(1)
Vedi anche il Reg.
11 novembre 2004, n. 5, sulle
procedure per l'ammissibilità ed erogazione di contributi regionali per le spese
di investimento, e il Reg.
18 marzo 2005, n. 13, riguardante le procedure per l'ammissibilità ed
erogazione di contributi per interventi finalizzati alla valorizzazione di beni
individuati dall'UNESCO, siti nel territorio regionale.
Art. 1
Ambito oggettivo di
applicazione.
1. La presente legge disciplina la materia delle opere e dei
lavori pubblici di interesse regionale. Ai fini della presente legge per lavori
pubblici di interesse regionale si intendono tutti quelli che si realizzano nel
territorio della Regione Puglia, con o senza l'intervento finanziario della
Regione, o che siano proposti al finanziamento statale e/o comunitario da piani
regionali, con esclusione dei lavori pubblici, comunque realizzati, attinenti
allo svolgimento di compiti e funzioni mantenuti allo Stato, ai sensi della
legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
Art. 2
Funzioni regionali.
1. La Regione esercita, in materia di opere e lavori pubblici,
le funzioni relative a:
a) programmazione, monitoraggio e controllo, ivi compresa la
valutazione tecnico-amministrativa e l'attività consultiva, relativamente ai
lavori pubblici di interesse regionale così definiti dall'articolo 1;
b) progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori pubblici
di competenza regionale nonché di lavori pubblici di competenza degli enti
locali, su richiesta dei medesimi.
Art. 3
Ambito soggettivo di
applicazione.
1. Le norme della presente legge si applicano ai soggetti di
seguito elencati:
a) comuni, province e Comunità montane della Regione;
b) Aziende unità sanitarie locali operanti nel territorio
regionale e Aziende ospedaliere;
c) Consorzi tra soggetti di cui alle lettere a) e b) ovvero i
Consorzi degli enti di cui alla lettera a) con gli enti locali delle regioni
confinanti o con altri soggetti, anche privati;
d) concessionari di lavori pubblici;
e) organismi dotati di personalità giuridica, istituiti per
soddisfare specifiche finalità di interesse generale non avente carattere
industriale e commerciale, la cui attività è finanziata in modo maggioritario
dallo Stato, dalla Regione, dagli enti locali, da altri enti pubblici o
organismi di diritto pubblico, o la cui gestione è sottoposta al loro controllo
o i cui organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza sono costituiti
da componenti designati dai medesimi soggetti pubblici. Fra i predetti
organismi, in modo non esaustivo, sono compresi:
1. Autorità portuali;
2. aziende speciali, istituzioni e società di cui all'articolo
114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché società per azioni a
prevalente capitale privato di cui all'articolo 12 della legge 23 dicembre 1992,
n. 498;
3. Consorzi per opere idrauliche;
4. Istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza;
5. Consorzi di bonifica;
6. Enti di sviluppo o di irrigazione;
7. Consorzi per le aree industriali;
f) soggetti privati relativamente ai lavori destinati a
soddisfare un interesse generale per la cui realizzazione sia prevista una
sovvenzione o un contributo in conto capitale o in conto interessi delle
Amministrazioni committenti, che complessivamente superi il 50 per cento
dell'importo complessivo, e comunque gli appalti per i quali l'Amministrazione
committente eroghi una sovvenzione o un contributo superiore al controvalore in
euro di 5 milioni di DSP;
f-bis) soggetti di cui all'articolo2
della legge
regionale 4 febbraio 1994, n. 4 e per gli interventi di cui
all'articolo 1 della medesima legge (2).
(2)
Lettera aggiunta dall'art.18,
L.R.
7 gennaio 2004, n. 1.
Art. 4
Programma triennale.
1. La Giunta regionale adotta annualmente un programma
previsionale triennale per i diversi settori delle opere pubbliche, con
l'indicazione dei soggetti attuatori, sulla base di studi di fattibilità e di
identificazione e quantificazione dei bisogni, in conformità agli obiettivi
assunti come prioritari.
2. Nel programma è data priorità alla manutenzione e al
recupero del patrimonio pubblico, nonché al completamento di lavori già
iniziati.
Art. 5
Programma annuale.
1. Per l'attuazione del piano previsionale triennale di cui
all'articolo 4 la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di
approvazione del bilancio di previsione, adotta il programma annuale di
finanziamento con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, comprendente
le opere da realizzare, i soggetti attuatori, i costi e i tempi di
realizzazione.
2. Possono essere inseriti nel piano annuale solo gli
interventi dotati di progettazione preliminare approvata, salvo che per i lavori
di manutenzione, per i quali è sufficiente l'indicazione degli interventi con la
stima sommaria dei costi.
3. Ciascun intervento è sempre finanziato per intero. È
tuttavia possibile il finanziamento di progetti per lotti purché, riferendosi a
un progetto generale, siano dotati di una distinta funzionalità e prevedano la
realizzazione di opere autonomamente fruibili da parte degli utenti.
4. Il piano annuale comprende, altresì, sempre con riferimento
al piano triennale e alle risorse appositamente previste in bilancio, il
prefinanziamento della progettazione di opere regionali e la contribuzione della
Regione per il prefinanziamento della progettazione di quelle di competenza
degli enti di cui all'articolo 3, lettera a).
5. I fondi erogati a titolo di anticipazione per la
progettazione sono comunque recuperati al momento del finanziamento dell'opera e
vanno ad alimentare apposito capitolo di entrata previsto in bilancio.
Art. 6
Responsabile del
procedimento.
1. I soggetti di cui all'articolo 3 nominano, nell'ambito del
proprio organico, un responsabile unico del procedimento di attuazione di ogni
singolo intervento previsto dal programma triennale dei lavori pubblici, per le
fasi della progettazione, dell'affidamento e dell'esecuzione.
2. Per la definizione e l'esercizio delle funzioni del
responsabile unico del procedimento si rinvia alle disposizioni previste dalla
normativa statale vigente.
Art. 7
Catasto opere pubbliche.
[1. La Regione provvede,
direttamente e avvalendosi delle province e dei comuni, alla raccolta e
all'elaborazione dei dati relativi alle opere pubbliche e alle infrastrutture
sociali e civili esistenti nel territorio regionale, al fine di:
a) definire criteri e parametri unitari e omogenei di gestione
e manutenzione delle stesse;
b) determinare gli indici di fabbisogno cui raccordare le
indicazioni del programma di cui agli articoli 4 e 5] (3).
(3) Articolo abrogato
dall'art. 3, comma 19, lettera c), L.R.
31 dicembre 2007, n. 40.
Art. 8
Osservatorio dei lavori
pubblici.
1. É istituito, presso l'Assessorato regionale ai lavori
pubblici, l'Osservatorio regionale dei lavori pubblici. L'Osservatorio opera
mediante procedure informatiche in maniera coordinata con l'Osservatorio
nazionale.
2. La responsabilità dell'Ufficio "Osservatorio regionale dei
lavori pubblici" è affidata a un funzionario regionale appartenente alla
qualifica dirigenziale, nominato dalla Giunta regionale, che si avvale delle
strutture e del personale dell'Assessorato ai lavori pubblici.
3. L'Osservatorio regionale dei lavori pubblici provvede:
a) alla raccolta ed elaborazione dei dati concernenti le forme
e gli esiti degli appalti e delle concessioni, le ditte aggiudicatrici e
subappaltatrici, i costi e gli scostamenti rispetto a quelli preventivati, le
perizie di variante, i tempi di esecuzione, i ritardi e le relative cause, la
regolarità contributiva nei confronti dell'INPS, INAIL e Casse Edili delle
province di Puglia ed Edilcassa di Puglia;
b) alla formazione di archivi appositi da mettere a
disposizione delle Amministrazioni interessate.
4. Gli enti e i soggetti di cui all'articolo 3 sono tenuti a
fornire all'Osservatorio i dati dallo stesso richiesti per la realizzazione dei
suoi obiettivi entro i termini e nei modi previsti dalla normativa nazionale. La
mancata osservanza di quanto innanzi comporta l'applicazione delle sanzioni
amministrative previste dalla normativa nazionale.
5. Fenomeni particolari di inosservanza della normativa o di
applicazione distorta sono segnalati ai competenti organismi statali.
Art. 9
Spese ammissibili a
finanziamento.
1. Le spese ammissibili a finanziamento regionale sono quelle
elencate nell'articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 21
dicembre 1999, n. 554.
2. Eventuali maggiori oneri correlati alla realizzazione delle
opere sono a totale carico degli enti e soggetti appaltanti.
2-bis. In presenza di eventi straordinari ed eccezionali la
Regione Puglia può concedere alle Province e ai Comuni che ne fanno richiesta
finanziamenti per l'esecuzione degli interventi di somma urgenza, di cui
all'articolo 147 del decreto del Presidente della Repubblica italiana 21
dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione della legge 11 febbraio 1994,
n. 109 legge-quadro in materia di lavori pubblici e successive modificazioni),
nonché per quelli già rendicontati a partire dall'anno 2002 (4).
2-ter. Ai sensi dell'articolo 23 del capitolato generale
d'appalto approvato con D.M. 19 aprile 2000, n. 145 del Ministro dei lavori
pubblici il quadro economico può prevedere la disponibilità di somme da
utilizzare quale premio di acceleramento, in favore dell'appaltatore, per
l'ultimazione dell'opera anticipatamente al tempo contrattuale (5).
(4)
Il presente comma aggiunto dall'art. 34,
comma 1, lettera a), L.R.
4 agosto 2004, n. 14, è stato poi così
sostituito dall'art. 13, L.R.
12 gennaio 2005, n. 1. Il testo originario
era così formulato: «2-bis. In presenza di eventi straordinari ed eccezionali la
Regione Puglia può concedere alle Province e ai Comuni che ne fanno richiesta
finanziamenti per l'esecuzione degli interventi di somma urgenza, di cui
all'articolo 147 del D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione
della legge 11 febbraio 1994, n. 109, legge-quadro in materia di lavori pubblici
e successive modificazioni).».
(5)
Comma aggiunto dall'art. 2,
L.R.
25 ottobre 2004, n. 16.
Art. 10
Interventi in gestione diretta della
Regione.
1. Per gli interventi di competenza diretta della Regione, come
individuati dalla legge
regionale 30 novembre 2000, n. 20, la Giunta regionale individua le
strutture interne all'organizzazione regionale che devono provvedere alla loro
realizzazione.
2. Con deliberazione dì Giunta regionale è approvato, entro
centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,
apposito regolamento regionale con cui sono definiti i criteri e le modalità per
l'attuazione del presente articolo, con la determinazione della procedura di
spesa e ogni fase di essa, con particolare riguardo all'assunzione degli impegni
a carico del bilancio regionale (6).
2-bis. La Giunta regionale, con propri atti, può disporre
l'erogazione di contributi per spese di investimento ai Comuni, alle Province,
agli enti pubblici fieristici di rilevanza regionale nonché in favore dei
soggetti di cui all'articolo 2 della legge regionale 4 febbraio 1994, n. 4
(Norme in materia di edilizia di culto e di utilizzazione degli oneri di
urbanizzazione), per gli interventi di cui all'articolo 1 della medesima legge
(7).
(6) Vedi, anche, la Delib.G.R. 28 ottobre 2004, n. 1575.
(7) Comma aggiunto
dall'art. 34,
comma 1, lettera b), L.R.
4 agosto 2004, n. 14.
Art. 11
Organi consultivi. (8)
[1. Il Consiglio regionale dei lavori pubblici
(CRLLPP) è organo della Regione istituito presso l'Assessorato ai lavori
pubblici della Regione Puglia.
2. Il CRLLPP è composto da:
a) l'Assessore regionale competente in materia
di lavori pubblici, che lo presiede;
b) il dirigente coordinatore del Settore
regionale competente in materia di lavori pubblici;
c) un numero di esperti non superiore a sette,
competenti nelle materie di idraulica e opere marittime, impianti tecnologici,
trasporti, ingegneria strutturale, geologia, architettura e beni culturali e
architettonici, scienze agrarie e forestali;
d) due esperti nella legislazione dei lavori
pubblici;
e) un esperto, da scegliersi fra cinque
nominativi indicati dagli Ordini professionali provinciali degli ingegneri;
f) un esperto, da scegliersi fra cinque
nominativi indicati dagli Ordini professionali provinciali degli architetti;
g) i dirigenti responsabili delle strutture
tecniche provinciali del Settore lavori pubblici;
h) un dirigente del Settore regionale
competente nelle sotto specificate materie, designato dagli Assessori
competenti: territorio e urbanistica, trasporti, ambiente, sanità, istruzione,
lavoro, assistenza, bilancio, agricoltura.
2-bis. Ai componenti esterni del Consiglio
regionale lavori pubblici, che non siano funzionari regionali in servizio,
compete l'indennità lorda di euro 77,46 per ogni effettiva partecipazione alle
sedute del Consiglio. A tutti i componenti spetta, se e in quanto dovuto, il
rimborso delle spese di viaggio per la partecipazione alle sedute del Consiglio.
Per i viaggi effettuati con mezzo proprio è dovuta un'indennità forfettaria pari
al 20 per cento del costo di un litro di benzina super, vigente al momento, per
ogni chilometro percorso nonché il rimborso dell'eventuale pedaggio
autostradale (8).
3. Quali componenti aggiunti, in funzione
consultiva per le sole materie di competenza ed escluso, quindi, il diritto di
voto, sono invitati a partecipare alle sedute del CRLLPP:
a) il Soprintendente regionale scolastico, o
suo delegato;
b) i Soprintendenti per i beni ambientali e
architettonici in Puglia, o loro delegati;
c) il Soprintendente archeologico per la
Puglia, o suo delegato.
4. Le attività ausiliarie sono svolte
dall'Ufficio di segreteria affidato alla responsabilità di un funzionario
regionale appartenente alla qualifica dirigenziale, nominato dalla Giunta
regionale. Esso svolge anche le funzioni di Segretario del Consiglio. In caso di
assenza del Presidente, il CRLLPP è presieduto dal dirigente del Settore lavori
pubblici.
5. Il CRLLPP è nominato dalla Giunta
regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di lavori pubblici.
6. Il CRLLPP dura in carica per il periodo di
legislatura regionale nel corso della quale risulta costituito.
7. È applicabile ai componenti esterni del
CRLLPP la disciplina delle cause di esclusione e di incompatibilità vigente per
i consiglieri regionali.
8. La Giunta regionale, entro centottanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, emana delibera di
determinazione delle modalità organizzative e di funzionamento del CRLLPP.
9. Il CRLLPP è competente a esprimere pareri
relativi a:
a) strumenti programmatori predisposti dai
settori regionali riferiti ai lavori pubblici di competenza regionale;
b) progetti di competenza diretta della
Regione d'importo pari o superiore a 10 milioni di euro e relative varianti se
comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell'importo originario del
contratto (9);
c) progetti di lavori pubblici relativi a
opere di eccezionale rilevanza sotto il profilo tecnico nonché alle relative
varianti comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell'importo originario
del contratto, qualora ricorrano giustificati motivi e su richiesta del
responsabile del procedimento;
d) controversie relative ai lavori pubblici,
anche sussidiati, sorte con le imprese in corso d'opera ovvero in sede di
collaudo per maggiori compensi o per l'esonero da penalità contrattuali,
proposte di accordo bonario ex articolo 31-bis della legge 11 febbraio 1994, n.
109 e successive modificazioni nonché proposte di risoluzione o di rescissione
dei contratti;
e) ogni altro oggetto previsto dalle
disposizioni vigenti di legge o di regolamento ovvero che l'Assessore ai lavori
pubblici ritenga opportuno sottoporre alla valutazione del CRLLPP,
10. Il CRLLPP esprime, inoltre, pareri nei
casi previsti da disposizioni di legge o regolamentari, ovvero su richiesta
degli uffici regionali interessati. Svolge altresì funzioni di assistenza nei
confronti dei settori regionali preposti alla realizzazione di lavori pubblici,
al fine di assicurare uniformità di procedure e interventi, anche mediante
fissazione di appositi standard operativi.
11. Sono oggetto di parere delle strutture
tecniche regionali periferiche competenti nei rispettivi territori provinciali
in materia di lavori pubblici:
a) i progetti di opere pubbliche e lavori
pubblici di competenza diretta della Regione d'importo inferiore al controvalore
in euro di 5 milioni di DSP e relative varianti se comportanti un aumento
superiore al 5 per cento dell'importo originario del contratto;
a) i progetti di opere pubbliche e lavori
pubblici di competenza diretta della Regione di importo inferiore a 10 milioni
di euro e relative varianti se comportanti un aumento superiore al 5 per cento
dell'importo originario del contratto (10);
12. I pareri di cui al comma 9, lettere b), c)
e d) e al comma 11 sono resi entro il termine di novanta giorni dalla data di
ricezione della richiesta corredata della documentazione tecnica. Decorso il
termine suddetto, il parere si intende reso favorevolmente (11) ]
(8) Articolo abrogato dall'art. 10,
comma 1, lett. b), L.R.
19 luglio 2013, n. 19.
(9) Comma aggiunto dall'art. 16,
L.R.
2 luglio 2008, n. 18.
(10) Lettera così
sostituita dall'art. 30, comma 1, L.R.
30 aprile 2009, n. 10. Il testo originario
era così formulato: «b) progetti di competenza diretta della Regione d'importo
pari o superiore al controvalore in euro di 5 milioni di DSP e relative varianti
se comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell'importo originario del
contratto.».
(11) Lettera così sostituita
dall'art. 30, comma 2, L.R.
30 aprile 2009, n. 10. Il testo originario
era così formulato: «a) i progetti di opere pubbliche e lavori pubblici di
competenza diretta della Regione d'importo inferiore al controvalore in euro di
5 milioni di DSP e relative varianti se comportanti un aumento superiore al 5
per cento dell'importo originario del contratto.».
(12) Comma così sostituito
dall'art. 3, comma 19, lettera d), L.R.
31 dicembre 2007, n. 40. Il testo originario
era così formulato: «12. I pareri di cui al comma 9, lettere b), c) e d) e al
comma 11 sono resi entro il termine di quarantacinque giorni dalla data di
ricezione della richiesta corredata della documentazione tecnica. Decorso il
termine suddetto, il parere s'intende reso
favorevolmente.».
Art. 12
Attività di progettazione, direzione
lavori e accessorie.
1. Le prestazioni relative alla progettazione, direzione dei
lavori, nonché a incarichi di natura tecnico - amministrativa di supporto al
responsabile unico del procedimento e al dirigente competente per la redazione
del programma triennale, per le opere pubbliche di cui alla presente legge, sono
espletate dagli uffici tecnici delle stazioni appaltanti. In caso di carenza in
organico di personale tecnico o di difficoltà di rispettare i tempi della
programmazione dei lavori, ovvero di lavori di speciale complessità o di
rilevanza architettonica o ambientale, casi che devono essere accertati e
certificati dal responsabile del procedimento, le prestazioni suddette possono
essere affidate a liberi professionisti, società di professionisti o società di
ingegneria, singoli o raggruppati temporaneamente secondo le modalità riportate
al comma 2 e seguenti. Qualora la prestazione riguardi la progettazione di
lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale,
storico-artistico e conservativo nonché tecnologico, le stazioni appaltanti
valutano in via prioritaria l'opportunità di applicare la procedura del concorso
di progettazione o del concorso di idee.
2. Gli incarichi il cui importo stimato sia pari o superiore a
euro 100 mila sono affidati secondo le disposizioni di cui alle direttive
92/50/Cee e 97/52/Cee e al
decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157 e successive modificazioni e
integrazioni (13).
Per la compilazione dei bandi e la definizione delle modalità di gara, le
Amministrazioni si possono avvalere degli schemi riportati nel regolamento di
cui al D.P.R. n. 554/1999.
3. Per gli incarichi di progettazione il cui importo stimato è
inferiore a euro 100 mila, le stazioni appaltanti possono procedere
all'affidamento diretto degli stessi ai soggetti di loro fiducia indicati al
comma 1, previa verifica dell'esperienza e della capacità professionale,
motivando la scelta in relazione al progetto da affidare (14).
4. Per tutte le altre disposizioni inerenti le attività di cui
al presente articolo si rimanda alle norme e ai regolamenti statali vigenti in
materia.
5. A valere sull'apposito capitolo nell'obiettivo lavori
pubblici del bilancio regionale viene destinata annualmente una quota
complessiva non superiore al 10 per cento del totale degli stanziamenti stessi
alle spese necessarie alla redazione dei progetti di tutti gli studi, piani e
indagini necessari, nonché all'aggiornamento di progetti già esistenti degli
interventi per i quali perdura l'interesse pubblico alla realizzazione
dell'opera.
6. La Giunta regionale può concedere agli enti di cui
all'articolo 3 contributi in conto capitale per la progettazione ai vari livelli
di opere pubbliche, a titolo di anticipazione sulle somme per spese generali. La
concessione dell'anticipazione non costituisce titolo per l'ente beneficiario
per l'ottenimento del finanziamento dell'opera. Con il provvedimento di
finanziamento vengono fissati i modi e i termini per l'affidamento delle
attività di progettazione, nonché i termini entro cui i progetti devono essere
redatti e dotati dei pareri necessari. Il mancato rispetto di tali condizioni
produce la revoca del finanziamento.
(13) Comma così
modificato dall'art. 34, comma 1, lettera c), L.R.
4 agosto 2004, n. 14.
(14) Comma così
sostituito dall'art. 34,
comma 1, lettera d), L.R.
4 agosto 2004, n. 14. Il testo originario
era così formulato: «3. Per l'affidamento di incarichi di progettazione il cui
importo stimato sia compreso tra il controvalore in euro di 40 mila e 100 mila
DSP, le stazioni appaltanti devono procedere a dare adeguata pubblicità, che
deve avvenire mediante la pubblicazione di apposito avviso riportante le
prestazioni richieste, la categoria dei lavori con riferimento alle vigenti
tariffe professionali, l'ammontare presunto dei compensi, il tempo massimo per
l'espletamento dell'incarico. La pubblicazione dell'avviso deve avvenire
quantomeno presso l'Albo pretorio della stazione appaltante; inoltre, l'avviso
deve essere inviato agli ordini professionali e alle associazioni di categoria
interessati. Il termine per la presentazione delle candidature deve essere di
almeno quindici giorni dalla pubblicazione dell'avviso. Le domande dei soggetti
interessati all'affidamento dell'incarico devono essere corredate di appositi
curricula professionali delle persone fisiche responsabili della prestazione,
nei quali devono essere evidenziati i servizi analoghi a quelli dell'avviso
svolti nell'ultimo decennio. Per gli incarichi di progettazione il cui importo
stimato sia inferiore al controvalore in euro di 40 mila DSP, le stazioni
appaltanti possono procedere all'affidamento diretto degli stessi ai soggetti di
loro fiducia indicati al comma I. In ogni caso, l'Amministrazione effettua la
scelta del soggetto cui affidare l'incarico con provvedimento motivato,
rendendolo noto a tutti i concorrenti.».
Art. 13
Elenco regionale prezzi.
1. Al fine di garantire un'uniforme, omogenea e congrua
determinazione dei prezzi di tutti gli enti attuatori degli interventi, la
Giunta regionale approva annualmente l'elenco regionale dei prezzi delle opere
pubbliche.
2. Tale elenco, che riguarda beni e lavori afferenti ai settori
delle opere pubbliche nelle loro varie fasi e le relative attrezzature
impiantistiche, deve essere utilizzato per la formazione e l'aggiornamento degli
elenchi prezzi negli appalti di opere pubbliche. L'adozione di prezzi superiori
deve essere adeguatamente motivata.
Art. 14
Conferenza dei servizi.
[1. Per l'acquisizione
di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta e assensi
comunque denominati, necessari al fine della esecuzione degli interventi di cui
alla presente legge, l'Amministrazione aggiudicatrice, su proposta del
responsabile unico del procedimento, convoca una Conferenza di servizi con le
modalità stabilite dalla vigente normativa, legislativa e regolamentare,
statale (15).
] (16)
[2. Ai fini della
realizzazione di opere di competenza regionale, il dirigente regionale del
Settore lavori pubblici, per le finalità di cui al comma 1, su proposta del
responsabile unico del procedimento, può convocare una Conferenza di servizi.
Sulla base delle risultanze di tale Conferenza la conclusione con parere
favorevole sul progetto sostituisce ad ogni effetto visti, pareri,
autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, fatte
salve le procedure relative alla valutazione di impatto ambientale
(V.I.A.) (17).] (18)
3. Qualora il progetto costituisca variante agli strumenti
urbanistici comunali o provinciali, l'approvazione del progetto costituisce
adozione di variante allo strumento urbanistico; entro quindici giorni dalla
data del deposito della delibera presso la Segreteria della Regione, l'ente
interessato e chiunque possono presentare proprie osservazioni e/o opposizioni,
anche ai sensi dell'articolo 9 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive
modifiche e integrazioni. La delibera con cui la Giunta regionale, tenuto conto
delle osservazioni, si pronuncia definitivamente costituisce variante
urbanistica.
(15) Vedi, anche,
l'art. 12,
comma 4, L.R.
22 febbraio 2005, n. 3.
(16) Comma abrogato dall'art. 3,
comma 1 e dall'art. 10,
comma 1, lett. c), L.R.
19 luglio 2013, n. 19.
(17) Vedi, anche, l'art. 12, comma 4, L.R.
22 febbraio 2005, n. 3.
(18) Comma abrogato dall'art. 3,
comma 1 e dall'art. 10,
comma 1, lett. c), L.R.
19 luglio 2013, n. 19.
Art. 15
Dichiarazione di pubblica utilità e
di urgenza. Espropriazioni.
1. Il dirigente del Settore lavori pubblici esercita le
funzioni comunque attribuite alla Regione in materia di dichiarazione dì
pubblica utilità delle opere e di urgenza e di indifferibilità dei lavori, per
tutte le opere di competenza regionale.
2. Il dirigente del Settore lavori pubblici esercita altresì le
funzioni amministrative in ordine ai procedimenti espropriativi, ivi comprese le
occupazioni temporanee di urgenza, le determinazioni delle indennità, le
retrocessioni e provvede ai relativi atti preparatori e successivi, per tutte le
opere di competenza regionale.
3. Sono trasferite, per i lavori di rispettiva competenza, ai
comuni, alle Comunità montane, alle province, ai Consorzi tra comuni o tra
comuni e province le funzioni amministrative concernenti:
a) la dichiarazione di pubblica utilità nonché di urgenza e
indifferibilità dei lavori;
b) l'occupazione temporanea d'urgenza e le relative attività
previste dagli articoli 7 e 8 della legge 25 giugno 1865, n. 2359.
4. Sono altresì delegate alle Comunità montane per i lavori
localizzati nell'ambito territoriale delle Comunità stesse e, per i restanti
lavori, alle province le funzioni amministrative previste dal comma 3, lettere
a) e b), preordinate alla realizzazione di lavori o interventi di pubblica
utilità realizzati da altri enti pubblici o da soggetti privati, interessanti il
territorio di più comuni.
5. Nel caso di opere interessanti il territorio di più Province
o di opere pubbliche la cui esecuzione è di competenza della Regione, si
applicano le norme di cui ai commi 1 e 2.
6. I provvedimenti relativi ai procedimenti amministrativi
previsti dal presente articolo sono adottati dai dirigenti dei rispettivi uffici
competenti.
(giurisprudenza)
T.A.R.
Lecce
Sez. I, sent. n. 4307 del
20-06-2003, S.C. c. Comune di San Pietro Vernotico,
Ministero infrastrutture, Soc.
R.F.I. ed altro
Art. 16
Acquisizione delle aree.
1. Le aree occorrenti per l'esecuzione delle opere di cui alla
presente legge devono essere scelte nel rispetto degli strumenti urbanistici
vigenti o di quelli adottati e trasmessi alla Regione per l'approvazione, nonché
dei vincoli e delle limitazioni di qualsiasi natura costituiti o comunque
operanti a tutela del pubblico interesse.
2. Nei casi in cui lo strumento urbanistico vigente contenga
destinazioni specifiche di aree per la realizzazione di servizi pubblici,
l'approvazione di progetti di opere pubbliche ai sensi della presente legge,
anche se non conformi alle specifiche destinazioni di piano, non comporta
necessità di varianti allo strumento urbanistico medesimo.
3. Nel caso in cui le opere ricadano su aree che negli
strumenti urbanistici approvati non sono destinate a pubblici servizi, la
deliberazione del Consiglio comunale di approvazione del progetto costituisce
adozione di variante degli strumenti stessi.
4. Entro quindici giorni dal deposito della delibera di
approvazione del progetto presso la segreteria comunale, chiunque può presentare
proprie osservazioni, anche ai sensi dell'articolo 9 della L. n. 241/1990 e
successive modifiche e integrazioni. La delibera con cui il Consiglio comunale,
tenuto conto delle osservazioni, si pronuncia definitivamente determina variante
urbanistica senza necessità di controllo regionale.
4
bis. La delibera di cui al comma 4 è assunta dal Consiglio comunale entro
quarantacinque giorni dalla data di scadenza del termine per la presentazione
delle osservazioni. (19)
5. Per le opere di edilizia scolastica e ospedaliera e per gli
asili nido, la deliberazione di approvazione di cui ai commi 2 e 3 deve essere
adottata previa dichiarazione di idoneità dell'area rilasciata da una
commissione costituita da:
a) dirigente del Comune interessato, o suo delegato, che la
presiede;
b) dirigente dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici, o
suo delegato;
c) dirigente dell'Assessorato provinciale interessato,
limitatamente alle opere di edilizia scolastica di competenza provinciale;
d) coordinatore medico della AUSL competente per territorio, o
suo delegato.
I deliberati della Commissione sono validi e sono subordinati
ai risultati positivi derivanti dalla relazione geologica.
(19) Comma
inserito dall'art. 6,
comma 2, lettera a) della L.R.
19 luglio 2013, n. 19.
Art. 17
Realizzazione delle
opere.
1. All'affidamento ed esecuzione delle opere e dei lavori
pubblici di cui alla presente legge si provvede con le modalità previste dalle
norme statali, di legge e di regolamento, vigenti in materia.
2. L'affidamento dei lavori e di ogni opera di importi non
superiori a euro 150 mila, la cui esecuzione offre possibilità di impiego da
parte di imprese artigiane, deve avvenire mediante gara da esperirsi fra ditte
artigiane iscritte all'Albo delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto
1985, n. 443 e successive integrazioni e modificazioni, per le attività riferite
ai lavori e alle opere da appaltare.
(giurisprudenza)
T.A.R. Lecce
Sez. II, sent. n. 178 del
26-01-2007 (ud. del 18-01-2007),
Consorzio V. s.c.a.r.l. c. Comune di Nardò
Art. 17-bis
1. Nell'affidamento di lavori, finanziati anche parzialmente
dalla Regione, di importo inferiore a euro 5 milioni per i quali si proceda con
il sistema dell'aggiudicazione al prezzo più basso determinato mediante offerta
a prezzi unitari come disciplinato dall'articolo 90 del D.P.R. 21 dicembre 1999,
n. 554 (Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori
pubblici L. 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni), ove il
ribasso ecceda il quinto dell'importo a base di gara, le ditte concorrenti
corredano la propria offerta economica con le giustificazioni sugli elementi
costitutivi della stessa in relazione a ciascun prezzo unitario inferiore di
oltre un quinto a quello di progetto, nonché con la relativa analisi economica.
Le giustificazioni possono riguardare esclusivamente:
a) le soluzioni tecniche adottate;
b) le documentate condizioni eccezionalmente favorevoli di cui
la ditta dispone per eseguire i lavori.
La mancata produzione, anche parziale, delle giustificazioni e
dell'analisi economica comporta l'esclusione dell'offerta anticipatamente
all'applicazione del meccanismo di esclusione automatica di cui al comma 1-bis,
ultima parte, dell'articolo 21 della legge 11 febbraio 1994, n. 109 (Legge
quadro in materia di lavori pubblici). È obbligo della stazione appaltante
procedere in contraddittorio con la ditta aggiudicataria alla verifica del
merito delle giustificazioni prodotte.
2. Per i lavori d'importo inferiore a euro 1 milione 250 mila
non opera l'obbligo delle giustificazioni per le offerte il cui ribasso ecceda
il quinto dell'importo a base d'asta (20).
(20) Articolo aggiunto
dall'art. 1,
L.R.
25 ottobre 2004, n. 16.
Art. 17-ter
1. Per l'affidamento di contratti di lavori pubblici d'importo
inferiore a euro 1 milione, iva esclusa, fermo restando quanto previsto dal
comma 1 dell'articolo 18, si procede mediante licitazione privata semplificata
come disciplinata dai successivi commi.
2. Entro il 31 dicembre di ogni anno le amministrazioni
aggiudicatrici approvano e pubblicano sul Bollettino Ufficiale della Regione,
sul sito internet regionale e all'albo della stazione appaltante l'elenco dei
lavori da affidare mediante licitazione privata semplificata. La procedura di
affidamento a mezzo licitazione privata semplificata può essere esperita anche
per lavori non inseriti nell'elenco. In tal caso il bando di gara deve prevedere
un adeguato termine per consentire alle imprese di richiedere l'inserimento
nell'elenco.
3. Le ditte che intendono partecipare presentano domanda
indicando le categorie di proprio interesse così come individuate dal D.P.R. 25
gennaio 2000, n. 34 (Regolamento recante istituzione del sistema di
qualificazione per gli esecutori dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 8
della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni), fornendo la
documentazione relativa al possesso dei requisiti di ordine generale e speciale.
Le domande presentate hanno validità per il triennio successivo.
4. Le imprese possono presentare una sola domanda per ogni
categoria come singole o come partecipanti ai soggetti di cui all'articolo 10,
comma 1, della L. n. 109/1994.
5. La scelta delle imprese da invitare a ciascuna licitazione
privata semplificata per ogni categoria viene effettuata mediante sorteggio.
6. Il sorteggio si deve svolgere secondo le seguenti modalità:
a) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato
domanda da quindici a venti imprese ne vengono sorteggiate dieci;
b) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato
domanda da ventuno a trenta imprese ne vengono sorteggiate quindici;
c) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato
domanda da trentuno a quaranta imprese ne vengono sorteggiate venti;
d) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato
domanda più di quaranta imprese ne vengono sorteggiate trenta.
7. Le imprese invitate sono escluse dai sorteggi relativi a
gare successive fino a esaurimento delle domande presentate per le singole
categorie di lavori. Nel caso in cui il numero delle ditte rimanenti sia
inferiore al numero di quelle da sorteggiare come previsto dal comma 6, esso
viene integrato mediante ulteriore sorteggio tra le ditte già invitate alle
precedenti licitazioni semplificate.
8. Nel caso in cui per determinate categorie di lavori abbiano
presentato domanda meno di quindici imprese in possesso dei requisiti necessari
i lavori sono affidati mediante procedura aperta o ristretta (21).
(21) Articolo aggiunto
dall'art. 1,
L.R.
25 ottobre 2004, n. 16.
Art. 18
Trattativa
privata.
1. L'affidamento a trattativa privata è ammesso solo nei casi
previsti dalla normativa statale e per lavori d'importo non superiore a euro 200
mila (22).
2. Nel caso di opere a rete, le somme rivenienti dal ribasso
d'asta dell'impresa aggiudicataria possono essere impiegate, per un importo
complessivo dei lavori non superiore al controvalore in euro di 300 mila DSP e
per una sola volta, per l'estendimento della rete; le nuove opere possono essere
affidate a trattativa privata alla stessa impresa aggiudicataria, agli stessi
prezzi, patti e condizioni del contratto principale, senza la formulazione di
nuovi prezzi.
(22) Comma così
sostituito dall'art. 3,
L.R.
25 ottobre 2004, n. 16. Il testo originario
era così formulato: «1. L'affidamento dei lavori a trattativa privata è ammesso
solo nei casi previsti dalla normativa statale.».
Art. 19
Disciplina economica degli appalti e
delle concessioni.
1. Per tutte le opere e i lavori pubblici di cui alla presente
legge si applicano le norme statali che disciplinano gli aspetti economici dei
contratti di appalto e delle concessioni.
Art. 20
Piani di sicurezza.
1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge, la Giunta regionale procede al recepimento del regolamento
nazionale in materia dei piani di sicurezza nei cantieri edili conformi alle
direttive CEE e alla normativa nazionale.
Art. 21
Collaudo delle opere (23).
1. Per le opere e i lavori pubblici di cui alla presente legge
deve essere effettuato il collaudo tecnico amministrativo, entro sei mesi dalla
data di ultimazione dei lavori, in aggiunta alle verifiche e agli eventuali
collaudi tecnici specifici prescritti per legge o per contratto.
2. Il collaudo tecnico amministrativo deve essere espletato
secondo le modalità previste dalla normativa di legge e regolamentare nazionale.
3. Il conferimento degli incarichi di collaudo delle opere
finanziate anche parzialmente dalla Regione di importo superiore a lire 3
miliardi è di competenza del dirigente del Settore lavori pubblici
dell'Assessorato regionale con il rispetto del criterio della rotazione. Nel
caso di opere fronteggiate con fondi propri di bilancio il collaudatore è
nominato dalla stazione appaltante all'interno delle proprie strutture. Qualora
venga accertata dal responsabile del procedimento carenza di organico per
l'espletamento dell'attività di collaudo, l'incarico deve essere affidato dalla
stazione appaltante a soggetti iscritti all'Albo regionale dei collaudatori.
4. Per le operazioni di collaudo tecnico amministrativo vengono
nominati da uno a tre componenti. Nel caso di interventi di notevole rilevanza
tecnica o di importo superiore al controvalore in curo di 5 milioni DSP, al
collaudo provvede apposita commissione composta da non più di tre componenti; di
detta commissione può far parte un dirigente amministrativo della Regione
Puglia, esperto in materia di lavori pubblici.
5. I compensi spettanti ai dipendenti della stazione appaltante
per il collaudo sono determinati ai sensi dell'articolo 18, comma 1, della L. n.
109/1994 e successive modificazioni e integrazioni. I compensi spettanti ai
collaudatori non appartenenti all'organico della stazione appaltante vengono
determinati ai sensi delle disposizioni regolamentari statali.
6. Nel caso di lavori di importo sino al controvalore in curo
di 200 mila DSP il certificato di collaudo è sostituito da quello di regolare
esecuzione; per i lavori di importo superiore sino al controvalore in euro di 1
milione DSP è in facoltà del soggetto appaltante la sostituzione del certificato
di regolare esecuzione con quello di collaudo. In tale ultimo caso dovrà
provvedersi alla nomina del collaudatore ai sensi del comma 3.
(23) Vedi anche
il Reg.
11 novembre 2004, n. 5.
Art. 22
Albo regionale dei collaudatori (24).
1. Ai fini del conferimento dell'incarico di collaudo è
istituito l'Albo regionale dei collaudatori.
2. All'Albo possono essere iscritti, su domanda corredata di
curriculum e di adeguata documentazione, distinti per specializzazione e
competenza professionale, i soggetti in possesso dei requisiti fissati dal comma
3.
3. Costituiscono requisito abilitante allo svolgimento
dell'incarico di collaudo tecnico-amministrativo e quindi all'iscrizione
all'albo le lauree in ingegneria e architettura e, limitatamente a un solo
componente della Commissione, le lauree di geologia, scienze agrarie e
forestali, il diploma di geometra secondo quanto previsto dalla legge 11
febbraio 1994, n. 109 (Legge-quadro in materia di
lavori pubblici), l'abilitazione all'esercizio della professione nonché, a
esclusione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, l'iscrizione da
almeno cinque anni nel rispettivo albo professionale (25).
4. L'iscrizione all'Albo regionale, nonché la cancellazione
dallo stesso, viene disposta con decreto motivato dell'Assessore regionale ai
lavori pubblici.
5. Apposito regolamento, da emanarsi dalla Giunta regionale
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,
definisce le categorie di iscrizione e le modalità per la costituzione e la
tenuta dell'Albo da parte dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici.
(24) Vedi anche
il Reg.
11 novembre 2004, n. 5.
(25) Comma così
sostituito dall'art. 63,
L.R.
12 gennaio 2005, n. 1. Il testo originario
era così formulato: «3. Costituiscono requisito abilitante allo svolgimento
dell'incarico di collaudo e quindi all'iscrizione all'Albo, le lauree in
ingegneria, architettura e, limitatamente a un solo componente della
commissione, le lauree in geologia, scienze agrarie e forestali, l'abilitazione
all'esercizio della professione, nonché, ad esclusione dei dipendenti delle
pubbliche amministrazioni, l'iscrizione da almeno cinque anni nel rispettivo
albo professionale.».
Art. 23
Riserve dell'impresa e definizione
delle controversie.
1. Per la disciplina delle riserve e la definizione delle
controversie relative alle opere e lavori di cui alla presente legge si
applicano i princìpi delle disposizioni statali in materia. Per le norme di
dettaglio applicative di tali princìpi la Giunta regionale adotta specifico
regolamento.
2. Qualora, a seguito dell'iscrizione delle riserve da parte
dell'impresa sui documenti contabili, l'importo economico dell'opera variasse in
aumento rispetto all'importo contrattuale, l'impresa è tenuta alla costituzione
di un deposito cauzionale a favore dell'Amministrazione pari allo 0,5 per cento
dell'importo del maggior costo presunto, a garanzia dei maggiori oneri per
l'Amministrazione per il collaudo dell'opera. Tale deposito deve essere
effettuato in valuta presso la Tesoreria dell'ente o polizza fidejussoria
assicurativa o bancaria con riportata la causale entro quindici giorni
dall'apposizione delle riserve. Decorso tale termine senza il deposito delle
somme suddette, l'impresa decade dal diritto di far valere, in qualunque termine
e modo, le riserve iscritte sui documenti contabili. Da tale deposito verrà
detratta la somma corrisposta al collaudatore e il saldo verrà restituito
all'impresa in uno con il saldo dei lavori.
Art. 24
Rendiconto finale.
1. Le Amministrazioni aggiudicatrici, entro sei mesi dalla data
dell'atto di collaudo o del certificato di regolare esecuzione, rendono
all'Assessorato regionale alle opere pubbliche, ovvero al competente Assessorato
regionale, che ne ha disposto il finanziamento, apposito provvedimento con il
quale sono approvate le risultanze rivenienti dall'omologazione delle spese
sostenute per la realizzazione di ciascuna opera finanziata anche parzialmente
dalla Regione. All'omologazione delle spese sostenute alle quali si commisura il
finanziamento regionale concesso provvede il Responsabile del procedimento
secondo quanto previsto dall'articolo 6. [Sulla base degli atti ricevuti, il Dirigente del competente Settore o
Struttura regionale provvede all'adozione di specifico provvedimento di presa
d'atto] (26) (27)
2. [Il
dirigente del Settore lavori pubblici provvede con proprio provvedimento alla
omologazione delle spese sostenute alle quali commisura il finanziamento
regionale concesso] (28).
3. Non sono ammesse a contributo spese a qualsiasi titolo
derivanti da ritardi ingiustificati nella esecuzione dei lavori e da
comportamenti comunque in contrasto con norme di legge.
4. Il responsabile del procedimento è tenuto all'osservanza di
quanto previsto dal comma 1.
(26) Periodo soppresso
dall'art. 30,
L.R.
19 febbraio 2008, n. 1.
(27) Comma così
sostituito dall'art. 3,
comma 19, lettera a), L.R.
31 dicembre 2007, n. 40, poi così modificato
come indicato nella nota che precede. Il testo originario era così formulato:
«1. Le amministrazioni aggiudicatrici, entro sei mesi dalla data dell'atto di
collaudo o del certificato di regolare esecuzione, rendono all'Assessorato
regionale ai lavori pubblici tutti gli atti riguardanti le spese sostenute per
la realizzazione di ciascuna opera finanziata anche parzialmente dalla
Regione.».
(28) Comma abrogato
dall'art. 3, comma 19, lettera b), L.R.
31 dicembre 2007, n. 40.
Art. 25
Rinvio alle norme
statali.
1. Per quanto non previsto dalla presente legge si rinvia alle
norme statali vigenti in materia.
2. Nei capitolati speciali di appalto e nei disciplinari di
appalto concorso devono essere esplicitamente richiamate le norme della presente
legge.
Art. 26
Finanza di progetto (29).
1. La Regione Puglia favorisce il più ampio coinvolgimento
nella realizzazione e nella gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità di
soggetti pubblici o privati in relazione agli aspetti finanziari, progettuali,
realizzativi e gestionali.
2. Gli interventi di cui al comma 1 riguardano le opere
pubbliche o di pubblica utilità atte a garantire redditività attraverso la
remunerazione dei servizi dalle stesse derivanti da realizzarsi nel territorio
della Puglia.
3. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione Puglia, gli
enti pubblici, compresi quelli economici, gli enti e le amministrazioni locali,
le loro associazioni e consorzi, nonché gli altri organismi di diritto pubblico,
situati sul territorio regionale, individuano le opere di cui al comma 2 in
relazione alla funzionalità delle stesse al perseguimento degli obiettivi
inseriti negli strumenti di programmazione, al fine del loro inserimento nel
programma triennale previsto dalla vigente normativa in materia di lavori
pubblici.
4. Qualora i soggetti promotori presentino ai soggetti di cui
al comma 3 delle proposte relative alla realizzazione di opere pubbliche o di
pubblica utilità non previste nei programmi triennali, le Amministrazioni
possono inserirle negli stessi, successivamente a un'analisi relativa alla
fattibilità tecnico - finanziaria, nonché sull'utilità pubblica che deriverebbe
dalla loro realizzazione.
5. Le procedure per la presentazione e la valutazione delle
proposte da parte dei soggetti promotori, nonché per l'affidamento della
concessione, sono regolate dalla normativa nazionale.
(29) Vedi anche
l'art. 64,
L.R.
12 gennaio 2005, n. 1.
(giurisprudenza)
Consiglio di
Stato
Sez. IV, sent. n. 2272 del
10-05-2005, I. S.a.s. e S.S. c. Comune di Foggia
Art. 27
Abrogazioni. Norme transitorie.
Deleghe.
1. Con l'entrata in vigore della presente legge è abrogata la
legge
regionale 16 maggio 1985, n. 27 nonché tutte le disposizioni
regionali relative alla realizzazione di opere pubbliche risultanti in contrasto
con quelle previste nella presente legge.
2. Restano ferme le disposizioni particolari per le zone
sismiche e gli abitati da consolidare di cui al Titolo XI della L.R.
n. 27/1985, ad eccezione dell'esercizio delle funzioni delegate ai
comuni con l'articolo 5,
comma 2, lettere b) ed e), della L.R.
n. 20/2000.
2-bis. Restano altresì attribuite ai dirigenti delle strutture
tecniche regionali periferiche le funzioni tecnico-amministrative di cui ai
Testi Unici approvati con R.D. 25 luglio 1909, n. 523 e R.D. 11 dicembre 1933,
n. 1775 limitatamente alle materie di opere idrauliche e acque pubbliche (30).
3. Le procedure in atto per le opere pubbliche in corso di
esecuzione sono adeguate a quelle previste nella presente legge in tutti i casi
in cui queste ultime non alterino i rapporti contrattuali in atto tra ente
appaltante e impresa.
4. ... (31).
(30) Comma aggiunto
dall'art. 51,
L.R.
21 maggio 2002, n. 7.
(31) Sostituisce il
punto 4 della lettera b) del comma 1 dell'art. 4,
L.R.
30 novembre 2000, n. 20.
Art. 28
Disposizioni finali.
1. Alla presente legge non si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 20,
commi 4 e 5, della legge
regionale 30 maggio 1977, n. 17 e successive modifiche e integrazioni
in quanto la stessa ha la finalità di adeguare la legislazione regionale ai
princìpi desumibili dalla L. n. 109/1994 "Legge quadro in materia di lavori
pubblici" e successive modificazioni e integrazioni.