione dei possibili impatti significativi
sull’ambiente;
d) proposta di elenco dei
soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territoriali interessati
da consultare;
e) i contributi, i pareri e le
osservazioni pertinenti al piano o programma, eventualmente già espressi dai
soggetti competenti in materia ambientale e dagli enti territoriali interessati,
nonché gli esiti di qualsiasi altra forma di consultazione e partecipazione
pubblica già effettuata.
2. L’autorità competente individua i soggetti competenti in
materia ambientale e gli enti territoriali interessati, tenendo conto
dell’elenco proposto dall’autorità procedente, verifica la completezza della
documentazione e, entro quindici giorni dalla data di presentazione dell’istanza
di cui al comma 1, avvia la consultazione, pubblica la documentazione relativa
al piano o programma sul proprio sito web e comunica agli stessi soggetti,
nonché all’autorità procedente, l’avvenuta pubblicazione e le modalità di
trasmissione dei contributi richiesti. Il contributo dei soggetti competenti in
materia ambientale e degli enti territoriali interessati è inviato entro trenta
giorni all’autorità competente e all’autorità procedente. Qualora gli enti
consultati non si siano espressi nei termini previsti, l’autorità competente
procede comunque a norma del comma 4.
3. L’autorità procedente può trasmettere all’autorità
competente, entro i trenta giorni successivi al termine di cui al comma 2, le
proprie osservazioni o controdeduzioni relativamente a quanto rappresentato dai
soggetti competenti in materia ambientale e dagli enti territoriali interessati
nell’ambito della consultazione, in modo da fornire ulteriori elementi
conoscitivi e valutativi.
4. Salvo quanto diversamente concordato con l’autorità
procedente, l’autorità competente, sulla base degli elementi di cui all’allegato
I alla Parte Seconda del d.lgs. 152/2006 e tenuto conto dei contributi pervenuti
dai soggetti competenti in materia ambientale e dagli enti territoriali
interessati, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi
sull’ambiente e, entro novanta giorni dalla data di presentazione dell’istanza
di cui al comma 1, sentita l’autorità procedente, adotta il provvedimento di
verifica assoggettando o escludendo il piano o programma dalla VAS di cui agli
articoli da 9 a 15 e, nel caso, definendo le necessarie prescrizioni. La tutela
avverso il silenzio dell’Amministrazione è disciplinata dalle disposizioni
generali del processo amministrativo.
5. Il provvedimento di verifica è pubblicato, in estratto, sul
Bollettino ufficiale della Regione Puglia, a cura dell’autorità competente, e
integralmente sui siti web istituzionali dell’autorità procedente e
dell’autorità competente.
6. Il rapporto preliminare di verifica costituisce parte
integrante del piano o programma e i relativi provvedimenti di adozione e
approvazione danno evidenza dell’iter procedurale e del risultato della
verifica, comprese le motivazioni dell’eventuale esclusione dalla VAS e le
modalità di ottemperanza da parte dell’autorità procedente, anche in
collaborazione con il proponente, alle prescrizioni impartite dall’autorità
competente con il provvedimento di verifica.
7. La verifica di assoggettabilità a VAS ovvero le VAS relative
a modifiche a piani e programmi ovvero a strumenti attuativi di piani o
programmi già sottoposti positivamente alla verifica di assoggettabilità di cui
all’articolo 8 o alla VAS di cui agli articoli da 9 a 15, si limita ai soli
effetti significativi sull’ambiente che non siano stati precedentemente
considerati dagli strumenti sovraordinati e si svolge secondo modalità
semplificate disciplinate con successivi atti della Giunta regionale, su
proposta dell’Assessorato con compiti di tutela, protezione e valorizzazione
ambientale.
Art. 9
Impostazione della VAS
1. Nel caso di piani e programmi per i quali, ai sensi
dell’articolo 3 oppure in seguito a un provvedimento di assoggettamento di cui
all’articolo 8, è necessario effettuare la VAS, il proponente o l’autorità
procedente predispongono un rapporto preliminare di orientamento, volto alla
definizione della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da
includere nel rapporto ambientale e comprendente:
a) i principali contenuti
(obiettivi, articolazione, misure e interventi), l’ambito territoriale di
influenza del piano o programma e un quadro sintetico della pianificazione e
programmazione ambientale, territoriale e socio-economica vigente nel predetto
ambito;
b) l’esplicitazione di come la
VAS si integra con lo schema logico-procedurale di formazione e approvazione del
piano o programma, tenendo conto delle forme di coordinamento delle procedure,
con particolare riferimento alle attività di deposito, pubblicazione e
consultazione;
c) una descrizione preliminare
dei principali fattori ambientali nel contesto territoriale interessato
dall’attuazione del piano o programma;
d) l’impostazione del rapporto
ambientale e della metodologia di valutazione;
e) una preliminare individuazione
dei possibili impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del
piano o programma;
f) l’elenco dei
soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territoriali interessati
da consultare e le modalità di consultazione e di partecipazione pubblica
previste.
2. L’autorità procedente avvia la procedura di VAS presentando
all’autorità competente un’istanza corredata della seguente documentazione su
supporto informatico:
a) il rapporto preliminare di
orientamento di cui al comma 1;
b) copia dell’atto amministrativo
di formalizzazione della proposta di piano o programma, comprensiva del rapporto
preliminare di orientamento;
c) elenco dei soggetti competenti
in materia ambientale e degli enti territoriali interessati da consultare;
d) eventuali elaborati del piano
o programma utili alla valutazione;
e) i contributi, i pareri e le
osservazioni pertinenti al piano o programma, eventualmente già espressi dai
soggetti competenti in materia ambientale e dagli enti territoriali interessati,
nonché gli esiti di qualsiasi altra forma di consultazione e partecipazione
pubblica già effettuata.
3. Contestualmente alla presentazione dell’istanza di cui al
comma 2, l’autorità procedente avvia la fase di consultazione preliminare con i
soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territoriali interessati,
pubblicando la documentazione relativa al piano o programma sul proprio sito web
e comunicando agli stessi soggetti, nonché all’autorità competente, l’avvenuta
pubblicazione e le modalità di trasmissione dei contributi.
4. L’autorità competente, se necessario, può richiedere
all’autorità procedente di integrare l’elenco dei soggetti competenti in materia
ambientale e/o degli enti territoriali interessati.
5. La consultazione, salvo quanto diversamente concordato tra
autorità competente e procedente, si conclude entro novanta giorni dalla data di
presentazione dell’istanza di cui al comma 2.
6. Al fine di evitare duplicazioni, l’autorità competente può
stabilire che, subordinatamente al rispetto di specifiche condizioni, la
procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’articolo 8 conclusa con
l’assoggettamento a VAS sostituisca la fase di consultazione preliminare.
Art. 10
Redazione del rapporto ambientale
1. Sulla base degli esiti della fase di impostazione della
VAS, il proponente o l’autorità procedente redigono il rapporto ambientale, che
costituisce parte integrante del piano o programma e ne accompagna l’intero
processo di elaborazione e approvazione.
2. Nel rapporto ambientale sono individuati, descritti e
valutati gli impatti significativi che l’attuazione del piano o programma
proposto potrebbe avere sull’ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le
ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi
e dell’ambito territoriale del piano o del programma stesso. L’allegato VI alla
Parte Seconda del d.lgs. 152/02006 riporta le informazioni da fornire nel
rapporto ambientale a tale scopo, nei limiti in cui possono essere
ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei
metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del
piano o del programma.
3. Il rapporto ambientale dà atto degli esiti della
consultazione preliminare ed evidenzia come sono stati presi in considerazione i
contributi pervenuti. Per evitare duplicazioni della valutazione, possono essere
utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati e informazioni
ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite in
attuazione di altre disposizioni normative.
4. Per facilitare l’informazione e la partecipazione del
pubblico, il rapporto ambientale è accompagnato da una sintesi non tecnica che
illustra con linguaggio non specialistico i contenuti del piano o programma e
del rapporto ambientale.
Art. 11
Consultazione
1. La fase di consultazione è finalizzata a garantire la
partecipazione del pubblico, dei soggetti competenti in materia ambientale e
degli enti territoriali interessati. Essa ha una durata minima di sessanta
giorni.
2. L’autorità procedente sottopone a consultazione una proposta
di piano o programma adottata secondo le modalità previste dalla normativa
vigente per specifici piani e programmi, o comunque formalizzata con atto
amministrativo monocratico o collegiale.
3. Ai fini della consultazione, l’autorità procedente:
a) deposita per sessanta giorni
una copia cartacea della documentazione relativa al piano o programma, compresi
il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica, presso i propri uffici e quelli
delle province interessate e pubblica la stessa sul proprio sito web;
b) trasmette una copia cartacea e
una digitale della documentazione relativa al piano o programma, compresi il
rapporto ambientale e la sintesi non tecnica, all’autorità competente, che a sua
volta cura la pubblicazione sul proprio sito web;
c) comunica l’avvenuta
pubblicazione della documentazione e le modalità di trasmissione dei contributi
ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territoriali
interessati, affinché questi abbiano l’opportunità di esprimersi;
d) cura la pubblicazione di un
avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia contenente:
1) il titolo della proposta di
piano o programma;
2) l’indicazione del proponente e
dell’autorità procedente;
3) l’indicazione delle sedi ove
può essere presa visione del piano o programma, del rapporto ambientale e della
sintesi non tecnica;
4) i termini e le modalità di
presentazione delle osservazioni.
4. Entro il termine di sessanta giorni dalla data di
pubblicazione dell’avviso di cui al comma 3, chiunque può prendere visione della
proposta di piano o programma e del relativo rapporto ambientale e presentare
proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi
conoscitivi e valutativi. Qualora gli enti consultati non si siano espressi nei
termini previsti, l’autorità competente procede comunque a norma dell’articolo
12.
5. L’autorità procedente garantisce che le procedure di
deposito, pubblicità e partecipazione previste dalle vigenti normative per
specifici piani e programmi siano coordinate al fine di evitare duplicazioni con
le disposizioni della presente legge.
Art. 12
Espressione del parere motivato
1. Al termine della fase di consultazione, l’autorità
procedente trasmette all’autorità competente osservazioni, obiezioni e
suggerimenti pervenuti, unitamente ai pareri dei soggetti competenti in materia
ambientale e degli enti territoriali interessati, nonché le proprie
controdeduzioni ed eventuali modifiche apportate al piano o programma e/o al
rapporto ambientale. L’autorità competente, anche su richiesta del pubblico
interessato o del proponente, può disporre lo svolgimento di un dibattito
pubblico per l’esame del piano o programma, del rapporto ambientale e degli
esiti delle consultazioni, che si svolge secondo le modalità descritte al comma
8 dell’articolo 19 e comunque non determina interruzioni o sospensioni dei
termini procedimentali.
2. L’autorità competente acquisisce e valuta tutta la
documentazione presentata, inclusa quella prodotta ai sensi del comma 1, svolge
le attività tecnico-istruttorie ed esprime il proprio parere motivato entro i
novanta giorni successivi ai termini di cui al comma 1. La tutela avverso il
silenzio dell’Amministrazione è disciplinata dalle disposizioni generali del
processo amministrativo.
3. Il parere motivato contiene condizioni e osservazioni, al
fine di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente, di contribuire
all’integrazione di considerazioni ambientali nei piani e programmi e di
assicurare che gli stessi siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per
uno sviluppo sostenibile.
4. L’autorità procedente e il proponente, anche in
collaborazione con l’autorità competente, provvedono, prima della presentazione
del piano o programma per l’approvazione e tenendo conto delle risultanze del
parere motivato, alle opportune revisioni del piano o programma.
Art. 13
Decisione
1. L’autorità procedente e il proponente provvedono alla
redazione della dichiarazione di sintesi, che costituisce parte integrante del
piano o programma, tenendo conto di tutti gli elementi emersi durante la
valutazione e descrivendo le modalità con cui l’intero processo ha influenzato i
contenuti del piano o programma. In particolare, la dichiarazione di sintesi
illustra, alla luce delle condizioni e osservazioni contenute nel parere
motivato:
a) in che modo le considerazioni
ambientali sono state integrate nel piano o programma;
b) come si è tenuto conto del
rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni;
c) le ragioni per le quali è
stato scelto il piano o programma adottato, in considerazione delle alternative
possibili che erano state individuate.
2. L’autorità procedente approva il piano o programma completo
del rapporto ambientale, della dichiarazione di sintesi e delle misure previste
in merito al monitoraggio o, qualora non sia preposta all’approvazione del piano
o programma, li trasmette, unitamente alla documentazione acquisita durante la
consultazione e al parere motivato, all’organo competente all’approvazione.
Art. 14
Informazione sulla decisione
1. L’autorità procedente (o l’organo competente
all’approvazione) pubblica un avviso sul Bollettino ufficiale della Regione
Puglia relativo all’approvazione del piano o programma con l’indicazione della
sede ove è possibile prendere visione dello stesso e di tutta la documentazione
oggetto dell’istruttoria.
2. L’autorità procedente e quella competente rendono pubblici
sul proprio sito web l’atto di approvazione finale comprensivo di:
a) parere motivato espresso
dall’autorità competente;
b) dichiarazione di sintesi;
c) misure adottate in merito al
monitoraggio.
3. La documentazione di cui alle lettere b) e c), unitamente
agli elaborati di piano o programma approvati, è trasmessa dall’autorità
procedente, solo su supporto informatico, all’autorità competente, che ne cura
la pubblicazione sul proprio sito web.
Art. 15
Monitoraggio
1. Il monitoraggio assicura il controllo degli impatti
significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani e dei programmi
approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità
prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti
e da adottare le opportune misure correttive.
2. Il monitoraggio è effettuato dall’autorità procedente, in
collaborazione con l’autorità competente e con il proponente.
3. Le misure adottate in merito al monitoraggio, che
costituiscono parte integrante del rapporto ambientale, comprendono:
a) le modalità di raccolta dei
dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli
impatti, coerentemente con quelli utilizzati nella descrizione dello stato
dell’ambiente e nella valutazione delle alternative;
b) la periodicità della
produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli
impatti;
c) le misure correttive da
adottare;
d) le indicazioni circa
responsabilità, tempi di attuazione, ruoli e risorse necessarie per la
realizzazione e la gestione del monitoraggio.
4. Al fine di evitare duplicazioni, nelle attività di
monitoraggio di cui al presente articolo sono utilizzati, ove possibile, le
informazioni utili raccolte nell’ambito del monitoraggio di altri piani e
programmi, nonché le informazioni, le modalità e le procedure di controllo
eventualmente esistenti e già predisposte per il piano stesso.
5. Dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate
ai sensi del comma 1 è data adeguata informazione attraverso i siti web
dell’autorità competente e dell’autorità procedente.
6. Le informazioni raccolte attraverso il monitoraggio sono
tenute in conto nel caso di eventuali modifiche al piano o programma e comunque
sempre incluse nel quadro conoscitivo dei successivi piani o programmi che
interessano il medesimo territorio.
7. La Regione può disciplinare, con successivi atti della
Giunta, su proposta dell’Assessorato con compiti di tutela, protezione e
valorizzazione ambientale, le modalità di collaborazione tra autorità
competente, autorità procedente e proponente ai fini dello svolgimento del
monitoraggio, nonché il ruolo dell’ARPA nell’ambito dei compiti istituzionali
agli stessi attribuiti dalla normativa vigente.
Art.16
Norme per il coordinamento e la semplificazione dei procedimenti
1. Nel caso di piani e programmi gerarchicamente ordinati o
funzionalmente collegati, le modalità di svolgimento della VAS prevedono il
necessario coordinamento interistituzionale o intersettoriale, al fine di
razionalizzare e semplificare i procedimenti, evitando al contempo duplicazioni
delle valutazioni.
2. Le autorità preposte all’approvazione dei piani o programmi
tengono conto delle valutazioni eventualmente già effettuate con riferimento ai
piani e programmi sovraordinati, individuando quelle che possono più
adeguatamente essere svolte in piani e programmi di maggior dettaglio. Sono
fatte salve diverse valutazioni dipendenti da sopravvenuti motivi di pubblico
interesse o da mutamento della situazione di fatto o da nuova valutazione
dell’interesse pubblico originario.
3. Al fine di evitare duplicazioni delle attività
amministrative, le procedure di deposito, pubblicità, consultazione e
partecipazione pubblica di cui agli articoli 8, 9 e 11 sono coordinate con
quelle previste per specifici piani e programmi dalla pertinente normativa di
settore.
4. Per i piani e programmi di cui alla vigente normativa
statale e regionale in materia di urbanistica e governo del territorio, il
rapporto ambientale e la sintesi non tecnica vengono adottati contestualmente
alla proposta di piano o programma e le consultazioni di cui all’articolo 11
vengono effettuate contemporaneamente alle fasi di deposito, pubblicazione e
consultazione previste dalla predetta normativa.
5. Nelle attività disciplinate dal presente articolo sono
utilizzate le infrastrutture informatiche previste nella normativa e nei
programmi regionali inerenti alla promozione dell’amministrazione elettronica e
della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema regionale, al
fine di instaurare relazioni efficaci ed efficienti tra le pubbliche
amministrazioni destinatarie della legge regionale e gli altri soggetti
coinvolti e interessati.
Art. 17
Integrazione tra valutazioni ambientali
1. La valutazione di incidenza è effettuata nell’ambito del
procedimento di VAS del piano o programma.
2. Nei casi di cui al comma 1 il rapporto preliminare di
verifica e/o il rapporto ambientale devono recare i contenuti previsti
dall’allegato G del d.p.r. 357/1997.
3. Il provvedimento di verifica e/o il parere motivato sono
espressi dall’autorità competente anche con riferimento alle finalità di
conservazione proprie della valutazione d’incidenza oppure,
nei casi in cui operano le deleghe previste all’articolo 4, danno atto degli
esiti della valutazione di incidenza . (6)
4. La verifica di assoggettabilità a VIA di progetti di cui
all’articolo 20 del d.lgs. 152/2006 può essere condotta nell’ambito della VAS,
nel rispetto delle disposizioni contenute nella presente legge, nei seguenti
casi:
a) coincidenza tra autorità
procedente e proponente;
b) per procedimenti di
approvazione di varianti urbanistiche ai sensi dell’articolo 8 del decreto del
Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la
semplificazione e il riordino della disciplina sullo Sportello unico per le
attività produttive, ai sensi dell’articolo 38, comma 3, del decreto legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazione, dalla legge 6 agosto 2008,
n. 133);
c) altri procedimenti
autorizzativi complessi, ivi compresi gli Accordi di Programma di cui
all’articolo 34 del d.lgs. 267/2000;
d) in casi differenti dai
precedenti su esplicita richiesta del proponente all’autorità procedente.
5. Le procedure di VIA di progetti e i processi di VAS relativi
a piani e programmi direttamente ed esclusivamente funzionali a determinare
l’approvazione dei predetti progetti possono essere svolti secondo modalità
coordinate o comuni, a condizione che ricorra almeno uno dei casi di cui al
comma 4.
6. Nei casi previsti ai commi 4 e 5 il comune, laddove risulti
titolare della delega per entrambe le procedure, esercita la competenza per la
VIA e la VAS. In tutti gli altri casi di procedure coordinate o comuni relative
a piani, programmi e progetti la cui approvazione compete alla Regione o agli
enti locali, la Regione esercita la competenza per la VIA e la VAS e non
operano, in caso di contrasto, le deleghe nei confronti di province e comuni
previste dalla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione
dell’impatto ambientale), in materia di VIA, e/o quelle di cui alla presente
legge. Nel corso del procedimento, l’autorità procedente e l’autorità competente
garantiscono che siano soddisfatte tutte le prescrizioni normative in materia di
VAS e di VIA.
7. Le modalità di informazione del pubblico, dei soggetti
competenti in materia ambientale e degli enti territoriali interessati danno
specifica evidenza dell’integrazione procedurale fra VAS, valutazione di
incidenza e VIA.
(6) Comma modificato dalla l.r. n. 4/2014, art. 12
Art. 18
Processi di VAS a carattere interregionale
1. Nel caso di piani e programmi soggetti a VAS che
risultino localizzati anche sul territorio di regioni confinanti, il relativo
procedimento (di VAS o verifica di assoggettabilità) è effettuato d’intesa tra
le autorità competenti delle Regioni cointeressate.
2. Nel caso di piani e programmi soggetti a VAS che possono
avere impatti ambientali significativi su altre regioni, l’autorità competente è
tenuta a darne informazione e ad acquisire i pareri delle autorità competenti di
tali regioni, nonché degli enti territoriali, dei soggetti competenti in materia
ambientale e del pubblico interessato dai possibili impatti, secondo le modalità
stabilite dalle norme ivi vigenti.
3. Sono fatte salve le disposizioni sulla consultazione degli
interessati previste dalla presente legge, con riferimento agli articoli 8, 9 e
11.
Art. 19
Informazione, comunicazione e partecipazione
1. In attuazione della Convenzione di Aarhus, cui l’Italia
ha dato ratifica ed esecuzione con la legge 16 marzo 2001, n. 108 (Ratifica ed
esecuzione della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione
del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia
ambientale, con due allegati, fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998) e in coerenza
con i principi dello Statuto regionale, l’accesso alle informazioni, le attività
di comunicazione e consultazione e la partecipazione pubblica sono considerati
elementi essenziali dell’azione amministrativa in materia ambientale. In tale
prospettiva si individua la VAS come processo idoneo a perseguire soluzioni
condivise di pianificazione e programmazione, nella prospettiva dello sviluppo
sostenibile.
2. Chiunque, senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di
un interesse giuridicamente rilevante, può accedere alle informazioni relative
allo stato dell’ambiente e del patrimoniale culturale nel territorio regionale.
3. L’Autorità procedente, l’autorità competente e i soggetti
competenti in materia ambientale sono tenuti a scambiarsi dati, informazioni e
ogni elemento utile allo svolgimento dei processi di VAS. A questa finalità
concorrono anche i sistemi informativi (anche territoriali) in uso presso gli
enti e i siti web istituzionali degli stessi.
4. Le informazioni elaborate durante i procedimenti di
valutazione e approvazione di piani e programmi sono rese disponibili in formati
tali da agevolare l’integrazione nei sistemi informativi, anche territoriali, e
nei siti web istituzionali delle pubbliche amministrazioni destinatarie della
presente legge e degli altri soggetti coinvolti e interessati, nel rispetto
della normativa UE e statale in materia di infrastrutture per l’informazione
territoriale.
5. E’ istituito il Portale VAS della Regione Puglia, integrato
nel sito web dell’Assessorato regionale con compiti di tutela, protezione e
valorizzazione ambientale, al fine di gestire l’archivio documentale digitale
delle procedure di VAS, di supportare il monitoraggio dell’applicazione della
presente norma e di ridurre gli sprechi relativi al mantenimento di documenti in
forma cartacea. Con successivi atti della Giunta regionale è stabilita la data
di attivazione del portale e sono emanati indirizzi operativi inerenti alle
relative modalità di realizzazione, gestione e aggiornamento.
6. I soggetti di cui al comma 1 sono tenuti a depositare, in
formato digitale, nel portale VAS, tutti i documenti per i quali siano previste
forme di consultazione, deposito, pubblicità e partecipazione nell’ambito delle
procedure di VAS.
7. Il portale VAS della Regione Puglia è sito informativo, ai
sensi dell’articolo 32 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (Disposizioni per lo
sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di
processo civile), per tutte le procedure di VAS e verifica di assoggettabilità a
VAS espletate in Regione Puglia e, a far data dalla sua attivazione, tiene luogo
della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia, ovunque
prevista nella normativa statale e regionale vigente in materia di VAS.
8. Le modalità di deposito, pubblicità e consultazione previste
nella presente legge rappresentano le condizioni minime di attuazione dei
principi di cui al comma 1. Nell’ambito dei singoli procedimenti di VAS
l’autorità procedente e il proponente integrano le predette attività con
approcci e strumenti adeguati alle caratteristiche del piano o programma e del
territorio interessato, al fine di garantire il più ampio coinvolgimento del
pubblico interessato.
9. Il dibattito pubblico di cui al comma 1 dell’articolo 12 è
organizzato dall’autorità procedente e dal proponente e ad esso partecipano
l’autorità competente, i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti
territoriali interessati. I lavori della conferenza di servizi eventualmente
indetta ai sensi del comma 6 dell’articolo 7 si coordinano con quelli del
dibattito pubblico. Il dibattito si conclude con una relazione sui lavori e una
sintesi degli argomenti svolti e delle proposte conclusive.
Art. 20
Relazioni sull’attuazione della VAS
1. Gli enti delegati informano, ogni dodici mesi, la
Regione circa i provvedimenti adottati e i procedimenti di valutazione in corso,
secondo modalità concordate tra le parti.
2. La Regione, in attuazione delle previsioni del
d.lgs.152/2006, informa, ogni dodici mesi, il Ministero dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare circa i provvedimenti adottati e i procedimenti
di valutazione in corso secondo le modalità stabilite nel d.lgs. 152/2006.
Art. 21
Disposizioni transitorie e finali
1. Le procedure di VAS avviate precedentemente alla data di
entrata in vigore della presente legge sono concluse ai sensi delle norme
vigenti al momento dell’avvio del procedimento.
2. Ai fini dell’armonizzazione dei procedimenti di formazione
di piani e programmi in corso con le disposizioni della presente legge, e nel
rispetto delle condizioni inderogabili ivi contenute, l’autorità procedente può
concludere con l’autorità competente e con le altre amministrazioni pubbliche
coinvolte accordi finalizzati a utilizzare approfondimenti già effettuati e
informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti
acquisite in attuazione di altre disposizioni normative e a definire lo
svolgimento delle attività di interesse comune.
3. Gli articoli 23
e 24
della l.
r. 11/2001 sono abrogati.
4. Sono inoltre revocate:
a) la deliberazione della Giunta
regionale 13 giugno 2008, n. 981 (Circolare n. 1/2008 - Norme esplicative sulla
procedura di Valutazione Ambientale Strategica - VAS - dopo l’entrata in vigore
del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 correttivo della Parte Seconda del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152), pubblicata sul BURP 22 luglio 2008,
n. 117;
b) limitatamente alle parti
inerenti alla VAS, la deliberazione della Giunta regionale 28 dicembre 2009, n.
2614, (Circolare esplicativa delle procedure di VIA e VAS ai fini
dell’attuazione della Parte Seconda del d.lgs. 152/2006, come modificato dal
d.lgs. 4/2008), pubblicata sul BURP 25 gennaio 2010, n. 15.
5. Per quanto non espressamente previsto nella presente legge,
si rinvia al d.lgs. 152/2006.
Art. 22
Norma finanziaria
1. Alle attività che la presente legge pone a carico della
Regione si provvede con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili
a legislazione vigente.
La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata
sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53,
comma 1 della L.R.
12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigore il
giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia.
Data a Bari,
addì 14 dicembre 2012