TITOLO I
Vedi anche, ad integrazione del
presente regolamento, il Reg.
reg. 30 luglio 2009, n. 18, il Reg.
reg. 10 febbraio 2010, n. 8 , il Reg.
reg. 18 aprile 2014, n. 9, il Reg.
reg. 8 luglio 2014, n. 14 , r.r.
n. 10/2017. e il r.r.
10/2019
IL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
-
Visto l’art. 121 della Costituzione, così come modificato dalla legge
costituzionale 22 novembre 1999, n. 1, nella parte in cui attribuisce al
Presidente della Giunta Regionale l’emanazione dei regolamenti
regionali.
- Visto l’art.
42, comma 2°, lett. c) della L.R. 12/05/2004, n. 7 “Statuto della
Regione Puglia”.
- Visto l’art.
44 comma 3 dello Statuto della Regione Puglia.
- Vista
la Delibera
di Giunta Regionale n. 2034 del 29 dicembre 2004 di adozione del Regolamento
suddetto.
INTRODUZIONE
Questo
documento elenca i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti
per l’autorizzazione all’esercizio e per l’accreditamento istituzionale delle
strutture sanitarie. In esso sono, altresì, compresi i requisiti già indicati
per alcune strutture con precedenti Atti normativi della regione
Puglia.
Per facilitare la comprensione del testo nella sua impostazione, si
specifica che nella colonna di sinistra sono elencati i requisiti per
l’autorizzazione all’esercizio; in particolare, in carattere normale sono
riportati i requisiti minimi di cui all’Atto di indirizzo contenuto nel DPR
14.1.1997, mentre in carattere corsivo sono evidenziate le integrazioni ai
requisiti minimi autorizzativi, definite in sede regionale.
Nella colonna destra sono elencati, invece, i requisiti di
accreditamento: in carattere normale sono riportati quelli minimi integrati,
mentre in corsivo (rosso per la lettura in formato elettronico) sono evidenziati
i requisiti ulteriori di qualità della regione Puglia.
EMANA
il seguente regolamento:
Requisiti minimi per
l'autorizzazione all'esercizio (di cui al D.P.R. 14 gennaio
1997)
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI
CUI AL DPR 14.01.1997) |
REQUISITI
GENERALI E SPECIFICI PER L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
|
PREMESSA
|
Ai fini
della applicazione dei requisiti minimi e tenuto conto che con il termine
di requisito organizzativo si intende l’azione organizzativa, si
definisce:
AZIENDA:
il soggetto giuridico, pubblico e privato che offre attività o prestazioni
sanitarie
PRESIDIO:
Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si
effettuano le prestazioni e/o
le attività sanitarie
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA: Dimensione organizzativa complessiva della funzione
svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’: Tali attività
hanno lo scopo di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi
ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di valutazione e
miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
-
l’identificazione di un problema (intesa come occasione di
miglioramento);
- la
determinazione delle cause possibili;
- la
definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
- la
progettazione e l’effettuazione di uno o più studi per precisare la
differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare
le cause di tale discrepanza;
- la
progettazione e l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la
valutazione di impatto a breve e medio termine dell’intervento
migliorativo nei confronti del problema affrontato;
- la
diffusione dei risultati a tutti gli interessati.
Tali
iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli
utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali,
organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE
GUIDA: insieme di indicazioni procedurali suggerite, finalizzate ad
assistere gli operatori in specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI: definiscono le modalità di comportamento
o successione di azioni definite da documenti formali o dalla normativa,
che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni professionali finalizzate ad un
obiettivo. |
Ai
fini della applicazione dei requisiti generali e specifici e tenuto conto
che con il termine di requisito organizzativo si intende l’azione
organizzativa, si definisce:
AZIENDA:
il soggetto giuridico, pubblico e privato che offre attività o prestazioni
sanitarie
PRESIDIO:
Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si
effettuano le prestazioni e/o
le attività sanitarie
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA: Dimensione organizzativa complessiva della funzione
svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’: Tali attività
hanno lo scopo di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi
ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di valutazione e
miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
-
l’identificazione di un problema (intesa come occasione di
miglioramento);
- la
determinazione delle cause possibili;
- la
definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
- la
progettazione e l’effettuazione di uno o più studi per precisare la
differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare
le cause di tale discrepanza;
- la
progettazione e l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la
valutazione di impatto a breve e medio termine dell’intervento
migliorativo nei confronti del problema affrontato;
- la
diffusione dei risultati a tutti gli interessati.
Tali
iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli
utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali,
organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE
GUIDA: insieme di indicazioni procedurali suggerite, finalizzate ad
assistere gli operatori in specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI: definiscono le modalità di comportamento
o successione di azioni definite da documenti formali o dalla normativa,
che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni professionali finalizzate ad un
obiettivo. |
SEZIONE "A" - REQUISITI GENERALI (1)
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI
CUI AL DPR 14.01.1997) |
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI PER L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE |
SEZIONE “A” – REQUISITI GENERALI.
|
A.01.
REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI
|
Il
presente documento indica i requisiti minimi relativi ai seguenti aspetti
organizzativi:
-
politica, obiettivi ed attività;
-
struttura organizzativa;
-
gestione delle risorse umane;
-
gestione delle risorse tecnologiche;
-
gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e
regolamenti interni;
-
sistema informativo. |
Il
presente documento indica i requisiti relativi ai seguenti aspetti
organizzativi:
1.
- politica, obiettivi ed attività;
2.
- struttura organizzativa;
3.
- gestione delle risorse umane;
4.
– gestione delle risorse strutturali;
5.
- gestione delle risorse tecnologiche;
6.
- gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e
regolamenti interni;
7.
- sistema informativo;
8.
– diritti dei cittadini, informazione all’utenza e carta dei servizi
sanitari.
|
A.01.01 POLITICA,
OBIETTIVI, ATTIVITA’ |
La
Direzione aziendale provvede alla definizione delle politiche complessive
dell’azienda ed esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la
tipologia ed i volumi che per la qualità delle prestazioni e dei servizi
che intende erogare.
La
Direzione deve esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre
articolazioni organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni
assegnate agli stessi. |
01
Responsabilità della
Direzione
La
Direzione aziendale provvede alla definizione delle politiche complessive
dell’azienda ed esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la
tipologia ed i volumi che per la qualità delle prestazioni e dei servizi
che intende erogare.
La
Direzione deve esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre
articolazioni organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni
assegnate agli stessi.
|
E’
adottato un documento in cui sono
esplicitati:
·
la missione,
e cioè la ragione d’essere dell’organizzazione ed i valori cui si
ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che
consiste nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare
per raggiungere gli obiettivi;
·
gli
obiettivi, che devono soddisfare ai seguenti
requisiti:
a)
devono essere
articolati nel tempo;
b)
devono
risultare congruenti con gli obiettivi dei livelli organizzativi
sovraordinati;
·
l’organizzazione interna con particolare
riferimento a:
-
l’organigramma con il quale vengono individuati i responsabili delle
articolazioni operative e delle funzioni di supporto
tecnico-amministrativo e definite le loro
funzioni;
- i
livelli di responsabilità;
- le
modalità di erogazione del servizio;
- le
prestazioni e/o le attività erogate. |
02 Documentazione della
Organizzazione
E’
adottato un documento in cui è esplicitata l’organizzazione interna
generale, per singolo presidio e articolazione funzionale, con particolare
riferimento a:
- la missione, e cioè la ragione d’essere dell’organizzazione
ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che
consiste nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare
per raggiungere gli obiettivi;
·
gli
obiettivi, che devono soddisfare ai seguenti
requisiti:
a) devono essere articolati nel tempo;
b) devono risultare congruenti con gli obiettivi dei livelli
organizzativi
sovraordinati;
·
l’organizzazione interna con particolare
riferimento a:
-
l’organigramma con il quale vengono individuati i responsabili delle
articolazioni operative e di supporto tecnico-amministrativo e definite le
loro funzioni;
- i
livelli di responsabilità;
- le
modalità di erogazione del servizio;
- le
prestazioni e le attività erogate, specificando quelle eseguite
direttamente all’interno del presidio e/o all’interno dell’azienda e
quelle eseguite indirettamente;
-
la determinazione della “tariffa” nella cessione dei
servizi.
·
un sistema
di controllo di gestione che prevede:
-
individuazione dei centri di
responsabilità;
-
attività di monitoraggio dei costi e dei ricavi
dell’azienda;
-
procedure negoziali per la redazione dei
budget.
|
|
|
|
03 Documentazione del
coordinamento.
E’
adottato un documento in cui sono esplicitati i
rapporti:
- fra i responsabili delle attività
gestionali;
- fra i presidi di ricovero e presidi ambulatoriali
pubblici e privati e all’interno dei presidi fra strutture organizzative
e professionali presenti;
- con i livelli istituzionali;
- con le associazioni rappresentative
dell’utenza.
|
|
04 Documentazione della
Verifica.
E’
adottato un documento da cui deriva che la “missione” e gli obiettivi sono
sottoposti a verifica ed aggiornamento periodico.
In
particolare:
- la “missione” viene confermata o aggiornata ogni tre anni
o qualora sia necessario, per sopravvenute esigenze di programmazione
regionale;
- gli obiettivi di lungo periodo sono verificati ed
attualizzati di norma ogni tre anni e, comunque, allorché si renda
necessario;
- gli obiettivi di breve periodo sono verificati
annualmente attraverso la redazione di un documento, da cui si rileva
che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi viene effettuata
periodicamente con l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al
raggiungimento degli obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali
scostamenti e le eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di
breve periodo devono essere coerenti con le direttrici di programmazione
regionale emanate annualmente.
|
La
Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La
Direzione predispone materiale informativo a disposizione dell’utenza, che
specifichi tipologia delle prestazioni erogate, operatori responsabili
delle prestazioni, orari, costi. (vedi A.01.08) |
05 Piano di lavoro della
Direzione.
La
Direzione definisce annualmente, tenuto conto del diverso grado di
complessità delle prestazioni erogate, il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste, generale
e specifico per singolo presidio;
- il piano organizzativo, generale e specifico per singolo
presidio;
- i programmi da attuare con relative
priorità;
- le direttive per l’azione amministrativa e
gestionale;
- il bilancio preventivo, ove
previsto.
La
Direzione predispone materiale informativo a disposizione dell’utenza, che
specifichi tipologia delle prestazioni erogate, operatori responsabili
delle prestazioni, orari, costi. (vedi
A.01.08) |
A.01.02 STRUTTURA
ORGANIZZATIVA |
La
Direzione definisce ed esplicita l’organizzazione e le politiche di
gestione delle risorse umane ed economiche
per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e diurno (acuti
e post-acuti).
|
01
Definizione della struttura
organizzativa.
La
Direzione definisce ed esplicita l’organizzazione e le politiche di
gestione delle risorse umane ed economiche, generali e per singolo
presidio, articolate per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e diurno (acuti
e post-acuti).
|
|
02
Accreditamento delle metodiche.
Le
strutture sia ambulatoriali che di ricovero devono seguire metodologie e
tecniche riconosciute da Associazioni
scientifiche. |
|
03
Accesso
La
Direzione definisce le procedure per l’accesso alle
prestazioni.
In
particolare, la Direzione definisce le procedure relative
a:
- la prenotazione ed erogazione delle prestazioni, in
relazione ai criteri di priorità e tempi massimi d’attesa definiti, con
indicazione della responsabilità della gestione delle agende e dei
Registri di prenotazione delle prestazioni;
- modalità di misura dei tempi di attesa;
- modalità di pagamento.
|
La
Direzione definisce le modalità con cui garantisce la continuità
dell’assistenza al paziente in caso di urgenze od eventi imprevisti
(clinici, organizzativi, tecnologici). |
04
Continuità
La
Direzione definisce le modalità con cui garantisce la continuità
dell’assistenza al paziente in caso di urgenze, 24 ore su 24 per i
presidi che operano in regime di ricovero a ciclo continuativo, nelle ore
di apertura per quelli che erogano prestazioni a ciclo diurno o
ambulatoriali, o di eventi imprevisti (clinici, organizzativi,
tecnologici).
In
particolare, la Direzione aziendale deve specificare le procedure di
gestione delle emergenze e deve provvedere alla loro diffusione nei
confronti del personale degli ambulatori, delle medicherie, dei reparti di
degenza, del pronto soccorso.
Nei
presidi che operano in regime programmato, sia di ricovero che
ambulatoriale, si devono adottare specifici rapporti con altri presidi che
operano all’interno del sistema di emergenza urgenza, per la gestione di
eventuali emergenze cliniche. |
|
05
Procedure
amministrative.
La
Direzione definisce le procedure amministrative generali, per singolo
presidio e per struttura organizzativa, e le procedure di integrazione tra
i servizi tecnico-amministrativi ed i servizi
sanitari.
Tali
procedure sono portate a conoscenza degli utenti
interni. |
|
06
Procedure per
la gestione delle informazioni sanitarie.
La
Direzione definisce le
procedure relative ai documenti comprovanti l’attività sanitaria con
particolare riferimento a:
·
modalità di compilazione e refertazione
(le modalità di refertazione devono consentire l’identificazione
dell’operatore principale e/o del responsabile);
·
modalità di
conservazione;
·
modalità di
archiviazione.
In
ogni episodio di ricovero deve essere compilata una cartella clinica ed
infermieristica per ciascun paziente. Per gli utenti ambulatoriali deve
essere compilata una cartella o scheda anche in supporto informatico, in
cui siano riportati i dati relativi alle attività cliniche ed
infermieristiche effettuati nel corso del primo accesso e degli eventuali
controlli successivi. |
|
07
Riconoscibilità degli
operatori.
Il
personale deve essere munito di apposito cartellino di riconoscimento e di
altri idonei mezzi, allo scopo di consentire all’utente l’identificazione
dell’operatore rispetto alle sue generalità e
qualifica. |
A.01.03 GESTIONE
RISORSE UMANE |
La
Direzione definisce il fabbisogno di personale:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno) per ciascuna
professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica;
in
rapporto ai volumi ed alle tipologie delle attività, secondo criteri
specificati dalle normative regionali. |
01
Fabbisogno
La
Direzione definisce il fabbisogno di personale, in rapporto al volume e
alla tipologia delle attività ed in rapporto alla organizzazione dei
singoli presidi, in maniera tale da garantire il corretto svolgimento
delle attività, secondo i criteri specificati. In particolare il
fabbisogno di personale deve essere garantito:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno) per ciascuna
professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica.
|
E’
indispensabile che tutti i ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti
da personale in possesso dei titoli previsti dalla normativa
vigente. |
02
Qualificazione.
E’
indispensabile che tutti i ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti
da personale in possesso dei titoli previsti dalla normativa vigente e
che le prestazioni sanitarie siano erogate nel rispetto delle
competenze riconosciute dalla normativa vigente.
I
medici e i dirigenti del ruolo sanitario devono essere in possesso della
specializzazione o dei requisiti previsti dalla vigente normativa per
l’esercizio nella branca specifica (d’ora in poi, questo requisito viene
indicato come “specializzazione”).
Nelle
strutture private, ai soli fini della valutazione del requisito di cui
sopra, l’anzianità di servizio maturata nella disciplina con rapporto di
lavoro continuativo dai medici e dai dirigenti del ruolo sanitario viene
valutata interamente.
Per
l’accesso a ciascuna professione e posizione funzionale del personale
sanitario delle aziende private il personale deve risultare in possesso
degli stessi requisiti richiesti per l’accesso al rapporto di dipendenza
con il S.S.N.
Nel
caso di Aziende private, inoltre:
- deve essere documentato che nell’ambito dei propri
presidi non opera personale dipendente del S.S.N., anche per prestazioni
riferite a branche di attività erogate al di fuori del rapporto con il
S.S.N.;
- deve essere garantito con pianta organica a regime
l’erogazione delle proprie prestazioni nel rispetto delle
incompatibilità di cui al punto precedente.
|
Deve
essere predisposto un piano di formazione-aggiornamento del personale, con
indicazione del responsabile.
Devono
essere normalizzate le modalità per favorire l’inserimento operativo del
personale di nuova acquisizione |
03
Formazione-aggiornamento
Deve
essere individuata una struttura e/o un responsabile (in relazione alla
complessità del presidio) per la formazione del personale.
Deve
essere predisposto un piano di formazione-aggiornamento del personale a
valenza annuale.
In
particolare, il piano di formazione contiene l’analisi dei bisogni, la
definizione degli obiettivi di apprendimento e la pianificazione della
loro valutazione.
Deve
essere garantita per ciascuna categoria e qualifica una formazione
coerente con gli specifici contenuti disciplinari e
professionali.
Devono
essere normalizzate le modalità per favorire l’inserimento operativo del
personale di nuova acquisizione, attraverso anche la utilizzazione di
piani di orientamento/inserimento del personale di nuova acquisizione
specifici per ciascuna delle unità di destinazione. E’ redatta una
relazione annuale con l’individuazione dei soggetti coinvolti
nell’attività di formazione.
Nei
presidi ove si svolgono attività didattiche e/otirocinio deve esistere
documentazione circa gli obiettivi didattici, la supervisione degli
allievi, i metodi di valutazione e gli eventuali accordi con
scuole/università. Il personale in formazione deve essere
identificabile.
E’
documentabile l’attività di formazione/aggiornamento permanente del
personale, attraverso fascicoli individuali comprovanti le competenze
acquisite, anche al fine di una ottimale utilizzazione delle risorse
umane.
Il
personale sanitario in servizio, per il quale è prevista la disciplina,
deve maturare crediti ECM per almeno il 60% dei punteggi richiesti nella
disciplina di appartenenza ed il 20% in eventi riguardanti la
programmazione, l’organizzazione e la gestione dei servizi. I crediti
maturati in eventi che contemplano sia tematiche disciplinari che
organizzativo gestionali non sono frazionabili, ma devono essere
conteggiati in una delle due quote indicate.
Di
tutti i percorsi formativi o di aggiornamento realizzati in sede esterne
all’azienda deve essere conservata tutta la documentazione per la
consultazione/divulgazione.
Nel
caso di acquisizione di nuove tecnologie e/o di introduzione di metodiche
innovative, deve essere documentato il preventivo aggiornamento rivolto al
personale interessato al loro
utilizzo/applicazione. |
|
04
Incentivazione.
Ogni
anno vengono individuati obiettivi per il miglioramento della qualità, che
devono coinvolgere tutto il personale di ogni categoria e qualifica. Gli
obiettivi individuati devono essere verificabili attraverso indicatori di
risultato misurabili ed essere correlati al sistema premiante (vedi in
A.01.06 al punto n. 4).
Esiste
un documento in cui sono esplicitati i criteri utilizzati per la
definizione del sistema premiante, ove previsto.
Vengono eseguite indagini periodiche per la rilevazione della
soddisfazione degli operatori. |
A.01.04 GESTIONE
RISORSE STRUTTURALI |
|
01 Piano per la
manutenzione delle opere civili e
impiantistiche
Deve
esistere un piano per la manutenzione programmata e correttiva riferito
alle opere civili ed impiantistiche.
Tale
piano della manutenzione deve riguardare sia gli adeguamenti di tipo
funzionale, sia le previdenze di sicurezza.
Tale
piano deve definire gli obiettivi, le modalità operative, le risorse
necessarie e destinate, nonché i tempi di
adeguamento.
E’
individuato un responsabile per gli interventi di manutenzione della
struttura e degli impianti.
Il
piano di manutenzione, redatto in conformità alla normativa vigente, deve,
comunque, individuare per ogni intervento
programmato:
- il
tipo di intervento;
- le
professionalità da impiegare;
- le
risorse necessarie;
- la
cadenza prevedibile per quell’intervento;
- le caratteristiche, le cautele, le
correlazioni tipiche di quell’intervento.
|
A.01.05 GESTIONE
RISORSE TECNOLOGICHE |
Si devono
prevedere specifiche procedure di programmazione degli acquisti delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici che devono tenere
conto dell’obsolescenza, dell’adeguamento alle norme tecniche, della
eventuale disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento
dell’assistenza sanitaria. |
01 Programmazione
degli acquisti delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi
medici
Si devono
prevedere specifiche procedure di programmazione degli acquisti delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici che devono tenere
conto dell’obsolescenza, dell’adeguamento alle norme tecniche, della
eventuale disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento
dell’assistenza sanitaria.
La
disponibilità di adeguate risorse a livello infrastrutturale, di personale
e del materiale di consumo connesso alle apparecchiature biomediche deve
essere pianificata e documentata in modo tale da assicurare le prestazioni
previste dal piano di attività.
|
|
02
Procedure d’acquisto delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi
medici
Le
procedure di acquisto delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi
medici devono tenere conto delle relative attività di valutazione previste
da norme regionali, nazionali e
internazionali.
La
decisione sull’acquisto deve essere condizionata dalla presenza di una
circostanziata valutazione clinica, economica e
tecnica.
Il
Responsabile della Struttura Organizzativa alla quale sono assegnate le
apparecchiature, partecipa alla definizione delle specifiche tecniche dei
prodotti ai fini della redazione del capitolato di gara, dei criteri per
la scelta e della valutazione del materiale e delle forniture. A tali
procedure dovrà partecipare anche il Responsabile della Sicurezza del
Lavoro, che esprimerà parere sulla materia di
competenza.
Per
le aziende Private, il parere tecnico-sanitario deve essere documentato e
coerente con l’acquisto. |
La
Direzione adotta un inventario delle apparecchiature in
dotazione. |
03
Inventario delle apparecchiature biomediche
La
Direzione adotta un inventario delle apparecchiature in
dotazione.
In
particolare:
- l’inventario deve contenere i dati riassuntivi che
permettano di gestire il patrimonio tecnologico, valutarne l’utilizzo,
la congruità e lo stato di manutenzione, al fine del rinnovo tecnologico
e per la programmazione dei relativi interventi;
- le informazioni devono essere disponibili sia in forma
aggregata, per l’intero parco macchine, che in forma disaggregata per
singola tipologia di apparecchiatura, centro di costo, classe di età,
produttore;
- le apparecchiature devono essere identificate secondo il
sistema di codifica CIVAB;
- per ogni apparecchiatura devono essere redatti il
relativo “libretto” e la documentazione disposta dalla norma 62.5
fascicolo 4745 C del 1998 e guida CEI 3783;
- per ogni apparecchiatura deve essere acquisito (o
redatto) il manuale di uso e manutenzione.
|
Deve
esistere un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle
apparecchiature biomediche; tale piano deve essere documentato per
ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli
operativi. |
04
Piano di manutenzione delle apparecchiature
biomediche
Devono essere normalizzate le procedure di manutenzione sia
ordinaria che straordinaria, secondo le seguenti
definizioni:
Manutenzione ordinaria(preventiva): uso, gestione
ordinaria e quotidiana,
regole base di sicurezza, pulizia, conservazione in
efficienza,
revisione periodica e programmata, sostituzione periodica
e
prevista di dispositivi o parti di essi.
Manutenzione straordinaria (correttiva): gestione di
situazioni imprevedibili
o non programmabili, al fine di rendere realmente operativo
in
modo rapido e sicuro il servizio.
Deve
esistere un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle
apparecchiature biomediche; tale piano deve essere documentato per
ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli
operativi.
a) il piano della
manutenzione preventiva e correttiva è predispostodall’Azienda attraverso
una pianificazione dettagliata dei metodi e dei mezzi (personale,
strumentazione, eventuali contratti di manutenzione
con ditte esterne), nonché degli strumenti di controllo
dell’attività manutentiva;
b)
per la corretta gestione del piano della manutenzione deve essere
identificato un
responsabile
per
ciascuna
struttura organizzativa e deve essere definita una guida ed una
modulistica idonea per la ricchezza degli interventi di manutenzione del
servizio tecnico;
c)
il piano per la
manutenzione preventiva e correttiva delle apparecchiature deve rispondere
a protocolli definiti che tengano conto della specifica gerarchia
funzionale e deve in particolare essere
documentato:
- per le grandi apparecchiature di diagnosi e cura così
come individuate nei flussi ministeriali “Sistema informativo di Governo
del Ministero della Sanità” più recente;
- per gli apparecchi di supporto a funzioni vitali,
indicati in apposito elenco come specificato in
precedenza;
- per gli apparecchi accertati come “critici” in relazione
alle caratteristiche di funzionamento della struttura ed individuati in
apposito elenco.
d) il piano
di manutenzione preventiva, che deve essere realizzato al fine di
garantire i necessari standard qualitativi delle prestazioni fornite e di
sicurezza, deve essere definito per ciascuna apparecchiatura e reso noto
ai diversi livelli operativi per lo svolgimento dei compiti attribuiti al singolo operatore,
attraverso la predisposizione di
documenti informativi ed apposite istruzioni operative, che
tenganoconto delle indicazioni contenute sia nelle normative tecniche che
nei manuali di servizio e nei libretti di uso e
manutenzione.
|
|
05 Documentazione interventi di
manutenzione
straordinaria
La
documentazione tecnica relativa alle singole apparecchiature,
obbligatoriamente fornita al momento dell’acquisto, deve essere a corredo
dello strumento in maniera che sia facilmente rintracciabile dal
responsabile della manutenzione.
Tutti
gli interventi di manutenzione sia essa preventiva che correttiva sulle
apparecchiature biomediche in dotazione devono essere documentati da un
rapporto tecnico dettagliato.
Per
ogni apparecchiatura deve esistere una cartella (cartacea o elettronica)
la quale riporti tutti i dati significativi relativi ad ogni intervento di
manutenzione subito. In particolare, le schede per la manutenzione
preventiva devono documentare la programmazione e la regolarità degli
interventi effettuati. Le schede per la manutenzione correttiva devono
registrare i dati idonei all’elaborazione di alcuni indicatori (quali come
minimo: il tempo medio di fermo macchina, la frequenza dei guasti, la
distribuzione della tipologia di guasto, i costi di manutenzione, il tipo
ed il costo delle parti di ricambio), attraverso i quali sia possibile
analizzare la situazione del parco apparecchiature nel suo complesso e per
le singole tipologie di apparecchiature. |
|
06
Programma di aggiornamento del personale medico e non medico
sull’utilizzo delle apparecchiature biomediche
Deve
essere documentato un programma di aggiornamento del personale medico e
non medico sull’utilizzo sicuro ed appropriato delle apparecchiature
biomediche. Tale programma di aggiornamento deve fare riferimento sia a
singole apparecchiature installate che a problematiche di carattere
generale nel campo delle tecnologie biomediche. Il programma di
aggiornamento deve essere funzionalmente integrato con il normale
addestramento all’uso di nuove apparecchiature.
Il
programma di aggiornamento deve essere reso noto a tutti i livelli
operativi e deve essere strutturato per soddisfare i bisogni di tutte le
figure professionali operanti con le apparecchiature
biomediche. |
La Direzione deve
provvedere affinché in ogni presidio sia garantito l'uso sicuro,
appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche
|
07 Esistenza di un
responsabile per l'uso sicuro,
appropriato ed
economico delle apparecchiature
biomediche
La Direzione deve
provvedere a nominare un responsabile, affinché ogni presidio,
anche non dotato di un Servizio di Ingegneria Clinica, sia
garantito l'uso sicuro, appropriato ed economico delle apparecchiature
biomediche. A tale responsabile deve essere assegnato il compito di
sovrintendere a tutte le attività connesse alla gestione delle
apparecchiature biomediche.
La manutenzione delle
apparecchiature può essere demandata ad
servizio
esterno.
|
All’atto della
richiesta di autorizzazione
all’esercizio
sanitario il responsabile legale deve produrre una dichiarazione
attestante che la struttura possiede i requisiti relativi alla salute e
sicurezza dei posti di lavoro e di aver
ottemperato
agli obblighi ed
adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e successive modifiche ed
integrazioni.
Per le strutture cui
corre l’obbligo del Certificato di Prevenzione Incendi, il responsabile
legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire copia del
suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con gli
estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa
documentazione, eventualmente corredata dei verbali delle verifiche
eseguite da Enti pubblici incaricati del servizio, deve essere conservata
ed aggiornata, presso gli uffici
direzionali.
Copia della
documentazione deve essere
conservata presso il
servizio di prevenzione e protezione della struttura e deve essere messa a
disposizione dell’organo di vigilanza.
Nelle strutture
dove si effettuano attività di radiodiagnostica (con o senza grandi
macchine) e/o di Medicina Nucleare e/o di radioterapia, deve essere
previsto un servizio (o una funzione in relazione alla complessità della
struttura) di fisica sanitaria, affidato ad almeno un fisico della
disciplina fisica sanitaria.
|
08 Organizzazione e
gestione della sicurezza
Tutte le strutture
sanitarie devono ottemperare, assicurandonel’adempimento, a quanto
disposto dal decreto legislativo 19 settembre1994 n. 626 “Attuazione delle
direttive 89/391 CEE, 89/654 CEE,89/655 CEE, 89/656 CEE, 90/ 269 CEE,
90/270 CEE, 90/394 CEE,90/679 CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive
modifiche ed integrazioni..
Al Servizio di
Prevenzione e Protezione, è riservato anche il compito di attuare le
misure di prevenzione incendi, di organizzare la lotta antincendio, di
gestire le emergenze antinfortunistiche, di mantenere in efficienza i
presidi antincendio e di assolvere, per quanto di competenza alle
indicazioni del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del
Ministero dell’Interno.
All’atto della
richiesta di autorizzazione all’esercizio sanitario
il
responsabile legale
deve produrre una dichiarazione attestante che la struttura possiede i
requisiti relativi alla salute e sicurezza dei posti di lavoro e di aver
ottemperato agli obblighi ed adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e
successive modifiche ed integrazioni.
Per le strutture cui
corre l’obbligo del Certificato di Prevenzione Incendi, il responsabile
legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire copia del
suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con gli
estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa
documentazione, eventualmente corredata dei verbali delle verifiche
eseguite da Enti pubblici incaricati del servizio, deve essere conservata
ed aggiornata, presso gli uffici direzionali.
Copia della
documentazione deve essere conservata presso il servizio di prevenzione e
protezione della struttura e deve essere messa a disposizione dell’organo
di vigilanza.
Nelle strutture dove
si effettuano attività di radiodiagnostica (con o senza grandi macchine)
e/o di Medicina Nucleare e/o di radioterapia, deve essere previsto un
servizio (o una funzione in relazione alla complessità della struttura) di
fisica sanitaria, affidato ad almeno un fisico della disciplina fisica
sanitaria.
|
|
09 Servizio
tecnico.
Le strutture
ospedaliere e le case di cura private che erogano prestazioni in regime di
ricovero devono dotarsi di un Servizio Tecnico interno o esterno alla
struttura.
|
|
10 Dotazioni
minime.
Deve essere
garantita la presenza, il funzionamento e l’utilizzazione degli apparecchi
vitali (definiti come quelli al cui funzionamento è affidata la vita del
paziente e indicati in apposito elenco in riferimento al livello
organizzativo dell’azienda) anche in caso di guasto prolungato, mediante
sostituzione con altro apparecchio o analoga procedura.
|
|
11 Verifiche
periodiche.
Lo stato di sicurezza
delle apparecchiature secondo le norme in vigore deve essere documentato e
reso noto ai diversi livelli operativi attraverso l’esito delle verifiche
periodiche di sicurezza e gli eventuali adeguamenti effettuati.
Dell’eventuale procedura deve essere
prodotta
una specifica
documentazione.
Devono essere
periodicamente eseguite e documentate prove strumentali sul funzionamento
dei principali apparecchi biomedici utilizzati in condizioni critiche (ad
esempio: ventilatori polmonari, apparecchi di anestesia, pompe
d’infusione, defibrillatori, elettrobisturi, ecc.) e degli apparecchi che
erogano radiazioni ionizzanti e che sono impiegati per la rilevazione di
radiazioni ionizzanti al fine di verificarne la taratura delle principali
funzioni.
|
|
12 Collaudo di
sicurezza.
Deve essere
effettuato il collaudo tecnico di sicurezza ad ogni nuova acquisizione di
apparecchi biomedici.
|
|
13 Verifiche di
sicurezza degli impianti elettrici fissi
Deve essere
predisposto un piano per le verifiche periodiche di sicurezza degli
impianti elettrici fissi a servizio delle strutture. Dette verifiche
devono esser condotte e documentate secondo le modalità previste ed
indicate dalle norme CEI 64-4 e 64-8 con l’obbligo di redazione e
mantenimento dei relativi registri che dovranno essere tenuti a
disposizione per le attività ispettive da parte degli organi
competenti.
|
|
14 Prevenzione dei
rischi biologici.
E’ garantita la
prevenzione dei rischi biologici:
·
oltre l’applicazione delle disposizioni
di cui al D. Lgs. 626/94 e norme successive in ogni struttura sanitaria
deve essere istituita una procedura scritta per la notifica e la
sorveglianza delle esposizioni professionali a materiale biologico che
possano essere fonte di infezioni, allergie e intossicazioni, anche per
quanto riguarda incidenti che si verificassero nelle ore notturne e nei
giorni festivi, con particolare riferimento alla esposizione di fattori di
rischio di cui ai gruppi 3 e 4 dell’Allegato 12 del D. Lgs.
626/94;
- al personale sanitario e al personale
esposto ad agenti biologici sono proposte e somministrate gratuitamente
le vaccinazioni utili alla prevenzione delle patologie trasmissibili con
modalità’ legate alla attività professionale;
- devono essere
previsti appositi protocolli di isolamento modulari per i pazienti con
patologie contagiose o potenzialmente tali;
- le procedure per la protezione dagli
incidenti per esposizione a materiali biologici devono essere previste
anche per coloro che partecipano a vario titolo alla effettuazione di
attività’ assistenziali o di supporto alla attività’ assistenziale
(accompagnatori al parto, assistenza in ricovero pediatrico, trattamento
in dialisi domiciliare, dialisi, ospedalizzazione a
domicilio);
|
|
15 Prevenzione degli
altri rischi.
Saranno altresì
descritti e rispettati i protocolli di sicurezza contro i rischi di tipo
diverso (elettrico, radiazioni, urti, tagli eccetera).
|
|
16 Controllo delle
infezioni ospedaliere.
E’ attivata la
sorveglianza ed il controllo delle infezioni ospedaliere con la
individuazione delle figure professionali responsabili e l’adozione di
protocolli tecnici di sorveglianza e di controllo; l’attività di
sorveglianza e di controllo è documentata con rapporti semestrali
oggettivati mediante la formulazione e la rilevazione di indicatori
specifici da redigersi da parte delle figure professionali
responsabili.
|
|
17 Piano per le
maxiemergenze catastrofiche.
In presenza di un
Piano di intervento sanitario per le catastrofi, nel quale sia previsto
uno specifico ruolo della struttura, deve esistere un documento che
specifichi, in quel contesto, le competenze della struttura e delle sue
articolazioni nonché le modalità operative con cui essa assolve ai compiti
indicati nel Piano di intervento.
Tali Piani,
eventualmente predisposti dagli Enti competenti, devono essere approvati
dalla Regione e da questa trasmessi alle strutture interessate per i
conseguenti adempimenti.
|
|
|
A.01.06 GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’,
LINEE GUIDA E
REGOLAMENTI
INTERNI |
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino
e consentano la promozione e il supporto ad attività valutative e di
miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni,
secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o nella
normativa già emanata a livello nazionale o locale.
|
01
Requisiti.
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni
organizzative che
facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività valutative
e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle
prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o
nella normativa già emanata a livello nazionale o locale e in
particolare:
- esiste un
documento che delinea le politiche/strategie di qualità delle strutture
organizzative presenti;
- le Aziende
elaborano un piano, almeno triennale, per il miglioramento continuo della
qualità che specifichi gli obiettivi, le strategie, l’impegno della
dirigenza e la destinazione di risorse per la sua
realizzazione;
- le Aziende
individuano gli indicatori per la verifica delle attività
svolte.
|
In tutti i presidi
devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle
attività.
I programmi vengono
selezionati in rapporto alle priorità individuate.
|
02 Programmi di
Valutazione e Miglioramento delle
Attività.
In tutti i presidi
devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle
attività:
-
in tutti i presidi che erogano
prestazioni a ciclo continuo e/o diurno devono essere attivati almeno i
seguenti programmi di valutazione e di miglioramento delle
aree:
-
buon uso del sangue, degli emocomponenti
ed emoderivati;
-
infezioni
nosocomiali;
-
razionale utilizzazione dei
farmaci;
-
monitoraggio degli eventi
indesiderati;
-
gestione del
rischio;
-
appropriatezza nell’uso delle
risorse;
-
prevenzione di processi di cronicità
delle patologie;
-
integrazione dei
servizi;
-
in tutti i presisi in cui vengono
erogate le prestazioni a livello ambulatoriale devono essere attivati
almeno i seguenti programmi di valutazione e di miglioramento della
qualità del processo di erogazione:
-
accessibilità alle
prestazioni;
-
appropriatezza delle
indagini.
I programmi vengono
selezionati in rapporto alle priorità
individuate.
|
In ogni azienda deve
esistere una struttura
organizzativa (o un
responsabile in relazione alla complessità della stessa) che presiede alle
attività di valutazione e miglioramento della qualità.
|
03 Struttura
Organizzativa.
In ogni azienda deve
esistere una struttura organizzativa (o un
responsabile in
relazione alla complessità della stessa) che presiede alle attività di
valutazione e miglioramento della qualità.
|
Annualmente ogni
struttura organizzativa effettua al proprio interno o partecipa ad almeno
un progetto di valutazione e verifica di qualità favorendo il
coinvolgimento di tutto il personale.
Tale attività sarà
utilizzata anche per lo studio dell'appropriatezza nell'utilizzo delle
risorse, con particolare riferimento agli episodi di ricovero e
all'utilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche,
etc.).
|
04 Attività di
Valutazione e Verifica.
Annualmente ogni
struttura organizzativa e professionale effettua al proprio interno o
partecipa ad almeno un progetto di valutazione e verifica di qualità
favorendo il coinvolgimento di tutto il personale, adottando le
metodologie proprie della VRQ (verifica e revisione della qualità) e MCQ
(miglioramento continuo della qualità) e favorendo attività periodiche di
Audit clinico, come strumento per la revisione sistematica e continuativa
dell’assistenza prestata e dei risultati raggiunti dagli
operatori.
Tale attività sarà
utilizzata anche per lo studio dell’appropriatezza nell’utilizzo delle
risorse, con particolare riferimento agli episodi di ricovero ed
all’utilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche,
ecc..).
|
|
05
Formazione
Tutto il personale
partecipa ad iniziative di formazione orientate al miglioramento della
qualità del servizio e delle prestazioni.
|
I laboratori di
analisi, i servizi di anatomiaistologia- citologia patologica e i centri
trasfusionali devono prevedere attività di controllo di qualità interne ed
esterne e partecipare a programmi di miglioramento della
qualità.
In tutte le
articolazioni organizzativo-funzionali è favorito l'utilizzo delle Linee
guida predisposte dalle Società scientifiche o da gruppi di esperti per
una buona pratica clinica nelle varie branche
specialistiche.
Inoltre devono essere
predisposte con gli
operatori, linee
guida, regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con cui
devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore
gravità.
Ogni struttura
organizzativa predispone una
raccolta di
regolamenti interni, linee guida,
aggiornati per lo
svolgimento delle procedure tecniche più rilevanti (selezionate per
rischio, frequenza, costo).
Il personale deve
essere informato sull'esistenza di tali documenti, che sono facilmente
accessibili, e che vanno confermati o aggiornati almeno ogni tre
anni.
|
06 Attività di
controllo particolari.
I laboratori di
analisi, i servizi di anatomia-istologia-citologia patologica, i centri
trasfusionali devono prevedere attività di controllo di qualità interno ed
esterno e partecipare a programmi di miglioramento della
qualità.
Tutti i servizi di
diagnostica strumentale devono:
-
prevedere attività di controllo interno
ed esterno di qualità
-
partecipare a programmi di miglioramento
di qualità con particolare riferimento
all’appropriatezza.
In tutte le
articolazioni organizzativo-funzionali è favorito l’utilizzo delle Linee
guida e dei Protocolli predisposti dalle Società scientifiche o da
gruppi di esperti per una buona pratica clinica nelle varie branche
specialistiche.
Le Linee Guida ed i
Protocolli adottati ed i regolamenti interni predisposti dagli operatori,
devono essere utilizzati, in relazione alle specifiche condizioni
organizzative della propria realtà operativa, per la gestione delle evenienze cliniche
più frequenti o di maggiore gravità e per lo svolgimento delle procedure
tecniche più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza,
costo).
Ogni struttura
organizzativa ne predispone una raccolta di regolamenti interni, linee
guida, aggiornati per lo svolgimento delle procedure tecniche più
rilevanti (selezionate per rischio, frequenza,
costo).
Il personale deve
essere informato sull’esistenza di tali documenti, che devono essere
facilmente accessibili.
Le Linee Guida e
Protocolli adottati devono esplicitare la periodicità, almeno triennale, e
le modalità di revisione e aggiornamento.
Il personale è
coinvolto nella applicazione delle Linee Guida, attraverso la diffusione
delle conoscenze necessarie alla loro attuazione e la formazione specifica
sui Protocolli di assistenza ad esse
correlati.
Per la verifica sul
grado di adesione alle Linee Guida e Protocolli di assistenza devono
essere predisposte apposite schede per la rilevazione degli indicatori di
processo e di risultato, previsti per la valutazione di impatto, e
questionari per la raccolta di informazioni e opinioni da parte del
personale coinvolto.
|
Devono essere
predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali attività
di supporto tecnico-amministrativo, in
particolare:
- criteri e modalità
di accesso dell'utente
(programmazione liste
di attesa, accoglimento e registrazione);
- modalità di
prelievo, conservazione, trasporto dei materiali organici da sottoporre ad
accertamento;
- modalità di pulizia,
lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed
accessori;
- pulizia e
sanificazione degli ambienti;
- modalità di
compilazione, conservazione,
archiviazione dei
documenti comprovanti un'attività sanitaria
|
07 Documentazione
delle attività di supporto.
Devono essere
predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali attività
di supporto tecnico-amministrativo, in
particolare:
- criteri e modalità di accesso
dell’utente (programmazione liste di attesa, accoglimento e
registrazione);
- modalità di prelievo, conservazione,
trasporto dei materiali organici da sottoporre ad
accertamento;
- modalità di pulizia, lavaggio,
disinfezione e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed
accessori;
- pulizia e sanificazione degli
ambienti;
- modalità di compilazione,
conservazione, archiviazione dei documenti comprovanti una attività
sanitaria.
Il personale è
coinvolto nello sviluppo di tali documenti di
servizio.
Tali documenti di
servizio devono essere predisposti ponendo
particolare attenzione
alla semplificazione delle procedure.
Nell’area dei servizi
amministrativi devono essere definite le Procedure relative ai principali
procedimenti, nelle quali siano esplicitate le norme di riferimento, le
modalità di realizzazione, i tempi e le
responsabilità. |
A.01.07 SISTEMA
INFORMATIVO |
Il sistema informativo
è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati di
struttura, processo ed esito, con gli obiettivi
di:
- sostanziare e
ridefinire le politiche e gli obiettivi del presidio e della
azienda;
- fornire il ritorno
informativo alle strutture
organizzative,
necessario per le valutazioni di loro
competenza;
- rispondere al debito
informativo nei confronti dei livelli sovraordinati.
|
01
Finalità.
Il sistema informativo
è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati di
struttura. processo ed esito, con gli obiettivi
di:
- Sostanziare e
ridefinire le politiche e gli obiettivi del presidio e
dell’azienda;
- Fornire il ritorno informativo alle
strutture organizzative, necessario per le valutazioni di loro
competenza, con particolare riferimento alla elaborazione dei dati
necessari alla produzione degli indicatori previsti per le attività di
verifica e miglioramento della qualità;
- rispondere al debito informativo nei
confronti dei livelli
sovraordinati, in
particolare:
- tutte le
strutture sono tenute a rilevare e trasmettere alla regione i dati di base
necessari alla costruzione degli indicatori finalizzati al monitoraggio
dei L.E.A. nonché dei vincoli di bilancio, di cui al D.M.
12.12.01;
- tutte le
strutture sono tenute ad identificare le prestazioni effettuate con i
corrispondenti codici dei relativi tariffari
regionali;
- le strutture che
erogano prestazioni di ricovero sono tenute ad adottare la scheda di
dimissione ospedaliera;
- tutte le
strutture sono tenute a disporre di un sistema di archiviazione che deve
essere aggiornato con frequenza non inferiore a tre mesi, secondo standard
definiti a livello regionale;
tutte le strutture
sono tenute a definire le procedure di accesso agli
archivi. |
La Direzione
assicura:
- l'individuazione dei
bisogni informativi
dell'organizzazione;
- la struttura del
sistema informativo;
- le modalità di
raccolta;
- la diffusione ed
utilizzo delle informazioni;
- la valutazione della
qualità del dato;
- l'integrazione delle
informazioni prodotte nelle attività correnti delle singole unità
operative, sezioni, uffici, etc.
|
02 Sistema di
comunicazione interna ed esterna.
E’ documentabile
l’esistenza di un sistema di comunicazione interna ed esterna, su supporto
cartaceo e/o elettronico; in particolare deve essere garantita la qualità
e la riservatezza delle informazioni, anche ai fini della tutela dei dati
personali.
La Direzione
assicura:
- l'individuazione dei
bisogni informativi dell’organizzazione e la formalizzazione delle
procedure;
- la struttura del
sistema informativo;
- le modalità di
raccolta;
- la diffusione ed
utilizzo delle informazioni; in particolare:
- è redatta la relazione annuale
sullo stato/attività per ogni struttura organizzativa e
professionale;
- la relazione è
portata a conoscenza dei livelli
sovraordinati;
- la relazione è
conosciuta dal personale della struttura organizzativa e
professionale;
- la relazione della
struttura organizzativa e professionale è resa disponibile ai soggetti
interessati;
- la valutazione della
qualità del dato, attraverso la definizione di criteri di qualità per
la compilazione della documentazione relativa all’utenza (cartelle
cliniche ed infermieristiche, schede ambulatoriali ecc.), e in
particolare:
- deve risultare
identificabile l’operatore che redige, per la parte di competenza, le
cartelle cliniche ed infermieristiche, i referti, le schede ambulatoriali,
ecc.;
- è documentata
l’attività di verifica periodica del rispetto di tali criteri, anche al
fine di garantire la valutazione dell’appropriatezza delle prestazioni
erogate;
- l’integrazione delle informazioni
prodotte nelle attività correnti delle singole unità operative, sezioni,
uffici, ecc...
E’ documentabile
l’esistenza di un sistema di comunicazione interna alla U.O., in
particolare:
- Vengono
effettuate riunioni di U.O. almeno mensili, documentate attraverso un
Registro che riporti gli argomenti trattati con le eventuali decisioni
assunte
|
Deve essere
individuato un referente del sistema informativo responsabile delle
procedure di raccolta e verifica della qualità (riproducibilità,
accuratezza, completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le
responsabilità specifiche previste da norme nazionali.
|
03 Responsabile delle
Procedure.
Deve essere
individuato un referente del sistema
informativo
Responsabile delle
Procedure di raccolta e verifica della qualità riproducibilità,
accuratezza, completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le
responsabilità specifiche previste da norme nazionali.
|
A.01.08 DIRITTI DEI CITTADINI, INFORMAZIONE ALL’UTENZA E CARTA
DEI SERVIZI PUBBLICI
SANITARI |
|
01
Finalità.
La Direzione
definisce politiche e strategie volte a garantire il rispetto dei diritti
dei cittadini, in relazione all’umanizzazione dei servizi, alla
personalizzazione delle cure, alla tutela della privacy ed alla produzione
delle informazioni necessarie per l’accesso e la fruizione dei LEA, anche
al fine di presentare una risultanza positiva rispetto agli indicatori
previsti dall’art. 14 del Dlgs 502 e successive modificazioni. Per queste
finalità, viene favorita la partecipazione degli utenti e delle
associazioni di volontariato e tutela al miglioramento della qualità dei
servizi.
|
|
02 Accessibilità degli
utenti.
Ogni presidio deve
essere dotato di idonea indicazione all’esterno o all’interno, tale da
favorire l’accessibilità dell’utenza e l’individuazione dei percorsi, in
particolare:
la segnaletica deve
essere leggibile anche a distanza, di facile comprensione e protetta da
manomissioni. |
|
03 Esplicitazione dei
servizi disponibili e delle modalità di accesso ai
servizi.
Ogni Azienda Sanitaria
dispone di un Centro Unico di Prenotazione collegato con tutti i servizi
territoriali ed ospedalieri che forniscono prestazioni diagnostiche e
specialistiche ed ogni erogatore deve essere collegato con il CUP
dell’Azienda di riferimento.
L’Azienda definisce
modalità per dare informazioni agli utenti e dichiara i propri impegni nei
loro confronti:
- deve essere individuato un Ufficio o
un Responsabile (in relazione alla complessità della struttura) addetto
ai rapporti con il pubblico (informazioni e accettazione reclami,
segnalazioni e suggerimenti);
- è predisposta,
aggiornata periodicamente e pubblicizzata la Carta dei Servizi e, nelle
strutture aziendali con particolare complessità organizzativa, vengono
predisposte Guide all’uso di specifici servizi;
- la Carta dei Servizi è redatta con
l’apporto dei responsabili dei servizi e con la collaborazione delle
associazioni rappresentative di tutela e volontariato: deve esistere
documentazione scritta di tale processo di
consultazione;
- per ogni presidio
devono essere garantite informazioni relativamente
a:
- prestazioni
erogabili con indicazione della spesa a carico dell’utente e delle
modalità di pagamento;
- organizzazione
interna ed operatori responsabili delle
prestazioni;
- orari delle
attività ambulatoriali, modalità di prenotazione e tempi di
attesa;
- modalità per l’inserimento nelle liste
d’attesa per il ricovero;
- procedure relative
all’accesso (con particolare attenzione all’indicazione dell’eventuale
preparazione per l’esecuzione delle indagini diagnostiche, della
documentazione da presentare all’accesso da parte degli utenti,
ecc.);
- modalità di
comunicazione all’utente delle informazioni che lo riguardano anche ai
fini della acquisizione del necessario consenso ordine ai trattamenti
sanitari;
modalità di consegna
dei referti anche ai fini della tutela dei dati
personali;
- modalità per la
presentazione di eventuali reclami, segnalazioni e suggerimenti da parte
degli utenti.
- è garantita la
tutela dei cittadini definendo le modalità di presentazione e gestione
dei reclami, segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti e delle
associazioni rappresentative di tutela e volontariato. I reclami devono
essere accolti e trattati dalla struttura aziendale a cui sono
rivolti;
- vengono effettuate indagini sulla
soddisfazione degli utenti;
- vengono favoriti
progetti di umanizzazione dell’assistenza, in particolare nei confronti
delle categorie più deboli di utenti, anche attraverso convenzioni ed
intese con associazioni di volontariato ed enti senza finalità di
lucro.
Le Aziende definiscono
procedure per la effettiva distribuzione del materiale informativo sul
presidio e sui regolamenti che interessano gli
utenti.
Nelle strutture che
erogano prestazioni diagnostiche e terapeutiche, in rapporto alle
specifiche funzioni svolte, vengono definite:
- Procedure per
l’acquisizione di notizie cliniche da parte dei familiari del
degente;
- Procedure per
l’acquisizione del consenso informato;
- Procedure per la
consegna o invio della documentazione sanitaria (cartellino di
dimissioni, lettera per il curante, referto, risultato, ecc.), anche ai
fini della tutela dei dati personali;
·
Protocolli di dimissioni protette che
prevedano il coinvolgimento
del territorio.
I soggetti pubblici
e privati sono tenuti a garantire alla Regione i flussi informativi
richiesti ai fini della verifica della risultanza positiva rispetto agli
indicatori ex art. 14 del D.Lgs 502 e successive modificazioni ed
integrazioni.
|
|
04 Programma di
attuazione della Carta dei Servizi.
Esiste un programma di
attuazione della Carta dei ervizi. E’ predisposta, almeno con valenza
annuale da parte dell’Azienda, una relazione di autovalutazione che
espliciti i risultati conseguiti in rapporto agli impegni ed agli standard
stabiliti e i livelli di soddisfazione degli
utenti.
Nelle Aziende
Sanitarie viene convocata annualmente una Conferenza dei Servizi, per
presentare i risultati delle attività rivolte alla tutela dei
diritti.
|
02. REQUISITI STRUTTURALI E
TECNOLOGICI
GENERALI.
|
Tutti i presidi devono
essere in possesso dei requisiti previsti dalle vigenti leggi in materia
di:
- protezione
antisismica;
- protezione
antincendio;
- protezione
acustica;
- sicurezza elettrica
e continuità elettrica;
- sicurezza
antinfortunistica;
- igiene dei luoghi di
lavoro;
- protezione dalle
radiazioni ionizzanti;
-eliminazione delle
barriere architettoniche;
- smaltimento dei
rifiuti;
- condizioni
microclimatiche;
- impianti di
distribuzione dei gas;
- materiali
esplodenti.
*
In merito a tali
problematiche si ritiene di fare riferimento alle specifiche norme
nazionali, regionali, locali e, per la prevista parte di competenza, alle
disposizioni internazionali. |
Tutti i presidi devono
essere in possesso dei requisiti previsti
dalle
vigenti leggi in
materia di:
- protezione
antisismica;
- protezione
antincendio;
- protezione
acustica;
- sicurezza elettrica
e continuità elettrica;
- sicurezza
antinfortunistica;
- igiene dei luoghi di
lavoro;
- protezione dalle
radiazioni ionizzanti;
- eliminazione delle
barriere architettoniche;
- smaltimento dei
rifiuti;
- condizioni
microclimatiche;
- impianti di
distribuzione dei gas;
- materiali
esplodenti.
*
In merito a tali
problematiche si ritiene di fare riferimento alle specifiche norme
nazionali, regionali, locali e, per la prevista parte di competenza, alle
disposizioni internazionali.
|
NOTA
BENE:
I REQUISITI DI CUI
ALLA SEZIONE “A” SI APPLICANO, PER QUANTO
COMPATIBILI,
A TUTTE LE STRUTTURE
DI CUI ALLE SEZIONI “B”, “C” E
“D”. |
* I requisiti di cui sopra devono essere
valutati tenendo conto delle specifiche deroghe previste dalle normative
vigenti ivi compresa quella riguardante
l’eliminazione delle barriere architettoniche per gli edifici costruiti
antecedentemente all’entrata in vigore delle norme di cui alla legge
09.01.99, n. 13.
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997) |
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI
PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE
|
SEZIONE “B” - REQUISITI STRUTTURALI,
TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE STRUTTURE CHE EROGANO
PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA IN REGIME
AMBULATORIALE.
|
B.01 STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
DI ASSISTENZA SPECIALISTICA |
B.01.01 ASSISTENZA SPECIALISTICA
AMBULATORIALE |
Per ambulatorio di
assistenza specialistica si deve intendere la struttura o luogo fisico,
intra od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazione
sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle
situazioni che non richiedono ricovero neanche a ciclo diurno.
|
Per ambulatorio di
assistenza specialistica si deve intendere la struttura luogo fisico,
intra od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazioni
sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle
situazioni che non richiedono ricovero neanche a ciclo
diurno.
Le strutture che
erogano prestazioni di attività specialistica in ambito ambulatoriale sono
classificate in STRUTTURE DI CLASSE 1° e STRUTTURE DI CLASSE 2°. In
particolare:
-classe 1º-
strutture ambulatoriali extraospedaliere collocate in presidi che non
erogano prestazioni di ricovero, compresi gli stabilimenti termali. In
tale classe sono erogabili tutte le prestazioni ambulatoriali individuate
dal nomenclatore tariffario regionale, ad eccezione delle prestazioni
contrassegnate dalla lettera “H”;
-classe 2º-
strutture ambulatoriali intraospedaliere collocate in presidi che erogano
prestazioni di ricovero per acuti. In tale classe sono erogabili tutte le
prestazioni ambulatoriali individuate dal nomenclatore tariffario
regionale, nessuna esclusa. |
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate.
La dotazione di
ambienti per l’attività ambulatoriale è la
seguente:
- sala per l’esecuzione delle
prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy dell’utente, in
particolare con area separata per spogliarsi;
- spazi per l’attesa, accettazione ed
attività amministrative; lo spazio per l’attesa deve essere dotato di
un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza
degli accessi;
- servizi igienici distinti per utenti e
personale; il servizio per gli utenti deve essere prossimo alla sala
d’attesa ed opportunamente indicato;
- spazio/locale per deposito di materiale
pulito;
- spazio/locale per
deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale
d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi distinti dedicati alle funzioni
direzionali ove le stesse non fossero
centralizzate.
Nei presidi
sanitari che ospitano più strutture eroganti prestazioni ambulatoriali
poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività amministrativa, attesa
e servizi igienici possono essere in comune
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate.
La dotazione di
ambienti per l’attività ambulatoriale è la
seguente:
- sala per
l’esecuzione delle prestazioni, di superficie minima di 12 mq, fermo
restando l’obbligo di destinare 7 mq all’area destinata al paziente,
che garantisca il rispetto della privacy dell’utente, in particolare
con area separata per spogliarsi;
- spazi per l’attesa, accettazione ed
attività amministrative; lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un
adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
- servizi igienici distinti per utenti e
personale; il servizio per gli utenti deve essere prossimo alla sala
d’attesa ed opportunamente indicati;
- spazio/locale per deposito di
materiale pulito;
- spazio/locale per deposito di
materiale sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale
d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi distinti dedicati alle funzioni
direzionali ove le stesse non fossero centralizzate.
Nei presidi sanitari
che ospitano più strutture eroganti prestazioni ambulatoriali
(poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività amministrativa,
attesa e servizi igienici possono essere in comune.
|
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima
impiantistica prevista deve essere adeguata alle esigenze operative e tale
cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In
particolare:
- in tutti i locali
devono essere di regola assicurate l’illuminazione e la ventilazione
naturali;
- impianto
telefonico utilizzabile dagli utenti.
|
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima
impiantistica prevista deve essere adeguata alle esigenze operative e tale
cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In
particolare:
- in tutti i locali devono essere di
regola assicurate l’illuminazione e la ventilazione
naturali;
- impianto telefonico utilizzabile dagli
utenti.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale
ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile, carrello per
medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a
parete..
Il locale
ambulatorio deve, inoltre, disporre di attrezzature e presidi
medico chirurgici in relazione alla specificità dell’attività
svolta.
Inoltre, deve essere
prevista la seguente dotazione minima
tecnologica:
carrello per la
gestione dell'emergenza, che, ove vengano eseguite procedure invasive
e/o cruente o che comportino rischio per il paziente, deve essere completo
di attrezzatura per monitoraggio e supporto della funzione cardiovascolare
e respiratoria e di un defibrillatore
semiautomatico. |
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale
ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile, carrello per
medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a
parete.
Il locale
ambulatorio deve, inoltre, disporre di attrezzature e presidi medico
chirurgici in relazione alla specificità dell’attività
svolta.
Nel caso che siano
presenti nel locale ambulatorio risorse tecnologiche destinate a
prestazioni diverse, le stesse non possono essere usate in contemporanea
su pazienti diversi.
Inoltre, deve essere
prevista la seguente dotazione minima
tecnologica:
carrello per la
gestione dell’emergenza che, ove vengano eseguite procedure invasive e/o
cruente o che comportino rischio per il paziente, deve essere completo di
attrezzatura per monitoraggio e supporto della funzione cardiovascolare e
respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni ambulatoriali deve possedere i requisiti
organizzativi di seguito descritti.
Durante lo
svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza
di almeno un medico, indicato quale responsabile delle attività cliniche
svolte nell'ambulatorio.
Il medico
responsabile, in caso di poliambulatorio, deve possedere la
specializzazione in una delle branche
accreditate;
Il personale in
numero proporzionale agli accessi ambulatoriali e alla tipologia
dell'attività svolta;
Tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la
data della scadenza stessa;
Ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il
paziente, devono essere garantita la presenza di un operatore in possesso
di idoneità all’uso del defibrillatore semiautomatico.
Le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
dall'utente;
Le registrazioni e
le copie dei referti vanno
conservate secondo
le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni ambulatoriali deve possedere i requisiti
organizzativi di seguito descritti.
Durante lo
svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza
di almeno un medico indicato quale responsabile delle attività cliniche
svolte nell’ambulatorio.
medico responsabile,
in caso di poliambulatorio, deve possedere la specializzazione in una
delle branche accreditate.
Il personale deve
essere in numero proporzionale agli accessi
ambulatoriali e alla
tipologia dell’attività svolta. Deve essere garantita almeno la
presenza di una unità infermieristica durante l’orario di erogazione delle
prestazioni.
Tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la
data della scadenza stessa ed essere conservati con modalità
adeguate.
Ove vengano eseguite
procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il paziente,
deve essere garantita la presenza di un operatore in possesso di idoneità
all’uso del defibrillatore semiautomatico.
Ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente devono essere presenti, in
relazione al tipo di attività, adeguate modalità di approvvigionamento,
disinfezione e/o sterilizzazione dei materiali e/o strumenti impiegati
.
Deve essere definito
un elenco che identifica le prestazioni erogate per singolo
presidio.
Le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
all’utente.
Il referto deve
contenere:
- numero archivio, data ed
identificazione utente;
- descrizione sintetica del problema
esposto e dei dati clinici;
- eventuali premedicazioni,
indagini diagnostiche e farmaci utilizzati;conclusioni diagnostiche;
accertamenti e/o terapie e/o programmi riabilitativi prescritti e/o
eseguiti;
- identificazione
dell’operatore principale e/o del responsabile.
Copia del referto deve essere
consegnata all’utente.
Le registrazioni e
le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità e i tempi
sanciti dalla normativa vigente.
L’orario di accesso
alle prestazioni deve assicurare la corretta esecuzione delle stesse,
garantendo l’iter diagnostico/terapeutico
previsto.
La programmazione
degli accessi deve essere fatta, possibilmente, per appuntamenti orari o
per fasce orarie, per evitare inutili attese ed affollamenti della sala
d’attesa.
|
NOTA
BENE:
I REQUISITI DI CUI AL
PUNTO B.01.01 SONO DI CARATTERE GENERALE E SI APPLICANO, PER QUANTO
COMPATIBILI, A TUTTE LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
AMBULATORIALI.
NEI PUNTI B.0N.0N
SONO RIPORTATI I REQUISITI SPECIFICI PER DISCIPLINA O
ATTIVITA’.
|
B.01.02 MEDICINA DI
LABORATORIO |
L'attività di medicina
di laboratorio fornisce informazioni ottenute con metodi chimici, fisici o
biologici su tessuti o liquidi di origine umana o su materiali connessi
alla patologia umana, ai fini della prevenzione, della diagnosi, del
monitoraggio della terapia e del decorso della malattia e ai fini della
ricerca.
Alle strutture che
erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio si applica, per le parti
compatibili con la normativa vigente, il DPCM
10.02.1984. |
L’attività di medicina
di laboratorio fornisce informazioni ottenute con metodi chimici, fisici o
biologici su tessuti o liquidi di origine umana o su materiali connessi
alla patologia umana, ai fini della prevenzione, della diagnosi, del
monitoraggio della terapia e del decorso della malattia e ai fini della
ricerca.
Alle strutture che
erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio si applica, per le parti
compatibili con la normativa vigente, il DPCM 10.02.1984.
|
La tipologia di
prestazioni eseguite nei diversi laboratori e la dotazione strumentale
hanno un diverso grado di complessità commisurato alla realtà sanitaria ed
alla tipologia dei quesiti diagnostici posti al
laboratorio.
1. Laboratori generali
di base: sono laboratori ad organizzazione semplice e unitaria che possono
svolgere indagini nell'ambito della biochimica clinica e tossicologica,
dell'ematologia ed emocoagulazione,
ell'immunoematologia, della
microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad
elevato livello tecnologico e professionale nell'ambito della biochimica
clinica e tossicologica, dell'ematologia ed emocoagulazione,
ell'immunoematologia,
della microbiologia,
della virologia, della
citoistopatologia,
della biologia molecolare e della genetica, della immunologia, della
allergologia.
3. Laboratori generali
di base con settori
specializzati: sono
laboratori ad organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per
varieta' di tipologia analitica e complessità dei quesiti diagnostici
posti, necessitano di una articolazione in unita' operative o moduli
specializzati e della disponibilità di tecnologie di livello superiore e
di competenze professionali particolari. Tali
laboratori possono
svolgere indagini diagnostiche nell'ambito degli specifici settori di cui
ai punti 1 e 2.
|
La tipologia di
prestazioni eseguite nei diversi laboratori e la dotazione strumentale
hanno un diverso grado di complessità commisurato alla realtà sanitaria ed
alla tipologia dei quesiti diagnostici posti al
laboratorio.
I servizi di medicina
di laboratorio si distinguono a seconda delle loro caratteristiche in tre
tipologie:
1. Laboratori
generali di base: sono laboratori ad organizzazione semplice ed
unitaria che possono svolgere indagini nell’ambito della biochimica
clinica, della tossicologia, dell’ematologia, dell’emocoagulazione, della
immunoematologia, della microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad elevato
livello tecnologico e professionale
nell’ambito della
biochimica clinica, della tossicologia, dell’ematologia, della
emocoagulazione, della immunoematologia, della microbiologia, della
virologia, della citoistopatologia, della biologia molecolare e della
genetica, della immunologia, della allergologia.
3. Laboratori
generali di base con settori specializzati: sono laboratori ad
organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per varietà di
tipologia analitica e complessità dei quesiti diagnostici posti,
necessitano di una articolazione in unità operative o moduli specializzati
e della disponibilità di tecnologie di livello superiore e di competenze
professionali particolari.
Tali laboratori
possono svolgere indagini diagnostiche nell’ambito degli specifici settori
di cui ai punti 1 e 2.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di medicina di laboratorio è la
seguente:
·
area di attesa dotata di servizi
igienici dedicati all'utenza ambulatoriale e di un adeguato numero di
posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore
specializzato;
·
servizi igienici distinti per il
personale;
·
locale per le attività amministrative e
di archivio;
·
locale per il trattamento del materiale
d’uso.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di medicina di laboratorio è la
seguente:
·
area di attesa dotata di servizi
igienici dedicati all'utenza ambulatoriale e di un adeguato numero di
posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore
specializzato;
·
servizi igienici distinti per il
personale;
·
locale per le attività amministrative e
di archivio;
·
locale per il trattamento del materiale
d’uso.
Il laboratorio deve
dotarsi di procedure per minimizzare il rischio di incidenti e di malattie professionali e per
proteggere il personale i pazienti ed i visitatori dai rischi
conosciuti.
Relativamente ai punti
prelievo si richiedono le seguenti
suddivisioni:
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero sanitarie: i Servizi di
laboratorio di base e di base specializzate possono avere oltre al
punto prelievi sito presso la propria sede, altri punti esterni alla
struttura dedicata. I requisiti devono essere i
seguenti:
- Un locale per
prelievi
-
Lavabo
- Un’area per raccolta
campioni
- Un’area
attesa
- Un’area per attività
amministrativa
- Uno
spogliatoio
- Un bagno per il
personale
- Un bagno per utenti
(anche per disabili)
Punti prelievo
territoriali : sono
punti decentrati che afferiscono ai Servizi di Laboratorio di base o di
base con sezioni specializzate dell’Azienda USL. I requisiti devono essere
i seguenti:
Spazi
ad uso possibilmente esclusivo
- Un locale per
prelievi
-
Lavabo
- Un’area per raccolta
campioni
- Un’area
attesa
Spazi
ad uso non esclusivo
- Un’area per attività
amministrativa
- Uno
spogliatoio
- Un bagno per il
personale
- Un bagno per utenti
(anche per disabili)
|
REQUISITI MINIMI
TECNOLOGICI
Per i requisiti
tecnologici relativi alle diverse tipologie di laboratorio si rinvia al
DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Per i requisiti
tecnologici relativi alle diverse tipologie di laboratorio si rinvia DPCM
10.02.1984, per quanto compatibile.
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero delle Aziende
sanitarie:
- Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
-
Lettino
-
Armadio
-
Carrello
Punti prelievo
territoriali
:
- Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
-
Lettino
-
Armadio
- Carrello
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate.
E' presente un
documento che descriva tutti i servizi/prestazioni offerti dal laboratorio
ed in cui sono esplicitati gli esami che vengono eseguiti direttamente -
con quali procedure ed attrezzature - e quelli che vengono inviati ad
altre strutture.
Devono esistere
documenti di servizio (regolamenti interni o linee guida) per lo
svolgimento delle principali attività di gestione, concordati con i
servizi competenti. In particolare:
- riconoscimento degli
utenti;
- identificazione dei
campioni;
-trasferimento del
materiale biologico dalle zone di prelievo al
laboratorio;
-processi di
sanificazione (pulizia ambiente, procedure di disinfezione e di
sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
- smaltimento dei
rifiuti.
Reagenti, materiale di
controllo, materiale di calibrazione devono presentare etichette che ne
indichino: identità, titolo o concentrazione, condizioni di conservazione
raccomandate, data di preparazione e di scadenza, ogni altra informazione
necessaria per l'uso corretto. Nessun materiale deve essere utilizzato
oltre la data di scadenza.
Deve esistere un
sistema di archiviazione che deve contenere
almeno:
-i risultati degli
esami sugli utenti (conservati per almeno un
anno);
- i risultati dei
controlli di qualità interno
conservati per almeno
un anno e quelli esterni per almeno tre anni.
Deve esistere un
manuale delle procedure
diagnostiche,
contenente per ogni esame almeno:
- preparazione
dell'utente agli esami;
- modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del
campione;
- caratteristiche e
descrizione del metodo analitico impiegato;
- modalità di
compilazione, trasmissione e
consegna dei
referti.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA
QUALITÀ
Il laboratorio deve
svolgere programmi di
Controllo Interno di
Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analita dosato, e
partecipare a programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi dalle
Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello nazionale
o internazionale.
Presso ogni
laboratorio:
- deve esistere uno
opuscolo informativo sul Servizio per gli utenti, che deve contenere
almeno le modalità di accesso;
- deve poter essere
possibile il ritiro dei referti in tutti i giorni feriali e in almeno
alcuni pomeriggi della settimana.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate.
A tal fine il
laboratorio deve descrivere la propria struttura organizzativa e definire
le funzioni e responsabilità di tutto il personale sia per le prestazioni
diagnostiche di base e di approfondimento sia per quelle di emergenza –
urgenza.
E comunque devono
essere garantiti:
- un responsabile in possesso di una
delle specializzazioni (vedi A.01.03.02) previste per la medicina di
laboratorio;
- nel caso in cui la responsabilità del
laboratorio sia affidata ad uno specialista laureato in biologia o
chimica, deve essere garantita, durante lo svolgimento delle attività,
la presenza di un medico o, in alternativa, di un operatore in possesso
di patentino di BLSD;
- nel caso in cui il prelievo sia
effettuato da un biologo con adeguato percorso formativo post-laurea e
competenze tecnico-pratico acquisite, deve essere garantita,
nell’attività di prelievo, la presenza medica;
- un tecnico di laboratorio per tutto
l’orario di apertura;
- un’unità infermieristica o di altro
operatore abilitato per l’attività di prelievo;
- un ausiliario/OTA con mansioni
esecutive.
E’ presente un
documento che descriva tutti i servizi/prestazioni offerti dal laboratorio
ed in cui sono esplicitati gli esami che vengono eseguiti direttamente -
con quali procedure ed attrezzature - e quelli che vengono inviati ad
altre strutture.
Devono esistere
documenti di servizio (regolamenti interni o linee guida) per lo
svolgimento delle principali attività di gestione, concordati con i
servizi competenti.
In particolare, devono
esistere almeno i documenti comprovanti l’avvenuto adempimento delle
seguenti attività di servizio:
- riconoscimento degli
utenti;
- identificazione dei
campioni;
- trasferimento del materiale biologico
dalle zone di prelievo al laboratorio;
- approvvigionamento e gestione dei
reagenti e farmaci;
- processi di sanificazione (pulizia
ambiente, procedure di disinfezione e di sterilizzazione,
decontaminazione, ecc.);
- smaltimento dei
rifiuti.
Reagenti, materiale di
controllo, materiale di calibrazione devono presentare etichette che ne
indichino: identità, titolo o concentrazione, condizioni di conservazione
raccomandate, data di preparazione e di scadenza, ogni altra informazione
necessaria per l’uso corretto. Nessun materiale deve
essere
utilizzato oltre la
data di scadenza.
Deve esistere un
sistema di archiviazione che deve contenere
almeno:
- i risultati degli esami sugli utenti
(conservati per almeno un anno);
- i risultati dei controlli di qualità
interni conservati per almeno un anno e quelli esterni per almeno tre
anni e relativa documentazione.
Deve esistere un
manuale delle procedure diagnostiche, contenente per ogni esame
almeno:
- criteri di accesso e modalità di
richiesta delle prestazioni;
- preparazione dell’utente agli
esami;
- modalità di raccolta, trasporto,
accettazione e conservazione del campione;
- caratteristiche e descrizione del
metodo analitico e delle procedure utilizzate, che devono essere
approvate dalla direzione del laboratorio e raccomandate da associazioni
scientifiche riconosciute;
- gli intervalli di
riferimento;
- modalità di compilazione, trasmissione
e consegna dei referti.
Punti prelievo
decentrato presso il Presidio ospedaliero delle Aziende
sanitarie:
- Procedura
documentata per gli interventi di primo
soccorso
- Nelle ore di
attività deve essere garantita la presenza di un medico ed un
infermiere;
- Procedura Operativa
che descriva le metodologie di
conservazione e
trasporto dei campioni a cui attenersi
obbligatoriamente
Punti prelievo
territoriali
:
- Procedura
documentata per gli interventi di primo
soccorso
- Nelle
ore di attività deve essere garantita la presenza di un medico ed un
infermiere;
- Procedura Operativa
che descriva le metodologie di conservazione e trasporto dei campioni a
cui attenersi obbligatoriamente
I Punti prelievo
afferenti a Strutture specialistiche ambulatoriali accreditate devono
essere specificatamente autorizzati dalla
A.USL
competente ed ubicati
esclusivamente nell’ambito territoriale della stessa
A.USL.
Per le attività di
prelievo a domicilio, le strutture accreditate pubbliche e private devono
dotarsi di Procedura Operativa che descriva le metodologie di prelievo,
conservazione e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente e
per gli interventi di primo soccorso.
VALUTAZIONE E
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
Il laboratorio deve
definire un sistema di controllo di qualità che soddisfi la necessità di
individuare gli errori sia in fase analitica sia in qualsiasi fase o
aspetto rilevante ai fini del risultato.
Il laboratorio deve
svolgere programmi di Controllo Interno di Qualità, quest’ultimo da
svolgersi per ogni analita dosato, e partecipare a programmi di
Valutazione Esterna di Qualità promossi dalle Regioni, o, in assenza di
questi, a programmi validati a livello nazionale o
internazionale.
Per gli esami di cui
non sono disponibili programmi di VEQ, il laboratoriodeve sviluppare un
modello operativo per la valutazione dell’accuratezza delle procedure non
valutate in altro modo.
Presso ogni
laboratorio deve esistere un opuscolo informativo sul Servizio per gli
utenti che deve contenere almeno le modalità di
accesso.
Presso ogni
laboratorio deve poter essere possibile il ritiro dei referti in tutti i
giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi della settimana.
|
B.01.03 ATTIVITÀ DI DIAGNOSTICA PER
IMMAGINI |
Le strutture di
diagnostica per immagini svolgono indagini strumentali ai fini diagnostici
e/o di indirizzo terapeutico, utilizzando sorgenti esterne di radiazioni
ionizzanti e altre tecniche di formazione
dell’immagine.
Le attività di
diagnostica per immagini sono
assicurate sia dalle
strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo continuativo e/o
diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di
ricovero e cura, come sopra
identificate, assicurano lo svolgimento di attività in regime di elezione
programmata oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti
minimi strutturali, tecnologici e organizzativi devono rispondere alle
funzioni proprie di tali strutture.
|
Le strutture di
diagnostica per immagini svolgono indagini strumentali ai fini diagnostici
e/o di indirizzo terapeutico utilizzando sorgenti esterne di radiazioni
ionizzanti e altre tecniche di formazione
dell’immagine.
Le attività di
diagnostica per immagini sono assicurate sia dalle strutture pubbliche e
private, di ricovero e cura a ciclo continuativo e/o diurno sia da
strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di
ricovero e cura, come sopra identificate,
assicurano lo
svolgimento di attività in regime di elezione programmata, oppure in
regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi strutturali,
tecnologici e organizzativi devono rispondere alle funzioni proprie di
tali strutture.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di diagnostica per immagini è la
seguente:
- area di attesa dotata di un adeguato
numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
- spazi adeguati per accettazione,
attività amministrative ed archivio;
- servizi igienici distinti per gli
operatori e per gli utenti;
- una sala di radiodiagnostica con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato
per l’esecuzione di specifiche indagini radiodiagnostiche (ad es: Rx
Urografia con pose minzionali, Rx Clisma opaco, ecc.), qualora erogate;
nel caso di presenza di più sale è sufficiente che almeno una sia dotata
di un servizio igienico dedicato;
- una sala per esami di diagnostica TC,
qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti;
- una sala per esami di diagnostica RM,
qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti;
- un locale per
l’esecuzione degli esami ecografici, qualora previsti, con annessi
spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato. Nel caso
di più diagnostiche ecografiche è sufficiente che almeno una sia dotata
di un servizio igienico dedicato;
- un locale per la conservazione e il
trattamento del materiale sensibile (camera oscura per trattamento
umido o spazio per trattamento dry);
- un locale per la
refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza
degli operatori medici e tecnici;
- locale/spazio per deposito materiale
pulito;
- locale/spazio per deposito materiale
sporco;
- un locale/spazio ad accesso
controllato per la raccolta e l’immagazzinamento dei rifiuti tossici
nocivi, fino al loro allontanamento;
- spazio armadi per deposito materiale
d’uso,attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali adeguati alla
complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di diagnostica per immagini è la
seguente:
- area di attesa dotata di un adeguato
numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi;
- spazi adeguati per accettazione,
attività amministrative ed archivio;
- servizi igienici distinti per gli
operatori e per gli utenti;
- una sala di radiodiagnostica con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato per
l’esecuzione di specifiche indagini radiodiagnostiche (ad es: Rx
Urografia con pose minzionali, Rx Clisma opaco, ecc.), qualora erogate;
nel caso di presenza di più sale è sufficiente che almeno una sia dotata
di un servizio igienico dedicato;
- una sala per esami di diagnostica TC,
qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti;
- una sala per esami di diagnostica RM,
qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti;
- un locale per l’esecuzione degli esami
ecografici, qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi per gli
utenti e servizio igienico dedicato. Nel caso di più diagnostiche
ecografiche è sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio
igienico dedicato;
- un locale per la conservazione e il
trattamento del materiale sensibile (camera oscura per trattamento umido
o spazio per trattamento dry);
- un locale per la
refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza
degli operatori medici
e
tecnici;
- locale/spazio per deposito materiale
pulito;
- locale/spazio per deposito materiale
sporco;
- un locale/spazio ad accesso
controllato per la raccolta e l’immagazzinamento dei
rifiuti tossici nocivi, fino al loro
allontanamento;
- spazio armadi per deposito materiale
d’uso, attrezzature,
strumentazioni.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali adeguati alla
complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di radiologia diagnostica che
utilizzano radiazioni ionizzanti prevede:
- generatore A.T. trifase di potenza non
inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo ribaltabile, preferibilmente
telecomandato,con serigrafo, Potter Bucky, intensificatore di
brillanza;
- tubo radiogeno a doppio fuoco anodo
rotante;
- dotazione di primo soccorso, così
come specificato al punto B.01.01 (Requisiti
tecnologici);
- apparecchio radiologico portatile
nelle strutture di ricovero.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica devono possedere requisiti tecnologici adeguati alla
complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di radiologia diagnostica tradizionale
che utilizzano radiazioni ionizzanti prevede le seguenti
presenze:
- generatore A.T.
trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo di
comando;
- tavolo ribaltabile,
preferibilmente telecomandato, con serigrafo, Potter Bucky,
intensificatore di brillanza con catena televisiva;
- tubo radiogeno a
doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione di primo
soccorso, così come specificato al punto B.01.01 (Requisiti
tecnologici);
- apparecchio
radiologico portatile nelle strutture di ricovero; nelle strutture di
ricovero di area medica è sufficiente un apparecchio radiologico
portatile monoblocco; nelle strutture di ricovero di area chirurgica è
necessario l’apparecchio radiologico portatile ad anodo
rotante;
- un apparecchio
ecografico nelle strutture di ricovero.
Le prestazioni di
radiodiagnostica specialistica devono essere eseguite con apparecchiature
dedicate: in particolare i settori che svolgono attività di
neuroradiologia devono essere dotate di TAC, RM e angiografo digitale; i
settori che svolgono attività di diagnostica senologica mammografica
devono essere dotate di mammografo e quelli che svolgono diagnostica
senologica completa devono essere dotati di mammografo, ecotomografo,
stereotassi.
La dotazione
strumentale minima per erogare prestazioni ecografiche è costituita
da:
- un ecografo
dotato di almeno due sonde dedicate allo studio delle parti profonde e
delle parti superficiali.
Le strutture che
erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica o di diagnostica
plurispecialistica devono possedere requisiti tecnologici adeguati alla
complessità delle prestazioni erogate.
Le apparecchiature TAC
devono essere di recente generazione con sistema spirale di rilevazione
dei dati.
Per le attività di
Risonanza Magnetica (RM), le apparecchiature devono essere di tipo
superconduttivo, di potenza non inferiore a 0,5 Tesla o di tipo Open di
ultima generazione non antecedenti al
1999.
Le apparecchiature di
R.M. di tipo superconduttivo non devono essere installate da più di 5
anni, salvo verificate migliorie che garantiscano la qualità
dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze diagnostiche standard ed
altre più complesse di uso routinario, in particolare sequenze
turbo-spin-echo ed angio Rm 2D e 3D. Open di ultima generazione non
antecedenti al 1999.
Le apparecchiature
di R.M. di tipo superconduttivo non devono essere installate da più di 5
anni, salvo verificate migliorie che garantiscano la qualità
dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze diagnostiche standard ed
altre più complesse di uso routinario, in particolare sequenze
turbo-spin-echo ed angio Rm 2D e 3D.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di diagnostica per immagini deve possedere i seguenti
requisiti organizzativi:
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
Attivazione di un
sistema di controllo di qualità;
Presso ogni struttura
di diagnostica per immagini e’ previsto l’obbligo di comunicare
all’utente, al momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i
tempi di consegna dei referti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di diagnostica per immagini deve possedere i seguenti
requisiti organizzativi:
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere deguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate e omunque devono essere
garantiti:
- un medico specialista in
radiodiagnostica presente per l’intero orario di operatività
tecnica;
- un tecnico per postazione di lavoro
attiva per tutto l’orario di operatività tecnica;
- la presenza di almeno una unità
infermieristica durante lo svolgimento degli
esami.
L’attività ecografica
può essere praticata in assenza del personale tecnico, oltre che dal
medico radiologo, anche da un medico specialista limitatamente alla branca
di appartenenza.
Nelle Strutture
ambulatoriali extraospedaliere, nel caso vengano effettuati esami
contrastografici con somministrazione per via parenterale di mezzi di
contrasto e/o di altri farmaci, deve essere garantita la presenza di un
medico specialista in anestesia e rianimazione oppure di un medico in
possesso di certificazione ACLS(Advanced Cardiac Life Support) secondo le
linee internazionali ILCOR (AHA,IRC); nel caso in cui la Struttura
ambulatoriale sia compresa in un presidio ospedaliero, deve essere
garantita la disponibilità di un medico specialista in anestesia e
rianimazione.
Deve essere garantita
la attivazione di un sistema di controllo di qualità; il controllo di
qualità deve essere documentato. Le apparecchiature TAC ed RM devono avere
una manutenzione garantita da un controllo annuale.
Presso ogni struttura
di diagnostica per immagini è previsto l’obbligo di comunicare all’utente,
al momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i tempi di
consegna dei referti. Il referto deve essere accompagnato da adeguate
documentazione iconografica per ciascuna tipologia di
indagine.
Prima della
effettuazione delle procedure diagnostiche, a tutela dell’utente, devono
essere espletate le verifiche prescritte dall’art. 111 del D. Lgs.
230/95;
in particolare nel
modulo di consenso informato devono chiaramente risultare espletate le
seguenti procedure da parte del medico
radiologo:
- la verifica dell’appropriatezza o
giustificazione clinica della
proposta medica;
- la impossibilità di soddisfare il
quesito clinico con procedure che non erogano dose radiante al
paziente;
- la impossibilità di fornire il
supporto diagnostico richiesto mediante utilizzo di una stessa procedura
eseguita in tempi precedenti;
- la verificata
assenza di condizioni fisiologiche controindicanti l’impiego di
radiazioni ionizzanti;
- la eventuale somministrazione del
mezzo di contrasto, se necessaria ai fini diagnostici.
|
B.01.04
DIALISI
|
La dialisi è un
trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti affetti da
insufficienza renale in fase uremica, che può essere effettuato in ambito
extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica
viene erogata secondo
livelli:
- ad elevato
impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di
garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza
dialitica;
- a medio impegno
assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza
decentrata;
- a basso livello
assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza
limitata. |
La dialisi è un
trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti affetti da
insufficienza renale in fase uremica, che può essere effettuato in ambito
extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica
viene erogata secondo tre livelli:
- ad elevato impegno
assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di garantire
per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza
dialitica;
- a medio impegno
assistenziale, presso centri dialisi ad assistenza
decentrata;
- a basso livello
assistenziale, presso centri dialisi ad
assistenza
limitata.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I centri ad elevata
assistenza devono ubicati in presidi
ospedalieri.
I centri ambulatoriali
a medio e basso assistenziale, oltre che nei presidi ospedalieri possono
essere ubicati in edifici esclusivamente dedicati alla specifica attività
sanitaria, o in parti di edificio distinte da ogni altro uso per civile
abitazione o altro, e devono
essere dislocati in modo tale da consentire un facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di eventuali
complicanze.
I locali e gli spazi
devono essere correlati al volume delle attività erogate, in numero
e
dimensioni tali da
garantire l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto all’utenza, e in
ogni caso sono costituiti almeno da:
Area
Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per
archivio
Area
clinica
- il centro dialisi deve avere una zona
capace di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un
turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o
poltrone-bilancia reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del
personale e, in caso di emergenza, l’accesso agevole su tre lati al
paziente. E’ pertanto necessario che l’area tecnica di ogni posto dialisi
non sia inferiore a sette metri quadrati con uno spazio minimo di 1,5
metri tra i letti. La disposizione dei letti deve permettere un continuo
controllo visivo da parte del personale addetto da un apposito spazio
opportunamente attrezzato;
- sala ed attrezzature
dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie
trasmissibili per via parenterale con servizi igienici annessi (tale
definizione si applica a pazienti portatori dell’Antigene dell’epatite B e
del virus HIV ); in alternativa, possono essere previsti, all’interno
della sala dialisi comune, sistemi di separazione del paziente infetto e
dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e
carrello di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti
chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli
apparecchi di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato
alla rete idrica di dialisi ed alla rete di
drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale
di consumo specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale
sporco;
- locale per deposito materiale
pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel
presidio;
- per i centri ad elevata e media
assistenza: locali per addestramento alla dialisi domiciliare e
attrezzature per l’effettuazione della dialisi
peritoneale.
Tutti gli spazi devono
consentire lo svolgimento dell’attività e permettere agevoli spostamenti
del personale e dei carrelli di medicazione.
I pavimenti devono
essere lisci, uniformi,resistenti ad agenti chimici e fisici,lavabili e
disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si
svolgono le attività di
assistenza, le pareti, raccordate con i pavimenti, devono essere lisce,
uniformi, lavabili e disinfettabili almeno fino all’altezza di 2
metri.
I lavabi previsti sono
a comando non Manuale e facilmente
disinfettabili.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il trattamento
dell’acqua di rete viene effettuato mediante osmosi inversa e la
distribuzione dell’acqua trattata ai posti dialisi deve essere realizzato
con rete idrica a vista utilizzando materiali atossici. Deve essere
previsto lo scarico
dell’acqua per ogni
posto dialisi.
La sala dialisi è
dotata di climatizzazione dell’aria che deve assicurare, a seconda della
stagione, una temperatura durante la seduta dialitica da 20 a 26 gradi
centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60
%.
Deve essere attivo
un gruppo elettrico di continuità.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I centri ad elevata
assistenza devono essere ubicati in presidi
ospedalieri.
I centri ambulatoriali
a medio e basso livello assistenziale, oltre che nei presidi ospedalieri, possono
essere ubicati in edifici esclusivamente dedicati alla specifica attività
sanitaria, o in parti di edificio distinte da ogni altro uso per civile
abitazione o altro, e devono essere dislocati in modo tale da consentire
un facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il
trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli spazi
devono essere correlati al volume delle attività erogate, in numero e
dimensioni tali da garantire l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto
all’utenza, e in ogni caso sono costituiti almeno
da:
Area
Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per
archivio
Area
clinica
- il centro dialisi deve avere una zona
capace di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un
turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o
poltrone-bilancia reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del
personale e, in caso di emergenza, l’accesso agevole su tre lati al
paziente. E’ pertanto necessario che l’area tecnica di ogni posto
dialisi
non sia inferiore a
sette metri quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La
disposizione dei letti deve permettere un continuo controllo visivo da
parte del personale addetto da un apposito spazio opportunamente
attrezzato;
- sala ed attrezzature
dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie trasmissibili per via
parenterale con servizi igienici annessi (tale definizione si applica a
pazienti portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV ); in
alternativa, possono essere previsti, all’interno della sala dialisi
comune, sistemi di separazione del paziente infetto e
dotazioni
dedicate;
- medicheria provvista di lettino e
carrello di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti
chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli
apparecchi di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato
alla rete idrica di dialisi ed alla rete di
drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale
di consumo specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale
sporco;
- locale per deposito materiale
pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel
presidio;
- per i centri ad elevata e media
assistenza: locali per addestramento alla dialisi domiciliare e
attrezzature per l’effettuazione della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi devono
consentire lo svolgimento dell’attività e
permettere agevoli
spostamenti del personale e dei carrelli di
medicazione.
I pavimenti devono
essere lisci, uniformi, resistenti ad agenti chimici e fisici, lavabili e
disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si
svolgono le attività di assistenza, le pareti, raccordate con i pavimenti,
devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno fino
all’altezza di 2 metri.
I lavabi previsti sono
a comando non manuale e facilmente
disinfettabili.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
trattamento dell’acqua
di rete viene effettuato mediante osmosi inversa e la distribuzione
dell’acqua trattata ai posti dialisi deve essere realizzato con rete
idrica a vista utilizzando materiali atossici. Deve essere previsto lo
scarico dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è
dotata di climatizzazione dell’aria che deve assicurare, a seconda della
stagione, una temperatura durante la seduta dialitica da 20 a 26 gradi
centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60
%.
Deve essere attivo un
gruppo elettrico di continuità.
Deve esserci un
telefono con linea diretta, fax e collegamento ad
internet.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
I requisiti
tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa
paziente per ogni posto dialisi;
-apparecchi per dialisi singoli,
predisposti per le diverse modalità depurative (uno per ogni posto
dialisi, con un apparecchio di riserva ogni cinque posti
dialisi);
- carrello per la
gestione dell’emergenza
completo di
cardiomonitor con defibrillatore;
- frigorifero a
temperatura controllata per la conservazione di
farmaci;
- apparecchiature
per esami di laboratorio semplici (emocromo, emogasanalisi,
elettroliti).
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
I requisiti
tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa
paziente per ogni posto dialisi;
- apparecchi per
dialisi singoli, predisposti per le diverse modalità depurative (uno per
ogni posto dialisi, con un apparecchio di riserva ogni cinque posti
dialisi);
- carrello per la
gestione dell’emergenza completo di cardiomonitor con
defibrillatore;
- frigorifero a
temperatura controllata per la conservazione
di
farmaci;
- apparecchiature per
esami di laboratorio semplici (emocromo, emogasanalisi,
elettroliti).
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è
predisposto
di trattamento con le
indicazioni delle modalità di presa in carico, della strategia dialitica e
terapeutica.
I centri a media ed
elevata assistenza possono attivare programmi per l’addestramento ed il
monitoraggio clinico dei pazienti in dialisi
domiciliare.
Alla immissione del
paziente nel programma di terapia dialitica periodica viene raccolto il
consenso informato dell’interessato, che deve essere riconfermato in caso
di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun paziente,
ad ogni trattamento è redatta una scheda dialitica in cui sono
riportati:
- I dati anagrafici
del paziente
- Tipo
di emofiltro utilizzato
- Tipo di liquidi e
concentrati utilizzati
- Farmaci
somministrati
- Trasfusioni di
sangue o emoderivati eventualmente
praticate
- Variazioni di
peso corporeo e parametri vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa
)
Le schede vanno
conservate per un periodo minimo di cinque anni, anche in formato
elettronico qualora l’intervento dell’operatore sia sicuramente
identificabile.
Esistono e vengono
applicati protocolli per:
-disinfezione delle
apparecchiature, dell’impianto di trattamento dell’acqua e del circuito di
distribuzione dell’acqua per dialisi;
-sanificazione
ambientale e smaltimento rifiuti;
- controlli
chimici e biologici dell’acqua per
dialisi.
Tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza devono portare in evidenza la data
della scadenza stessa.
E’ redatto un registro
di carico e scarico di tutto il materiale sanitario in
uso.
Deve essere garantita
una tempestiva assistenza tecnica.
Il responsabile
sanitario è un medico con specializzazione in
nefrologia.
Durante i turni di
dialisi di routine è garantita la presenza di personale medico,
infermieristico ed ausiliario/OTA.
Deve essere previsto
un protocollo per la gestione delle emergenze cliniche, incluso, per i
centri a medio e basso livello assistenziale, il trasferimento del
paziente in
struttura di ricovero
in caso di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi, sulla
base di protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso livello
assistenziale e la struttura nefrologica ospedaliera più accessibile
nell’ambito territoriale.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è
predisposto un piano di trattamento con le indicazioni delle modalità di
presa in carico, della strategia dialitica e
terapeutica.
I centri a media ed
elevata assistenza attivano programmi per
l’addestramento ed il
monitoraggio clinico dei pazienti in dialisi
domiciliare, per
garantire uno standard minimo pari almeno al 10%, tendenziale al 20%, dei
pazienti trattati.
Alla immissione del
paziente nel programma di terapia dialitica
periodica viene
raccolto il consenso informato dell’interessato, che deve essere
riconfermato in caso di trasferimento ad altro
centro.
Per ciascun paziente,
ad ogni trattamento è redatta una scheda dialitica in cui sono
riportati:
-I dati anagrafici del
paziente
-Tipo di emofiltro
utilizzato
-Tipo di liquidi e
concentrati utilizzati
-Farmaci
somministrati
-Trasfusioni di sangue
o emoderivati eventualmente praticate
Variazioni di peso corporeo e parametri
vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa
)
Le schede vanno
conservate per un periodo minimo di cinque anni, anche in formato
elettronico qualora l’intervento dell’operatore sia sicuramente
identificabile.
Esistono e vengono
applicati protocolli per:
-disinfezione delle
apparecchiature, dell’impianto di trattamento dell’acqua e del circuito di
distribuzione dell’acqua per dialisi;
-sanificazione
ambientale e smaltimento rifiuti;
-controlli chimici e
biologici dell’acqua per dialisi.
Tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza devono portare in evidenza la data
della scadenza stessa.
E’ redatto un registro
di carico e scarico di tutto il materiale sanitario in
uso.
Deve essere garantita
una tempestiva assistenza tecnica.
Durante i turni di
dialisi di routine è garantita la presenza di personale medico,
infermieristico ed ausiliario/OTA.
In particolare ogni
struttura che eroga prestazioni di emodialisi deve
garantire:
- almeno un medico con specializzazione
(vedi A.01.03.02) ogni 16 pazienti afferenti alla struttura; la
dotazione minima per un modulo di 6 reni artificiali è pari a 3
medici;
- almeno un infermiere ogni 3
pazienti;
- almeno un ausiliario/OTA ogni 10
pazienti;
- disponibilità di assistenza
tecnica.
Il medico deve essere
presente durante le ore del trattamento.
Nei centri ad elevato
e medio impegno assistenziale, un medico con specializzazione (vedi
A.01.03.02) ogni 25 pazienti in trattamento di dialisi peritoneale ed un
infermiere ogni 15.
In ambito pubblico, i
centri a medio e basso livello assistenziale sono articolazioni funzionali
della U.O. di Nefrologia di riferimento territoriale, per cui il pool
complessivo dei pazienti concorre al calcolo del personale
previsto.
In ambito privato, i
centri a medio e basso livello, nel caso non siano articolazioni
funzionali di strutture nefrologiche, devono essere
autonomi e garantire
gli standard di personale previsti.
Deve essere previsto
un protocollo per la gestione delle emergenze cliniche, incluso, per i
centri a medio e basso livello assistenziale, il trasferimento del
paziente in struttura di ricovero in caso di necessità. A tal fine devono
essere stabiliti accordi, sulla base di protocolli preordinati, tra centri
dialisi a medio e basso livello assistenziale e la struttura nefrologica
ospedaliera più accessibile nell’ambito
territoriale.
Sono adottate Linee
guida e Protocolli per:
- la gestione del paziente in fase
predialitica;
- l’avvio al trattamento sostitutivo più
appropriato;
- la gestione del trattamento di dialisi
peritoneale;
- il controllo dell’anemia del paziente
uremico;
- l’inserimento ed il mantenimento
attivo dei pazienti idonei nella lista d’attesa per trapianto di
rene.
Ogni struttura si
impegna a rispondere al debito informativo connesso al funzionamento del
Registro Regionale dell’uremia-trapianti.
|
B.01.05 CHIRURGIA
AMBULATORIALE |
Con il termine
chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa
ed amministrativa di effettuare senza ricovero, in ambulatorio, interventi
chirurgici ed anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, che consentano al paziente autonomia motoria e piena
vigilanza entro le due ore successive all’intervento e non necessitino di
assistenza continuativa post-intervento.
Pertanto, nel corso di
tali interventi devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche tali
da consentire all’utente di subire l’atto chirurgico e
di
deambulare al termine
del medesimo.
E’ fatto espresso
divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure
chirurgiche che possono essere eseguite, rispettivamente negli ambulatori
di classe 1 e classe 2 di cui al punto B.01.01, sono indicate in apposito
atto Regolamentare.
|
Con il termine
chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa
ed amministrativa di effettuare senza ricovero, in ambulatorio, interventi
chirurgici ed anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, che consentano al paziente autonomia motoria e piena
vigilanza entro le due ore successive all’intervento e non necessitino di
assistenza continuativa postintervento.
Pertanto, nel corso di
tali interventi devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche tali
da consentire all’utente di subire l’atto chirurgico e di deambulare al
termine del medesimo.
E’ fatto espresso
divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure
chirurgiche che possono essere eseguite, rispettivamente negli ambulatori
di classe 1 e classe 2 di cui al punto B.01.01, sono indicate in apposito
atto Regolamentare.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Gli ambulatori presso
i quali sono svolti interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o
terapeutiche invasive e seminvasive debbono curare la loro collocazione
quanto più prossima al terreno per consentire il facile accesso dei pazienti e dei mezzi
di soccorso necessari per il trattamento di un'eventuale
complicanza.
Gli ambulatori non
inclusi nel contesto di strutture sanitarie pubbliche o private, debbono
essere dislocati in edifici, o parti di edificio, distinte da ogni altro
uso per civile abitazione o altro.
Elenco
ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici
per il pubblico e per il
personale;
- spazio
registrazione/segreteria;
- spazio
archivio;
- locale
visita;
- locale
ambulatorio chirurgico;
- locale assistenza
postoperatoria
(compatibilmente con
il tipo di intervento o procedura
praticata);
- deposito
pulito;
- deposito
sporco.
Il locale
ambulatorio:
Deve possedere una
superficie minima di 16 mq.
La superficie dei
pavimenti deve essere lavabile e
disinfettabile.
Le pareti del locale
ambulatorio debbono essere dotate di rivestimenti impermeabili, lavabili e
disinfettabili sino all'altezza di 2
metri.
Il locale ambulatorio
deve consentire lo
Svolgimento
dell’attività diagnostico/terapeutic relazionata al tipo di specialità
svolta.
In particolare in fase
preoperatoria e
postoperatoria debbono
essere assicurate le seguenti attività:
- il supporto al
paziente;
- l'identificazione
e l'illuminazione delle zone anatomiche;
- la sorveglianza
continua dei parametri
fisiologici ed i mezzi
per assicurare il loro mantenimento o il loro
recupero;
- la realizzazione
degli interventi,
- la realizzazione
e il controllo dell'anestesia locale;
- l'eventuale
rianimazione necessaria.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temp. interna
invernale 20°C+1°C
- Temp. interna
estiva Controllata
- Umidità relativa
Controllata
- N. ricambi
aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche
illuminotecniche:
- Intensità
luminosa 200 lux generale, 300 lux zone
visita
- Fattore medio
luce diurna 0.03
Dotazioni
impiantistiche:
- Impianto
elettrico secondo norme CEE 64.8 e 64.4
- Impianto luce
sicurezza secondo norme CEE 64.8 e 64.4 solo per gli ambienti
sanitari.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Gli ambulatori presso
i quali sono svolti interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o
terapeutiche invasive e seminvasive debbono curare la loro collocazione
quanto più prossima al terreno per consentire il facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di
un'eventuale complicanza.
Gli ambulatori non
inclusi nel contesto di strutture sanitarie pubbliche o private, debbono
essere dislocati in edifici, o parti di edificio, distinte da ogni altro
uso per civile abitazione o altro.
Elenco
ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici per
il pubblico e per il personale;
- spazio
registrazione/segreteria;
- spazio
archivio;
- locale
visita;
- locale ambulatorio
chirurgico;
- locale assistenza
postoperatoria (compatibilmente con il tipo di intervento o procedura
praticata);
- deposito
pulito;
- deposito
sporco.
Gli ambulatori inclusi
nel contesto di Strutture sanitarie ospedaliere o Poliambulatori possono
condividere con le altre attività, gli ambienti di cui sopra, con
eccezione dei locali ambulatorio chirurgico e assistenza
postoperatoria.
Il locale
ambulatorio:
Deve possedere una
superficie minima di 16 mq.
La superficie dei
pavimenti deve essere lavabile e
disinfettabile.
Le pareti del locale
ambulatorio debbono essere dotate di rivestimenti impermeabili, lavabili e
disinfettabili sino all'altezza di 2 metri.
Il locale ambulatorio
deve consentire lo svolgimento dell'attività diagnostico/terapeutica
relazionata al tipo di specialità svolta.
In particolare in fase
preoperatoria e postoperatoria debbono essere assicurate le seguenti
attività:
- il supporto al
paziente;
- l'identificazione e
l'illuminazione delle zone anatomiche;
- la sorveglianza
continua dei parametri fisiologici ed i mezzi per assicurare il loro
mantenimento o il loro recupero;
- la realizzazione
degli interventi,
- la realizzazione e
il controllo dell'anestesia locale;
- l'eventuale
rianimazione necessaria.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temp. interna
invernale 20°C+1°C
- Temp. interna estiva
Controllata
- Umidità relativa
Controllata
- N. ricambi aria/ora
3v/h (non forzata)
Caratteristiche
illuminotecniche:
- Intensità luminosa
200 lux generale, 300 lux zone visita
- Fattore medio luce
diurna 0.03
Dotazioni
impiantistiche:
- Impianto elettrico
secondo norme CEE 64.8 e 64.4
- Impianto luce
sicurezza secondo norme CEE 64.8 e 64.4 solo per gli ambienti
sanitari.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Di seguito sono
elencate le attrezzature, con particolare riferimento a quelle necessarie
per fronteggiare le emergenze, ad integrazione di quanto già specificato
per i requisiti tecnologici in B.01.01.
Elenco
attrezzature:
- dotazione minima
per pronto soccorso medico-chirurgico;
- unità di
ventilazione manuale, maschere
facciali e cannule di
Guedel;
- defibrillatore
semi-automatico.
Altre
attrezzature:
- sterilizzazione
(in mancanza di servizio
esterno);
- tavolo operatorio
idoneo;
- lampada
scialitica;
- armadio farmaci,
medicazioni, strumentario.
L'equipe operatoria
dispone del materiale necessario alle cure e alla sorveglianza dei
pazienti, al quale può accedere in qualsiasi
momento, in fase pre,
intra e post-operatoria.
Il materiale del tipo
conforme allo stato dell'arte ed alle conoscenze scientifiche, è adatto
per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle condizioni del
paziente.
Nelle strutture
poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature e farmaci devono essere
adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni
erogate.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Di seguito sono
elencate le attrezzature, con particolare riferimento a quelle necessarie
per fronteggiare le emergenze, ad integrazione di quanto già specificato
per i requisiti tecnologici in B.01.01.
Elenco
attrezzature:
- dotazione minima per
pronto soccorso medico-chirurgico;
- unità di
ventilazione manuale, maschere facciali e cannule di
Guedel;
- defibrillatore
semi-automatico.
Altre
attrezzature:
- sterilizzazione (in
mancanza di servizio esterno);
- tavolo operatorio
idoneo;
- lampada
scialitica;
- armadio farmaci,
medicazioni, strumentario.
L'equipe operatoria
dispone del materiale necessario alle cure e alla sorveglianza dei
pazienti, al quale può accedere in qualsiasi momento, in fase pre, intra e
post-operatoria.
Il materiale del tipo
conforme allo stato dell'arte ed alle conoscenze scientifiche, è adatto
per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle condizioni del
paziente.
Nelle strutture
poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature e farmaci devono essere
adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni
erogate. |
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Utilizzo
esclusivo:
Durante l'orario di
funzionamento, il locale adibito ad attività di chirurgia ambulatoriale
non può essere utilizzato per altre
attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve
essere correttamente informato del percorso assistenziale al quale viene
sottoposto.
Tali informazioni
devono essere consegnate per iscritto al paziente, e una copia di esse,
sottoscritta dal paziente stesso, deve essere conservata dal medico o
depositata nell'archivio dell'ambulatorio
chirurgico.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le
procedure interventistiche eseguiti negli ambulatori debbono essere
riportati su apposito registro, che deve
contenere:
- gli elementi
identificativi del paziente,
- la
diagnosi,
- i nominativi ed
il ruolo degli operatori,
- la procedura
eseguita,
- la data, l'ora di
inizio e fine della procedura stessa,
- le eventuali
tecniche sedative del dolore
utilizzate,
- le eventuali
complicanze immediate.
Protocolli per
l'ammissione, la cura e la
continuità
assistenziale dei pazienti operati:
Gli interventi
chirurgici e le procedure
diagnostiche e/o
terapeutiche invasive e
seminvasive,
effettuati in qualunque ambulatorio,sono atti eseguiti esclusivamente in
analgesia o anestesia locale o loco-regionale (questi ultimi solo in
ambulatori protetti), su pazienti accuratamente
selezionati.
E' richiesta la
presenza dell'anestesista all'interno degli ambulatori chirurgici oculisti
non protetti, in relazione alla tipologia ed alla complessità degli atti
effettuati.
Per ogni procedura
dovranno essere elaborati specifici protocolli di ammissione e
cura.
Relazione al medico
curante:
In una relazione
destinata al medico curante, consegnata al paziente, verranno riportati,
gli elementi del registro ambulatoriale unitamente ai consigli terapeutici
proposti.
Gestione delle
complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al
trattamento di un'eventuale complicanza e, in particolare, il materiale ed
i farmaci idonei, debbono essere disponibili ed utilizzabili
immediatamente.
Deve essere
predisposto un piano per le situazioni di emergenza e per il trasferimento
del paziente in idonea struttura di ricovero, in caso di
necessità.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Utilizzo
esclusivo:
Durante l'orario di
funzionamento, il locale adibito ad attività di chirurgia ambulatoriale
non può essere utilizzato per altre attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve
essere correttamente informato del percorso assistenziale al quale viene
sottoposto. Tali informazioni devono essere consegnate per iscritto al
paziente, e una copia di esse, sottoscritta dal paziente stesso, deve
essere conservata dal medico o depositata nell'archivio dell'ambulatorio
chirurgico.
Documentazione:
Per ogni paziente deve
essere approntata una scheda clinica ambulatoriale in cui siano riportate
la diagnosi, gli esami e condizioni cliniche, le prestazioni effettuate e
le prescrizioni terapeutiche.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le
procedure interventistiche eseguiti negli ambulatori debbono essere
riportati su apposito registro, che deve
contenere:
- gli elementi
identificativi del paziente,
- la
diagnosi,
- i nominativi ed il
ruolo degli operatori,
- la procedura
eseguita,
- la data, l'ora di
inizio e fine della procedura stessa,
- le eventuali
tecniche sedative del dolore utilizzate,
- le eventuali
complicanze immediate.
Il registro deve
essere sottoscritto dal medico responsabile dell’ambulatorio e ciascun
intervento deve essere firmato dal chirurgo che lo ha
effettuato.
Protocolli per
l'ammissione, la cura e la continuità assistenziale
dei
pazienti
operati:
Gli interventi
chirurgici e le procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e
seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio, sono atti eseguiti
esclusivamente in analgesia o anestesia locale o loco-regionale (questi
ultimi solo in ambulatori protetti), su pazienti accuratamente
selezionati.
E' richiesta la
presenza dell'anestesista all'interno degli ambulatori chirurgici oculisti
non protetti, in relazione alla tipologia ed alla complessità degli atti
effettuati.
Per ogni procedura
dovranno essere elaborati specifici protocolli
di
ammissione e
cura.
Relazione al medico
curante:
In una relazione
destinata al medico curante, consegnata al paziente, verranno riportati,
gli elementi del registro ambulatoriale unitamente ai consigli terapeutici
proposti.
Gestione delle
complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al
trattamento di un'eventuale complicanza e, in particolare, il materiale ed
i farmaci idonei, debbono essere disponibili ed utilizzabili
immediatamente.
Deve essere
predisposto un piano per le situazioni di emergenza e per il trasferimento
del paziente in idonea struttura di ricovero, in caso di
necessità.
Dotazione
organica:
La dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al volume
delle attività ed alla tipologia delle patologie trattate e comunque deve
essere garantita:
- la presenza di un medico responsabile
specializzato in una delle
relative alle prestazioni erogate; qualora nel presidio
ambulatoriale operino più medici, questi sono tenuti ad esercitare la
propria attività esclusivamente nell’ambito delle loro specifiche
competenze, secondo quanto stabilito dal responsabile
dell’ambulatorio;
- la presenza di un’unità
infermieristica per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
Le attività di
sanificazione devono essere garantite secondo le modalità previste dalla
normativa vigente. |
B.01.06 MEDICINA NUCLEARE |
La Medicina Nucleare
consiste in attività
diagnostica e/o
terapeutica mediante l'impiego delle proprietà' fisiche del nucleo atomico
ed in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono
impiegati per scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre
impiegati, in forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche
molecole di supporto, per scopi
terapeutici.
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La Medicina nucleare
consiste in attività diagnostica e/o terapeutica mediante l’impiego delle
proprietà fisiche del nucleo atomico ed in particolare di radionuclidi
artificiali. Questi ultimi sono impiegati per scopo diagnostico sia in
vivo che in vitro. Sono inoltre impiegati, in forma “non sigillata” come
tali o legati a specifiche molecole di supporto, per scopi
terapeutici.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla
tipologia e al volume
delle attività erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di medicina nucleare è la
seguente:
- area dedicata all’accettazione ed
attività classificata e
di libero accesso al pubblico;
- locale destinato all’attesa degli
utenti prima della somministrazione;
- servizi igienici per gli utenti
all’esterno della zona controllata;
- locale somministrazione farmaci; in
questo locale sono disponibili tutti i sistemi di radioprotezione e di
monitoraggio previsti dall’esperto qualificato e riportati nel
Regolamento Interno e tutti i sistemi di primo intervento per
l’emergenza;
- sala di attesa calda per gli utenti
iniettati; il modello organizzativo e le condizioni strutturali sono
tali da garantire il mantenimento della dose ambientale entro i limiti
di legge;
- zona filtro con locali spogliatoio
differenziati;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per pazienti che
hanno ricevuto somministrazione di radiofarmaci con scarichi
controllati;
- un locale destinato ad ospitare la
gamma camera;
- camera calda - locale a pressione
negativa, per stoccaggio e manipolazione radio farmaci e altri prodotti
radioattivi.
In caso di attività
diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi in locali chiaramente
separati dall’attività in vivo.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e
monitoraggio degli effluenti per lo scarico dei rifiuti liquidi
radioattivi collegato con il servizio igienico destinato agli utenti
iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona
filtro.
Impianto di
condizionamento con adeguato ricambio aria e con gradienti di pressioni
progressivamente decrescenti verso la camera calda dove si dovrà avere il
valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le aree classificate come
"zona controllata".
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di medicina nucleare è la
seguente:
- area dedicata all’accettazione ed
attività amministrative; è questa un’area non classificata e di libero
accesso al pubblico;
- locale destinato all’attesa degli
utenti prima della somministrazione;
- servizi igienici per gli utenti
all’esterno della zona controllata;
- locale somministrazione all’utente di
radio farmaci; in questo locale sono disponibili tutti i sistemi di
radioprotezione e di monitoraggio previsti dall’esperto qualificato e
riportati nel Regolamento Interno e tutti i sistemi di primo intervento
per l’emergenza;
- sala di attesa calda per gli utenti
iniettati; il modello organizzativo e le condizioni strutturali sono
tali da garantire il mantenimento della dose ambientale entro i limiti
di legge;
- zona filtro con locali spogliatoio
differenziati;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per pazienti che
hanno ricevuto somministrazione di radiofarmaci con scarichi
controllati;
- un locale destinato ad ospitare la
gamma camera;
- camera calda - locale a pressione
negativa, per stoccaggio e manipolazione radio farmaci e altri prodotti
radioattivi.
In caso di attività
diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi in locali chiaramente
separati dall’attività in vivo.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e
monitoraggio degli effluenti per lo scarico dei rifiuti liquidi
radioattivi collegato con il servizio igienico destinato agli utenti
iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona
filtro.
Impianto di
condizionamento con adeguato ricambio aria e con gradienti di pressioni
progressivamente decrescenti
verso la camera calda dove si dovrà avere il valore più basso.
Filtri assoluti in uscita, per le aree classificate come "zona
controllata".
|
REQUISITI MINIMI
TECNOLOGICI
La dotazione minima
tecnologica delle strutture di medicina nucleare deve
prevedere:
- adeguati sistemi di
monitoraggio;
- una gamma
camera;
- dotazione minima di
Pronto Soccorso;
- strumentazione base
di un laboratorio di analisi chimico-cliniche, in caso di attività
diagnostica in vitro.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
tecnologica delle strutture di medicina nucleare deve
prevedere:
- adeguati sistemi di monitoraggio; i
sistemi di monitoraggio e di misura delle sorgenti radioattive devono
essere adeguati alle
risorse impiegate (area di lavoro, personale, tipo e quantità
giornaliera di materiali radioattivi impiegati e/o manipolati) e della
attività svolta.
- una gamma camera;
- dotazione minima di Pronto
Soccorso;
- strumentazione base di un laboratorio
di analisi chimico- caso di
attività diagnostica in vitro;
- la strumentazione deve comprendere
anche un sistema di misura di radiazioni ionizzanti per campioni
biologici;
- strumentazioni accessoria per
specifiche prestazioni dichiarate
repertorio (sistema di erogazione di indicatori di ventilazione
polmonare, cicloergometro per esami cardiologici,
etc.).
Per lo svolgimento di
attività terapeutiche con radiofarmaci :
- sistema di camera a scintillazione
controllato
- contatore automatico per sorgenti
gamma e beta – emittenti
- calibratore di dosi per il controllo
di accuratezza della dose
- elevatore di radioattività (per
radioprotezione)
- attrezzatura necessaria per la
detenzione e la manipolazione
sostanze radioattive, atta a realizzare un’efficace protezione
contro i rischi da irraggiamento e contaminazione
Per le strutture
che svolgono attività di PET e Ciclotrone o di sola PET, devono essere
previste le specifiche attrezzature.
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
attivazione di un
sistema di controllo di qualità;
presso ogni struttura
di medicina nucleare è previsto l'obbligo di comunicare all'utente,
al
momento della
prenotazione dell'indagine diagnostica, i tempi di consegna dei
referti;
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni
erogate e comunque devono essere garantite le seguenti dotazioni
minime.
- un medico specializzato presente per
l’intero orario di erogazione delle prestazioni;
- un tecnico per postazione di lavoro
attiva durante tutto l’orario di erogazione delle
prestazioni;
- un infermiere per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni.
Il personale medico
operante deve possedere la specializzazione in medicina
nucleare.
Il personale tecnico
operante su pazienti è quello regolamentato dalla Legge 25/1983 e D.M.S.
746/1995.
Deve essere garantita
la attivazione di un sistema di controllo di
qualità.
Deve essere
disponibile documentazione in cui è dichiarata la metodologia, la
frequenza, la responsabilità del Controllo di Qualità delle risorse
(strumenti, radiofarmaci, radiodiagnostici, risorse umane), dei risultati
(intra- ed interlaboratori), dei processi. I risultati ed i relativi
indicatori sono conservati in apposito
registro.
Presso ogni struttura
di medicina nucleare è previsto l’obbligo di comunicare all’utente, al
momento della prenotazione dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna
dei referti.
Prima della
effettuazione della procedura diagnostica o terapeutica devono essere
espletate le verifiche prescritte dall’art. 111 del D. Lg.vo 230/1995,
così come specificato in Requisiti Organizzativi di
B.01.03.
La continuità del
servizio deve essere in particolare garantita per tutti gli esami
diagnostici eseguiti in tempo differito rispetto alla somministrazione del
radiofarmaco.
|
B.01.07 CARDIOLOGIA |
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di cardiologia svolgono indagini
cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico
utilizzando metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione
del cuore e
dell’albero
circolatorio.
|
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di cardiologia svolgono indagini
cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico
utilizzando metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione
del cuore e dell’albero circolatorio.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Deve comunque essere
garantita la presenza delle seguenti dotazioni
minime:
- un locale/spazio per la conservazione
e il trattamento del materiale sensibile;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza
del personale.
Nel caso in cui
vengano erogate prestazioni di ecocardiografia e di ergometria devono
essere garantiti, inoltre, i requisiti di seguito
riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture
organizzative che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress,
la sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni
adeguate a consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per
l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni adeguate a
consentire facile accesso ad almeno due operatori, a facilitarne il
movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le ulteriori
attrezzature specifiche.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Deve comunque essere
garantita la presenza delle seguenti dotazioni
minime:
- un locale/spazio per la conservazione
e il trattamento del materiale sensibile;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza
del personale.
Nel caso in cui
vengano erogate prestazioni di ecocardiografia e di ergometria devono
essere garantiti, inoltre, i requisiti di seguito
riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture
organizzative che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress,
la sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni
adeguate a consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per
l’esecuzione della prestazioni deve essere di dimensioni adeguate
consentire facile accesso ad almeno due operatori, a facilitarne il
movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le ulteriori
attrezzature specifiche.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di cardiologia prevede diverse
tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si riportano nel seguito le
dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia, Ergometria,
Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo Monodimensionale e
Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato,continuo ed a codice di
colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad alta
frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per le strutture che effettuano
Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress deve essere presente un
elettrocardiografo a 3 canali e devono essere disponibili tutti i
dispositivi atti alla rianimazione
cardiopolmonare.
- Per le strutture che effettuano
Ecostress, deve essere
disponibile uno sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile,
con bracciali di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo con monitor minimo 3
canali
monitorati in continuo
e 12 derivazioni visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg
12 derivazioni;
- Sfigmomanometro a mercurio montato su
colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni;
- Pedana scorrevole (elevazione fino al
20%, velocità incrementabili, pedana > 127x40 cm., posapiedi
laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone per arresto
d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o cicloergometro a freno
elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione
cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA:
- Analizzatore per ecg dinamico - 4
registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto di 1:8
analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo a 3 canali (in
dotazione alla
struttura cardiologica
e disponibile per il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni
di elettrocardiografia dinamica).
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale minima delle strutture di cardiologia prevede diverse
tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si riportano nel seguito le
dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia, Ergometria,
Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo Monodimensionale e
Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato, continuo ed a codice di
colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad alta
frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per le strutture che effettuano
Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress deve essere presente un
elettrocardiografo a 3 canali e devono essere disponibili tutti i
dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
- Per le strutture che effettuano
Ecostress, inoltre, deve essere disponibile uno sfigmomanometro a
mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo con monitor minimo 3 canali
monitorati in continuo e 12 derivazioni visualizzabili; possibilità di
stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro a mercurio montato su
colonna, mobile, con bracciali di varie dimensioni;
- Pedana scorrevole (elevazione fino al
20%, velocità incrementabili, pedana > 127x40 cm., posapiedi
laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone per arresto
d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o cicloergometro a freno
elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione
cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA:
- Analizzatore per ecg dinamico - 4
registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto di 1:8
analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo a 3 canali (in
dotazione alla struttura cardiologica e disponibile per il tempo
necessario per l’esecuzione delle prestazioni di elettrocardiografia
dinamica).
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate
a seconda dei vari settori ed in particolare devono essere garantite, per
ogni settore di attività, le seguenti
presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per
l’intero di erogazione delle prestazioni;
- la presenza di una unità
infermieristica per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per
l’intero orario di attività;
- la presenza contemporanea di un’unità
infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio
dell’apparecchiatura deve essere
garantita:
- la presenza di un’unità
infermieristica;
- la disponibilità di un
cardiologo.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate
a seconda dei vari settori ed in particolare devono essere garantite, per
ogni settore di attività, le seguenti
presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per
l’intero orario di erogazione delle prestazioni;
- la presenza di una unità
infermieristica per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere
garantita:
- la presenza di un cardiologo per
l’intero orario di attività;
- la presenza contemporanea di un’unità
infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio
dell’apparecchiatura deve essere garantita:
- la presenza di un’unità
infermieristica;
- la disponibilità di un
cardiologo.
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B.01.08 ENDOSCOPIA |
Le attività di
endoscopia si caratterizzano per l’accesso alla cavità da esplorare che
può essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico
percutaneo.
Nel caso di endoscopia
tramite accesso chirurgico percutaneo valgono i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi definiti per la chirurgia ambulatoriale e/o
per la day surgery, in
riferimento alla
complessità delle procedure.
Le attività di
endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali (endoscopia digestiva,
ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale, urologica) sono
eseguibili sia in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero, che di
ricovero.
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di endoscopia svolgono indagini
strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici mediante strumentazione
specificatamente dedicata a cui possono essere associate altre
strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o
terapeutico (sorgenti diatermiche, laser o altre).
In ambito
ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni cliniche del paziente
da parte del medico competente, tutte le prestazioni individuate nel
nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività diagnostica e
terapeutica di base.
Nello specifico
vengono individuati i
equisiti strutturali, tecnologici, organizzativi necessari per
l’erogazione di prestazioni di endoscopia che utilizzano orifizi
naturali.
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Le attività di
endoscopia si caratterizzano per l’accesso alla cavità da esplorare che
può essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico
percutaneo.
Nel caso di endoscopia
tramite accesso chirurgico percutaneo valgono i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi definiti per la chirurgia ambulatoriale e/o
per la day surgery, in riferimento alla complessità delle
procedure.
Le attività di
endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali (endoscopia digestiva,
ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale, urologica) sono
eseguibili sia in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero, che di
ricovero.
Le strutture
organizzative che erogano prestazioni di endoscopia svolgono indagini
strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici mediante
strumentazione
specificatamente dedicata a cui possono essere associate altre
strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o
terapeutico (sorgenti diatermiche, laser o
altre).
In ambito
ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni cliniche del paziente
da parte del medico competente, tutte le prestazioni individuate nel
nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività diagnostica e
terapeutica di base.
Nello specifico
vengono individuati i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi
necessari per l’erogazione di prestazioni di endoscopia che utilizzano
orifizi naturali.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono comunque essere
assicurate le seguenti dotazioni minime:
- una sala per endoscopia, con
spazio servizio igienico
dedicato;
- nel caso di Servizio di Endoscopia più
sale, il sevizio igienico per gli utenti può essere in
comune;
- un locale dedicato per il
risveglio/osservazione;
- un locale/spazio adeguato per lavaggio
ed disinfezione degli
strumenti;
- un locale/spazio per la
sterilizzazione ovvero deve essere garantito l’accesso regolamentato al
Servizio di sterilizzazione per gli strumenti ed accessori
sterilizzabili;
- accesso regolamentato, se richiesto
dalla specifica procedura, ad una sala idonea o delle risorse tecnologiche e
professionali di diagnostica radiologica, secondo la normativa
vigente.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti
generali di sicurezza e protezione, devono essere previsti i seguenti
requisiti impiantistici.
- la sala per endoscopia deve essere
dotata di condizionamento ad aria avente gli stessi requisiti previsti
per il condizionamento della sala operatoria di chirurgia essere garantita la continuità
elettrica;
- il locale/spazio per lavaggio ed
alta deve essere dotato di
lavello in acciaio inox fornito di acqua calda e fredda con rubinetteria
non manuale;
- una cappa aspirante nell’ambiente
di degli endoscopi per la
protezione dai vapori (es glutaraldeide), qualora non si disponga di
sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito chiuso.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono comunque essere
assicurate le seguenti dotazioni minime:
- una sala per endoscopia, con spazio
spogliatoio e servizio igienico dedicato;
- nel caso di Servizio di Endoscopia
provvisto di più sale, il sevizio igienico per gli utenti può essere in
comune;
- un locale/spazio dedicato per il
risveglio/osservazione;
- un locale/spazio adeguato per lavaggio
ed alta disinfezione degli strumenti;
- un locale/spazio per la
sterilizzazione ovvero deve essere garantito l’accesso regolamentato al
Servizio di sterilizzazione per gli strumenti ed accessori
sterilizzabili;
- accesso regolamentato, se richiesto
dalla specifica procedura, ad una sala radiologica idonea o
disponibilità nella sala endoscopica delle risorse tecnologiche e
professionali di diagnostica radiologica, secondo la normativa
vigente.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti
generali di sicurezza e protezione, devono essere previsti i seguenti
requisiti impiantistici.
- la sala per endoscopia deve essere
dotata di condizionamento ad aria avente gli stessi requisiti previsti
per il condizionamento della sala operatoria di chirurgia ambulatoriale
e deve essere garantita la continuità elettrica;
- il locale/spazio per lavaggio ed alta
disinfezione deve essere dotato di lavello in acciaio inox fornito di
acqua calda e fredda con rubinetteria non manuale;
- una cappa aspirante nell’ambiente di
pulizia-disinfezione degli endoscopi per la protezione dai vapori (es
glutaraldeide), qualora non si disponga di sistemi di
lavaggio-disinfezione a circuito chiuso;
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurate, nei
settori di Endoscopia Digestiva e Tracheobronchiale, le seguenti
dotazioni
strumentali e
tecnologiche:
- un numero di endoscopi, fonti di luce,
accessori tale da permettere il completamento delle indagini
terapeutiche anche in caso di guasti o rotture
improvvisi;
- un saturimetro digitale per sala
endoscopica;
- un lavaendoscopi o idonea attrezzatura
per alta disinfezione;
- un carrello per la gestione delle
emergenze completo di attrezzatura per monitoraggio cardiovascolare e
respiratorio.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurate, nei
settori di Endoscopia Digestiva e Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni
strumentali e tecnologiche:
- un numero di endoscopi, fonti di luce,
accessori tale da permettere il completamento delle indagini
terapeutiche anche in caso di guasti o rotture
improvvisi;
- un saturimetro digitale per sala
endoscopica;
- un lavaendoscopi o idonea attrezzatura
per alta disinfezione;
- un carrello per la gestione delle
emergenze completo di per
monitoraggio cardiovascolare e respiratorio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
II personale sanitario
deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle prestazioni erogate
e, comunque, devono essere garantite le seguenti presenze
minime:
- un medico con specializzazione
(vedi di
attività;
- due unità infermieristiche per
l’intero orario di erogazione delle prestazioni;
- la disponibilità di un medico
anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita
la alta disinfezione della strumentazione. Il raggiungimento dell’alta
disinfezione degli endoscopi e degli accessori deve essere periodicamente
verificata ed i risultati registrati
Deve essere
garantita l’esistenza di procedure che affrontino il possibile verificarsi
di malfunzionamenti della strumentazione durante le operazioni. Deve
essere prevista la presenza di un documento che preveda i processi da
attivare in caso di guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature
durante l’esecuzione di indagini diagnostiche.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
II personale sanitario
deve essere adeguato al volume ed alla tipologia
delle
prestazioni erogate e,
comunque, devono essere garantite le seguenti
presenze
minime:
- un medico con specializzazione (vedi
A.01.03.02) presente per l’intero orario di attività;
- due unità infermieristiche per
l’intero orario di erogazione delle prestazioni;
- la disponibilità di un medico
anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita
la alta disinfezione della strumentazione. Il raggiungimento dell’alta
disinfezione degli endoscopi e degli accessori deve essere periodicamente
verificata ed i risultati registrati.
Deve essere garantita
l’esistenza di procedure che affrontino il possibile verificarsi di
malfunzionamenti della strumentazione durante le
operazioni.
Deve essere prevista
la presenza di un documento che preveda i processi da attivare in caso di
guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature durante l’esecuzione di
indagini diagnostiche.
|
B.01.09 MEDICINA FISICA E
RIABILITAZIONE |
Per attività di
medicina fisica e di riabilitazione si intende l’utilizzazione a scopo
diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli agenti materiali acqua,
elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del movimento della pressione
(ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di disabilità minimali,
segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa in carico globale
della persona. Tali prestazioni sono effettuate in ambito ambulatoriale
intra ed extra-ospedaliero.
|
Per attività di
medicina fisica e di riabilitazione si intende l’utilizzazione a scopo
diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli agenti materiali acqua,
elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del movimento della pressione
(ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di disabilità minimali,
segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa in carico globale
della persona.
Tali prestazioni sono
effettuate in ambito ambulatoriale intra ed extraospedaliero.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e la
loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti minimi:
- locali per
l’effettuazione di prestazioni sia individuali che, se presenti, di gruppo
per lo svolgimento di attività specifiche in rapporto alle differenti
prestazioni erogate nel presidio;
- box ( o stanze di
dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari. |
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e la
loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti minimi:
- locali per
l’effettuazione di prestazioni sia individuali che, se presenti, di gruppo
per lo svolgimento di attività specifiche in rapporto alle differenti
prestazioni erogate nel presidio;
- box ( o stanze di
dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari;
- palestra di
dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 4 per ora;
per ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5
mq;
- spogliatoio e
servizi igienici.
Per i soli centri che
svolgono attività di idrochinesi terapia, in relazione alla tipologia di
prestazioni da erogare:
A piscina semi-interrata
ad acqua calda con scale antiscivolo e bordi con corrimano e tali da
consentire il passaggio delle carrozzelle e del personale con corridoi
paralleli ai lati della piscina con apparecchio elevatore meccanico per
l’ingresso in acqua dei pazienti;
B piscina a corridoio a
profondità variabile garantita da base mobile e con getti d’acqua
unidirezionali e corridoio parallelo per il personale che segue il
paziente senza immergersi.
In presenza di vasche
terapeutiche esse devono essere a trifoglio o a
farfalla.
Per lo svolgimento
di attività di ergoterapia o terapia occupazionale, devono essere previsti
almeno 2 mq per paziente in trattamento, più i locali
accessori.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente
alle diverse tipologie di attività e volume di prestazioni erogate,
assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace,
efficiente.
In particolare devono
essere assicurate:
- Attrezzature, risorse tecnologiche e
presidi necessari allo svolgimento delle varîe tipologie di prestazioni
erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature elettromedicali per la
terapia fisica e strumentale di supporto e complemento all’esercizio
terapeutico;
- Carrello per la gestione
dell’emergenza con la dotazione necessaria per la rianimazione
cardiopolmonare.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente
alle diverse tipologie di attività e volume di prestazioni erogate,
assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace,
efficiente.
In particolare devono
essere assicurate:
- Attrezzature, risorse tecnologiche e
presidi necessari allo svolgimento delle varîe tipologie di prestazioni
erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature elettromedicali per la
terapia fisica e strumentale di supporto e complemento all’esercizio
terapeutico;
- Carrello per la gestione
dell’emergenza con la dotazione necessaria per la rianimazione
cardiopolmonare.
I box (o stanze di
dimensioni contenute) per attività di terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari devono garantire la privacy ed essere dotate
di:
- lettino largo
tipo massaggio e/o poltroncine
La palestra deve
essere dotata di:
- parallele per la
deambulazione
- piano
inclinato
-
spalliera
-
scalette
- tappeti per
esercizi
-
pesi
-
cyclettes
Attrezzatura per
elettroterapia, termoterapia,
ultrasuonoterapia,
massoterapia. |
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere
garantiti:
- un medico specialista in fisiatria o
nelle specialistiche
inerenti l’attività riabilitativa svolta nel presidio, limitatamente
alla branca di appartenenza;
- un tecnico della riabilitazione
in
possesso dei requisiti
necessari
per lo svolgimento della specifica attività durante l’orario di
apertura;
- la presenza di una unità
infermieristica e/o tecnico assistenziale e/o di un fisioterapista
durante l’orario di accesso, in relazione alla specifica necessità del
paziente;
- l’assistenza infermieristica e tecnico
assistenziale deve essere documentata.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere
garantiti:
- un medico specialista in fisiatria o
nelle branche specialistiche inerenti l’attività riabilitativa svolta
nel presidio, limitatamente alla branca di
appartenenza;
- un tecnico della riabilitazione in
possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica
attività durante l’orario di apertura;
- la presenza di una unità
infermieristica e/o di tecnico assistenziale e/o di un fisioterapista
durante l’orario di accesso, in relazione alla specifica necessità del
paziente;
- l’assistenza infermieristica e tecnico
assistenziale deve essere documentata.
|
B.01.10 MEDICINA DELLO
SPORT |
Per attività di
medicina dello sport si intende l’erogazione, a livello ambulatoriale, di
prestazioni di natura sanitaria dirette alla prevenzione nei confronti di
chi pratica l’attività sportiva agonistica dell’età
evolutiva.
|
Per attività di
medicina dello sport si intende l’erogazione, a livello ambulatoriale, di
prestazioni di natura sanitaria dirette alla prevenzione nei confronti di
chi pratica l’attività sportiva agonistica dell’età evolutiva, nel
rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e la
loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti minimi:
- locale/i per visite
mediche,
- appositi spazi per attività
diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Il loro numero e la
loro dimensione devono garantire la adeguatezza delle prestazioni in
rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e
considerati limiti inderogabili i minimi indicati dalle vigenti norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- locale/i per visite
mediche,
- appositi spazi per attività
diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi:
Elettrocardiografo con
monitor;
Ergometro a manovella
o a rullo;
Spirografo;
Metronomo;
Bilancia;
Altimetro;
Scalino graduabile
(30-40-50 cm);
Ottotipo
luminoso;
Tavole di
Hishihara;
Carrello per
l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della
funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi:
Elettrocardiografo con
monitor;
Ecocardiografo;
Cicloergometro almeno
a freno elettromagnetico;
Registratore per ECG
dinamico, con indicazione dell’ambulatorio che effettua la
lettura;
Ergometro a manovella
o a rullo;
Spirografo;
Metronomo;
Bilancia;
Altimetro;
Scalino graduabile
(30-40-50 cm);
Ottotipo
luminoso;
Tavole di
Hishihara;
Audiometro;
Elettroencefalografo:
in caso di assenza è ammesso l’utilizzo di altra struttura
sanitaria;
Apparecchiatura per
esame standard delle urine e per emocromo e
glicemia:
in caso di assenza è
ammesso l’utilizzo di altra struttura
sanitaria;
Oftalmoscopio;
Otoscopio;
Carrello per
l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della
funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia
delle prestazioni erogate, e comunque devono
essere
garantiti:
- un medico con
specializzazione;
- l’assistenza infermieristica deve
essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia
delle prestazioni erogate e comunque devono essere
garantiti:
- un medico con
specializzazione;
- l’assistenza infermieristica deve
essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
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B.01.11 ODONTOIATRIA |
REQUISITI
STRUTTURALI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
- nei locali di attesa
e lavoro devono essere assicurati di norma la ventilazione ed
illuminazione naturali;
- locale per
l'esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy
dell'utente, non inferiore a 9 mq per riunito odontoiatrico, da elevarsi
ad 11 mq se comprensivo della zona di
sterilizzazione;
- locali per attesa,
accettazione ed attività amministrativa;
- servizi igienici,
distinti per utenti e personale;
- lavello destinato al
lavaggio degli operatori;
- spazio materiale
sporco;
- spazio materiale
pulito;
- spazi o armadi per
deposito di materiale d'uso,
attrezzature e
strumentazioni;
- superficie
complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti:
- nei locali di attesa
e lavoro devono essere assicurati di norma la ventilazione ed
illuminazione naturali;
- locale per
l'esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy
dell'utente, non inferiore a 9 mq per riunito odontoiatrico, da elevarsi
ad 11 mq se comprensivo della zona di
sterilizzazione;
- locali per attesa,
accettazione ed attività amministrativa;
- ambiente per
preparazione di materiali e protesi;
- servizi igienici,
distinti per utenti e personale;
- lavello destinato al
lavaggio degli operatori;
- spazio materiale
sporco;
- spazio materiale
pulito;
- spazi o armadi per
deposito di materiale d'uso, attrezzature e
strumentazioni;
-
sedie;
-
scrivania;
- superficie
complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
- poltrona-riunito
odontoiatrico, provvisto di turbina, micromotore, siringa aria/acqua,
cannula di aspirazione, lampada alogena;
- carrello per la
gestione dell'emergenza.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti minimi:
- poltrona-riunito
odontoiatrico, provvisto di turbina, micromotore, siringa aria/acqua,
cannula di aspirazione, lampada alogena;
- apparecchio RX di
piccole dimensioni in numero variabile;
- carrello per la
gestione dell'emergenza;
-
piccola
sterilizzatrice fissa.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti organizzativi
minimi:
- tutti i
materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in
evidenza la data della scadenza;
- le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
dall'utente;
- le registrazioni
e le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità ed i tempi
sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti organizzativi
- tutti i materiali,
farmaci, confezioni soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la
data della scadenza;
- le prestazioni
effettuate devono essere registrate e corredate dalle generalità riferite
dall'utente;
- le registrazioni e
le copie dei referti vanno conservate secondo le modalità ed i tempi
sanciti dalla normativa vigente.
|
B.01.12 CHIRURGIA GENERALE |
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo per piccoli interventi
REQUISITI
TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli per
medicazione
carrello per
strumentario
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
REQUISITI
TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli per
medicazione
carrello per
strumentario
|
B.01.13 OSTETRICIA E
GINECOLOGIA |
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico
per visita
- carrello per
strumentario
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico
per visita
- carrello per
strumentario
|
B.01.14 DERMATOLOGIA |
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo per piccoli interventi
- ambiente
aggiuntivo e separato per le
malattie sessualmente
trasmesse
REQUISITI
TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo
e separato per le malattie sessualmente
trasmesse
REQUISITI
TECNOLOGICI
- poltrona
reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
B.01.15 OCULISTICA |
REQUISITI
STRUTTURALI
- locale idoneo
alla misurazione del visus
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a
fessura
-
oftalmometro
-
tonometro
- schiascopo a
lampada
- oftalmoscopio (se
indiretto, set di lenti
per
biomicroscopia)
- cassetta
lenti
-
frontifocometro
- attrezzature
lavaggio vie lacrimali
|
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla misurazione del
visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per strumentario
chirurgico
- ottotipo
- lampada a
fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a
lampada
- oftalmoscopio (se indiretto, set di
lenti
per biomicroscopia)
- cassetta
lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio vie
lacrimali
|
B.01.16 ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA |
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e
delle fasciature, dotato di spazio
spogliatoio.
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
B.01.17 UROLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo.
|
B.01.18
OTORINOLARINGOIATRIA |
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente
aggiuntivo per audiometria
REQUISITI
TECNOLOGICI
- audiometro con
cabina silente e tavolo di comando
- poltrona girevole
carrello per strumentario
|
REQUISITI
STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per audiometria
REQUISITI
TECNOLOGICI
- audiometro con
cabina silente e tavolo di comando
- poltrona
girevole
- carrello per
strumentario
|
B.01.19 PEDIATRIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
- tavolino
porta-bilancia
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
- tavolino
porta-bilancia
|
B.01.20 MEDICINA INTERNA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.21
NEUROFISIOPATOLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
- potenziali
evocati
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
- potenziali
evocati
|
B.01.22 GASTROENTEROLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.23 MALATTIE DELL’APPARATO
RESPIRATORIO |
REQUISITI
TECNOLOGICI
- spirometro
completo
-
emogasometro
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- spirometro
completo
-
emogasometro
|
B.01.24 NEFROLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- ecografo
|
B.01.25 ANGIOLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
Ecocolordoppler
- Doppler c
w
- Gasanalisi
transcutanea
-
Treadmill
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
-
Ecocolordoppler
- Doppler c
w
- Gasanalisi
transcutanea
-
Treadmill
|
B.01.26 REUMATOLOGIA |
REQUISITI
TECNOLOGICI
- Apparecchiatura
per Mineralografia
Ossea
Computerizzata
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- Apparecchiatura per
Mineralografia Ossea Computerizzata
|
B.02 PRESIDI AMBULATORIALI DI RECUPERO
E
RIEDUCAZIONE FUNZIONALE (2)
|
[Le attività di
Recupero e Riabilitazione funzionale sono finalizzate a consentire il
massimo recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi
patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie e curando la
disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla persona
disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale,
attraverso un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari
per un compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla
fase sociale della riabilitazione.
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri e
presidi di recupero e riabilitazione funzionale si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di medicina fisica e riabilitazione
erogati negli ambulatori specialistici per la presa in carico del paziente
e la definizione ed esecuzione del progetto
riabilitativo.]
|
[Le attività di
Recupero e Riabilitazione funzionale sono finalizzate a consentire il
massimo recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi
patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie e curando la
disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla persona
disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale,
attraverso un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari
per un compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla
fase sociale della riabilitazione.
Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri e presidi di recupero e riabilitazione
funzionale si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche di
medicina fisica e riabilitazione erogati negli ambulatori specialistici
per la presa in carico del paziente e la definizione ed esecuzione del
progetto riabilitativo.]
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La struttura
garantisce sempre la completa fruibilità degli spazi da parte di tutti i
possibili utenti affetti dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche che
limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo
sicuro dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita
la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Le strutture devono
essere dotate di ambienti specifici con dimensioni, arredi ed attrezzature
adeguati allo svolgimento delle attività coerenti con programmi e gli
obiettivi propri della struttura.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
·
aree attrezzate per attività di gruppo
(palestre), per attività statiche e dinamiche; le palestre devono essere
di dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 2 per
ora; per ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5
mq;
- aree attrezzate per attività
individuali (motorie,respiratorie, neuropsicologiche,
ecc.);
- box (o stanze di dimensioni contenute)
per attività di massoterapia, terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari;
- area attrezzata per il trattamento,
qualora previsto, dei disturbi comunicativi /
integrativi;
- ambulatori medici per visite
specialistiche valutazioni
cliniche diagnostico-prognostiche attinenti alle patologie
trattate;
- servizi igienici per disabili; i
servizi igienici per gli utenti devono essere distinti da quelli per il
personale; il servizio per gli utenti deve essere limitrofo alla sala
d’attesa;
- servizi igienici e spogliatoi per gli
operatori;
- spogliatoi per i
pazienti;
- spazi per l’attesa, accettazione,
attività amministrative, attività di segreteria ed archivio, adeguati
alle patologie e al volume di attività previste. Lo spazio per l’attesa
deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai
picchi di frequenza degli accessi.
- spazio/locali separati per deposito
materiale pulito e sporco;
spazio/armadi per
deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La struttura
garantisce sempre la completa fruibilità degli spazi da parte di tutti i
possibili utenti affetti dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche che
limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo
sicuro dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita
la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Le strutture devono
essere dotate di ambienti specifici con dimensioni, arredi ed attrezzature
adeguati allo svolgimento delle attività coerenti con i programmi e gli
obiettivi propri della struttura. Devono comunque essere previsti i
seguenti requisiti:
- aree attrezzate per attività di gruppo
(palestre), per attività statiche e dinamiche; le palestre devono essere
di dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 2 per
ora; per ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5
mq;
- aree attrezzate per attività
individuali (motorie, respiratorie, neuropsicologiche,
ecc.);
- box (o stanze di dimensioni contenute)
per attività di massoterapia, terapia fisica e strumentale e
manipolazioni articolari;
- area attrezzata per il trattamento,
qualora previsto, dei disturbi comunicativi /
integrativi;
- ambulatori medici per visite
specialistiche e valutazioni cliniche diagnostico-prognostiche attinenti
alle patologie trattate;
- servizi igienici per disabili; i
servizi igienici per gli utenti devono essere distinti da quelli per il
personale; il servizio per gli utenti deve essere limitrofo alla sala
d’attesa;
- spogliatoi per i
pazienti;
- spazi per l’attesa, accettazione,
attività amministrative, attività di segreteria ed archivio, adeguati
alle patologie e al volume di attività previste. Lo spazio per l’attesa
deve essere dotato di un adeguato
accessi.
- spazio/locali separati per deposito
materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi per deposito materiale
d’uso, attrezzature, strumentazioni.
|
[REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente e qualitativamente ai
bisogni dell’utenza ed alle diverse tipologie di attività assicurandone
uno svolgimento sicuro, efficace ed
efficiente.
In funzione degli
obiettivi della struttura e della tipologia dell’utenza devono essere
presenti:
- attrezzature e
dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi
necessari e risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da
parte dei medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature e
presidi per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e
di
rieducazione
funzionale negli ambienti dedicati,
per attività
individuali e/o di gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e complemento all’esercizio
terapeutico;
attrezzatura
essenziale per il pronto soccorso e per la rianimazione
cardiopolmonare. |
REQUISITI
TECNOLOGICI:
La dotazione
strumentale deve essere correlata quantitativamente
e
qualitativamente
ai bisogni dell’utenza ed alle diverse tipologie di
attività
assicurandone uno
svolgimento sicuro, efficace ed
efficiente.
In funzione degli
obiettivi della struttura e della tipologia dell’utenza
devono
essere
presenti:
- attrezzature e dispositivi per la
valutazione delle varie menomazioni e disabilità di pertinenza
riabilitativa;
- presidi necessari e risorse
tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da parte dei medici
specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature e presidi per realizzare
le varie tipologie di esercizio terapeutico e di rieducazione funzionale
negli ambienti dedicati, per attività individuali e/o di
gruppo;
- attrezzature elettromedicali per la
terapia fisica e strumentale di supporto ecomplemento all’esercizio
terapeutico;
- attrezzatura essenziale per il pronto
soccorso e per la rianimazione cardio-polmonare.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Le attività di
recupero e rieducazione funzionale sono caratterizzate da modalità di
lavoro di gruppo.
Si deve garantire
la globale presa in carico per tutto l’iter terapeutico previsto; la
dotazione organica del personale è rapportata alla tipologia della
struttura ed al volume delle prestazioni rese. e, comunque, devono essere
garantiti:
- un
medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione delle
prestazioni;
- consulenza
di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline
coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle
specifiche attività;
- tecnici
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di
apertura;
- assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione alle necessità del
paziente, durante l’orario di accesso alle
prestazioni;
- la
disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di competenze
psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei trattamenti
effettuati.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, nel rispetto delle
Linee Guida regionali.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita.
(2) Sezione abrogata dal R.R.
22/02019,art. 10;
fatta eccezione per il paragrafo “Requisiti
strutturali” al solo fine della deroga di cui al precedente art. 8, punto
b). del R.R.
22/2019. |
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Le attività di
recupero e riabilitazione funzionale sono caratterizzate da modalità di
lavoro di gruppo, in maniera tale da garantire le prestazioni in forma
coordinata ed integrata.
Si deve garantire
la globale presa in carico per tutto l’iter terapeutico previsto; la
dotazione organica del personale è rapportata alla tipologia della
struttura ed al volume delle prestazioni rese e, comunque, devono essere
garantiti:
- un medico fisiatra responsabile,
presente durante l’erogazione delle prestazioni;
- consulenza di medici con
specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline coinvolte nel
progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle specifiche
attività;
- tecnici della riabilitazione in
possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica
attività, per l’intero orario di apertura;
- assistenza infermieristica e tecnico
assistenziale, in relazione alle necessità del paziente, durante
l’orario di accesso alle prestazioni;
- la disponibilità, ove richiesta dal
progetto riabilitativo, di competenze psicologiche e pedagogiche in
rapporto alla tipologia dei trattamenti effettuati.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, nel rispetto delle
Linee Guida regionali.
Devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima
del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.]
|
B.02.01 CENTRI AMBULATORIALI DI RIABILITAZIONE (3) |
[Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione
funzionale per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un
contestuale apporto multidisciplinare
medico-psicologico-pedagogico.]
|
[Le prestazioni
ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione
funzionale per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un
contestuale apporto multidisciplinare
medico-psicologico-pedagogico.]
|
[Oltre ai
requisiti, tecnologici e organizzativi
strutturali
generali, i Centri devono possedere requisiti in relazione alla
specificità del trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti
organizzativi:
- esistenza di
equipe pluridisciplinare composta personale medico specialista, da
personale dell’area psicologica e pedagogica, tecnici della
riabilitazione, educatori e personale di assistenza
sociale;
- per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, con monitoraggio
dell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità, da parte
dell’équipe multiprofessionale comprendente uno o più programmi
terapeutici;
- devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita;
- le prestazioni
ambulatoriali sono erogate in forma individuale o a piccoli gruppi anche a
domicilio e in sede extramurale;
- i centri
ambulatoriali funzionano per 7/8 ore giornaliere e per 5 giorni alla
settimana.]
(3)
Sezione abrogata dalla R.R.
22/2019, art. 10. |
Oltre ai requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi generali, i Centri devono
possedere, in relazione alla specificità del trattamento riabilitativo, i
seguenti requisiti organizzativi:
- esistenza di
equipe pluridisciplinare composta da personale medico specialista, da
personale dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione, educatori e
personale di assistenza sociale;
- per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo, con monitoraggio
dell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità, da parte
dell’equipe multiprofessionale comprendente uno o più programmi
terapeutici;
- devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso familiare alla struttura
nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio
ambiente di vita;
- le prestazioni
ambulatoriali sono erogate in forma individuale o a piccoli gruppi anche a
domicilio e in sede extramurale;
- i centri
ambulatoriali funzionano per 7/8 ore giornaliere e per 5 giorni alla
settimana.]
|
B.02.02 CENTRO DI SALUTE
MENTALE
|
Espleta le funzioni
indicate dalla legge regionale
16.12.1998 n. 30 e
successive modificazioni.
|
Espleta le funzioni
indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive
modificazioni
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche,
terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita medica
psichiatrica;
- locale visita
psicologica;
- locale
infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche,
terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita medica
psichiatrica;
- locale visita
psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale
medico ed infermieristico per tutto l’orario di
apertura.
Presenza programmata
delle altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999,
in
relazione alla
popolazione del territorio servito.
Apertura 12 ore al
giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda,
organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di
emergenza-urgenza.
Collegamento con il
Dipartimento di Emergenza- Urgenza.
Collegamento con le
altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto l’orario di
apertura.
Deve essere garantita
la presenza programmata delle altre figure professionali di cui al DPR
10.11.1999, in relazione alla popolazione del territorio servito e alle
esigenze operative.
Deve essere garantita
la apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della
domanda, organizzazione della attività territoriale, intervento in
condizioni di emergenza-urgenza.
E’ attivo un Registro
dei posti disponibili presso le strutture residenziali e
semiresidenziali.
Deve essere
disponibile un mezzo di trasporto adeguato alla tipologia e volume di
attività.
Deve essere garantito
il collegamento con un Dipartimento di
Emergenza-Urgenza.
Deve essere garantito
il collegamento con le altre strutture per la tutela della salute mentale
di cui al DPR 10.11.1999 e deve essere documentata con apposita
relazione la azione comune. In particolare devono essere definite
procedure per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e
la presa in carico dei pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un
piano terapeutico-riabilitativo individualizzato;
- i rapporti con i familiari e
M.M.G.;
- la continuità terapeutica in caso di
presa in carico da altre strutture psichiatriche;
- la gestione dipartimentale delle
urgenze psichiatriche.
Deve essere garantito
il flusso informativo dei dati di attività, secondo le procedure definite
a livello regionale.
Annualmente devono
essere realizzate iniziative di educazione sanitaria e
prevenzione.
|
B.02.02.01 NEUROPSICHIATRIA
INFANTILE
|
Espleta le funzioni
indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive modificazioni
e, per quanto compatibile, dal DM 24.04.2000 “Adozione del progetto
obiettivo materno infantile”.
|
Espleta le funzioni
indicate dalla legge regionale 16.12.1998 n. 30 e successive modificazioni
e, per quanto compatibile, dal DM 24.04.2000 “Adozione del progetto
obiettivo materno infantile”.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche,
terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita
psicologica;
- locale
infermeria;
- locale per
riunioni;
- spazio archivio.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi e la loro dimensione devono essere commisurati alla
popolazione servita, tali da garantire la compresenza delle diverse figure
professionali operanti e correlati alla tipologia ed al volume delle
prestazioni erogate.
Devono comunque essere
previsti i seguenti requisiti:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locale per attività diagnostiche,
terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale visita
medica;
- locale visita
psicologica;
- locale infermeria;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto l’orario di
apertura.
Deve essere garantita
la presenza programmata delle altre figure professionali, in relazione
alla popolazione del territorio servito e alle esigenze
operative.
Apertura 12 ore al
giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda,
organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di
emergenza-urgenza.
Collegamento con il
Dipartimento di Emergenza- Urgenza.
Collegamento con le
altre strutture coinvolte nella continuità terapeutica, specificatamente
con i servizi neuroriabilitativi e con i servizi di
salute
mentale per quanto
riguarda la fase di passaggio
all’età adulta e deve essere documentata con apposita relazione la azione
comune. In particolare devono essere definite procedure
per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e
la presa in carico dei pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un
piano terapeutico-riabilitativo individualizzato preveda l’integrazione con gli
altri servizi ed istituzioni che intervengono sul
minore;
- i rapporti con i
familiari;
- i rapporti con le strutture e gli
operatori dell’area pediatrica, con i servizi socioassistenziali, le
istituzioni educative e giudiziarie;
- la gestione delle urgenze
.
Deve essere garantito
il flusso informativo dei dati di attività, secondo le procedure definite
a livello regionale.
Annualmente devono
essere realizzate iniziative di educazione sanitaria e
prevenzione.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la presenza di personale medico ed infermieristico per tutto l’orario di
apertura.
Deve essere garantita
la presenza programmata delle altre figure professionali, in relazione
alla popolazione del territorio servito e alle esigenze
operative.
Apertura 12 ore al
giorno per 6 gg. la settimana, con accoglienza della domanda,
organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di
emergenza-urgenza.
Collegamento con il
Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le
altre strutture coinvolte nella continuità terapeutica, specificatamente
con i servizi neuroriabilitativi e con i servizi di salute mentale per
quanto riguarda la fase di passaggio all’età adulta e deve essere
documentata con apposita relazione la azione comune. In particolare devono
essere definite procedure per:
- le modalità d’accesso, accoglienza e
la presa in carico dei pazienti;
- la formulazione e l’attuazione di un
piano terapeutico-riabilitativo individualizzato che preveda
l’integrazione con gli altri servizi ed istituzioni che intervengono sul
minore;
- i rapporti con i
familiari;
- i rapporti con le strutture e gli
operatori dell’area pediatrica, dei con i servizi
socio-assistenziali, le istituzioni educative e
giudiziarie;
- la gestione delle urgenze.
Deve essere garantito
il flusso informativo dei dati di attività, secondo le procedure definite
a livello regionale.
Annualmente devono
essere realizzate iniziative di educazione sanitaria e
prevenzione.
|
B.02.03 CONSULTORIO
FAMILIARE
|
Espleta le funzioni di
cui alle leggi 405/75 e
194/78.
|
Espleta le funzioni di
cui alle leggi 405/75 e 194/78 e costituisce il punto di organizzazione
complesso del servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità,
all’infanzia e all’adolescenza, con una piena integrazione fra sociale e
sanitario e con un apporto degli enti locali in relazione soprattutto alle
loro competenze sulla tutela del minore, le adozioni e gli
affidi.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi, nonché la loro dimensione, devono essere commisurati alla
popolazione servita.
Ciascun consultorio
familiare dispone di:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locali per consulenza
psicologica,
terapeutica;
- locale per altre attività di
consulenza;
- locale per assistenza
sociale;
- locali per visite
ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali per riunioni ad uso
polifunzionale dimensionato in rapporto al numero di utenti presenti in
seduta collettiva (per corso preparazione nascita, attività di gruppo,
ecc.);
- spazio archivio.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il numero dei locali e
degli spazi, nonché la loro dimensione, devono essere commisurati alla
popolazione servita.
Ciascun consultorio
familiare dispone di:
- locale per accoglienza utenti,
segreteria ed informazioni;
- locali per consulenza psicologica,
diagnostica e terapeutica;
- locale per altre attività di
consulenza;
- locale per assistenza
sociale;
- locali per visite
ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali per riunioni ad uso
polifunzionale dimensionato in rapporto al numero di utenti presenti in
seduta collettiva (per corso preparazione nascita, attività di gruppo,
ecc.);
- spazio archivio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza delle figure
professionali mediche, laureati non medici, personale infermieristico e di
assistenza sociale di cui all’art. 3 della
legge
405/75.
La dotazione di
personale e la presenza nelle attività ambulatoriali sono programmate in
relazione alla popolazione servita.
Le attività e le
prestazioni consultoriali in ambito sociale e sanitario sono
caratterizzate da unitarietà ed integrazione funzionale.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la presenza delle figure professionali mediche, laureati non medici,
personale infermieristico e di assistenza sociale di cui all’art. 3 della
legge 405/75.
Deve essere garantita
almeno la presenza di:
- un medico specialista in ostetricia e
ginecologia;
- un medico specialista in
pediatria;
- uno
psicologo;
- una
ostetrica;
- un assistente
sociale;
- un infermiere o assistente
sanitario.
Tali figure possono
essere integrate dall’apporto di altre specifiche professionalità,
necessarie per il campo di intervento in cui opera il
consultorio.
La dotazione di
personale e la presenza nelle attività ambulatoriali sono programmate in
relazione alla popolazione servita.
Le attività e le
prestazioni consultoriali in ambito sociale e sanitario sono
caratterizzate da unitarietà ed integrazione funzionale.
|
B.02.04 PRESIDI PER IL TRATTAMENTO DEI TOSSICODIPENDENTI –
CENTRO AMBULATORIALE |
Per i requisiti
strutturali si richiama la normativa sull’istituzione dei SERT, di cui
alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché quella indicata nel
DM 19 febbraio 1992 , così come integrata e modificata dall’Atto
d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le parti
compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
|
Per i requisiti
strutturali si richiama la normativa sull’istituzione dei SERT, di cui
alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché quella indicata nel
DM 19 febbraio 1992, così come integrata e modificata dall’Atto d’intesa
Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le
parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Ser.T deve
garantire adeguati livelli di sicurezza sia per gli utenti che per gli
operatori e deve essere dotato di ambienti con dimensioni, arredi ed
attrezzature idonee, in particolare:
a) locale per
accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale per
l’attesa;
c) ambulatori medici
per visite specialistiche e valutazioni diagnostico-prognostico-cliniche
attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori per
colloqui psicologici e di assistenza
sociale;
e) locale per attività
di gruppo;
f) locale per la
conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la
sicurezza secondo le norme vigenti;
g) locale per
segreteria amministrativa;
h) locale per riunione
e per permanenza degli operatori (distinto dagli
ambulatori);
i) spazio archivio con
garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle prescrizioni sulla
riservatezza dei dati personali;
j) servizi igienici
per gli utenti;
k) servizi igienici
e spogliatoi per gli operatori.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Ser.T deve
garantire adeguati livelli di sicurezza sia per gli utenti che per gli
operatori e deve essere dotato di ambienti con dimensioni, arredi ed
attrezzature idonee, in particolare:
a) locale per
accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale per
l’attesa;
c) ambulatori medici
per visite specialistiche e valutazioni diagnostico-prognostico-cliniche
attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori per
colloqui psicologici e di assistenza sociale;
e) locale per attività
di gruppo;
f) locale per la
conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la
sicurezza secondo le norme vigenti;
g) locale per
segreteria amministrativa;
h) locale per riunione
e per permanenza degli operatori (distinto dagli
ambulatori);
i) spazio archivio con
garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle prescrizioni sulla
riservatezza dei dati personali;
j) servizi igienici
per gli utenti;
k) servizi igienici e
spogliatoi per gli operatori.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone
di:
- attrezzatura di
primo intervento, farmaci salvavita e tutti i farmaci necessari per il
trattamento a lungo termine degli stati di dipendenza e delle patologie
connesse all’uso di sostanze;
- strumentazione
necessaria per le attività diagnostiche e terapeutiche specifiche
(mediche, psicologiche e sociali);
- dotazione di tipo
informatico per la raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici, per
la gestione delle attività e per la valutazione degli
interventi;
- strumentazioni
per la quantificazione e la tempistica delle attività e delle
prestazioni.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone
di:
- attrezzatura di
primo intervento, farmaci salvavita e tutti i farmaci necessari per il
trattamento a lungo termine degli stati di dipendenza e delle patologie
connesse all’uso di sostanze;
- strumentazione
necessaria per le attività diagnostiche e terapeutiche specifiche (mediche,
psicologiche e sociali);
- dotazione di tipo
informatico per la raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici, per
la gestione delle attività e per la valutazione degli
interventi;
- strumentazioni per
la quantificazione e la tempistica delle attività e delle
prestazioni.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Sono definite le
Procedure con le quali è garantita, tramite altri presidi e servizi
dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti nelle 24 ore giornaliere
assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione dei
farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei farmaci devono essere previsti percorsi o accessi
differenziati per evitare commistione di diverse tipologie di
utenze.
I Ser.T, nell’ambito
della struttura Dipendenze patologiche definiscono e verificano Procedure,
al fine di:
a) aumentare la quota
di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in
carico;
b) limitare i tempi di
attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di
recidiva;
c) garantire alle
persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi
registrano formalmente l’inizio ed il termine di ciascun trattamento con
un atto di ammissione e dimissione.
La dotazione
organica del Ser.T deve essere adeguata al volume ed alla tipologia di
prestazioni da erogare.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Sono definite le
Procedure con le quali è garantita, tramite altri presidi e servizi
dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti nelle 24 ore giornaliere
assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione dei
farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei farmaci devono essere previsti percorsi o accessi
differenziati per evitare commistione di diverse tipologie di
utenze.
I Ser.T, nell’ambito
della struttura per le Dipendenze patologiche definiscono e verificano
Procedure, al fine di:
a) aumentare la quota
di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in
carico;
b) limitare i tempi di
attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di
recidiva;
c) garantire alle
persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi
registrano formalmente l’inizio ed il termine di ciascun trattamento con
un atto di ammissione e dimissione.
La dotazione organica
del Ser.T. deve comprendere almeno le seguenti tipologie di personale:
medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri
professionali, personale amministrativo. La dotazione medesima deve
prevedere un adeguato equilibrio tra le varie figure di operatori e,
comunque, un minimo di due unità di personale dipendente a tempo pieno per
ciascuna delle tipologie soprariportate. Possono essere aggiunte ulteriori
figure professionali, ove ritenute necessarie per particolari attività
specifiche, sulla base delle esigenze del territorio e dei piani
regionali.
La dotazione organica
di ogni singolo Ser.T deve essere rivalutata, con cadenza almeno
triennale, sulla base dei carichi di lavoro calcolati in
relazione:
a) al volume totale
delle prestazioni erogate;
b) ai tempi di
erogazione delle prestazioni, valutati in raffronto con i tempi medi
regionali.
|
B.03
STABILIMENTI TERMALI
|
Si rinvia agli
specifici provvedimenti regionali. |
Si rinvia agli
specifici provvedimenti regionali. |
|
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|
|
|
REQUISITI MINIMI
PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR
14.01.1997, CON
INTEGRAZIONI IN
CORSIVO)
|
REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO
DELLE STRUTTURE
|
|
SEZIONE “C” - REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E
ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE
STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO
OSPEDALIERO A CICLO
CONTINUATIVO E/0 DIURNO PER
ACUTI.
|
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C1 STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
IN REGIME DI RICOVERO PER
ACUTI |
|
REQUISITI DI CARATTERE
GENERALE
I presidi che erogano
prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o
diurno per acuti sono classificati tenendo
presente:
- le modalità operative in funzione
dello svolgimento delle attività in regime di elezione programmata o in
regime di emergenza urgenza;
- la tipologia organizzativa, in
funzione della complessità delle attività svolte.
I Presidi, che possono
articolarsi in più
stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità
Operative.
I presidi pubblici e
privati che partecipano al sistema di emergenza urgenza devono garantire
il pronto soccorso ospedaliero ed
assicurare:
- la presenza di guardia attiva per le
branche mediche;
- la presenza di guardia attiva per le
branche chirurgiche;
- la presenza di guardia attiva in
anestesiarianimazione,
cardiologia, ostetricia;
- la presenza di personale
infermieristico e tecnico assistenziale, realizzata attraverso turnazione continua nelle 24
ore;
- laboratorio di analisi
chimico-cliniche e microbiologiche;
- frigo emoteca.
Deve essere garantita
la funzione di triage, quale primo momento di accoglienza, valutazione ed
indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e
privati che erogano
ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia in area medica che chirurgica, assicurano
che:
- l’accettazione sanitaria,
opportunamente separata dall’accettazione amministrativa, sia
organizzata in rapporto alla complessità della
struttura;
- sia garantita la continuità
dell’assistenza, ore su 24,
almeno attraverso la presenza continuativa di equipes mediche e nelle ore diurne e notturne
correlate alla complessità della struttura;
- nelle strutture
in cui sono presenti reparti chirurgici deve essere assicurato un anestesia e
rianimazione;
- sia garantita la presenza continuativa
dell’attività di assistenza alla persona per tutte le attività svolte,
realizzata attraverso la turnazione continua di personale
infermieristico e tecnico, in funzione della complessità dell’attività
svolta;
- sia garantita la pronta disponibilità,
nell’arco delle 24 ore, delle attività diagnostiche correlate alla
complessità della struttura, in particolare per le attività di analisi
chimicocliniche e di radiodiagnostica nell’ambito del presidio di
ricovero;
- sia garantita la dotazione dei servizi
generali e di supporto correlati alla complessità del
presidio.
Per quanto riguarda
le prestazioni ambulatoriali erogate all’interno dei presidi di ricovero
sono applicabili i requisiti specifici definiti nella sezione
B.
|
REQUISITI DI CARATTERE
GENERALE
I presidi che erogano
prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o
diurno per acuti sono classificati tenendo
presente:
- le modalità operative in funzione
dello svolgimento delle attività in regime di elezione programmata o in
regime di emergenza urgenza;
- la
tipologia organizzativa, in funzione della complessità delle attività
svolte.
I Presidi, che possono
articolarsi in più stabilimenti ospedalieri, sono organizzati in Unità
Operative.
I presidi pubblici e
privati che partecipano al sistema di emergenza urgenza devono garantire
il pronto soccorso ospedaliero ed assicurare:
- la presenza di guardia attiva per le
branche mediche;
- la presenza di
guardia attiva in anestesia-rianimazione, cardiologia,
ostetricia;
- la presenza di personale
infermieristico e tecnico assistenziale, realizzata attraverso la
turnazione continua nelle 24 ore;
- laboratorio di analisi
chimico-cliniche e microbiologiche;
- servizio di
radiologia;
- frigo emoteca.
Deve essere garantita
la funzione di triage, quale primo momento di accoglienza, valutazione ed
indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e
privati che erogano ordinariamente prestazioni ospedaliere per acuti in
regime di elezione programmata, esercitate sia in area medica che
chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione sanitaria,
opportunamente separata dall’accettazione amministrativa, sia
organizzata in rapporto alla complessità della struttura;
- sia garantita la
continuità dell’assistenza, 24 ore su 24, almeno attraverso la presenza
continuativa di equipes mediche e chirurgiche nelle ore diurne e
notturne correlate alla complessità della struttura;
- nelle strutture in cui sono presenti
reparti chirurgici deve essere assicurato un servizio di anestesia e
rianimazione;
- sia garantita la presenza continuativa
dell’attività di assistenza alla persona per tutte le attività svolte,
realizzata attraverso la turnazione continua di personale
infermieristico e tecnico, in funzione della complessità dell’attività
svolta;
- sia garantita la pronta disponibilità,
nell’arco delle 24 ore, delle attività diagnostiche correlate alla
complessità della struttura, in particolare per le attività di analisi
chimico-cliniche e di radiodiagnostica nell’ambito del presidio di
ricovero;
- sia garantita la dotazione dei servizi
generali e di supporto correlati alla complessità del
presidio.
Per quanto riguarda le
prestazioni ambulatoriali erogate all’interno dei presidi di ricovero sono
applicabili i requisiti specifici definiti nella sezione B.
|
|
Ai punti
C.01.n, vengono
individuati i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi per le
seguenti attività:
- Pronto soccorso
ospedaliero;
- Area di Degenza;
- Area di Degenza per particolari
settori di attività;
- Reparto
Operatorio;
- Punto nascita – Blocco
parto;
- Rianimazione con posti letto di
terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day
Hospital;
- Day Surgery;
- Medicina Trasfusionale e
Frigoemoteca;
- Anatomia
Patologica
Successivamente, ai
punti C.02.n, vengono individuati i requisiti specifici per alcune
attività di supporto:
·
Gestione Farmaci e Materiale
Sanitario
·
Servizio di
Sterilizzazione
·
Servizio di Disinfezione e
Disinfestazione
·
Servizio Cucina e
Dispensa
·
Servizio Lavanderia e
Guardaroba
·
Servizio Mortuario
|
Ai punti C.0l.n,
vengono individuati i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi
specifici per le seguenti attività:
- Pronto soccorso
ospedaliero;
- Area di Degenza;
- Area di Degenza per particolari
settori di attività;
- Reparto Operatorio;
- Punto nascita – Blocco
parto;
- Rianimazione con posti letto di
terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day
Hospital;
- Day Surgery;
- Medicina Trasfusionale e
Frigoemoteca;
- Anatomia Patologica
Successivamente, ai
punti C.02.n vengono individuati i requisiti specifici per alcune attività
di supporto:
- Gestione Farmaci e
Materiale Sanitario
- Servizio di
Sterilizzazione
- Servizio di
Disinfezione e Disinfestazione
- Servizio Cucina e
Dispensa
- Servizio Lavanderia
e Guardaroba
- Servizio
Mortuario
|
C.01.01 PRONTO SOCCORSO
OSPEDALIERO |
La struttura
organizzativa funzionale deputata all’emergenza deve
assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli interventi diagnostico-terapeutici
di urgenza compatibili con le specialità di cui è dotata la
struttura;
- deve poter eseguire un primo
accertamento diagnostico clinico strumentale e di
laboratorio;
- gli interventi necessari alla
stabilizzazione dell’utente ed all’osservazione di norma limitata
alle 24 ore;
- il trasporto protetto.
|
La struttura
organizzativa funzionale deputata all’emergenza deve
assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli interventi diagnostico-terapeutici
di urgenza compatibili con le specialità di cui è dotata la
struttura;
- deve poter eseguire un primo
accertamento diagnostico clinico strumentale e di
laboratorio;
- gli interventi necessari alla
stabilizzazione dell’utente ed all’osservazione di norma limitata alle
24 ore;
- il trasporto protetto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
L’unità minima dovrà
prevedere:
- camera calda (area coperta e
riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale per la gestione
dell’emergenza;
- locale visita/trattamento
attrezzato per lo
rianimazione, l’esecuzione del primo accertamento diagnostico e
il trattamento terapeutico delle urgenze; nel caso di più locali
visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia dotato di quanto
sopra specificato;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e
accompagnatori;
- locale attesa utenti
barellati;
- locale lavoro
infermieri;
- servizi igienici del
personale;
- servizi igienici per gli
utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria /
archivio.
Nell’ambito degli
stabilimenti ospedalieri in cui non sono previste unità operative per
acuti, come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati
Punti di primo intervento. I requisiti sono i
seguenti:
- camera calda (area coperta e
riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale per la gestione
dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale
osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e
accompagnatori;
- locale attesa utenti
barellati;
- locale lavoro
infermieri;
- servizi igienici del
personale;
- servizi igienici per gli
utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria /
archivio.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
L’unità minima dovrà
prevedere:
- camera calda (area coperta e
riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale per la gestione
dell’emergenza;
- locale visita/trattamento attrezzato
per lo svolgimento dell’assistenza di prima rianimazione, l’esecuzione
del primo accertamento diagnostico e il trattamento terapeutico delle
urgenze; nel caso di più locali visite/trattamento è sufficiente che
almeno uno sia dotato di quanto sopra specificato;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e
accompagnatori;
- locale attesa utenti
barellati;
- locale lavoro
infermieri;
- servizi igienici del
personale;
- servizi igienici per gli
utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione / segreteria /
archivio.
Nell’ambito degli
stabilimenti ospedalieri in cui non sono previste unità operative per
acuti, come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati
Punti di primo intervento. I requisiti sono i
seguenti:
- camera calda (area coperta e
riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale per la gestione
dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale osservazione;
- locale attesa utenti deambulanti e
accompagnatori;
- locale attesa utenti
barellati;
- locale lavoro
infermieri;
- servizi igienici del
personale;
- servizi igienici per
gli utenti;
- locale/spazio per barelle e sedie a
rotelle;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- spazio registrazione
/ segreteria / archivio.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima
strumentale deve prevedere:
·
elettrocardiografo;
·
cardiomonitor e
defibrillatore;
·
attrezzature per rianimazione
cardiopolmonare;
·
lampada
scialitica.
I requisiti dei Punti
di primo intervento sono i seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- attrezzature per rianimazione
cardiopolmonare;
- lampada
scialitica.
Le strutture deputate
all’emergenza-urgenza si articolano su più livelli operativi legati alla
tipologia e complessità delle prestazioni erogate e devono
possedere requisiti tecnologici e dotazione strumentale adeguati
alla tipologia e complessità di tali prestazioni e, per i Punti
di primo intervento, correlati alla distanza dalla struttura di
riferimento del sistema di emergenza-urgenza.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione minima
strumentale deve prevedere:
-
elettrocardiografo;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- attrezzature per
rianimazione cardiopolmonare ed in
particolare:
a) un letto da
rianimazione;
b) un ventilatore
polmonare;
c) sistema
monitoraggio respiratorio ed emodinamico;
- lampada
scialitica.
I requisiti dei Punti
di primo intervento sono i seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- attrezzature per rianimazione
cardiopolmonare;
- lampada scialitica.
Le strutture deputate
all’emergenza-urgenza si articolano su più livelli operativi legati alla
tipologia e complessità delle prestazioni erogate e devono possedere
requisiti tecnologici e dotazione strumentale adeguati alla tipologia e
complessità di tali prestazioni e, per i Punti di primo intervento,
correlati alla distanza dalla struttura di riferimento del sistema di
emergenza-urgenza.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di Pronto Soccorso, incluso il Punto di
primo
intervento, deve
prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico,infermieristico ed ausiliario/OTA, deve essere rapportata
alla tipologia della struttura e al volume delle prestazioni e comunque,
sull’arco delle 24 ore, l’articolazione dei turni del personale deve
garantire la presenza di almeno un medico, un infermiere ed un
ausiliario/OTA;
- deve essere attribuita nominativamente
la responsabilità delle attività di pronto soccorso con contestuale
definizione delle specifiche competenze e delle relative
responsabilità.
Deve essere garantita
la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei
pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le
priorità di intervento. Tale funzione deve essere svolta da personale
infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che opera secondo
protocolli prestabiliti.
Nell’ambito
dell’accettazione ospedaliera deve essere garantita la diversificazione
organizzativa dell’attività di accettazione dei
ricoveri
programmati
dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita
una tempestiva risposta alle situazioni di emergenza-urgenza attraverso la
definizione dei collegamenti funzionali ed operativi con le varie
strutture organizzative
interessate.
Devono essere presenti
Linee guida, Protocolli e Regolamenti interni per la gestione delle
principali patologie e problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni
obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere assicurata
una valutazione
dell’appropriatezza
del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di “filtro” delle
richieste di interventi non necessari o altrimenti
gestibili.
Deve essere prevista
la registrazione separata dei dati di attività riferiti ai ricoveri in
E/U, ai ricoveri di elezione, alle prestazioni di P.S. non seguite da
ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura, ai
decessi.
Devono essere
predisposti Piani di emergenza interna (antincendio, evacuazione,
accettazione contemporanea di un elevato numero di
pazienti).
Devono essere
definite le modalità organizzative in riferimento alle situazione di
emergenza/urgenza psichiatrica.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni di Pronto Soccorso, incluso il Punto di primo
intervento, deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico, infermieristico ed ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla
tipologia della struttura e al volume delle prestazioni e comunque,
sull’arco delle 24 ore, l’articolazione dei turni del personale deve
garantire la presenza di almeno un medico, un infermiere ed un
ausiliario/OTA;
- deve essere attribuita nominativamente
la responsabilità delle attività di pronto soccorso con contestuale
definizione delle specifiche competenze e delle relative
responsabilità.
Deve essere garantita
la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei
pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le
priorità di intervento. Tale funzione deve essere svolta da personale
infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che opera secondo
protocolli prestabiliti.
Nell’ambito
dell’accettazione ospedaliera deve essere garantita la diversificazione
organizzativa dell’attività di accettazione dei ricoveri programmati
dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita
una tempestiva risposta alle situazioni di
emergenza-urgenza
attraverso la definizione dei collegamenti funzionali ed operativi con le
varie strutture organizzative interessate.
Devono essere presenti
Linee guida, Protocolli e Regolamenti interni per la gestione delle
principali patologie e problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni
obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere assicurata
una valutazione dell’appropriatezza del ricovero ospedaliero attraverso
un’attività di “filtro” delle richieste di interventi non necessari o
altrimenti gestibili.
Deve essere prevista
la registrazione separata dei dati di attività riferiti ai ricoveri in
E/U, ai ricoveri di elezione, alle prestazioni di P.S. non seguite da
ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura, ai
decessi.
Devono essere
predisposti Piani di emergenza interna (antincendio, evacuazione,
accettazione contemporanea di un elevato numero di
pazienti).
Devono essere definite
le modalità organizzative in riferimento alle situazione di
emergenza/urgenza psichiatrica.
|
C.01.02 AREA DI DEGENZA |
L'area di degenza deve
essere strutturata in modo da garantire il rispetto della privacy
dell'utente ed un adeguato comfort di tipo
alberghiero.
Devono essere
garantiti spazi comuni di raccordo tra le degenze e/o i servizi sanitari
nei quali prevedere utilities per gli accompagnatori o
visitatori.
|
L'area di degenza deve
essere strutturata in modo da garantire il rispetto della privacy
dell'utente ed un adeguato comfort di tipo
alberghiero.
Devono essere
garantiti spazi comuni di raccordo tra le degenze e/o i servizi sanitari
nei quali prevedere utilities per gli accompagnatori o
visitatori.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La dotazione minima di
ambienti per la degenza è la seguente:
- 9 mq per posto
letto. Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude
il bagno. Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio
di 9 mq previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del
10%.;
- ogni posto letto
deve essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti
(ovvero un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un
armadietto;
- ogni servizio igienico deve disporre
di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da bagno e, comunque,
almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da
bagno;
- un bagno per portatori di
handicap;
- 2 posti letto e,
comunque, non più di
4 posti letto per camera; per le strutture di nuova realizzazione la
capienza delle camere deve essere di non più di 2 posti
letto;
- almeno il 10% delle
stanze di degenza deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto
dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni stanza deve
essere dotata del bagno e, comunque, deve essere garantita la presenza
di almeno un servizio
igienico ogni 4 posti letto, nel caso in cui i bagni siano ubicati
all’esterno delle camere di degenza;
- un locale per visita e
medicazioni;
- un locale di lavoro, presente in ogni
piano di degenza, per il personale di assistenza
diretta;
- spazio per
capo-sala;
- un locale per
medici;
- un locale per
soggiorno;
- un locale per il deposito del
materiale pulito;
- un locale per deposito
attrezzature;
- un locale, presente in ogni piano di
degenza, per il materiale sporco e dotato di vuotatoio e lavapadelle
automatico;
- una cucina di
reparto;
- servizi igienici per il
personale;
- spazio attesa visitatori (dotata di
un bagno);
- un bagno assistito;
- un bagno deve essere attrezzato di
specchio, mensola, irrigatore, decalcificatore e depuratore con filtro
per l’acqua o disponibilità di acqua purificata, cestino porta rifiuti
sigillabile, per le esigenze connesse alla gestione delle
stomie.
Per le degenze
pediatriche: devono essere previsti spazi di soggiorno e svago ad uso
esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto
lo spazio per la presenza
dell’accompagnatore.
Per le degenze
psichiatriche deve essere previsto un locale specifico per colloqui/visite
specialistiche e soggiorno in relazione al numero dei posti
letto.
Nei locali di degenza
per malattie infettive va attuato l'adeguamento previsto dalla legge
135/90 e successive modifiche ed integrazioni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto forza motrice nelle camere
con almeno una presa per alimentazione normale;
- impianto chiamata con segnalazione
acustica e luminosa;
- impianto gas medicali: prese vuoti e
ossigeno.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
La dotazione minima di
ambienti per la degenza è la seguente:
- 9 mq per posto
letto. Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il
bagno. Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio di
9 mq previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del
10%;
- ogni posto letto
deve essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti
(ovvero un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un
armadietto;
- ogni servizio igienico deve disporre
di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da bagno e, comunque,
almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da
bagno;
- un bagno per portatori di
handicap;
- 2 posti letto e, comunque, non più di
4 posti letto per camera; per le strutture di nuova realizzazione la
capienza delle camere deve essere di non più di 2 posti
letto;
- almeno il 10% delle stanze di degenza
deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto
dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni stanza deve
essere dotata del bagno e, comunque, deve essere garantita la presenza
di almeno un servizio igienico ogni 4 posti letto, nel caso in cui i
bagni siano ubicati all’esterno delle camere di
degenza;
- un locale per visita e
medicazioni;
- un locale di lavoro, presente in ogni
piano di degenza, per il personale di assistenza
diretta;
- spazio per
capo-sala;
- un locale per
medici;
- un locale per
soggiorno;
- un locale per il deposito del
materiale pulito;
- un locale per deposito
attrezzature;
- un locale presente in ogni piano di
degenza, per il materiale sporco e dotato di vuotatoio e lavapadelle
automatico;
- una cucina di
reparto;
- servizi igienici per il
personale;
- area attesa visitatori (dotata di un
bagno);
- un bagno assistito;
- almeno un bagno deve essere attrezzato
di specchio, mensola, irrigatore, decalcificatore e depuratore con
filtro per l’acqua o disponibilità di acqua purificata, cestino porta
rifiuti sigillabile, per le esigenze connesse alla gestione delle
stomie.
Per le degenze
pediatriche: devono essere previsti spazi di soggiorno e svago ad uso
esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto
lo spazio per la presenza
dell’accompagnatore.
Per le degenze
psichiatriche devono essere previsti locali specifici per
colloqui/visite specialistiche, attività di
gruppo/fisiche/occupazionali e soggiorno in relazione al numero dei
posti letto.
Nei locali di degenza
per malattie infettive va attuato l'adeguamento previsto dalla legge
135/90 e successive modifiche ed
integrazioni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto forza motrice nelle camere
con almeno una presa per alimentazione normale;
- impianto chiamata con segnalazione
acustica e luminosa;
- impianto gas medicali: prese vuoti e
ossigeno.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- Carrello per la gestione
dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unita' di
ventilazione manuale;
- carrello per la
gestione terapia;
- carrello per la gestione delle
medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
- carrello per la gestione
dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale; in rapporto alla tipologia organizzativa e
strutturale del presidio è consentito l’utilizzo di un carrello per la
gestione dell’emergenza in comune fra più unità funzionali di
degenza.
- carrello per la gestione
terapia;
- carrello per la gestione delle
medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di
degenza deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi: la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata alla tipologia ed
al volume delle attività, secondo i criteri indicati in
C.01.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di
degenza deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi: la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume delle attività, secondo i criteri indicati in C.01.
|
C.01.02.01 AREA DI DEGENZA PER PARTICOLARI SETTORI DI
ATTIVITA’ |
Di seguito vengono
indicati requisiti minimi per particolari settori di degenza, aggiuntivi
rispetto a quelli riportati in C.01.02. I requisiti tecnologici indicati
sono integrati o condivisi con quelli previsti per le attività
ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli organizzativi in cui
si articola il settore.
|
Di seguito vengono
indicati requisiti minimi per particolari settori di degenza, aggiuntivi
rispetto a quelli riportati in C.01.02. I requisiti tecnologici indicati
sono integrati o condivisi con quelli previsti per le attività
ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli organizzativi in cui
si articola il settore.
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI
STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico
attrezzato per i primi interventi (camera di medicazione) Area
sterile
REQUISITI
TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per
sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato
per trasferimento dalla vasca al letto di
medicazione.
Nell’area
sterile:
Letti speciali (per
deumidificare le superfici ustionate, antidecubito, con sistema
pesapersone per il controllo del peso
corporeo)
Congelatori per
conservare la pelle
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI
STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico
attrezzato per i primi interventi (camera di
medicazione)
Area
sterile
REQUISITI
TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per
sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato
per trasferimento dalla vasca al letto di
medicazione.
Nell’area
sterile:
Letti speciali (per
deumidificare le superfici ustionate, antidecubito, con sistema
pesapersone per il controllo del peso corporeo)
Congelatori per
conservare la pelle
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CARDIOLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore
bifasico
Sistema
ergometrico
Pacemaker temporaneo
completo di accessori
Registratori
Holter
Pompe per
infusione
Contropulsatore
Per
l’UTIC:
Unità monitoraggio
collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave
pensile
Ventilatore
polmonare
Materassi
antidecubito
Per il
Laboratorio di Emodinamica:
letto
radiologico
stativo a C o a
U
cinematografia
lampada
scialitica
poligrafo
carrello di
rianimazione
defibrillatore
pompe per
infusione
pacemaker
temporaneo
attrezzature di
radioprotezione
sviluppatrice e
densitometro
apparecchio per
emogasanalisi
apparecchio per la
determinazione degli
elettroliti
centrifuga
banco di
lavoro
moviola con
videoregistrazione
se si pratica
l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o
a PTT
digitalizzazione
immagine e veloce disponibilità di immagini
memorizzate
Sala per
l’elettrofisiologia:
tavolo
radiologico
apparecchio per lo
studio elettrofisiologico transesofageo
lampada
scialitica
carrello per anestesia
e rianimazione
carrello porta
ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con
defibrillatore
stimolatore
programmabile
Riabilitazione
post-acuzie:
locale-palestra
(requisito strutturale)
ergometri per
palestra
lettini e materassini
per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed
altro materiale per palestra
|
CARDIOLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore
bifasico
Sistema
ergometrico
Pacemaker temporaneo
completo di accessori
Registratori
Holter
Pompe per
infusione
Contropulsatore
Per
l’UTIC:
Unità monitoraggio
collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave
pensile
Ventilatore
polmonare
Materassi
antidecubito
Per il Laboratorio
di Emodinamica:
letto
radiologico
stativo a C o a
U
cinematografia
lampada
scialitica
poligrafo
carrello di
rianimazione
defibrillatore
pompe per
infusione
pacemaker
temporaneo
attrezzature di
radioprotezione
sviluppatrice e
densitometro
apparecchio per
emogasanalisi
apparecchio per la
determinazione degli elettroliti
centrifuga
banco di
lavoro
moviola con
videoregistrazione
se si pratica
l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o
a PTT
digitalizzazione
immagine e veloce disponibilità di immagini
memorizzate
Sala per
l’elettrofisiologia:
tavolo
radiologico
apparecchio per lo
studio elettrofisiologico trans-esofageo
lampada
scialitica
carrello per anestesia
e rianimazione
carrello porta
ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con
defibrillatore
stimolatore
programmabile
Riabilitazione
post-acuzie:
locale-palestra
(requisito strutturale)
ergometri per
palestra
lettini e materassini
per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed
altro materiale per palestra
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MALATTIE DELL’APPARATO
RESPIRATORIO
REQUISITI
TECNOLOGICI
Spirometro
completo
Apparecchio dosimetro
con nebulizzatore per studio della reattività
bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio per
dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la
pH-metria gastro-esofagea per lo studio dell’asma da
reflusso
Ventilatore polmonare
volumetrico
Riabilitazione
respiratoria:
Apparecchio
incentivatore per la tosse
Specchio
graduato
Lettini a più snodi
rialzabili
Materassini per
esercizi
Set di secchi di
sabbia
Per le attività di
endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto
compatibile.
|
MALATTIE DELL’APPARATO
RESPIRATORIO
REQUISITI
TECNOLOGICI
Spirometro
completo
Apparecchio dosimetro
con nebulizzatore per studio della reattività
bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio per
dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la
pH-metria gastro-esofagea per lo studio dell’asma da
reflusso
Ventilatore polmonare
volumetrico
Riabilitazione
respiratoria:
Apparecchio
incentivatore per la tosse
Specchio
graduato
Lettini a più snodi
rialzabili
Materassini per
esercizi
Set di secchi di
sabbia
Per le attività di
endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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MEDICINA INTERNA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
|
MEDICINA INTERNA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
|
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
|
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
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LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
Attrezzature per
riabilitazione in relazione alle necessità dei pazienti
|
LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
Attrezzature per
riabilitazione in relazione alle necessità dei pazienti
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre
segmenti regolabili, con spondine e relativi “trapezi” e “archetti
alzacoperte”, dei quali almeno 1/5 regolabile in
altezza
Materasso
antidecubito
Sollevatore pazienti
con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni
PL
Barella per autonomia
funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona
per disabili
Cuscini
antidecubito
Tavoli avvolgenti per
carrozzine
Sistemi di
postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a
fibre ottiche
Poltroncine
doccia
Comodini
bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di
forza
Dispositivi per
valutazioni dinamometriche
Lettini per
rieducazione motoria
Letti grandi per
rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per
masso-fisioterapia strumentale
Lettini per
manipolazione
Deambulatori
Per le attività di
riabilitazione intensiva ad alta specializzazione vanno aggiunti i
requisiti tecnologici necessari per le forme di assistenza di cui al punto
2.3.4 del Provvedimento della Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 7 maggio 1998
– Linee guida del Ministero della Sanità per le attività di
riabilitazione.
|
MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre
segmenti regolabili, con spondine e relativi “trapezi” e “archetti
alzacoperte”, dei quali almeno 1/5 regolabile in
altezza
Materasso
antidecubito
Sollevatore pazienti
con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni
PL
Barella per autonomia
funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona
per disabili
Cuscini
antidecubito
Tavoli avvolgenti per
carrozzine
Sistemi di
postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a
fibre ottiche
Poltroncine
doccia
Comodini
bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di
forza
Dispositivi per
valutazioni dinamometriche
Lettini per
rieducazione motoria
Letti grandi per
rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per
masso-fisioterapia strumentale
Lettini per
manipolazione
Deambulatori
Per le attività di
riabilitazione intensiva ad alta specializzazione vanno aggiunti i
requisiti tecnologici necessari per le forme di assistenza di cui al punto
2.3.4 del Provvedimento della Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 7 maggio 1998
– Linee guida del Ministero della Sanità per le attività di
riabilitazione.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ecografo
operativo
Spettrometro per
breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di
endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto
compatibile.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ecografo
operativo
Spettrometro per
breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di
endoscopia si rinvia al punto B.01.08, per quanto compatibile.
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NEUROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
Per le
Stroke-unit:
Letti a più snodi con
separèe
Apparecchiature per il
monitoraggio dei
parametri vitali per
posto letto
Materassi
antidecubito
Eco-doppler con sonda
transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
|
NEUROLOGIA
REQUISITI
TECNOLOGICI
Materassi
antidecubito
Sollevatore
pazienti
Deambulatori con
appoggio ascellare
Per le
Stroke-unit:
Letti a più snodi con
separèe
Apparecchiature per il
monitoraggio dei parametri vitali per posto
letto
Materassi
antidecubito
Pompe per infusione
enterale e parenterale
Eco-doppler con sonda
transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
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NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI
STRUTTURALI
Pareti con leggera
imbottitura antitrauma
Auletta attrezzata per
attività scolastica
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi fissi
antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG
video-dinamico
Sistema di
videoregistrazione con specchio
unidirezionale
Materiale
testologico
Materiale ludico per
osservazione clinica
Tappeti soffici
plastificati per l’osservazione
|
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI
STRUTTURALI
Pareti con leggera
imbottitura antitrauma
Auletta attrezzata per
attività scolastica
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi fissi
antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG
video-dinamico
Sistema di
videoregistrazione con specchio
unidirezionale
Materiale
testologico
Materiale ludico per
osservazione clinica
Tappeti soffici
plastificati per l’osservazione
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MALATTIE INFETTIVE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ecografo
|
MALATTIE INFETTIVE
REQUISITI
TECNOLOGICI
Ecografo
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EMATOLOGIA
Le strutture che
svolgono attività di Trapianto devono essere dotate di specifici ambienti
ed attrezzature.
|
EMATOLOGIA
Le strutture che
svolgono attività di Trapianto devono essere dotate di specifici ambienti
ed attrezzature.
|
CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza
deve essere dotata delle specifiche attrezzature.
|
CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza deve
essere dotata delle specifiche attrezzature.
|
OCULISTICA
REQUISITI
TECNOLOGICI
analizzatore della
struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette
lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per
fotocoagulazione retinica
laser per
fotodinamica
laser per
fotodistruzione Yag
microscopio
endoteliale
microscopio
operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio
dei potenziali
evocati ed
ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per
crioterapia
diatermocoagulatore
trapano
corneale
microperimetro
Le strutture che
svolgono attività di Banca delle Cornee, trattamento delle retinopatie,
chirurgia dell’orbita e studio dell’ipovisione, oltre a quelle previste,
devono essere dotate di specifiche attrezzature.
|
OCULISTICA
REQUISITI
TECNOLOGICI
analizzatore della
struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette
lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per
fotocoagulazione retinica
laser per
fotodinamica
laser per
fotodistruzione Yag
microscopio
endoteliale
microscopio
operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio
dei potenziali evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per
crioterapia
diatermocoagulatore
trapano
corneale
microperimetro
Le strutture che
svolgono attività di Banca delle Cornee, trattamento delle retinopatie,
chirurgia dell’orbita e studio dell’ipovisione, oltre a quelle previste,
devono essere dotate di specifiche attrezzature.
|
C.01.03 REPARTO OPERATORIO Lettera abrogata dal R.R.
6\2020, art.7,
comma 6.1 |
Il numero complessivo
di sale operatorie deve essere definito, per ogni singola struttura, in
funzione della tipologia e complessità delle prestazioni per specialità
che vengono erogate ed in particolare in relazione alla attivazione o meno
della Day Surgery.
|
Il numero complessivo
di sale operatorie deve essere definito, per ogni singola struttura, in
funzione della tipologia e complessità delle prestazioni per specialità
che vengono erogate ed in particolare in relazione alla attivazione o meno
della Day-Surgery.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Il gruppo operatorio
deve essere articolato in zone progressivamente meno contaminate
dall'ingresso del complesso operatorio fino alle sale chirurgiche e devono
essere garantite percorsi interni differenziati per "sporco” e “pulito" e
zone filtro d’ingresso e, comunque, devono essere garantite almeno 2 sale
operatorie fino a 50 posti letto
chirurgici.
La dotazione minima di
ambienti per il gruppo operatorio è la
seguente:
- spazio filtro di
entrata degli operandi;
- zona filtro
personale addetto ;
- zona
preparazione personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio
utenti;
- zona relax
operatori;
- servizi igienici
del personale;
-sala operatoria:
deve avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche
chirurgiche di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi
chirurgici di media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli
interventi
chirurgici (è
tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq specificati). Le
superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento devono risultare
ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione, lisce e non
scanalate, con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento. Quest'ultimo
deve essere resistente agli agenti chimici e fisici, levigato e
antisdrucciolo;
- le finestre
devono essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti); le finestre eventualmente presenti nel quartiere operatorio
devono essere tutte sigillate e prive di cassonetti per
avvolgibili;
- devono essere
assenti i termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in
spazio/deposito per:
1. armamentario e
materiale di medicazione;
2. attrezzature e
materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- locale/spazio per il
lavaggio e sterilizzazione del materiale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La sala operatoria
deve essere dotata di
condizionamento
ambientale che assicuri le
seguenti
caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna
invernale e estiva compresa tra 20-24ºC;
- umidità relativa
estiva e invernale compresa tra 40-60% ottenuta con
vapore;
- ricambi aria/ora
(aria esterna senza ricircolo) 15 v/h;
- filtraggio aria
99.97%;
- sovrappressione
delle S.O. rispetto agli ambienti circostanti e sovrappressione degli
ambienti a maggiore sterilità rispetto a quelli a minor grado di
sterilità.
Devono essere
assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas
medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegato
alle apparecchiature di anestesia,
ossigeno, aria
compressa medicale a bassa pressione per respiratori, aria compressa
medicale ad alta pressione per apparecchi pneumatici ove presenti,
protossido di azoto;
- acqua di
raffreddamento per apparecchi laser;
- stazioni di
riduzione della pressione per il
reparto operatorio;
devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da garantire un
adeguato livello di affidabilità;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di
segnalazione esaurimento gas medicali;
- impianto di
rilevamento ambientale gas e vapori di anestesia provvisto di
allarmi;
- continuità
elettrica.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
Il gruppo operatorio
deve essere articolato in zone progressivamente meno contaminate
dall'ingresso del complesso operatorio fino alle sale chirurgiche e devono
essere garantite percorsi interni differenziati per "sporco” e “pulito" e
zone filtro d’ingresso e, comunque, devono essere garantite almeno 2 sale
operatorie fino a 50 posti letto chirurgici.
La dotazione minima di
ambienti per il gruppo operatorio è la
seguente:
- spazio filtro di
entrata degli operandi;
- zona filtro
personale addetto;
- zona preparazione
personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio
utenti;
- zona relax
operatori;
- servizi igienici del
personale;
- sala operatoria:
deve avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche
chirurgiche di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi
chirurgici di media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli
interventi chirurgici (è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq
specificati). Le superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento
devono risultare ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione,
lisce e non scanalate, con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento.
Quest'ultimo deve essere resistente agli agenti chimici e fisici, levigato
e antisdrucciolo;
- le finestre devono
essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti); le finestre eventualmente presenti nel quartiere operatorio
devono essere tutte sigillate e prive di cassonetti per
avvolgibili;
- devono essere
assenti i termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in spazio/deposito
per:
1. armamentario e
materiale di medicazione;
2. attrezzature e
materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- ocale/spazio per il
lavaggio e la sterilizzazione del materiale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La sala operatoria
deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna
invernale e estiva compresa tra 20-24ºC;
- umidità relativa
estiva e invernale compresa tra 40-60% ottenuta con
vapore;
- ricambi aria/ora
(aria esterna senza ricircolo) 15 v/h;
- filtraggio aria
99.97%.
- sovrappressione
delle S.O. rispetto agli ambienti circostanti e sovrappressione degli
ambienti a maggiore sterilità rispetto a quelli a minor grado di
sterilità.
Devono essere
assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas
medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegato
alle apparecchiature di anestesia, ossigeno, aria compressa medicale a
bassa pressione per respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione
per apparecchi pneumatici ove presenti, protossido di
azoto;
- acqua di
raffreddamento per apparecchi laser;
- stazioni di
riduzione della pressione per il reparto operatorio; devono essere doppie
per ogni gas medicale tecnico tali da garantire un adeguato livello di
affidabilità;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di
segnalazione esaurimento gas medicali;
- impianto di
rilevamento ambientale gas e vapori di
anestesia
provvisto di
allarmi;
- continuità
elettrica.
|
REQUISITI MINIMI
TECNOLOGICI
Per ogni sala
operatoria:
- tavolo
operatorio;
- apparecchio per
anestesia con sistema di
evacuazione dei gas
dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di
ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per
deconnessione paziente;
- monitor per la
rilevazione dei parametri vitali;
-
elettrobisturi;
- aspiratori distinti
chirurgici e per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica;
- diafanoscopio a
parete;
- strumentazione
adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità
chirurgiche;
- un autoclave a
vapore per sala operatoria
e/o per gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria,
in mancanza di servizio centralizzato e/o esterno di
sterilizzazione.
Per ogni gruppo
operatorio devono essere
garantite le seguenti
dotazioni tecnologiche:
- frigoriferi per la
conservazione di farmaci e emoderivati;
- amplificatori di
brillanza;
-
defibrillatore.
Per la zona
risveglio:
- gruppo per
ossigenoterapia;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- aspiratore per
broncoaspirazione.
La sala operatoria
deve essere dotata delle specifiche attrezzature necessarie alle chirurgie
specialistiche.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Per ogni sala
operatoria devono essere garantite le seguenti dotazioni
tecnologiche:
- n°1 tavolo
operatorio;
apparecchio per
anestesia con sistema di evacuazione dei gas dotato anche di spirometro e
di monitoraggio della concentrazione di ossigeno erogato, respiratore
automatico dotato anche di allarme per deconnessione
paziente;
- monitor per la
rilevazione dei parametri vitali: ECG a doppia traccia, NIBP,
saturimetro, capnografo;
- n° 1 pallone
AMBU;
- n° 1 orologio
contaminati;
-
elettrobisturi;
- aspiratori distinti
chirurgici e per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica;
- diafanoscopio a
parete ad incasso;
- cestelli per
biancheria sterile;
- carrello
portaferri;
- strumentazione
adeguata per gli interventi di chirurgia generale e delle specialità
chirurgiche;
- un autoclave a
vapore per sala operatoria e/o per gruppo operatorio per la
sterilizzazione di strumentario, teleria, in mancanza di servizio centralizzato
e/o esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo
operatorio devono essere garantite le seguenti dotazioni
tecnologiche:
- frigoriferi per la
conservazione di farmaci e emoderivati;
- amplificatori di
brillanza;
- n° 1 respiratore
automatico ventilatore polmonare di
riserva;
-
defibrillatore.
Per la zona risveglio
devono essere garantite le seguenti dotazioni
tecnologiche:
- gruppo per
ossigenoterapia
- aspirazione
selettiva dei gas anestetici;
- cardiomonitor e
defibrillatore;
- aspiratore per
broncoaspirazione.
La sala operatoria
deve essere dotata delle specifiche attrezzature necessarie alle chirurgie
specialistiche.
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata
alla tipologia e al volume degli interventi
chirurgici;
- l'attivazione di una
sala operatoria deve comunque prevedere almeno un medico anestesista, due
chirurghi e due infermieri professionali.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata
alla tipologia e al volume degli interventi
chirurgici;
- l'attivazione di una
sala operatoria deve comunque prevedere almeno un medico anestesista, due
chirurghi e tre infermieri professionali.
|
C.01.04 PUNTO NASCITA - BLOCCO PARTO Lettera abrogata
dal R.R.
6\2020, art.7,
comma 6.1 |
Il Punto nascita
costituisce unità di assistenza per gravidanze e neonati
fisiologici.
L'attività viene
svolta a livello ambulatoriale, area di degenza, blocco
parto.
All'interno dello
stesso presidio devono essere comunque disponibili le seguenti prestazioni
diagnostiche: radiologia, le comuni analisi chimico-cliniche ed
immunoematologiche.
Il blocco parto deve
disporre di spazi per lo svolgimento del parto, anche in regime di
urgenza, per la prima assistenza ai neonati e per l’attività chirurgica di
tipo ostetrico. Deve essere garantita l'assistenza al neonato in attesa
del trasporto protetto.
|
Il Punto nascita
costituisce unità di assistenza per gravidanze e neonati
fisiologici.
L'attività viene
svolta a livello ambulatoriale, area di degenza, blocco
parto.
All'interno dello
stesso presidio devono essere comunque disponibili le seguenti prestazioni
diagnostiche: radiologia, le comuni analisi chimico-cliniche ed
immunoematologiche.
Il blocco parto deve
disporre di spazi per lo svolgimento del parto, anche in regime di
urgenza, per la prima assistenza ai neonati e per l’attività chirurgica di
tipo ostetrico. Deve essere garantita l'assistenza al neonato in attesa
del trasporto protetto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I requisiti vengono
articolati rispetto alle due aree principali di Spazi di Degenza e
Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi
specifici già individuati per l'area di degenza indifferenziata, viene
richiesta la seguente dotazione di ambienti:
- area di assistenza
neonatale in continuità con l'area di degenza di Ostetricia e
Ginecologia,
privilegiando il
rooming-in;
- numero di culle
rapportato al volume di
attività svolta:
devono essere garantite
almeno 8 culle per
neonati sani; tale requisito per le strutture private viene dimensionato
secondo quanto stabilito dalla legge regionale n°8 del 28 maggio 2004
all’art 21 comma 6;
- n. 1 culla per
patologie neonatali lievi;
- n. 1
incubatrice;
- n. 1 incubatrice
da trasporto (ove necessario).
Blocco
Parto.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività erogate
La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la
seguente:
- zona filtro per le
partorienti;
- zona filtro personale
addetto;
- locale travaglio, con massimo due
posti letto, in cui sia garantita la privacy della
partoriente;
- sale parto;
- isola neonatale, localizzata
all’interno della sala parto o comunicante con questa;
- sala operatoria, in assenza di blocco
operatorio; deve garantire le stesse prestazioni richieste per il gruppo
operatorio. Il blocco parto sprovvisto di Sala Operatoria deve essere
ubicato nelle immediate vicinanze di una sala operatoria; zona
osservazione post-partum;
- deposito presidi e strumentario
chirurgico;
- servizi igienici per le
partorienti;
- locale lavoro
infermieri;
- deposito materiale
sporco;
- spazio attesa per
accompagnatore;
- locale d’isolamento per malattie
infettive presunte o in atto, sia per la donna che per il neonato, o in
assenza nell’area di degenza;
- sala per effettuare tecniche di
partoanalgesia dotata di respiratore e monitor.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
I locali travaglio e
parto devono essere dotati di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna invernale ed
estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva e invernale
30-60%
- ricambi aria/ora (aria esterna senza
ricircolo) 6 v/h.
E' inoltre prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas medicali e impianto di
aspirazione gas anestetici direttamente collegato alle apparecchiature
di anestesia;
- stazioni di riduzione della pressione
per il reparto operatorio: devono essere doppie per ogni gas
medicale/tecnico tali da garantire un adeguato livello di
affidabilità;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di segnalazione
esaurimento gas medicali;
- Continuità
elettrica.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I requisiti vengono
articolati rispetto alle due aree principali di Spazi di Degenza e Blocco
Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi
specifici già individuati per l'area di degenza indifferenziata, viene
richiesta la seguente dotazione di ambienti:
- area di assistenza
neonatale in continuità con l'area di degenza di Ostetricia e Ginecologia,
privilegiando il rooming-in;
- numero di culle
rapportato al volume di attività svolta: devono essere garantite almeno 8
culle per neonati sani; tale requisito per le strutture private viene
dimensionato secondo quanto stabilito dalla legge regionale n°8 del 28
maggio 2004 all’art 21 comma 6;
- n. 1 culla per
patologie neonatali lievi;
- n. 1
incubatrice;
- n. 1 incubatrice da
trasporto (ove necessario).
Blocco
Parto.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate
La dotazione minima di
ambienti per il blocco parto è la seguente:
- zona filtro per le
partorienti;
- zona filtro personale
addetto;
- locale travaglio, con massimo due
posti letto, in cui sia garantita la privacy della
partoriente;
- sale parto;
- isola neonatale, localizzata
all’interno della sala parto o comunicante con questa;
- sala operatoria, in assenza di blocco
operatorio; deve garantire le stesse prestazioni richieste per il gruppo
operatorio. Il blocco parto sprovvisto di Sala Operatoria deve essere
ubicato nelle immediate vicinanze di una sala
operatoria;
- zona osservazione
post-partum;
- deposito presidi e strumentario
chirurgico;
- servizi igienici per le
partorienti;
- locale lavoro
infermieri;
- deposito materiale
sporco;
- spazio attesa per
accompagnatore;
- locale d’isolamento per malattie
infettive presunte o in atto, sia per la donna che per il
neonato, o in assenza nell’area di degenza;
- sala per effettuare tecniche di
partoanalgesia dotata di respiratore e monitor.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
I locali travaglio e
parto devono essere dotati di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna invernale ed
estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva e invernale
30-60%
- ricambi aria/ora (aria esterna senza
ricircolo) 6 v/h.
E' inoltre prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas medicali e impianto di
aspirazione gas anestetici direttamente collegato alle apparecchiature
di anestesia;
- stazioni di riduzione della pressione
per il reparto operatorio: devono essere doppie per ogni gas
medicale/tecnico tali da garantire un adeguato livello di
affidabilità;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di segnalazione
esaurimento gas medicali;
- Continuità elettrica.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Sala
travaglio-parto:
- testa letto con gas
medicali;
- letto trasformabile
per travaglio;
- lampada scialitica
mobile;
-
cardiotocografo.
Isola
Neonatale:
- lettino di
rianimazione con lampade radianti;
- erogatore di
O2;
- erogatore o
compressore per aria;
-
aspiratore.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI:
Sala
Travaglio-Parto:
- testa letto con gas
medicali;
- letto trasformabile
per travaglio;
- lampada scialitica
mobile;
-
cardiotocografo;
- vacuum
extractor;
-
forcipe;
- possibilità
permanente di accesso all'ecografia anche di
urgenza;
- apparecchiature
per anestesia:
- 2 laringoscopi
con set di lame per adulti;
- 1 ventilatore per
adulti;
- 2
pulsossimetricapnometri;
- 1 monitor
defibrillatore dotato anche di cavo
paziente;
- 1 monitor
pressione arteriosa incruenta adulti;
- 2 pompe
peristaltiche;
- 2 pompe a
siringa;
- serie di tubi
tracheali adulti;
- 1 orologio
contasecondi;
- armamentario
farmacologico per le necessità ostetriche e
anestesiologico-internistiche.
Isola
Neonatale:
- lettino di rianimazione con lampade
radianti;
- erogatore di O2 , con
umidificatore;
- erogatore o compressore per
aria;
- aspiratore;
- cannule aspiramuco, sondini
gastrici;
- clamps per cordone ombelicale e
forbici;
- mascherine facciali (di diversa
misura), meglio se trasparenti, a ridotto spazio
morto;
- n.1 a parete
autoespandibile con valvola limitatrice della pressione massima (30-35 cm
H~O)
- n. 2. a parete
flesso-espandibile, con volume del
pallone
superiore a 500 ml
(questo tipo consente ai neonati il respiro spontaneo in CPAP con flusso
continuo tra le insufflazioni manuali);
- laringoscopi a lama retta (di varie
misure);
- tubi endotracheali, monouso, sterili,
di diametro 2-2, 5-3, 5 mm;
- cannule oro-faringee, tipo
Mayo;
- orologio
contasecondi;
- pinze di Magill;
- cateteri per vasi ombelicali di 3,
5-5-8 Fr.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve
prevedere i seguenti
requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume dei parti e comunque,
sull'arco delle 24 ore, l'articolazione dei turni del personale medico e
infermieristico deve garantire la presenza di almeno un medico ostetrico e
di una ostetrica.
Deve essere garantita
comunque l'assistenza al neonato anche attraverso il trasporto
protetto.
|
REQUISITI
ORGANlZZATIV1
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- dotazione organica
del personale la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume dei parti e comunque, 24
ore su 24, l'articolazione dei turni del personale medico e
infermieristico deve garantire la presenza di almeno un medico e di un
ostetrica; deve essere inoltre garantita, nell’arco delle 24 ore la
presenza di un infermiere o infermiere pediatrico e la disponibilità di un
pediatra e di un anestesista che garantiscano un intervento
immediato.
Deve essere garantita
comunque l'assistenza al neonato anche
attraverso il
trasporto protetto.
|
C.01.05 RIANIMAZIONE E TERAPIA
INTENSIVA |
Le attività di
rianimazione e terapia intensiva sono dedicate al trattamento intensivo
dei soggetti affetti da una o più insufficienze d’organo acute,
potenzialmente reversibili, tali da comportare pericoli di vita ed
insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione
ambientale delle unità di rianimazione e terapia intensiva può essere a
degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti
strutturali, impiantistici e tecnologici delle camere iperbariche si
rinvia alle norme vigenti.
|
Le attività di
rianimazione e terapia intensiva sono dedicate
al
trattamento intensivo
dei soggetti affetti da una o più insufficienze d’organo acute,
potenzialmente reversibili, tali da comportare pericoli di vita ed
insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione
ambientale delle unità di rianimazione e terapia intensiva può essere a
degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti
strutturali, impiantistici e tecnologici delle
camere
iperbariche si rinvia
alle norme vigenti.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per la rianimazione e terapia intensiva è la
seguente:
- zona filtro per i
degenti;
- zona filtro personale
addetto
- degenze dotate di spazio tale da
consentire agevoli manovre assistenziali sui quattro
lati;
- locale per pazienti infetti dotato di
zona filtro;
- locale medici;
- locale lavoro infermieri anche ai fini
della preparazione delle terapie infusionali e
presidi;
- locale per colloqui ed attesa
destinato ai parenti dei ricoverati;
- servizi igienici per il
personale;
- deposito presidi sanitari ed altro
materiale pulito;
- deposito materiale sporco.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La terapia intensiva
deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna
invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa
estiva e invernale 40-60% ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto di gas
medicali;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di segnalazione
esaurimento gas medicali;
- deve essere garantita la continuità
elettrica.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per la rianimazione e terapia intensiva è la
seguente:
- zona filtro per i
degenti;
- zona filtro personale
addetto
- degenze dotate di spazio tale da
consentire agevoli manovre assistenziali sui quattro
lati;
- locale per pazienti infetti dotato di
zona filtro;
- locale medici;
- locale lavoro infermieri anche ai fini
della preparazione delle terapie infusionali e
presidi;
- locale per colloqui ed attesa
destinato ai parenti dei ricoverati di dimensioni
idonee;
- servizi igienici per il
personale;
- deposito presidi sanitari ed altro
materiale pulito;
- deposito materiale
sporco;
- stanza dotata di servizi igienici per
medico di guardia;
- spogliatoio di dimensioni idonee per
il personale con locali differenziati per i due
sessi;
- deposito per attrezzature di riserva
/sterili di dimensioni adeguate;
- deposito materiale lettereccio
(guanciali, lenzuola, coperte, teli asciugamani e da bagno,
etc.).
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La terapia intensiva
deve essere dotata di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrotermiche:
temperatura interna invernale ed estiva
compresa tra 20-24ºC
umidità relativa estiva e invernale
40-60% ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6
v/h
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto di gas
medicali;
- impianto rilevazione
incendi;
- impianto allarmi di segnalazione
esaurimento gas medicali;
- deve essere garantita la continuità
elettrica tramite gruppo elettrico di continuità, stabilizzatore e
gruppo elettrogeno.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantite le seguenti dotazioni minime
tecnologiche:
- letto tecnico attrezzato per la
rianimazione con materassino antidecubito;
- apparecchio per anestesia con sistema
di evacuazione dei gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio
della concentrazione di ossigeno erogato, respiratore automatico dotato
anche di allarme per deconnessione paziente;
- monitor per la rilevazione dei
parametri vitali;
- aspiratore per
broncoaspirazione;
- lampada scialitica o fonte di
illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio a
parete;
- frigoriferi per la conservazione di
farmaci e emoderivati;
- carrello di emergenza/urgenza dotato
di defibrillatore, pace maker esterno
e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore ed
emossimetro;
- fibrobroncoscopio, nelle unità di
rianimazione.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantite le seguenti dotazioni tecnologiche:
- letto tecnico attrezzato per la
rianimazione con materassino antidecubito;
- ventilatore automatico da rianimazione
dotato di diversificate modalità di ventilazione sia per la ventilazione
assistita che per il divezzamento, fornito di sistemi di allarme
standardizzati per la sicurezza dell’utente;
- monitor per la rilevazione dei
parametri vitali (respiratorio, cardiologico, pressorio sia incruento
e/o cruento, PIC, tonometria);
- aspiratori per
broncoaspirazione;
- lampada scialitica o fonte di
illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio a
parete;
- frigoriferi per la conservazione dei
farmaci e emoderivati;
maker esterno e
sincronizzatore;
- emogasanalizzatore ed
emossimetro;
- fibrobroncoscopio, nelle unità di
rianimazione;
- ecocardiografo;
- emodiafiltratore;
- infusore rapido;
- pompe da
infusione
- raffreddatore/riscaldatore
paziente;
- elettroencefalografo a 12
canali.
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
la dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla
tipologia dell’attività svolta e al volume complessivo degli interventi
chirurgici effettuati.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume dell’attività svolta in terapia intensiva, dei posti
letto/ricoveri e del numero di interventi chirurgici
effettuati.
Devono esistere
Regolamenti interni e Linee guida, ivi compresi i Protocolli di accesso
alla degenza stessa, per lo svolgimento delle principali attività di
routine e per la gestione delle urgenze intraospedaliere e di pronto
soccorso/DEA, concordati con le strutture organizzative
interessate.
|
C.
01.06 RADIOTERAPIA |
L' attività di
radioterapia è svolta mediante
l'impiego di fonti
radioattive e di sorgenti di
radiazioni ionizzanti
ed è diretta al trattamento della malattia neoplastica e, in casi
selezionati, al trattamento di patologie non neoplastiche, a carattere
malformativo e/o cronico degenerativo.
|
L’attività di
radioterapia è svolta mediante l’impiego di fonti radioattive e di
sorgenti di radiazioni ionizzanti ed e diretta al trattamento della
malattia neoplastica e, in casi selezionati, al trattamento di patologie
non neoplastiche, a carattere malformativo e/o cronico degenerativo.
L’ambulatorio di radioterapia è classificato esclusivamente come struttura
di Classe 2.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di radioterapia è la
seguente:
- aree di attesa per gli utenti
trattati;
- spazi adeguati per accettazione,
attività amministrativa ed archivio;
- una sala di
simulazione;
- un bunker di
terapia;
- un locale per la conformazione dei
campi di irradiazione, per la contenzione e la protezione dell’utente in
corso di terapia, per la verifica dosimetrica;
- un locale visita;
- un locale per trattamenti
farmacologici
brevi;
- un locale per la conservazione e
manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi igienici distinti per gli
operatori e per gli utenti;
- uno o più spogliatoi per gli utenti in
relazione alle sale di terapia e alle sale visite presenti e comunicanti
con le stesse.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per l’attività di radioterapia è la
seguente:
- aree di attesa per gli utenti
trattati;
- spazi adeguati per accettazione,
attività amministrativa ed archivio;
- una sala di
simulazione;
- un bunker di
terapia;
- un locale per la conformazione dei
campi di irradiazione, per la
contenzione e la protezione dell’utente in corso di terapia, per
la verifica dosimetrica;
- un locale visita;
- un locale per trattamenti
farmacologici
brevi;
- un locale per la conservazione e
manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi igienici distinti per gli
operatori e per gli utenti;
- uno o più spogliatoi per gli utenti in
relazione alle sale di terapia e alle sale visite presenti e comunicanti
con le stesse.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti
tecnologici
minimi.
- simulatore per radioterapia ovvero la
piena disponibilità di una diagnostica radiologica (convenzionale o
computerizzata) dedicata alla definizione tecnica e pianificazione dei
trattamenti;
- unità di terapia a fasci collimati
(telecobalto terapia, acceleratore lineare);
- attrezzatura per la valutazione della
dose singola e dei relativi tempi di trattamento;
- apparecchiature per il controllo
dosimetrico clinico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Devono essere
garantiti i seguenti requisiti tecnologici:
- simulatore per radioterapia ovvero la
piena disponibilità di una diagnostica radiologica (convenzionale o
computerizzata) dedicata alla definizione tecnica e pianificazione dei
trattamenti;
- unità di terapia a fasci collimati
(telecobalto terapia, acceleratore lineare);
- attrezzatura per la valutazione della
dose singola e dei relativi tempi di trattamento;
- apparecchiature per il controllo
dosimetrico clinico;
- centratori
laser;
- accessori per radioterapia
stereotassica;
- attrezzatura per la confezione di
immobilizzatori (o sistemi di riposizionamento digitali) e schermature
personalizzate;
- sistema di calcolo computerizzato
tridimensionale;
- fantoccio ad
acqua.
Per la
brachiterapia:
- apparecchio di brachiterapia a
caricamento remoto;
- sistema di calcolo della dose
computerizzato.
Per la irradiazione
corporea totale:
- accessori per irradiazione corporea
totale.
Per la Radioterapia
intraoperatoria:
- acceleratore lineare da sala
operatoria.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni unità di
radioterapia deve assicurare i
seguenti requisiti
minimi organizzativi:
- il personale sanitario laureato e/o
tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
- attivazione di un
sistema di controllo di qualità;
- ad ogni unità di radioterapia deve
essere garantita, in caso di necessità, la possibilità di accesso ad un
settore di degenza ove sia possibile l'assistenza dei pazienti
trattati;
- qualora vi fosse disponibilità di una
sola unità di terapia, si dovrà provvedere alla formalizzazione di un
protocollo di collaborazione con un'altra unità operativa di
radioterapia, in modo da garantire la continuità terapeutica in caso di
guasto alle apparecchiature.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni unità di
radioterapia deve assicurare i requisiti minimi organizzativi riportati
nel seguito.
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate e, comunque, devono essere garantiti
almeno:
- un medico
specialista in radioterapia che deve essere presente per l’intero orario
di apertura della struttura;
- due tecnici di
radiologia che svolgono le operazioni di loro spettanza sotto la costante
supervisione del medico;
- deve essere
garantita la presenza di un’unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni;
- indipendentemente
dal numero dei pazienti trattabili lo specialista deve potersi avvalere di
un esperto di fisica medica; per un n. di pazienti trattati superiore a
300/anno l'esperto in fisica medica deve essere dedicato a tempo pieno o
deve appartenere al servizio di Fisica
sanitaria.
Deve essere garantita
la attivazione di un sistema di controllo di
qualità.
Ad ogni unità di
radioterapia deve essere garantita, in caso di necessità, la possibilità
di accesso ad un settore di degenza ove sia possibile l’assistenza dei
pazienti trattati.
Qualora vi fosse
disponibilità di una sola unità di terapia, si dovrà provvedere alla
formalizzazione di un protocollo di collaborazione con un’altra unità
operativa di radioterapia, in modo da garantire la continuità terapeutica
in caso di guasto alle apparecchiature.
|
C. 01.07 DAY HOSPITAL |
Il day-hospital deve
disporre di spazi per il
trattamento
diagnostico-terapeutico e per il
soggiorno dei pazienti
in regime di ricovero a tempo parziale (di tipo diurno).
|
Il day-hospital deve
disporre di spazi per il trattamento diagnostico-terapeutico e per il
soggiorno dei pazienti in regime di ricovero a tempo parziale (di tipo
diurno). L’attività di ospedalizzazione a ciclo diurno è condizionata
dall’esistenza della relativa struttura organizzativa che svolge attività
in regime di ricovero ordinario.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione di ambienti per il day-hospital è la
seguente:
- spazio da dedicare alle attività di
segreteria, registrazione, archivio;
- spazio attesa;
- locale visita;
- ambienti dedicati alla
degenza;
- locale lavoro
infermieri;
- cucinetta;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- servizi igienici distinti per utenti e
per il personale.
Ad eccezione degli
ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-hospital si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto sopraindicati possono essere
comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI:
La dotazione
impiantistica prevista è la seguente:
- impianto rilevazione
incendi.
Dotazione di arredi
per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con
segnalazione acustica e luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi
per il locale visita trattamento:
- attrezzature idonee in base alle
specifiche attività;
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione di ambienti per il day-hospital è la
seguente:
- spazio da dedicare alle attività di
segreteria, registrazione, archivio;
- spazio attesa;
- locale visita;
- ambienti dedicati alla
degenza;
- locale lavoro
infermieri;
- cucinetta;
- deposito pulito;
- deposito sporco;
- servizi igienici distinti per utenti e
per il personale.
Ad eccezione degli
ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-hospital si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto sopraindicati possono essere
comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI:
La dotazione
impiantistica prevista è la seguente:
- impianto rilevazione
incendi.
Dotazione di arredi
per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con
segnalazione acustica e luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi
per il locale visita trattamento:
- attrezzature idonee in base alle
specifiche attività;
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività e delle patologie
trattate;
- nell'arco delle ore
di attività di day hospital deve essere garantita la presenza di almeno un
medico e un infermiere professionale anche non dedicati.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume delle attività e delle patologie
trattate;
- nell’arco delle ore
di attività di day-hospital deve essere garantita la presenza di almeno un
medico e un infermiere, anche non dedicati.
|
C.01.08 DAY-SURGERY |
Con il termine
chirurgia di giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici od
anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in
regime di ricovero limitato alle sole ore di giorno, in anestesia locale,
loco-regionale, generale.
Le attività di
day-surgery possono essere erogate nelle strutture che svolgono anche
attività in regime di ricovero ordinario.
Le attività di
day-surgery possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono
dotate di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal
punto di vista strutturale, amministrativo e
gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o
di una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente
dedicata ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire
delle sale operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure
di sale operatorie dedicate;.
c) posti letto
dedicati all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che
garantisce tale regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con
un volume minore di attività; in questo modello organizzativo i pazienti
usufruiscono delle sale operatorie centrali secondo giornate o turni
prestabiliti.
|
Con il termine
chirurgia di giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici od
anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in
regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale,
loco-regionale, generale.
Le attività di
day-surgery possono essere erogate nelle strutture che svolgono attività
in regime di ricovero ordinario.
Le attività di
day-surgery possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono
dotate di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal
punto di vista strutturale, amministrativo e
gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o
di una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente
dedicata ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire
delle sale operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure
di sale operatorie dedicate;.
c) posti letto
dedicati all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che
garantisce tale regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con
un volume minore di attività; in questo modello organizzativo i pazienti
usufruiscono delle sale operatorie centrali secondo giornate o turni
prestabiliti.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere subordinati alla scelta del
modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo
Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il daysurgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala
operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli
stessi requisiti indicati per il gruppo operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione
paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e
strumentario chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere
gli stessi requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici
pazienti;
- servizi igienici
personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli
ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto soprindicati possono essere
comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala
operatoria coincidono
con quelle del gruppo operatorio.
Dotazione di arredi
per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con
segnalazione acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi
per il locale
visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base
alle
specifiche
attività;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto gas
medicali
- impianto chiamata
sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni
per il reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas
medicale/tecnico e tali da garantire un adeguato livello di
affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere
subordinati alla
scelta del modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui
all’Accordo Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il day-surgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala
operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli
stessi requisiti indicati per il
gruppo operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione
paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e
strumentario chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli
stessi requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici
pazienti;
- servizi igienici
personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli
ambienti dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la
funzione di day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i
servizi di supporto soprindicati possono essere
comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala operatoria coincidono con quelle del gruppo
operatorio.
Dotazione di arredi
per le camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con
segnalazione acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi
per il locale visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base alle
specifiche attività;
- lettino tecnico;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto gas
medicali
- impianto chiamata
sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni
per il reparto operatorio.
Devono essere doppie
per ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria
deve possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto
C.01.03.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria
deve possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto
C.01.03.
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REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
la dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al volume
delle attività e delle patologie trattate; nell'arco delle ore di attività
di day surgery deve essere garantita la presenza di almeno un medico e un
infermiere professionale anche non dedicati.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura
erogante prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico ed infermieristico deve essere rapportata al volume delle
attività e delle patologie trattate; in particolare, nell’arco delle ore
di attività della day-surgery deve essere garantita la presenza di
almeno:
- un medico, un
infermiere ed un ausiliario/OTA ;
- r l’espletamento
dell'attività anestesiologica, un medico
specializzato in
anestesia e rianimazione; il medico specialista in anestesia e
rianimazione deve essere presente per tutta la durata dell’intervento,
anche se condotto in sedazione endovenosa e fino al pieno recupero della
coscienza dell’operato e della sua permanenza in Sala
Operatoria;
- nel caso di prestazioni di radiologia
interventistica deve essere garantita la presenza di un tecnico sanitario
di radiologia;
- deve essere
garantita la reperibilità medica per le 24
ore
giornaliere; le
modalità secondo le quali è organizzata
la
reperibilità devono
essere definite per iscritto e rese note al paziente al momento della
dimissione.
- in caso di necessità, il medico
reperibile deve assicurare il ricovero del paziente nella struttura di
ricovero di riferimento;
- le procedure di selezione del paziente
in base alla valutazione clinica, alle condizioni logistiche e familiari
secondo quanto eventualmente riportato nelle specifiche linee
guida;
- la definizione del percorso
assistenziale tramite l’elaborazione dei relativi protocolli di
ammissione, cura e dimissione;
- l’informazione ed il consenso
informato;
- la garanzia della continuità
assistenziale, prevedendo in particolare le modalità di collegamento con la
struttura, i rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta, la gestione delle complicanze e/o delle urgenze ed il
follow-up;
- durante l'orario di funzionamento, i
locali adibiti alle attività di daysurgery non possono essere utilizzati
per altre attività; gli orari di funzionamento devono essere chiaramente
individuati ed esplicitati;
- gli interventi effettuati devono
essere riportati su apposito Registro, unitamente
a:
- elementi
identificativi del paziente,
-
diagnosi,
- nominativi e
qualifica degli operatori,
- procedura
eseguita,
- ora di inizio e fine
della procedura stessa,
- eventuali tecniche
sedative del dolore utilizzate,
- tipo di
anestesia,
- complicanze
immediate.
Per ogni paziente
dovrà essere compilata una specifica cartella clinica all’interno della
quale dovranno essere conservate la scheda anestesiologica e la scheda di
monitoraggio postoperatorio del paziente.
Deve essere
predisposta una relazione di dimissione, destinata al medico curante,
contenente tutti gli elementi relativi all’intervento ed alla procedura
eseguita, unitamente alle prescrizioni terapeutiche eventualmente
proposte.
All’atto della
dimissione il paziente dovrà ricevere idonee istruzioni e l’eventuale
recapito di un anestesista e/o di un chirurgo nelle successive 24 ore,
oltre ad una breve relazione con la indicazione delle possibili
complicanze e la terapia.
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C.01.09 MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA
(1)
MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA |
Ogni Presidio di
ricovero deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il
servizio di immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale
territorialmente competente (L.107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1
settembre 1995).
Il Servizio di
Medicina trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve
eventuali ulteriori modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1
settembre 1995.
In particolare,
deve essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
|
Ogni Presidio di
ricovero deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il
servizio di immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale
territorialmente competente (L. 107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1
settembre 1995).
Il Servizio di
Medicina trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve
eventuali ulteriori modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1
settembre 1995.
In particolare, deve
essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
Le strutture che
svolgono attività di Banca delle cellule del cordone ombelicale, Banca
dell’osso e Tipizzazione tissutale devono essere dotate di specifiche
attrezzature.
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C.01.10 ANATOMIA
PATOLOGICA |
L’anatomia
patologica consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi
(tessuti, cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su
cadavere.
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L’anatomia patologica
consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti,
cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su cadavere.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono essere
assicurati i seguenti requisiti
strutturali:
- locali separati
per le attività operative, in particolare per accettazione
campioni;
riduzione pezzi e
preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per
archivio (istoteca, gitoteca,
blocchetti in
paraffina, conservazione
materiale
autoptico);
sala autoptica
distinta dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e
il suo posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle
tecniche autoptiche e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di
accesso devono prevedere comando di apertura
automatizzato.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate. Devono essere assicurati i seguenti requisiti
strutturali:
- locali separati per
le attività operative, in particolare per accettazione campioni; riduzione
pezzi e preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio
preparato; osservazione microscopica;
- locale per archivio
(istoteca, gitoteca, blocchetti in paraffina,
conservazione
materiale autoptico);
- sala autoptica
distinta dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e
il suo posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle
tecniche autoptiche e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di
accesso devono prevedere comando di apertura
automatizzato.
Qualora la
struttura di ricovero non fosse dotata del servizio, deve garantire tale
attività diagnostica attraverso stipula convenzionale con altra Unità
Operativa di Anatomia Patologica.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti minimi tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti,
di numero e tipo adeguati alle esigenze operative;
- processatore
automatico;
- coloratore
automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e
essiccatore;
- bagno
stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la
conservazione dei pezzi anatomici e campioni, dotato di registratori di
temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegato a gruppi di
continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale: tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei
parametri operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti
in assenza di personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti
tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica si
rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di
strumenti ed accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume
delle prestazioni erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i
seguenti requisiti tecnologici:
- banchi da
laboratori;.
- cappe aspiranti, di numero e tipo
adeguati alle esigenze operative;
- processatore
automatico;
- coloratore
automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la
conservazione dei pezzi anatomici e campioni, dotato di registratori
di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegato a gruppi
di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale: tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei
parametri operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti
in assenza di personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti
tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica si
rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia
delle prestazioni erogate.
Deve esistere un
regolamento interno o linee guida per lo svolgimento delle principali
attività di gestione concordati con i servizi competenti; in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le
prestazioni istopatologiche e con l’area mortuaria per l'attività
autoptica;
- deve esistere un documento con
l’elenco di tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle
procedure diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del
campione;
- descrizione delle
fasi preliminari,
caratteristiche e
descrizione del metodo,
- modalità di
trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia
delle prestazioni erogate.
Deve esistere un
regolamento interno o linee guida per lo svolgimento delle principali
attività di gestione concordati con i servizi competenti;
in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le
prestazioni istopatologiche e con l’area mortuaria per l'attività
autoptica;
- deve esistere un documento con
l’elenco di tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle
procedure diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del
campione;
- descrizione delle
fasi preliminari, caratteristiche e
descrizione del
metodo,
- modalità di
trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità interno ed esterno, come
specificato in A.01.06.06.
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C.02 SERVIZI DI SUPPORTO
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C.02.01 GESTIONE FARMACI E MATERIALE
SANITARIO |
Il Servizio di
Gestione Farmaci e Materiale
Sanitario costituisce
il centro di raccolta, gestione e distribuzione del materiale utilizzato
dalle unità operative. A secondo della dimensione e/o delle
caratteristiche operative della struttura sanitaria, nel rispetto dei
parametri definiti dalla normativa vigente, il Servizio può o meno
costituire una vera e propria entità operativa dotata di autonomia
tecnico-gestionale.
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Il Servizio di
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario costituisce il centro di raccolta,
gestione e distribuzione del materiale utilizzato dalle unità
operative.
A secondo della
dimensione e/o delle caratteristiche operative della struttura sanitaria,
nel rispetto dei parametri definiti dalla normativa vigente, il Servizio
può o meno costituire una vera e propria entità operativa dotata di
autonomia tecnico-gestionale.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di
Farmacia nella struttura deve
disporre di spazi per
il deposito dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e sanitari, del
materiale di medicazione e degli specifici materiali di
competenza.
L’articolazione
interna deve consentire percorsi distinti del materiale in transito, con
accessibilità dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie
complessiva dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti
dalle specifiche attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la
ricezione del materiale e per la
registrazione;
-deposito per farmaci
e presidi medicochirurgici;
- vano blindato o
armadio antiscasso per la
conservazione degli
stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni chimiche e galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere presenti
le seguenti dotazioni:
- arredi e
attrezzature per il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi
medico chirurgici, del materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione
forzata nel locale;
- pavimenti con
superficie lavabile e disinfettabile;
- pareti con
rivestimento impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2
relativamente ai locali adibiti al
laboratorio;
- frigoriferi atti
alla conservazione dei medicinali da custodire a temperatura determinata,
dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme e
possibilmente collegati a gruppi di continuità o ad una linea di
alimentazione preferenziale; tali frigoriferi devono essere dotati di
un sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia
dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- armadi chiusi a
chiave per la custodia dei
veleni;
- attrezzature ed
utensili di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti
atti ad una corretta preparazione galenica;
- deposito
infiammabili debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze
obbligatorie come previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per
il movimento in uscita dei farmaci e altro materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art. 5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione
con la presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura
convenzionale per un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a
settimana ogni cinque posti letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche si richiama l’osservanza delle
disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e della
XI Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di
Farmacia nella struttura deve disporre di spazi per il deposito dei
medicinali, dei presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale di
medicazione e degli specifici materiali di
competenza.
L’articolazione
interna deve consentire percorsi distinti del materiale in transito, con
accessibilità dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie
complessiva dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti
dalle specifiche attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la
ricezione del materiale e per la
registrazione;
- deposito per farmaci
e presidi medico-chirurgici;
- vano blindato o
armadio antiscasso per la conservazione degli
stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere presenti
le seguenti dotazioni:
- arredi e
attrezzature per il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi
medico chirurgici, del materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione
forzata nel locale;
- pavimenti con
superficie lavabile e disinfettabile;
- pareti con
rivestimento impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2
relativamente ai locali adibiti al
laboratorio;
- frigoriferi atti
alla conservazione dei medicinali da custodire
a
temperatura
determinata, dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme
e possibilmente collegati a gruppi di continuità o ad una linea di
alimentazione preferenziale; tali frigoriferi devono essere dotati di un
sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- armadi/cassaforte
per lo stoccaggio delle sostanze per le quali è previsto un accesso
controllato;
- attrezzature ed
utensili di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti
atti ad una corretta preparazione galenica, di mescolanze infusionali,
di farmaci sterili, dei farmaci
antiblastici;
- deposito
infiammabili debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze
obbligatorie come previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per
il movimento in uscita dei farmaci e altro
materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art.5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione
con la presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura
convenzionale per un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a
settimana ogni cinque posti letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche
si
richiama l’osservanza
delle disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e
della XI Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50%
5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h classe di purezza: filtrazione con filtri a media
efficienza.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50%
5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h
- classe di purezza:
filtrazione con filtri a media efficienza.
|
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Dotazione organica del
personale in rapporto al numero di posti letto ed in relazione alla
complessità delle attività erogate dalle unità operative del
Presidio.
Devono essere definite
procedure per:
- le modalità di
accesso al servizio e di dispensazione di farmaci e dispositivi medici,
garantendone la disponibilità per le urgenze nelle 24
ore;
- le modalità di
raccolta delle segnalazioni di eventi avversi e delle procedure di
richiamo;
- le modalità di
collaborazione con le unità operative per una razionale politica del
farmaco, conforme ad obiettivi di appropriatezza, efficacia ed
economicità;
- l’informazione e
documentazione sul farmaco, da produrre in modo indipendente, per
operatori ed utenti;
- gestione critica
dei dati di consumo e predisposizione dei report per i singoli centri di
spesa.
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C.02.02 SERVIZIO DI
STERILIZZAZIONE |
Il Servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente
separate di cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento
dei materiali, una alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla
distribuzione dei materiali sterilizzati.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca a quella
pulita.
In ogni struttura,
comunque deve essere garantita l'attività di sterilizzazione in rapporto
alle esigenze specifiche delle attività svolte.
|
Il servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente
separate di cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento
dei materiali, una alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla
distribuzione dei materiali sterilizzati.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca a quella
pulita.
In ogni struttura,
comunque deve essere garantita l’attività di sterilizzazione in rapporto
alle esigenze specifiche delle attività
svolte.
I presidi di ricovero
in cui operano strutture organizzative con funzioni chirurgiche,
ostetriche e servizi di endoscopia devono disporre di idoneo servizio di
sterilizzazione centralizzato ovvero di servizi abbinati alle sale
operatorie ed endoscopiche. Negli altri presidi il servizio di
sterilizzazione deve essere adeguato alle esigenze connesse alle
specifiche attività svolte. Può essere affidata all’esterno la
sterilizzazione.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti per il servizio di sterilizzazione è la
seguente:
- locali per
ricezione, cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il
personale, preliminare all’accesso al deposito dei materiali
sterili;
- locale per il
deposito di materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che
assicuri le seguenti caratteristiche
igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa
estiva e invernale 40
– 60
%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E' inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto di aria
compressa.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti per il servizio di sterilizzazione è la
seguente:
- locali per
ricezione, cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il
personale, preliminare all’accesso al deposito
dei
materiali
sterili;
- locale per il
deposito di materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che
assicuri le seguenti caratteristiche
igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa
estiva e invernale 40 – 60 %
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E' inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto di aria
compressa.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima
tecnologica del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del
materiale da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli
acidi ed alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone
sporche con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari
scarichi.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima
tecnologica del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del
materiale da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli
acidi ed alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone
sporche con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari
scarichi;
- un’autoclave a vapore per la
sterilizzazione di strumentario, teleria, in mancanza di un servizio
centralizzato e/o esterno di sterilizzazione;
- un’autoclave al gas plasma per la
sterilizzazione di lunga durata di attrezzature e presidi non
termoresistenti;
- un’autoclave a freddo per la
sterilizzazione di breve durata di attrezzature e presidi non
termoresistenti di utilizzo immediato (fibroscopi, laringoscopi,
endoscopi, presidi per anestesia in gomma e silicone,
etc.);
- una macchina per il lavaggio,
decontaminazione, detersione e asciugatura di tutto lo
strumentario;
- un bagno termostatico per il
riscaldamento delle soluzioni sterili.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
addetto deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si
deve prevedere all’interno dell'equipe almeno un infermiere.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale
addetto deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si
deve prevedere all’interno dell'equipe almeno un infermiere.
|
C.02.03 SERVIZIO DI DISINFEZIONE E
DISINFESTAZIONE |
Il servizio di
disinfezione e disinfestazione deve essere dotato dei locali e
delle attrezzature occorrenti per le operazioni di disinfezione e
disinfestazione degli effetti personali e letterecci, della biancheria
ed in genere dei materiali infetti, nonché per il deposito dei
disinfettanti e disinfestanti.
|
Il servizio di
disinfezione e disinfestazione deve essere dotato dei locali e delle
attrezzature occorrenti per le operazioni di disinfezione e
disinfestazione degli effetti personali e
letterecci,
della biancheria ed in
genere dei materiali infetti, nonché per il
deposito dei
disinfettanti e disinfestanti.
I Presidi di
ricovero possono consociarsi fra loro per la gestione di stazioni di
disinfezione e disinfestazione, assicurando, comunque, idonee modalità di
trasporto. Il servizio di disinfezione e disinfestazione ambientale può
essere affidato anche a ditte esterne.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
L’articolazione
interna degli spazi deve
consentire la netta
separazione tra le zone sporche e pulite.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca alla zona
pulita.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti è la seguente:
- locale filtro del personale, con
servizi igienici e spogliatoi;
- locale di pretrattamento e
disinfezione;
- deposito materiale da
trattare;
- deposito pulito.
REQUISITI
IMPIANTISTICI:
Il Servizio di
disinfezione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri
le seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva di 20 - 27 ºC
- umidità relativa
estiva e invernale di 40 - 60%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria
compressa.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
L’articolazione
interna degli spazi deve consentire la netta separazione tra le zone
sporche e pulite.
Il percorso deve
essere progressivo dalla zona sporca alla zona
pulita.
I locali e gli spazi
devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di
ambienti è la seguente:
- locale filtro del personale, con
servizi igienici e spogliatoi;
- locale di pretrattamento e
disinfezione;
- deposito materiale da
trattare;
- deposito pulito.
REQUISITI
IMPIANTISTICI:
Il Servizio di
disinfezione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri
le seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva di 20 – 27 ºC
- umidità relativa
estiva e invernale di 40 - 60%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria
compressa.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il servizio di
disinfezione deve essere dotato di:
- apparecchiature idonee al trattamento
del materiale;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone
sporche con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari
scarichi.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il servizio di
disinfezione deve essere dotato di:
- apparecchiature idonee al trattamento
del materiale;
- pavimenti
antisdrucciolo nelle zone sporche con adeguate pendenze in modo da
garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
disinfezione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata al volume delle
attività e, comunque, si deve prevedere all'interno dell’equipe almeno
un infermiere professionale.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
disinfezione deve prevedere i seguenti
requisiti
organizzativi:
- la dotazione
organica del personale addetto deve essere rapportata al volume delle
attività e, comunque, si deve prevedere all'interno dell’equipe almeno
un infermiere.
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C.02.04 SERVIZIO CUCINA -
DISPENSA |
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e
il trasporto.
|
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e
il trasporto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato
all’interno del presidio, dovranno essere presenti adeguati spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete
speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico,
dotato di doccia, per personale addetto al servizio di
cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e portavivande devono
disporre di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili,
lavabili e disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere
antisdrucciolo, con superficie liscia lavabile e
disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere
presente la seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e
lo smistamento del vitto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato
all’interno del presidio, dovranno essere presenti
adeguati
spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete
speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico,
dotato di doccia, per personale addetto al servizio di
cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie
e
portavivande devono
disporre di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili,
lavabili e disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere
antisdrucciolo, con superficie liscia lavabile e
disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere
presente la seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e
lo smistamento del vitto.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la preparazione delle diete speciali. Sia nel caso di servizio
interno che di affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle
dietetiche, dei menù e delle diete speciali deve essere garantita tramite
la disponibilità di almeno un operatore professionale
dietista.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita
la preparazione delle diete speciali.
Sia nel caso di
servizio interno che di affidamento all’esterno, l’elaborazione delle
tabelle dietetiche, dei menù e delle diete speciali deve essere garantita
tramite la disponibilità di almeno un operatore professionale
dietista.
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C.02.05 SERVIZIO LAVANDERIA -
GUARDAROBA |
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di
trasporto. Nel caso di servizio interno al presidio dovranno comunque
essere presenti adeguati spazi per:
- raccolta, cernita e trasporto della
biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive
consistenti in lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito
biancheria pulita;
- spazi di deposito separati per pulito
e sporco.
Nel caso di appalto
esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata
all’interno della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile.
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Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle
autorità sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di
trasporto.
Nel caso di servizio
interno al presidio dovranno comunque essere presenti adeguati spazi
per:
- raccolta, cernita e
trasporto della biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive
consistenti in lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito
biancheria pulita;
- spazi di deposito separati per pulito
e sporco.
Nel caso di appalto
esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata
all’interno della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile. |
C.02.06 SERVIZIO MORTUARIO |
Il Servizio mortuario
deve disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una
camera ardente.
In termini di
accessibilità devono essere consentite l'entrata e l'uscita autonoma senza
interferenze rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere previsto
un accesso dall'esterno per i visitatori.
|
Il Servizio mortuario
deve disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una
camera ardente.
In termini di
accessibilità devono essere consentite l’entrata e l'uscita autonoma senza
interferenze rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere
garantito un accesso dall’esterno per i visitatori.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve
essere dotato di:
- locale
osservazione/sosta salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per
il personale;
- servizi igienici per
i parenti;
- sala per onoranze
funebri al feretro che
garantisca la privacy
dei familiari; deve
essere garantito il
condizionamento dell’aria ambiente;
- deposito
materiale;
-locali per
eventuali riscontri anatomopatologici, ai sensi della legge 15 febbraio
1961, n.83, ove tali riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite
apposita convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario
deve essere dotato di
condizionamento
ambientale che assicuri le
seguenti
caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60%
5%;
- numero minimo di
ricambi d’aria per ogni
ora: 15
v/h.
E’ prevista la
seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di
refrigerazione deve essere prevista la continuità
elettrica.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve
essere dotato di:
- locale
osservazione/sosta salme dotato di idoneo impianto
di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per
il personale;
- servizi igienici per
i parenti;
- sala per onoranze
funebri al feretro che garantisca la privacy dei familiari; deve essere
garantito il condizionamento dell’aria
ambiente;
- deposito
materiale.
- locali per eventuali
riscontri anatomo-patologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961, n.83,
ove tali riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario
deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60%
5%;
- numero minimo di
ricambi d’aria per ogni ora: 15 v/h.
E’ prevista la
seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di
refrigerazione deve essere prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR
14.01.1997, CON
INTEGRAZIONI IN
CORSIVO)
|
REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO
DELLE STRUTTURE
|
SEZIONE “D” – REQUISITI SPECIFICI PER STRUTTURE CHE EROGANO
PRESTAZIONI A CICLO
CONTINUATIVO E/O DIURNO
|
Trattasi di presidi
che erogano prestazioni
sanitarie
specialistiche e sanitario assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per
situazioni che non richiedono ricovero
ospedaliero.
Le prestazioni offerte
sono rivolte:
- alla riabilitazione funzionale dei
soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e
sensoriali;
- alla tutela della salute
mentale;
- alla riabilitazione e recupero dei
soggetti
tossicodipendenti.
In ciascun settore le
prestazioni di ricovero a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le
attività ambulatoriali, possono essere svolte nel medesimo presidio in
modo coordinato ed integrato.
|
Trattasi di presidi
che erogano prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario
assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in
ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non richiedono
ricovero ospedaliero.
Le prestazioni sono
rivolte:
- alla riabilitazione
funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e
sensoriali;
- alla tutela della
salute mentale;
- alla riabilitazione
e recupero dei soggetti tossicodipendenti.
In ciascun settore le
prestazioni di ricovero a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le
attività ambulatoriali, possono essere svolte nel medesimo presidio in
modo coordinato ed integrato.
|
D.01. PRESIDI DI RIABILITAZIONE FUNZIONALE
DEI
SOGGETTI PORTATORI DI DISABILITA’FISICHE. PSICHICHE E
SENSORIALI(4) |
[Si definiscono
presidi di riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano
prestazioni a ciclo continuativo e/o diurno che provvedono al recupero
funzionale e sociale dei soggetti portatori di disabilità fisiche,
psichiche sensoriali o miste dipendenti da qualunque
causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche
dopo la “dimissione” ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria
capace di garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o
di funzioni lese o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o
continuativa.
|
Si definiscono
presidi di riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano
prestazioni a ciclo continuativo e/o diurno che provvedono al recupero
funzionale e sociale dei soggetti portatori di disabilità fisiche,
psichiche sensoriali o miste dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche
dopo la dimissione ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria
capace di garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o
di funzioni lese o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o
continuativa.
I presidi di riabilitazione extraospedaliera a ciclo
diurno e/o continuativo possono svolgere anche funzioni di tipo estensivo
per il completamento del processo di recupero. In armonia con la
programmazione nazionale e regionale, i Presidi extraospedalieri possono
specializzarsi anche solo per una tipologia di intensità di cura e/o una o
più discipline e/o per una fascia di età (evolutiva, adulta, senile)
(Linee guida attività di riabilitazione
1998).
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo
diurno devono essere previsti:
- locali per
accertamenti psicodiagnostici;
- locali e palestra
per le terapie riabilitative.
In rapporto alla
tipologia dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli
accertamenti medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione
della deambulazione ed attrezzato anche per le
medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia
(patologie cerebrali e/o spinali), con annesso servizio igienico ed area
separata per spogliarsi, tale da garantire il rispetto della privacy
dell’utente;
- per la
rieducazione psicomotoria.
I locali di cui sopra
devono avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano
adibiti a trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere
considerato un mq ulteriore per ciascun utente
trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo
libero deve essere distinto dal locale
pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed
utenza.
Qualora il presidio
accolga bambini da a 4 anni
deve essere previsto anche un locale dove i piccoli possano riposare per
brevi periodi.
In aggiunta ai
precedenti, per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza
con wc (massimo 4 posti letto) con possibilità di accesso e rotazione
completa delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti
letto la superficie di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso
il bagno; le camere a 3 e 4 posti letto devono avere una superficie
complessiva, rispettivamente, non inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il
bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei
servizi igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa
sulle
barriere
architettoniche.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo
diurno devono essere previsti:
- locali per
accertamenti psicodiagnostici;
- locali e palestra
per le terapie riabilitative.
In rapporto alla
tipologia dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della
deambulazione ed attrezzato anche per le
medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia
(patologie cerebrali e/o spinali), con annesso
servizio
igienico ed area
separata per spogliarsi, tale da garantire il
rispetto
della privacy
dell’utente;
- per la rieducazione
psicomotoria.
I locali di cui sopra
devono avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano
adibiti a trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere
considerato un mq ulteriore per ciascun utente
trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo
libero deve essere distinto dal locale
pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed utenza.
Qualora il presidio
accolga bambini da 0 a 4 anni deve essere previsto anche un locale dove i
piccoli possano riposare per brevi periodi.
In aggiunta ai
precedenti, per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza di
massimo 4 posti letto con wc con possibilità di accesso e rotazione
completa delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti
letto la superficie di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso
il bagno; le camere a 3 e 4 posti letto devono avere una superficie
complessiva, rispettivamente, non inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il
bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei
servizi igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa sulle
barriere architettoniche.
|
|
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di
trattamento sono dotati di attrezzature e presidi medico- chirurgici,
diagnostico-terapeutici e riabilitativi in relazione alla specificità
della riabilitazione svolta e della tipologia della struttura.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di
trattamento sono dotati di attrezzatura e presidi medicochirurgici,
diagnostico-terapeutici e riabilitativi in relazione alla specificità
della riabilitazione svolta e della tipologia della
struttura.
In particolare
vengono individuate le attrezzature relative a specifici settori di
attività:
- Attività
di Psicoterapia:
- materiale
psico-diagnostico;
- materiale
didattico e di pedagogia speciale;
- setting di
osservazione con specchio
unidirezionale.
- Attività
di logoterapia:
- N indicator;
- S indicator;
-
spirometro;
-
metronomo;
- speech emplasis
indicator;
-
registratori;
- vari giochi
sonori luminosi di memoria, spazio-temporale
per
la manipolazione,
giochi affettivi.
In caso che venga
svolta attività diagnostica:
-
impedenziometro;
-
audiometro.
Attrezzature per
il trattamento di patologie ortopediche
e
neurologiche:
- scala di
deambulazione;
- gruppo parallele
per deambulazione;
- tavoli
fisioterapici per trattamenti
individuali;
-
spalliere;
- panche
irrovesciabili;
- pesi varie
misure;
-
cyclette;
- specchi
quadrettati;
- palloni tipo
Bobath;
- tavolo
oscillante;
- asse di
equilibrio (specifiche per la
riabilitazione);
- pedane
oscillanti;
-
materassini;
- bastoni in
metallo con appoggio regolabile;
-
cuscini;
- sgabelli;
-
deambulatori;
-
canadesi;
-
tripodi;
-
cunei.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Esistenza di
equipe pluridisciplinare composta da personale sanitario laureato, da
personale dell'area psicologica e pedagogica, tecnici della
riabilitazione, educatori, terapisti occupazionali, personale di
assistenza sociale; il personale deve essere adeguato alla tipologia ed al
volume delle attività svolte all’interno del presidio e, comunque, deve
essere garantita la presenza delle seguenti
figure:
un
medico specialista in fisiatria o nelle
branche
specialistiche inerenti l’attività
riabilitativa
svolta dalla struttura, limitatamente alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento
della specifica attività
-personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale
addetto all’assistenza.
Il modulo per la degenza a ciclo continuativo o
diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi
eroganti prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza
a ciclo continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la
presenza nei due turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di
personale infermieristico
-2 unità di
personale addetto all’assistenza
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato
alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Devono essere
garantite anche durante l’orario
notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità
infermieristica ogni 2 moduli (40 posti
letto)
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di
degenza diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza
durante l’orario di erogazione delle prestazioni
di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di
personale infermieristico;
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza;
Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato
alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Nei Presidi
eroganti prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in
assistenza a ciclo continuativo viene richiesta la presenza
di:
- un medico
specialista per 4 ore
settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in
numero adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
-la presenza di
una unità infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di
una unità infermieristica h24 ogni 2 moduli (40 posti letto) per
prestazioni di media intensità;
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza h 24.
Per 20 posti di
degenza diurna viene richiesta la presenza
di:
- un medico
specialista per 5 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in
numero adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
- la presenza di
una unità infermieristica per 12 ore
settimanali
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza per turno di
apertura.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo
dall'equipe
multiprofessionale, comprendente uno o più programmi
terapeutici con monitoraggio dell'evoluzione e delle modificazioni delle
disabilità.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l'accesso del familiare
alla
struttura nonché
specifico addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.
Deve esistere un
sistema di raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo
diurno funzionano 6/7 ore giornaliere e per almeno 5 giorni alla
settimana.
(4) Sezione abrogata
dal R.R.
22/02019, art. 10; fatta
eccezione per il paragrafo “Requisiti strutturali” al solo fine della
deroga di cui all’art. 15, punto b) del regolamento
regionale 16 aprile 2015, n. 12.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere
garantita la esistenza di una équipe pluridisciplinare composta da
personale sanitario laureato, da personale dell’area psicologica, tecnici
della riabilitazione, educatori, terapisti occupazionali, personale di
assistenza sociale; il personale deve essere adeguato alla tipologia ed al
volume delle attività svolte all’interno del presidio e, comunque, deve
essere garantita la presenza delle seguenti
figure:
- un medico
specialista in fisiatria o nelle branche
specialistiche
inerenti
l’attività riabilitativa svolta dalla struttura,
limitatamente
alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento
della specifica attività personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale
addetto all’assistenza.
Il modulo per la
degenza a ciclo continuativo o diurno è di 20
soggetti.
Nei Presidi
eroganti prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza
a ciclo continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la
presenza nei due turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di
personale infermieristico
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza
Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Devono essere
garantite anche durante l’orario
notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità
infermieristica ogni 2 moduli (40 posti
letto)
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di
degenza diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza
durante l’orario di erogazione delle prestazioni
di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di
personale infermieristico;
- 2 unità di
personale addetto all’assistenza;
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Nei Presidi
eroganti prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in
assistenza a ciclo continuativo viene richiesta la presenza
di:
- un medico
specialista per 4 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in
numero adeguato alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
- la presenza di
una unità infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di
una unità infermieristica h24 ogni 2 moduli
(40
posti letto) per
prestazioni di media intensità;
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza h24.
Per 20 posti di
degenza diurna viene richiesta la presenza
di:
- un medico
specialista per 5 ore settimanali;
- psicologi,
tecnici laureati della riabilitazione, ed
educatori
professionali in
numero adeguato alla realizzazione dei
progetti
riabilitativi;
- assistente
sociale per 12 ore settimanali;
- la presenza di
una unità infermieristica per 12 ore
settimanali
- 1 unità di
personale addetto all’assistenza per turno di
apertura.
Per ogni singolo
paziente deve essere redatto un Progetto Riabilitativo dall’équipe
multiprofessionale, comprendente uno o più programmi terapeutici con
monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni delle
disabilità.
Devono essere
garantiti una adeguata informazione e l’accesso del familiare alla
struttura nonché specifico addestramento prima del rientro del paziente al
proprio ambiente di vita.
Deve esistere un
sistema di raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo
diurno funzionano 6/7giornaliere e per almeno 5 giorni alla
settimana.
|
D.02 PRESIDI DI TUTELA DELLA SALUTE
MENTALE: CENTRO DIURNO PSICHIATRICO E
DAY
HOSPITAL
PSICHIATRICO |
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro
diurno e per il DH psichiatrico dal DPR
10.11.1999.
Vengono di seguito
riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e
successive modificazioni, a cui, per quanto compatibile e di seguito non
espressamente elencato, le strutture, comunque, devono
attenersi.
|
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro
diurno e per il DH psichiatrico dal DPR
10.11.1999.
Vengono di seguito
riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e
successive modificazioni, a cui, per quanto compatibile e di seguito non
espressamente elencato, le strutture, comunque, devono
attenersi.
|
D.02.01 CENTRO
DIURNO
|
Il Centro Diurno,
aperto per almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge
funzioni terapeutico-riabilitative tese a impedire e/o arrestare processi
di isolamento relazionale e di emarginazione e a prevenire e contenere il
ricovero.
|
Il Centro Diurno,
aperto per almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge
funzioni terapeutico-riabilitative tese a
impedire e/o arrestare
processi di isolamento relazionale e di emarginazione e a prevenire e
contenere il ricovero.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici
in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni
e con le disposizioni in materia di
accessibilità ed
eliminazione delle architettoniche negli edifici
privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per
attività individuali
- locali per
attività socio-riabilitative e attività collettive ( almeno 2
)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi
igienici per i pazienti
- n. 1 servizio
igienico per il personale
- locale relax per
i pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a
partire da terra, attrezzata per la preparazione dei
pasti.
Deve essere
complessivamente garantita una superficie minima di mq
250/300.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e
devono essere allocate
in edifici in regola con le norme
igienico-sanitarie
relative alle civili
abitazioni e con le disposizioni in
materia di
accessibilità ed eliminazione delle barriere
architettoniche negli
edifici privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per attività
individuali
- locali per attività
socio-riabilitative e attività collettive (almeno
2)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi
igienici per i pazienti
- n. 1 servizio
igienico per il personale
- locale relax per i
pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a partire da
terra, attrezzata per
la preparazione dei pasti.
Deve essere
complessivamente garantita una superficie
minima
di mq
250/300.
|
|
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale
medico specialistico e di psicologici programmata o per fasce
orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle
attività previste.
In particolare devono
essere previste le seguenti figure:
- n. 7 unità
lavorative, di cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente
sociale esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali
di attività psicoterapeutica:
minimo 12 ore (il
requisito relativo all’acquisizione della specifica formazione per
l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e
dell’articolo 17, comma 96, della legge n. 127/97, deve essere conseguito
entro 5 anni dall’approvazione del presente
Atto).
Nel Centro Diurno,
inoltre, è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri
d’arte, ecc…) per la conduzione di attività
specifiche.
Il centro deve essere
dotato di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti
servizi non siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le
altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi
di trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Gli operatori e gli
utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Per ciascun utente,
devono risultare:
-un progetto
terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi,
tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione),
che specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure
scritte di collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della
dimissione.
Devono essere indicate
le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli
interventi in condizioni di
emergenza-urgenza.
Oltre alle attività
interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di sostegno
alle famiglie e di collegamento con il territorio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale
medico specialistico e di psicologi programmata o per fasce
orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle
attività previste.
In particolare devono
essere previste le seguenti figure:
- n. 7 unità
lavorative, di cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o
collaboratore
professionale
assistente sociale esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori
professionali,
personale della riabilitazione) o
collaboratori
professionali
assistenti sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali
di attività psicoterapeutica: minimo 12 ore (il requisito relativo
all’acquisizione della specifica formazione per l’esercizio dell’attività
psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17, comma
96, della legge n. 127/97, deve essere conseguito entro 5 anni
dall’approvazione del presente Atto).
Nel Centro Diurno,
inoltre, è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri
d’arte, ecc…) per la conduzione di attività
specifiche.
Il centro deve essere
dotato di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti
servizi non siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le
altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi
di trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Gli operatori e gli
utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Per ciascun utente,
devono risultare:
- un progetto
terapeutico individualizzato (valutazione globale della patologia e dei
bisogni, obiettivi, interventi, tempi di verifica e di adeguamento,
prevedibile durata della prestazione), che specifichi le modalità di
rapporto con i familiari e le procedure scritte di collaborazione con il
CSM, responsabile dell’invio e della dimissione.
Devono essere indicate
le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli
interventi in condizioni di
emergenza-urgenza.
Deve essere
regolarmente compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Oltre alle attività
interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di sostegno
alle famiglie e di collegamento con il territorio, che devono essere
riportate nel Registro.
|
D.02.02 DAY
HOSPITAL PSICHIATRICO
|
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche
funzioni ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli
spazi devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione
alla popolazione servita, alla tipologia di prestazioni da erogare ed agli
operatori presenti.
|
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche
funzioni ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli spazi
devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione alla
popolazione servita ed agli operatori presenti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute
Mentale o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento
formale dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento
funzionale con una struttura di ricovero e con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
Presenza di personale
medico ed infermieristico.
Presenza di psicologi
ed educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute
Mentale o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento
formale dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento
funzionale con una struttura di ricovero e con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
Presenza di personale
medico ed infermieristico.
Presenza di psicologi
ed educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al
giorno, per 6 giorni la settimana.
|
D.03
PRESIDI DI TUTELA DELLA SALUTE
MENTALE:
STRUTTURA RESIDENZIALE
PSICHIATRICA |
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e
socio-riabilitative
per utenti di esclusiva competenza psichiatrica, come indicato dal DPR
10.11.1999, per il trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza per le quali
non risulti utile il ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza
protratta successive al ricovero ospedaliero, per l'attuazione di
programmi terapeutico-riabilitativi di medio-lungo periodo comprese le
funzioni riabilitative ospedaliere con il riconoscimento dei posti letto
equivalenti.
Vengono di seguito
riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7
e successive modificazioni, a
cui, comunque, le strutture devono attenersi per il processo di
autorizzazione, per quanto
compatibile e di seguito non esplicitamente riportato.
|
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e socio-riabilitative per utenti di esclusiva
competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999, per il
trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non
risulti utile il ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza protratta
successive al ricovero ospedaliero, per l’attuazione di programmi
terapeutico-riabilitativi di medio e lungo periodo comprese le funzioni
riabilitative ospedaliere con il riconoscimento dei posti letto
equivalenti.
Vengono di seguito
riportati i requisiti contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e
successive modificazioni, a cui, comunque, le strutture devono attenersi
per quanto compatibile e di seguito non esplicitamente
riportato.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici
in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni,
con le disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici privati.
E’ vietato
l’accorpamento di più strutture che ospitano, in forma residenziale,
pazienti psichiatrici, nonché l’accorpamento con servizi, a carattere
residenziale, che erogano assistenza ad anziani o
disabili.
La Comunità
riabilitativa assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico
riabilitativa per acuti e subacuti, con copertura assistenziale per 24 ore
giornaliere, accoglie soggetti con elevata difficoltà nell’ambito
relazionale o autonomie di base compromesse, che necessitano di interventi
ad alta qualificazione terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n.
1 camera da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie
minima delle camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due
letti e 9 mq per camere singole; nelle camere devono, comunque, essere
garantiti per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un
armadietto in cui sia possibile conservare, in condizioni di sicurezza,
gli oggetti personali, un tavolinetto con la
sedia.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa
ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento.
La struttura deve
essere dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni
complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso,
lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che
almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda
sempre garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve
essere provvista almeno di:
1) n.1 cucina
piastrellata sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per
attività psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV,
ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità
alloggio, ovvero
struttura
residenziale
socio-riabilitativa a più elevata
intensità
assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere,
accoglie utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei
bisogni di vita quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve
avere i seguenti requisiti:
- i servizi
igienici per gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti,
con dotazioni complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati
di vaso, lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo
comunque che almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di
acqua calda sempre garantita; inoltre, n.1 servizio igienico è riservato
al personale;
- per quanto
concerne la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie
minima delle camere deve
essere non
inferiore a 9 mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti
adeguatamente arredate; nelle camere devono, comunque, essere garantiti
per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in
cui sia possibile conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti
personali, un tavolinetto con la sedia;
- le camere devono
avere illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve
essere piastrellata sino due metri di altezza a partire da terra,
attrezzata per la preparazione dei pasti ed eventualmente per la loro
somministrazione;
- n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica,per leggere, guardare la TV, ecc..ed
eventualmente, qualora la cucina non fosse sufficientemente spaziosa, da
adibire a zona pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il
Gruppo-appartamento, ovvero struttura residenziale
socio-riabilitativa a minore intensità assistenziale, accoglie utenti
in fase di acquisizione dell’autonomia, in uscita dal circuito
psichiatrico riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti
delle comunità alloggio rapportati al numero degli utenti.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici
in regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni,
con le disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici
privati.
E’ vietato
l’accorpamento di più strutture che ospitano, in forma residenziale,
pazienti psichiatrici, nonché l’accorpamento con servizi, a carattere
residenziale, che erogano assistenza ad anziani o
disabili.
La Comunità
riabilitativa assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale
terapeutico riabilitativa per acuti e subacuti, con copertura
assistenziale per 24 ore giornaliere, accoglie soggetti con elevata
difficoltà nell’ambito relazionale o autonomie di base compromesse, che
necessitano di interventi ad alta qualificazione
terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n.
1 camera da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie
minima delle camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due
letti e 9 mq per camere singole; nelle camere devono, comunque, essere
garantiti per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un
armadietto in cui sia possibile
conservare, in
condizioni di sicurezza, gli oggetti personali,
un
tavolinetto con la
sedia.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale,
con adeguato
oscuramento.
La struttura deve
essere dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni
complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso,
lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che
almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda
sempre garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve
essere provvista almeno di:
1) n.1 cucina
piastrellata sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per
attività psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV,
ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità alloggio,
ovvero struttura residenziale socio-riabilitativa a più elevata intensità
assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere,
accoglie utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei
bisogni di vita quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti
devono essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve
avere i seguenti requisiti:
- i servizi igienici
per gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con
dotazioni complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di
vaso, lavabo, bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque
che almeno un servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda
sempre garantita; inoltre, n.1 servizio igienico è riservato al
personale;
- per quanto concerne
la zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie minima
delle camere deve essere non inferiore a 9 mq per camera singola e 16 mq
per camere a due letti adeguatamente arredate; nelle camere devono,
comunque, essere garantiti per ciascun utente almeno i seguenti arredi: un
comodino, un armadietto in cui sia possibile conservare, in condizioni di
sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto con la sedia;
- le camere devono
avere illuminazione naturale ed areazione, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve
essere piastrellata sino a due metri di altezza
a
partire da terra,
attrezzata per la preparazione dei pasti ed eventualmente per la loro
somministrazione;
- n.1 salone
attrezzato per ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc.. ed
eventualmente, qualora la cucina non
fosse sufficientemente
spaziosa, da adibire a zona pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli
arredi deve essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti;
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il
Gruppo-appartamento, ovvero struttura residenziale socioriabilitativa a
minore intensità assistenziale, accoglie utenti già in fase di
acquisizione dell’autonomia, in uscita dal circuito psichiatrico
riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti
comunità alloggio rapportati al numero degli
utenti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le
altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
Per ciascun utente,
devono essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni,
obiettivi, interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile
durata della prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i
familiari e con il curante che ha effettuato l’invio alla
struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate
le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli
interventi in condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una
scorta di farmaci e materiale sanitario per le evenienze patologiche più
frequenti ed, in particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle
emergenze psichiatriche.
Gli operatori e gli
utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Disponibilità di mezzi
di trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Deve essere
disponibile un apparecchio
telefonico per gli
utenti, per le telefonate personali a proprio
carico.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure
professionali di cui
al DPR 10.11.1999, programmata o per fasce orarie
.
Le strutture
residenziali terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza
di personale di assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del
seguente organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente
sociale esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti sociali;
- n.5 operatori
tecnici addetti all’assistenza.
I turni di servizio
devono essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di
assistenza nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali
di attività medico psichiatrica: minimo 12
ore;
- N° ore settimanali
di attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a
più elevata intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle
12
ore diurne, devono
disporre almeno del
seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente
sociale esperto;
- n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale
della riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.2 operatori
tecnici addetti all’assistenza;
- N° ore settimanali
di attività medico psichiatrica: minimo 6
ore;
- N° ore settimanali
di attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio
devono essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di
assistenza per 12 ore giornaliere.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a
minore intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza per fasce orarie,
devono disporre almeno del seguente
organico:
- n. 2 unità
lavorative, di cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario (infermiere, educatore professionale, personale
della riabilitazione) o collaboratore professionale assistente
sociale;
n. 1 operatore
tecnico addetto all’assistenza.
- N° ore settimanali
di attività medico psichiatrica: minimo 1
ora;
- N° ore settimanali
di attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è
previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le
altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
Per ciascun utente,
devono essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni,
obiettivi, interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile
durata della prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i
familiari e con il curante che ha effettuato l’invio alla
struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate
le modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli
interventi in condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una
scorta di farmaci e materiale sanitario per le evenienze patologiche più
frequenti ed, in particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle
emergenze psichiatriche.
Deve essere
regolarmente compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Gli operatori e gli
utenti, ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle
attività di cucina non può essere prevista nel piano di riabilitazione,
devono essere dotati del libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14
della L. 283/62 e DPR 327/80.
Deve essere definito e
consultabile il menù settimanale.
Disponibilità di mezzi
di trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti. Almeno un mezzo
deve essere idoneo al trasporto contemporaneo di 7
utenti.
Deve essere
disponibile una linea telefonica per gli utenti, per le telefonate
personali a proprio carico, ed una linea dedicata al
servizio.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999,
programmata o per fasce orarie.
Le strutture
residenziali terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza
di personale di assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del
seguente organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente
sociale esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale
della riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.5 operatori
tecnici addetti all’assistenza.
I turni di servizio
devono essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di
assistenza nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali
di attività medico psichiatrica: minimo 12
ore;
- N° ore settimanali
di attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a più elevata intensità assistenziale, con
presenza di personale di assistenza nelle 12 ore diurne, devono disporre
almeno del seguente organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente
sociale esperto;
n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale
della riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
n.2 operatori tecnici
addetti all’assistenza;
N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio
devono essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di
assistenza per 12 ore giornaliere.
Le strutture
residenziali socio-riabilitative a minore intensità assistenziale, con
presenza di personale di assistenza per fasce
orarie, devono
disporre almeno del seguente organico:
- n. 2 unità
lavorative, di cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario ( infermiere, educatore professionale, personale
della riabilitazione) o collaboratore professionale assistente
sociale;
n. 1 operatore tecnico
addetto all’assistenza.
- N° ore settimanali
di attività medico psichiatrica: minimo 1
ora;
- N° ore settimanali
di attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è
previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
D.04 STRUTTURE DI
RIABILITAZIONE E STRUTTURE EDUCATIVO – ASSISTENZIALI I
TOSSICODIPENDENTI (1)
|
I requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto
d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di
cui al Piano sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito
dalla L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto
d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la
legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
I requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto
d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di
cui al Piano sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito
dalla L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto
d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la
legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive modificazioni.
|
(1) Punto abrogato dal
r.r.
n. 10/2017, art. 21, c.
13 .
D.05 RESIDENZE
SANITARIE ASSISTENZIALI (R.S.A.)
|
Le RSA sono presidi
che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di
patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a
domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e
riabilitativa, accompagnata da un livello "alto" di assistenza tutelare ed
alberghiera, modulate in base al modello assistenziale adottato dalle
Regioni e Province autonome.
Le R.S.A. sono
destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio,
portatori di patologie geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30
giorni, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in
altri presidi del SSN.
Il modello
assistenziale adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n.
210 del 19.3.2002 “Regolamento di organizzazione e funzionamento delle
RSA”, in cui sono stati recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed
organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di seguito elencati, integrati
dalla Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento
si rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente riportato nel
presente documento.
|
Le RSA sono presidi
che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di
patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a
domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e
riabilitativa, accompagnata da un livello "alto" di assistenza tutelare ed
alberghiera.
Le R.S.A. sono
destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili
a
domicilio, portatori
di patologie geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30
giorni, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in
altri presidi del SSN.
Il modello
assistenziale adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n.
210 del 19.3.2002 “Regolamento di organizzazione e funzionamento delle
RSA”, in cui sono stati recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed
organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di seguito elencati, integrati
dalla Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento
si rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente riportato nel
presente documento.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata
in nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3,
4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo
personale con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per vuotatoio
e lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e
attrezzature per prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
all'erogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra
con attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di
socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
all'ospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con
portineria, posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e
locali accessori (se non appaltate
all'esterno);
- lavanderia e
stireria (se non appaltate
all'esterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e
sporco.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata
in nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3,
4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo
personale con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per vuotatoio
e lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo, ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e
attrezzature per prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
all'erogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra
con attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di
socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
all'ospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con
portineria, posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e
locali accessori (se non appaltate
all'esterno);
- lavanderia e
stireria (se non appaltate all'esterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e
sporco.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Attrezzature
particolarmente adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti
(letti, materassi e cuscini antidecubito,
etc.).
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario
chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Attrezzature
particolarmente adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti
(letti, materassi e cuscini antidecubito,
etc.).
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario
chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare
un modello organizzativo che, anche attraverso l'integrazione con i
servizi territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei
problemi/bisogni sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dell'ospite al
momento dell'ammissione e periodicamente;
- stesura di un piano
di assistenza
individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei dati
delle singole valutazioni
multidimensionali tale
da permettere il controllo continuo delle attività della
RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dell'ospite;
- personale medico,
infermieristico, di assistenza alla persona, di riabilitazione e di
assistenza sociale in relazione alle dimensioni e alla tipologia delle
prestazioni erogate.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare
un modello organizzativo che, anche attraverso l'integrazione con i
servizi territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti valicati dei
problemi/bisogni sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dell'ospite al
momento dell'ammissione e periodicamente;
- stesura di un piano
di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei dati
delle singole valutazioni multidimensionali tale da permettere il controllo continuo
delle attività della RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dell'ospite;
Deve essere garantita
almeno la seguente dotazione di
personale:
(a) Coordinatore
sanitario: un medico specialista, preferibilmente nelle discipline di
geriatria o medicina fisica e riabilitazione, che assicuri la presenza
giornaliera per almeno quattro ore, con responsabilità dell'assistenza
sanitaria e delle condizioni psicofisiche degli
ospiti;
(b) personale medico:
per ogni modulo devono essere garantite non meno di quattro ore
settimanali di assistenza specialistica;
(c) infermieri
professionali: una unità ogni trenta posti residenza con presenza
continuativa nell’arco delle 24 h;
(d) terapisti della
riabilitazione in numero variabile, in relazione al livello assistenziale
della RSA o del nucleo;
(e) operatori di
assistenza: una unità ogni 20 posti residenza con presenza continuativa
nell’arco delle 24 h per moduli a media intensità assistenziale; una unità
ogni 30 posti residenza con presenza continuativa nell’arco delle 24 h per
moduli a bassa intensità assistenziale;
(f) figure
professionali a convenzione con riferimento a particolari esigenze
assistenziali.
Nelle RSA devono
essere assicurate, altresì, prestazioni da parte di psicologi ed
assistenti sociali per un numero di ore settimanali correlato alle
esigenze degli ospiti e al livello assistenziale della
RSA.
Le RSA devono essere
dotate di personale amministrativo nonché di personale da adibire ai
servizi generali in rapporto al numero degli ospiti e al sistema
organizzativo della struttura.
Sono inoltre
previste le prestazioni di assistenza farmaceutica erogata da un
farmacista per almeno 1 ora settimanale ogni 20 posti
letto.
|
D.06 OSPEDALE DI
COMUNITA’
|
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le
attività territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito
unità di degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un
minimo di protocolli e setting operativi.
Di seguito sono
individuati i requisiti .
|
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le
attività territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito
unità di degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un
minimo di protocolli e setting operativi.
Di seguito sono
individuati i requisiti .
|
REQUISITI STRUTTURALI
Area
destinata ai pazienti:
- camere
da 1, 2, 3, 4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la
privacy di ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di
carrozzine;
-
servizi igienici attrezzati per la non
autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale
controllo personale con servizi igienici
annessi;
- spazi
soggiorno/TV/spazio collettivo;
- armadi
per biancheria pulita;
- locale
deposito biancheria sporca;
- locale
per vuotatoio e lavapadelle;
- locale
deposito per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree
generali di supporto (se non previste nella
struttura):
- ingresso con portineria e
telefono;
- cucina, dispensa e locali accessori
(se non appaltate all'esterno);
- lavanderia e stireria (se non
appaltate all'esterno);
- magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
Impianto di
riscaldamento o di climatizzazione.
Impianto di
illuminazione d’emergenza.
Impianto di chiamata
con segnalazione acustica e luminosa.
Impianto gas medicali:
prese per il vuoto, per l’ossigeno e
l’aria.
Impianto telefonico
mobile.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Area destinata al
ricovero:
- camere da 1, 2, 3,
4, letti; all'interno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e l'accesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo
personale con servizi igienici annessi;
- spazi
soggiorno/TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale deposito
biancheria sporca;
- locale per vuotatoio
e lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree generali di
supporto (se non previste nella struttura):
- ingresso con
portineria e telefono
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e
locali accessori (se non appaltate
all'esterno);
- lavanderia e
stireria (se non appaltate all'esterno);
-
magazzini;
- camera
ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
- Impianto di
riscaldamento o di climatizzazione
- Impianto di
illuminazione d’emergenza
- Impianto di chiamata
con segnalazione acustica e luminosa
- Impianto gas
medicali: prese per il vuoto, per l’ossigeno e
l’aria
- Impianto telefonico
mobile
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi
includenti materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle,
ecc.
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario
chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti
letti speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi
includenti materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle,
ecc.
Carrello per la
gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e
unità di ventilazione manuale.
Carrello per la
gestione terapia.
Carrello per la
gestione delle medicazioni con eventuale strumentario
chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello organizzativo che, anche attraverso
l'integrazione con i servizi territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- adozione di una
specifica cartella per la registrazione delle attività mediche ed
infermieristiche;
- stesura di un piano
di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche
dell'équipe interdisciplinare;
- raccolta dei dati
tale da permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai
protocolli di assistenza definiti, nonché alla promozione della qualità
dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale
infermieristico ed ausiliario/OTA
deve essere
rapportato al volume di attività.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello
organizzativo che,
anche attraverso l'integrazione con i servizi
territoriali delle
Unità sanitarie locali, garantisca:
- adozione di una
specifica cartella per la registrazione delle attività mediche ed
infermieristiche;
- stesura di un piano
di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli
operatori deputati all'assistenza secondo le modalità e le logiche dell'equipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati
tale da permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai
protocolli di assistenza definiti, nonché alla promozione della
qualità dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale
infermieristico ed ausiliario/OTA deve essere rapportato al volume di
attività.
|
D.07 RESIDENZE SANITARIE PER CURE
PALLIATIVE (HOSPICE)
|
Si definiscono Centri
residenziali di cure
palliative (Hospice)
le strutture, facenti parte della rete di assistenza ai pazienti
terminali, per l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da
malattie progressive ed in fase avanzata
a rapida evoluzione ed
a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione
o alla stabilizzazione della patologia non è possibile o appropriata, e,
prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia neoplastica
terminale che necessitano di assistenza palliativa e
di
supporto.
I requisiti degli
Hospice sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
Si definiscono Centri
residenziali di cure palliative (Hospice) le
strutture, facenti
parte della rete di assistenza ai pazienti terminali, per l’assistenza in
ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive ed in fase
avanzata a rapida evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni
terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia
non è possibile o appropriata, e, prioritariamente, per i pazienti affetti
da patologia neoplastica terminale che necessitano di assistenza
palliativa e di supporto.
I requisiti degli
Hospice sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
SEZIONE “E” –
GLOSSARIO
|
E.01. DEFINIZIONI SULL’ACCREDITAMENTO
|
ACCREDITAMENTO
|
Processo attraverso il
quale una agenzia o altra organizzazione valuta e riconosce che un corso
di studi o una istituzione corrispondono a standard pre-definiti
(WHO).
Si definiscono nel
mondo due grandi tipologie di accreditamento delle organizzazioni
sanitarie:
Per pubblica
regolamentazione (Spagna – Catalogna,
Italia);
Professionale
(USA, Canada, Australia King’s Fund).
In Italia si usa la
parola ‘accreditare’ in quattro contesti:
Contesto Decreto
Legislativo 502/92 e
successive modifiche e integrazioni:
‘…instaurazione di
nuovi rapporti fondati sul criterio dell’accreditamento delle istituzioni,
sulla modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione di sistemi di
verifica e revisione della qualità delle attività e delle
prestazioni....’.
Compete alle Regioni
l’introduzione di criteri di compatibilità delle strutture con il
fabbisogno programmato, di sistemi di sorveglianza e di strumenti e
metodologie per la verifica della qualità dei servizi a partire dalla
autorizzazione all’esercizio (in base al possesso di requisiti minimi)
sino alla concessione dell’accreditamento (in base al possesso di
requisiti ulteriori).
Questo modello di
accreditamento è l’oggetto del presente
documento.
Contesto
accreditamento professionale.
Attivato dalla Società
Italiana di VRQ, da società scientifiche e da gruppi di professionisti, di
natura volontaria, secondo il modello dei paesi anglofoni, realizzato
mediante visite scambievoli fra pari. Tale modalità di verifica della
qualità deve integrarsi con l’accreditamento
istituzionale.
Il contributo dei
professionisti al miglioramento della qualità delle prestazioni è
fondamentale in relazione alle specifiche attività del processo
assistenziale.
Contesto enti di
certificazione.
Gli enti per potersi
proporre come verificatori dei requisiti previsti dalle Norme UNI EN ISO
(certificazione di parte 3º), debbono essere accreditati come idonei da un
ente sovraordinato (per l’Italia il SINCERT).
Contesto
accreditamento laboratori di prova. I laboratori che ‘provano’ materiali e
tecnologie, secondo la normativa internazionale debbono essere accreditati
a farlo. Si applicano ad essi le norme della serie EN ISO
45000. |
ATTIVITÀ
|
Insieme di operazioni
organizzate e finalizzate. Nel linguaggio organizzativo le operazioni sono
gli elementi più parcellizzati, il primo livello di sintesi sono le
attività, l’insieme di attività connota il
processo.
Le attività si
realizzano per il concorso equilibrato degli individui, dei metodi di
lavoro e delle tecnologie. |
AUDIT
|
Analisi critica e
sistematica della qualità della assistenza medica (o sanitaria) che
include le procedure utilizzate per la diagnosi e il trattamento, l’uso
delle risorse, gli outcome risultanti e la qualità di vita risultanti
(definizione Brit. Govern. 1985). Viene realizzata utilizzando vari metodi
di valutazione. Molto usata nel Regno Unito come strumento per il
monitoraggio di standard professionali (tecnici e interpersonali) nella
erogazione delle cure.
Medical audit
valutazione degli elementi che dipendono dal giudizio
medico.
Clinical audit
valutazione degli elementi che non dipendono dal giudizio
medico.
Professional audit
valutazione degli elementi che dipendono dalla attività di professionisti
sanitari non medici.
Service audit
valutazione complessiva del servizio erogato.
La parola audit viene
utilizzata anche in altri contesti:
audit di
qualità=valutazione esterna della qualità di un servizio/organizzazione;
audit del sistema qualità=valutazione del sistema di assicurazione di
qualità di una organizzazione, sviluppato in modo indipendente da un
gruppo di persone appartenenti alla
organizzazione. |
AUTORIZZAZIONE
|
Si definisce
‘autorizzazione’ un atto giuridico che ha la natura della rimozione di un
divieto. I processi autorizzativi riguardano, rispettivamente, la
realizzazione di strutture e l’esercizio delle attività
sanitarie.
La realizzazione è
subordinata ad un parere di compatibilità, nei casi previsti, espresso
dall’Ente regionale, mentre l’esercizio è subordinato alla verifica del
possesso, da parte di chi la richiede, di requisiti minimi di natura
strutturale, tecnologica e organizzativa.
|
|
Il DPR 14.1.1997
contiene i requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e
organizzativa, che nel presente documento sono riportati con talune
integrazioni. |
AZIENDA
|
Sistema di processi
economici che si svolgono in istituti sociali di diverse specialità cui si
applicano il principio obiettivo della razionalità economica
(massimizzazione del risultato con minimo impegno di risorse) e i criteri
della corretta amministrazione. Si distinguono aziende con finalità di
reddito e aziende senza finalità di reddito ( profit e non
profit). |
AZIENDA
SANITARIA
|
Soggetto giuridico,
pubblico o privato che offre attività o prestazioni
sanitarie.
Azienda sanitaria
pubblica: tipica azienda senza finalità di reddito (non profit) che non si
prefigge come scopo la remunerazione del capitale investito bensì
l’acquisizione e/o l’erogazione di servizi di interesse
collettivo. |
BENCHMARKING
|
Tecnica manageriale
che consiste nel confrontare il vissuto della propria attività con le
migliori esperienze analoghe, al fine di razionalizzare obiettivi,
strategie e processi e raggiungere l’eccellenza, tramite l’individuazione
di fattori critici di successo ed elementi
guida.
Il confronto avviene
alla pari su risultati e processi di erogazione del
servizio. |
BUSINESS PROCESS
REENGINEERING
(BPR)
|
Tecnica manageriale
che consiste nel provocare un cambiamento qualitativo radicale
(breakthrough) ridisegnando completamente un processo considerato
inefficace e/o inefficiente. |
CAPACITÀ’
|
Aspetto organizzativo
soft che incide sui livelli degli output. Si basa principalmente sulla
motivazione e sulla comunicazione. |
CARATTERISTICA
|
Ciascuno degli aspetti
peculiari che costituiscono le note distintive di un oggetto (nel nostro
caso di un servizio/prestazione).
Le caratteristiche
scelte per rappresentare l’oggetto si definiscono come
requisiti. |
CARTA DEI
SERVIZI
|
Documento contrattuale
adottato dai soggetti erogatori di servizi pubblici attraverso il quale si
esplicitano «missione», criteri di relazione e standard di qualità dei
servizi erogati. Nel caso dei servizi sanitari esso è redatto sulla base
dei principi indicati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri (D.P.C.M. 19/5/95). |
CIRCOLI DI
QUALITÀ
|
Piccoli gruppi di
professionisti volontari e interprofessionali, legati a precisi contesti
organizzativi (Unità Operative) per i quali ricercano il miglioramento
continuo, intervenendo con metodi recisi
(PDCA). |
COMPETENZA
|
Aspetto organizzativo
hard: sono le capacità individuali agite. Deriva da esperienza o studio e
definisce all’interno della organizzazione lo “spazio” (cioè i compiti
assegnati) e l’autorità (vedi
professionalità). |
CONFORMITÀ’ |
Soddisfacimento
documentato di requisiti specificati (vedi
indicatori). |
CONTRATTO
|
Richiesta espressa e
comunicata con qualsiasi mezzo, contenente i requisiti concordati fra
fornitore e cliente. |
CRITERIO
|
Enunciato che dichiara
che si vuole investigare un fenomeno a fine di valutazione mediante
l’osservazione di sue caratteristiche (statiche o dinamiche)
predefinite.
Il criterio è pertanto
un punto di vista, di osservazione di un oggetto, fenomeno, ecc., legato
strettamente al soggetto osservante. La Carta dei Servizi è in sintonia
con questa definizione. Il criterio è definito come riferimento
concettuale (espresso) per costruire un giudizio di
qualità. |
CULTURA
AZIENDALE
|
“Insieme di assunti di
base inventati, scoperti o sviluppati da un gruppo determinato quando
impara ad affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo esterno
e di integrazione al suo interno, che si è rivelato così funzionale da
essere considerato valido e, quindi, da essere indicato a quanti entrano
nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e sentire
in relazione a quei problemi” (Schein 1990).
La cultura determina i
valori, la «missione», la «visione». |
DIREZIONE
AZIENDALE
|
Nel caso di Azienda
sanitaria la direzione aziendale è costituita dal Direttore generale,
Direttore amministrativo, Direttore sanitario e Coordinatore dei servizi
sociali.
Nel caso di Azienda
privata la direzione aziendale è costituita dal Titolare della struttura e
dal Direttore sanitario. |
FACILITATORE
|
Soggetto che ha il
mandato di coordinare e dirigere Circoli di Qualità, o altre forme di
partecipazione dal basso, in possesso del metodo e delle tecniche della
Qualità e del miglioramento continuo. |
FATTORI
|
Elementi che formano
le dinamiche di motivazione; si dividono in FATTORI CONDIZIONANTI e
FATTORI MOTORI (vedi) |
FATTORI
CONDIZIONANTI |
Bisogni fisiologici:
livello di retribuzione
Bisogni di sicurezza :
sicurezza del posto di lavoro, mantenimento del proprio
ruolo |
FATTORI
MOTORI
|
Bisogni sociali: senso
di appartenenza e identificazione nel gruppo di
lavoro.
Bisogni di stima:
gratificazione per il lavoro svolto.
Bisogni di
realizzazione: capacità di dimostrare di saper raggiungere gli obiettivi
prefissati. |
FORNITORE |
Chi (organizzazione o
singolo) fornisce un prodotto o un servizio ad un
utente. |
GARANZIA
DELLA
QUALITÀ |
L’insieme delle azioni
pianificate e sistematiche necessarie a dare adeguata confidenza che un
prodotto o servizio soddisfi determinati requisiti di
qualità. |
GRUPPI
DI
MIGLIORAMENTO |
Piccoli gruppi di
professionisti, interfunzionali e interprofessionali, che intervengono sui
processi di lavoro con le metodologie del miglioramento continuo
presidiando globalmente il percorso del cambiamento (analisi, diagnosi,
terapia, valutazione, implementazione e
documentazione). |
INDICATORE |
Caratteristica
qualitativa (paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di
un fenomeno che su questi consente di inferire (costruire ipotesi, dare
giudizi).
Il risultato della
osservazione della caratteristica in questione, sia essa uno stato o un
evento, definisce il ‘valore’ o la misura
dell’indicatore. |
INPUT |
Tutti gli elementi che
vengono immessi in un processo organizzativo ed in base ai quali si
realizza il servizio. |
LINEE
GUIDA |
Insieme di
raccomandazioni, prodotte attraverso un processo sistematico, finalizzate
ad assistere gli operatori ed i pazienti nel decidere quali siano le
modalità assistenziali più adeguate in specifiche circostanze cliniche
(atto di coordinamento e di indirizzo integrato con la definizione
dell’Institute of Medicine USA). |
MANUALE
|
Opuscolo contenente
indicazioni sulle procedure, purché stilato direttamente dalla struttura
organizzativa professionale. |
MANUTENZIONE
|
Ordinaria: è la
normale attività di routine, programmata, che l’utilizzatore deve svolgere
per mantenere efficiente e in buone condizioni l’apparecchiatura. Essa
deve attenersi alle disposizioni dettate dal costruttore per garantire il
corretto funzionamento dello strumento. Si definisce correttiva anche la
manutenzione per eventi accidentali che avvengono in
garanzia.
Straordinaria:
a) programmata:
ricadono in tale voce gli interventi di ammodernamento e manutenzione non
compresi nelle normali procedure di manutenzione ordinaria per i quali
(dipendentemente dal tipo e dalla vita del bene) sia possibile definire
delle scadenze;
b) correttiva: è tutta
l’attività non specificata sopra per la quale non può essere programmato
un calendario di interventi. Solitamente viene effettuata in situazioni di
guasto o di emergenza. |
MIGLIORAMENTO
CONTINUO
|
Approccio alla qualità
secondo le logiche della razionalità limitata, proiettato verso il
superamento delle non conformità (qualità negativa) e l’aggiunta di valore
(qualità positiva), alla ricerca di nuovi e più soddisfacenti
output.
La cultura della
Qualità evidenzia due modalità di approccio al miglioramento: la prima è
costituita da un cambiamento radicale e veloce, così come si realizza
mediante il ricorso a tecniche manageriali quali il Business Process
Re-engineering (vedi).
La seconda modalità è
rappresentata dal miglioramento a ‘piccoli passi’, che maggiormente
recupera il concetto del Process Management e utilizza le tecniche che vi
sono correlate:
coinvolgimento del
personale, utilizzo degli strumenti del CQI, il Benchmarking (vedi) o
altre ancora.
Le condizioni
organizzative orientano l’approccio con l’uno o l’altro di
questi
strumenti/metodologie
che si integrano reciprocamente in funzione dell’obiettivo del
miglioramento. |
«MISSIONE»
|
Motivo per cui una
organizzazione (azienda), un processo, una azione esiste, è agita, viene
prodotta. Per l’organizzazione è la ragione d’essere: ciò che essa sceglie
di fare per rendersi visibile all’esterno e per soddisfare i bisogni (le
richieste) dei suoi utenti (clienti). |
MONITORAGGIO
|
Misurazioni ripetute e
continuative di una varietà di indicatori, operate per identificare
potenziali problemi (WHO), per presidiare un fenomeno, per misurare
l’evoluzione e il miglioramento
continuo. |
ORGANIZZAZIONE
|
Società, impresa,
gruppo o loro parte (statutariamente autonoma o meno) pubblica o privata,
con autonomia funzionale e
amministrativa. |
OUTCOME |
Effetto, in termini di
efficacia, prodotto da output connotati in termini di
qualità. |
OUTPUT
(PRODOTTO) |
Indica la
prestazione/servizio come risultato immediato di un processo.
|
PIANO
DELLA
QUALITÀ |
Documento che descrive
le modalità operative per la qualità, le risorse e le sequenze di
attività.
|
POLITICA
AZIENDALE |
Sono gli obiettivi e
gli indirizzi generali di una organizzazione espressi in modo formale
dalla Direzione. |
|
Deriva ed è
definita:
- dalla ragione d’essere dell’azienda
(«missione»)
- dalle sfide di lungo termine
dell’azienda («visione»);
- dagli obiettivi scelti per il medio
periodo (obiettivi che debbono essere specifici, misurabili,
accettabili, orientati ai risultati, temporizzati:
SMART);
- dalle strategie operative.
|
POLITICA
AZIENDALE PER
LA
QUALITÀ |
Quella parte della
politica aziendale che fornisce obiettivi e indirizzi generali per quanto
riguarda la qualità, espressa, in modo formale dall’alta direzione, in un
Documento. |
PRESIDIO
SANITARIO |
Struttura fisica
(ospedale, poliambulatorio, ambulatorio, ecc.) dove si effettuano le
prestazioni e/o le attività sanitarie. |
PRESTAZIONE
SANITARIA |
Rappresenta l’aspetto
di contenuto tecnico specifico della relazione di servizio ed è connotata
da livelli di complessità differenti in funzione della
richiesta. |
PROBLEMA |
Qualcosa che ci si
presenta davanti e che offre opportunità diverse di approccio, lettura,
soluzione (può comprendere sia l’accezione di ‘pericolo’ che di
‘opportunità’). |
PROCEDURA |
Insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo. In generale maniera specifica
di compiere una attività.
Una procedura deve
esprimere chi fa, cosa fa, come viene fatto, dove, quando, perché e chi ne
è responsabile. |
PROCESSO
|
Sequenza strutturata
di attività formalizzate a produrre un risultato che ha valore per il
cliente finale (l’utente). Definiscono un processo l’evento scatenante
(input), la sequenza di azioni attraverso cui si realizza il servizio
(valore aggiunto), l’output.
Si usa il termine
processo per indicare gli insiemi fondamentali delle attività
aziendali:
- management e
pianificazione;
- core business
(processi operativi per erogare
l’assistenza);
- processi di supporto
(funzionali al core business) es. gestione risorse
umane.
Le attività che
compongono il processo possono, pertanto, riferirsi a diverse linee di
responsabilità.
Il processo è
descritto da indici e misure quali: tempo di durata, risorse consumate,
volumi di attività, rilevazioni effettuate, metodi e tecnologie
impiegate.
I processi
rappresentano l’organizzazione ed evidenziano operativamente la «missione»
e le strategie conseguenti per garantire la risposta ai bisogni del
fruitore e della società.
Assumere un approccio
di processo (come struttura per agire) significa adottare, quindi, il
punto di vista dell’Utente. |
PROFESSIONALITÀ |
Spazio operativo
riconosciuto ad un soggetto all’interno di una organizzazione, concepito
direttamente come risultato di una negoziazione dove entrano in relazione
il voler essere (potenziale dinamico), dove essere (posizione) e poter
essere (profilo di ruolo).
Si compone di
caratteristiche rappresentate, principalmente, da competenza (skills),
capacità (abilities), atteggiamenti
(judgement).
Si realizza su tre
direttrici principali: il contributo tecnico specifico della attività
professionale;
l’operatività
quotidiana; la capacità di gestione e la
leadership. |
PROGRAMMA |
Risposta organizzata
per eliminare o ridurre uno o più problemi. La risposta include uno o più
obiettivi, lo svolgimento di una o più attività e il consumo di risorse
(WHO). |
PROTOCOLLO
CLINICO |
Indicano una serie
rigorosa di comportamenti da attuare per eseguire correttamente
procedure
diagnostiche o terapie
o altre attività assistenziali. |
QUALITÀ |
Insieme delle
proprietà e delle caratteristiche di un prodotto e/o di un servizio che
gli conferiscono la capacità di soddisfare i bisogni espliciti e impliciti
del cliente/fruitore.
Nota: ogni Azienda
traduce il concetto in una propria definizione
operativa.
Tale definizione deve
essere conseguente agli obiettivi strategici della
organizzazione. |
QUALITÀ
TOTALE |
Filosofia, tessuto
connettivo di tutto l’agire organizzativo in funzione del miglioramento
continuo, orientato all’Utente (cliente/fruitore) e incentrato sulla
risorsa professionale. |
REGOLAMENTI
INTERNI |
Definiscono le
modalità di comportamento o la successione di azioni definite da documenti
formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente
ottemperati. |
REQUISITO |
Ciascuna delle
caratteristiche necessarie e richieste affinché un prodotto/servizio
risponda allo scopo (vedi qualità).
Nota: nella Carta dei
Servizi il concetto di requisito è espresso con il termine di “fattore di
qualità”, oggetto rilevante per la percezione della qualità del servizio
da parte dell’Utente. |
REVISIONE
CLINICA |
Ogni attività
valutativa sull’assistenza erogata ad un paziente e sulla sua efficacia.
Essa include anche attività di verifica dell’utilizzo di Linee Guida e
Protocolli di assistenza. |
REVISIONE
TRA
PARI |
Tecnica di valutazione
e miglioramento della qualità della erogazione delle cure. I valutatori e
coloro la cui attività viene valutata appartengono alla stessa
professione; vengono utilizzati criteri accettabili per la professione con
l’intenzione di promuovere, attraverso la valutazione, la qualità delle
cure erogate. |
RISK
MANAGEMENT |
Strategie e procedure
attraverso le quali vengono individuati e minimizzati i possibili rischi
e/o errori connessi ad un’attività. |
RISORSE
MATERIALI
(BENI
ATTREZZATURE
E
SERVIZI) |
Rientrano in tale voce
le immobilizzazioni materiali per le quali sia possibile una delle
seguenti denominazioni:
- impianti e
macchinario;
- attrezzature industriali e
commerciali;
- materie prime, sussidiarie, di consumo
e di merci;
- servizi;
- altri beni.
|
SERVIZIO |
Ciò che risulta da una
relazione basata su uno scambio economico, informativo, operativo,
emotivo, affettivo sostenuto da una sostanziale interdipendenza fra i
protagonisti della relazione.
Dalla significatività
di tale interdipendenza si può misurare la dimensione della qualità. Nelle
organizzazioni la relazione è sempre a tre: cittadino/utente,
professionista, contesto organizzativo.
Il livello di tale
relazione presuppone una partecipazione tra i “tre
attori”. |
SISTEMA
QUALITÀ |
Insieme di
responsabilità, struttura organizzativa, procedure, attività, capacità,
risorse, che mira a garantire che processi, prodotti, servizi soddisfino
bisogni e aspettative dei clienti/fruitori al minor
costo. |
SPECIFICA |
Documento che
prescrive i requisiti ai quali il prodotto/servizio deve risultare
conforme (UNI EN ISO). Vedi conformità. |
STANDARD |
Definisce il valore
soglia predeterminato di un indicatore, che può essere stabilito da norme
giuridiche che da criteri di altro
genere. |
TECNOLOGIA
MEDICA |
Farmaci, strumenti e
procedure mediche o chirurgiche utilizzati nella erogazione delle cure e
sistemi organizzativi e di supporto all’interno dei quali avviene
l’erogazione (WHO). |
TECNOLOGY
ASSESSMENT
(VALUTAZIONE
DELLE
TECNOLOGIE
SANITARIE) |
Ambito di ricerca che
si prefigge di valutare, attraverso un approccio multidisciplinare alle
dimensioni qualitative (tecniche, economiche, sociali, etiche) che
definiscono una tecnologia sanitaria (vedi) e l’opportunità della sua
adozione. Le tecniche specifiche di acquisizione delle informazioni e di
raggiungimento del consenso sono la meta-analisi, le counsensus
conferences, l’elaborazione di linee guida
(vedi).
L’attività di T.A. si
pone a ponte su un confine mobile, fra conoscenza e pratica, per produrre
e sintetizzare le informazioni relative a una tecnologia a servizio del
processo decisionale “politico” che determina la sua assunzione e/o
formalizzazione (R. Battista). |
UTENTE |
Destinatario di un
prodotto e/o di un servizio. Può essere una unità interna, un fruitore
specifico intermedio rispetto al prodotto finale (in questo caso si parla
di “utente interno”). |
VALORI
AZIENDALI |
Sono la manifestazione
visibile della cultura (vedi) che guida i comportamenti referenziali degli
individui nell’organizzazione. |
VALUTAZIONE |
Processo scientifico e
sistematico con cui viene determinato il grado in cui un intervento o
programma pianificato raggiunge pre-determinati obiettivi
(WHO). |
VALUTAZIONE
E
M1GLIORAMENTO
DELLA
QUALITA’ |
tali attività hanno lo
scopo di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi ricevuti
siano di buona qualità. Per iniziative di valutazione e di miglioramento
della qualità si intendono progetti che
prevedono:
1) l’identificazione
di un problema (intesa come occasione di
miglioramento);
2) la determinazione
delle cause possibili;
3) la definizione dei
criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
4) la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i
valori attesi e quelli osservati nonché per identificare 1e cause di tale
discrepanza;
5) la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
6) la valutazione di
impatto a breve e medio termine dell'intervento migliorativo nei confronti
del problema affrontato;
7) la diffusione dei
risultati a tutti gli interessati.
Tali iniziative
possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o
processi/esiti delle attività di supporto (gestionali, organizzativi,
amministrative, ecc.). |
VERIFICA |
Operazione di
controllo permanente per mezzo della quale si procede all’accentramento di
un fatto, di un atto, di un evento (coerenza, regolarità, congruenza
...). |
«VISIONE» |
La meta ( gli
“orizzonti sfidanti”) che una organizzazione si propone esplicitamente di
raggiungere. Deriva dalla cultura e dai valori e traduce in scelte
spendibili la «missione». È esplicitata dalla Direzione, così come la
«missione», per sviluppare coesione tra tutti i membri della
Organizzazione. |
|
|
|
|
E.02.
DEFINIZIONI OPERATIVE
Dotazione minima:
Pallone autoespandibile corredato di maschere facciali e cannule
orofaringee;
Apparecchio per la misurazione della pressione e
fonendoscopio;
Laccio emostatico, siringhe e farmaci;
CARRELLO PER
LA
Materiale per medicazione.
GESTIONE
Nel caso in cui vengano effettuate procedure invasive, ricerche
diagnostiche con
DELL’EMERGENZA
manovre complesse, oltre alla dotazione di cui sopra, deve
comprendere:
Bombola di ossigeno;
Monitor defibrillatore;
Materiale per intubazione orotracheale;
Aspiratore.
DISCIPLINA DI BASE
Medicina, chirurgia generale,ortopedia, ostetricia e ginecologia,
pediatria
Processo che permette l’eliminazione di tutti i microrganismi patogeni ma
non delle
spore.
Si articola in tre livelli:
Alta Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri, i funghi ed i
virus ad esclusione
di gran parte dei batteri sporigeni;
DISINFEZIONE
Media Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (compreso il
Micobacterium
tubercolosis varietà bovis – microrganismo altamente resistente,
utilizzato come test
di riferimento) e funghi della maggior parte de virus, con esclusione
degli sporigeni;
Bassa Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (con esclusione
del
Micobacterium tubercolosis varietà bovis), la maggior parte dei funghi ed
alcuni
Virus.
SALA
Locale per l’esecuzione di prestazioni.
Processo che permette, mediante l’utilizzo di procedure fisiche o
chimiche, la
STERLIZZAZIONE
distruzione completa di tutti i microrganismi, comprese le
spore.
E.03
MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA
La manutenzione
ordinaria e la manutenzione straordinaria, anche in base alla definizione
presente nella Norma UNI 10147, rientrano rispettivamente nell’ambito della
manutenzione preventiva e della manutenzione correttiva.
La definizione
presente nella norma UNI 10147 è la seguente:
art. 3.7
manutenzione “a guasto” o manutenzione correttiva – definizione UN19910
(191.07.08): la manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un’avaria e
volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione
richiesta;
art. 3.9
manutenzione preventiva – definizione UNI9910 (191.07.07): la manutenzione
eseguita a intervalli o in accordo a criteri e volta a ridurre la probabilità di
guasto o la degradazione del funzionamento di un’entità.
Il presente
Regolamento è dichiarato urgente ai sensi e per gli effetti dell’art. 44 comma 3
e dell’art. 53 dello
Statuto ed entrerà in vigore
il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione
Puglia.
|